Infrastruttura di ricarica EV: stiamo tenendo il passo?

Non c’è mobilità elettrica senza infrastruttura di ricarica, non c’è investimento infrastrutturale senza il “pressing” del mercato delle auto green. Due facce della stessa medaglia, rappresentata dall’ultimo Smart Mobility Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano in una filiera dinamica e sinergica.

Da un lato, tra 2019 e 2020 i principali player del mercato confermano, anzi rafforzano gli investimenti nonostante l’emergenza covid-19. Dall’altro, l’ingresso di grandi realtà provenienti dall’Oil & Gas darà ulteriore slancio all’intero settore dei servizi di ricarica. L’Italia è in ritardo, ma corre: ad agosto 2020 le stazioni pubbliche e private a uso pubblico sono 16.000, in crescita del 20% rispetto a fine 2019.

Infrastruttura di ricarica nel mondo

A fine 2019, il report stima oltre 860.000 punti di ricarica pubblici a livello mondiale, in crescita del 59% rispetto all’anno precedente. Di questi, più del 69% è di tipo normal charge, ovvero con potenza standard pari o inferiore a 22 kW. Parliamo di 600 mila unità, un +50% rispetto al 2018. Le rimanenti stazioni, circa 260 mila, sono di tipo fast charge (potenza superiore a 22 kW), in crescita dell’83% rispetto all’anno precedente.

Infrastruttura di ricarica EV pubblica a livell mondiale

Chi investe di più

Come per le auto elettriche, anche lo scenario infrastrutturale è dominato dalla Cina. Il colosso asiatico nel 2019 resta irraggiungibile, con il 50% del mercato globale delle unità con potenza standard (+9% year-on-year) e l’81% (+4% year-on-year) dello sviluppo di stazioni di ricarica rapida.

Sul fronte normal charge seguono gli Stati Uniti, con l’11% di share sulle installazioni mondiali e l’Olanda, con l’8% a fine 2019. Lo scenario fast charge è invece frammentato: il secondo e il terzo Paese per diffusione – Stati Uniti e Giappone -, cubano rispettivamente il 5% (+2% year-on-year) e il 3% (-2% year-on-year) del totale.

In Europa vince la ricarica EV standard

In Europa nel 2019 si contano 210.000 punti di ricarica pubblici: circa un quarto di quelli disponibili a livello mondiale. Un aumento del 38% rispetto all’anno precedente, guidato quasi interamente (90%) dalla ricarica standard. In generale, la diffusione dell’infrastruttura risulta decisamente poco omogenea nei Paesi europei.

In termini assoluti, i migliori sono:

Rapportando le installazioni all’estensione della rete stradale e autostradale, l’Olanda resta in testa con 38 stazioni per 100 km. Troviamo poi Norvegia e Portogallo, rispettivamente con 14 e 12 punti di ricarica per 100 km di strade/ autostrade.

Infrastruttura di ricarica: le tipologie installate in Europa

Tasso di penetrazione della smart mobility

Altro parametro interessante riguarda la numerosità dei punti di ricarica pubblici per 100.000 abitanti e quella dei veicoli elettrici circolanti sempre per 100.000 abitanti. Anche qui, lo scenario è variegato. La Norvegia mostra un elevato tasso di penetrazione della mobilità elettrica con oltre 250 punti di ricarica e 6.000 auto elettriche ogni 100.000 abitanti. Italia e Spagna mostrano invece i propri limiti: circa 15 stazioni e 100 veicoli ogni 100.000 abitanti.

Un futuro ultra fast

Tra le tendenze emergenti, la diffusione dell’infrastruttura di ricarica ultra rapida. In Europa, la diffusione delle stazioni con potenza superiore a 100 kW a fine 2019 è ancora limitata (escludendo la rete Tesla Supercharger). Si contano infatti 780 unità, tutte dotate di connettore CCS Combo 2. Il 34% del totale si trova in territorio tedesco, mentre l’Italia copre circa l’1% del totale. Gli esperti dell’E&S Group prevedono tuttavia una forte espansione di questo tipo di ricarica EV, con l’implementazione di oltre 8.000 punti entro i prossimi due/tre anni.

