Pannelli fotovoltaici sui tetti. Di case, ospedali, scuole, fabbriche, aziende. Su tutti i tetti. Ovunque. E non basteranno. Poi pannelli anche a terra, nelle campagne, nelle aree libere, dove c’è spazio. Ma potrebbero non bastare neanche quelli. Viviamo in un mondo sempre più energivoro, sempre più affamato di energia elettrica (pulita), e nei prossimi 10 anni la domanda di elettricità da fotovoltaico potrebbe essere di gran lunga superiore alla concreta possibilità di produzione, e quindi di disponibilità.
Oggi in Italia vengono prodotti circa 20 GW di elettricità da fotovoltaico l’anno.
Ma, secondo calcoli e stime dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, il Paese da qui a 10 anni avrà nel 2030 un fabbisogno aggiuntivo annuo di energia da fotovoltaico che potrà oscillare da un livello minimo di 180 GW in più rispetto a oggi, fino a una quota massima di 250 GW necessari in più, nella prospettiva più energivora.
Ciò significa che nei prossimi 10 anni – se la produzione di elettricità dal solare dovrà seguire la domanda in forte aumento – andrà colmato un divario compreso tra i 20 GW attuali e 180 GW nella migliore delle ipotesi, oppure tra 20 e 250 GigaWatt nell’ipotesi più elevata. In media, suddividendo il crescente fabbisogno previsto nell’arco dei 10 anni, significa in pratica che occorrerà aumentare la produzione da fotovoltaico per una quota compresa tra i 6 e gli 8 GW in più anno dopo anno, per un decennio di fila. In modo da arrivare a quei 180 o addirittura 250 GW di domanda in più. Quindi una domanda di energia ‘pulita’ in crescita vorticosa, che non sarà affatto semplice soddisfare.
Dove si metteranno tutti questi pannelli? Ovunque, rimarcano gli specialisti del settore. Andrebbero collocati su tutti i tetti, come fosse obbligatorio. Ma anche così non basteranno lo stesso. Vanno fatti e poi sviluppati impianti fotovoltaici a terra, e per realizzare tutto ciò sono fondamentali le sinergie con il territorio.
Per dare linfa ed energia a tutta questa domanda di elettricità solare, servono anche nuove regole precise e veloci per sviluppare gli impianti fotovoltaici a terra. Veloci perché, visti i numeri molto significativi dell’Energy and Strategy Group milanese, in pratica siamo già in ritardo, non c’è tempo da perdere. Le regole per gestire tutto questo sviluppo non possono arrivare quando sarà troppo tardi e il divario tra domanda e offerta risulterà praticamente incolmabile.
La domanda attesa di energia appare quindi in crescita vorticosa, il mercato del fotovoltaico dovrà interpretare questo slancio, mentre i prezzi e costi della ‘materia prima’, dei pannelli fotovoltaici, risultano in notevole calo rispetto al passato. Oggi un modulo fotovoltaico costa circa 20 volte in meno rispetto al 2007, rispetto a 12 anni fa. E nessuno l’avrebbe detto, nessuno poteva prevedere una discesa così rilevante dei costi dei pannelli.
Il solare fotovoltaico consente alle aziende di ottenere 3 vantaggi principali:
In più, con la riduzione dei costi per moduli e impianti che si è determinata sul mercato rispetto al passato, il solare fotovoltaico appare come una soluzione funzionale per produrre in proprio energia pulita e con spese iniziali che poi consentono di ottenere energia senza altri costi futuri.