Progettare edifici human centric: la tecnologia porta benessere
Perché puntare sugli edifici human centric? Il tema è più attuale che mai: la qualità di un immobile si misura anche attraverso i suoi livelli di comfort, benessere e salubrità. Non lo impariamo certamente oggi, ma gli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo hanno trasformato il potenziale di questo mercato in un driver strategico per gli operatori del settore costruzioni.
Un’opportunità di sviluppo sostenibile e digitale che abbraccia con tecnologie innovative le esigenze psicofisiche di chi vive gli edifici. Mettere le persone al centro – garantendo al contempo efficienza energetica e operativa e misurando efficacemente gli obiettivi – è infatti la grande sfida del post covid sia per i nuovi progetti sia per le riqualificazioni edilizie.
Il comfort termico negli edifici human centric
Come realizzare edifici concretamente orientati al benessere delle persone? Si parte dal comfort termico. L’involucro esterno di ogni struttura è il primo filtro tra gli spazi interni e gli agenti esterni (es. temperatura, umidità, etc). A seconda della latitudine, della destinazione d’uso dell’edificio (casa, ospedale, scuola, ufficio, ecc.), esistono diverse soluzioni utili a garantire una corretta progettazione in quest’ambito.
I 5 pilastri per ottenerlo
Il migliore modus operandi si riassume nei seguenti punti chiave:
- isolamento: ridurre le dispersioni di calore in inverno e proteggere dal caldo in estate;
- apporto solare: controllare il rapporto tra superfici opache e trasparenti nell’involucro esterno;
- inerzia termica, da misurare sui materiali da costruzione: più è alta meglio sopporta le variazioni di temperatura;
- tenuta all’aria e ventilazione: permettono di agire sullo scambio di aria esterno/interno;
- regolazione degli impianti HVAC: deve permettere in tempi rapidi l’adeguamento dei valori di temperatura, umidità e CO2 rilasciati dagli impianti in base alle attività di ogni ambiente.
Digitalizzare gli impianti HVAC
Il lato termico è dunque basilare. Da un lato serve evitare l’utilizzo smodato dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Dall’altro, la regolazione del comfort deve adattarsi alle mutate esigenze del well-being. Ad esempio, nell’era della pandemia si richiede una riprogrammazione dei setpoint di ventilazione per escludere il ricircolo dell’aria interna e generare una sovrapressione interna.
La soluzione? Automatizzare la gestione degli impianti HVAC con soluzioni come EcoStruxure for Building Operation. La piattaforma di Schneider Electric interconnette regolatori e attuatori HVAC alla rete di sensori ambientali, permettendo agli operatori di gestire la termoregolazione in modo semplice e sicuro, da una centrale software in loco o remota.
Human Centric Lighting per il comfort visivo
La luce solare fa sempre bene all’organismo, quella artificiale dipende. Se gli impianti di illuminazione non vengono pensati e installati correttamente, infatti, le persone possono avvertire stanchezza agli occhi, mal di testa e altri fastidi.
Cosa significa unire luce e benessere psicofisico? Progettare il comfort visivo significa garantire che la quantità e la qualità della luce artificiale siano adeguate. Poca luce o troppa luce sono sempre un problema, mentre i frequenti cambiamenti possono essere difficili da gestire per l’occhio umano. Inoltre, fattori come fonte, distribuzione, tono, colore e intensità della luce incidono su comfort e discomfort visivo.
4 soluzioni per il benessere negli edifici
Per migliorare il comfort visivo all’interno degli edifici human centric bisogna:
- garantire una vista verso l’esterno (es. vetrate);
- ottenere sufficiente luce naturale curando il rapporto tra superfici opache e trasparenti;
- progettare un’illuminazione adeguata alle diverse attività, con distribuzione uniforme della luce e giusto equilibrio tra luce naturale e artificiale;
- creare spazi esteticamente piacevoli.
Luce connessa a servizio degli smart building
Come nei sistemi HVAC, la chiave per ottenere la giusta regolazione luminosa è nella digitalizzazione. Lo standard KNX, per esempio, combina la gestione smart degli edifici, anche secondo i protocolli DALI e DALI2, in un solo sistema di automazione. In particolare, lo standard DALI2 e l’utilizzo di corpi illuminanti D4i permettono di regolare la luce artificiale sia dal punto di vista della componente cromatica sia da quello della temperatura di colore. Questo significa adattare l’illuminazione ai bisogni naturali delle persone e, dunque, progettare secondo il concetto di Human Centric Lighting.
Il comfort luminoso deriva dunque dall’integrazione impiantistica, attraverso sistemi che ottimizzano gestione energetica, tecnologie IoT e sensori in campo. Qui entra in gioco EcoStruxure for Building: controllo intelligente di luci e oscuranti, di temperatura e umidità, di anidride carbonica, VOC e di altre sostanzi inquinanti.
Come misurare gli edifici human centric
Finora abbiamo analizzato il concetto di benessere degli edifici e come ottenere i diversi tipi di comfort necessari. Ma imparare a misurare questo benessere, insieme alle emissioni e ai consumi, è l’unico modo per razionalizzare questo percorso. Tra i principali metodi in uso, soprattutto in ambito real estate, c’è la certificazione WELL. Il protocollo certifica il livello di well-being assicurato dagli edifici secondo un approccio olistico. Ovvero una valutazione complessiva basata sull’integrazione di diverse componenti: tecnologie, impianti, sostenibilità, efficienza energetica, impatto estetico, alimentazione, ecc.
Tutto perché gli edifici Human Centric non sono solo intelligenti ed ecologici. Aiutano a contrastare lo stress, assicurano una migliore qualità di vita e, quindi, una migliore produttività.