Ferroli, due piattaforme per Ecobonus e Superbonus

Per supportare i propri partner nella gestione di tutte le attività legate agli interventi di efficientamento energetico previsti dal Decreto Rilancio entrato in vigore lo scorso 1° luglio, Ferroli ha realizzato due piattaforme per la gestione del progetto, dello sconto in fattura e di tutte le pratiche fiscali.

Gli installatori ufficiali della rete Ferroli, Ferroli e Lamborghini Caloreclima Partners possono quindi gestire tutte le attività legate agli interventi di efficientamento energetico sfruttando l’Ecobonus fiscale del 50% e 65% e il Superbonus 110% grazie a queste due nuove piattaforme.

Gli strumenti Ferroli per lo sconto in fattura o la cessione del credito

Ferroli-Trading/Cessione permette la predisposizione del cassetto fiscale e delle comunicazioni ad Enea per i controlli di natura tecnico-amministrativa e all’Agenzia delle Entrate per quelli fiscali. Per gli interventi complessi e/o condominiali supporta il Partner con un servizio di assistenza fiscale e commerciale, fornendo anche l’aiuto di professionisti per le varie asseverazioni necessarie.

Questa area offre anche un servizio di formazione continuativa sulle tematiche di natura finanziaria e fiscale a cura di Harley&Dikkinson, che ha contribuito all’implementazione della piattaforma stessa.

Il Ferroli Partner può avvalersi di una consulenza commerciale e fiscale nella redazione del preventivo e dell’offerta per gli interventi più complessi. Inoltre, può calcolare in anticipo lo sconto massimo da praticare in fattura al soggetto cliente, tenuto conto sia dei massimali previsti dal Decreto ministeriale, sia dei vari oneri e costi finanziari del processo successivo di cessione del credito.

Per lavori per i quali il Partner Ferroli voglia rinunciare a praticare direttamente lo sconto in fattura al cliente finale e lasciare a terzi la relativa gestione, è stato avviato Ferroli-General Contractor in collaborazione con Alperia Bartucci, che ricoprirà il ruolo di General Contractor.

In questo modo l’installatore incasserà l’intero costo della prestazione da Alperia Bartucci lavorando come suo subappalto, e il privato pagherà ad Alperia Bartucci l’importo “scontato”.
Alperia Bartucci gestirà i progetti Ecobonus 50% e 65% tramite una piattaforma dedicata ai Ferroli Partner, e affronterà i progetti Ecosismabonus complessi e Superbonus (inclusi asseverazioni e visto di conformità).

Dal summit Ue un’intesa storica sul taglio delle emissioni

In un passato, neanche troppo lontano, sarebbe stato impensabile un summit fino a notte inoltrata fra i i capi di Stato e di governo dell’Unione europea impegnati in una serrata negoziazione su questioni legate all’ambiente. Ma per fortuna l’aria è cambiata, con tanto di uno storico risultato annunciato di primo mattino in tema di taglio alle emissioni.

Taglio delle emissioni: +15% al termine del decennio

Sul tavolo c’era la proposta della Commissione europea di modificare gli obiettivi 2030 in tema di emissioni nocive. Ebbene, nonostante l’iniziale ferma opposizione della Polonia, alla fine i leader hanno trovato l’intesa aggiungendo una significativa porzione alla riduzione da conseguire al termine del decennio, che passa dal 40 al 55%.

Un’accelerazione che si è resa necessaria anche per rendere più credibile e raggiungibile il traguardo finale, ovvero il taglio totale delle emissioni che per ora resta confermato per il 2050, naturalmente con l’auspicio di ulteriori interventi “anticipatori”.

Superato l’ostacolo della Polonia

Un accordo di grande importanza ma anche di estrema difficoltà, considerato che per raggiungerlo serviva l’unanimità dei Paesi aderenti, con gli inevitabili ostacoli legati ad interessi di parte. Nel caso in questione, come detto, quelli della Polonia, la cui economia dipende tuttora in modo importante dall’impiego del carbone quale fonte energetica.

I vertici Ue celebrano l’accordo

Il primo a celebrare l’accordo è stato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “L’Europa – ha scritto su twitter – è la leader nella lotta contro i cambiamenti climatici. Abbiamo deciso di tagliare le emissioni di almeno il 55% entro il 2030”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen – Presidente Commissione Europea

Sullo stesso social gli ha subito fatto eco Ursula von der Leyen: “Un ottimo modo per festeggiare il primo anniversario del nostro EUGreenDeal! – ha twittato il presidente della Commissione europea – Il Consiglio europeo ha approvato la nostra ambiziosa proposta per un nuovo obiettivo climatico dell’Ue. L’Europa ridurrà le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Ciò ci pone su un percorso chiaro verso la neutralità climatica nel 2050″.

“E adesso – ha dichiarato a sua volta il commissario europeo, Paolo Gentiloni – è arrivato l’accordo sulla proposta della Commissione di portare almeno al 55% la riduzione di emissioni entro il 2030. L’Europa fa sul serio”.

