Quali sono i principali trend che a livello globale stanno interessando il settore dell’Automotive? Di questo tema si è discusso nel corso del recente convegno Connected Car & Mobility: come riscrivere la mobilità del futuro. L’evento è stata l’occasione per presentare la nuova ricerca realizzata dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano.
Scopriamo i punti salienti di quanto emerso dall’analisi degli esperti.
Negli anni passati il settore Automotive ha conosciuto un’enorme trasformazione che prosegue tuttora. La transizione ambientale in atto, con il passaggio a vetture elettriche o alimentate a idrogeno, sta offrendo un impulso ulteriore a questo processo in corso da svariato tempo.
Nel rispetto degli Accordi di Parigi, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha stabilito che le auto a combustione interna tradizionale vengano bloccate completamente in tutto il mondo entro il 2035. L’obiettivo è di arrivare al 2050 con un parco di vetture ancora inquinanti che risulti molto ridotto.
Altro elemento rilevante è rappresentato dalle nuove tecnologie. Il settore dell’Automotive è investito da un grande fervore innovativo. L’auto attuale non è più il tipo di vettura con cui eravamo abituati a confrontarci. In particolare, si sta attribuendo sempre più peso al ruolo del software, che ha determinato un passaggio progressivo da una componentistica meccanica a una componentistica controllata attraverso i microprocessori.
Tesla è entrata tra le prime imprese per valore di borsa ma ci sono anche altre aziende del settore Automotive con valutazioni molto alte, soprattutto se paragonate al loro livello di ricavi.
Nel contempo stanno crescendo in maniera impattante le imprese produttrici di batterie, trattandosi queste ultime di componenti essenziali.
Stanno inoltre nascendo svariate joint venture. Le diverse imprese del settore Automotive stanno infatti impegnandosi per trovare dei partner affidabili per la produzione di componenti, in primis delle batterie per le e-car.
Il settore Automotive sta risentendo della grave crisi che sta interessando il reparto dei semiconduttori da alcuni mesi a questa parte. La pandemia ha infatti rallentato la produzione dei microchip, affaticando le catene di approvvigionamento a livello globale.
Si riscontrano inoltre significative problematiche rispetto alle materie prime “critiche”. Il passaggio all’approccio ambientale contro l’uso dei combustibili fossili ha condotto a una crescita di importanza di alcuni Paesi che risultano ormai cruciali o per l’approvvigionamento o perché impegnati in prima linea nella trasformazione degli elementi indispensabili per la produzione di auto.
La domanda di determinate materie prime, come ad esempio il nichel o l’alluminio, è incrementata in maniera esponenziale. Un simile contesto ha contribuito a creare da un lato enormi difficoltà sul fronte dei costi, dall’altro una serie di problematiche ambientali piuttosto serie.
Ad oggi sono in corso numerose sperimentazioni ma la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo dell’automobile a guida autonoma è ancora lunga e complessa.
I cambiamenti che stanno avvenendo in maniera estremamente rapida a livello globale riguardano da vicino anche il quadro italiano. Nel nostro Paese ci si muove di pari passo con l’introduzione delle misure legate al Recovery Plan, con un enorme mole di investimenti a supporto della mobilità sostenibile.
Le missioni che si propone il PNRR sono diverse: dall’idrogeno alle infrastrutture di ricarica, dalla digitalizzazione dei sistemi urbani al 5G. Il tutto cercando nel contempo di non provocare impatti negativi sull’ambiente, così da rimanere in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.