Termostato intelligente con collegamento internet

Logamatic TC100 è il nuovo termostato ambiente di Buderus – marchio della divisione Termotecnica del Gruppo Bosch – pensato per garantire comfort domestico e semplicità di installazione in un unico dispositivo. Si inserisce con discrezione in qualsiasi ambiente living grazie all’elegante superficie in vetro nero.

L’installazione di Logamatic TC100 è semplice e il termostato si adatta a ogni tipo di caldaia e impianto. Se è presente una caldaia Buderus, il termostato si collega direttamente alla caldaia grazie a una comunicazione wireless senza necessità di passaggio di fili elettrici.

Nel caso di caldaie di altre marche, il collegamento di Logamatic TC100 avviene tramite un adattatore che viene venduto come accessorio.

buderus-Logomatic TC100Un termostato connesso completo e funzionale

Logamatic TC100 può comandare fino a 19 valvole termostatiche installate su altrettanti radiatori, offrendo quindi una soluzione completa anche per gli ambienti più grandi.

Il rilevamento della presenza via GPS consente di riconoscere la posizione dello smartphone e predisporre la temperatura dell’ambiente domestico in base alle preferenze impostate. Inoltre, la funzione di autoapprendimento memorizza le abitudini degli utenti e modula la gestione del calore di conseguenza, per impostare la temperatura ideale per ogni momento.

Facile da installare e da usare

L’installazione di Logamatic TC100 è estremamente semplice e il termostato si adatta a ogni tipo di caldaia e impianto. In presenza di impianti autonomi con caldaia Buderus, il termostato si collega direttamente alla caldaia e consente di ottenere il massimo rendimento riducendo i consumi fino al 25% e aumentando la classe di efficienza dell’impianto fino ad A+, accedendo così agli incentivi fiscali. Nel caso di caldaie di altre marche, il collegamento di Logamatic TC100 avviene tramite un adattatore.

Il termostato adatto anche per impianti centralizzati

Gli impianti centralizzati, invece, si trasformano rapidamente in impianti autonomi tramite l’utilizzo, in abbinamento al termostato e alle teste termostatiche intelligenti, dell’adattatore o del supporto da tavolo alimentato elettricamente a seconda del tipo di distribuzione, rispettivamente orizzontale o a colonna. La temperatura di ogni stanza viene così regolata separatamente anche da remoto per un comfort su misura anche su impianti datati.

Logomatic TC100 buderus

Tutto sotto controllo

Il termostato Logamatic TC100 – connesso alla rete WiFi domestica – può essere gestito sia direttamente sia tramite smartphone o tablet con l’app gratuita MyMode (disponibile per IoS e Android) per avere i consumi energetici sempre sotto controllo.
È possibile utilizzare la app su diversi dispositivi. L’accesso alle informazioni è protetto e la trasmissione dei dati in rete viene cifrata.

Funzioni aggiuntive

TC100 può sfruttare le informazioni meteo online per regolare il riscaldamento di casa in funzione della temperatura esterna, senza l’ausilio di ulteriori sensori esterni. Compensatore climatico e sensore ambientale per l’utilizzo in combinazione con generatori di calore modulanti.


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Nuove regole per facilitare e rilanciare il Superbonus

Lo aveva annunciato in Parlamento durante la presentazione del Recovery Plan, ed è stato di parola. “Già con un decreto legge a maggio – aveva affermato il premier Mario Draghi -, interverremo sul Superbonus con delle importanti semplificazioni per agevolarne l’effettiva fruizione”. Impegno che, appunto, sarà ora rispettato con il varo da parte del Consiglio dei ministri del “decreto semplificazioni”, nome quanto mai appropriato, atteso per la fine della settimana corrente.

L’ultima bozza del testo contiene infatti varie modifiche al Superbonus nella direzione di una sua facilitazione ed estensione. Il tutto, è opportuno ricordarlo, per cercare di dare nuova linfa e slancio ad un provvedimento che dopo la grande attenzione suscitata all’esordio, nella primavera dell’anno scorso, non ha fin qui registrato il successo auspicato. Prova ne sia l’ammontare di circa un miliardo di euro relativo ai lavori avviati in regime di Superbonus quando il citato Recovery Plan prevede una sua copertura finanziaria per circa 18 miliardi fino al termine del 2022.