La soddisfazione di Italia e Francia

Soddisfazione anche da parte del nostro presidente del Consiglio: “Una nottata intensa di lavoro al Consiglio Europeo – ha scritto su twitter Giuseppe Conte -, coronata dalla chiusura positiva sul Green Deal. Neutralità climatica pensando alle nuove generazioni”.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha sottolineato che “alla vigilia del quinto anniversario dell’accordo di Parigi noi europei ci impegniamo a ridurre le nostre emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Dieci anni sono domani. Quindi facciamo di tutto per avere successo. Adesso. Tutti insieme. Perché non esiste un piano B!”.

Il ruolo di apripista della Commissione

Va ricordato che a facilitare la strada che ha portato all’intesa c’è stato, appunto, il lavoro della Commissione europea. In particolare il suo vicepresidente, Frans Timmermans, presentando il nuovo piano “green” per il Vecchio continente aveva indicato la necessità di un taglio delle emissioni “di almeno il 55% al 2030“, con priorità agli interventi per l’efficienza energetica degli edifici, alle rinnovabili e al mercato Ue delle emissioni.

Non solo, lo stesso Timmermans aveva aggiunto che conseguire il nuovo target al 2030 e l’azzeramento delle emissioni al 2050 significherà per l’Unione europea risparmiare 100 miliardi di importazioni di energia nei prossimi 10 anni e addirittura fino a 3mila miliardi entro la metà del secolo.

Autoconsumo e comunità energetiche: partono i nuovi incentivi

È stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il Decreto del MiSE di “individuazione della tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili inseriti nelle configurazioni sperimentali di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili, in attuazione dell’articolo 42-bis, comma 9, del decreto-legge n. 162/2019, convertito dalla legge n. 8/2020”, ossia il Milleproroghe.

La pubblicazione dà il via libera ai nuovi incentivi per l’autoconsumo e per le comunità rinnovabili disciplinando, all’atto pratico, la tariffa con cui remunerare la produzione elettrica verde dei piccoli gruppi di auto-consumatori e delle comunità dell’energia.

Siamo di fronte a un provvedimento volto a implementare l’adozione di fonti energia rinnovabile, favorendo la transizione energetica del sistema elettrico italiano.

Gli incentivi previsti per l’autoconsumo e per le comunità energetiche

La tariffazione agevolata stabilita dal Decreto sarà pari a:

I nuovi incentivi sono riconosciuti per un periodo di venti anni e saranno gestiti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), società per azioni interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), a cui sono attribuiti diversi incarichi nel settore energetico.

Gli incentivi andranno inoltre a sommarsi ad altre agevolazioni in corso, come il Superbonus 110%, che stanno offrendo un impulso significativo alla promozione di tecnologie green finalizzate al raggiungimento di una maggiore efficienza energetica, a partire dall’edilizia ma non solo.

Gli obiettivi del provvedimento

Il provvedimento mira a raggiungere diversi obiettivi, che possono essenzialmente riassumersi:

Analizzati nel loro complesso, gli obiettivi dell’iniziativa promossa dal MiSE si pongono perfettamente in linea con quanto previsto nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Anche queste disposizioni focalizzate sul tema dell’efficienza energetica cercano infatti di motivare la collettività a compiere scelte consapevoli, da cui deriveranno importanti benefici ambientali, economici e sociali per l’intero paese.

Rinnovare il riscaldamento con lo sconto in fattura

Vorrei sfruttare lo sconto in fattura per installare una pompa di calore o per sostituire la vecchia caldaia. Ma a chi bisogna rivolgersi? Domande ricorrenti, tra i clienti finali, nella complessa interpretazione del Decreto Rilancio. Per questo Ariston propone ai professionisti uno strumento sicuro e “chiavi in mano” per cogliere questa opportunità. Un servizio di assistenza pronto a supportare gli installatori in ogni passaggio dell’implementazione di nuovi impianti efficienti e green.

Sconto in fattura: gli interventi incentivabili

I professionisti possono così proporre al consumatore uno sconto in fattura fino al 100% sugli interventi di efficienza energetica. Il tutto, secondo le diverse tipologie di incentivo:

Nel secondo caso, all’intervento trainante possono aggiungersi quelli previsti dall’ecobonus qualora vengano eseguiti contestualmente ad almeno uno degli interventi trainanti previsti.

Che prodotti installare?

Nel primo bonus rientrano, tra gli altri, le caldaie a condensazione in classe A, le pompe di calore, e i sistemi ibridi a pompa di calore. Il superbonus, invece, richiede il conseguimento di classi energetiche più alte e interventi più strutturati. Per consentire ai professionisti di proporre lo sconto in fattura e, dunque, il massimo del comfort con il minimo investimento, Ariston mette a disposizione un portale online per la gestione delle pratiche 50%, 65% e 110%.

Inoltre, l’azienda garantisce supporto tecnico e consulenza normativa tramite un team di consulenti specializzati che certifica la correttezza dei documenti e gestisce la comunicazione con l’Agenzia delle Entrate.

