Cambiamento climatico, gli italiani informati ma non troppo…

Il successo della transizione energetica passa anche dalla conoscenza e consapevolezza della posta in gioco, elementi che non sono affatto scontati come evidenzia, nel nostro Paese, il sondaggio lanciato da ENEA con l’iniziativa “Se non lo sai, SALLO! Tutto quello che avreSte voluto sApere suL cambiamento cLimaticO (e non avete mai osato chiedere)”, i cui risultati sono stati diffusi in occasione della recente COP 26 di Glasgow.

Ne emerge un quadro in chiaroscuro con gli italiani che da un lato appaiono consapevoli della crisi climatica in atto e abbastanza preoccupati di ridurre il proprio impatto sull’ambiente, ma dall’altro lato si mostrano non sempre ben informati sulle cause, i possibili effetti e le misure di riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale ed internazionale.

Coinvolte 1.300 persone di tutte le età

Il questionario messo a punto da ENEA, composto da 20 domande suddivise in 5 sezioni, è stato compilato da oltre 1.300 persone, per la maggior parte di nazionalità italiana, dall’età tra i 10 e 80 anni con una media di 34 anni (il 60% non superava i 40). “Con nostra soddisfazione – ha dichiarato Melania Michetti, ricercatrice ENEA – circa il 30% dei partecipanti ha un’età compresa fra i 10 e i 20 anni. Le regioni più partecipi sono state Emilia-Romagna, Lazio e Puglia, mentre le province che hanno risposto di più sono state Roma e Bologna”.

Risposte non sempre coerenti, si è detto, come quelle fornite all’interno della sezione “Clima e Riscaldamento globale”. In particolare, nove su 10 hanno risposto correttamente (in modo affermativo) alla domanda “I cambiamenti climatici esistono da sempre, hanno però subìto una notevole accelerazione dagli inizi del Novecento?”. Quasi tutti, poi, si dicono convinti che lo scioglimento dei ghiacciai (97%) e l’aumento del livello medio del mare (86%) sono causati dal cambiamento climatico.

Di contro, soltanto il 42% ha risposto correttamente alla domanda “L’ondata di calore del 2003 è ascrivibile alla febbre del Pianeta?”. Una percentuale che scende fino al 32% di risposte positive al quesito “Cambiamento climatico e crescente pressione antropica sull’ambiente sono tra le cause della pandemia da COVID-19?”.

Cambiamento climatico: errori e luoghi comuni

“Questo sondaggio – ha spiegato ancora Melania Michetti – ci ha permesso di raccogliere informazioni interessanti sulle convinzioni più diffuse nel campo del cambiamento climatico, evidenziando errori di interpretazione e luoghi comuni”. Ad esempio, l’84% dei partecipanti crede erroneamente che l’industria sia il settore più inquinante mentre questo primato negativo è del settore energetico. Inoltre, solo il 21% è consapevole che il settore agricolo è tra i più impattanti per emissioni di carbonio, subito dopo quello energetico.

Relativamente ai quesiti contenuti nella sezione “Politiche e strategie per il contrasto al cambiamento climatico”, quasi il 50% non conosce l’Accordo di Parigi né le date della COP26 di Glasgow, mentre è sempre intorno al 50% la percentuale di coloro che conoscono l’esistenza del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ma non gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

Dalla sezione “Aspettative e Buone Pratiche” emerge invece che molti italiani adottano già pratiche virtuose come la raccolta differenziata (94%), la riduzione dell’uso di imballaggi di plastica (53%) o di plastiche monouso (74%), il contenimento dei consumi di acqua ed energia (71%) e l’acquisto di cibo locale e di stagione (79%). Tuttavia, rispettivamente il 21% e il 19% dei partecipanti al sondaggio si dichiara contrario a ridurre i viaggi in aereo e il consumo di carne.

Le risposte sui costi del cambiamento climatico

Ed ancora, nella sezione “Impatti e costi del cambiamento climatico”, il 94% dei partecipanti ha risposto correttamente (ovvero falso) all’affermazione che “animali e piante non subiranno gli effetti del cambiamento climatico grazie alla loro capacità di adattamento”. Invece, soltanto il 43% sa che “in Italia, l’impatto dei cambiamenti climatici può incidere fino all’8% del PIL pro-capite”.

A livello di contributi di settore e Paese alle emissioni di gas a effetto serra, appare noto che la Cina è tra i maggiori Paesi emettitori di gas serra in termini assoluti. Meno risaputo è che la stessa Cina abbia emissioni pro-capite relativamente contenute in relazione al numero dei suoi abitanti, insieme a Europa e India, mentre le nazioni con le maggiori emissioni per abitante sono, nell’ordine, Stati Uniti, Russia e Giappone.

ICity Rank 2021: Firenze resta la città più digitale d’Italia

Quanto sono digitali le città italiane? Risponde, tra conferme e novità, la classifica di ICity Rank 2021. Il “termometro” annuale dei 107 capoluoghi di provincia torna infatti a misurare i processi di innovazione smart avviati dalle amministrazioni comunali con una certezza in più: la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale dei centri urbani.

Tuttavia, dopo la spinta dell’emergenza, il 2021 si è trasformato in un anno di sostanziale assestamento. Anzi, di polarizzazione: da una parte troviamo le città che hanno continuato a sviluppare un’innovazione sistemica, dall’altra una grossa fetta di realtà locali sta rallentando l’ascesa digitale.

Cosa dice la classifica di ICity Rank 2021

Come ogni anno, l’indagine di FPA valuta il posizionamento dei comuni ottenuto dalla media aritmetica di 8 indici settoriali frutto della sintesi di 36 indicatori. Parliamo di: servizi pubblici online, app municipali, integrazione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, reti wifi pubbliche e tecnologie IoT.

La top 10 delle città digitali italiane

Le città italiane che meglio soddisfano i parametri sopra elencati sono:

Seguono i comuni di Reggio Emilia, Palermo, Venezia, Pisa, Genova, Rimini, Brescia, Cremona, Prato, Bari, Bolzano e Verona. “Le prime 22 città della classifica sono le città digitali – spiega il direttore generale di FPA Gianni Dominici -. Quelle che utilizzano in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie nelle attività amministrative, nell’erogazione dei servizi, nella raccolta ed elaborazione dati, nell’informazione, nella comunicazione e nella partecipazione. Sono città che possono diventare piattaforma, creando le condizioni per lo sviluppo economico e sociale dei loro territori grazie al digitale”.

Città digitali italiane: i voti dei 107 capoluoghi nel 2021

Smart city ad alti e bassi

Dopo il primo blocco della classifica, troviamo una fascia intermedia che copre la maggioranza dei capoluoghi italiani. Qui si registrano posizionamenti alti o bassi a seconda dei settori. Pavia, Siena, Piacenza, Napoli, Lecce, Vicenza, Padova, Ravenna e un’altra sessantina di città sono “in evoluzione”. Ovvero, secondo gli analisti di ICity Rank 2021, possono migliorare i risultati in tutti gli indici di digitalizzazione.

