Più facile configurare gli impianti fotovoltaici con Fronius Solar.creator

Le nuove funzionalità di Fronius Solar.creator, lo strumento di progettazione online degli impianti fotovoltaici, permettono a installatori e progettisti di integrare le soluzioni per la mobilità elettrica. I consigli presenti sono utili per ottimizzare gli impianti per i sistemi di ricarica.

Un aiuto per la progettazione degli impianti

Fronius Solar.creator è nato per aiutare i clienti di Fronius nella progettazione, nella configurazione e nell’allestimento degli impianti fotovoltaici, anche quelli più complessi.

I report generati da Fronius Solar.creator si rivelano utili sin dalla fase di consulenza ai clienti finali, perché mostrano in modo chiaro e intuitivo il livello di redditività dell’impianto, i flussi energetici e i vari componenti presenti.

All’interno di Fronius Solar.creator ci sono anche dei profili di carico predefiniti, che facilitano l’individuazione del profilo di consumo e forniscono una valutazione dettagliata del consumo previsto.

Più di un semplice strumento di progettazione

Portale Fronius Solar.creator

Fronius Solar.creator è uno strumento on-line che offre differenti funzionalità. Non solo la progettazione degli impianti fotovoltaici, ma anche tutti i vari aspetti che influenzano il singolo impianto (come il luogo di installazione).

È collegato a diversi database on-line (dai moduli solari alle condizioni meteo, fino all’integrazione con Google Maps) per assicurare il miglior servizio possibile.

Sono molti, infatti, i parametri che contribuiscono al corretto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico e alla valutazione sul ritorno dell’investimento: i database meteorologici consentono ad esempio di ottenere i dati esatti sull’irraggiamento solare presente sul luogo di installazione selezionato.

Per agevolare una progettazione completa e ottimale dell’impianto, Fronius Solar.creator propone in automatico l’integrazione di ulteriori tecnologie per l’efficienza energetica, come ad esempio la batteria della taglia più adeguata. A breve verranno introdotte anche soluzioni per la produzione di acqua calda o per la ricarica dell’auto elettrica.

Inoltre i risultati possono essere rielaborati in base alle proprie esigenze e presentati con la struttura che si preferisce.

Come accedere a Fronius Solar.creator

Per accedere a Fronius Solar.creator è sufficiente utilizzare il proprio account Solar.web, inserendo le stesse credenziali. Qui si possono creare e salvare un numero illimitato di progetti.

La visualizzazione dei dati sul portale è semplice e intuitiva: una pratica guida accompagna gli utenti in ogni fase della progettazione. Al termine, viene generato un report con una panoramica delle caratteristiche dell’impianto.

Automatismi per cancelli: tecnologie potenti, smart e sicure

Gli automatismi per cancelli sono il biglietto da visita delle case e degli edifici intelligenti. Perché qui ha inizio la missione di sicurezza, efficienza e comfort per gli utenti che caratterizza l’evoluzione del controllo accessi nei building italiani.

Quante volte ci è capitato di attendere impazienti davanti a un cancello chiuso, o di scendere dall’auto sotto la pioggia per far ripartire un meccanismo inceppato? E ancora, quanto ci piacerebbe aprire la sbarra condominiale con un clic, quando siamo usciti senza telecomando e non ricordiamo il codice di accesso manuale? E per tutte quelle volte che deve arrivare il giardiniere e vorremmo tanto farlo entrare senza uscire dall’ufficio. L’innovazione tecnologica è pronta a rispondere a tutte queste esigenze con soluzioni affidabili, veloci e connesse. Ecco la nostra selezione di novità per l’automazione cancelli in applicazioni residenziali e commerciali presentate a Smart Building Expo e Sicurezza 2021.

Automatismi per cancelli nella smart home

Partiamo proprio dal cuore di queste tecnologie: il motore. “La nostra storia parte proprio da qui – ci racconta Luca Mazzoni allo stand di Tau -. Nel 2021 celebriamo il quarantesimo anniversario delle nostre soluzioni per l’automazione cancelli con un’importante evoluzione della serie T-ONE per cancelli scorrevoli a uso residenziale e condominiale”. Si tratta del modello T-ONE 10S con motore brushless trifase a 24 Vdc, che supporta fino a 1000 kg e un utilizzo super intensivo garantendo una velocità operativa di 14 m/min (0,23 m/sec). Il tutto con encoder magnetico incrementale e finecorsa elettromagnetici/magnetici.

Automazione cancelli con Tau

I nuovi automatismi per cancelli allo stand di Tau

Anche questo prodotto, insieme agli altri automatismi per cancelli dell’azienda, è pronto a entrare nell’ecosistema della casa intelligente. Come? Attraverso l’app TauOpen per smartphone, che consente agli utenti di gestire cancelli, garage e barriere in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi. Il meccanismo è semplice: basta integrare il modulo T-Connect nella centrale dell’automazione e collegarlo via Wi-Fi o via cavo alla rete domestica. Qui entra in gioco l’app gratuita, per controllare gli accessi in pochi clic.

Apricancello universale smart con comando vocale

Link, accessorio dedicato all’apricancello universale Solo di 1Control

Aprire il cancello con la voce? Ecco Link di 1Control

E se riuscissimo a fare tutto questo senza clic? Ci pensa Link, il nuovo accessorio di 1Control dedicato all’apricancello universale Solo. Se quest’ultimo permette di gestire fino a quattro accessi diversi comodamente via smartphone, Link è capace di abilitare le sue funzioni smart anche tramite comandi vocali. Grazie alla connessione wi-fi, infatti, l’accessorio è integrabile con Amazon Alexa, Google Home e Siri. In casa, in auto o da remoto non servirà più nessun clic: basterà la voce per aprire cancello e garage. Un controllo accessi smart e connesso ideale anche per aziende, hotel e bed&breakfast, che possono così aprire e gestire da remoto i movimenti di fornitori e clienti.

Automazioni Turbo per sistemi più veloci

La rapidità, lo abbiamo sottolineato, è tra i requisiti chiave degli automatismi per cancelli condominiali o aziendali. Per questo Benincà ha studiato un’apposita linea di automazioni Turbo. Tecnologie che permettono agli utenti di accedere all’abitazione o al luogo di lavoro più velocemente e in piena sicurezza.

Soluzioni Benincà per automazione cancelli veloce

Alcune novità Benincà per l’automazione cancelli

Parliamo dei motoriduttori veloci 24 Vdc per uso intensivo Bull624 Turbo (fino a 600 kg) e Bull1224 Turbo (fino a 1200 kg) con centrale incorporata ed encoder virtuale. Questo permette di gestire in modo ottimale i rallentamenti, tracciare il tragitto (STC System) e gestire l’erogazione della coppia in relazione alla posizione del cancello, garantendo massima sicurezza. Che velocità raggiungono le automazioni Turbo? Il primo modello tocca i 25,5 m/min con 600 kg, mentre il secondo viaggia a 24 m/min con 1200 kg. Il tutto con predisposizione per la connessione dell’accessorio X.BE per l’integrazione di impianti domotici Knx.

