In Italia i numeri relativi all’andamento dei sistemi di accumulo (SDA) sono inevitabilmente ancora acerbi, considerato come l’accoppiata pannelli fotovoltaici/batteria comincia soltanto adesso a divenire una scelta molto frequente da parte dei proprietari degli immobili, aiutati in questo dalle agevolazioni fiscali sull’acquisto, in primis il Superbonus.
Una situazione in divenire che è puntualmente fotografata dall’ultimo “Rapporto Statistico Solare Fotovoltaico” realizzato dal GSE (il Gestore Servizi Energetici). Un’analisi dettagliata dove innanzitutto si parte dalla definizione di sistema di accumulo, ovvero “un insieme di dispositivi, apparecchiature e logiche di gestione e controllo, funzionale ad assorbire e rilasciare energia elettrica”.
Ed ancora: “Integrati agli impianti fotovoltaici, tali sistemi costituiscono un importante elemento di sviluppo in termini di autonomia energetica e uso efficiente dell’energia prodotta degli edifici, sia pubblici che privati, poiché consentono di accumulare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per utilizzarla in momenti di maggiore fabbisogno”.
Lo stato dell’arte, alla fine del 2022, ci racconta che nel nostro Paese risultano installati poco più di 230.000 sistemi di accumulo connessi agli impianti fotovoltaici, per una potenza nominale di 1.588 MW, ai quali corrisponde una potenza installata degli impianti connessi ai sistemi di accumulo pari invece a 1.492 MW.
Ma quel che più conta è la particolare dinamica che ha determinato il risultato complessivo. Infatti, il report del GSE sottolinea come dal 2015 il trend delle installazioni dei SDA è caratterizzato da una crescita praticamente esponenziale. Un andamento ancor più evidente nel 2022, se è vero che il numero e la potenza installata dei sistemi di accumulo sono pressoché triplicati rispetto all’anno precedente.
Lo studio espone poi nel dettaglio le peculiarità geografiche. Per quanto riguarda la distribuzione dei SDA sul territorio nazionale, il report del GSE evidenzia una situazione peraltro abbastanza prevedibile, vale a dire che “i sistemi di accumulo si concentrano prevalentemente nelle regioni caratterizzate da elevata numerosità di impianti”.
A detenere il primato di sistemi di accumulo installati, 47.651, è la Lombardia. Ma appare ancor più significativo un altro dato, ovvero che considerando insieme la stessa Lombardia, il Veneto (33.622 sistemi installati) e l’Emilia Romagna (23.119) si arriva a quota 104.392, il che equivale al 46% circa del totale nazionale dei SDA. Se poi si aggiunge il dato del Piemonte (18.138 sistemi installati), la prevalenza del Nord Italia diviene più netta con il 54% degli impianti, che cresce fino al 61% considerando anche Trentino Alto Adige, Friuli e Liguria.
Ulteriori elementi per inquadrare l’evoluzione dei sistemi di accumulo arrivano dall’analisi relativa alla quota di impianti fotovoltaici con SDA rispetto al totale di tutti gli impianti. Nel nostro Paese circa un impianto su cinque è associato ad un sistema di accumulo, e questi impianti rappresentano circa il 6% del totale della potenza complessiva nazionale installata.
Le regioni che si distinguono maggiormente per una penetrazione più elevata dei SDA negli impianti fotovoltaici sono la Lombardia (24%), la Toscana (21%) e il Piemonte (21%). Da segnalare, inoltre, la Provincia Autonoma di Trento (21%). Con riferimento alla potenza dei pannelli associati ai SDA, proprio la Provincia Autonoma di Trento (12%) nonché la Valle D’Aosta (10%) detengono la maggiore quota di potenza fotovoltaica “supportata” dai sistemi di accumulo.
Infine, il report GSE specifica la ripartizione dei sistemi di accumulo in base ai settori di attività nei quali vengono installati. E sia per quanto attiene il loro numero che per la potenza si registra una nettissima prevalenza dei SDA per utilizzo residenziale, ovviamente facilitata negli ultimi anni dal ricorso dei privati al Superbonus.
Nel dettaglio, i sistemi di accumulo dedicati al residenziale sono il 98% per numero e il 96% per quota di potenza installata, lasciando quindi le briciole agli altri settori, vale a dire Terziario (1% e 3%), Industria (sotto l’1% e 1%) e Agricoltura (sotto l’1% e 2%). Invece, l’incidenza nel settore residenziale degli impianti con SDA rispetto al totale è del 22% per numero e del 28% per potenza installata.
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