In coda, invece, una ventina di capoluoghi che arretrano: Caltanissetta, Potenza, Fermo, Teramo, Chieti, Catanzaro, Crotone, Benevento, Cosenza, Rieti, Trapani, Caserta, Nuoro, Foggia, Agrigento, Avellino, Carbonia, Isernia ed Enna.

I trend di sviluppo? Open data, wifi e IoT

Firenze vince la classifica con 937 punti nell’indice di trasformazione digitale. Il capoluogo toscano brilla soprattutto nel campo degli open data, del wifi, delle tecnologie di rete e delle app per i servizi pubblici. Segue Milano a quota 878 punti e ottime performance negli open data, nei servizi online, e nell’indice di “apertura”. Bologna (854 punti) si rafforza invece nei social media e nell’IoT.

ICity Rank 2021 degli open data

Le rilevazioni effettuate periodicamente da FPA sui portali open data dei capoluoghi confermano un quadro piuttosto polarizzato. Pochi top performer rilasciano molti dataset, mentre un ampio numero di città che mostrano ancora un impegno basso o nullo in questo versante. Per 43 comuni non è stato possibile rintracciare la pubblicazione di dataset e dei 64 comuni attivi, solo 52 pubblicano almeno un file in formato interoperabile. Milano, Palermo e Pisa si collocano al vertice della graduatoria seguite a brevissima distanza da Firenze. Lecce, Reggio Emilia e Udine affiancano Pisa come città non metropolitane; Bologna, Torino e Roma Capitale completano la top 10 di questo indice.

La top 10 dei comuni digitali per il parametro open data
Fonte: Rapporto ICity Rank 2021 di FPA

I servizi digitali crescono

L’accesso online ai servizi comunali ha “dominato” la trasformazione digitale in tempo di pandemia. In particolare, lo sportello unico per le attività produttive è attivo quasi ovunque e i certificati anagrafici online sono ormai una prassi per 77 comuni. Crescono anche le possibilità di pagare digitalmente tasse, imposte e canoni mentre restano indietro le pratiche legate a cambio di indirizzo o di residenza.

Geograficamente, vincono Bergamo, Cremona, Verona e Piacenza. Milano, Bari e Palermo sono i tre capoluoghi metropolitani della classifica e tra le migliori dieci città figurano anche i capoluoghi intermedi Pisa, Modena e Pavia.

App municipali: le tipologie più diffuse

L’indice sintetico percentuale di copertura evidenzia una crescita importante delle app pubbliche tra 2019 e 2020, proseguita in misura meno rilevante nel 2021. I settori più performanti sono:

Sono sette le città che raggiungono il punteggio massimo: due capoluoghi metropolitani (Napoli e Firenze) e cinque città intermedie (Modena, Padova, Parma, Reggio Emilia e Trento). Seguono Milano, Roma e Torino.

Crescita delle reti wi-fi a libero accesso nelle città digitali italiane
Fonte: Rapporto ICity Rank 2021 di FPA

Come va il wi-fi pubblico

Il numero di capoluoghi dove si possono identificare wi-fi ad accesso pubblico è progressivamente cresciuto negli ultimi anni. Restano tuttavia grandissime differenze nella consistenza di queste reti in rapporto alla popolazione e alla superficie. Ma c’è disomogeneità anche nelle modalità di comunicazione della presenza di queste opportunità nei siti istituzionali.
Solo 29 città segnalano su mappe navigabili i punti di accesso e forniscono indicazioni chiare per l’attivazione. Firenze si riconferma al vertice della graduatoria, precedendo Bergamo e Cagliari. Bologna, Milano, Venezia e Roma sono gli altri capoluoghi metropolitani al vertice, mentre Trento, Brescia e Modena completano il quadro dei centri intermedi.

Tecnologie di rete e IoT

Salgono le amministrazioni comunali orientate alla raccolta smart dei rifiuti, attraverso tecnologie digitali come i contenitori stradali dotati di sistemi di identificazione o i sacchi di raccolta dotati di codici/microchip. La rete di illuminazione pubblica è un’altra importante infrastruttura abilitante per le “responsive city”. Il numero di città con smart lighting urbano è salito da 17 nel 2017 (dato Istat) a 35 nel 2021. La classifica dell’IoT cittadino è guidata da Bolzano e Firenze, ma si posizionano bene anche Bologna, Brescia, Cuneo, Mantova e Parma.

Il problema digitale del Sud

Guardando ICity Rank 2021, è difficile non notare il sistematico ritardo digitale dei capoluoghi meridionali. Confrontando infatti il punteggio medio delle città del Mezzogiorno con quello nazionale si vede uno scarto complessivo di circa il 25%, che supera il 40% in ambiti come gli open data e il wifi pubblico.

Punteggio medio di digitalizzazione per le città del Sud Italia
Fonte: Rapporto ICity Rank 2021 di FPA

Ma qualcosa si muove anche al Sud: oltre a Cagliari al 9° posto, troviamo Palermo al 12°, con il massimo dei voti negli open data. In ventesima posizione c’è Bari, che eccelle soprattutto nell’apertura e nei servizi online. Da segnalare anche il recupero di Napoli (26°posto), che scala 11 posizioni grazie al massimo dei voti nelle app municipali e il buon piazzamento nei social, e di Messina, che recupera quasi 30 “gradini” in classifica generale.

Come leggere ICity Rank 2021

Alla luce di tutto questo, cosa ci dicono esattamente i risultati di ICity Rank 2021? Secondo gli esperti la maggiore concentrazione delle capacità digitali in poche “mani” non va demonizzata. In contesti diversi da quello della pubblica amministrazione, è fisiologico che nelle fasi di trasformazione il dinamismo innovativo sia distribuito in modo non uniforme. Tuttavia, quando si parla di istituzioni pubbliche non si può adottare il paradigma della “distruzione creativa” che regna nel privato. Qui, chi non innova non può essere sostituito da chi è stato capace di farlo: un’istituzione che resta indietro resta in campo, a discapito dei cittadini e di tutta la società.

Serve dunque trovare il giusto equilibrio tra il sostegno che meritano le città digitali di punta, perché stiano al passo con le altre big europee, e la creazione di nuovi meccanismi per facilitare il trasferimento di questi risultati a tutte le altre.

Smart building: agli edifici connessi serve la giusta infrastruttura

Smart è la parola d’ordine della nuova decade. Sono smart (intelligenti) i dispositivi, le città e lo stanno diventando anche gli edifici, grazie alla capillare diffusione di sensori e dispositivi IoT a basso costo. La Commissione Europea definisce gli smart building come “un insieme di tecnologie di comunicazione che consentono a diversi oggetti, sensori e funzioni all’interno di un edificio di comunicare e interagire tra loro e anche di essere gestiti, controllati e automatizzati in modo remoto. Nello smart building le tecnologie aiutano a collegare una varietà di sottosistemi che originariamente operavano in modo indipendente”.

