Purificatori aria, le soluzioni LG per casa, ufficio e negozio

È sempre massima l’attenzione verso la qualità dell’aria negli ambienti nei quali soggiorniamo: case, uffici e negozi sono luoghi nei quali passiamo gran parte del nostro tempo e, quindi, pretendiamo (giustamente) la massima sicurezza e il giusto comfort.

LG vanta una esperienza significativa nel rispondere a queste esigenze con una gamma di prodotti pensati per ciascun ambiente.

Dalle unità residenziali a parete a quelle più commerciali, come le cassette a 4 vie, per finire con i purificatori d’aria, LG offre tutto quello che serve per mantenere alta la qualità dell’aria.

Purificatori aria per la casa portatili…

Per la casa LG ha sviluppato il purificatore aria PuriCare 360.

Disponibile in due versioni rispettivamente per superfici fino a 58 e fino a 91 metri quadri, utilizza una purificazione multi-step abbinata al ventilatore Clean Booster, che inclinandosi a 55° e ruotando con un raggio complessivo di 70°, emette aria pulita fino a 7,5 metri di distanza. Grazie a un apposito sensore, rileva le particelle di diametro fino a 1 micron (sensore PM 1.0) ed elimina allo stesso tempo gli odori sgradevoli.

Il sistema di filtrazione a 6 step è composto da un filtro HEPA intrappola oltre il 99% di particolato ultra fine e trattiene gli allergeni, mentre quello ai carboni attivi rimuove gli odori (come cibo e fumo), lo smog e i gas nocivi presenti nell’aria.

I purificatori PuriCare 360 sono dotati anche di ionizzatore che, grazie a milioni di ioni emessi in ambiente, permette di catturare gli inquinanti, distribuendo aria fresca e igienizzata uniformemente in ogni angolo della stanza.

La funzione Baby Care consente infine di concentrare il funzionamento nella parte inferiore, più vicina a terra, dove si depositano il maggior numero di sostanze inquinanti, al fine di creare l’ambiente ideale per neonati e bambini.

…e fissi!

LG Dualcool Atmosfera

LG Dualcool Atmosfera è ideale per  mantenere una temperatura confortevole in casa e respirare un’aria più salubre. Disponibile in configurazione mono e multi split, consente di rimuove le micro-particelle inquinanti presenti nell’aria, attraverso un processo composto da tre fasi. Merito del sensore PM 1.0, del diffusore di ioni e del filtro magnetico.

Per una qualità dell’aria ancora migliore LG ha integrato il sistema di filtrazione AirCare Complete System nelle soluzioni Dualcool Deluxe e Artcool Mirror.

Il Pre-Filter intrappola le particelle di polvere di dimensione maggiore e lo ionizzatore Plasmaster Ionizer+ rimuove gli odori sgradevoli e immette in ambiente ioni negativi, che attraggono gli inquinanti dispersi nell’aria, come polvere, pollini e batteri e li trasformano in molecole d’acqua, lasciando l’aria fresca e igienizzata.

Grazie alla tecnologia UVnano, poi, vengono eliminati i microrganismi batterici che potrebbero annidarsi sul ventilatore dell’unità interna.

Aria più pulita anche in ufficio e in negozio

LG Cassetta Dual Vane

Per migliorare la qualità dell’aria nei negozi e negli uffici, LG ha integrato le proprie soluzioni di purificazione nelle nuove unità interne a Cassetta DUAL Vane. Secondo i test condotti con la metodologia della fluidodinamica computazionale (CFD), il kit per la purificazione dell’aria LG è in grado di eliminare oltre il 90% delle polveri sottili dall’ambiente in soli 30 minuti.

Le funzioni di purificazione dell’aria possono essere incrementate installando un kit opzionale a 5 fasi: un pre-filtro per elettrificare le particelle di polvere, un filtro per polveri ultrasottili, un filtro per deodorazione fotocatalitica e uno ionizzatore.

Gli italiani e la mobilità elettrica: l’Osservatorio Continental 2021

L’Osservatorio Continental Mobilità e Sicurezza 2021, giunto alla terza edizione, offre un punto di vista particolare sulle trasformazioni che il settore automotive sta vivendo. Superfluo confermare come oggi sia l’auto elettrica l’assoluta protagonista di questo cambiamento.

