Seppur fra le difficoltà legate al drammatico impatto della pandemia, lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese non si arresta come testimoniato, per ultimo, dal rapporto del Gestore dei Servizi Energetici. Ma quel che in Italia rappresenta il proseguire di una tendenza positiva, diventa un trend ancor più evidente se si ragiona in termini globali, con l’espandersi continuo degli impianti fotovoltaici ed eolici che ha permesso di raggiungere addirittura nuovi record proprio nel nefasto 2020.
I numeri sono quelli elaborati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA, l’acronimo inglese) che prendono in considerazione, appunto, lo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili nel mondo. Il dato più eclatante è relativo al surplus di capacità produttiva, ben 280 gigawatt aggiuntivi installati l’anno scorso che rappresentano l’aumento maggiore registrato nell’ultimo ventennio. Ed ancora, si tratta di un incremento percentuale superiore del 45% rispetto a quello segnato nel 2019, anche in questo caso il record per questo tipo di rilevazione (anno su anno) sin dal 1999.
Altro elemento importante, come sottolinea il rapporto IEA, il fatto che l’anno scorso l’aumento della capacità rinnovabile ha rappresentato il 90% dell’espansione dell’intero settore energetico globale, come dire che stiamo entrando a grandi passi in un mondo nel quale ogni maggiorazione delle capacità energetiche sarà concepibile soltanto nell’ottica della green economy.
In particolare, nel 2020 si è registrato un aumento consistente della produzione di energia derivante dall’eolico (114 GW con un + 90% rispetto al 2019) mentre il fotovoltaico è cresciuto in modo più “normale” (130GW con un incremento di quasi il 20%). Ma se l’avanzare delle rinnovabili non ha affatto risentito della pandemia, che cosa c’è da attendersi per il prossimo futuro? Ebbene, la risposta è esattamente quella che suggerisce la logica, ovvero il perdurare ed il rafforzarsi dell’espansione in atto.
“Le fonti rinnovabili di elettricità come l’eolico e il solare – sottolinea l’IEA – sono cresciute al ritmo più veloce degli ultimi due decenni nel 2020 e sono destinate ad espandersi nei prossimi anni a un ritmo molto più rapido rispetto a prima della pandemia. La crescita in Europa e negli Stati Uniti sarà ancora più rapida di quanto previsto in precedenza, compensando il rallentamento transitorio della Cina dopo l’eccezionale crescita del 2020”.
E così le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia indicano che l’aumento nel 2020 è destinato a diventare la “nuova normalità”, con circa 270 GW di capacità rinnovabile aggiuntiva che si concretizzeranno quest’anno ed altri 280 GW previsti per il 2022. E le rinnovabili continueranno a rappresentare il 90% dell’incremento globale della capacità di produzione di energia sia nel 2021 che nel 2022.
Andando a vedere il dettaglio geografico, dopo che nel 2020 la quota della Cina nell’incremento globale delle rinnovabili è salita al 50% per la prima volta, anche a causa della fretta di completare i progetti prima che i sussidi governativi venissero gradualmente eliminati, nel biennio successivo la crescita di Pechino è destinata a stabilizzarsi su livelli inferiori.
Ma l’analisi dell’Agenzia sottolinea che “qualsiasi rallentamento in Cina nei prossimi anni sarà compensato dalla forte crescita in Europa, Stati Uniti, India e America Latina, dove il sostegno dei governi e il calo dei prezzi per il solare fotovoltaico e l’eolico continuano a guidare le installazioni”.
Infine, il focus del rapporto IEA sull’Europa indica che le aggiunte annuali di capacità energetica da rinnovabili aumenteranno dell’11% nel 2021 (44 GW) e del 12% nel 2022 (49 GW). Con questa espansione, il nostro continente è destinato a divenire il secondo più grande mercato di energia elettrica green dopo la Cina.
Purtroppo, però, in questo processo virtuoso del continente il nostro Paese non sembra destinato a recitare un ruolo da protagonista. “La Germania – si legge nel rapporto dell’Agenzia – continuerà a fornire i maggiori ampliamenti di capacità rinnovabile in Europa, seguita da Francia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Turchia”.