Nuove tecnologie per cancelli di Ditec Cross

Particolare tecnologico della nuova linea Ditec Cross

Ditec Cross: potenza nel commerciale

Dedicata ad applicazioni di natura commerciale, la linea di automazioni per cancelli scorrevoli fino a 3500 Kg Ditec Cross è progettata per durare nel tempo e resistere a tutte le condizioni atmosferiche. Andiamo dai modelli Cross 18 per cancelli fino a 1800 kg, ai Cross 20 (fino a 2000 kg), per approdare alla soluzione Cross 35, in grado di sostenere fino a 3500kg con uso molto intenso. Le proposte Ditec integrano un nuovo quadro 230 Vca o una centralina basata su tecnologia inverter.

Tra i vantaggi della linea Ditec Cross:

Tutti gli operatori sono conformi alle direttive europee di riferimento (EMCD, RED, Direttiva Macchine, RoHS 2 e RoHS 2 Amendment).

Smart parking sicuro con Hörmann

Finora abbiamo parlato di automazione cancelli, ma una fetta importante della sicurezza urbana è rappresentata anche dal controllo dei parcheggi pubblici e privati. Ed ecco l’ultima proposta di Hörmann, attiva anche su questo mercato a seguito dell’acquisizione di Hermann Automation avvenuta nel 2018. Per regolare gli accessi ai parcheggi, l’azienda propone sbarre, sistemi a barriera e stazioni di ingresso e di uscita con parchimetri, adatti sia a piccole aree di sosta sia a grandi strutture multipiano.

Hörmann presenta soluzioni per parcheggi

Hörmann presenta soluzioni per l’automazione e la sicurezza dei parcheggi

Le sbarre sono disponibili in diverse grandezze ed esecuzioni, bloccando il transito fino a una larghezza di 10,5 metri. Si può inoltre scegliere tra asta piatta, rotonda, ottagonale e addirittura snodata (quando lo spazio in altezza è limitato). Ci sono poi i sistemi a barriera, da aprire via radio, telecomando o strumenti di comando, oppure con schede transponder, codici QR o riconoscimento automatico del numero di targa. A ciò si aggiungono le stazioni di ingresso e di uscita con relativi parchimetri, la cui amministrazione può essere affidata a un sistema di gestione connesso via LAN/WLAN. Non solo, le proposte per l’automazione dei parcheggi possono essere gestite anche via web, per un monitoraggio ancora più rapido e intelligente.

Ogni automazione cancelli ha il suo accessorio

In chiusura della nostra rassegna sull’automazione cancelli, ecco l’interessante new entry di Meccanica Fadini. Si chiama Zero ed è una linea completa di accessori di comando e sicurezza per il controllo accessi composta da 8 prodotti. Si va dalle fotocellule da parete e da incasso ai diversi modelli di selettori a chiave.

Accessori per cancelli smart di Meccanica Fadini

La nuova Linea Zero di Fadini

Ma ci sono anche tastiere digitali, pulsantiere e lettori di prossimità per dispositivi transponder. Per le applicazioni esterne, Fadini propone anche le colonnine in alluminio anodizzato, alle quali unire gli altri accessori della linea Zero, e una luce di segnalazione a LED con antenna integrata e diversi effetti dinamici.

Fotografia fotovoltaico in Italia: un milione di impianti installati

Luci ed ombre: un’alternanza che se nella realtà condiziona la resa dei pannelli fotovoltaici, si rivela appropriata anche per definire la situazione del fotovoltaico nel nostro Paese, così come descritta nello studio illustrato in apertura del recente Forum di Italia Solare.

Cominciamo dalle luci, che sicuramente illuminano il settore a livello globale considerato che l’anno prossimo nel mondo il fotovoltaico passerà la soglia dei 1.000 GW di potenza installata. Un livello che nei quattro anni successivi è destinato ad andare oltre il raddoppio, con la stima che indica ulteriori 1.400 GW di potenza installata.

Fotovoltaico futuro leader globale

Colpisce anche il raffronto fra “il vecchio e il nuovo”, se è vero che nei prossimi cinque anni il 95% di tutta la nuova capacità elettrica globale arriverà da rinnovabili e più del 50% sarà rappresentata dal fotovoltaico. Il motivo di questi numeri è molto semplice, come ha spiegato Paolo Frankl, direttore Energie Rinnovabili nell’ambito dell’IEA (l’Agenzia Internazionale dell’Energia): il solare e l’eolico sono ormai le soluzioni più economiche a livello mondiale.

Luci che illuminano pure il settore del fotovoltaico italiano, ma sicuramente in modo meno pronunciato. Innanzitutto c’è da sottolineare l’ottenimento di un traguardo che ha anche e soprattutto un valore simbolico, ovvero il raggiungimento del primo milione di impianti fotovoltaici installati.

Fotografia fotovoltaico Italia

I numeri del fotovoltaico in Italia

Progresso contenuto rispetto al 2020

Per quanto riguarda il consuntivo di fine anno, la stima del rapporto indica una capacità fotovoltaica installata fra i 950 e i 1000 MW contro i 785 MW del 2020. Il che porterà la potenza complessiva disponibile nel Paese oltre i 22 GW e mezzo. Risultati, e iniziamo a parlare delle ombre, che però non devono suscitare alcun entusiasmo…

“Un milione di impianti – ha affermato il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini – rappresenta una cifra tonda importante che però non deve ingannare: siamo ancora molto lontani dagli obiettivi. A fine 2021 raggiungeremo i 22,5 GW totali, quasi un terzo della Germania che coi suoi quasi 60 GW garantisce al sistema energetico tedesco un significativo vantaggio, in termini di costi dell’energia, a favore delle imprese tedesche rispetto a quelle italiane”.

La potenza fotovoltaica installata

La potenza fotovoltaica installata in Europa e in Italia nei diversi anni

Continua la dipendenza dal gas

Nel corso del Forum è stato poi sottolineato come dal 2014 a oggi le nuove installazioni italiane di fotovoltaico, con una media annuale inferiore ai 500 MW di potenza installata, continuano a essere insufficienti per ridurre efficacemente la dipendenza dal gas e quindi per evitare o limitare gli aumenti dei prezzi dell’energia, quest’ultimi purtroppo all’ordine del giorno proprio in queste settimane.