Studiare i dati per comprendere il mercato

In occasione della presentazione dell’osservatorio, l’Amministratore Delegato di Continental Italia Alessandro De Martino ha spiegato scopo e metodologie di analisi dello studio.
“Per come lo intendiamo noi, un osservatorio deve partire dai dati, cioè dai fatti concreti. – conferma De Martino – Dopodiché possiamo usarli per guardare un po’ in là nel futuro e cercare di capire dove stiamo andando e se la strada è quella giusta”.
“Ad esempio, – ha aggiunto De Martino – la maggior parte delle case automobilistiche ha un programma che vede come obiettivo lo sviluppo di veicoli elettrici. Gran parte di esse vivono la fase “ibrida” come una transizione verso il 100% elettrico”.

Quasi tutte le case produttrici di auto hanno dichiarato che entro pochi anni proporranno una offerta esclusivamente elettrica. Segno che non ha più senso “aspettare e vedere cosa succede”: la strada è tracciata.
Continental non è solo un importante produttore di pneumatici. Il Gruppo progetta e realizza numerosi componenti per le auto del futuro: elettriche, connesse, a guida autonoma.

Conferenza Osservatorio Continental Mobilità e Sicurezza 2021

“Per preparare questo osservatorio siamo partiti da alcuni fatti incontrovertibili: il primo è che l’Agenzia Europea per l’Ambiente indica la Pianura Padana come l’area più inquinata d’Europa. Secondo fatto: in Germania i Verdi avranno un ruolo importante nel nuovo Governo, e questo perché la popolazione tedesca ha ormai sviluppato una forte attenzione nei confronti dell’ambiente. In molti paesi del Nord Europa l’esigenza ambientale è più sentita, sicuramente più che in Italia. E questo ci porta al terzo fatto: la Commissione Europea negli ultimi anni ha emanato normative sempre più stringenti e a brevissimo termine sul passaggio alle auto elettriche. Oggi, l’unico modo per gestire questo calo delle emissioni è passare all’elettrico o all’idrogeno”.

Tradizione e innovazione secondo l’Osservatorio Continental 2021

In Italia c’è una grande tradizione legata al settore dell’auto.
“Per quasi un secolo abbiamo dettato la strada in questo ambito. – prosegue l’Amministratore Delegato di Continental Italia – Oggi siamo a una svolta ed è importante capire se siamo pronti ad affrontarla e come. Crediamo che al momento ci sia ancora una certa confusione legata alle auto elettriche e pensiamo che il paese e i consumatori abbiano bisogno di chiarezza”.

Di recente il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha espresso preoccupazione per filiere industriali (come la Motor Valley). Ci sono poi realtà come Stellantis, che nelle scorse settimane ha fatto affermazioni molto determinate sul passaggio all’elettrico, e se si parla di Stellantis non possiamo non pensare alle fabbriche italiane e al lavoro che offrono a migliaia di persone. La realtà produttiva industriale di questo paese è di fatto di fronte a un bivio: ci sono non solo investimenti importanti da effettuare, ma c’è anche un tema legato ai posti di lavoro, che implica una riconversione e una evoluzione tecnologica.

C’è poi un tema legato alla conoscenza delle tecnologie e delle dinamiche di settore. In questo sono coinvolti anche i concessionari, vero punto di contatto tra chi le macchine le realizza e chi le utilizza.

L’Italia può essere idealmente divisa in zone diverse. E il riferimento non è banalmente tra nord e sud, ma anche tra grandi città e provincia, tra condomini e villette unifamiliari.
Per la creazione di questo Osservatorio, in Continental si sono dunque posti 5 domande:

Oltre un italiano su due sarebbe interessato ad acquistare un’auto elettrica, ma il 43,9% è frenato dall’elevato costo. Inoltre, 3 su 4 dichiarano di riconoscere un’auto elettrica e ibrida, ma solo il 47% sa cos’è un veicolo ibrido plug-in.

La mobilità elettrica viene vissuta da quasi il 60% dei consumatori come la soluzione tecnologica in grado di risolvere i problemi dell’inquinamento ambientale. Tra i plus troviamo il comfort e la silenziosità (27,3%), la libertà di spostamento nelle città e l’accessibilità alle aree a traffico limitato (25,4%).
Queste sono alcune delle risposte racchiuse nell’Osservatorio Continental realizzato da Euromedia Research raccogliendo le risposte di oltre 3.000 intervistati in tutta Italia.

Nonostante il mercato dell’elettrico in Italia cresca molto velocemente, resta comunque ben al di sotto della media europea. Le vendite di auto elettriche sul totale rappresentano il 4% in Italia, contro il 10% della media europea. L’Osservatorio Continental 2021 fotografa una società propensa e incuriosita dalla svolta elettrica, ma allo stesso tempo non ancora pronta ad affidarsi completamente all’elettrico.