Comprese le unità immobiliari interne agli edifici

Le semplificazioni più importanti sono sostanzialmente due, indicate entrambe nell’Art. 17 del decreto semplificazioni. La prima allarga di fatto il perimetro di applicazione del Superbonus, estendendone l’applicabilità anche alle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari. Questo perché il testo originario viene corretto con la soppressione dell’indicazione che restringeva l’applicazione a unità immobiliari “che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi all’esterno”.

Sufficiente la presentazione della CILA

L’altra semplificazione rilevante è quella che va ad impattare sulle complesse e lunghe procedure, peraltro oggetto di molte critiche, necessarie per poter accedere al Superbonus. In particolare i relativi lavori, esclusi quelli con demolizione e ricostruzione, potranno essere realizzati mediante presentazione di CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) ma senza bisogno dell’asseverazione di conformità edilizia-urbanistica.

Ed ancora, il testo contenuto nell’Art. 17 indica che nella CILA vanno “attestati gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile oggetto d’intervento o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione ovvero è attestato che la costruzione è stata completata in data antecedente al 1° settembre 1967”.

Le altre modifiche contenute nel decreto semplificazioni

Fra le altre modifiche introdotte dal decreto semplificazioni in materia di Superbonus, va segnalata l’estensione dell’agevolazione anche agli interventi effettuati su immobili appartenenti alla categoria catastale D/2 (alberghi e pensioni) che vengono realizzati da società.

Un’ulteriore novità è relativa ai lavori relativi alla climatizzazione degli ambienti. Infatti, pure in questo caso il decreto estende il perimetro d’applicazione del Superbonus poiché “per impianto termico si intende qualsiasi apparecchio, anche non fisso, finalizzato alla climatizzazione invernale degli ambienti”.

Ragionando al di fuori del Superbonus, vanno poi segnalate le misure relative alla semplificazione per gli impianti di accumulo e fotovoltaici che sono previste dal decreto all’Art. 15. Una serie di interventi che vanno dall’alleggerimento delle procedure relative agli impianti di accumulo alle semplificazioni che riguardano l’installazione di impianti fotovoltaici al servizio di aree industriali e commerciali.

Gruppo Scame acquisisce Magnum Cap LDA

Scame ha portato a termine a inizio maggio la acquisizione dell’85% di Magnum Cap Lda, società portoghese impegnata nella produzione e distribuzione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici.

L’acquisizione di Magnum Cap Lda si inquadra nella più ampia strategia di Scame Parre S.p.A. volta a rafforzare ulteriormente il proprio ruolo nel settore dei sistemi e delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, ambito nel quale opera con successo da più di vent’anni.

Massima sinergia tra Scame Parre e Magnum Cap Lda

Stefano Scainelli e Jose Henriques

“Al di là degli evidenti benefici commerciali in termini di potenziamento delle attuali reti di vendita comunque garantendo continuità di servizio nei confronti dei rispettivi stakeholders – spiega Stefano Scainelli, AD di Scame Parre S.p.A. – il valore di questa operazione risiede nelle forti sinergie tra le due realtà in termini di competenze e rispettive offerte di prodotto, il tutto condividendo un approccio che mette al centro il cliente, destinatario di soluzioni tecnologicamente avanzate ed altamente personalizzabili oltre che di efficienti servizi pre e post vendita. Ciò permetterà al gruppo Scame di presentarsi sui mercati con un’offerta più che mai completa sia dal punto di vista dell’hardware che della gestione locale dell’infrastruttura di ricarica attraverso una piattaforma software dedicata”.

