L’edilizia italiana riparte dall’impiantistica

Il 5° Rapporto Cresme sottolinea che l'installazione degli impianti rappresenta il 46,8% del mercato delle costruzioni e delle riqualificazioni
edilizia italiana riparte da impiantistica

Gli anni della crisi sembrano ormai alle spalle ed il merito è soprattutto della grande richiesta legata all’impiantistica. È il messaggio forte che emerge dal 5° Rapporto Congiunturale e Previsionale sul Mercato italiano dell’Installazione Impianti in Edilizia, realizzato da Cresme con la partnership di CNA Impianti, Anima, Angaisa e Mostra Convegno Expocomfort.

Una tendenza incontrovertibile perché suffragata da numeri chiari: il settore dell’impiantistica ha segnato una crescita significativa nel 2018 tanto che rappresenta ormai il 46,8% dell’intero mercato delle costruzioni, contro un valore del 40% misurato nel 2012.

Ed ancora, gli addetti all’installazione impianti negli edifici sono adesso il 33,5% degli addetti totali del settore delle costruzioni mentre nel 1991 rappresentavano il 20,3%, salito nel 2001 al 27,2%.

evoluzione delle installazioni impiantistiche negli edifici

Il corrispettivo economico di questo sviluppo vede il valore dell’impiantistica per l’edilizia salire a 62,6 miliardi di euro nel 2018, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente. In particolare, gli impianti idrotermosanitari crescono a quota 21,3 miliardi di euro, l’installazione di componenti e sistemi elettrotecnici e elettronici supera ormai i 25 miliardi, mentre gli altri impianti salgono a 5,5 miliardi. Inoltre, l’attività di installazione realizzata da imprese di costruzioni e soprattutto da imprese non specializzate cresce fino ad un ammontare di quasi 10,8 miliardi di euro.

fatturato delle installazioni di impiantistica - Fonte Cresme

La riqualificazione edilizia un fattore chiave

Driver di cambiamento costruzioni - digitalizzazioneDunque, le costruzioni sono sempre più un settore caratterizzato dall’impiantistica. Confermate appieno le linee di tendenza già evidenziate nel precedente Rapporto Cresme, con gli impianti che vedono crescer il loro peso, ancor più nelle nuove costruzioni, grazie soprattutto al risparmio energetico e all’evolversi del comfort abitativo.

Uno sviluppo dovuto anche alla loro naturale obsolescenza tecnologica, con un ciclo di vita più ridotto rispetto ad altri materiali e componenti (si pensi alle finiture e alle strutture). Naturalmente, evidenzia l’indagine, un grande contributo a questa crescita è venuto dalla riqualificazione edilizia che, nell’ultima fase economica, ha goduto di una migliore performance rispetto agli altri segmenti del mercato e che privilegia da un lato le finiture e dall’altro, appunto, l’impiantistica.

Una delle sezioni più interessanti del Rapporto è quella che traccia gli scenari legati all’evolversi del mercato nei prossimi anni. Uno sguardo al futuro dell’impiantistica nell’edilizia dove a dominare l’orizzonte c’è la parola digitalizzazione. Già in questi anni lo sviluppo delle tecnologie in grado di interconnettere” oggetti, persone, reti sta ridisegnando il modello organizzativo e allo stesso tempo il prodotto edilizio: ogni cosa, ogni persona, in ogni luogo, in ogni tempo, grazie ai sensori può inviare informazioni, può essere connessa.

La connessione stessa va considerata come un impianto. E con l’evoluzione di Internet of things (IOT), o, Internet of All (IOA) stanno cambiando i comportamenti delle persone, delle produzioni, delle organizzazioni. Sono processi, sottolinea il Rapporto, che stanno avendo, e avranno ancor più nei prossimi anni, un impatto sorprendente per le costruzioni, oltre che ridefinire le modalità di funzionamento delle città, delle reti e dei territori.

Mercato in grande cambiamento grazie alla digitalizzazione

Fra le tendenze digitali destinate ad essere sempre più “invasive” nel mondo dell’edilizia e dell’impiantistica lo studio del Cresme indica lo sviluppo di sistemi di realtà aumentata capaci di aprire una nuova stagione della progettazione, della manutenzione, della gestione, della commercializzazione modificando i modi di rappresentazione e fruizione degli spazi.

Un altro driver forte del cambiamento sta nei dati generati dai sistemi di “predictive analytics”, in grado di integrare analisi statistiche personalizzate, modellazione predittiva, data mining, analytics del testo, analytics delle entità, ottimizzazione, classificazione in tempo reale e apprendimento automatico, rivoluzionando quindi le modalità di interpretare e utilizzare le informazioni.

Un ulteriore fattore evolutivo indicato dal Rapporto è rappresentato dai modelli di “generative design” e dallo sviluppo della realtà virtuale immersiva, che assistono l’attività di progettazione semplificandola, arricchendola, riducendone l’errore e ridefiniscono i rapporti tra committente, processo produttivo e cliente finale. Infine, un ulteriore driver del cambiamento va individuato nei droni e nelle altre macchine fotografiche evolute che si trasformano in “operatori” capaci di rilevare con precisioni millimetriche l’esistente, per poterlo poi analizzare e elaborare attraverso processi informativi in grado di produrre risultati sorprendenti.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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