Nuovo laboratorio UL per la compatibilità elettromagnetica e wireless

Il rinnovamento del laboratorio UL di Carugate è una buona notizia per l’evoluzione tecnologica italiana e non solo. Perché gli 800 mq alle porte di Milano offriranno alle aziende servizi di test e certificazione su misura per verificare la compatibilità elettromagnetica (EMC) e wireless di un’ampia gamma di prodotti.

Si va dall’elettronica di consumo alle attrezzature informatiche, dalle telecomunicazioni al medicale, dall’industria agli apparecchi di illuminazione, fino ai piccoli e grandi elettrodomestici. Il tutto, attraverso soluzioni complete per testare la conformità agli standard e alle normative dei marcati di destinazione.

Le 5 novità del laboratorio UL

Come è cambiato il laboratorio UL? Il potenziamento delle attrezzature e le schermate innovative aumenteranno capacità e rapidità delle attività svolte.

In più, a disposizione delle aziende italiane e sud-europee ci sono 5 importanti servizi:

Test UL di compatibilità elettromagnetica e wireless

“Con questo laboratorio UL aiutiamo i nostri clienti ad accelerare la realizzazione dei progetti di sviluppo di prodotti connessi – commenta Morten Claudi Lassen, regional vice president di UL per l’Europa -. Gli consentiamo inoltre di semplificare l’accesso a nuovi mercati e di innovare in sicurezza”.

Rete globale per lo sviluppo tecnologico

Il laboratorio UL per la compatibilità elettromagnetica e wireless è parte di una rete globale con sedi in Cina, Germania, Corea, Regno Unito e Stati Uniti. Un passaggio importante per le attività europee dopo la recente apertura a Francoforte di un altro centro UL dedicato invece al collaudo dei sistemi di Ricarica dei Veicoli Elettrici (VE).

Le strutture UL nascono infatti per aumentare la competitività delle aziende, ridurre il time-to-market dei prodotti e seguirne il ciclo di vita. Ma soprattutto per supportare efficacemente le realtà di tutto nell’affrontare un panorama normativo complesso e variegato.

Recupero Raee e circolarità: la spinta di Hisense

Chi produce tecnologia, ne gestisce anche lo smaltimento: la filosofia sul recupero Raee di Hisense Italia è chiara. E soprattutto concreta, perché da anni l’azienda collabora con Erion, sistema multi-consortile dedicato al trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in ottica di economia circolare.

Un impegno attivo che segue il principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): Hisense si mantiene in prima linea nella gestione del prodotto e dei suoi componenti anche al termine del loro ciclo di vita.

I numeri del recupero Raee in Italia

I risultati di questa missione sostenibile sono evidenti. Nel quinquennio 2016-2020, il consorzio ha raccolto per conto di Hisense Italia più di 23.000 tonnellate di rifiuti elettronici, di cui 6.193 nel 2020.

Nell’anno 2020, il circolo virtuoso ha generato:

Oltre le cifre, Hisense è anche membro del Consiglio di Amministrazione di Erion WEEE (il consorzio specifico per il recupero Raee). Si rafforza così l’impegno nel promuovere una cultura virtuosa della gestione dei rifiuti tecnologici.

Il trattamento dei rifiuti elettronici con Hisense Italia

Social responsability globale

“L’impegno di Hisense sul territorio italiano con il recupere Raee è in linea con la strategia globale dell’azienda relativa ai temi della sostenibilità – spiega l’ad Gianluca Di Pietro –. Una vera e propria assunzione di responsabilità nei confronti di un pianeta che vogliamo tutelare. I consumatori ci aiutano molto in questo percorso, dimostrando sensibilità sempre maggiore rispetto a questi temi”.

L’approccio sostenibile si riflette anche nei sistemi produttivi dell’azienda in tutto il mondo. Parliamo per esempio del progetto cinese “Hisense HFC-245fa Reduction Demonstration” (2018-2021) volto a ridurre l’effetto serra tramite il miglioramento della tecnologia di schiumatura e l’ottimizzazione della catena di produzione dei frigoriferi. L’iniziativa ha diminuito i consumi del gas HFC-245fa per più di 251 tonnellate, equivalenti alla riduzione delle emissioni di CO2 dalla catena produttiva per più di 256 tonnellate all’anno. Le rinnovabili, infine, hanno permesso ad Hisense di consumare 6,57 milioni di kWh in meno, risparmiando all’ambiente l’emissione di quasi 6mila tonnellate di anidride carbonica.