Sconto in fattura, l’efficienza è servita

Ed eccoci all’ultimo tassello di questa opportunità professionale. Una volta accertati i requisiti dell’intervento, i professionisti riceveranno il valore del credito d’imposta, a fronte di un costo di gestione. Con l’offerta sconto in fattura e il servizio per i professionisti, Ariston lancia la “volata” sulla casa del futuro, confortevole e sostenibile. Ma anche in grado di rispondere alle esigenze degli operatori qualificati.

Recovery Fund: ecco il piano di spesa green del governo

Un documento atteso e ineludibile, quello appena mostrato dal governo italiano nella sua prima versione e relativo all’impiego degli ingenti fondi del Recovery Fund. Atteso perché, appunto, le cifre in ballo sono enormi, ben 209 miliardi di euro fra prestiti e sussidi, mirati a superare lo shock della pandemia e a far ripartire l’economia nell’ottica della sostenibilità. Ineludibile perché, trattandosi di fondi che saranno stanziati dall’Unione europea, il nostro Paese non può tergiversare ulteriormente nella presentazione agli organismi comunitari del piano dettagliato con l’indicazione dei vari investimenti che saranno effettuati grazie alle risorse del Recovery Fund.

#Next Generation Italia “figlio” di Next Generation Ue

Il documento porta un titolo non casuale, “#Next Generation Italia“, a sottolineare una diretta discendenza dato che la Commissione europea definisce il Recovery Fund anche come “Next Generation EU”. La parte più propriamente green è quella, corposa, contenuta nel capitolo “Rivoluzione verde e transizione ecologica“.

Ed a precedere quella che potremmo definire un’ambiziosissima lista della spesa c’è un’autentica dichiarazione di intenti, con l’Italia che dichiara di voler intensificare “il proprio impegno per far fronte ai nuovi e più ambiziosi obiettivi europei fissati dallo European Green Deal, con un target di riduzione delle emissioni pari al 55% entro il 2030″.

Gap emissivo da chiudere entro il 2050

Naturalmente, sottolinea il documento, “raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 richiede investimenti e una vasta gamma di riforme abilitanti. In particolare, lo scenario di decarbonizzazione che porterebbe l’Italia alla neutralità climatica entro il 2050 evidenzia un gap emissivo che dovrà essere chiuso tramite tre principali tipologie di azioni”:

  1. una riduzione sostanziale della domanda di energia (soprattutto nel settore residenziale/commerciale e in quello dei trasporti)
  2. un ulteriore cambiamento nel mix energetico a favore delle rinnovabili, insieme ad una estesa elettrificazione degli usi finali e alla produzione di idrogeno
  3. un aumento degli assorbimenti della CO2 dalle superfici e dai suoli forestali.

Recovery Fund: investimenti ripartiti per 4 linee d’azione

Una missione (così viene definita) che richiede a sua volta l’individuazione di quattro linee di azione per quanto riguarda gli investimenti:

 

Linee di azione che saranno accompagnate da alcune specifiche riforme volte a favorire la transizione energetica e la svolta ecologica. In particolare, verrà definita una strategia nazionale in materia di economia circolare, basata su un intervento di riforma normativa denominato “Circolarità e tracciabilità”, per attuare il piano d’azione europeo sull’economia circolare e per regolare l’organizzazione e il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Una strategia per l’economia circolare

Nel documento vengono inoltre indicate nuove misure normative volte a favorire la riparabilità, la durabilità, e le forme di riuso/recupero dei prodotti, in particolare di quelli che ricadono in catene del valore strategiche o di quelli individuati in base all’impatto ambientale e al loro potenziale di circolarità.

Ed ancora, la strategia prevede la nascita di un hub tecnologico nazionale e di centri di competenza territoriali per l’economia circolare a supporto del sistema produttivo.

13 progetti su cui investire

Un aspetto fondamentale di questa rivoluzione green annunciata è ovviamente quello economico. Nel dettaglio, gli investimenti in cui si concretizzano le quattro componenti della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” sono distribuiti su 13 progetti per un ammontare complessivo di risorse pari a 74,3 miliardi di euro.

Bozza recovery Fund - linee di investimento

Una cifra colossale che nel documento trova già una prima ripartizione, con tutte le cautele del caso visto che prima di arrivare alla concreta suddivisione dei fondi occorreranno svariati passaggi, prima in ambito europeo e poi in quello italiano.

La suddivisione della spesa

Nel dettaglio, 6,4 miliardi verranno investiti su impresa verde ed economia circolare, 18,5 destinati a transizione energetica e mobilità locale sostenibile, 40,1 per efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, 9,4 indirizzati a tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica.

Intelligent Distribution: il valore dell’energia digitale

Per costruire le città del futuro, bisogna pensare all’energia del presente: l’ecosistema ABB Intelligent Distribution nasce per trasformare questa risorsa in qualcosa di ancor più rinnovabile, digitale e sostenibile. Le tecnologie connesse, infatti, possono fare la differenza nella gestione energetica in diversi contesti e nella creazione reti elettriche resilienti e circolari.

Obiettivi strategici (e convenienti) per le aziende, per le città e per l’ambiente. Ma c’è di più, nei macro trend globali che determinano il valore delle innovazioni tecnologiche.