Ed anche guardano alle dinamiche dell’anno che sta per concludersi, purtroppo i dati parlano chiaro e in modo molto negativo. Mentre in Italia (60 milioni di abitanti) nel 2021 si installeranno, come detto, 950-1000 MW, in Ungheria (9,7 milioni) si arriverà a 750 MW, in Belgio (11,5 milioni) 950 MW, in Francia (64,3 milioni) 1900 MW, in Polonia (38 milioni) 2.690 MW, in Spagna (46,7 milioni) 3200 MW, in Olanda (16,7 milioni) 3400 MW, in Germania (83 milioni) 5400 MW.

Il problema degli stop autorizzativi per il fotovoltaico

E fra i vari ostacoli a un pieno sviluppo del fotovoltaico, ce n’è uno davvero tutto italiano. “La tutela dell’ambiente e della salute non deve dipendere dalla tutela del paesaggio”, ha spiegato Rocco Viscontini con riferimento ai numerosi stop autorizzativi agli impianti disposti dalle varie sovrintendenze territoriali.

Si tratta di decisioni, sottolinea Italia Solare, che arrecano “danni giganteschi per tutti gli italiani e per il paesaggio stesso, che pagherà a caro prezzo (e in realtà già sta pagando) queste opposizioni, in termini di siccità e dissesti idrogeologici causati dai sempre più frequenti eventi climatici catastrofici”.

EcoStruxure, piani di assistenza personalizzati basati sull’IoT

Schneider Electric amplia la propria offerta di servizi con i piani di assistenza EcoStruxure. Si tratta di pacchetti che sommano i già apprezzati servizi tradizionali e quelli digitali personalizzati, al fine di migliorare le prestazioni delle apparecchiature e degli impianti elettrici del cliente.

Obiettivo: continuità operativa

La trasformazione digitale è un percorso articolato, che include anche la digitalizzazione dell’infrastruttura elettrica. In ambito operativo, lo scopo è migliorare affidabilità ed efficienza dell’infrastruttura e minimizzare così i rischi.

Per fare un esempio, più della metà degli incendi che coinvolgono un impianto elettrico sono dovuti alla mancanza di manutenzione.

Anche il personale operativo si trova spesso ad affrontare diverse sfide, specialmente per quanto riguarda la disponibilità di supporto da remoto e carenze di competenze, connesse anche al cambiamento generazionale della forza lavoro.

Per questo Schneider Electric ha creato nuovi piani di assistenza EcoStruxure che offrono, in un unico contratto, una mix personalizzato di servizi on-site, servizi digitali e consulenza.

manutenzione impianti

“Gran parte dei nostri clienti sta concentrando i propri sforzi sul rafforzare nuovamente il proprio business. – afferma Frederic Godemel, EVP Power Systems & Services di Schneider Electric – Ecco perché abbiamo creato i nuovi piani di assistenza EcoStruxure: vogliamo accompagnare ogni singolo cliente nel suo percorso personale verso il miglioramento della resilienza aziendale. Con combinazioni ideali di servizi tradizionali in loco e nuovi potenti servizi digitali abilitati dall’IoT forniamo soluzioni che fanno dormire sonni sereni”.

Il pacchetto ideato da Schneider Electric sfrutta IoT, informazioni ricavate dall’analisi dei dati e software per creare un supporto unico per ciascun utente, così da migliorare la gestione e la sicurezza degli asset, la resilienza, l’efficienza operativa e la sostenibilità.

I piani di assistenza con EcoStruxure

I piani di assistenza EcoStruxure si avvalgono di prodotti connessi, come i componenti nativamente digitali che Schneider Electric propone al mercato. Apparecchiature nuove ed esistenti possono essere integrate in ottica digitale, anche ammodernando la base installata grazie all’utilizzo delle più recenti tecnologie di sensoristica. Queste soluzioni rappresentano la base su cui fondare l’adozione di strategie manutentive su condizione, abilitate dalle analytics offerte dalla robusta architettura e piattaforma EcoStruxure.

Rinnovabili e futura occupazione, una soluzione secondo Irena

Che l’espansione delle energie rinnovabili sia destinata a salvare il pianeta dal disastro ambientale, se non una certezza rappresenta un auspicio ormai ampiamente condiviso. Una consapevolezza molto meno diffusa riguarda invece l’effetto che la stessa espansione può avere sull’andamento dell’occupazione nei prossimi decenni. Un tema che invece merita di essere approfondito, come fa il “Renewable Energy and Jobs” di Irena (International Renewable Energy Agency), perché anche in questo caso il ruolo delle rinnovabili promette di essere taumaturgico.

I numeri di Irena: il saldo occupazionale è più che positivo

Irena andamento occupazione al 2050 per fonti rinnovabili

Andamento dell’occupazione nel 2050 per fonte rinnovabile e tipologia d’impiego (Fonte: Irena)

Nelle sue previsioni per l’occupazione, il report della Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili parte da una considerazione fondamentale, ovvero che quel che si guadagnerà sul fronte della creazione di posti di lavoro andrà a compensare in modo preponderante la scomparsa di occupazione nei settori energetici tradizionali.

In particolare, gli scenari occupazionali relativi alla transizione energetica stimano per il 2030 la presenza di 24-25 milioni di nuovi posti di lavoro che, appunto, supereranno di gran lunga le perdite comprese tra i sei e i sette milioni di posti di lavoro. Fra quest’ultimi, circa cinque milioni di lavoratori avranno però l’opportunità di trovare una nuova occupazione rimanendo nell’ambito dell’energia.

Numeri che ovviamente sono destinati a ingigantirsi verso il traguardo della metà del secolo, quel 2050 per il quale sono stati fissati gli obiettivi attualmente più ambiziosi della transizione energetica, come l’impatto zero che si prefigge di raggiungere l’Unione Europea. Ebbene, lo studio di Irena prevede che per quella data il settore delle energie rinnovabili potrebbe arrivare ad impiegare circa 43 milioni di persone.

L’evoluzione del mercato del lavoro

Si tratta, peraltro, delle cifre più appariscenti di un’indagine che va ad analizzare nello specifico le tipologie di occupazione che sono e saranno necessarie per supportare con successo la transizione energetica, il tutto ragionando per tecnologia, segmento della catena del valore, requisiti educativi e occupazionali.

In sintesi, occorrerà disporre di una serie di strumenti:

La natura democratica della transizione

lavori energie rinnovabili

Un altro aspetto fondamentale sta nella natura, se vogliamo democratica, della trasformazione occupazionale che accompagnerà quella energetica. Infatti, l’avvento delle rinnovabili comporterà l’impiego di persone in possesso dei più diversi livelli di istruzione e specializzazione, riuscendo quindi ad intercettare tutte le fasce sociali.