Come va la ricarica pubblica in Italia

Veniamo al contesto italiano dell’infrastruttura di ricarica pubblica. Le cose vanno decisamente bene, anche se la strada della smart mobility diffusa è ancora lunga. A fine 2019 si stimano oltre 9.100 punti di ricarica pubblici, in crescita del 170% rispetto all’anno precedente.

Il 91% di queste colonnine è in corrente alternata (circa 8.300 in valore assoluto). Il restante 9% è in corrente continua (DC), in linea con quanto registrato a livello europeo. Lo sviluppo particolarmente sostenuto della ricarica rapida resta comunque più contenuto rispetto a quello dei punti normal charge. In percentuale, parliamo rispettivamente di +51% contro il +191%.

Infrastruttura di ricarica pubblica nel 2019 in Italia

Lo slancio del 2020

I primi mesi del 2020 hanno registrato una forte accelerazione delle installazioni. Ad agosto il report registra infatti la presenza di circa 16.000 punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico, con una distribuzione frammentata tra le diverse Regioni. Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana registrano una numerosità superiore a 1.500 punti di ricarica. Trentino – Alto Adige, Piemonte, Lazio e Veneto si attestano tra 1.000 e 1.500 stazioni, mentre Sicilia, Liguria e Puglia sono tra 1.000 e 1.500 unità. Le restanti regioni non superano la soglia delle 500 colonnine.

Dove si trova l’infrastruttura italiana

L’analisi della localizzazione pubblica e privata ad accesso pubblico nel 2019 mostra una netta prevalenza di installazioni in ambito urbano (60-70%), su strada o in parcheggi pubblici. Anche i punti d’interesse sono ben rappresentati e coprono circa il 30-35% delle stazioni di ricarica totali, in crescita di 5/10% rispetto all’anno precedente.

Qui, le installazioni risultano così ripartite:

Una percentuale inferiore, circa il 5%, spetta infine ai punti di ricarica in ambito extra-urbano.

La densità sul territorio

La densità dei punti di ricarica e dei veicoli elettrici in rapporto alla popolazione resta poco omogenea. Il Trentino-Alto Adige si conferma regione virtuosa, con 100 stazioni e 500 auto elettriche ogni 100.000 abitanti. Al Sud, invece, la diffusione è ancora limitata: meno di 25 punti di ricarica e 20 veicoli green ogni 100.000 abitanti.

Infrastruttura di ricarica italiana per potenza

Tipologie di ricarica

Le potenze di ricarica, nell’infrastruttura pubblica e privata a uso pubblico, sono così suddivise:

E i punti di ricarica privati?

Lo Smart Mobility Report traccia anche questo settore. Nel mondo, a fine 2019 si contano oltre 6,5 milioni di punti di ricarica privata. Un valore 7,5 volte superiore all’infrastruttura pubblica e privata a uso pubblico. La Cina vince anche questa sfida, con una quota di mercato del 37%. Gli Stati Uniti raggiungono il 24%, mentre Francia, Germania e Norvegia sono prossime al 5% di share, seguire da Olanda e Regno Unito al 4%.

L’Italia sta “facendo i compiti” anche su questo fronte. Il report evidenzia la presenza di quasi 8.000 punti di ricarica privati installati nel corso del 2019, in crescita del 90% rispetto al 2018. Tecnologicamente parlando, l’80% del numero complessivo attualmente attivo in Italia (17-20.000 stazioni) è rappresentato da wallbox. A livello territoriale, il 50 – 60% di quanto installato nel 2019 si trova nelle regioni del Nord, il resto viene invece suddiviso tra Centro e Sud Italia. Il 60-75% di questi sistemi si trova in contesti residenziali – il 5-10% nei condomini -, mentre nelle aziende si colloca il 25 – 35% delle colonnine.

Alla luce di questi dati sull’infrastruttura di ricarica in Italia, stiamo dunque tenendo il passo? Sì, come nel caso delle auto elettriche, il mercato interno sta rimontando il gap rispetto agli altri Paesi europei. Ma la svolta green dei trasporti richiede ulteriore impegno, nello sfruttare gli incentivi messi a disposizione dal Governo e nell’affrontare investimenti strategici a livello pubblico come in ambito privato.

