
Il 2023 è stato un anno storico per i prezzi delle batterie al litio: è stata infatti registrata la più importante riduzione dal 2017, scendendo del 20% e raggiungendo il minimo assoluto di 115 dollari per kilowattora.
L’analisi, eseguita da BloombergNEF, indica diversi fattori scatenanti: sovracapacità produttiva, economie di scala, prezzi bassi di metalli e componenti, adozione di batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) meno costose e un rallentamento nella crescita delle vendite di veicoli elettrici. C’è però ancora una significativa differenza tra i paesi e applicazioni.
Negli ultimi due anni, i produttori di batterie hanno incrementato la propria capacità produttiva in previsione di una domanda crescente, soprattutto nei settori dei veicoli elettrici (EV) e dei sistemi di accumulo. Nel 2024, ad esempio, la capacità produttiva globale ha raggiunto 3,1 terawattora, oltre 2,5 volte la richiesta prevista del mercato. Sebbene la domanda sia cresciuta in tutti i settori, il mercato EV ha mostrato un rallentamento rispetto agli anni precedenti. In compenso, il settore dello stoccaggio stazionario è in forte espansione, con particolare riferimento alla Cina.

Il calo dei prezzi delle celle è stato superiore rispetto a quello dei metalli contenuti nelle batterie, con conseguente riduzione dei margini per i produttori. Una condizione che sta mettendo sotto pressione i piccoli produttori, costretti a loro volta ad abbassare i prezzi per mantenere le proprie quote di mercato.
In media, le batterie per veicoli elettrici hanno toccato i 97 dollari/kWh, scendendo per la prima volta sotto la soglia dei 100 dollari/kWh. Questo ha avuto importanti ripercussioni sul costo dei veicoli elettrici: in Cina, ad esempio, hanno raggiunto la parità di prezzo con quelli a combustione, mentre in altri mercati la differenza rimane ancora apprezzabile.
I prezzi medi più bassi si registrano infatti in Cina, con un valore di 94 dollari/kWh, mentre in Europa e negli Stati Uniti sono rispettivamente del 31% e 48% più alti a causa dei costi di produzione elevati e dei volumi inferiori.
Un aiuto in tal senso arriva anche dai prezzi bassi delle materie prime: una condizione che però potrebbe rivelarsi solo temporanea, viste le tensioni geopolitiche in atto in diversi paesi esportatori
In ogni caso, l’adozione di batterie LFP, l’innovazione tecnologica e la concorrenza manterranno una costante pressione sui prezzi. Gli esperti di BloombergNEF prevedono un ulteriore calo di 3 dollari/kWh nel 2025 grazie agli investimenti in R&S e alle tecnologie di prossima generazione, come anodi in silicio e litio, elettroliti solidi e nuovi materiali catodici.
