PNRR e digitalizzazione: 3 vie per una crescita sostenibile
Come integrare PNRR e digitalizzazione nella ripartenza italiana? Il gruppo di lavoro Efficienza Energetica & Trasformazione Digitale di Kyoto Club non ha dubbi: l’impiego pervasivo delle tecnologie connesse concorre a massimizzare i risultati dello sviluppo sostenibile.
Perché dagli edifici e dalle industrie digitali passano gli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici. Ma anche quelli di competitività delle aziende e di benessere dei cittadini.
3 percorsi smart, una ripartenza green
“La trasformazione digitale sta assumendo un ruolo abilitante nella transizione ecologica – spiega Nicola Badan, Business Director Emergy Lighting di Schneider Electric -. Lo vediamo ogni giorno nelle nostre relazioni con aziende, integratori e clienti finali. Dal parco immobiliare privato al mondo industriale, vogliamo offrire ai decisori politici una visione sistemica del mercato e del suo grande potenziale”.
Proprio in vista degli obiettivi del Recovery Fund, Schneider Electric ha individuato 3 percorsi prioritari, presentati in occasione dell’evento online su PNRR italiano, digitalizzazione e sostenibilità di Kyoto Club.
Edifici sostenibili: quanto conta il terziario
Nella sfida legata all’efficientamento energetico degli edifici, la leva strategica sta nel terziario, anche privato. Si tratta di edifici obsoleti, responsabili di gran parte dei consumi e delle emissioni di CO2.
Questo coinvolge anche settori duramente colpiti dall’emergenza sanitaria: scuole, ospedali, hotel, retail, ristorazione, strutture turistiche e altre Pmi. Qui, secondo l’osservatorio di Schneider Electric, scattano interventi mirati a sostegno di economia, occupazione e sostenibilità.
In particolare, serve:
- estendere il superbonus a terziario privato e tecnologie digitali;
- delineare un sistema di incentivazione pluriennale per il Building 4.0;
- creare meccanismi premianti basati su qualità degli interventi e Smart Readiness Indicator (SRI).
Evolvere la Transizione 4.0
La seconda riflessione su PNRR e digitalizzazione riguarda le filiere tecnologiche. Ovvero l’industria, il commercio e la competitività dei business correlati alle soluzioni connesse. Il piano Transizione 4.0 rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane, ma i cambiamenti dettati dalla pandemia ne chiedono la ridefinizione.
Soprattutto, l’ampliamento verso settori finora non “incentivati” come ristorazione, retail e ospedali. E una visione integrata degli obiettivi della fabbrica connessa, che spaziano dall’efficienza energetica alla connettività degli strumenti, dalla sostenibilità dei processi all’economia circolare.
Parliamo di:
- cessione del credito come leva di rinnovamento esteso;
- accelerare efficientamento e trasformazione digitale delle filiere nel loro insieme;
- finanziare con premialità integrative, nei diversi distretti economici, gli investimenti digitali e sostenibili.
PNRR e digitalizzazione: perché parlare di resilienza
Terzo tassello, orizzontalmente correlato ai precedenti, la resilienza dai servizi essenziali. La centralità di scuole e ospedali, centri nevralgici per l’erogazione di servizi critici per i cittadini, è già presente nel PNRR. Ma con obiettivi poco “coraggiosi” in termini di scopo e perimetro.
“Riteniamo fondamentale investire nella continuità di esercizio dei servizi pubblici e privati rivolti alla collettività – conclude Badan -. L’innovazione tecnologica c’è, ed è pronta a garantire questa resilienza, nella sicurezza e nei tempi di risposta, che accompagna situazioni sociali di grande rilevanza”.
Sì, dunque, agli incentivi per gli investimenti green e digitali, ma con meccanismi strategici, orientati a massimizzare il rendimento di questo impegno.