Del resto, l’analisi di Irena mostra come già adesso, guardando ai settori del solare fotovoltaico e dell’eolico onshore, ben oltre il 60% della forza lavoro impiegata nelle aziende possiede solo un minimo formale di addestramento. Gli individui con una laurea in campi come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (indicati con l’acronimo STEM) sono invece necessari in numero minore (meno del 30%).

E ancora, i professionisti non STEM impiegati nelle fonti rinnovabili (come avvocati, esperti di logistica, professionisti di marketing o esperti nella regolamentazione e nella standardizzazione) costituiscono circa il 5% del totale occupazionale, mentre il personale amministrativo rappresenta la quota più piccola (1,4%).

Ripartizione futura della forza lavoro

Guardando al futuro, il report stima che circa la metà dei posti di lavoro creati entro il 2050 richiederà soltanto il possesso di un’istruzione primaria o secondaria inferiore. Un ulteriore 37% delle occupazioni sarà raggiungibile con un’istruzione secondaria. Il restante 13% dei posti di lavoro richiederà invece una istruzione terziaria a livello di bachelor, master o dottorato.

Una disaggregazione dei posti di lavoro per i relativi requisiti d’istruzione dalla quale derivano delle considerazioni importanti. La prima è che la transizione energetica, come detto, può e potrà creare opportunità per persone con diverse competenze e livelli di istruzione. E la prevalenza di lavori che richiedono un livello di istruzione primario o secondario piuttosto su quelli esercitati da soggetti con credenziali accademiche sottolinea anche il ruolo centrale dell’apprendimento sul posto di lavoro.

Infine, l’indagine evidenzia come pur avendo a che fare con una nuova frontiera occupazionale continueranno a restare valide dinamiche classiche del lavoro. In particolare, molte delle attività svolte nelle aziende del settore delle rinnovabili richiedono e richiederanno delle abilità, compresa la destrezza manuale e la capacità pratica di risoluzione dei problemi, che non possono essere conferite attraverso l’istruzione.

RS Components apre il più grande centro di distribuzione in Europa

RS Components ha recentemente annunciato l’espansione del proprio centro di distribuzione di Bad Hersfeld, in Germania.

Negli ultimi due anni RS Components ha investito molte risorse per creare uno dei più grandi centri di distribuzione (completamente automatizzato) per ampliare la propria rete globale di supply chain.

Contenitori centro di distribuzione RS Components Bad Hersfeld

All’intera struttura sono stati aggiunti circa 16.000 m2, che hanno portato l’area di stoccaggio a circa 37.000 m2 totali. Questo permette uno spazio aggiuntivo per una gamma di prodotti e livelli di stock notevolmente aumentati, a beneficio di fornitori e clienti con un servizio e una consegna migliori.

Grande attenzione all’ambiente nel nuovo centro di distribuzione

L’attenzione all’ambiente e all’impatto sul territorio sono temi che RS Components tiene da sempre in grande considerazione. Per questo nel progetto di espansione lo stabilimento è stato dotato di un impianto fotovoltaico che copre circa 6000 m2 e di un tetto verde (cioè un vero e proprio prato di vera erba!).

Grazie all’ampliamento della struttura, inoltre, il numero di prodotti stoccati destinati ai clienti dell’Europa continentale è quasi triplicato, arrivando a circa 500.000 codici. Questo non solo contribuirà a una riduzione sostanziale dell’impronta di carbonio dell’azienda, ma velocizzerà l’approvvigionamento dei clienti con un gran numero di codici prodotto.

Contenitori centro di distribuzione RS Components Bad Hersfeld

Merito anche del sistema computerizzato basato su navette che si muovono lungo un percorso che raggiunge i due chilometri di lunghezza.

In questo modo l’impianto può gestire 300.000 contenitori di trasporto/stoccaggio che possono essere immagazzinati e recuperati a una velocità di 9.000 contenitori all’ora.

Monitoraggio avanzato del range di tensione per una rete elettrica più stabile

La direzione del flusso di corrente, o anche di energia, deve essere sempre più presa in considerazione dai gestori delle reti elettriche. In particolare, nelle reti di distribuzione di media e bassa tensione, in passato si poteva supporre che l’elettricità fluisse dalle grandi centrali fino alla presa. Di conseguenza, solo i grandi produttori immettevano energia mentre le utenze la consumavano.

Tuttavia, a causa dell’espansione degli impianti di energia rinnovabile e in seguito all’emergere di nuove utenze, come le pompe di calore o le stazioni di ricarica per le auto elettriche che aumentano i picchi di carico, si genera un cambiamento della direzione del flusso di energia dalle cabine secondarie e dagli armadi di distribuzione dei cavi. È qui che l’elettricità generata dagli impianti di generazione decentralizzati viene immessa nella rete a bassa tensione, causando fluttuazioni della tensione nei singoli collegamenti a bassa tensione. In questo modo possono essere superati i limiti di sistema consentiti quali il range di tensione o la corrente termica limite che il gestore della rete elettrica è obbligato a rispettare.

Mancanza di tecnologia di misurazione nelle reti a bassa tensione

Una ulteriore sfida è rappresentata dalla mancanza di trasparenza riguardo i flussi di carico nell’intera rete a bassa tensione. I singoli flussi di carico possono influenzarsi vicendevolmente, senza però giocare alcun ruolo nel sistema di controllo della rete. Di regola, la media tensione è misurata solo sulla linea di alimentazione. Un esempio dovrebbe chiarire la situazione: numerosi alimentatori decentralizzati si collegano all’uscita con fusibile 1 nella rete a bassa tensione, con l’energia già fornita alle utenze all’uscita del cavo 2. Un tale flusso di carico attraverso la struttura a bassa tensione in un distributore di cavi o in una cabina secondaria non può essere mappato in modo trasparente dal gestore della rete nelle reti estese a bassa tensione prive di tecnologia di misurazione.

Il problema, da un lato, è che l’elettricità viene immessa da reti subordinate in reti di livello superiore e tale approccio ha un impatto negativo sulla tensione nel punto di connessione alla rete. Dall’altro lato, la mancanza di tecnologia di misurazione fa sì che non sia possibile determinare i flussi di carico ai nodi della rete nelle reti elettriche a bassa tensione.

Peter Wiacker, responsabile dell’Asset Management di Energienetze Mittelrhein GmbH & Co. KG, si trova di fronte a un’altra difficoltà: “Nell’asset management, vorremmo guardare al futuro per quanto riguarda l’espansione della rete. A questo scopo, abbiamo assolutamente bisogno di valori di misura dalle aree della rete non ancora digitalizzate. Questo è l’unico modo per valutare l’impatto, per esempio, della considerevole espansione dei sistemi fotovoltaici sulle abitazioni unifamiliari e dell’influenza sulla rete elettrica del crescente numero di punti di ricarica pubblici e privati e delle utenze intelligenti”.