“Credo fermamente – aggiunge José Henriques, AD e fondatore nel 2009 della società Magnum Cap Lda – che insieme a Scame Parre S.p.A. stiamo consolidando la leadership e il posizionamento come player mondiale dei sistemi di ricarica per i veicoli elettrici, forti di una gamma completa di soluzioni all’avanguardia. Scame Parre S.p.A. è la combinazione perfetta per sfruttare le tecnologie esistenti aggiungendo la sua conoscenza industriale e la presenza in tutto il mondo”.
Con l’attuale acquisizione Scame Parre S.p.A. rafforza ulteriormente la propria struttura di produzione e vendita nel settore, in fortissima espansione, della mobilità elettrica.

SUNDOOR di Sunell Italia, videocitofoni completi e semplici da installare

Dopo la linea SUNGATE per il controllo degli accessi e l’implementazione della tecnologia temoscanner in tutti i siti strategici del Paese, inclusi ospedali, aziende e istituzioni, Sunell Italia lancia la gamma SUNDOOR per la videocitofonia IP.

Composta da 10 modelli con posti esterni e interni, questo sistema di videocitofonia si distingue per la comunicazione su base IP, con indirizzi di rete per ogni singolo dispositivo, ma mediante vettore a due fili, senza la necessità che questi siano twistati o schermati.

Il grande vantaggio è naturalmente quello di trasformare impianti analogici esistenti in impianti IP sfruttando il cablaggio già presente e diminuendo sensibilmente i costi di installazione.

Caratteristiche dei videocitofoni SUNDOOR

Video SUNDOOR Sunell

Interessante come i videocitofoni SUNDOOR offrano la possibilità di avere distanze tra i dispositivi fino a 200 metri, posti esterni multipli e di creare impianti stratificati fino a 128 dispositivi (32 differenti interni o appartamenti, ognuno con un numero massimo di 4 monitor).

I monitor, di ultima generazione, in vetro a sfondo bianco, touch screen e wifi, integrano anche la parte di visione tvcc delle altre telecamere in rete, con possibilità di funzione PIP sulla chiamata da posto esterno, per gestire l’accesso pedonale e carraio separatamente, grazie ai due relè a bordo. Resta comunque possibile la connessione dei dispositivi via ethernet RJ45.
Il sistema ha una gestione remota tramite app per offrire all’utente il massimo della flessibilità.

Un sistema completo e flessibile

SUNDOOR SunellIl sistema si adatta sia per piccoli impianti residenziali che per condomini e ville, fino a delle installazioni in ambito terziario, grazie alla flessibilità di configurazione.

I posti esterni da incasso offrono una telecamera fisheye, il lettore RFID EM125kHz, il sensore infrarossi per presenza persona e 2 relè a bordo per le aperture e sono disponibili con 1, 2 o 4 pulsanti chiamata.

Simili le caratteristiche dei posti esterni per fissaggio a parete: anch’essi dispongono di telecamera fisheye, lettore RFID EM125kHz, sensore infrarossi per presenza persona e 2 relè a bordo per le aperture e hanno 1, 2 o 4 pulsanti di chiamata.
Il posto esterno IP da muro include pulsantiera multichiamata, telecamera fisheye, lettore rfid, sensore ir per presenza persona, 2 relè a bordo.

Come accessori, sono disponibili l’alimentatore 220V/24Vdc 2,5A per alimentazione fino a 8 dispositivi (posti esterni o interni), il distributore video per la gestione di un massimo di 8 dispositivi (posti esterni o interni) dotato di due porte ethernet rj45 per connessione ad altro distributore video o rete lan e il posto interno 7″ bianco, display in vetro, IP 2 fili / Ethernet / Wifi per gestione videocitofonica e visualizzazione telecamere.

DIRIS Q800: l’analizzatore di rete multifunzione per progetti di efficienza energetica

L’analizzatore di rete multifunzione DIRIS Q800 di Socomec è una soluzione completa e intuitiva che consente interventi di manutenzione preventiva dell’impianto garantendo la disponibilità dell’alimentazione elettrica necessaria.

DIRIS Q800 identifica le fonti di guasto prima che raggiungano il punto critico per l’applicazione, indipendentemente dal fatto che sia causato dall’impianto elettrico o dall’utility.