All’atto pratico, questo significa che tutti i sistemi che un tempo erano indipendenti e separati – impianti di riscaldamento, condizionamento, ventilazione, illuminazione, sicurezza – oggi possono comunicare fra loro, scambiandosi informazioni per coordinarsi. E, soprattutto, possono venire monitorati e gestiti da remoto.

Fondamentale, quindi, la comunicazione: che siano i sistemi a “parlare” tra loro o le persone (come nel caso dei dispositivi basati su tecnologia VOIP), per gli edifici connessi servono strumenti e infrastrutture capaci di assicurare il flusso di dati in maniera semplice ed efficiente.

Il citofono 2N IP Style ora è più vicino al nuovo mondo del lavoro

Claudio Bellino Country Manager Italia 2N
Claudio Bellino di 2N Telekomunikace

2N ha ampliato le capacità del proprio citofono 2N IP Style con nuove funzionalità, come il video bidirezionale, la lettura di QR code e la visualizzazione di annunci.

“Il mondo del lavoro sta cambiando molto velocemente. Questo ci dà l’opportunità di innovare e 2N IP Style è stato il prodotto più logico da sviluppare. – spiega Claudio Bellino, Country Manager Italia dell’azienda – Le nuove funzionalità del citofono 2N IP Style vengono incontro alle rinnovate esigenze dei settori più diversi dove si stanno sviluppando i nuovi edifici connessi. Con la funzione video bidirezionale, ad esempio, i visitatori potranno vedere la persona con cui stanno parlando. Un valore aggiunto per quelle piccole aziende che non hanno una reception dedicata o per gli edifici che ospitano più uffici. Utile anche la funzione QR Code, pensata per condividere gli accessi temporanei con gli esterni (visitatori, corrieri ecc.) inviando loro una semplice immagine sul telefono”.

2N IP Style supporta anche l’ultima e più veloce tecnologia di accesso mobile Bluetooth, WaveKey, che rappresenta un deciso passo in avanti e offre un evidente richiamo sia per i datori di lavoro, sia per i dipendenti.

Inoltre, il display LCD da 10” di cui è dotato il videocitofono 2N IP Style può essere impostato con sfondi personalizzati come loghi aziendali, pubblicità e altre opzioni che saranno rilasciate nei prossimi mesi.

Tecnologie integrate per edifici connessi e sostenibili

Stand Siemens a Smart Building Expo 2021
Lo stand Siemens a Smart Building Expo 2021

Un ecosistema di tecnologie integrate che fa evolvere gli edifici rendendoli più efficienti, confortevoli, sicuri e sostenibili: è l’offerta di Siemens pensata per il mercato residenziale.

Dai sistemi innovativi per la gestione della distribuzione elettrica alle soluzioni che consentono all’edificio – sia storico sia di nuova realizzazione – di essere più ricettivo, automatico e sicuro; dalle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici alle piattaforme digitali che ottimizzano i consumi (di acqua ed energia, per esempio, ma non solo) riducendo al massimo gli sprechi.

Consapevoli che oggi il 75% degli edifici ha oltre 30 anni, è indispensabile poter contare su prodotti di facile installazione e con un veloce rientro dell’investimento, che abilitino il cambiamento. La strategia è quella di far coincidere i benefici per la persona in termini economici e di comfort con quelli per l’ambiente in senso lato attraverso le potenzialità espresse dagli edifici connessi.

Sul fronte energetico, Siemens ha mostrato a Smart Building Expo i nuovi apparecchi di protezione Siemens Sentron COM utili per proteggere gli impianti elettrici degli edifici da sovraccarichi, corto circuiti, guasti a terra, archi elettrici e sovratensioni e già pronti ad affrontare le nuove sfide legate alla trasformazione digitale del settore.

Da questa prospettiva, le nuove funzioni di misura e comunicazione integrate sono state progettate proprio per far fronte alla crescente digitalizzazione del mercato residenziale.

Progettati per applicazioni in ambito infrastrutture (come nel trattamento delle acque o in generale nella building automation), Sinamics G120X è disponibile in una gamma con potenze da 0,75 a 630 kW. Configurati per garantire un’ottimizzazione dei costi e delle risorse, si caratterizzano per un design compatto che consente di risparmiare ulteriore spazio all’interno dei quadri elettrici.

Spazio anche alle wall box per la ricarica dei veicoli elettrici, mentre sul fronte delle piattaforme digitali basate su cloud sono state presentate DEOP e E-Car Operation.

 

Copertura radio di edifici: le sfide della nuova normalità

Stand Sinora
Lo stand Sinora a Sicurezza 2021

Per abilitare tutto questo, la chiave è la connettività, che consente a tutti i dispositivi al suo interno di parlare fra loro anche di comunicare con l’esterno.

“I sistemi radio all’interno degli edifici hanno tradizionalmente un ruolo di primo piano per quanto riguarda la sicurezza e la gestione delle unità di crisi – sottolinea Veronica Marino, Marketing & Sales Manager di Sinora – Questo è valido in particolar modo per i building dedicati ad uffici e sedi aziendali, in cui il numero di persone presenti contemporaneamente può raggiungere velocemente numeri molto elevati”.

Disporre quindi di una rete radio interna a un edificio assicura un elevato livello di sicurezza, soprattutto in caso di eventi straordinari. Ad esempio Sinora propone soluzioni che consentono il collegamento con la rete radio dei Vigili del Fuoco, indispensabile per garantire la comunicazione fra le squadre esterne e quelle interne. “Rimanendo nel contesto della gestione ordinaria, una rete radio interna può essere usata dalla sicurezza per il controllo dei flussi o quando si rende necessaria l’evacuazione dell’edificio. In generale, disporre di una rete radio propria permette di garantire le comunicazioni in caso di indisponibilità delle infrastrutture tradizionali. Le soluzioni che il mercato permettono di integrare nuovi tipi di servizi in grado di portare il concetto di smart building a un nuovo livello”.

Sinora è coinvolta nella copertura radio di alcuni dei principali edifici connessi milanesi: qui alle funzionalità ordinarie (creazione di una rete radio per la sicurezza interna e la possibilità di fornire appoggio alla rete radio di chi si occupa di emergenza) si aggiunge la richiesta di altre funzionalità come soluzioni per rispondere a esigenze di radiolocalizzazione RTLD, con sistemi di geolocalizzazione indoor in grado di fornire la posizione delle persone all’interno del building in tempo reale, con una tolleranza di 20 centimetri.

TP-Link Luca Siboni
Luca Siboni di TP-Link

L’offerta di TP-Link in fiera è suddivisa in tre categorie di prodotto: consumer (router, extender, power line, soluzioni mesh), access point e switch.

