Data center AI sostenibili: l’attenzione ambientale trova modelli condivisi

Da una parte la necessità di sviluppare prestazioni sempre più potenti. Dall’altra l’attenzione crescenti alla gestione dell’energia e delle risorse. Così nascono data center AI sostenibili. L’esempio di Microsoft con il suo centro da primato mondiale insegna, ma non è l’unico
Come nascono i Data center AI sostenibili

La domanda energetica è uno dei fattori considerevoli nella realizzazione di data center AI sostenibili, ma non certo l’unica. I rapidi miglioramenti nell’efficienza energetica e nell’approvvigionamento fuori rete da fonti rinnovabili, hanno contribuito a moderare la crescita del consumo energetico dei data center e delle reti di trasmissione dati a livello globale, nonostante il traffico Internet globale sia aumentato di 25 volte dal 2010 (fonte: IEA).

Resta il fatto che la sostenibilità è un elemento centrale nella realizzazione dei centri dati più grandi. Per questo le strategie sono sempre più improntate a scelte attente all’ambiente. L’ultimo e più rappresentativo esempio è offerto da Microsoft con Fairwater, nel Wisconsin, presentato dalla società di Redmond come il datacenter di AI più potente al mondo. La realizzazione verrà ultimata, come da annunci, entro il 2026. Microsoft ha stanziato investimenti per 3,3 miliardi di dollari per costruire questo centro dati “con prestazioni dieci volte superiori a quelle del supercomputer più veloce al mondo”, dichiara nel proprio blog. A destare interesse sono le scelte in materia di gestione energetica, nonché di risparmio idrico e anche di attenzione ambientale al territorio.

Data center AI sostenibili: le scelte in materia energetica

I data center AI sostenibili, come si propone Fairwater, fanno attenzione all’energia, all’acqua, all’ambiente.

In tema energetico, un primo elemento posto in rilievo da Microsoft è il proprio impegno nell’evitare di far aumentare i costi “per i nostri vicini”. Per questo motivo verrà garantita la stabilità dei prezzi, tutelando i consumatori anche in futuro. L’impegno dichiarato è di sostituire ogni kWh consumato e che proviene da una fonte di combustibili fossili con energia a zero emissioni di CO2 che verrà reimmessa in rete. Questo impegno comprende un nuovo progetto per un parco fotovoltaico da 250 MW nella contea di Portage (Wisconsin), in costruzione. La partnership con l’operatore energetico WE Energies è stata sancita “per esplorare e ampliare costantemente la trasmissione, la generazione e l’utilizzo dell’energia, con tariffe trasparenti che supportano l’affidabilità della rete”.

Raffreddare con l’acqua, ma facendo attenzione alle risorse…

Sul consumo idrico si gioca l’altra importante partita dei data center AI sostenibili. Fairwater è supportato “dal secondo più grande impianto di raffreddamento ad acqua del Pianeta”, afferma Microsoft.

Il raffreddamento ad aria non è in grado di gestire la densità dei moderni hardware di intelligenza artificiale. Per questo si punta sul raffreddamento liquido con un sistema che conta su tubi integrati, che fanno circolare il liquido freddo direttamente nei server, estraendo il calore. “Il ricircolo a circuito chiuso garantisce zero sprechi d’acqua, con l’acqua che deve essere rabboccata una sola volta e poi riutilizzata continuamente”. Oltre il 90% della capacità dei data center della società di Redmond utilizza questo sistema, che richiede l’acqua una sola volta durante la costruzione e la riutilizza continuamente senza perdite per evaporazione.

… e al territorio

Inoltre Microsoft si è impegnata a realizzare venti progetti di ripristino ecologico per gli habitat delle praterie e delle zone umide.

Sugli intenti dell’azienda di lavorare sullo sviluppo di data center AI sostenibili nello Stato federale si avvertono le preoccupazioni degli abitanti del Wisconsin, dove Microsoft intende realizzare non solo Fairwater, ma anche un altro progetto di dimensioni e portata simili, su cui è pianificato un investimento da 4 miliardi di dollari. Più di mille cittadini hanno firmato una lettera aperta alla società in cui chiedono rassicurazioni sul fatto che gli intenti green siano rispettati.

Le strategie green degli hyperscaler

Le strategie societarie di Microsoft finalizzate a realizzare data center AI sostenibili sono condivise anche dagli altri Big Tech.

Google

La società di Mountain View ha messo in chiaro sul web i propri intenti per ridurre quanto più possibile l’impatto ambientale dei propri centri dati. Intanto si punta sull’efficienza energetica, a partire dalle prestazioni. I data center di Google forniscono oltre sei volte più potenza di calcolo per kW rispetto solo a cinque anni fa. Lo stesso colosso IT ha fatto sapere di aver ridotto le emissioni energetiche dei propri data center del 12% nel 2024.

In materia energetica, Google propugna l’impegno di soddisfare i consumi dei propri data center con energia pulita. In tema fotovoltaico, ha siglato a maggio un accordo con lo sviluppatore energyRe che consentirà al colosso IT di acquistare certificati di energia rinnovabile (REC) da un portafoglio di oltre 600 MW di nuovi progetti di energia fotovoltaica e batterie sviluppati dallo stesso attore energetico nella Carolina del Sud. Intanto porta avanti progetti e accordi anche in materia nucleare, ma anche puntando sul gasolio rinnovabile.

Sul consumo idrico, Google ha annunciato l’obiettivo di ripristinare il 120% del volume di acqua dolce consumato, in media, nei propri uffici e data center entro il 2030.

Meta

L’altro colosso Meta dichiara la propria visione per data center AI sostenibili in una pagina dedicata in cui afferma di porre attenzione a partire dalla fornitura di energia elettrica (“pulita e rinnovabile” al 100%), fino alla realizzazione delle infrastrutture puntando all’attenzione all’efficienza, come testimoniato dalla totalità dei data center di proprietà certificati LEED Gold o superiore. Anche nel caso della società di Zuckerberg, come già accennato con Google, ha firmato un accordo per un contratto pluriennale con lo sviluppatore energetico Enbridge che fornirà a Meta il 100% dell’energia rinnovabile generata da un nuovo impianto solare da 600 MW in Texas. Tra i contratti di fornitura ce ne sono diversi che hanno a che fare anche con progetti eolici e anche con una startup geotermica, oltre che – è una tendenza diffusa tra le Big Tech ormai – col nucleare.

Raffreddamento sottomarino: l’idea della Cina per i propri data center

Anche la Cina è attiva nella corsa ai data center in grado di abbinare prestazioni e sostenibilità. Un esempio di questa ambizione è rappresentato dal progetto di centro dati sottomarino, alimentato a energia eolica (destinata a soddisfare la quasi totalità dell’energia necessaria) a circa dieci chilometri dalla costa di Shanghai, i cui lavori sono partiti lo scorso giugno.

Perché puntare sulla realizzazione di un data center sottomarino? Per sfruttare la possibilità di raffreddarlo grazie all’acqua di mare. Il raffreddamento è la voce principale del fabbisogno energetico del centro dati. Da quanto dichiarato dall’azienda realizzatrice, il progetto sarà in grado di consumare il 30% di elettricità in meno rispetto ai data center terrestri, grazie al raffreddamento naturale.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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