Una nuova professionalità: l’installatore domotico

di Pietro Antonio Scarpino, UNAE Nazionale - Le tecnologie per la smart home aprono nuovi orizzonti per l’utilizzatore finale. È però fondamentale che ci si affidi a un vero installatore domotico
Installatore domotico

Descrivere un settore come quello della smart home, sempre in via di sviluppo e in continuo aggiornamento, non è cosa semplice. Le informazioni che si possono reperire sono spesso incomplete o addirittura inesatte. Tutta questa confusione è dovuta sia alla presenza di diversi standard concorrenti, sia alla difficoltà nel dover rendere semplice un concetto che tanto semplice non è: generalmente ci si trova a dover illustrare un prodotto a una clientela più attenta alla spesa piuttosto che al livello tecnologico, che molto spesso non conosce neanche il significato di protocollo di comunicazione.

Le esigenze delle persone che abitano un edificio sono in continua evoluzione, di pari passo all’ormai rapidissimo sviluppo tecnologico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni.

L’integrazione cambia radicalmente il concetto di base dell’impiantistica: la parte dell’informazione viene separata da quella dell’attuazione, in altre parole l’informazione raccolta da un sensore non è più inoltrata esclusivamente all’impianto cui appartiene ma viene condivisa da tutto l’edificio.

Un'abitazione così integrata può essere controllata da chi vi abita tramite opportune interfacce utente (come pulsanti, touch screen, telecomandi, riconoscimento vocale) che dialogano con il sistema intelligente di controllo, basato su un'unità computerizzata centrale oppure su un sistema a intelligenza distribuita. I diversi componenti sono connessi tra di loro e con il sistema di controllo tramite vari tipi di interconnessione, come ad esempio il bus dedicato, che provvede a svolgere i comandi impartiti dall'utente (ad esempio la semplice accensione di una luce oppure l’apertura di una o più tapparelle), a monitorare continuamente i parametri ambientali (come la presenza di gas), a gestire in maniera autonoma alcune regolazioni (ad esempio la temperatura) e a generare eventuali segnalazioni all'utente o ai servizi di teleassistenza.

Schema impianto domotico

I sistemi di automazione sono di solito predisposti per avvisare l’utente attraverso un segnale visivo di avviso/conferma dell'operazione effettuata (con LED colorati negli interruttori, o la grafica nei touch screen, oppure con segnalazioni sonore per utenti diversamente abili). Inoltre è possibile anche comunicare col mondo esterno tramite messaggi telefonici SMS, pagine web o e-mail, per permettere il controllo e il monitoraggio da remoto.

Il panorama normativo internazionale

Molto è stato fatto in campo normativo internazionale, dove Sistemi HBES (Home and Building Electronic System) hanno avuto il giusto riconoscimento anche alla luce dello sviluppo dell’Internet of Things (IoT), dove tutto risulta interconnesso e i singoli sistemi integrati colloquieranno fra loro, con gli edifici e con le città.

Tra le più importanti norme internazionali troviamo la Norma CEI EN 50090 e la relativa guida esplicativa CEI 205-2 “Guida ai sistemi bus su doppino per l’automazione nella casa e negli edifici, secondo le norme CEI EN 50090” e la Guida CEI 205-14 “Guida alla progettazione, installazione e collaudo degli impianti HBES”, che risultano strumenti essenziali per una corretta progettazione e installazione di un impianto domotico o di building automation.
Per realizzare un impianto smart home dovranno quindi essere definiti:
•    gli Spazi Installativi (IS) con la dovuta gerarchia da IS1 a IS6, in modo definire gli accoppiatori di area, di linea e le relative inserzioni dei dispositivi sulla linea bus;
•    gli scenari per il comfort illuminotecnico e termico e le condizioni termo-igrometriche per conferire all’edificio/abitazione una elevata efficienza energetica in conformità a quanto prescritto dalle norme UNI EN 15232 in materia di efficienza energetica dell’impianto termotecnico e UNI EN 15193 in materia di efficienza energetica dell’impianto illuminotecnico;
•    le condizioni di security in base alle esigenze del cliente;
•    i dispositivi necessari alla soddisfazione del committente e la connessione degli stessi nei rispettivi spazi installativi;
•    la programmazione del sistema a secondo del protocollo utilizzato dal sistema.

Nel profilo dell’impianto elettrico ideale la tecnologia HBES conferisce la totalità delle funzioni indicate.
La norma CEI 64-8 (ultima edizione) al capitolo 37 introduce i Livelli di Prestazione di un impianto e conferisce al Livello 3 dotazioni impiantistiche tecnologicamente avanzate e l’uso della domotica.

L’installatore elettrico che utilizzerà le tecnologie domotiche e di building automation dovrà avere competenze installative non solo di impianti elettrici, ma anche di telefonia, safety, security, trasmissione dati e, quindi, di elettronica e telecomunicazione in generale.

Sicuramente, per rispondere alle nuove esigenze che l’Internet of Things impone, dovrà essere formata una nuova figura professionale quale potrebbe essere quella di un installatore domotico, che dovrà dialogare e operare in accordo con il System Integrator.
 

Autore: Ing Pietro Antonio Scarpino, UNAE Nazionale per ElettricoMagazine

Questo articolo è tratto dallo speciale Smarthome, che può essere letto, scaricato e condiviso da questo indirizzo.

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