Oltre a aiutare a prevedere possibili interruzioni dell’alimentazione che pregiudicano il funzionamento di impianti critici, l’analizzatore di rete DIRIS Q800 ottimizza l’impianto elettrico come parte di attività per l’efficienza energetica.

Inoltre è in grado di analizzare tutti quei parametri che possono avere gravi ripercussioni sulle apparecchiature sensibili e sulla disponibilità di energia, come armoniche, interferenze, squilibri della rete, eventi transitori, flicker e monitorando la corrente differenziale tiene costantemente sotto controllo il livello di isolamento globale di un impianto.

DIRIS Q800 è certificato secondo la norma IEC 62586-2 Classe A e le sue funzionalità di misurazione sono state sviluppate in conformità alla norma IEC 61000-4-30 Classe A, a garanzia di un livello elevato di accuratezza e una sincronizzazione temporale. Inoltre, la certificazione secondo queste norme fornisce mezzi contrattuali per la verifica della qualità dell’energia elettrica fornita.

DIRIS Q800 dispone di un display ad alta definizione con un’interfaccia decisamente intuitiva e fruibile e grazie al touchscreen a colori da 192 x144 mm risulta facile da usare e con una navigazione intuitiva.

DIRIS Q800, analizzatore di rete multifunzione

Grazie a un’ampia gamma di funzionalità, DIRIS Q800 è progettato per essere integrato in qualsiasi tipo di infrastruttura di comunicazione:

e garantire la migliore analisi di rete in ogni ambiente.

L’analizzatore di rete DIRIS Q800 è conforme a:

Il nuovo DIRIS Q800 garantisce una precisione in classe A per tensione e corrente e classe 0.2S per l’energia. Gli allarmi in tempo reale permettono di monitorare l’attività e lo stato delle apparecchiature, riducendo il rischio di tempi di fermo. Inoltre, il web server incorporato analizza la qualità della rete tramite browser web in tempo reale.


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Dalla Smart City all’Industrial IoT: tra lavori in corso e innovazioni pronte al decollo

Come stanno evolvendo Smart City e Industrial IoT nel nostro paese? Su questo focus si è discusso in uno dei panel del recente convegno online “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!”. L’evento è stato l’occasione per presentare la nuova ricerca sullo IoT realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Addentriamoci nel merito di quanto emerso dalle indagini degli esperti.

La progettualità Smart City nell’era del Covid

Diversamente da ciò che si potrebbe ipotizzare, l’impatto del Covid sulla Smart City è stato positivo. Lo stato emergenziale ha contribuito a rendere sempre più rilevante il tema della città intelligente. Nell’ultimo anno, un crescente numero di Comuni ha iniziato a ragionare su progettualità finalizzate all’implementazione delle Smart City, cercando di ripensare il concetto di città in ottica sempre più digitale.

Le iniziative correlate alla Smart City non si sono arrestate nel corso del 2020 sebbene si sia registrato un rallentamento nell’esecuzione dei singoli progetti.

Allo stato attuale è possibile sostenere che, nel nostro Paese, quasi nove Comuni su dieci con popolazione superiore ai 15 mila abitanti considerino il tema della Smart City un argomento fondamentale, su cui è necessario discutere. Un dato, questo, in crescita di nove punti percentuali rispetto al 2019. Ad accelerare l’interesse da parte delle Municipalità, redendolo ancor più prioritario, è stato proprio l’impatto della pandemia.

Accanto ai Comuni, anche le Istituzioni hanno dimostrato un crescente coinvolgimento nei confronti della Smart City, evidenziato nella pubblicazione di bandi dedicati sia a livello regionale che a livello nazionale. Un esempio su tutti si trova nel bando Smarter Italy, programma promosso dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise), dal Ministero dell’Università e della ricerca (Mur) e dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione che ha l’obiettivo di migliorare la vita delle comunità e dei cittadini attraverso la sperimentazione nei territori di soluzioni tecnologiche emergenti in diversi ambiti: mobilità, ambiente, benessere della persona e valorizzazione dei beni culturali.