Energia elettrica: cresce la domanda e il contributo del fotovoltaico

Pannelli fotovoltaici sui tetti. Di case, ospedali, scuole, fabbriche, aziende. Su tutti i tetti. Ovunque. E non basteranno. Poi pannelli anche a terra, nelle campagne, nelle aree libere, dove c’è spazio. Ma potrebbero non bastare neanche quelli. Viviamo in un mondo sempre più energivoro, sempre più affamato di energia elettrica (pulita), e nei prossimi 10 anni la domanda di elettricità da fotovoltaico potrebbe essere di gran lunga superiore alla concreta possibilità di produzione, e quindi di disponibilità.

Oggi in Italia vengono prodotti circa 20 GW di elettricità da fotovoltaico l’anno.

Ma, secondo calcoli e stime dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, il Paese da qui a 10 anni avrà nel 2030 un fabbisogno aggiuntivo annuo di energia da fotovoltaico che potrà oscillare da un livello minimo di 180 GW in più rispetto a oggi, fino a una quota massima di 250 GW necessari in più, nella prospettiva più energivora.

2030: fabbisogno decuplicato per l’energia fotovoltaica

Ciò significa che nei prossimi 10 anni – se la produzione di elettricità dal solare dovrà seguire la domanda in forte aumento – andrà colmato un divario compreso tra i 20 GW attuali e 180 GW nella migliore delle ipotesi, oppure tra 20 e 250 GigaWatt nell’ipotesi più elevata. In media, suddividendo il crescente fabbisogno previsto nell’arco dei 10 anni, significa in pratica che occorrerà aumentare la produzione da fotovoltaico per una quota compresa tra i 6 e gli 8 GW in più anno dopo anno, per un decennio di fila. In modo da arrivare a quei 180 o addirittura 250 GW di domanda in più. Quindi una domanda di energia ‘pulita’ in crescita vorticosa, che non sarà affatto semplice soddisfare.

Dove si metteranno tutti questi pannelli? Ovunque, rimarcano gli specialisti del settore. Andrebbero collocati su tutti i tetti, come fosse obbligatorio. Ma anche così non basteranno lo stesso. Vanno fatti e poi sviluppati impianti fotovoltaici a terra, e per realizzare tutto ciò sono fondamentali le sinergie con il territorio.

Per dare linfa ed energia a tutta questa domanda di elettricità solare, servono anche nuove regole precise e veloci per sviluppare gli impianti fotovoltaici a terra. Veloci perché, visti i numeri molto significativi dell’Energy and Strategy Group milanese, in pratica siamo già in ritardo, non c’è tempo da perdere. Le regole per gestire tutto questo sviluppo non possono arrivare quando sarà troppo tardi e il divario tra domanda e offerta risulterà praticamente incolmabile.

La domanda attesa di energia appare quindi in crescita vorticosa, il mercato del fotovoltaico dovrà interpretare questo slancio, mentre i prezzi e costi della ‘materia prima’, dei pannelli fotovoltaici, risultano in notevole calo rispetto al passato. Oggi un modulo fotovoltaico costa circa 20 volte in meno rispetto al 2007, rispetto a 12 anni fa. E nessuno l’avrebbe detto, nessuno poteva prevedere una discesa così rilevante dei costi dei pannelli.

3 vantaggi del fotovoltaico per le aziende

Il solare fotovoltaico consente alle aziende di ottenere 3 vantaggi principali:

In più, con la riduzione dei costi per moduli e impianti che si è determinata sul mercato rispetto al passato, il solare fotovoltaico appare come una soluzione funzionale per produrre in proprio energia pulita e con spese iniziali che poi consentono di ottenere energia senza altri costi futuri.

