Il Decreto Milleproroghe ha spostato la fine del mercato tutelato per l’energia elettrica e il gas al 2020. La decisione sembra ormai irrevocabile, e bisogna affrettarsi sulla scelta del fornitore del Mercato libero più adatto alle esigenze.
Il mercato libero è il risultato di un processo di liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas iniziato negli anni ’90 con il decreto Bersani e conclusosi nell’agosto del 2017 con l’approvazione del ddl Concorrenza da parte del Senato.
Nonostante la fretta, al momento non esiste alcun decreto o obbligo, a parte la “spinta” dei fornitori e dai loro call center. I dubbi sono tantissimi e il meccanismo sembra già avviato da tempo, visto il numero dei passaggi al mercato libero dei clienti (privati e business).
Una macchina complessa che ha bisogno di alcune pratiche alquanto lunghe come un decreto che istituisca l’albo dei venditori di energia elettrica e gas, per disciplinare il mercato libero e fissare dei requisiti minimi per gli operatori (forse anche questa è una delle ragioni dello slittamento). La revoca è a tutto favore dei consumatori: alzando la competizione tra i fornitori, i prezzi per la materia prima di luce e gas saranno più bassi.
La transizione al mercato libero prevede il passaggio di un numero ancora importante di clienti: secondo l’ultima relazione annuale Arera (“Stato dei Servizi” Vol. I, 31 marzo 2019) gli italiani interessati a questo passaggio sono circa 17 milioni: per cui circa la metà delle utenze in Italia, che si stima in 30 milioni, dovrà obbligatoriamente passare alle offerte del Mercato Libero entro luglio 2020.
Innanzitutto cerchiamo di comprendere la differenza. Nel mercato maggior tutela dell’energia, i consumatori hanno accesso all’energia alle condizioni economiche e contrattuali fissate dall’Autorità per l’Energia; nel mercato libero l’utente negozierà le tariffe con il fornitore.
Oggi le famiglie o le imprese hanno la facoltà di passare al mercato libero. Il cliente dovrà aderire a una fornitura adatta alle proprie esigenza: dual (luce e gas), monoraria (un’unica fascia di consumo per tutta la giornata), bioraria (più fasce di consumo durante l’arco della giornata), gruppo d’acquisto etc.
Se si considera che la direzione presa ormai è irrevocabile, sono molti i vantaggi del mercato libero: il risparmio, i pacchetti che includono servizi aggiuntivi e assicurazioni per la casa e il prezzo bloccato (di solito per 12 o 24 mesi). Ricordiamo che nel mercato tutelato le tariffe vengono aggiornate ogni 3 mesi.
Oggi la spesa per la materia prima, nonostante la richiesta e la competizione, è in rialzo. Le materie prime hanno un prezzo sempre maggiore e questo costringe i fornitori a offrire prezzi più alti. Quindi crediamo che sia meglio approfittare del momento prima di ritrovarsi con prezzi non così convenienti.
Il consiglio è sicuramente quello informarsi sui prezzi dei tanti fornitori sul mercato libero e iniziare una comparazione, confrontando prezzi e tariffe.
Secondo una stima di Selectra Italia, scegliendo il fornitore più adatto alle esigenze, è possibile risparmiare fino al 18% rispetto al mercato tutelato.