“I nostri access point sono particolarmente apprezzati per la gestione del segnale wi-fi all’interno di ambienti quali scuole, hotel, uffici e magazzini logistici. – ci spiega Luca Siboni di TP-Link – A proposito di logistica, si rivelano molto utili per ottimizzare la copertura di grandi superfici (come appunto i magazzini). All’interno di scuole e alberghi, invece, spesso c’è bisogno di segmentare le reti tra docenti e studenti, oppure tra ospiti e staff; anche da questo punto di vista, TP-Link si distingue per l’offerta flessibile e completa”.

“Se ci concentriamo invece sugli switch, i nostri prodotti sono particolarmente apprezzati dove sono richieste infrastrutture semplici, snelle e di facile gestione. Ad esempio, possono essere controllati da remoto per offrire un primo livello di assistenza da parte dell’integratore o dell’installatore senza doversi recare sul posto. Accedendo da PC o da smartphone, il tecnico può visualizzare la rete, verificare se ci sono eventuali anomalie e offrire una prima soluzione. Sono inoltre scalabili ed espandibili per adeguare la rete a seconda delle esigenze applicative”.

Percorso Efficienza e Innovazione: leggi e scarica lo speciale di Elettricomagazine

Transizione energetica, lotta al cambiamento climatico, economia circolare e decarbonizzazione sono temi di grande attualità. Di fatto sono le sfide più importanti di questo secolo, da affrontare attraverso un percorso chiaro che coinvolge industria, edifici, città. Il magazine digitale Percorso Efficienza e Innovazione racconta come sia urgente salvare il pianeta a dettare i passi della transizione green.

Un contributo significativo arriva dall’elettrificazione, che abbraccia le reti elettriche e la loro digitalizzazione (Smart Grid), i trasporti pubblici e il parco auto privato, l’industria e gli edifici, migliorandone l’efficienza energetica.

L’Unione Europea ha più volte dimostrato l’intenzione di giocare un ruolo chiave in questa partita attraverso una serie di strumenti e strategie ben definite, come il Green Deal Europeo, il pacchetti Fit to 55%, la Renewable Energy Directive, per raggiungere il Net Zero by 2050, azzerando così le emissioni di gas serra al 2050.

È dunque necessario investire in misure volte all’efficienza energetica e alle tecnologie innovative, come sottolineato anche dal Rapporto “Energy Efficiency 2021” pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero tramite l’efficientamento energetico dei settori dell’edilizia, dei trasporti e dell’industria.

Articolo PNRR di Ebook ElettricoMagazine

Percorso Efficienza e Innovazione: il magazine digitale

Ma come rendere gli edifici sempre più efficienti e intelligenti? Come rendere più sostenibile il settore industriale? In questo ebook dedicato all’efficienza e all’innovazione troverete approfondimenti per una vera transizione green, che non può prescindere da un passaggio culturale e comportamentale.

sommario ebook percorso Efficienza e Innovazione

Tante le tematiche trattate come lo studio “Smart Home 5.0 realizzato da The European House – Ambrosetti, Renovation Wave Strategy, gli edifici come spina dorsale dell’infrastruttura di ricarica  e i report dell’Energy & Strategy Group dedicati alle rinnovabili, smart building, ed efficienza energetica nell’industria: tematiche chiave la transizione energetica.

Ampio spazio, inoltre alle tecnologie per lo sviluppo green dell’edilizia, dell’infrastruttura urbana e dei trasporti come pompe di calore, illuminazione intelligente, fotovoltaico e storage, emobility…

12 tecnologie per una transizione green

Leggi e scarica gratuitamente il magazine digitale e scopri le tecnologie per un futuro intelligente e sostenibile.

Lo speciale “Percorso Efficienza e Innovazione” è stato realizzato grazie al prezioso contributo di: Caleffi Hydronics Solutions, Fronius, Gewiss, Mitsubishi Electric, Panasonic Heating & Cooling Solutions, Performance iN Lighting, Reed Exhibition Italia, Vp Solar

Smart metering per monitorare i consumi di energia

Quando si parla di smart metering, si parla di monitoraggio dei consumi energetici, un tema sempre più importante nell’attuale contesto, in cui hanno assunto ormai grande rilievo i temi ambientali e di sostenibilità.

Per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa per il 2030, soprattutto in visione della riduzione del 55% delle emissioni di gas serra, è essenziale ridurre i consumi energetici. Secondo i dati dell’Unione Europea, infatti, circa il 75% delle emissioni in UE dipendono dalla produzione e dal consumo di energia. Per ridurre l’impatto del settore, quindi, è importante portare avanti da un lato la transizione verso un sistema più verde, dall’altro ridurre la richiesta di energia. Ne seguono espliciti obiettivi, con la necessità di produrre il 40% dell’energia tramite fonti rinnovabili e di favorire i processi di efficientamento energetico, definendo precisi target per tutti i paesi membri.

Per fare un esempio, il settore pubblico dovrebbe riqualificare il 3% dei propri edifici ogni anno. Ma il risparmio energetico passa anche attraverso una consapevolezza sempre maggiore degli utenti, che devono imparare a conosce i propri consumi e le modalità con cui utilizzano l’energia.

Cosa significa Smart metering?

Come anticipato, con il termine Smart metering si indica un sistema di monitoraggio continuo dei consumi, siano essi di energia elettrica, gas o acqua, eseguito in modo intelligente grazie alle nuove tecnologie. L’introduzione di questi sistemi, in parte, dipende da precisi obblighi normativi legati anche al monitoraggio e alla diagnosi energetica, ad esempio in alcuni contesti aziendali considerati altamente energivori.

Monitoraggio energetico e consumi sotto controllo

Quali settori sviluppano le maggiori opportunità?

Tra i settori che hanno visto il maggior sviluppo di queste applicazioni ci sono proprio quelli dell’energia elettrica e del gas, con la crescente diffusione dei contatori intelligenti e telegestiti. In realtà gli strumenti per monitorare i consumi sono diversi e in alcuni casi permettono anche una misura puntuale dell’energia consumata in precisi ambienti o da specifici dispositivi.

In generale, i vantaggi offerti dai dispositivi di smart metering riguardano una maggior raccolta dei dati energetici, la più semplice individuazione di eventuali guasti o problemi, la possibilità di fare considerazioni concrete sulle prestazioni di un edificio e su come migliorarle, ma anche un maggior controllo dei consumi energetici (e quindi dei costi) per gli utenti.

I contatori intelligenti

I contatori intelligenti vengono installati direttamente dalle società di distribuzione e il costo non è attribuito all’utente. Si tratta di una tecnologia che ha vissuto un’ampia diffusione negli ultimi anni, anche se la sua prima comparsa risale ormai a 20 anni fa. L’Italia, nel 2001, è stata la prima in Europa a introdurre gli smart meter. Tuttora il nostro Paese mantiene un importante record per il numero di contatori intelligenti per l’energia elettrica installati, in quanto secondo l’ARERA se ne contano più di 35 milioni.