Impianto fotovoltaico in Germania

Gli impianti fotovoltaici danno un contributo significativo alla fornitura di energia elettrica in Germania

In qualità di società di rete di Energieversorgung Mittelrhein AG di Coblenza, Energienetze Mittelrhein assicura il funzionamento sicuro e affidabile della rete elettrica in 227 comuni nonché della rete del gas naturale in 255 comuni della Renania-Palatinato.

Regolazione automatica dei livelli di tensione

Una frazione in cui si stanno installando sempre più impianti fotovoltaici appartiene al comune di Kadenbach nel circondario di Westerwald, circa 17 chilometri a nord-est di Coblenza.

Ci sono un totale di 27 impianti fotovoltaici sui tetti, nell’area di rete di una cabina secondaria, che, in giornate particolarmente soleggiate, immettono nella rete a media tensione di livello superiore 190 kilowatt/picco di elettricità in più di quanto possano consumare le 188 unità residenziali. Occorreva quindi trovare una soluzione intelligente. I collaboratori di ENM sono giunti rapidamente alla conclusione che la sola l’installazione di una cabina secondaria regolabile non sarebbe stata sufficiente.

Piuttosto, la regolazione dei livelli di tensione dovrebbe essere automatizzata sulla base delle tensioni nei punti di connessione alla rete o nei punti peggiori. Inoltre, equipaggiare l’intera rete a bassa tensione con la tecnologia di misurazione risulta tuttora antieconomico. Pertanto, il team ENM ha cercato un sistema di controllo ad ampio raggio ed un gemello digitale della struttura di Kadenbach. L’obiettivo è quello di ottenere un’immagine digitale e quindi calcolabile della rete a bassa tensione, specifica per ogni nodo, senza dover installare una tecnologia di misurazione in modo capillare su tutta la rete. Un algoritmo di calcolo integrerà la tecnologia di misurazione mancante con i dati.

cabina secondaria con unità centrale SmartRTU PSIngo

Nella cabina secondaria sono installati il trasformatore regolabile nonché l’unità centrale SmartRTU del sistema PSIngo

Con Energy Control Interface (ECI) di Phoenix Contact, i requisiti di Energienetze Mittelrhein sono stati implementati in un progetto di smart grid con altri produttori.

Phoenix Contact si propone come forza trainante che, insieme ad altri attori, sviluppa e promuove soluzioni innovative per le sfide attuali. Un buon esempio è costituito dalla cabina secondaria regolabile con sistema di controllo ad ampio raggio di Energienetze Mittelrhein. L’impegno della popolazione nei confronti di sistemi fotovoltaici e di elettromobilità non deve essere accompagnato da un deterioramento della qualità della tensione e da un peggioramento dell’accettazione di nuove forme di energia e di mobilità.

cabina secondaria

All’interno della cabina secondaria lo spazio è limitato

ECI è un sistema di elaborazione dei valori misurati che si basa sulla piattaforma SmartRTU e può essere installato in maniera poco ingombrante nella rete a bassa tensione o nel distributore di cavi. La soluzione, corrispondente alle dimensioni di un comune sezionatore con fusibile, è montata sulla barra collettrice.

SmartRTU

SmartRTU funge da piccolo sistema di controllo remoto per connettersi alla piattaforma di smart grid basata su cloud “Intelligent Grid Operator” (PSIngo)

ECI raccoglie i valori dai sensori di misurazione dei sezionatori intelligenti PLPlano del produttore Jean Müller GmbH, li elabora e li inoltra alla cabina secondaria tramite il protocollo di telecontrollo IEC 60870-5-104. Per la trasmissione del protocollo di comunicazione sono utilizzati i moduli Powerline di Eichhoff. Anche l’alimentazione e i fusibili sono alloggiati nell’ECI. La soluzione hardware per la digitalizzazione delle uscite a bassa tensione può quindi essere installata tramite plug-and-play. Se lo SmartRTU non può essere parametrizzato in loco, è possibile farlo anche tramite uno strumento offline o a distanza, tramite accesso remoto HTTPS.

analisi dati

Christoph Baumeister della SPIE perfeziona l’elaborazione dei dati dei valori misurati

Tecnologia combinata di calcolo degli algoritmi e di controllo remoto

I sensori di misura sono installati in due armadi di distribuzione dei cavi nei sezionatori con fusibile PLPlano e sono collegati all’ECI tramite il protocollo Modbus RTU, utilizzando una linea USB. Per ogni linea di bassa tensione, vengono misurati in tre fasi i seguenti valori: corrente, tensione (L-L, L-N), fattore di potenza e fattore di potenza attiva, potenza reattiva e apparente, energia reattiva e attiva.

Tutti i valori misurati sono trasmessi alla piattaforma smart grid PSIngo (Intelligent Grid Operator) del produttore di software PSI Gridconnect GmbH. Il calcolo viene eseguito localmente sul posto, in modo che il controllo ad ampio raggio possa funzionare autonomamente. Allo stesso tempo, i valori misurati vengono trasferiti al cloud, dove vengono anche analizzati e successivamente memorizzati per aumentare la trasparenza della rete. Se i nodi della rete non possono essere misurati direttamente, essi vengono calcolati da PSIngo. In questo modo, gli stati della rete di Kadenbach sono visibili in modo trasparente per il sistema di gestione della rete. Il valore di controllo per la regolazione della posizione di funzionamento del trasformatore locale regolabile è determinato da PSIngo dopo la valutazione di tutte le tensioni, correnti e potenze nella rete e dopo la loro implementazione nella SmartRTU. Al superamento di un valore limite, il sistema invia notifiche ai dipendenti ENM responsabili, che possono intervenire manualmente in caso di necessità. Normalmente, la regolazione dei livelli di tensione funziona in modo completamente automatico.

