
Di sorpassi, nella transizione energetica, ci dovremo abituare a sentire parlare per decenni. Infatti, la materia è ben più articolata di quanto un osservatore superficiale potrebbe pensare. Se è vero che da un lato ci sono i “vecchi” combustibili fossili e dall’altro le “nuove” fonti rinnovabili, il processo di sostituzione dei primi con le seconde si presenta assai variegato nelle sue modalità spaziali e temporali.
Ci si trova quindi di fronte ad un continuo flusso di dati e di notizie che certificano l’andamento e la tipologia dei consumi energetici nelle varie parti del mondo. Per noi le indicazioni più interessanti sono naturalmente quelle che riguardano la transizione energetica europea, esattamente come accade con un recente report di Ember che parla, appunto, di un sorpasso.
“Wind and solar overtake EU fossil fuels in the first half of 2024”, è il titolo dello studio che evidenzia come l’apporto alla generazione elettrica dell’energia eolica e degli impianti solari nell’Unione Europea ha superato quello derivante dall’utilizzo dei combustibili fossili per un lasso di tempo molto significativo, ovvero il primo semestre del corrente anno.

“La dipendenza nell’UE dalla generazione di combustibili fossili – si legge nel report – ha raggiunto un minimo storico nella prima metà di quest’anno, nonostante la domanda di elettricità sia aumentata e i prezzi dell’energia siano tornati ai livelli pre-crisi. Lo slancio alla base della transizione verso l’energia pulita si sta diffondendo: quasi la metà degli Stati membri ha generato più elettricità da eolico e solare che da combustibili fossili nei primi sei mesi del 2024”.
In particolare, Ember evidenzia come, nonostante il rimbalzo della domanda energetica nell’Unione Europea, i combustibili fossili hanno generato il 17% in meno di elettricità (-71 TWh) nella prima metà del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, scendendo quindi al 27% complessivo della generazione (343 TWh).
L’apporto del carbone è sceso di un quarto (-24% con -39 TWh) mentre il gas è calato del 14% (-29 TWh). Ciò è accaduto, come detto, nonostante la domanda sia aumentata dello 0,7%, riprendendosi dopo due anni di calo.

Un andamento che ha avuto anche un significativo riflesso sulle emissioni che nella prima metà dell’anno sono state quasi un terzo (-31%) inferiori rispetto alla prima metà del 2022, un calo senza precedenti in un periodo così breve.
Sull’altro fronte, vale a dire quello delle fonti rinnovabili, l’energia eolica e solare hanno generato il 30% dell’elettricità dell’Unione Europea nella prima metà dell’anno, rispetto al citato 27% dei combustibili fossili. Insieme, specifica il report, l’energia eolica e solare hanno superato la generazione fossile in tredici Stati membri, con quattro di questi che hanno raggiunto questo traguardo per la prima volta nel periodo gennaio-giugno 2024: Germania, Belgio, Ungheria e Paesi Bassi. Anche l’Italia ha fatto la sua parte e nel primo semestre, secondo i dati Terna.

“La prima metà del 2024 – si legge nello studio – mostra la transizione elettrica dell’Unione Europea in pieno svolgimento, poiché l’eolico e il solare sono cresciuti abbastanza rapidamente da superare la crescita della domanda e spingere i combustibili fossili fuori dal mix. La rapida azione dell’UE per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili è stata evidente quando è entrata in funzione una nuova capacità eolica e solare, segnando un cambiamento strutturale permanente”.
Per quanto significativo, quanto accaduto nella prima metà dell’anno non rappresenta certo un punto di arrivo ma soltanto un significativo passaggio. Ember sottolinea come per sostenere la transizione elettrica dell’Unione Europea con questo ritmo sarà necessaria anche un’attenzione costante da parte della politica.
Fra gli elementi “critici” che condizioneranno la transizione futura ci sono:
Chris Rosslowe, analista dati senior su energia e clima di Ember, spiega che “la prima metà dell’anno mostra il ruolo sempre più ristretto della generazione fossile nel settore energetico e i guadagni per le energie rinnovabili che vanno oltre le variazioni temporanee delle condizioni. Stiamo assistendo a un cambiamento storico e sta avvenendo rapidamente. Se gli Stati membri riusciranno a mantenere lo slancio sull’impiego di energia eolica e solare, allora la libertà dalla dipendenza dall’energia fossile inizierà davvero a farsi vedere”.