Oggi, si stanno installando gli smart meter di nuova generazione, in grado di raccogliere e memorizzare i dati relativi ai consumi energetici, per poi inviarli tramite un apposito sistema di comunicazione alle società di distribuzione. A differenza di una semplice lettura da remoto, la comunicazione è bidirezionale, grazie a sistemi di telecomunicazione TCP/IP o tramite connessioni cablate (PLC). I vantaggi non sono solo legati ad una migliore gestione della rete o a una maggior conoscenza di consumi e guasti, ma sono anche per l’utente, in quanto la fatturazione è basata sui consumi concreti e reali, costantemente aggiornati.

I sistemi di monitoraggio dei consumi negli edifici

Per quanto molto puntuale e utile, il contatore intelligente non è a piena disposizione degli utenti, che potrebbero volere un monitoraggio più preciso dei propri consumi. In questo caso, è necessario sviluppare un sistema di monitoraggio interno, che può essere configurato utilizzando più dispositivi, da installare in diversi punti della casa e in corrispondenza degli interruttori. Generalmente questi sistemi sono composti da sensori, software e hardware, che raccolgono, elaborano e mostrano le informazioni agli utenti, ad esempio per mezzo di un display. I dati principali riguardano la potenza assorbita e il consumo energetico in kilowattora. Quando l’intero sistema sfrutta la modalità wireless, si parla di applicazioni di Internet of Things, uno dei principali ingredienti di Smart Home e Smart Building. I limiti di questi sistema riguardano il fatto che i sensori dovrebbero essere predisposti in ciascun punto in cui è necessario raccogliere una misura e che serve intervenire sull’impianto elettrico.

Alternative più semplici e che non richiedono alcun tipo di intervento sull’impianto, sono l’acquisto di dispositivi che includono la funzionalità di monitoraggio (sono sempre di più gli elettrodomestici in grado di farlo) e l’utilizzo di Smart Plug, ossia delle prese intelligenti a cui collegare semplicemente i dispositivi. Le prese sono connesse e tramite un’app è possibile rilevare in tempo reale i consumi o consultare uno storico dei dati.

Efficientare clima e comfort, così l’edificio è più green

Gli edifici sono responsabili di buona parte delle emissioni globali di CO2. Di queste emissioni, la maggioranza deriva dalla climatizzazione estiva o invernale.

Non stupisce, quindi, che molti degli sforzi di chi opera nel settore degli smart building siano rivolti proprio a questo ambito. Perché nella costruzione dei nuovi edifici la strada è tracciata, ma nell’esistente c’è un numero enorme di case, appartamenti e fabbricati che possono trarre grande beneficio dall’efficientamento dei sistemi per il riscaldamento e il raffrescamento, il tutto mantenendo (o addirittura incrementando) il comfort abitativo.

Aidoo Fancoil, Airzone assicura un controllo totale

Davide Truffo responsabile sviluppo e formazione Airzone

Davide Truffo di Airzone

Ci sono milioni di ventilconvettori installati nel mondo; molti di questi hanno parecchi anni di attività sulle spalle, presentano sistemi di controllo obsoleti ed è difficile reperire i pezzi di ricambio dei sistemi di controllo. Per questo Airzone ha ampliato la propria offerta Aidoo introducendo Aidoo Fancoil, un prodotto basato su hardware e software per efficientare gli impianti più datati e dare loro nuova vita.

“Aidoo Fancoil nasce per gestire macchine sia idroniche, sia ad espansione diretta sfruttando le potenzialità offerte dalle applicazioni remote o dai sistemi di building automation. – spiega Davide Truffo, responsabile sviluppo e formazione di Airzone – Con Aidoo Fancoil si può procedere con una ristrutturazione molto semplice, senza necessariamente fermare l’intero impianto ma solo il singolo fancoil per i pochi minuti necessari per l’installazione della componentistica hardware. Possiamo anche integrarle in un ambiente di building automation tramite i principali sistemi, come BACnet, KNX e usando le API dei costruttori per controllarle in locale o in cloud. Gestiamo oltre 90 diversi produttori grazie a particolari accordi che abbiamo con ciascuno di essi: disponiamo dei protocolli nativi e delle licenze per usarli, quindi parliamo la stessa lingua della macchina. È questa la chiave di volta di Aidoo Fancoil: indipendentemente dal tipo di macchina, dal brand di riferimento o dal protocollo di gestione, attraverso la nostra applicazione è possibile gestire il tutto con semplicità e sicurezza”.

“Tramite la app o attraverso l’interfaccia in cloud possiamo raggruppare le macchine in insiemi logici (tutte quelle di un edificio, per piani, per tipologia ecc.), oppure possiamo gestirle in funzione dei diversi utenti (installatore, facility manager, utilizzatore finale) e affidare a ciascuno diversi livelli di controllo, tutto da una sola piattaforma che si adatta alle specifiche esigenze. Si possono infine eseguire programmazioni orarie o per scenari, funzione tipica dei più avanzati impianti di building automation, ma che con Aidoo Fancoil possono essere realizzati facilmente e con investimenti minimi”.

Sensori ambientali per smart building e smart city

Claudio Rebolini Thermokon

Claudio Rebolini di Thermokon

Quella di Thermokon è una presenza consolidata tra i padiglioni di Smart Building Expo, come conferma Claudio Rebolini, Managing Director dell’azienda.

“Thermokon partecipa a Smart Building Expo poiché si occupa dello sviluppo e della produzione di soluzioni per il controllo del clima e della qualità dell’aria. – conferma Rebolini – Produciamo sensori per il settore HVAC (temperatura, umidità, pressione, qualità aria), oltre a diverse linee per la regolazione ambientale, sempre dedicate al controllo del clima”.

“Siamo particolarmente attivi nel settore terziario: le nostre soluzioni vengono impiegate con successo all’interno di luoghi quali uffici, negozi, hotel e ospedali. Quest’anno in fiera abbiamo presentato anche una nuova linea basata su tecnologia LoRaWan, dedicata quindi al controllo in ambito smart city dove è necessaria una comunicazione affidabile e stabile anche su grandi distanze. Naturalmente la nostra offerta si integra all’interno di dispositivi che effettuano il rilevamento, l’analisi e l’invio dei risultati a una centrale; per questo ci rivolgiamo ai system integrator o a chi si occupa di building automation”.

Efficientamento reale e a performance con Tree Solutions

Amerigo Restucci - Tree Solutions

Amerigo Restucci di Tree Solutions

In Italia ci sono milioni di edifici che possono beneficiare di un efficientamento nella produzione e nella gestione dell’energia termica per la climatizzazione, la produzione di acqua calda sanitaria ecc.