“La SmartRTU ci offre la possibilità di implementare sia la classica tecnologia di telecontrollo, sia l’algoritmo di controllo della cabina secondaria della rete locale regolabile. Questo assicura una digitalizzazione innovativa della rete elettrica e un’elevata disponibilità dei componenti di automazione. – spiega Christoph Baumeister, project manager di SPIE, il principale fornitore di servizi multi-tecnologici per edifici, impianti ed infrastrutture – Per noi, in qualità di integratori di sistemi smart grid, è sempre entusiasmante riunire gli ultimi sviluppi di diversi produttori nelle varie strutture di rete, per creare un sistema globale”.

team del progetto davanti a un distributore digitale via cavo

Il team del progetto davanti a un distributore via cavo, ora digitale. In basso da destra: Fabian Palm (Asset Manager enm) e Christoph Baumeister (Project Manager SPIE); in alto da destra, Michael Löh (Responsabile Elettronica Jean Müller), Timo Beuth (reparto vendite tecnologia di protezione e di controllo Phoenix Contact), Julian Kemper (Project Manager, PSI GridConnect) e Stefan Kämpfer (reparto vendite tecnologia di protezione e di controllo Phoenix Contact)

Eliminazione rapida dei guasti

“Le soluzioni intelligenti, come la cabina secondaria regolabile con sistema di controllo ad ampio raggio installata a Kadenbach, permettono di padroneggiare le sfide della transizione energetica in corso. – spiega Andreas Hoffknecht, amministratore delegato di Energienetze Mittelrhein – Il bilanciamento completamente automatico delle fluttuazioni di tensione garantirà anche in futuro la fornitura affidabile di energia alla popolazione”.

A ciò contribuisce anche il fatto che la nuova tecnologia consente di correggere gli errori più rapidamente in caso di guasto. La stretta cooperazione tra i partner nell’ambito delle nuove tecnologie ha portato alla realizzazione di progetti efficaci.

Dopo tutto, oltre a ECI, anche PSIngo è un nuovo prodotto sul mercato delle smart grid. La soluzione di Kadenbach illustra come un concetto di software intelligente non possa essere realizzato in modo mirato senza un’adeguata tecnologia di misurazione e trasmissione e senza l’esecuzione professionale del progetto e dell’installazione. Nell’ulteriore attuazione di tali approcci, si mettono in evidenza i costi secondari di tali sistemi. Oltre alla semplice installazione in loco della tecnologia di misurazione, è importante anche la gestione centrale e automatizzata delle patch e dei dispositivi, con gestione delle password per l’amministrazione dei sistemi digitali. PSI GridConnect e Phoenix Contact stanno lavorando ad una soluzione multi-produttore per soddisfare i requisiti della All Electric Society.

Casa intelligente, in futuro più sicurezza e meno costi

Nuove o da riqualificare, con cablaggi o wireless, ormai le case chiamano a gran voce tutti quei dispositivi e protocolli capaci di dare loro una marcia in più. Sono le smart home, la casa intelligente, che promettono di rendere l’abitazione più comoda, sicura, parsimoniosa e persino divertente da vivere.

A Fiera Sicurezza 2021 e Smart Building Expo si sono viste numerose soluzioni, dalle più semplici a quelle più articolate, che tramite opportuni dispositivi e protocolli possono davvero migliorare una casa.

Semplicità, flessibilità e sicurezza nella casa intelligente

Stand Astrel Group Fiera Sicurezza 2021

Lo stand di Astrel Group a Fiera Sicurezza 2021

Quando ci sono progetti di ristrutturazione e riqualificazione energetica che mirano a migliorare le performance energetiche dell’edificio, trovare delle soluzioni a basso impatto in termini di tempi e costi può essere un’attività impegnativa.

Astrel Group propone una rinnovata gamma di soluzioni di Smart Home. – evidenzia Tommaso Cavalli, Product Manager – La nostra tecnologia consente di aggiungere intelligenza all’impianto, Rialto Active è in modo da soddisfare tutte le esigenze. Mi piace sottolineare che il nostro sistema rende la casa o l’edificio attivo. Questo significa che il sistema può essere controllato e gestito da remoto, ma soprattutto è in grado di comunicare con l’esterno e segnalare se ci sono dei malfunzionamenti”.

La casa smart proposta Astrel – composta da un ecosistema interamente progettato e prodotto in Italia – non è finalizzata solo al comfort abitativo, ma anche alla sicurezza e al risparmio energetico. La gestione della casa è ancora più semplice grazie all’integrazione con gli assistenti vocali come Amazon Alexa o Google Assistant.

“Per rendere più sicura la gestione della casa, abbiamo introdotto una funzione brevettata: echoback che fornisce un feedback sulla corretta attuazione di un comando, segnalando quando non viene eseguito in modo corretto” conclude Cavalli.

Automazione domestica su base KNX

Luca Ricci ClicHome

Luca Ricci di ClicHome

Nasce su base KNX la piattaforma per la domotica e la building automation Ingenium presente nello stand di ClicHome. Il catalogo include ogni genere di soluzione: supervisione, touch screen, pulsantiere, attuatori, gateway per il clima ecc.

“Oltre a essere molto completa, la nostra offerta per la casa intelligente si dimostra anche molto competitiva sul fronte del rapporto qualità/prezzo. – conferma Luca Ricci di ClicHome – Sul mercato ci sono prodotti che puntano tutto sul prezzo molto aggressivo, lasciando però “scoperti” per la qualità, l’assistenza o la semplicità di installazione e di utilizzo”.

“Due le novità di quest’anno. La prima è il sistema di supervisione con touch screen Viip, che introduce un concetto diverso in cui è il cliente a configurare il proprio sistema di supervisione. L’installatore si occupa della parte più tecnica, dopodiché l’utente finale potrà gestire programmi e attività, scenari, livelli di supervisione, timer ecc. in autonomia, un dettaglio che su prodotti di questo livello non esisteva. Sono state inoltre inserite le funzioni intercom di videocitofonia attraverso il nostro cloud gratuito che esegue l’inoltro della chiamata su smartphone o tablet. L’altra novità è CuBik, un pannello touch con tastierini personalizzabili dall’utente caricando scritte e icone sul sito in fase di ordine e ricevere così un prodotto realmente unico”.

Prodotti e servizi per sicurezza e domotica

App MyJablotron per il controllo della casa intelligenteTra le numerose novità che Jablotron ha portato in occasione di Fiera Sicurezza 2021 ci sono i comunicatori 4G LTE per i nuovi sistemi JA100+ e per i precedenti JA100, che permettono di aggiornare al 4G LTE sia le centrali recenti che le più datate.

Una soluzione che dimostra quanto Jablotron sia attenta alle necessità dei nuovi clienti, ma anche di quelli meno recenti. Pur evolvendo e arricchendo costantemente la linea JA100+ con nuove funzioni, l’azienda non trascura i sistemi della generazione passata.

Ascani, distributore ufficiale di Jablotron, integra il prodotto con il servizio postvendita: l’obiettivo è informare e aiutare i clienti attraverso la professionalità dei propri tecnici e il supporto di Jablotron. La piattaforma MyCompany, ad esempio, nasce proprio per supportare gli installatori nel proprio lavoro al fine di tenere sotto controllo tutti gli impianti collegati e, nel contempo, offre tutte le informazioni tecniche e commerciali relative all’intera gamma di prodotto.