Rinnovare il climatizzatore sostenendo l’ambiente con Toshiba regala Green Experiences

Toshiba, multinazionale giapponese da sempre attenta a efficienza energetica e salvaguardia dell’ambiente, propone soluzioni e prodotti ad alta tecnologia che puntano sulla sostenibilità grazie a materiali sostenibili e refrigeranti a basso impatto ambientale. Con la promozione “Toshiba regala Green Experiences”, l’azienda punta a far conoscere i prodotti che migliorano il comfort all’interno delle abitazioni e che al contempo assicurano un risparmio energetico.
I prodotti in promozione raccontano tutto l’impegno di Toshiba verso l’ambiente nel realizzare prodotti tecnologicamente avanzati, dall’estetica rinnovata a soluzioni smart.
Attiva dal 16 novembre al 16 dicembre 2020, la promozione è dedicata a chi acquista un climatizzatore o una pompa di calore della linea residenziale Monosplit o Multispit Toshiba. Con l’acquisto si riceve in premio una Green Card che regala esperienze a contatto con la natura.

I premi della promozione ecosostenibile

A seconda del prodotto acquistato, la Green Card consente di scegliere tra:

Come riscattare il premio

Dopo l’acquisto è sufficiente, ottenere il premio, registrarsi sul sito della campagna “Toshiba regala Green Experiences” (https://www.tlcrewards.it/regalitoshiba) e scegliere tra le tantissime esperienze disponibili. Sulla pagina dedicata è inoltre presente il regolamento e tutte le informazioni sui prodotti inclusi nella promozione.

Perché la promo Toshiba regala Green Experiences?

Gli obiettivi della campagna sono valorizzare il tema della sostenibilità ambientale e incentivare la sostituzione o l’acquisto di sistemi a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica e far comprendere come pompe di calore e climatizzatori possono essere la soluzione più adatta in tutte le stagioni. A questo si aggiunge la possibilità di poter usufruire degli incentivi fiscali.
Inoltre sostenere la filiera – grossisti e distributori – in un periodo notoriamente di bassa stagione in fatto di vendite di questi prodotti.

Pro-View e MyNice Pro App per la configurazione di dispositivi Nice

Pro-View è il nuovo dispositivo per la programmazione di Nice dedicata agli installatori professionisti.
Grazie alle sue molteplici funzionalità, Pro-View consente di agevolare la gestione delle operazioni di installazione, configurazione e manutenzione delle automazioni Nice della linea Gate & Door per cancelli, barriere e porte da garage.

Cosa cambia rispetto al passato?

Collegando la nuova interfaccia Pro-View alla centrale di comando dell’automazione Nice attraverso il protocollo BusT4, il professionista può effettuare la configurazione dei sistemi di automazione in modo semplice e rapido via smartphone, tramite la nuova app MyNice Pro.

La app MyNice Pro è utile per effettuare la configurazione da remoto dei sistemi di automazione Nice.
Consente infatti di intervenire sulle automazioni direttamente dal proprio smartphone mediante l’interfaccia multifunzione Pro-View.

Cosa si può fare con l’App MyNice Pro?

Installatore con Nice Pro-View MyNice Pro App

L’App MyNice Pro consente di mettere in servizio l’automazione in modo semplice e intuitivo tramite una procedura di programmazione guidata. A schermo compaiono anche le descrizioni dei parametri visualizzati (sono comunque tutti presenti anche nel manuale di istruzioni dedicato, sempre consultabile per ulteriori approfondimenti).

Tramite la App è poi possibile impostare e gestire tutti i parametri di configurazione dei sistemi di automazione, conducendo la programmazione nel luogo più idoneo (ad esempio dal proprio veicolo, in caso di basse temperature o maltempo).
Sempre tramite App può essere aggiornato il firmware di ciascuna centrale intervenendo direttamente sull’impianto grazie alle notifiche automatiche sugli aggiornamenti più recenti disponibili.
Il Cloud Nice, infine, è utile per salvare e successivamente recuperare i backup della configurazione della centrale.

I vantaggi della soluzione Nice

Nice Pro-View e MyNice Pro AppL’interfaccia racchiude le funzioni dei tradizionali strumenti Nice O-View e O-Box: Pro-View permette di programmare rapidamente i ricevitori, i trasmettitori e i motori della serie Opera, di accedere e programmare i nuovi ricevitori e trasmettitori bidirezionali Nice o modificarne la programmazione.

L’interfaccia è inoltre dotata di lettori RFID e NFC. La tecnologia Near Field Communication (NFC) permette di configurare i prodotti Nice dotati di questa tecnologia semplicemente avvicinando lo smartphone al dispositivo, utilizzando la app MyNice Pro. La possibilità di programmare i prodotti direttamente al banco garantisce al professionista maggiore comodità e un elevato risparmio di tempo.

