Libere variazioni della luce (dimmering) in quantità e qualità cromatica

La possibilità di variare intensità e colore (dimmering) delle sorgenti luminose a Led è molto apprezzata in numerosi ambiti: ecco come è possibile ottenere risultati ottimali senza incorrere in problematiche tecniche, quali il flickering.
Led dimmering

Tra i vantaggi offerti oggi dalla tecnologia Led c’è la regolazione del flusso luminoso e della tonalità della luce. È possibile modulare la sua potenza e il punto di bianco con gli alimentatori dimmerabili, cioè predisposti per ricevere comandi da un semplice potenziometro, da un pulsante oppure tramite sistemi bus o wireless.

La flessibilità d’uso che ne deriva è molto apprezzata da tutti gli operatori del settore ed è sempre più richiesta dagli utenti. Vediamo in sintesi come viene realizzata questa qualificante doppia funzione delle sorgenti Led.

Come si ottiene la regolazione dei Led

Strip Led

Figura 1 – Strip Led con emettitori multichip RGBW in grado di generare radiazioni nei colori primari (rosso, verde, blu) e nel bianco, flusso luminoso 600 lm al metro, potenza 24 W al metro, tensione 12 V (documentazione e produzione Stealth Light)

Il flusso emesso da un diodo luminoso è una grandezza fotometrica che dipende direttamente dalla corrente che lo attraversa, la cosiddetta “corrente di pilotaggio”. Con valori inferiori rispetto a quello stabilito dal fabbricante per avere il flusso al 100% si ottiene una riduzione delle intensità luminosa e, di conseguenza, degli illuminamenti e delle luminanze. In pratica si interviene sull’effetto rischiarante della luce nell’ambiente.

La regolazione così effettuata presenta però alcuni limiti. Non è possibile azzerare il flusso perché a bassi valori della corrente il Led si spegne e la tonalità bianca della luce può subire delle alterazioni a causa dell’anomala reazione dei fosfori che rivestono il materiale semiconduttore, cioè il nucleo del Led, il chip. Oggi si preferisce adottare l’alimentazione a impulsi di corrente.

In pratica si accende e spegne il diodo a intervalli regolari secondo una frequenza variabile. Quando i singoli impulsi sono separati da un piccolo intervallo di tempo la riduzione del flusso è minima, ma quando questo lasso di tempo viene incrementato il flusso diminuisce fino a raggiungere il valore nullo. Al fine di garantire il comfort visivo è importante che la frequenza degli impulsi, cioè il loro verificarsi ogni secondo, non sia così bassa da rendere percepibile la sia pur rapida sequenza delle accensioni e degli spegnimenti. Nel gergo tecnico viene chiamato flickering l’effetto disturbante della luce che lampeggia. I modelli più avanzati di alimentatori dimmerabili per Led oggi disponibili basano il loro funzionamento sulla combinazione tra la modulazione della corrente e la generazione impulsi a una frequenza che non scende mai sotto la soglia che causa l’effetto flickering. In tal modo si ottiene la regolazione continua e regolare del flusso luminoso, da zero al 100% con la costanza della temperatura di colore.

La regolazione della tonalità della luce bianca

Moduli lineari Led

Figura 2 – I moduli lineari sono forniti di Led multichip con emissioni nei tre colori primari. Il sistema è costituito dal driver A, dal dimmer D, e dai tre comandi C per controllare i tre colori (modello Colorimix Rigid OTGRB DIM Controller, produzione e documentazione Osram Opto Semiconductors)

Questi alimentatori/regolatori (driver) di ultima generazione permettono, inoltre, di intervenire sulla tonalità della luce bianca negli apparecchi equipaggiati con i Led multichip. Si tratta di diodi che emettono radiazioni luminose di differenti colori (rosso, blu e verde, i colori chiamati “primari”), grazie alla presenza di tre o quattro chip (figura 1). Il quarto emette luce bianca per potenziare il flusso. Le radiazioni si fondono in sintesi additiva e generano la luce che i nostri occhi vedono secondo un data tonalità del bianco. Regolando i singoli colori, il driver abbinato al dimmer realizza la variazione modulata della temperatura di colore (figura 2). È possibile così passare dalla luce calda a quelle intermedia o fredda. Questo secondo tipo di regolazione si aggiunge a quella del flusso. Si ricava dunque una duplice variazione della luce: in quantità e in qualità cromatica.

Sono molti gli ambiti di progetto in cui la regolazione a doppio effetto si fa apprezzare. Per fare qualche esempio: in tutti i luoghi in cui bisogna per conferire allo spazio costruito una forte valenza scenografica, come nei luoghi di intrattenimento (bar, ristoranti, lounge, ritrovi) o dell’ospitalità (hotel), oppure dove è necessario valorizzare i beni culturali (mostre, allestimenti, installazioni, stand, musei) senza procurare danni agli oggetti o alle opere esposte a causa di eccessivi illuminamenti, e in generale in tutte le situazioni in cui si vuole dare alle persone la libertà di scegliere l’illuminazione più confortevole e ad alto gradimento, secondo i propri gusti e le personali preferenze (figura 3).

I progettisti e gli installatori sfruttano la possibilità di adattare l’illuminazione alle specifiche esigenze della committenza con l’impianto già realizzato.

Espositore per stand fieristico con luce Led

Figura 3 – Espositore per stand fieristico realizzato con telo in PVC retroilluminato con moduli lineari Led RGB (documentazione e produzione Barrisol)

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Gianni Forcolini

Architetto e designer, docente in Lighting Design alla Facoltà del Design, Politecnico di Milano. Autore di libri, saggi e articoli. Si occupa di progettazione di oggetti e installazioni luminose, impianti, apparecchi e sistemi di illuminazione per ambienti interni ed esterni.
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