In Europa prosegue la sostituzione dei combustibili fossili con le rinnovabili

Due report dell’Unione Europea relativi all’andamento del secondo trimestre 2024 mostrano i grandi progressi dell’energia green, salita al 52% della produzione totale, mentre la quota di combustibili fossili scende al 24%
Report Mercati energetici UE evidenziano una stabilità

L’impazzimento dei prezzi del gas e dell’elettricità, all’inizio del 2022, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina è ancora fresco nella memoria di ciascuno di noi, così come la successiva ridiscesa delle tariffe, purtroppo parziale, che ha caratterizzato l’andamento dell’anno scorso. Una tendenza che è per fortuna proseguita anche nel 2024, come testimoniano le ultime rilevazioni dell’Unione Europea che ha pubblicato i rapporti sui mercati energetici UE.

Mercati energetici UE: record di produzione green

Secondo i nuovi rapporti trimestrali UE, i mercati europei del gas e dell’elettricità sono tornati a una situazione “molto più stabile e prevedibile” nel secondo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Rapporti che evidenziano l’accelerazione di una serie di cambiamenti strutturali positivi, con il progresso più notevole rappresentato dal livello record di energie rinnovabili (52%) nella generazione di elettricità.

mercati energetici UE: la crescita delle fonti rinnovabili

Cominciamo dall’ultimo “Electricity Market Report” nel quale vengono evidenziati gli sviluppi positivi nei mercati europei dell’elettricità, con prezzi in calo e una quota crescente di energie rinnovabili nel mix elettrico. In quest’ambito è stato raggiunto un traguardo significativo poiché le energie rinnovabili, principalmente energia solare ed eolica, hanno rappresentato, come detto, oltre la metà della produzione di elettricità.

Questa crescita delle energie rinnovabili ha contribuito alla riduzione dell’uso di combustibili fossili per la produzione di elettricità, che ha raggiunto un nuovo minimo del 24% in termini di quota di produzione di elettricità. L’elettricità generata dal gas, ad esempio, è stata inferiore del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre la generazione da carbone è scesa del 26%.

I dati delle singole fonti rinnovabili

Guardando all’andamento delle fonti rinnovabili, la produzione legata al fotovoltaico è cresciuta del 20% (+14 TWh) mentre quella eolica offshore è salita del 37% (+4 TWh). Anche l’idroelettrico progredisce del 21% (+18 TWh), beneficiando di condizioni climatiche normali dopo quelle avverse del 2023. Nel secondo trimestre di quest’anno il comparto meno effervescente è risultato quello dell’eolico onshore, comunque cresciuto del 6% (+5 TWh).

L’ Electricity Market Report precisa, inoltre, che sia i prezzi all’ingrosso che quelli al dettaglio dell’elettricità hanno continuato a seguire il trend in calo evidenziatosi nel primo trimestre del 2024. Nel dettaglio, l’European Power Benchmark ha registrato una media di 60 €/MWh nel secondo trimestre del 2024, ovvero il 33% in meno rispetto al secondo trimestre del 2023.

Consumi elettrici stabili

Nel complesso, il consumo di elettricità registrato nei Paesi dell’Unione Europea è risultato sostanzialmente stabile, anche se in realtà si è registrato un lieve incremento, pari all’1%, nel paragone fra il secondo trimestre del 2024 ed il medesimo periodo dell’anno scorso.

Mix energetico e consumi nell'Unione Europea

Al riguardo, la situazione attuale viene così spiegata nel report: “I consumi elettrici europei non si sono ancora completamente ripresi rispetto ai livelli pre-crisi. I fattori principali che frenano il mercato sono la ridotta domanda industriale dovuta alle conseguenze della crisi energetica, combinata con la ridotta domanda dovuta a temperature più calde della media”.

Mercato del gas: salita e discesa

Passando all’edizione più recente del “Gas Market Report”, come per l’elettricità relativa all’andamento del secondo trimestre 2024, rappresenta una sorta di specchio di quanto appena detto per l’altro report, nel senso che all’avanzamento delle fonti rinnovabili in Europa fa da contraltare il puntuale arretramento dei combustibili fossili.

Innanzitutto, nel report viene delineato l’attuale scenario, con “i mercati del gas dell’Unione Europea che si sono stabilizzati, essendosi adattati ai cambiamenti strutturali provocati dall’invasione russa dell’Ucraina e dalle relative interruzioni dell’approvvigionamento di gas, nonché alle misure introdotte per affrontare la crisi”. E così, nel periodo aprile-giugno 2024, il consumo di gas ha continuato “il suo declino strutturale”.

Perché il gas costa meno

Fra i fattori che hanno propiziato questo calo ci sono:

  • la diminuzione della produzione di energia elettrica con gas fossile,
  • i maggiori risparmi energetici,
  • la domanda ridotta,
  • la crescente produzione di energia rinnovabile.

Nel complesso, i volumi di importazione di gas dell’UE hanno continuato a seguire una tendenza al ribasso, mentre i livelli di stoccaggio già storicamente elevati hanno continuato a salire ulteriormente.

In particolare, i prezzi al dettaglio del gas sono diminuiti del 4% rispetto al trimestre precedente e del 10% rispetto al secondo trimestre del 2023, tornando finalmente su livelli visti l’ultima volta nel 2021, prima dello scoppio della crisi energetica. “I prezzi all’ingrosso del gas – si legge nel report – hanno continuato a convergere sui mercati interni del gas dell’UE, facilitati da flussi transfrontalieri fluidi e condizioni di fornitura competitive”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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