Semplice anche aggiungere o rimuovere un nuovo telecomando del cliente, persino da remoto. Inoltre, avvicinando il proprio smartphone al dispositivo, l’utente può accedere a una serie di informazioni, come il livello della batteria e il manuale d’uso.

ProSYS Plus, sicurezza ibrida con verifica visiva radio

Risco ha lanciato sul mercato la nuova versione del sistema di sicurezza super ibrido con video verifica visiva ProSYS Plus.
Progettata per grandi installazioni commerciali fino a 512 zone, ProSYS Plus è una soluzione flessibile che ben si adatta anche a strutture residenziali, offrendo elevati livelli di sicurezza grazie alla conformità agli standard di Grado 3.

Il perché di un sistema super ibrido

ProSYS Plus RiscoLa centrale ProSYS Plus costituisce il cuore del sistema: rispetto alle versioni precedenti, risulta più potente e flessibile poiché combina sensori radio, cablati e accessoristica Bus. Le tre modalità di connessione possono coesistere senza limiti offrendo la massima flessibilità per ogni tipo di configurazione.

Oltre al nuovo contenitore in policarbonato per installazioni Grado 3, ProSYS Plus si contraddistingue per la nuova tastiera touch screen RisControl: grazie a un’interfaccia intuitiva, che utilizza icone simili a quelle di uno smartphone, l’utente ha la possibilità di controllare lo stato del sistema, inserire o disinserire l’allarme e accedere a video live o alle registrazioni delle telecamere IP VUpoint in tutta semplicità.

Inoltre, RisControl offre una visualizzazione personalizzabile con accesso rapido alle funzioni più utilizzate ed è integrata nel Cloud di Risco. A breve la tastiera consentirà anche di includere il campanello elettronico con telecamera Doorbell, per permettere all’utente di beneficiare del pieno controllo della propria abitazione o del proprio ufficio, ovunque si trovi, e di interagire con l’ospite.

La sicurezza della verifica visiva

ProSYS Plus RiscoIn aggiunta alla video verifica abilitata da VUpoint con telecamere IP, ProSYS Plus offre anche verifica visiva dell’allarme in tempo reale attraverso i sensori radio eyeWAVE da interno e Beyond da esterno con fotocamera integrata.
Questi sensori possono ora essere implementati anche su ProSYS Plus grazie all’utilizzo della nuova espansione radio dotata di canale video: al momento del verificarsi di un evento, immagini in alta definizione e a colori o brevi clip video vengono trasmesse direttamente sullo smartphone dell’utente finale o alla vigilanza, insieme alla notifica push. La funzionalità di video verifica, con fotocamere o telecamere, permette quindi di verificare in tempo reale la causa dell’allarme per poter agire opportunamente e in modo tempestivo.
ProSYS Plus supporta molteplici tecnologie di comunicazione, come multi-socket IP, 3G e WiFi, per garantire la migliore ridondanza configurando più canali contemporaneamente.

La formazione in digitale non si ferma

In questi mesi ci siamo abituati ad aggiornarci partecipando ad eventi digitali e webinar. Le aziende hanno proposto tantissimi approfondimenti tecnici per supportare i professionisti, gli installatori, gli architetti e i system integrator. Sono state affrontate tantissime tematiche legate all’energia, all’impiantistica, all’illuminazione e al comfort oltre trends del momento come il superbonus 110%, l’agevolazione fiscale introdotta dal governo.
Anche nel mese di novembre sarà possibile usufruire di questa formula: ecco a voi alcuni corsi a cui partecipare!

Soluzioni e metodi per la disponibilità degli impianti elettrici

Progettare un impianto ad alta disponibilità significa valutare la disponibilità e l’affidabilità dell’energia elettrica, in particolare per quanto riguarda le applicazioni più critiche( aeroporti, ospedali, data center).

Per approfondire l’argomento il 17 novembre dalle ore 14.00 si svolgerà il Webinar “Soluzioni e metodi per la disponibilità degli impianti elettrici”, organizzato dal CEI – Comitato Elettrotecnico italiano con il supporto di Socomec.