5 automazioni domestiche per una casa più intelligente

Il mercato della Smart Home negli ultimi anni ha registrato valori positivi, a testimonianza dell’interesse sempre più forte nei confronti delle nuove tecnologie per la casa intelligente.
Dai dati raccolti dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano emerge chiaramente come la vendita e l’installazione delle applicazioni e automazioni domestiche per la Smart Home abbia retto anche lo scorso anno, nonostante il contesto economico complicato dalla pandemia da Covid-19 (con una flessione di solo -5%).

Quindi, anche se non si sono registrate le crescite degli anni precedenti, con un +52% nel 2018 e +40% nel 2019, viene confermata la strada della digitalizzazione delle case italiane. Anzi, in un certo senso proprio il tempo trascorso a casa durante i lockdown e lo smart working hanno sottolineato il ruolo determinante che possono avere la tecnologia e il digitale nella vita dell’uomo.

A favorire la diffusione della Smart Home ci sono anche le detrazioni fiscali, come l’Ecobonus, che incentivano l’installazione di soluzioni intelligenti per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Automazioni domestiche per la Smart Home

La sensoristica è un ingrediente fondamentale per l’automazione domestica, in quanto permettono di misurare un fenomeno o delle caratteristiche ambientali, raccogliere ed elaborare dati che a loro volta possono scatenare precise azioni e reazioni di altri sistemi. Ne esistono di diverse tipologie e, ad esempio, possono rilevare:

Installati e combinati ad altri dispositivi Smart possono far sì che questi si “comportino” in autonomia nel migliore dei modi. Ecco alcuni esempi di automazioni domestiche.

funzioni per la casa intelligente

1. Illuminazione efficiente e con funzioni avanzate

Le applicazioni di Smart Lighting prevedono semplici installazioni (anche in autonomia) e assicurano sia comfort, che efficienza energetica. Si parla, principalmente, di lampadine smart che si collegano a Internet e possono essere regolate tramite App o comandi vocali. Si tratta di dispositivi LED a risparmio energetico che possono essere programmati, spenti o regolati in modo semplice e anche a distanza. Significa poter contare in casa sempre sulla luce adatta ad ogni esigenza (si possono modulare sia l’intensità, che il colore) e non dimenticare mai luci accese. Le luci possono essere programmate in modo automatico oppure è possibile combinare il sistema con un sensori di presenza o di luce diurna. In questo caso, il loro funzionamento è automatico.

2. Controllo ingressi: cancelli, cancellini e porte di ingresso

In una Smart Home è possibile gestire a distanza anche l’apertura di cancelli, cancellini e porte di ingresso. Esistono serrature intelligenti di varia tipologia, ma in genere utilizzano codici cifrati in sostituzione delle chiavi. Possono essere dotate di tastiera o di lettore di impronta digitale, ma possono anche essere regolate a distanza nel caso sfruttino la tecnologia Wi-Fi o Bluetooth per la trasmissione di dati e informazioni (Smart Lock).

In alcuni casi possono utilizzare anche la geolocalizzazione dell’utente, o meglio, del suo smartphone, come avviene per l’apertura delle automobili in base alla prossimità delle chiavi. Nel caso di cancelli e cancellini, invece, il discorso è diverso in quanto si tratta di componenti già collegati alla rete elettrica. La soluzione più economica, quindi, è intervenire sull’interruttore, che può essere reso Smart, oppure creare un telecomando virtuale che trasformi lo smartphone nel telecomando del cancello elettrico.

Infine tra le automazioni domestiche, anche il videocitofono può essere Smart e collegato alla rete di casa, così da potervi accedere in qualsiasi momento tramite il telefono. Nella maggior parte dei casi, sono combinati con un sistema apriporta Smart.

3. Sicurezza a casa: telecamere e sensori

I sistemi per la sicurezza domestica rappresentano uno dei campi che suscita il maggior interesse quando si parla di domotica e Smart Home. Un sistema antifurto Smart, che può essere composto da più elementi come videocamere e sensori di presenza, funziona come i tradizionali sistemi di sicurezza, con la differenza che comunica con l’utente tramite notifiche o immagini via Wi-Fi.