Per questo Tree Solutions ha pensato a una soluzione per gli impianti termici civili capace di valutarne l’utilizzo e gestirlo al meglio per far sì che non si abbia produzione in eccesso (e quindi spreco), il tutto senza penalizzare il comfort per l’utenza finale.

“Il sistema consiste nell’integrazione tra una centrale di controllo che viene installata in centrale termica e una piattaforma cloud con la quale scambia informazioni bidirezionali. – ci spiega Amerigo Restucci, direttore tecnico e cofondatore di Tree Solutions – Il sistema si occupa del monitoraggio, ma anche della retroazione sull’impianto per l’attuazione della logica innovativa realizzata sulla base di algoritmi di autoapprendimento che consentono di regolare in maniera molto dettagliata la produzione di energia e la sua distribuzione. L’intervento di installazione è poco invasivo ed è reversibile”.

Un elemento fondamentale nell’offerta di Tree Solutions è che l’apparecchiatura non viene venduta come una semplice fornitura tecnologica, ma viene accompagnata da una componente di gestione.

“Abbiamo degli energy manager che seguono sia la progettazione, sia l’installazione, ma che successivamente eseguono la supervisione delle apparecchiature in campo affinché il cliente possa trarre il massimo beneficio. Per questo la proposta commerciale è di natura a performance: l’utenza finale non deve farsi carico dell’investimento iniziale, ma si limita a riconoscerci una parte dei risparmi che gli dimostriamo di aver ottenuto. Nessun canone, nessuna prestazione minima garantita. Il cliente pagherà solo se al termine del contratto avrà ottenuto un risparmio reale”.

Eurofork e Phoenix Contact: Wi-Fi robusto per una logistica evoluta

Lo spazio rappresenta un costo per ogni azienda. Per questo è importante ottimizzare gli ingombri di macchine, impianti e dispositivi. Come con i magazzini: l’impiego di soluzioni automatiche multi-profondità permette di ottenere numerosi vantaggi, ma richiede anche particolari accortezze in termini di comunicazione, soprattutto laddove le navette vengano movimentate all’interno di sistemi complessi, caratterizzati da ostacoli fisici che possono rendere poco pratiche soluzioni cablate e poco affidabili alternative wireless.

Nello sviluppo del proprio sistema ESmartShuttle, Eurofork si è trovata nella condizione di dover affrontare queste problematiche per ottenere la miglior soluzione possibile per i propri clienti.

Eurofork, specialisti della movimentazione automatica

Eurofork si occupa della produzione di sistemi di movimentazione automatici. Realtà completamente Made in Italy e tra principali player sul mercato mondiale nella produzione di forcole telescopiche, vanta oltre vent’anni di know-how nel settore della movimentazione. Bayer farmaceutica, Pastificio Rey, Toyota e Linde sono solo alcuni dei nomi nel portfolio client di Eurofork.

Magazzino automatico Eurofork

L’attività aziendale è organizzata in 3 business unit:

E proprio questi ultimi, i magazzini automatici con sistemi a navetta, si dimostrano tra le soluzioni più interessanti e diffuse perché uniscono una grande efficienza con il massimo sfruttamento delle volumetrie disponibili. Inoltre, comportano un significativo risparmio energetico e una riduzione e semplificazione della manutenzione.

Per questo Eurofork ha sviluppato un sistema brevettato – chiamato ESmartShuttle – per la movimentazione di carichi all’interno di un magazzino automatico.

La macchina è composta da due parti principali: lo Shuttle, che provvede alla movimentazione lunga la direzione X al trasporto del Satellite, e il Satellite stesso, che lavora lungo la direzione Y.

Il sistema è la soluzione ideale per lo stoccaggio ad alta densità, particolarmente utile per i magazzini automatici da installarsi in edifici pre-esistenti.

Il sistema è completamente modulare: ciò consente di gestire eventuali impedimenti (come pilastri, abbassamenti o in generale layout irregolari). È noltre adatto alle logiche LIFO (Last In First Out) e FIFO (First In First Out).

Grazie all’impiego della tecnologia DataMatrix, il magazzino viene mappato in tutti i suoi assi (X, Y, Z), consentendo il posizionamento assoluto e continuo di tutto il suo contenuto (macchine e UdC).

L’innovativa conseguenza è la possibilità di movimentare indipendentemente ogni macchina all’interno del magazzino. Inoltre, Shuttle e Satellite sono indipendenti tra loro dal punto di vista della logica e della sicurezza, avendo a bordo un PLC ciascuno.

L’importanza del Wi-Fi

Wi-Fi Phoenix Contact

Per la comunicazione delle macchine con il servizio di gestione del magazzino automatico, Eurofork ha deciso di utilizzare i sistemi FL WLAN 5100/5110 di Phoenix Contact, così da implementare una solida rete Industrial WLAN per la comunicazione delle macchine con il servizio di gestione del magazzino automatico.

In fase di progettazione sono state prese in esame differenti tecnologie Wi-Fi di diversi possibili fornitori ed è stata scelta la proposta di Phoenix Contact perché il prodotto WLAN si adattava al meglio alle complesse caratteristiche di questa applicazione: il sistema ESmartShuttle è l’unico sistema che, pur garantendo la sicurezza, riesce ad ottimizzare notevolmente i tempi di ciclo attraverso le missioni indipendenti delle macchine Shuttle e Satellite, che possono, contemporaneamente, completare due missioni diverse ottenendo un incremento notevole di prestazioni.

Per supportare questa funzionalità è però necessario che il sistema Wi-Fi – composto da un grande numero di dispositivi – possa garantire un’elevata velocità di riconnessione da e verso i dispositivi in movimento, che non sempre possono assicurare una comunicazione continua durante i processi di trasferimento a scaffale.

Come creare, quindi, un sistema flessibile ed efficiente per garantire alte prestazioni e affidabilità?

Il segnale radio forte e la tecnologia ad antenne multiple MIMO (Multiple Input, Multiple Output) nello standard IEEE 802.11n tipici dei sistemi FL WLAN 5100/5110 assicurano una comunicazione radio stabile, veloce e affidabile, il che è particolarmente fondamentale in difficili condizioni industriali. Ogni Shuttle è dotato di un repeater, mentre nei satelliti sono presenti i Client, tutti in grado di scambiare informazioni con degli Access Point collocati a terra.

Phoenix Contact, il partner per l’automazione

Test magazzino automatico Eurofork

Oltre ai sistemi di comunicazione FL WLAN 5100/5110, Eurofork ha scelto di affidarsi a Phoenix Contact anche per rispondere alle esigenze legate alla alimentazione e alla connettività cablata delle macchine, apprezzando l’affidabilità e le dimensioni ridotte delle tipologie di prodotti dedicati a queste funzionalità. Ogni sistema è stato dunque provvisto di ciabatte passive per segnali ed attive per comunicazioni in I/O Link e Profinet, così da creare un’efficace infrastruttura per il traffico dati.