La partecipazione è gratuita ma l’iscrizione è obbligatoria. È possibile iscriversi  dal sito CEI entro il 16 novembre 2020. Il seminario fa parte del sistema della Formazione continua dell’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dà diritto all’attribuzione di 3 crediti formativi (CFP).

Economia circolare

Il 18-19 novembre (ore 11.00-13.00) GBC Italia organizza il webinar “Economia circolare e l’uso razionale delle risorse” appuntamento del ciclo di seminari “Green building – Strategie e soluzioni per costruire sostenibile”.

Il webinar si pone l’obiettivo di: presentare le tecniche progettuali che consentono di applicare i concetti dell’economia circolare in edilizia; proporre modelli operativi e mostrare casi di edifici certificati.

L’ecobonus e i sistemi di accumulo Fronius

Il 4 dicembre è possibile partecipare al seminario di Fronius dedicato alla detrazione fiscale al 110%, il cosiddetto Superbonus, per i sistemi di accumulo. Il provvedimento include tra gli interventi trainati anche il fotovoltaico. Durante il seminario verranno discusse le modalità per usufruire dell’incentivo e i prodotti che rientrano nell’agevolazione.

Intervallo - i webinar ABBLa formazione per il professionista dell’automazione

Torna Intervallo, l’appuntamento di formazione per il professionista dell’automazione di ABB con sessioni dedicate al mondo dei motori, drive, service e soluzioni digitali. 45’ minuti totali per approfondire argomenti come la manutenzione predittiva nelle aree classificate, soluzioni in media tensione, per individuare i convertitori di frequenza che possano garantire le migliori prestazioni per l’industria di processo e molto altro. Scopri il calendario aggiornato dei webinar Motion.

Webinar rematici per i professionisti della luce

Serie di incontri formativi gratuiti in modalità virtuale da metà novembre fino a fine gennaio 2021 che raccontano le soluzioni e i prodotti Signify tramite un mix di esempi pratici, case histories e best practices. I corsi sono divisi in tematiche per Retail, Industry, Office e 3D Printing.

Tra i webinar in programma quello dedicato a “L’evoluzione dell’illuminazione nel retail: nuove soluzioni per il negozio” che focalizza sul ruolo della luce come elemento differenziante nel creare un’esperienza di acquisto estremamente coinvolgente e appagante. Per chi è interessato all’ illuminazione connessa, Signify ha pensato a un approfondimento dedicato all’industria con l’obiettivo di insegnare ad utilizzare il sistema di controllo per monitorare l’impianto e gestire al meglio l’illuminazione, il risparmio energetico e la manutenzione.
Per partecipare ai webinar gratuiti è sufficiente registrarsi a questa pagina.

Edifici Aumentati, dalla casa all’ospedale

Un mondo in continua evoluzione chiede di innovare il modo di pensare e progettare gli spazi. Scalabilità e integrabilità sono le fondamenta per costruire il futuro dell’edilizia. ABB ne parla durante il webinar “Edifici Aumentati: dalla casa agli ospedali, progettare il futuro dell’edilizia”, partendo dalle esigenze di comfort, sicurezza ed efficienza energetica, per scoprire una soluzione completa per i building, integrata e scalabile.
Appuntamento al 18 novembre alle 10.30.

LG Solar: progettazione del fotovoltaico bifacciale

Il 26 novembre alle ore 15, LG Solar presenta il webinar dedicato alla progettazione del fotovoltaico bifacciale in collaborazione con Insun, il nuovo software gratuito di progettazione in 3D, che già in fase di progettazione, è in grado di stimare il rendimento dell’impianto. Per partecipare al webinar gratuito è necessario registrarsi a questo link.

BrainBox AI, arriva in Italia l’Intelligenza Artificiale per gli edifici

BrainBox AI ha lanciato sul mercato italiano le proprie soluzioni di gestione edifici basate sull’intelligenza artificiale.
Dal suo lancio nel maggio 2019, l’azienda ha installato la sua tecnologia di autoapprendimento in 4 continenti su una superficie di oltre 2.800.000 metri quadrati di proprietà immobiliari tra terziario, uffici, shopping center, hotel ecc.