Un simile progetto segna un nuovo approccio nei confronti delle progettualità dedicate alla Smart City. Il bando è stato difatti anticipato da una serie di tavoli di lavoro in cui diversi attori, dalle Municipalità ai singoli player del mercato Smart City, hanno avuto modo di confrontarsi, identificando linee guida e priorità che sono poi confluite all’interno del bando. Siamo di fronte a un metodo che si dimostra sempre più determinante per riuscire a giungere all’affermazione di una Smart City a trecentosessanta gradi, con progetti integrati tra di loro.

Altrettanto positivi sono i dati relativi alle varie iniziative in atto. I rallentamenti legati all’emergenza sanitaria hanno parzialmente frenato alcuni progetti, mettendoli in momentaneo stand by o posticipandoli di alcuni mesi. A prescindere da questo, il numero di Municipalità che hanno avviato delle iniziative Smart City nell’ultimo triennio è comunque cresciuto. Il 59% dei Comuni italiani ha dato inizio ad almeno un progetto nel triennio 2018-20, segnando un +17% rispetto a quanto rilevato nel 2019.

In linea di massima, si tratta di progetti pilota focalizzati su specifiche aree cittadine. Tuttavia, dietro gran parte di essi si cela la volontà di renderli progressivamente estesi all’intero contesto urbano.

come sono fatte le smart city

L’evoluzione dei progetti Smart City in Italia

Uno dei dati di maggior rilievo che sono stati riscontrati dagli esperti dell’Osservatorio riguarda l’incremento costante, anno dopo anno, delle iniziative Smart City nell’intero territorio nazionale. I progetti di città intelligenti sono via via evoluti nel corso degli anni, con l’affermazione di nuovi orientamenti di interesse. Un orientamento è ad esempio riscontrabile nell’impegno verso l’erogazione di servizi a valore aggiunto per i cittadini.

Guardando alle tipologie progettuali su cui si stanno attualmente concentrando gli sforzi dei Comuni, si scopre che illuminazione e sicurezza si confermano i primi ambiti di interesse. Nel contempo si stanno affermando progettualità focalizzate sulla gestione del traffico e sulla mobilità in genere.

Non mancano tuttavia degli ostacoli da oltrepassare su cui le Municipalità dovranno lavorare per l’attuazione delle varie iniziative Smart City: dalla complessità burocratica fino alla mancanza di competenze e di risorse economiche.

Industrial IoT: gli sviluppi della fabbrica intelligente

Il 2020 si è dimostrato un anno positivo anche per l’Industrial IoT. Il mercato delle soluzioni Smart per la fabbrica ha proseguito la sua crescita a ritmi sostenuti.
Diverse sono state le novità in ambito tecnologico, in primis soluzioni per l’ottimizzazione della produzione e per l’Energy Management. L’affermazione progressiva del 5G, in particolare, ha aperto ulteriormente la strada a enormi possibilità in diversi ambiti del settore industriale, come la connettività e la localizzazione indoor. Si tratta di un tema di assoluto rilievo all’interno del recente processo di innovazione che stanno vivendo i sistemi produttivi con il paradigma dell’Industria 4.0.

In prospettiva ci si attende un’ampia mole di lavoro da mettere in atto per poter così cogliere delle opportunità di grande rilievo. Possibilità su cui è concentrata l’attenzione delle imprese di ogni dimensione.

L’Industrial IoT in Italia

In Italia tanto le grandi aziende quanto le PMI si stanno dimostrando attente alle opportunità offerte dalle fabbriche intelligenti. Allo stato attuale, il livello di conoscenza dell’Industrial IoT risulta piuttosto elevato tra le grandi imprese e sensibilmente crescente nel mondo delle piccole e medie imprese.

Sono già in atto delle progettualità in due terzi tra le imprese che a oggi si dimostrano già consapevoli delle opportunità legate alle fabbriche intelligenti, sebbene ci siano ancora diverse barriere da superare per un pieno sviluppo. Si stima inoltre che un 72% delle imprese abbia in programma di avviare un progetto di Industrial IoT nei prossimi anni.

