
Gli ultimi impegni presi da 116 Paesi nell’ambito della COP28 di Dubai (la COP29 a Baku non ha aggiunto ulteriori obiettivi) per la dismissione dell’utilizzo delle fonti fossili impongono che entro il 2030 venga triplicata la capacità di generazione di energia rinnovabile, pari a una capacità globale di 11,2 TW. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, circa 8,5 TW dovrebbero essere prodotti da impianti fotovoltaici e dall’eolico offshore. Attualmente in Italia il fotovoltaico è la fonte green in più rapida crescita.
Per migliorare la competitività e la resilienza delle filiere nel comparto del solare fotovoltaico, occorre selezionare e sostenere l’adozione delle tecnologie, più efficienti e sostenibili. Con questo obiettivo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha istituito, con il cosiddetto “Decreto Energia” del 2023, il Registro Fotovoltaico. Il registro ha infatti lo scopo di supportare lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del solare fotovoltaico, indirizzando gli investimenti delle aziende sulle tecnologie che assicurano le performance più elevate. La normativa attribuisce a Enea il compito di realizzare il registro dei moduli fotovoltaici, in base a requisiti di carattere territoriale e qualitativo.
Il registro include tre categorie diverse in cui si identificano dei criteri “minimi” per i moduli fotovoltaici:
Il registro, creato da Enea, è uno strumento importante per il Piano di Transizione 5.0, che supporta le aziende nel loro percorso di digitalizzazione ed efficientamento energetico concedendo agevolazioni concesse per l’acquisto di beni strumentali, tra cui anche i moduli fotovoltaici. La piattaforma per la tenuta del Registro Fotovoltaico è già accessibile online e operativa.