Questo significa che è possibile accedere da remoto al sistema e che non è necessario alcun tipo di intervento per il collegamento di cavi e fili. Oltre ai sensori di rilevamento delle presenze, è possibile installare anche dei sensori che rilevano l’apertura di porte e finestre, facendo inviare in automatico una notifica all’utente e accendendo la telecamera installata.

dispositivi per le automazioni domestiche

4. Regolazione della temperatura intelligente

Un altro dispositivo fondamentale per l’efficienza energetica e per il comfort interno è rappresentato dal termostato Smart. Questi dispositivi sono in grado di assicurare la massima flessibilità nella regolazione dell’impianto, ma anche avviare meccanismi di autoapprendimento, che li aiutano a migliorare in autonomia la gestione dell’impianto, favorendo l’efficienza energetica. Oltre ai sensori di temperatura e umidità, anche i termostati Smart possono essere combinati con i sensori che rilevano l’apertura di porte e finestre. Questi sensori possono migliore la regolazione dell’impianto, soprattutto nel caso sia possibile la regolazione a zone, gestendo in modo autonomo ogni locale.

5. Ventilazione meccanica e qualità dell’aria

La ventilazione degli ambienti chiusi è importantissima per mantenere una elevata qualità dell’aria e, di conseguenza, per la salute e il benessere delle persone. Anche sistemi di VMC, che assicurano sempre il corretto ricambio d’aria e il risparmio energetico, diventano Smart e possono essere regolati tramite lo smartphone. Inoltre, abbinati ad appositi sensori possono automatizzare il proprio funzionamento.

Un sensore che rileva la presenza di persone, ad esempio, può regolare la velocità del flusso affinché sia assicurata la corretta ventilazione senza sprecare inutile energia. Un sensore che rileva alcuni parametri indice della qualità dell’aria (come la presenza di CO2 o di polveri sottili) può modificarne il funzionamento o prevederne l’accensione/lo spegnimento dell’impianto.

Illuminazione di emergenza: prescrizioni normative e soluzioni progettuali

L’illuminazione di emergenza è un requisito di sicurezza fondamentale per la maggior parte degli edifici. Il CEI in collaborazione con Schneider Electric organizza il webinar Illuminazione di emergenza: prescrizioni normative e soluzioni progettuali. Il webinar si svolgerà il 26 ottobre alle 14.30.
Durante il webinar verranno trattare diverse tematiche dalle principali prescrizioni normative e legislative fino alle verifiche e manutenzioni:

Le norme tecniche forniscono al progettista e all’installatore un importante strumento operativo per procedere nella scelta razionale ed economica della soluzione progettuale migliore. Oltre al progetto illuminotecnico il tecnico è chiamato ad effettuare altre scelte come la tipologia di sorgente luminosa. l’alimentazione autonoma o centralizzata, la logica della distribuzione. Ovviamente senza dimenticare le attività di verifica e manutenzione durante il ciclo di vita dell’impianto. Durante il webinar verranno presentati numerosi casi pratici e case history.

Maggiori informazioni sul webinar Illuminazione di emergenza: prescrizioni normative e soluzioni progettuali a questo link.

 

Veicoli elettrici, boom di vendite per auto, moto e bici

Buone notizie per il mercato dell’auto elettrica e plug-in, con dei numeri di vendita da record relativi al mese di settembre. Il tutto mentre le immatricolazioni delle tradizionali automobili equipaggiate con motore termico seguono un andamento opposto, per non dire che cadono a picco. Due tendenze opposte che naturalmente fanno salire come mai avvenuto in precedenza l’incidenza dei veicoli green sul totale dei mezzi venduti.

Il ruolo degli incentivi

Prima di vedere le cifre da vicino è opportuna una considerazione: se è vero che a favorire la performance dei veicoli elettrici e plug-in c’è il regime di incentivi che ne agevola l’acquisto, è altrettanto vero che questa non può più considerarsi una condizione eccezionale. Anzi, con tutta probabilità l’incentivazione è destinata a divenire una situazione permanente, se è vero che l’Unione europea si prefigge di vietare la vendita di auto diesel e a benzina dal 2035 il che richiederà nei prossimi quindici anni una colossale transizione – che andrà appunto aiutata – verso i veicoli non inquinanti.

I dati relativi al mese scorso sui veicoli elettrici sono stati diffusi da Motus-E che sottolinea come a settembre si è registrato il record di immatricolazioni per le auto BEV (i veicoli elettrici a batteria) con 8.466 unità, il che significa una crescita del 106,84% rispetto allo stesso periodo del 2020. Altrettanto significativo il dato relativo alle auto PHEV (i veicoli con sistema ibrido plug-in) con 5.527 unità immatricolate per una crescita dell’89,93% rispetto alle vendite registrate a settembre dell’anno scorso.