Inoltre, la continuità di esercizio è garantita tramite alimentatori AC/DC monofase e trifase, convertitori DC/DC e un’opportuna combinazione di dispositivi di protezione – morsetti portafusibili e protezioni contro le sovratensioni.

Al di là delle caratteristiche tecniche intrinseche dei prodotti, in questa esperienza Eurofork ha potuto apprezzare l’impegno profuso da Phoenix Contact in termini di tempo e risorse per l’analisi e la risoluzione dei problemi, sia in azienda sia in campo presso gli impianti in funzione.

Maurizio Traversa, CEO di Eurofork S.p.A., così ha spiegato la partnership con Phoenix Contact:

Smart building: come sono fatti e come proteggerli

Edificio integrato significa interconnessione di prodotti, tecnologie e soluzioni. Una digitalizzazione dell’operatività del building che porta indubbi benefici in termini di efficienza energetica, costi e benessere delle persone. Ma anche una contropartita legata alla cybersecurity.

A questa minaccia concreta, lo Smart Building Report 2021 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano risponde con un’interessante analisi strutturale e strategica dell’evoluzione degli edifici intelligenti.

Cosa si intende per edificio integrato

Vista la complessità che sottende la realizzazione dei “veri” smart building, partiamo da una premessa terminologica. Si parla infatti di un edificio nel quale gli impianti sono gestiti in maniera intelligente e automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo. Questo al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti, assicurandone anche l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte.

I pilastri fisici dell’architettura digitale

La struttura fisica di uno smart building comprende i dispositivi hardware e software che abilitano l’erogazione dei suoi servizi “tipici”.

In particolare, l’architettura si suddivide in 4 livelli:

La struttura logica degli smart building

Parallelamente, l’architettura digitale di un edificio è composta anche da una struttura logica di sette livelli (vedi grafica sottostante). A essi si associa un ottavo livello, la “connectivity”, che mette a disposizione degli altri layer i dati di campo e ne permette il transito.

Architettura digitale degli smart building e rischi per la cybersecurity

Architettura fisica e logica degli smart building – Fonte: Smart Building Report 2021, E&S Group

All’interno di questo schema, i dati fluiscono in entrambe le direzioni. Nelle azioni di monitoraggio, i dati raccolti alla base della piramide fluiscono verso i livelli più elevati, mentre nel controllo il flusso parte dall’application layer per retroagire sui livelli inferiori. Esiste una corrispondenza le due strutture: la funzione logica “connettività” è assicurata dalla componente fisica “infrastruttura di rete”. Le funzionalità di “data collection & actuation” e di “data transformation” sono rese possibili dall’automation technology e, infine, le funzioni logiche superiori (a partire da “data computing”) sono assicurate dalla piattaforma di gestione e controllo.

Come si connette un edificio integrato?

Quanto alle tecnologie di connessione, all’interno degli smart building si distinguono principalmente 4 opzioni:

Tipicamente, il cablaggio è un elemento a sé, mentre alcuni protocolli di connessione wireless possono essere integrati nelle soluzioni installate (building devices and solutions e automation technologies).

Smart building e cybersecurity

A fronte di un’architettura così articolata e della crescita costante degli oggetti connessi negli edifici, è sempre più rilevante anche il concetto di sicurezza informatica.

Le strategie e le tecnologie della cybersecurity nascono per contrastare tre tipi di minacce:

Cybersecurity negli edifici intelligenti

Edificio integrato: dove nascono i rischi

Gli edifici intelligenti, lo abbiamo detto, si basano su sottosistemi di controllo fisico interconnessi e in rete. Parliamo per esempio di impianti di riscaldamento e condizionamento, ascensori, rilevatori di fumo, allarmi, controllo accessi, videosorveglianza, ecc. Questa interconnessione perenne rende gli smart building sempre più esposti a possibili attacchi informatici, con conseguenze costose e pericolose. Le intrusioni ben riuscite impediscono infatti agli edifici connessi di funzionare, e i danni riguardano soprattutto la perdita dei dati, i problemi operativi legati all’inattività dei sistemi e la sicurezza degli occupanti.

6 soluzioni per migliorare la sicurezza informatica

Come dovrebbero comportarsi i gestori o i proprietari di un edificio integrato? Gli analisti dell’E&S Group hanno individuato 6 possibili azioni per prevenire o mitigare gli attacchi informatici:

Quest’ultimi punto è fondamentale, in quanto consente al building di ripristinare le operazioni e le informazioni tornando alla capacità operativa pre-attacco.

La cybersecurity del futuro

Il panorama della sicurezza informatica è in continua evoluzione, ma è evidente la necessità di adottare un approccio olistico alla cybersecurity degli edifici intelligenti.

La filiera degli impianti e delle costruzioni è infatti chiamata a combattere una sfida globale che richiede consapevolezza, vigilanza e impegno a tutti gli attori coinvolti. Proprietari, progettisti, designer, operatori edili, integratori di sistemi, utenti e technology provider devono guardare nella stessa direzione sviluppando edifici sicuri per cittadini sicuri. Anche in questo caso, l’ambiente ringrazia.

Climate Solutions, l’offerta ora è completa

Il 2016 rappresenta un punto di svolta per il gruppo svedese Beijer Ref: è da allora, infatti, che commercializza in esclusiva i prodotti a marchio Carrier DX.
Il 2020 ha visto il gruppo compiere un altro, importante passo verso il completamento della propria offerta con l’acquisizione del brand Sinclair e la successiva nascita di Climate Solutions, la nuova divisione interna dedicata al settore HVAC.

Attilio Verzilli Sales Manager Climate Solutions

Attilio Verzilli, Sales Manager Climate Solutions Carrier Dx e Sinclair

Ma le novità non si limitano all’organizzazione aziendale, come ci ha spiegato Attilio Verzilli, Sales Manager Climate Solutions Carrier Dx e Sinclair, oggi a capo della divisione.

Prodotti e servizi, il cerchio si chiude

Climate Solutions è il frutto di un percorso durato 5 anni. Partiti inizialmente con il rilancio del brand Carrier DX per il mondo residenziale, la naturale evoluzione è stata l’acquisizione di Sinclair nel 2020, che ha permesso di ampliare l’offerta con i sistemi a portata variabile, le pompe di calore e le soluzioni per l’idronica.
La proposta ora risponde alle necessità di più settori: dal residenziale al commerciale, fino all’industria. Il tutto non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche della consulenza e del servizio.

“La scelta di Beijer Ref è stata quella di giocare un ruolo da protagonista nell’HVAC in un mercato chiave come quello del sud Europa. – ha confermato Verzilli – Con Climate Solutions siamo ora in grado di assicurare un’offerta tecnologica ampia, arricchita da servizi utili a distributori, installatori, progettisti e termotecnici”.