ABB Intelligent Distribution: dal contesto alla soluzione

Un primo aspetto riguarda l’urbanizzazione: a fronte di centri abitati sempre più popolosi, è fondamentale ridurre le emissioni di CO2. A ciò si unisce la digitalizzazione, ovvero la capacità di immagazzinare e gestire una grande quantità di dati, che si integra all’evoluzione del 5G. Le soluzioni connesse, poi, stimolano le Pmi ad avviare percorsi di Industria 4.0, per rinnovare impianti e infrastrutture. Sul fronte energetico, assistiamo invece all’evoluzione rinnovabile e “privatizzata” delle reti elettriche. “Il futuro è elettrico, connesso e sostenibile – commenta Sabina Belli, Product Marketing Director Electrification Smart Power di ABB Italia -. Un modello decentralizzato di produzione e distribuzione che sta trasformando il settore”.

Come valorizzare la distribuzione elettrica, nel nuovo paradigma della digital energy? Non prodotti, ma soluzioni: ecosistemi tecnologici che coinvolgano tutte le risorse disponibili, il modo in cui sono impiegate e il loro impatto sulle esperienze concrete di efficienza energetica.

Digitalizzare per dare valore all’energia

Con la distribuzione intelligente dell’energia, ABB accompagna le aziende nella trasformazione digitale tramite un soluzioni implementabili nel tempo. Sistemi personalizzati che favoriscono l’evoluzione degli impianti elettrici in ogni contesto, permettendo a utenti e aziende di prenderne il pieno controllo in termini di efficienza e produttività.

“Vogliamo anche puntare sulle micro grid e farci promotori di quel circolo virtuoso generato da fonti rinnovabili, accumulo, ottimizzazione dei consumi e concetto di prosumer, produttori/fruitori di energia – aggiunge Sabina Belli -. Lo facciamo proponendo soluzioni complete di hardware, software e service per trasformare la distribuzione elettrica in un asset valorizzato”.

ABB Intelligent Distribution: controllo via smartphone

I plus della distribuzione intelligente

Dalla teoria alla pratica: come funziona ABB Intelligent Distribution? L’architettura è semplice, ma la lista delle opportunità tecnologiche è molto ampia. A seconda delle esigenze, si creano soluzioni flessibili e user-friendy.

Questo perché si tratta di un ecosistema:

Tradotto, ogni azienda può iniziare oggi, per soddisfare un semplice bisogno di protezione dell’impianto. Successivamente si decide di integrare monitoraggio e analisi dei consumi, per poi passare alle logiche per la gestione dei carichi più avanzati. Approdando infine alle rinnovabili e alla circolarità delle micro grid.

Gestione energetica in quattro mosse

A livello tecnologico, il “cervello” della Intelligent Distribution sta nella piattaforma di gestione energetica. ABB Ability EDCS (Electrical Distribution Control System) si collega infatti ai dispositivi in campo, ne raccoglie i dati e li trasmette in cloud o in locale, abilitando servizi di analytics.

ABB Intelligent Distribution con il software ECDS

Il tutto, attraverso informazioni semplici da ottenere e da gestire. La user-experience dei widget permette infatti all’utente di selezionare i parametri per lui rilevanti. Questo significa controllare, anche dal proprio tablet, consumo energetico, guasti o malfunzionamenti, confronto sui dati energetici, connettività e cloud. Fino all’integrazione con altre risorse impiantistiche come acqua, gas e calore. Il tool, sviluppato con Microsoft, offre quattro funzioni principali.

Monitor

Con questa funzione è possibile supervisionare l’impianto elettrico, consultare in qualsiasi momento il suo stato e valutare consumi e costi. Il tutto attraverso un’interfaccia grafica di facile lettura composta da widget. In questo modo, il cliente decide cosa monitorare, realizzando una dashboard personalizzata e modificabile al bisogno.

Optimize

Creare report automatici al fine di analizzare e allocare i costi sulle singole linee. Si possono anche stimare i consumi dei diversi reparti/utenze, facendo un benchmark nei periodi dell’anno o tra i dipartimenti della propria azienda. In più, la funzione consente di impostare il proprio cost plan per giorno e ora della settimana, trasformando in costo i dati energetici. Un importante supporto per prendere decisioni consapevoli e corrette in ambito operativo.

Control

Attraverso la funzione Control di EDCS si possono settare allarmi da ricevere istantaneamente via SMS o e-mail. Qualche esempio? L’alert relativo al superamento soglia, per evitare penali in bolletta. Oppure quello per capire quante volte l’utenza si è fermata in conseguenza dell’apertura di una protezione. Nella scheda eventi si troverà poi lo storico con informazioni dettagliate.

Predict

Uno strumento per la manutenzione predittiva degli interruttori in grado di prevedere i guasti, evitando i possibili fermi impianto. Gli intervalli di manutenzione si basano sulle reali condizioni dell’interruttore (operazioni totali, corrente media, usura contatti, condizioni dell’ambiente, ecc.), restituendo una rappresentazione grafica dello status dei dispositivi connessi. Queste informazioni, inoltre, riducono le attività programmate, con un notevole risparmio sui costi operativi e gestionali.