Veicoli elettrici: percentuale record di immatricolazioni

Unendo le due rilevazioni si ottiene quindi il dato delle auto PEV (somma di BEV e PHEV), ovviamente anch’esso in impetuoso incremento, +99,81% sul settembre 2020 con 13.993 unità immatricolate. Come detto, la conseguente quota di mercato raggiunta dal segmento PEV ha fatto segnare un record assoluto, raggiungendo nel mese di settembre il 13,29% delle immatricolazioni complessive di veicoli in Italia (rispettivamente 8,04% BEV e 5,25% PHEV).

Un dato, quello delle immatricolazioni complessive, che invece non è minimamente incoraggiante. Con sole 105.256 unità, infatti, si scende di oltre un quarto (-26,12%) rispetto ai volumi registrati nel settembre 2019 (142.465 unità) e addirittura del -32,57% rispetto a settembre 2020 (156.095 unità) nonostante in questo caso il raffronto sia con un mese trascorso in periodo di pandemia.

Analisi immatricolazioni veicoli elettrici e auto tradizionali

@fonte Motus-E

Continua boom delle due ruote

Di tenore analogo le notizie relative al mercato green delle due ruote, come sottolineato da Confindustria ANCMA, l’associazione che rappresenta dal 1914 l’industria delle due ruote e la sua filiera. Il primo semestre del 2021 conferma il trend di crescita del 2020 che aveva fatto segnare un +84,5% nei dati di vendita di ciclomotori, scooter e moto a impatto zero. Nei primi sei mesi dell’anno corrente l’incremento è stato invece del 54,7%.

In particolare, l’aumento più significativo in termini percentuali nel periodo gennaio-giugno 2021 è stato quello relativo alle moto elettriche (+174,3%), seguono gli scooter con un +63%, mentre i ciclomotori fanno segnare un –4,4%, quest’ultima “una flessione imputabile principalmente alla riduzione delle commesse di flotte legate allo sharing e ai servizi”.

Ed anche per quanto riguarda il mercato delle biciclette a pedalata assistita, i numeri descrivono un andamento molto positivo che fa seguito alla performance da record registrata nel 2020 con un +44% rispetto alle vendite dell’anno precedente. Per il primo semestre del 2021 le rilevazioni di ANCMA indicano un’ulteriore crescita di circa il 12%, pari a circa 157mila eBike vendute.

Vendita scooter elettrici e ebike

Digitalizzazione, la strada verso efficienza energetica e sostenibilità

Digitalizzazione ed elettrificazione: sono questi gli elementi chiave che possono innescare una netta accelerazione verso un’economia più sostenibile dell’industria, degli smart building e della mobilità elettrica. Questo anche per merito della diversa percezione della digitalizzazione nel corso dell’ultimo anno e mezzo.
Le tecnologie digitali hanno infatti modificato luoghi, oggetti e persone. Ora che si torna lentamente alla normalità, abbiamo compreso come la digitalizzazione abbia reso più efficienti edifici, industrie e processi.

Come sottolineato dal Presidente di Schneider Electric Jean-Pascal Tricoire durante l’evento Innovation Summit 2021, è necessario mantenere ciò che di buono è stato fatto in questo periodo difficile (come smart working, maggiore impiego di strumenti digitali ecc.) e utilizzarlo per affrontare al meglio l’emergenza legata al cambiamento climatico.

Durante la sessione di apertura, Jean-Pascal Tricoire ha sottolineato la necessità di dimezzare le emissioni di anidride carbonica entro il 2030. Se non si agisce immediatamente, sarà difficile raggiungere gli obiettivi imposti per il 2040 e il 2050. Per mantenere il giusto ritmo operativo verso la decarbonizzazione – e rispettare così gli impegni presi per combattere il cambiamento climatico – Schneider Electric è impegnata nell’offrire attività di consulenza legate alla sostenibilità globale al fine di agevolare la transizione energetica, vera chiave di volta dell’intero processo.

Le tecnologie da implementare devono essere orientate verso tre specifiche direzioni:

Queste tre aree d’azione offrono il potenziale per ridurre le emissioni, in linea con l’impegno richiesto per sostenere la transizione energetica e restare sulla traiettoria di contenimento dell’aumento della temperatura media globale entro 1,5 °C. E poiché l’energia è responsabile di oltre l’80% delle emissioni di CO2 nel mondo, è evidente come il cambiamento climatico sia in primo luogo un problema energetico.

