Opportunità Superbonus 110%: condominio e parti non residenziali

Il Superbonus 110% è un’opportunità per la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, sia per gli edifici singoli, che per i condomìni
Opportunità Superbonus 110%: condominio e parti non residenziali

L’efficientamento energetico del parco immobiliare italiano si colloca in un quadro di maggior respiro, delineato anche dal Clean Energy Package europeo e dagli obiettivi di sostenibilità fissati per il 2030. Così nascono le strategie messe in atto dal nostro Paese di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili, la decarbonizzazione e l’efficienza energetica.

Per quanto riguarda gli edifici, ad esempio, il risparmio entro il 2030 di energia finale consumata dovrà essere di almeno 3,3 Mtep. Per riuscire in questo intento, è essenziale intervenire sugli edifici esistenti attraverso interventi di riqualificazione energetica.

Uno studio combinato di ENEA, Istituto per la Competitività e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti ha analizzato i dati relativi alle prestazioni energetiche degli edifici italiani nel 2019. Ne è emerso che la maggior parte di essi (circa il 70%) si colloca nelle classi energetiche E, F e G. Gli edifici in classe A (A1-A4) e B, invece, non arrivano al 15%. Lo studio, infine, cerca di trovare anche una risposta in merito alle principali barriere che ostacolano la rigenerazione del parco immobiliare italiano e, al primo posto, si colloca lo scoglio economico.

Il Superbonus come opportunità per la riqualificazione

La premessa fatta rende chiaro come adeguati meccanismi di supporto ed incentivazione possano essere la soluzione per favorire l’esecuzione di interventi – anche costosi – di riqualificazione energetica. In questo senso, il Superbonus 110% si presenta come un’interessante opportunità. Da quando è stato introdotto con il Decreto Rilancio nel mese di maggio 2020, per poi divenire operativo dopo l’estate, si è assistito ad un certo fermento nel settore edile, con una sempre crescente richiesta di informazioni, valutazioni e richieste concrete di intervento.

Tecnici e imprese si sono trovati ad affrontare un tema complesso in pochi mesi e, per quanto in molti siano spinti dall’impressione che il Superbonus 110% significhi “interventi gratis”, rimane una potenziale ma concreta spinta per la riqualificazione del patrimonio edilizio. Ma quali sono le opportunità più interessanti quando si parla di Superbonus? Tra queste, ci sono sicuramente i condomìni, una tipologia edilizia molto diffusa in Italia e spesso non in buone condizioni. Secondo gli ultimi dati Eurostat, più del 50% degli italiani vive in un appartamento in condominio e l’età media dei condomìni in Italia è di circa 60 anni. Oltretutto, intervenire su edifici di certe dimensioni richiede investimenti onerosi e lavori impegnativi, spesso invasivi.

riqualificazione con i bonus per l'edilizia

Cosa si può fare con il Superbonus in condominio

Grazie anche alla Guida e alle circolari dell’Agenzia delle Entrate, sono chiari gli interventi che possono essere eseguiti sugli immobili e che danno possibilità di accesso al Superbonus 110%. Innanzitutto, i condomìni rientrano tra gli immobili ammessi, purché il proprietario non un unico soggetto. In questo caso, infatti, non si costituisce un condominio. In sostanza, conta la proprietà effettiva di ogni singola unità immobiliare.

Tra gli interventi trainanti, ovvero che permettono l’accesso al maxi bonus, ci sono:

  • Isolamento termico dell’involucro opaco, per almeno il 25% della superficie dell’immobile;
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con nuovi impianti centralizzati;
  • Interventi per il miglioramento sismico.

A questi interventi trainanti, da eseguire sulle parti comuni del condominio, possono essere abbinati ulteriori interventi trainati, anche nelle singole unità immobiliari. Questo significa che se si esegue il cappotto termico sull’intero condominio, un condomino potrà far rientrare nel Superbonus anche la sostituzione della propria caldaia autonoma o far installare una colonnina elettrica per la ricarica delle auto in uno spazio di propria pertinenza. Altri interventi trainati possono essere la sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli solari e sistemi di accumulo e gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.

Per i condomìni, poi, l’Agenzia delle Entrate specifica che sono ammessi al Superbonus tutti gli interventi eseguiti sulle parti comuni fino al 31 dicembre 2022, purché raggiungano il 60% dei lavori complessivi entro il 30 giugno 2022.

Il calcolo della detrazioni per gli interventi trainanti viene fatto sulla base della tipologia di edificio e del numero di unità immobiliari presenti. Ad esempio, nel caso dell’isolamento termico la spesa ammissibile è di:

  • 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari presenti nell’edificio, se sono da due a otto;
  • 30.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari presenti nell’edificio, se sono più di otto.

La suddivisione delle spese in condominio avviene in base ai millesimi e il Superbonus può essere goduto sotto forma di detrazione fiscale, come cessione del credito o sconto in fattura.

E se il condominio non è interamente destinato alla residenza?

La guida dell’Agenzia delle Entrate aveva inizialmente escluso tutti gli edifici non residenziali dall’accesso al Superbonus. A seguito della posizione presa dalla Suprema Corte di Cassazione sono state riviste queste interpretazioni e, con la risposta 538/2020 dell’Agenzia delle Entrate, arriva una rettifica che prevede di ammettere al Superbonus anche gli interventi sugli edifici non residenziali, a condizione che questi siano finalizzati ad un cambio della destinazione d’uso, che dovrà diventare residenziale.

Ma per quanto riguarda i condomìni, va fatta un’ulteriore puntualizzazione. Può capitare, infatti, che all’interno di un condominio ci siano anche zone dedicate ad attività differenti da quella residenziale, ad esempio commerciali. In questo caso, i proprietari delle unità immobiliari destinate ad altre funzioni, possono rientrare sempre nel Superbonus in caso di interventi sulle parti comuni dell’edificio, a condizione che questo sia per la maggioranza (>50%) destinato alla residenza.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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