L’elettricità smart conviene

Alla luce delle caratteristiche di ABB Intelligent Distribution, il risultato più evidente si chiama competitività. Monitorare i consumi significa infatti tagliare i costi energetici, con percentuali che toccano il 20%. Gli impianti elettrici smart, poi, diventano più efficienti: monitorando gli asset si fa manutenzione predittiva, garantendo continuità operativa e produttività.

Le Pmi hanno l’opportunità di innovare radicalmente gli impianti elettrici esercitando, in piena consapevolezza, il controllo energetico della propria attività

Ma la logica scalabile guarda al futuro: grazie a una maggiore consapevolezza, infatti, le aziende non hanno più un ruolo passivo nel consumo di energia ma diventano parte attiva del processo di produzione rinnovabile e distribuzione.

Una proposta che ascolta il mercato

Alla base della novità ABB, la volontà di fornire intelligenza agli impianti elettrici esistenti. Questo nell’ottica di garantire un revamping efficace e favorire il rinnovamento digitale delle aziende italiane.

“La proposta nasce da un ascolto attento del mercato di riferimento – conclude la manager di ABB -. Abbiamo infatti identificato le necessità dei nostri principali interlocutori, ovvero end user, electrical designer e panel builder. I primi hanno chiesto efficienza, sostenibilità e controllo dei consumi. Per i progettisti erano invece importanti flessibilità e integrazione, mentre i quadristi puntavano sulla semplicità di installazione”. Tutto questo è possibile con l’ecosistema di prodotti e soluzioni ABB Intelligent Distribution.

Smart lighting: risparmiare energia e sulla bolletta luce

Procedere con l’efficientamento energetico della propria abitazione è una sfida stimolante. Un buon modo per abbassare i consumi e la bolletta della luce sono i sistemi di smart lighting.
Ad esempio esistono in commercio delle lampade capaci di regolare da sole la propria accensione e l’intensità della luce prodotta in base alle condizioni ambientali.
In questo articolo vedremo:

Cosa si intende per smart lighting

La domotica e l’Internet of Things (IoT) stanno rapidamente cambiando e migliorando la nostra vita. Infatti attraverso queste tecnologie riusciamo a rispettare due esigenze fondamentali di questi tempi:

Tra gli aspetti da considerare nelle operazioni di efficientamento energetico della propria abitazione c’è sicuramente l’illuminazione.

La prima azione da fare è scegliere la migliore offerta di luce e gas possibile. Per riuscirci il sito prontobolletta viene in aiuto raccogliendo tutte le migliori proposte presenti sul mercato. Tuttavia questa operazione può non essere sufficiente. Allora dovremo affidarci alle novità tecnologiche, prevedendo un sistema di smart lighting.

Con questo temine si intende l’integrazione di diverse tecnologie per un controllo e una gestione del sistema di illuminazione da remoto. Collegando le nostre luci a una linea wi-fi potremo accenderle e spegnerle da smartphone addirittura quando siamo già usciti di casa.

Ma come si fa a dotare la nostra casa di un’illuminazione intelligente?

Come attivare un sistema di smart lighting nella propria casa

Il primo step da compiere è dotare la propria abitazione di una buona connessione Wi-Fi. Se stai cercando la migliore, affidati al sito Internet-Casa in cui vengono trattati i pro e i contro di tutte le offerte disponibili.
Attivata una linea internet veloce, non ci resta che dotarci di dispositivi di illuminazione intelligente. Per farlo abbiamo due modi:

I vantaggi di attivare un sistema di illuminazione intelligente

I vantaggi dello smart lighting sono innumerevoli e facilmente intuibili. Ecco qualche esempio:

Andare verso sistemi di illuminazione intelligente è una tendenza che stanno intraprendendo anche le città. Se l’argomento ti interessa, in questo articolo si parla proprio di città smart che sfruttano la tecnologia IoT per semplificare la vita e ridurre le emissioni.

Decarbonizzazione più veloce al tempo della pandemia

Non c’è da stupirsi del fatto che le emissioni di gas serra vadano da sempre a braccetto con i consumi energetici. Quest’ultimi, infatti, sono tradizionalmente dominati dall’utilizzo delle risorse fossili con le conseguenti massicce immissioni nell’atmosfera derivanti dalla loro combustione. Proprio per questo la recente relazione dell’ENEA sull’andamento in Italia dei consumi energetici nel terzo trimestre 2020 ha assunto una particolare importanza poiché fornisce ulteriori chiavi di lettura degli effetti della pandemia. Normalmente ci si chiede come ridurre le emissioni di gas serra, ma questa volta è un po’diverso.

Rimbalzo rispetto al trimestre precedente

Innanzitutto c’è un dato che può avere un effetto fuorviante: nel terzo trimestre dell’anno, infatti, le emissioni di CO2 del sistema energetico italiano hanno segnato un forte rimbalzo rispetto al trimestre precedente (+20%), seguendo del resto l’andamento dei consumi energetici.