Agire rapidamente per decarbonizzare

Si tratta indubbiamente di una grande sfida, come conferma lo stesso Tricoire: “Nonostante la crescente attenzione alla sostenibilità, e nonostante siano sempre di più le aziende che fissano obiettivi ambiziosi per combattere il cambiamento climatico, è necessario un immediato cambio di passo”.
Sfruttare al meglio l’energia e le risorse disponibili è la strada che Schneider Electric ha tracciato, e per la quale si impegna a offrire il massimo supporto alle aziende che intendano percorrerla.
Per fare ciò è necessario investire in tecnologia in grado di favorire il progresso e la sostenibilità. In questa vera e propria corsa contro il tempo, l’elettricità rappresenta il modo più rapido, sicuro e conveniente per decarbonizzare.

4 integrazioni per la digitalizzazione

Per vincere la sfida della decarbonizzazione del settore energetico, ma anche dell’industria, Schneider Electric è in grado di fornire una soluzione integrata completa incentrata su quattro fondamenta:

Presidente di Schneider Electric Jean-Pascal Tricoire durante l’evento Innovation Summit 2021

Presidente e CEO di Schneider Electric Jean-Pascal Tricoire

Elettricità 4.0

Sebbene l’uso dell’elettricità non rappresenti certo una novità in assoluto, offre comunque nuove opportunità alla luce delle più recenti evoluzioni del settore: energie rinnovabili, micro reti decentralizzate, smart grid, edifici NZEB e mobilità elettrica. Un futuro completamente elettrico rappresenta perciò la strada maestra.
“Ci stiamo muovendo verso un mondo che sarà digitale ed elettrico. È il percorso più rapido per un’energia più pulita, più intelligente e più efficiente” ha sottolineato Tricoire. La convergenza tra elettricità e digitale su larga scala porta a uno scenario che l’azienda definisce Elettricità 4.0, il carburante per un nuovo “mondo elettrico”.

Partner di fiducia

Schneider Electric si candida dunque a vero e proprio partner digitale per incrementare l’efficienza energetica e la sostenibilità verso un mondo guidato dall’innovazione per un mondo a zero emissioni.
“È necessario puntare su una strategia che combini la pianificazione e la definizione degli obiettivi con soluzioni in grado di fornire risultati sostenibili rapidi e tangibili. – ha concluso Jean-Pascal Tricoire – La sostenibilità non è solo una componente del nostro business: la sostenibilità è l’essenza della nostra strategia. Abbiamo le tecnologie e le competenze per supportare i clienti lungo questo impegnativo viaggio, qualunque sia il loro punto di partenza”.

Green’Up la ricarica elettrica targata Bticino

Green’Up è il sistema BTicino per la ricarica dei veicoli elettrici per tutti gli ambienti, da quelli residenziali, alle aziende e ai luoghi pubblici del terziario. Con il nuovo sistema di ricarica dei veicoli elettrici Green’Up sono state unite la sicurezza, la resistenza e la semplicità di utilizzo all’elemento smart.

Le nuove stazioni di ricarica integrano funzioni innovative come la possibilità di controllare e gestire – attraverso lo smartphone, il tablet o il pc – la ricarica elettrica del veicolo.  Tutto utilizzando l’applicazione Ev Charge.

Le stazioni di ricarica Green’Up integrano la protezione in corrente continua. La protezione è assicurata da interruttori magnetotermici differenziali di tipo F, che consentono anche di ridurre i costi dovuti ai differenziali di tipo B precedentemente necessari.

Stazione di ricarica Green'Up Premium

Stazione di ricarica Green’Up Premium

Le colonnine Green’Up Premium sono state pensate per essere installate a pavimento o a parete in ambienti all’aperto. Sono adatte a qualunque modello di veicolo elettrico e garantisce tempi di ricarica ridotti (da 1h fino a 30 min in trifase).

Sono resistenti agli urti e alle intemperie, smart e totalmente comunicanti, attraverso l’applicazione EV Charge, comunicano via Bluetooth o su rete IP e sono compatibili con i sistemi operativi esistenti e totalmente aperte nei confronti di applicazioni di terze parti (protocollo OCPP).

Il sistema di identificazione per lettore di badge RFID (opzionale), incorporato nel terminale, permette l’attivazione delle prese.

Green’Up si gestisce con la App

Grazie all’applicazione Ev Charge, è possibile controllare e analizzare il consumo di energia elettrica, gestire la ricarica dell’auto direttamente da smartphone, tablet o pc. Inoltre è possibile programmare l’orario in cui avviare la ricarica del veicolo, abbassare la potenza erogabile dal dispositivo, verificare lo stato dell’impianto elettrico.

