Digitalizzare gli edifici italiani? Il momento è adesso

Digitalizzare gli edifici diventa una priorità: tecnologie, prospettive e strumenti per i professionisti al centro del convegno Anie CSI a Smart Building Expo
Digitalizzare gli edifici: il convegno Anie CSI a Smart Building Expo 2021

La pandemia come “cigno nero” per l’economia e la società, ma anche come imperdibile opportunità per riqualificare e digitalizzare gli edifici italiani. Anie CSI porta a Smart Building Expo 2021 una chiave di lettura inedita dell’attuale situazione del settore costruzioni. Un’edilizia che si trova di fronte all’allineamento – più unico che raro – tra tecnologia, normativa e politica.

La crisi mondiale ha infatti stravolto le abitudini, ridisegnato le attività lavorative e rimodulato le nostre aspettative sulla funzionalità degli spazi di vita. Le innovazioni tecnologiche e la trasformazione digitale sottendono questa rivoluzione, chiamando a gran voce il tema degli edifici connessi.

Tendenze e potenzialità degli smart building

Nel 2020, va detto, il mercato della digitalizzazione degli immobili ha subito una fisiologica battuta di arresto, ma le stime per il 2021 già parlano di crescita. Lo conferma l’ultimo Smart Building Report dell’E&S Group del Politecnico di Milano: digitalizzare gli edifici porta sostenibilità, comfort e valore economico per la filiera degli impianti e dell’edilizia. Basti pensare che oggi il mercato italiano vale la metà di quello francese e un quarto di quello britannico: la strada è lunga ma incoraggiante.

Tra i principali fattori di questo percorso:

  • crescita della cultura digitale: smart working e nuove abitudini di consumo hanno cambiato la mentalità degli italiani;
  • riscoperta del valore della casa: 7 italiani su 10 iniziano a usare i prodotti connessi presenti in casa, mentre 1 italiano su 2 prevede interventi per migliorare e digitalizzare la propria abitazione;
  • effetto traino del Superbonus 110%: la filiera ha risposto con interesse, nonostante le complessità (a fine agosto 2021 risultavano presentate 37.000 asseverazioni).

“Per cogliere appieno le potenzialità tecnologiche e normative che legano la trasformazione digitale agli edifici italiani è fondamentale fare chiarezza nella filiera – spiega Davide Ceppi, coordinatore sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI -. Il nostro obiettivo è semplificare e spiegare il tema dell’automazione degli edifici all’interno degli incentivi attualmente fruibili”.

Guida pratica al Superbonus 110% di Anie CSI

Alessandro Ravagnin, sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI

Come digitalizzare gli edifici con il Superbonus

Va in questa direzione la nuova Guida pratica al Superbonus 110% di Anie CSI. Uno strumento interpretativo, divulgativo e formativo pensato per sostenere i professionisti del settore in questo passaggio epocale.

“La guida parla il linguaggio degli impiantisti e spiega loro cosa si può fare in termini di integrazione e come accedere agli incentivi – spiega Alessandro Ravagnin del sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI -. Abbiamo colto l’esigenza degli associati, costruttori di sistemi di building automation, ma anche dei progettisti e degli installatori che operano sul campo. Per questo, il documento si sofferma in particolare sul perimetro del Superbonus applicato ai BACS (Building & Automation Control Systems), all’interno delle recenti novità introdotte al quadro normativo”.

Il tutto attraverso quattro tematiche:

  • Superbonus e cessione del credito nel DL Rilancio: tutto quello che c’è da sapere;
  • come finanziare gli interventi: detrazione, sconto in fattura e cessione del credito;
  • la documentazione da produrre per accedere alla detrazione;
  • tecnologie Anie: sistemi BACS nelle unità abitative e colonnine di ricarica elettrica.

La Guida pratica al Superbonus 110% guida essenzialmente il lettore nella corretta lettura e applicazione dei testi di legge legati ai sistemi BACS. Ma propone anche esempi concreti di soluzioni ammissibili all’incentivazione, facendo luce sui nuovi requisiti tecnici introdotti con il DM 6 agosto 2020 e sul requisito minimo della classe B della EN15232 per i BACS.

Building e mobilità elettrica

Anche la ricarica dei veicoli elettrici è un aspetto infrastrutturale strettamente connesso alla digitalizzazione degli edifici. Nel dedalo di tecnologie e normative che regolano sistemi, connettori, sicurezza e comunicazione con la rete (smart grid), spicca il ruolo delle applicazioni intelligenti. Esistono infatti pratiche smart application per l’integrazione della ricarica dei veicoli elettrici nelle smart home. Così come crescono i sistemi di power management per automodularla in funzione del fabbisogno energetico della casa. Oltre alla possibilità, nelle applicazioni pubbliche o private a uso pubblico, di monitorare da remoto lo stato della stazione o di abilitare sistemi di load balancing.

Ma il fine ultimo della ricarica EV è quello di entrare nel building management system. Quell’integrazione totale che ottimizza anche la produzione del fotovoltaico e la gestione dei carichi, verso le ultime frontiere del Vehicle-to-Grid (V2G). “La connessione bidirezionale tra auto e rete elettrica, ma anche tra auto e smart home (V2H) è molto interessante – commenta Omar Imberti, Coordinatore Gruppo E-Mobility Anie -. Pensando soprattutto all’obiettivo PNIEC 2030 di 4 milioni di veicoli elettrici circolanti e alle potenziali problematiche di bilanciamento della rete”.

Un esempio? L’integrazione di Casa Batillo

Digitalizzare gli edifici, insomma, permette di vivere meglio. E non si tratta di considerazioni astratte: i casi virtuosi in Italia non mancano. Sui monti pisani, a Uliveto Terme, c’è l’esempio Casa Batillo. Il proprietario è Giuseppe Fusco, ricercatore del CNR ISTI, presente in fiera per raccontare la sua particolare esperienza.

Il progetto di riqualificazione del casolare è partito dall’isolamento termico, unito a impianti smart e a un sistema di supervisione e controllo in grado di centralizzare la gestione dell’intera abitazione. Sul fronte termico, il passaggio dalla caldaia a GPL al riscaldamento elettrico ha garantito l’accesso al Superbonus 110%. Ed è stato accompagnato anche dall’installazione di un impianto fotovoltaico da 6,2 kW, di una batteria di accumulo da 16 kW e di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici. Nel complesso, la pompa di calore da 11 kW, i ventilradiatori, la ventilazione meccanica controllata (VMC) e la domotica hanno permesso a Casa Batillo di “saltare” dalla classe energetica G alla classe A4.

“Digitalizzare gli edifici significa a mio avviso progettazione integrata, cura dei particolari, innovazione e sostenibilità – conclude Fusco -. Gli impianti creano valore e la loro gestione connessa è la via da seguire. Con tutte le sfide da affrontare in termini di filiera, professionalità e formazione”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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