Un effetto fuorviante perché in realtà, uscendo dal raffronto congiunturale, le emissioni sono in forte calo, circa il 7%, nel paragone che più conta, quello con il medesimo trimestre del 2019. Dunque, nonostante il suo attenuarsi estivo, la pandemia ha continuato a dispiegare i suoi effetti sulle emissioni nocive, dopo il calo enorme segnato nel periodo aprile-giugno, circa il 25%, rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nei primi nove mesi dell’anno -14% di emissioni di CO2

Nell’insieme dei primi nove mesi dell’anno il report dell’ENEA quantifica nel 14% il calo stimato delle emissioni rispetto allo stesso periodo del 2019, un dato percentuale equivalente a circa 33 Mton CO₂ (milioni di tonnellate di anidride carbonica) in meno.

Occorre aggiungere che oltre la metà della riduzione complessiva delle emissioni è maturata durante il secondo trimestre, nel pieno della pandemia, mentre il primo trimestre ha contribuito per circa il 30%, sia per il calo dei consumi a marzo (con le prime misure di contenimento del coronavirus) sia per le temperature particolarmente miti dei mesi invernali.

le emissioni trimestrali di CO2

Emissioni in forte calo dopo un quinquennio stazionario

A conti fatti la pandemia si rivela un avvenimento straordinario anche sotto il profilo ambientale, se è vero che il deciso calo del 2020 riporta le emissioni su una traiettoria discendente dopo ben cinque anni di sostanziale stazionarietà, a loro volta preceduti dalle forti riduzioni corrispondenti agli anni della crisi economica.

In particolare, il dato (ancora parziale) del 2020 colloca le emissioni di CO2 del sistema energetico italiano a un livello inferiore del 37% rispetto al 2005, con un balzo di ben sette punti percentuali rispetto all’anno scorso, quando il calo rispetto al 2005 era del 30%, appena un punto percentuale in più rispetto al 2018.

Il confronto sulle emissioni di CO2 nei diversi settori

Dal rapporto ENEA emerge anche un interessante confronto sull’andamento, in tema di emissioni, dei settori ESD e ETS, ricordando che l’acronimo del primo indica i settori disciplinati dalla Effort Sharing Decision, dunque trasporti, civile e industria non energivora, mentre il secondo rappresenta i settori sottoposti all’Emission Trading System, dunque industria energivora e generazione elettrica.

Ebbene, nella parte fin qui misurata del 2020 il calo delle emissioni in Italia è stato simile nei due contesti. Infatti, nel caso dei settori ETS la riduzione rispetto al 2005 è passata dal -38% del 2019 all’attuale -45%, mentre nel caso dei settori ESD dal -25% del 2019 al -33% del 2020.

emissioni di gas serra del sistema energetico italiano

Nei trasporti il maggior calo delle emissioni

Infine, il report evidenzia come circa la metà della riduzione delle emissioni registrata nei primi nove mesi del 2020 sia imputabile al calo nel settore dei trasporti (una quota che sale a quasi il 60% nel secondo trimestre), circa il 30% alla flessione nella trasformazione dell’energia, mentre il resto va riferito ad industria e civile.

2N: aprire le porte all’innovazione

Da sempre all’avanguardia nell’innovazione, 2N – azienda di riferimento nei sistemi IP di controllo accessi – offre un portafoglio completo di soluzioni nel campo della sicurezza, dei sistemi di controllo accessi e della comunicazione all’interno degli edifici. Nata nel 1991 in Repubblica Ceca, l’Head Quarter di 2N è rimasto a Praga, con team dislocati negli USA, nel Regno Unito, in Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Emirati Arabi Uniti e Australia e una vasta rete di distribuzione in tutto il resto del mondo. Nel 2016 l’azienda è entrata a far parte di Axis Group.

Michal Kratochvil CEO 2NPer meglio comprendere la visione della azienda e le tecnologie per un ambiente di vita e di lavoro sicuro e protetto, Elettricomagazine ha parlato con Michal Kratochvil CEO dell’azienda.

Una gamma di prodotti all’avanguardia

Rappresentiamo l’avanguardia dell’innovazione nel settore, avendo sviluppato nel 2008 il primo citofono IP al mondo e dieci anni dopo il primo sistema di comunicazione LTE per gli edifici.

Attualmente 2 N copre l’intera gamma di soluzioni nel campo della sicurezza, dei sistemi di controllo dell’accesso per gli edifici e delle comunicazioni all’interno degli edifici, con particolare attenzione alla tecnologia contactless. I prodotti sono abilitati per essere compatibili con Bluetooth, smartphone e tablet e la piattaforma cloud My2N permette la gestione e la configurazione a distanza di tutti i dispositivi 2N, in modo sicuro e in tempo reale.

Quali sono le strategie di 2N per i diversi settori?