A proposito di normativa

La IEC 61851-1 è la normativa di riferimento per il sistema di ricarica conduttiva dei veicoli elettrici, che definisce il tipo d’installazione e le caratteristiche delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Sono stati individuati 4 possibili modi di ricarica possibili:


Articolo aggiornato 

Impianto elettrico Livello 3: le dotazioni impiantistiche

La norma CEI 64-8 all’art. 37 classifica gli impianti elettrici su 3 livelli fornendo le le prescrizioni addizionali ai fini delle prestazioni da applicarsi agli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale:

Livello 1: livello minimo previsto da questa Norma

Livello 2: per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti, tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti

Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica)

Le dotazioni dell’impianto elettrico di livello 3

La Tabella 1 mostra i circuiti il numero di prese telefoniche e dati e dei dispositivi di illuminazione di sicurezza in relazione alla superficie dell’unità immobiliare richiesti per il livello 3.
Nello schema riportato in allegato al presente articolo è riportata una proposta di schema elettrico di un’unità immobiliare di superficie 75 m2. Si evidenzia lo schema rappresenta un esempio in termini di tipo e numero di circuiti richiesti per il raggiungimento del livello 3. Si sono aggiunte delle proposte di soluzioni particolari come:

Impianti a Livelli: dotazioni minime impianto elettrico livello 3

Tabella 1 – Dotazioni minime per l’impianto elettrico livello 3 in funzione della superficie dell’appartamento

La Tabella 2 mostra:

Il livello 3, oltre alle dotazioni previste, considera l’esecuzione dell’impianto con integrazione Domotica inteso come l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione, utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito.

CEI 64-8 ottava edizione: le funzioni di prestazione

Come indicato nella tabella A della parte 3 della norma CEI 64-8 (ottava edizione che entrerà in vigore il 1 dicembre 2021), l’impianto elettrico livello 3 per essere considerato domotico deve gestire come minimo 4 delle seguenti funzioni:

  1. Videosorveglianza
  2. Allarme intrusione
  3. Controllo accessi
  4. Rivelazione e allarme incendio (UNI 9795), se non è prevista gestione separata
  5. Antiallagamento e/o rivelazione fughe di gas
  6. Gestione illuminazione con comandi
  7. Gestione tapparelle, tende e coperture motorizzate
  8. Gestione serramenti, porte, portoni, cancelli e sezionali motorizzati
  9. Termoregolazione multizona per riscaldamento invernale e/o climatizzazione estiva
  10. Gestione ventilazione meccanica forzata per qualità aria
  11. Scenari programmabili
  12. Gestione irrigazione monozona o multizona
  13. Diffusione sonora
  14. Controllo carichi per antiblackout e/o per limitazione potenza prelevata da rete
  15. Controllo carichi per autoconsumo per efficientamento fonti rinnovabili
  16. Monitoraggio flussi energetici (produzione e consumo)
  17. Gestione della ricarica dei veicoli elettrici
  18. Sistemi di accumulo elettrico

A differenza delle due funzioni indicate per il livello 2, per il livello 3 le quattro funzioni previste devono essere integrate ovvero, per fare un classico esempio, l’attivazione di un rilevatore di movimento dell’impianto antintrusione può comandare l’accensione delle luci, oppure l’attivazione di un contatto magnetico dei serramenti può arrestare l’impianto di climatizzazione.

Integrazione delle funzioni domotiche nel livello 3

L’integrazione dei diversi sistemi è ottenibile tramite diverse soluzioni:

È immediato constatare che un impianto di livello 3 con integrazione domotica richiede una grande conoscenza dei diversi sistemi e la capacità di farli comunicare tra loro, gli esempi più comuni sono:

Vi sono inoltre alcuni scenari preimpostati tipici che implicano l’azione su differenti sistemi quali:

Al quale ovviamente si possono aggiungere tutti quegli scenari di ambientazione legati al livello di illuminazione, posizione delle schermature della luce esterna, livello e genere musicale.
La diffusione dei dispositivi connessi (televisioni ed elettrodomestici hanno ormai anche nelle versioni standard una connessione di rete fisica o wi-fi), degli assistenti vocali, (Alexa – Google Home solo per citare i più famosi), abbiano sviluppato anche nell’utente medio un vivo interesse per l’automazione dell’impianto domestico.

Non bisogna infine dimenticare che :

A questo link è possibile vedere e scaricare lo schema dell’impianto elettrico di livello 3.