Fondamentali anche i corsi tecnici online, molto apprezzati dagli installatori e dai distributori, così come i numerosi webinar on demand (dal livello base a quello avanzato) e le pillole tecniche (brevi video che mostrano in dettaglio le nuove funzionalità relative al software di programmazione, all’app dell’installatore e alla app myJablotron.

Jarvis, un maggiordomo per residenziale e commerciale

Luca Degli Esposti Jarvis

Luca Degli Esposti di Jarvis

Jarvis è una piattaforma che permette di controllare e gestire diversi dispositivi (altoparlanti, sistemi di videosorveglianza e sicurezza, comfort e climatizzazione, automazione, illuminazione ecc.) che in condizioni normali non “parlerebbero” tra loro.

Il tutto viene poi reso disponibile all’utilizzatore (come facility manager, energy manager o anche utente finale) attraverso una interfaccia semplice ma completa. Ce ne ha parlato Luca Degli Esposti, fondatore e CEO di Jarvis.

“Jarvis è in grado di gestire decine di dispositivi di terze parti offerti dai più diversi produttori. È sufficiente che siano basati su standard aperti o che mettano a disposizione delle API per poterci interfacciare e trarre il meglio da ciascuno di essi”.

“In ambito residenziale proponiamo dei kit verticali pensati per rispondere alle esigenze che ciascun cliente ritiene più importanti: c’è infatti chi è più legato alla sicurezza delle persone, chi a quella dell’ambiente, chi ancora al risparmio energetico. Nel commerciale, invece, si punta molto sulla sostenibilità e sull’efficientamento della struttura, con un evidente saving economico, ma anche un miglioramento del comfort attraverso la gestione di parametri legati alla salubrità degli ambienti come temperatura, illuminazione e umidità. Pensiamo ad esempio alle palestre, ai centri commerciali, agli uffici o agli ambienti per il co-working. Se invece ci spostiamo sul retail, che negli ultimi due anni ha subito molto gli effetti del Covid e dei lockdown, è evidente come la minimizzazione dei consumi a parità di comfort sia un tema centrale. Per ognuna di queste situazioni, Jarvis è in grado di dare una risposta convincente”.

Il tutto naturalmente è basato su un servizio in cloud gestito via app che beneficia di algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano costantemente le diverse variabili.

“Da questo punto di vista, offriamo un diverso approccio a seconda dell’utilizzatore al quale ci rivolgiamo. – spiega Degli Esposti – Nel mondo residenziale, l’utilizzatore è la persona comune che vuole poter disporre a piacimento dei dispositivi di casa. Attraverso una interfaccia semplice e intuitiva, Jarvis propone consigli proattivi generati dagli algoritmi di intelligenza artificiale in modo che l’utente valuti le scelte sulla base delle proprie necessità e dei propri gusti. A livello di edificio, in genere l’imprenditore o il facility manager non può valutare manualmente tutti i parametri in gioco. Jarvis consente quindi di attivare una sorta di pilota automatico pensato per ottimizzare i consumi mantenendo un elevato comfort. Naturalmente è sempre possibile intervenire su ogni singolo ambiente o dispositivo. Con questo approccio vantiamo casi reali nei quali abbiamo contribuito a ridurre le spese del 27% nell’arco di 2 anni, con evidente soddisfazione di tutti”.

Kosmos, il pulsante multifunzione di Kblue

Nicolò Dalle Molle Kblue

Nicolò Dalle Molle di Kblue

I dispositivi all-in-one sono molto apprezzati in ambito domotico. Per questo Kblue ha sviluppato Kosmos, un pulsante multifunzione in grado di assolvere a diverse funzioni all’interno di una moderna casa intelligente.

“Qui in fiera presentiamo il pulsante multifunzione Kosmos. – conferma Nicolò Dalle Molle di Kblue – Parliamo di pulsante perché prende il posto dei classici pulsanti delle serie civili (come quelle di Vimar, AVE, Bticino, Urmet ecc.), ma in realtà è un dispositivo multifunzione che si occupa del controllo tapparelle, della gestione connessa delle luci come interruttore o deviatore, è una sonda termostatica ed è utilizzabile come pulsante scenario. È inoltre dotato di relè smart con un ingresso e due uscite per dare all’installatore ulteriori possibilità di personalizzazione dell’impianto”.

Semplicemente sostituendo un frutto nella placca con Kosmos si abilitano le diverse funzioni programmate dall’installatore. È dotato di tecnologia touch e consente diverse interazioni: può alzare e abbassare le tapparelle, accendere, spegnere e dimmerare le luci e può essere collegato al sistema Klever, sempre di Kblue.

“Presentiamo per la prima volta dal vivo anche la nuova valvola termostatica con tecnologia Zigbee che, attraverso un gateway, abilita il controllo della temperatura anche da remoto e presenta alcune interessanti caratteristiche, come la funzione finestre aperte che rileva un brusco cambio di temperatura e spegne il riscaldamento per evitare sprechi”.

NEA Smart 2.0, la casa intelligente di Rehau è ora basata su KNX

Rehau NEA Smart 2.0Rehau ha aggiornato il proprio sistema di regolazione NEA Smart 2.0 allo standard KNX. Con il nuovo gateway, quindi, la regolazione della temperatura degli ambienti può ora essere facilmente integrata nelle Smart Home KNX, insieme ad altri elementi quali luci, tapparelle elettriche, sistemi di allarme ed elettrodomestici.

NEA Smart 2.0 è di semplice installazione nelle nuove costruzioni così come in quelle in fase di ristrutturazione poiché consente la connessione dei dispositivi sia in modalità cablata, sia wireless.

NEA Smart 2.0 offre una regolazione flessibile per ogni ambiente, sfrutta gli scenari e si adatta alle specifiche esigenze di ciascun utilizzatore. In questo modo porta un risparmio che può arrivare al 20% sulla bolletta energetica.

Attraverso la tecnologia Geofencing il sistema riconosce se ci sono persone in casa o se sono sulla strada del ritorno, regolando la temperatura di conseguenza. A fronte di una diminuzione improvvisa della temperatura ambiente, NEA Smart 2.0 riconosce una eventuale finestra lasciata aperta e spegne temporaneamente il riscaldamento per risparmiare energia.

Interessante, inoltre, la funzione di monitoraggio dell’energia utilizzata, che consente all’utente di decidere se intervenire sulle proprie abitudini per abbattere ulteriormente i consumi. Per l’installatore, la app consente di attivare la manutenzione software da remoto, evitando quando possibile l’uscita per la semplice configurazione dei parametri.

Non ultimo, il design ricercato dei termostati di controllo (disponibili in versione bianca o nera) permette di inserirsi in modo discreto n ogni tipo di ambiente. Il display a matrice Led, che nella versione bus presenta una piacevole cornice, è caratterizzato da un’interfaccia semplice e intuitiva.