Nel contempo, nel corso del 2020, è cresciuta la spinta nei confronti dell’incentivazione. La più grande novità è rappresentata dal Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 recentemente approvato dal Governo, che prevede un incremento degli investimenti a sostegno delle imprese da 7 a 24,3 miliardi di euro fino al 2022.

Nel complesso, quindi, anche i segnali che riguardano l’Industrial IoT possono considerarsi buoni e con prospettive a venire molto promettenti.

Ricarica auto in autostrada, c’è anche l’Italia

Della ricarica wireless degli smartphone già sappiamo, anche se per ora è limitata ad alcuni modelli e soltanto una minoranza degli utenti la utilizza in alternativa al cavo tradizionale. Pochi invece sanno che, con modalità concettualmente analoghe, la stessa operazione può essere effettuata con le automobili, il che ovviamente apre ulteriori scenari d’espansione per i veicoli a propulsione elettrica.

Percorso di ricarica lungo più di un km

Non si tratta affatto di una soluzione da libro dei sogni, o confinata in laboratorio, ma di una prospettiva talmente concreta che adesso anche l’Italia si aggiunge al novero dei Paesi dove sono in corso le relative sperimentazioni della ricarica auto in autostrada. Diverrà infatti operativo dal prossimo autunno un circuito sperimentale di 1050 metri situato a Chiari (in provincia di Brescia), accanto all’autostrada A35 nota anche come Brebemi.

Un progetto che vede più soggetti coinvolti: l’A35 Brebemi-Aleatica, ABB, Electreon, Fiamm Energy Technology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma. L’obiettivo, si legge nel comunicato di A35, è lo “sviluppo di un innovativo sistema di mobilità delle persone e delle merci a zero emissioni lungo corridoi di trasporto autostradali”.

4 obiettivi del progetto ricarica auto in autostrada

Il progetto si articola in almeno quattro azioni e in particolare contempla:

  1. la costruzione di un anello di asfalto di 1.050 metri alimentato con una potenza elettrica di 1MW, situato in un’area privata dell’autostrada A35 in prossimità dell’uscita Chiari Ovest
  2. l’applicazione della tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer” a diverse gamme di veicoli elettrici in ambiente statico e dinamico
  3. la connettività avanzata mediante tecnologie 5G e IoT (Internet of Things) per garantire la massima sicurezza stradale e ottimizzare la produttività dei veicoli commerciali
  4. l’ottimizzazione della pavimentazione stradale al fine di renderla più durevole e non alterare l’efficienza della carica induttiva.

Spire metalliche sotto l’asfalto

Relativamente alla ricarica wireless dei veicoli, il progetto sperimentale prevede la costruzione di un anello di asfalto lungo, come detto, poco più di un chilometro e denominato “Arena del Futuro”. Collocato in un’area privata dell’autostrada A35, in prossimità dell’uscita Chiari Ovest, l’anello si caratterizza per il fatto che sotto l’asfalto saranno installate spire metalliche in grado di trasmettere elettricità senza fili ai veicoli che ci transitano sopra. Per i test di ricarica saranno usate due auto elettriche Stellantis e un bus Iveco.

La tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer” nel caso in questione è stata messa a punto dall’azienda israeliana Electreon. Nel dettaglio, il suo funzionamento prevede l’inserimento nell’asfalto, a circa 8 centimetri di profondità, delle spire in rame per la ricarica a induzione. Quest’ultime si attivano e ricaricano un veicolo, predisposto per ricevere il flusso elettrico in modalità wireless, durante il suo percorso lungo l’anello.

Soluzione ad hoc per il problema dell’autonomia

L’obiettivo, una volta conclusa la sperimentazione e ricevute tutte le garanzie riguardo l’efficacia della ricarica auto in autostrada e la sua sicurezza in qualsiasi condizione operativa, è naturalmente quello di cominciare a dotare i normali percorsi autostradali di tratti adibiti alla ricarica dei veicoli elettrici, contribuendo così a risolvere il problema della loro (attuale) scarsa autonomia nei lunghi tratti di percorrenza.

