Che 2019 sarà per il mercato del fotovoltaico? Dobbiamo aspettarci nuovi rischi di shortage? Quanto contano mobilità elettrica e smart home nella crescita delle rinnovabili? Tra tanti interrogativi e moderato entusiasmo, la community italiana dell’energia solare accoglie la sfida della transizione energetica, guardando all’obiettivo dei 500 MW di potenza installata entro l’anno.
Un traguardo alla “nostra” portata, almeno nella fotografia del mondo fotovoltaico delineata da Alberto Pinori, direttore generale Fronius Italia e presidente di Anie Rinnovabili, in apertura della tavola rotonda sull’evoluzione del solare, durante l’ultimo Future & Energy Day di Sonepar. “Gli anni della caduta sono ormai alle spalle, oggi viviamo un mercato maturo e ricco di potenzialità per l’intera filiera rinnovabile – esordisce Pinori -. La rinascita del fotovoltaico non dipende più solamente dalle nuove installazioni e dall’approvazione degli incentivi governativi. Nel 2018 abbiamo registrato interventi di revamping del parco esistente per circa 100-150 MW, senza dimenticare i 10mila sistemi di accumulo installati”.
Nuove prospettive per altrettanto inediti orizzonti di sviluppo sul mercato nazionale del fotovoltaico nazionale.
La risposta è unanime e affermativa: secondo i big del fotovoltaico italiano la progressiva e tangibile rinascita del settore è popolata da innovazione tecnologica e professionisti validi. Lo conferma il +16% del primo bimestre 2019, che secondo le prime indiscrezioni sui dati Gaudì accompagnerà un anno da incorniciare per la fonte energetica green. “Dall’esperienza vissuta con Anie Rinnovabili nei tavoli di lavoro con il Governo e nella collaborazione con altre realtà del settore vedo un mercato in crescita a prescindere dalla tanto attesa approvazione del decreto FER – aggiunge il presidente Pinori -. Ci aspettano 4-5 anni di lavoro intenso, verso i 500 MW e oltre, alla ricerca di grandi impianti, repowering e nuove prospettive legate ai condomini”.
Anche Alberto Nadai, Area Manager Italy di Q Cells, si fa portavoce di un messaggio di ottimismo sul futuro del fotovoltaico. “Osservando i trend internazionali, anche l’Europa sta andando molto bene in termini di potenza installata ed è pronta a raddoppiare le performance nel 2019 – commenta il relatore -. Come produttori di pannelli, notiamo inoltre la rinascita delle utility e la generale stabilizzazione del mercato, più maturo anche nel fronteggiare provvisori fenomeni di shortage”.
Come reagiscono le aziende del fotovoltaico a questo ritrovato clima di fiducia? Risponde Marco Vergani, sales manager di ABB, che osserva con soddisfazione gli sviluppi globali sul fronte inverter.
Il successo, negli anni della maturità, si gioca su 4 fattori fondamentali per garantire competitività ai fornitori di tecnologia ed equilibrio tra domanda e capacità produttiva:
Ai 4 fattori evidenziati si associa una quinta e imprescindibile considerazione sui risvolti smart del fotovoltaico connesso. “Innovazione tecnologica e obblighi normativi non bastano – spiega Emanuele Carino, Area Manager Nord Ovest di Solarwatt Italy-. Favorire la transizione energetica verso fonti rinnovabili significa anche creare ecosistemi digitali che integrano fotovoltaico, accumulo e mobilità elettrica. Il mercato si deve spostare dal prodotto al servizio: a cosa serve sviluppare moduli super efficienti, se la tecnologica non viene inserita in un sistema di gestione intelligente dell’energia?”
Fotovoltaico connesso e mobilità elettrica: ecco il nuovo “strumento” integrato per migliorare economia, sostenibilità e qualità della vita a livello globale.
Saranno questi i trend del fotovoltaico nel 2019? Difficile dirlo, ma visto il fermento di questi primi mesi dell’anno, seguiremo con attenzione gli sviluppi nazionali (vedi decreto FER) e internazionali del mercato.