Le nostre soluzioni sono facili da usare e da installare e sono state progettate per funzionare perfettamente sia nel contesto residenziale sia in quello commerciale. Ogni settore ha le proprie specifiche esigenze di prodotto e noi forniamo un’ampia gamma di prodotti adatti a soddisfare ogni richiesta. I nostri clienti hanno riconosciuto che la nostra duplice soluzione, con citofoni IP e unità di controllo degli accessi, offre loro un grande vantaggio in termini di design moderno, praticità e materiali estremamente resistenti. Abbiamo introdotto servizi che facilitano l’integrazione e la gestione via internet dei device 2N.

Il servizio cloud gratuito, attraverso il portale My2N, consente la configurazione a distanza dei citofoni IP e LTE e delle unità di accesso. La configurazione è molto semplice e non richiede alcuna conoscenza avanzata delle infrastrutture di rete. Inoltre è assolutamente sicura, grazie alla comunicazione double encrypted.

piattaforma cloud per i videocitofoni 2N

Formazione in primo piano

Offriamo anche diverse possibilità di formazione per aiutare i nostri partner a comprendere pienamente i nostri prodotti e per sostenerli nei loro progetti. Solitamente il nostro team inizia con la constatazione di quelle che sono le esigenze più importanti per il cliente, a seguire propone la soluzione più adeguata e infine fa una descrizione dei prodotti 2N più adatti alle sue richieste. Stiamo anche organizzando corsi di formazione tecnica a intervalli regolari per aiutare i nostri sistemisti nelle installazioni e assisterli nelle configurazioni.

Oltre a queste attività, offriamo gratuitamente webinar tecnici e commerciali, che fanno parte di 2N Academy, il nostro programma di formazione preparato dai nostri specialisti di prodotto. Abbiamo anche recentemente lanciato un tool per l’animazione 3D, la 2N Virtual Experience, per aiutare i nostri clienti nel processo di pianificazione e per fornire le giuste soluzioni per i loro edifici – sia per immobili commerciali che residenziali. Il trasferimento dei nostri strumenti nell’ambiente digitale è per noi un ottimo nuovo modo di presentare ai clienti le nostre moderne soluzioni di controllo degli accessi.

Helios IP Vario di 2N lanciato nel 2008I passaggi fondamentali nello sviluppo della tecnologia 2N

Il bello dell’innovazione è che non sempre arriva da dove ce lo si aspetta.

Nel 2008 è stato lanciato il primo citofono IP al mondo. Si trattava dell’Helios IP Vario ed è stato prodotto da 2N, all’epoca un’azienda ceca relativamente piccola che si era fatta un nome sviluppando soluzioni di telecomunicazione all’avanguardia. L’Helios IP Vario di 2N ha trasformato l’intero settore.

Da un giorno all’altro i citofoni sono diventati più di una semplice soluzione per la sicurezza. All’improvviso si è capito che potevano anche migliorare il comfort e la comodità sia per i residenti che per i gestori di immobili, portando alla richiesta di sistemi citofonici sempre più smart. Questo ci ha aperto la strada verso grandi opportunità. Nel giro di otto anni, siamo diventati i numeri uno a livello mondiale nel mercato dei citofoni IP. Oggi abbiamo a disposizione diversi team attraverso cinque continenti e un’ampia rete di distribuzione nel resto del mondo. Abbiamo anche ampliato la nostra offerta per coprire l’intera gamma di soluzioni nel campo della sicurezza, dei sistemi di controllo accessi per gli edifici e della comunicazione all’interno degli edifici.

Le soluzioni 2N puntano a essere innovative, intelligenti e in grado di migliorare la quotidianità. Può farci qualche esempio?

Come esempio userei il nostro prodotto più venduto, il 2N IP Verso. Questo citofono è stato premiato con il prestigioso Red Dot Design Award ed è stato molto apprezzato per progetti residenziali e commerciali grazie al fatto che sia componibile, al design di lusso e alle sue funzionalità avanzate.

Videocitofono 2N IP Verso

È composto da diversi moduli così da permettere di modificare le funzioni del citofono in modo da soddisfare perfettamente le esigenze del cliente. Pertanto, selezionando il modulo Bluetooth, i residenti potranno eliminare le schede di accesso e utilizzare i telefoni cellulari come mezzo di identificazione per poter entrare nell’edificio.

Agli utenti basterà solo installare l’applicazione 2N Mobile Key su uno smartphone, dopodiché possono accedere premendo un pulsante nell’applicazione o semplicemente toccando il lettore. Anche quando i residenti non sono in casa, tramite la loro applicazione possono aprire la porta da qualsiasi parte del mondo. Il nostro sistema può anche fornire un accesso sicuro a una stanza adibita al deposito dei pacchi. Utilizzando l’applicazione per smartphone, gli inquilini possono far entrare i corrieri nell’edificio attraverso la porta principale e poi nella stanza dove possono depositare i pacchi.

La pandemia di Covid-19 ha imposto un’evoluzione e un cambiamento per quanto riguarda sicurezza e controllo accessi. Come vi siete mossi e quali sono i punti di forza della vostra soluzione?