Design minimale e raffinato per i proiettori orientabili Iride

L’innovazione tecnologica incontra il design: Iride è il proiettore orientabile realizzato da Lucifero’s, azienda specializzata nel settore dell’illuminazione architetturale, in collaborazione con il designer Mario Cucinella. Grazie a un design essenziale si inserisce in tutti i contesti per soddisfare diverse esigenze illuminotecniche.

Iride: prodotto unico e molto versatile

Il prodotto è costituito da un corpo in alluminio verniciato e da uno snooter intercambiabile, entrambi personalizzabile in diverse finiture. Tra i colori disponibili: bianco, nero, bianco cromo e nero cromo, anche mixabili tra loro.

I gruppi ottici, in versione spot, flood e wide, sono completi di LED integrati ad alta resa cromatica (CRI>90) con temperature colore di 2700K, 3000K e 4000K, lente, housing antiabbagliamento ed infine driver elettronico. Iride è disponibile a basetta oppure in versione track, su binari elettrificati trifase o in bassa tensione 48 V.

Nella versione a binario il corpo ottico ha possibilità di orientamento 0-90° rispetto all’asse orizzontale e 355° rispetto all’asse verticale mentre la versione a basetta offre un’ulteriore possibilità di rotazione.

Il prodotto è utilizzabile sia indoor sia outdoor e ha un grado di protezione IP20 o IP66.

Proiettore Iride: ideale indoor e outdoor

Luce sartoriale

Tecnologia, funzionalità e innovazione contraddistinguono l’azienda che propone soluzioni ideali per progetti in diversi settori anche grazie alla possibilità di customizzazione, con una serie di finiture, ottiche e colori che incontrano molteplici necessità progettuali ed estetiche.

Iride è solo una delle proposte illuminotecniche di Lucifero’s: l’azienda è specializzata nel campo del green indoor lighting, con sistemi di illuminazione cablati con LED HC (orticoltura) a spettro per piante ornamentali, sistemi lineari con piastre LED ed ottiche per illuminazione in radenza e proiettori per l’illuminazione di accento di piante singole ed aree verdi indoor.

Nello studio delle soluzioni, l’azienda si ispira al principio dello Human Centric Lighting, dove la luce gioca un ruolo fondamentale nel rendere ogni ambiente vivibile e funzionale all’uomo. I corpi illuminanti con integrati sensori e sistemi di controllo Tunable White, consentono di variare l’intensità e la temperatura colore. Si genera così un’illuminazione intelligente basata su sostenibilità e di risparmio energetico, nel pieno rispetto del benessere ambientale e della persona.

Lavori per la fibra ottica inseriti nel Superbonus 110%

La novità che non t’aspetti. Del decreto semplificazioni, il cui varo da parte del consiglio dei ministri dovrebbe avvenire questa settimana, molto si è detto in relazione alle modifiche al Superbonus nella direzione di una sua semplificazione. Ed in effetti, a leggere l’ultima bozza del testo si è lavorato in quella direzione, ma a sorprendere, appunto, è un altro cambiamento legato alla maxi agevolazione fiscale: l’inserimento dei lavori per l’installazione della fibra ottica negli edifici e negli appartamenti fra le opere a cui è applicabile il Superbonus 110%.

Fibra ottica e Superbonus: articolo 25 del provvedimento

Nel dettaglio, l’articolo del decreto semplificazioni che “apre” alla fibra è il numero 25. Al punto 4 prevede, in relazioni alle fattispecie per le quali è possibile applicare il Superbonus, gli interventi di “infrastrutturazione digitale degli edifici o delle unità immobiliari, intesa come realizzazione di una infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio o all’unità immobiliare, contenente reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultralarga e di connettere il punto di accesso dell’edificio o dell’unità immobiliare con il punto terminale di rete”.

Coperti i lavori per portare la fibra dentro gli edifici

Dunque, tradotto nella realtà lavorativa, diviene possibile inserire fra i costi recuperabili con la maxi agevolazione, tutte le opere necessarie ad abilitare la fibra ottica all’interno degli immobili partendo dal punto di arrivo, esterno all’edificio, che è stato posizionato dall’operatore (Telco) di riferimento dell’utente.