Integrazione sistemica e risparmio energetico

casa intelligente UrmetL’ecosistema Yokis – brand di Urmet – consente di trasformare un appartamento in casa intelligente in modo molto semplice. Ad esempio è possibile gestire tapparelle, luci e automazioni.

“Le richieste relative a una casa connessa, semplice da gestire e in grado di garantire comfort, sicurezza e benessere è cresciuta nel tempo. – sottolinea Daniele Andreasi, product manager di Urmet Group – E anche Yokis è cresciuta in base alle esigenze. L’obiettivo però è sempre stato quello di proporre soluzioni a valore aggiunto, preservando la semplicità delle tradizionali modalità installative, e arricchire l’impianto elettrico con nuove funzionalità”.

Ideale sia per impianti nuovi sia per ristrutturazioni o evoluzioni dell’impianto esistente, Yokis assicura espandibilità dell’impianto senza opere murarie; inoltre è possibile aggiungere funzionalità anche successivamente. Tra le peculiarità che contraddistinguono Yokis troviamo l’installazione semplicissima in quanto i moduli possono utilizzare il cablaggio esistente e non necessitano di un bus di campo. Ma i vantaggi non finiscono qui, infatti “si ha la possibilità di creare una smart home completa grazie all’integrazione con le gamme di prodotti Urmet dedicate alla sicurezza, antintrusione e videosorveglianza, alla videocitofonia e con la serie civile Simon Urmet” aggiunge Andreasi.

Semplicità e praticità sono caratteristiche fondamentali per la smart home, al fine di rendere le soluzioni accessibili a un numero sempre maggiore di persone.

Hotel Villa Pamphili punta sulla climatizzazione sostenibile

Una dimora storica, nella capitale più storica del mondo, si trasforma in una struttura ricettiva moderna ed efficiente: ecco il progetto dell’Hotel Villa Pamphili.  L’albergo di proprietà di Antirion Sgr e gestito da Aries Group è una struttura circondata dal rigoglioso verde del parco urbano della Valle dei Casali, a soli 15 minuti da Città del Vaticano e dagli storici quartieri Trastevere e Testaccio.

Lo fa con una filosofia di sostenibilità ben precisa, in grado di coniugare gli obiettivi ambientali alla funzionalità e all’eleganza richieste dal prestigio di questo marchio globale. Strategica, dunque, la scelta di climatizzare tutti gli ambienti dell’hotel con le tecnologie per il comfort di Mitsubishi Electric.

Come sarà l’Hotel Villa Pamphili

La struttura è composta da 235 camere e suite interamente ridisegnate in stile contemporaneo, dedicate in particolare a una clientela di famiglie e business. Ad accompagnare le stanze, il nuovo Centro Congressi polifunzionale con 15 sale meeting, Ballroom da 300 posti con ampio foyer adiacente, 2 ristoranti con cucina gastronomica, 1 american bar e 1 pool bar. Sul fronte relax, ecco l’ampia piscina esterna con solarium da 500mq e la spa di 800 mq con area fitness. Ma il vero simbolo dell’Hotel Villa Pamphili è il rooftop lounge del 5° piano, con vista panoramica sulla città eterna.

I particolari interni del nuovo Hotel Villa Pamphili a Roma

Come ottenere tutto questo senza rinunciare all’efficienza e alla sostenibilità della struttura? Dal punto di vista ambientale, il programma di Mövenpick è già orientato alla massima riduzione dei consumi idrici ed energetici degli hotel. Unita all’azzeramento delle emissioni locali di CO2 e all’uso fonti rinnovabili.

Chiller e pompe di calore per l’impianto termico

Tenendo fede ai principi globali dei proprietari, gli impianti dell’Hotel Villa Pamphili sono stati progettati con lo scopo di aumentare l’efficienza energetica. Questo vale anche per la climatizzazione, basata su chiller e pompe di calore di Mitsubishi Electric. “Visto il prestigio della struttura e la sua particolare location in area verde – spiega Daniele Frasson, direttore tecnico di DSF Progetti -, tutte le unità per la climatizzazione sono state selezionate in versione ad elevata efficienza e silenziata. Questo garantirà benessere e comfort acustico agli ospiti dell’hotel, tagliando al contempo i costi di gestione”.

A livello tecnologico, la scelta dei progettisti è caduta su 2 FX/D/SL-CA 3152, refrigeratori di liquido con sorgente aria e compressori a vite di tipo semiermetico con recupero parziale del calore di condensazione. In aggiunta, 2 unità reversibili in pompa di calore FOCS-N/LN-CA 3222 sostengono la produzione di acqua refrigerata e riscaldata.

VRV 5 di Daikin, più efficienza e meno CO2 con il gas R32

Si evolve ulteriormente la tecnologia VRF di Daikin Europe. La nuova unità VRV 5 a recupero di calore assicura infatti un netto passo in avanti grazie all’introduzione del refrigerante R32 a basso valore GWP per gli edifici commerciali di grandi dimensioni, mantenendo al tempo stesso la flessibilità dei sistemi VRV, in grado di adattarsi a qualsiasi spazio interno, anche a quelli molto piccoli.

Caratteristiche dell’unità VRV 5

Daikin VRV 5 gas R32La nuova unità VRV 5 a recupero di calore riduce fino al 71% l’impatto sul riscaldamento globale grazie all’utilizzo dell’R32, con un GWP inferiore del 68% e una carica di refrigerante più bassa rispetto ai sistemi R-410A.

Il sistema a recupero di calore a 3 tubazioni è utile per recuperare e riutilizzare il calore distribuendolo all’interno di ambienti con diversi fabbisogni termici. Assicura inoltre il funzionamento simultaneo in modalità riscaldamento e raffrescamento, indipendentemente dall’esposizione dell’edificio.

Con una capacità massima fino a 75,8 kW, il sistema Daikin VRV 5 è in grado di soddisfare le esigenze di edifici di medie e grandi dimensioni con un’unica soluzione.

Le unità comprendono le cassette a soffitto e pensili, quelle canalizzate ultrapiatte, a media e alta prevalenza (ESP) e le unità a parete.

L’integrazione di unità di ventilazione contribuisce a migliorare ulteriormente la qualità dell’aria interna e rende l’ambiente ancora più salutare.

Un selettore di diramazione (unità BS) completamente ridisegnato e dotato della tecnologia Shirudo di Daikin consente l’installazione in spazi di 7 metri quadrati, senza complessi calcoli o di misure aggiuntive di controllo del refrigerante.

Il software di progettazione VRV Web Xpress di Daikin, unito alla tecnologia Shirudo, permette di selezionare e progettare in modo facile e veloce il sistema più adatto a qualsiasi spazio.