A Pompei, il primo sito archeologico con LiFi Zone

Un'infrastruttura LiFi di ultima generazione realizzata per la mostra sui Pink Floyd di Pompei che permette di migliorare l’esperienza dei visitatori
A Pompei il primo sito archeologico con-LiFi Zone

Migliorare l’esperienza del visitatore attraverso l’utilizzo di una infrastruttura LiFi di ultima generazione compatibile con dispositivi Android ed IOS: è il progetto Smart@Pompei, realizzato da un’azienda italiana per la mostra sui Pink Floyd di Pompei. 

La mostra «Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben» è allestita nelle gallerie dell’arena gladiatoria dell’Anfiteatro degli Scavi di Pompei, dove nel 1971 ci fu un concerto del celebre gruppo musicale. Una mostra ormai permanente che rievoca questo concerto passato alla storia, e che rappresenta un vero e proprio percorso nella musica dei Pink Floyd.

Il progetto Smart@Pompei

Ad implementare la LiFi Zone con MiBAC, CNR e TIM, all’interno del progetto Smart@Pompei, è stata l’azienda italiana To Be.

Il progetto di Pompei è nato circa due anni fa, quando abbiamo incontrato Telecom Italia partecipando alla call for startup di Working Capital – il loro acceleratore di startup innovative. Il progetto è piaciuto tantissimo e siamo partiti andando a creare un partenariato pubblico-privato tra To Be, TIM, CNR e MIBAC all’interno di un progetto più grande che si chiama Smart@Pompei

– ci ha spiegato Francesco Paolo Russo, Founder e CEO di To Be .

L’installazione della LiFi Zone

Grazie al posizionamento dei proiettori a LED Li-Fi, è possibile guidare il visitatore e dargli l’opportunità di fruire di contenuti multimediali direttamente dal suo smartphone, senza l’utilizzo di hardware esterni.

Prima di entrare nella mostra, il visitatore può scaricare una APP per poi, semplicemente camminando in corrispondenza a delle installazioni (una serie di grafiche con le immagini del concerto del 1971), ricevere dei video del concerto e tutta una serie di informazioni relative all’evento.

Non sono più necessarie in questo modo guide, QR Code o altre tecnologie: basta posizionarsi davanti ad una determinata opera per scaricare tutte le informazioni, grazie alla luce che illumina quel punto espositivo.

All’interno dello stesso sito è prevista anche una seconda installazione presso la Domus dei Vetti, Grazie ad un faretto LED compatibile con la tecnologia LiFi, si potrà migliorare l’esperienza di visita tramite contenuti multimediali anche all’ingresso della mostra.

 “L’installazione ha riscontrato un enorme successo sia da parte dei visitatori, sia da parte delle istituzioni. Ora ci stiamo preparando ad implementare oltre 40 punti LiFi in diverse parti di Pompei all’interno dello stesso progetto”

ci ha raccontato Francesco Paolo Russo.

Il Li-Fi per la valorizzazione dei beni culturali

Lo stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha riscontrato in questo tipo di soluzione una serie di vantaggi per l’accessibilità e la fruizione del patrimonio culturale, tant’è che nelle linee guida uscite a settembre ha inserito la tecnologia LiFi tra gli strumenti utili alla valorizzazione dei beni culturali, e in particolare verso le persone con disabilità.

Questo, grazie alla capacità del LiFi di orientare gli utenti con estrema precisione (soprattutto dove il GPS e le altre tecnologie di geolocalizzazione non funzionano), indicando il percorso migliore rispetto a quella che può essere l’esigenza di un visitatore con disabilità.

*Featured Foto by Giacomo Acunzo

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