Ed anche in tema di rimborso delle spese, questi lavori assumono la stessa dignità degli altri visto che diventa possibile optare per tre possibilità di recupero del credito, aggiungendo al tradizionale rimborso frazionato negli anni, che però è possibile soltanto se l’avente diritto ha la necessaria capienza fiscale, anche lo sconto in fattura e la cessione del credito. A sancirlo, per la precisione, è il punto 5 del citato articolo 25 del provvedimento.

Digital Bonus e intervento AGCOM

C’è anche un altro elemento che sottolinea quanto l’intervento del governo risulta piacevolmente inatteso. L’argomento fibra ottica, infatti, era rimbalzato nelle ultime settimane sui tavoli della politica per altre ragioni. Intanto si discuteva, e si continua a discutere, sulle modalità di attuazione del cosiddetto Digital Bonus, che poi è esattamente il rimborso di quelle spese d’installazione che adesso non rappresenteranno più un problema economico, ma solo per chi beneficia del Superbonus.

Altro tema, spinoso, è rappresentato dal recente intervento dell’AGCOM con l’emanazione delle linee guida in materia di accesso ai condomini per la realizzazione, appunto, di reti in fibra ottica. Tema spinoso, perché, il testo ha sollevato le proteste di associazioni di categoria ed addetti ai lavori. In particolare, i punti contestati sono quelli che stabiliscono la possibilità per le Telco di portare la fibra direttamente dentro gli appartamenti qualora ci sia il consenso del cliente, nonché il loro diritto a lavorare e transitare in aree private degli edifici qualora sia necessario.

Aria sanificata con Home Zero

Home Zero è un dispositivo pensato per sanificare l’aria all’interno degli ambienti attraverso un sistema combinato di filtrazione molecolare a 4 strati, che elimina polveri, virus, batteri, allergeni, particelle nocive e inquinanti e restituisce aria salubre, senza rilasciare odori nell’ambiente.

Home Zero è disponibile in 4 modelli di macchine (A4 130, Zefiro, Levante e Maestrale) di diverse dimensioni e caratteristiche, pensate per rispondere alle necessità del mondo residenziale così come quello commerciale o istituzionale. Tra gli ambienti nei quali trova principale sbocco ci sono negozi, ristoranti, bar e locali, palestre, studi medici, studi professionali, uffici comunali, tribunali, scuole ecc.

La tecnologia di Home Zero

sistema filtrazione Home Zero

La linea Home Zero è certificata Medical ISO 13485 come Dispositivo Medico Classe 1.
Tutto, incluso il cuore del sistema (la scheda elettronica e il software di controllo) sono realizzati in Italia.
Il sistema combinato di filtrazione molecolare a 4 strati è composto da diverse tecnologie per la purificazione dell’aria:

L’aria da sanificare passa attraverso apposite fessure dove un sensore rileva il livello di PM e i composti organici volatili presenti nell’aria.

La velocità del motore viene controllata dal software in base alla qualità dell’aria rilevata, anche se è possibile impostare manualmente la potenza di aspirazione. I livelli di PM sono riportati in tempo reale sul monitor touch.

Il Prefiltro funge da barriera contro i pollini e le particelle di dimensioni più grandi, mentre il Filtro HEPA H14 blocca il 99,995 % di tutte le particelle solide inquinanti di dimensioni da 0.1 a 0.25 micron.

Il Filtro Molecolare a carboni attivi trattiene composti organici volatili e gas nocivi come il radon. La lampada led UV-C, infine, produce luce ultravioletta in grado di svolgere un’ulteriore azione di sanificazione prima che l’aria venga riemessa nell’ambiente.

Connesso e di facile manutenzione

Home Zero si integra nelle smart home grazie al display touch con connessione wireless e app dedicata, disponibile gratuitamente su Play Store o Apple Store, oppure tramite comando vocale con Amazon Alexa.

Home Zero possiede infine un analizzatore COV per determinare il livello di saturazione dei filtri e, quindi, è in grado di rilevare quando gli stessi necessitano di essere sostituiti.