L’Intelligenza Artificiale nella Smart Home: la leva dell’AI per la casa a misura d’uomo

Sono sempre più diffusi i casi d’uso dell’intelligenza artificiale nella smart home. I benefici nella funzionalità e nell’impiego sono svariati, anche nel settore dei dispositivi per il risparmio energetico, la cui maggiore diffusione contribuirebbe a ridurre consumi ed emissioni
Intelligenza artificiale nella smart home: benefici per una casa a misura d'uomo

I vantaggi generati da un più diffuso impiego dell’intelligenza artificiale nella smart home sono molteplici ed è per questo che le aziende stanno cercando di adottarla nelle più diverse forme. Secondo la ricerca curata dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, nascono nuovi servizi innovativi grazie alla valorizzazione dei dati e all’integrazione con l’AI.

Pressoché tutti i settori del mercato smart home ne prevedono un impiego ancora più significativo. L’intelligenza artificiale ha, quindi, il potenziale di trasformare drasticamente il modo in cui gli esseri umani interagiscono con la casa per ottenere un’esperienza ancora più su misura delle loro esigenze. Vediamo come.

Dove entra l’intelligenza artificiale nella smart home

Quali vantaggi offre l’intelligenza artificiale nella smart home? L’Osservatorio Internet of Things ha illustrato diverse funzionalità possibili grazie all’AI. Innanzitutto, lato offerta, aumenta il numero di servizi innovativi per la casa, grazie alla raccolta di dati dai dispositivi smart e all’adozione di algoritmi di artificial intelligence.

Si punta sul loro utilizzo “per rilevare potenziali infrazioni, oppure si integrano altri oggetti smart in casa, come le lampadine per simulare la presenza di persone nell’abitazione e le soluzioni di assisted living per supportare utenti fragili”. Anche il settore degli elettrodomestici connessi potrà giovarsi su nuovi servizi abilitati dai dati raccolti da dispositivi connessi e dagli algoritmi di intelligenza artificiale. Per esempio, si sta studiando la possibilità di attivare gli elettrodomestici nelle fasce orarie in cui l’energia costa meno.

Per quanto riguarda le funzionalità supportate dall’AI, nel caso di un elettrodomestico come lavatrice o asciugatrice, si va dalla definizione del ciclo ottimale di lavaggio alla regolazione del processo di asciugatura. Nel caso del frigorifero, l’AI facilita la gestione intelligente della conservazione degli alimenti, permette di regolare la temperatura e l’umidità e in tutte le sezioni; può addirittura fornire suggerimenti personalizzati delle ricette in base a ciò che è presente al suo interno.

Le potenzialità offerte dalla Generative AI

Si è detto che gli smart speaker, in calo nel mercato italiano e internazionale, troveranno nuova linfa grazie alle potenzialità offerte dall’impiego della Generative AI. “Si potranno avere interazioni più intuitive con gli assistenti vocali e diventerà ancora più semplice creare scenari integrati con gli altri dispositivi smart presenti in casa” segnala ancora l’Osservatorio IoT.

Una ricerca di Parks Associates basata sui consumatori degli Stati Uniti e sull’impiego della Gen AI rivela che i comandi vocali per allertare i servizi di emergenza sono tra le applicazioni di smart speaker più apprezzate. Inoltre, il 31% delle famiglie statunitensi con Internet mostra interesse per uno smart speaker/display per la casa in grado di richiedere assistenza medica, antincendio o di polizia con comandi vocali.

Come ha spiegato la presidente e CMO di Parks Associates, Elizabeth Parks, le capacità dell’intelligenza artificiale consentono una migliore comprensione del contesto di un evento, per determinare una vera emergenza da un falso allarme, per distinguere un familiare da uno sconosciuto o per identificare un movimento normale rispetto a una caduta. “L’intelligenza artificiale conversazionale può basarsi su queste capacità per aggiungere un nuovo componente audio ai servizi di emergenza della casa e aggiungere un nuovo caso d’uso molto utile per smart speaker e assistenti vocali”.

Nuove funzionalità in arrivo: gli esempi di Amazon e Google

Sono sempre più numerose le aziende che puntano su valorizzazione dei dati, sull’offerta di nuovi servizi e sull’integrazione con soluzioni di Intelligenza Artificiale per fidelizzare i propri clienti, garantendo un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti.

Qualche esempio. Amazon ha sviluppato una funzionalità basata sulla AI, nel dispositivo Ring denominata Smart Video Search, che può aiutare gli utenti a trovare momenti specifici nei filmati registrati. Sfrutta la “Visual-Language Modeling” basata sull’intelligenza artificiale per abbinare gli eventi video catturati alle query di ricerca in linguaggio naturale.

Google sta facendo qualcosa di simile con le sue videocamere Nest, che ora consentono di generare descrizioni di testo ricercabili per i video salvati.  Inoltre, Google vuole che Gemini – chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e su machine learning – controlli i dispositivi smart home e ha aggiornato l’app Gemini con una nuova estensione Google Home per gestire tutti i dispositivi connessi.

Ancora Amazon è pronta a lanciare il suo servizio vocale Alexa basato su Gen AI, ha rilevato di recente Reuters, segnalando che questo costituirebbe l’aggiornamento più significativo del prodotto da quando la sua introduzione iniziale ha accelerato un’ondata di assistenti digitali più di un decennio fa.

Smart home per il risparmio energetico: i vantaggi di un loro sviluppo

La diffusione dell’intelligenza artificiale nella smart home potrà anche aiutare nel percorso verso la progressiva riduzione dei consumi e delle emissioni degli edifici? È una possibilità aperta, di certo c’è bisogno di una diffusione ancora più spinta di soluzioni smart per il risparmio energetico

Analisi Direttiva Case green: intelligenza artificiale nella smart home

Entro maggio 2026 l’Italia sarà chiamata a recepire la Direttiva EPBD che punta alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio entro il 2050. Tale direttiva richiede per gli edifici residenziali l’obbligo di ridurre l’uso dell’energia primaria di almeno il 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La ricerca dell’Osservatorio internet of Things ha rilevato che anche le soluzioni per la smart home per l’energy saving possono contribuire, insieme a materiali sostenibili e all’uso di fonti rinnovabili, all’obiettivo stimato di raggiungere una quota addizionale di risparmio energetico di almeno 40mila GWh/anno per i prossimi dieci anni.

Per questo c’è bisogno di stimolare, mediante l’incremento di bonus e incentivi, la diffusione di dispositivi smart per la casa. Essi potrebbero contribuire a ridurre i consumi energetici annuali – su scala nazionale – “di un valore compreso tra i 2600 e 3100 GWh/anno”, potendo incidere sugli obiettivi previsti dalla Direttiva ‘Case Green’ tra il 6,5% e il 7,8%. Una maggiorazione degli incentivi energetici, sempre dalle stime dell’Osservatorio, produrrebbe anche un impatto economico sul valore del mercato smart home in Italia, quantificabile in un incremento di 105 milioni di euro/anno per i prossimi tre anni.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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