La nascita della divisione Climate Solutions è avvenuta di pari passo con l’acquisizione di Sinclair. Al suo interno convivono i diversi brand, che possono ora contare su personale interno aggiuntivo utile per supportare installatori, progettisti, grossisti e termotecnici nelle scelte corrette dei prodotti attraverso un’adeguata formazione.
Questo perché oggi non basta avere un buon commerciale: serve un reparto che si occupi dell’assistenza, ma anche un ufficio pre-sales e per il product management. Non dimentichiamo, infine, la comunicazione: tutti punti sui quali Climate Solutions ha spinto al fine di garantire un supporto completo ai propri clienti.

Massima attenzione all’intera filiera

La doppia offerta di Sinclair e Carrier DX assicura un posizionamento differenziato per tecnologia e settore di destinazione: con Carrier DX si parla prettamente di residenziale, mentre con Sinclair si spazia in modo trasversale su tutto il settore HVAC.

Resta immutata la filiera, curata con grande attenzione sin dal 2016: il nostro punto di forza è sempre stato quello di puntare su uno specifico canale distributivo quello professionale, ITS, elettrico e refrigerazione. In Climate Solutions è stata scelta la strada della trasparenza: dal produttore al distributore, che rifornisce l’installatore. L’obiettivo, infatti, è quello di stringere rapporti solidi con l’intera filiera composta da grossisti, installatori e centri di assistenza: i veri professionisti di questo settore.

“Abbiamo deciso di evitare due canali alternativi come la GDO e l’on-line – precisa Verzilli. Oggi potrebbe sembrare anacronistico, ma siamo convinti che l’intermediazione di un professionista possa fare la differenza nella scelta di un prodotto per l’HVAC. Molti grandi brand si stanno dedicando a questi canali per rivolgersi direttamente al privato: in questo modo al distributore non resta che fare la mera vendita, e all’installatore viene lasciata solo l’attività di manodopera, ignorando le relative competenze che invece possono aiutare l’utente finale a fare le scelte più corrette”.

Clever l’unità residenziale mono e multi split

Clever di Carrier DX, il climatizzatore residenziale mono e multi split

Per questo motivo Climate Solutions sta lavorando molto con gli installatori, al fine di organizzarsi al meglio su due fronti:

pompe di calore della gamma S-THERM

Quarta generazione di pompe di calore della gamma S-THERM

Un occhio di riguardo alla sostenibilità

Quella dell’attenzione all’ambiente resta una questione di grande attualità: Beijer Ref nasce come realtà green poiché cerca, in tutti i settori in cui opera, di rispettare l’ambiente e ridurre al minimo l’impatto dei propri dispositivi.
All’interno di questa partita, Climate Solutions (così come l’intero settore HVAC) gioca un ruolo importante. La strada intrapresa nel 2016 è stata quella di anticipare dove possibile le scelte più sostenibili, come l’adozione sin da subito del gas R32.
L’acquisizione di Sinclair preme verso l’approccio full electric. Nello sviluppo dei nuovi prodotti l’azienda rivolge la propria attenzione verso l’utilizzo di gas refrigeranti che abbiano un GWP (Global Warming Potential) basso. E non solo l’R32 che abbiamo imparato a conoscere, ma anche l’R290.

Spazio ai dati

La digitalizzazione, intensa in senso ampio, è una rivoluzione che si è abbattuta su tutti i settori. Non fa eccezione quello dell’HVAC, nel quale i dati ricoprono un ruolo sempre più centrale.
Per questo motivo i prodotti Sinclair sono già predisposti con l’interfaccia per operare tramite app sia con le soluzioni residenziali, sia con quelle legate alla fornitura di acqua calda sanitaria o alla portata variabile.

È inoltre in fase di test e sarà a breve rilasciata una app dedicata ai centri assistenza, attraverso la quale sarà possibile gestire le eventuali anomalie sui prodotti.
Rivolgendosi a un tecnico e comunicandogli il codice di errore si potrà identificare sin da subito la causa di un guasto e decidere come procedere: guidare il cliente nella risoluzione per i casi più semplici oppure intervenire sul posto con l’eventuale ricambio già disponibile, minimizzando così tempi e costi.

Prima convention di Climate Solutions

Presso HQ Sinclair, a Brno, si è svolta la prima Convention di Climate Solutions con la rete di Agenzie Commerciali. L’obiettivo è stato quello di presentare tutta la gamma prodotti e sperimentarne l’alta qualità tecnologia. Inoltre, la rete vendita ha potuto visitare la sede centrale, il Centro di Ricerca & Sviluppo e il moderno showroom.
Non solo prodotti, ma anche la logistica gioca oggi un ruolo importante nel mercato: il Central HUB di Sinclair – grazie alla posizione geografica al centro dell’Europa – assicura una consegna in ogni Paese europeo i prodotti Sinclair in tempi brevi.

Convention Climate Solutions presso Sinclair

Convention Climate Solutions presso la sede Sinclair a Brno

Targa Smart Mobility: soluzione per la mobilità integrata

Targa Smart Mobility è una piattaforma unica che integra tutti i servizi di mobilità condivisa, compresa la componente energetica per la gestione delle ricariche. La soluzione firmata da Targa Telematics, tech company specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali nel campo della smart mobility e delle piattaforme IoT per operatori di mobilità, consente di ottimizzare l’esperienza di viaggio

Grazie a Targa Smart Mobility, gli operatori di mobilità forniscono un’interfaccia intuitiva e veloce e riducono il numero di mezzi, agevolando in questo modo la transizione verso l’elettrico. Questa soluzione è in grado di soddisfare anche le esigenze di mobilità dei dipendenti di un’azienda.

I servizi disponibili con Targa Smart Mobility

Sono diversi i servizi che possono essere utilizzati con Targa Smart Mobility:

In Targa Smart Mobility è stato integrato anche il servizio di car pooling che consente di far condividere lo stesso viaggio a più utenti che si spostano sulla stessa tratta.
Tra le nuove forme di mobilità che si stanno diffondendo anche in ambiti nuovi, troviamo il peer-to-peer che dà all’utente la possibilità di mettere a disposizione la propria vettura a una community. Una soluzione adatta per condomini e strutture alberghiere.

La piattaforma Targa Smart Mobility

Tutto a portata di APP

Per rendere semplice l’utilizzo di Targa Smart Mobility, è a disposizione una App personalizzabile e disponibile in varie lingue (francese, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo e tedesco). È stata, inoltre, introdotta anche la possibilità di interagire con il veicolo attraverso la tecnologia Bluetooth, oltre alla possibilità di effettuare servizi anche in aree prive di copertura dati, come avviene spesso nei parcheggi sotterranei.

Targa Telematics ha sviluppato uno strumento di Business Intelligence che consente di raccogliere i dati e adeguare la strategia di mobilità in base alle effettive esigenze e prendere decisioni data driven.