Covid-19 ha portato nuove sfide per il settore immobiliare commerciale e residenziale e di conseguenza c’è stato un aumento della domanda per la nostra tecnologia. Precedentemente i clienti si concentravano su comodità, flessibilità e sicurezza, ma i tempi sono cambiati. Questi fattori rimangono importanti, ma gli architetti, i progettisti e i gestori di immobili sono alla ricerca di modi per aiutare gli occupanti a mantenere il distanziamento fisico e le norme igieniche. I vantaggi dei controlli di accesso touchless, del controllo a distanza per l’ingresso dei visitatori e dei videocitofoni che permettono il distanziamento sociale sono ancora più evidenti quando c’è così tanta attenzione all’igiene.

controllo accessi bluetooth 2N

Inoltre, quando ci sarà il progressivo ritorno di un numero sempre maggiore di persone negli uffici dopo l’attuale lockdown sarà necessario adottare misure più rigorose, come i sistemi touchless per il controllo degli accessi.

La chiave elettronica o il pin pad che molti di noi hanno usato per accedere all’ufficio prima della pandemia, non avranno più una loro utilità nel luogo di lavoro post-Covid-19. Su queste superfici il virus può restare in vita per diverse ore e può diffondersi contagiando altre persone. I sistemi di accesso basati sui dispositivi mobili eliminano la necessità di condividere le superfici e forniscono un’esperienza di accesso all’ufficio sicura e protetta. Siamo riconosciuti come leader nel settore delle credenziali d’accesso via Bluetooth, che dal nostro punto di vista è la tecnologia più affidabile, molto più del riconoscimento facciale.

Per quale motivo preferite sistemi di accesso basati sui dispositivi mobili?

I nostri telefoni si sono evoluti tanto da diventare strumenti chiave per aiutarci nella nostra vita quotidiana. Ci affidiamo a loro in tutti gli ambiti della vita: per controllare la smart home, per l’home banking, per effettuare pagamenti. Ora possono anche aiutarci a liberarci da costose schede e ingombranti portachiavi, fungendo da sicure credenziali di accesso. Stiamo già assistendo a un grosso aumento dell’utilizzo del cellulare con le consegne a domicilio di generi alimentari e altri articoli. L’uso di tecnologie innovative può dare alle persone la tranquillità di continuare a ricevere le consegne a domicilio in modo sicuro e comodo anche quando non sono in casa.

controllo accessi bluetooth 2N con smartphone

Un’applicazione video abilitata sullo smartphone permette all’utente di consentire l’accesso ad aree sicure, facendo lasciare le consegne in un luogo specifico. Quest’ultimo può essere un’apposita stanza in un condominio o un’area riservata a casa di qualcuno. È importante notare che questa tecnologia può essere installata in maniera autonoma semplicemente collegandosi al Wi-Fi, eliminando così il rischio che degli estranei entrino in casa.

Gli sviluppi futuri del settore

Da sempre all’avanguardia nell’innovazione del settore, 2N saputo cogliere la richiesta di integrazione tra la videocitofonia e i sistemi per la smart home. Ma quali saranno gli sviluppi futuri del settore?

Stiamo assistendo a una rapida trasformazione in tutti i settori e ciò rappresenta una grande opportunità per le nostre soluzioni di controllo accessi. La nostra strategia a lungo termine è quella di continuare ad investire nello sviluppo dei prodotti, che sono la linfa vitale della nostra attività, e di offrire sistemi di videocitofonia sempre più intelligenti. Per quanto riguarda l’innovazione, il 13% dei nostri ricavi viene reinvestito in Ricerca e Sviluppo e i nostri clienti ne sentono l’impatto anno dopo anno. Per stare al passo con gli attuali trend dell’IoT, riteniamo che l’integrazione dei prodotti sarà molto importante per il futuro, al fine di aggiungere più funzionalità e features per la sicurezza.

Smart Camera Box: installazione rapida, monitoraggio affidabile

Smart Camera Box Phoenix ContactSmart Camera Box di Phoenix Contact è una soluzione completa e integrata per il monitoraggio video che permette di collegare in modo sicuro le telecamere di videosorveglianza IP con il server video. Si tratta di un dispositivo compatto all-in-one che sostituisce le soluzioni modulari di quadri elettrici, consentendo così un significativo risparmio di tempo nella progettazione e nell’installazione.

La Smart Camera Box offre le funzionalità tipiche delle scatole di collegamento tradizionali equipaggiate con dispositivi per guida DIN standard, il tutto in un dispositivo compatto che fa risparmiare tempo durante la progettazione e, grazie all’adattatore integrato per il montaggio a parete e a pilone, ne velocizza anche l’installazione.

Grazie a Smart Camera Box, la complessa progettazione del quadro elettrico, i lunghi processi di ordinazione così come l’installazione e il cablaggio di dispositivi in un quadro elettrico non sono più necessari. Che si tratti della giunzione di cavi in fibra ottica, di proteggere l’elettronica dalle sovratensioni o di gestire le porte Power over Ethernet, tutte le funzioni necessarie per il sistema video sono incluse.

Grazie al design compatto e all’adattatore integrato per il montaggio a parete e su palo, la Smart Camera Box può essere installato in modo rapido e sicuro da una sola persona.

Le caratteristiche di Smart Camera Box