
Cresce il numero dei brevetti in ambito energetico nel mondo. Rispetto ai brevetti complessivi, che hanno espresso un incremento marcato (+10%) nel confronto tra 2023 e 2022, quelli energetici registrati nel 2023 mostrano una crescita meno marcata (+3,3%) rispetto all’anno precedente. Essi costituiscono il 6% dei brevetti complessivi a livello mondiale.
È evidente il dominio della Cina, seguita da Giappone e Corea del Sud: i tre Paesi si pongono spesso ai vertici della produzione brevettuale, anche nel segmento elettrico e della emobility. L’Italia “continua ad avere una posizione marginale”, segnala il Rapporto I-Com sull’innovazione Energetica, che nella recente edizione 2025 pone in rilievo vari elementi del quadro attinente la tecnologia e l’innovazione.
Elementi caratteristici dell’innovazione, i brevetti tutelano le invenzioni e i relativi ideatori.
I brevetti tecnologici concessi a livello mondiale appaiono in decisa crescita. Il 2023 si rivela un anno di intensa attività brevettuale con quasi 2 milioni, il 10% in più di brevetti concessi rispetto al 2022. La Cina da sola ne conta circa 900mila. In tale contesto, l’Italia si difende tutto sommato bene, con 19.667 brevetti e un +8,5%.
Se si vanno a guardare i brevetti in ambito energetico, più precisamente i brevetti riguardanti le innovazioni relative ai dispositivi, alle apparecchiature e alle tecnologie per la generazione, la trasmissione e l’utilizzo dell’energia elettrica, nel periodo 2010-2023, mostrano un andamento in crescita, seppure lieve (+3,3%).
Nell’analisi dei brevetti mondiali in ambito energetico per Paese, emerge il dominio cinese: la Repubblica Popolare fa segnare una crescita a due cifre (+12,1%) e sfiora i 51mila brevetti concessi.
Al secondo posto c’è il Giappone, che evidenzia una contrazione brevettuale; dietro, la Corea del Sud è l’unico Paese, oltre alla Cina, a far segnare una crescita (+6%).

Il rapporto mette anche a fuoco i brevetti in campo elettrico, o meglio quelli riguardanti le tecnologie elettriche per la generazione, trasmissione, distribuzione e accumulo di energia elettrica che concorrono alla riduzione delle emissioni di gas serra.
In questa sezione svettano le tecnologie di accumulo, con più di 66mila brevetti, seguito a distanza (23.242) dal fotovoltaico e dall’eolico (11.531). In totale sono 127.727 brevetti, in netta crescita rispetto a quelli del 2022, fermi a 95mila circa. La sola Cina ne conta oltre 44mila, seguita a forte distanza da Corea del Sud (con 11.463), Stati Uniti, Giappone e Germania. Il blocco europeo dei brevetti nel campo specifico è cresciuto, grazie al traino della Germania (+16% di brevetti), Francia (+41%), Regno Unito (+31%) e Spagna (+14%). L’Italia fa segnare l’unico segno negativo (-5%) del blocco europeo.

Il report sottolinea che l’incidenza percentuale di ciascun Paese sul totale dei brevetti concessi è cambiato drasticamente dal 2010 a oggi.
Nel confronto tra 2010 al 2023, si nota la crescita della Cina, che ormai domina in tutti i settori, idroelettrico a parte. Ma a farsi notare negativamente, in questa analisi, è il ruolo assunto dall’Europa. “Nel 2023, ogni tipo di specializzazione europea è andata perduta. I paesi UE rimangono minimamente rilevanti solo nei campi dell’idroelettrico, del solare termodinamico, dell’eolico, e nella cattura, stoccaggio, sequestro e smaltimento delle emissioni di gas serra, con specializzazioni contenute e che toccano rispettivamente il 16%, 11%, 13% e 10%”, si legge nel report. In tale contesto, è ancora più marginale il ruolo dell’Italia.

Oltre ai brevetti in ambito energetico, il rapporto I-Com si occupa anche dell’attività brevettuale nella mobilità elettrica. Basata sui dati del database PatStat dell’European Patent Office (EPO), mette a fuoco le tecnologie legate a: veicoli ibridi e plug-in, veicoli elettrici, stazioni di ricarica e tecnologie a idrogeno.
Tra le tecnologie legate alla mobilità sostenibile c’è l’energy storage, la categoria decisamente più sviluppata. Nel 2023 si contano più di 16mila brevetti, ma già nel 2015 rappresentavano la tecnologia trainante con 11.452 brevetti concessi (+44,6%). Nessuna delle altre tecnologie considerate supera i 5.000 brevetti nel 2023. Le stazioni di ricarica e i veicoli elettrici sfiorano questa soglia, con una crescita rispetto al 2015 rispettivamente del 54% e del 41,6%.

Anche in questo caso, è la Cina a guidare l’innovazione nella mobilità sostenibile, con 7510 brevetti depositati. Ai vertici dell’innovazione brevettuale c’è anche la Corea del Sud, con 3686 brevetti, mentre gli Stati Uniti segue con 3011 brevetti. Dietro si piazza il Giappone, con 2474 brevetti. Il caso nipponico è il più singolare: nel 2015 era il Paese del Sol Levante a guidare l’innovazione nel settore con 8.139 brevetti. Da allora, il contributo del Giappone è diminuito considerevolmente (-70%).
Il primo Paese europeo è la Germania, con 1915 brevetti, mentre l’Italia ha un ruolo ancora una volta marginale, con 96 brevetti depositati nel 2023, in ulteriore decremento rispetto ai 103 del 2015.
Nel 2023, la Cina emerge come il Paese più fortemente specializzato nelle tecnologie legate all’energy storage. Da sola rappresenta il 45% dell’attività brevettuale in ambito di stoccaggio energetico all’interno del campione considerato.