Autoapprendimento grazie all’intelligenza artificiale

BrainBox AI offre una tecnologia che combina algoritmi di deep learning e cloud computing per gestire un edificio in modo autonomo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Utilizzando l’Intelligenza Artificiale per prevedere il carico termico di un edificio, la tecnologia di BrainBox AI consente al sistema HVAC di un edificio di funzionare autonomamente, in tempo reale. Ciò produce un risparmio sui costi energetici totali fino al 25%, ottenibile in meno di 3 mesi, con una riduzione del 20-40% dell’impronta di carbonio e un aumento del 60% del comfort degli occupanti. Non solo: gli operatori di property management possono anche ottenere un miglioramento del 50% dei costi operativi e di manutenzione relativi all’HVAC.

BrainBox AI in Italia

BlackBox di BrainBox AIBrainbox AI fa il suo ingresso nel mercato italiano con due primari operatori del settore Real Estate, supportati da R2M Solution (suo partner di rivendita in Italia). Gli asset, di cui due centri commerciali e una torre uffici, sono localizzati tra Milano e Roma.

Gli edifici gestiti in modo autonomo grazie all’intelligenza artificiale rappresentano un’innovazione che consente un notevole risparmio energetico.

Ciò si ottiene aggiungendo un ulteriore livello di intelligenza ai sistemi di controllo HVAC esistenti, consentendo di passare da una gestione dei sistemi HVAC di tipo reattiva a una predittiva; questo tipo di controllo proattivo degli edifici è particolarmente importante per i proprietari e gli operatori di immobili commerciali soprattutto a causa dell’impatto della pandemia globale che sta costringendo a rivedere il modo di lavorare e utilizzare gli edifici.

Come fare una smart home oggi: scarica l’ebook di ElettricoMagazine

Basta idee astratte, timori e desideri irrealizzabili, la smart home è realtà. Efficienza, benessere, sicurezza, risparmio: alle tante esigenze della moderna vita domestica rispondono tecnologie e professionisti pienamente in grado di soddisfarle.

La conferma viene dagli ultimi dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. Nel 2019, infatti, il mercato italiano della casa intelligente ha toccato quota 530 milioni di euro, crescendo del 40% rispetto al 2018.

Il segreto della smart home? Integrare pensando agli utenti

La trasformazione digitale della casa passa dalla capacità di far dialogare impianti, sistemi e oggetti intelligenti attraverso un grande cervello integrato. Il tutto senza perdere di vista un altro obiettivo fondamentale: offrire alle persone user experience semplici e “rassicuranti”. Questo perché i consumatori italiani sono sempre più ricettivi, ma anche consapevoli, riguardo alle offerte per la casa. Crescono il livello di conoscenza, la capacità di installare in autonomia piccole soluzioni smart e l’uso effettivo delle funzionalità dei dispositivi. Così come i professionisti del settore sono sempre più propensi ad acquisire competenze integrate e precisamente orientate a questa opportunità.

Insomma, dietro l’attuale concetto di smart home si cela una tecnologia ormai matura, capace di rendere la vita più agevole grazie a tanti prodotti, applicazioni e soluzioni sul mercato.

Un ebook per raccontare la casa connessa

Quali sono i “must have” della smart home? Come scegliere le tecnologie giuste? Perché puntare su elettrificazione, rinnovabili e autoconsumo? Quando si richiede il Superbonus 110%?

Risponde il magazine digitale Progetto Casa Connessa. Un percorso nato per raccontare concretamente ai professionisti e agli utenti finali come rendere una casa più efficiente, confortevole e sicura.

In particolare, il nostro ebook sulla casa intelligente parla di:

Il magazine Progetto Casa Connessa è gratuito: per riceverlo (in formato pdf) basta iscriversi alla newsletter di ElettricoMagazine compilando il form sottostante.

Smart Home: il nuovo magazine digitaleScarica e leggi Progetto Casa Connessa

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Dati di settore ANIE: flessione per l’industria elettrotecnica ed elettronica

C’era da aspettarselo, soprattutto in base agli altrettanto recenti dati dell’Istat sul complesso della produzione industriale italiana: fatto sta che anche i dati di settore ANIE hanno certificato le ulteriori difficoltà che stanno attraversando le aziende che operano nel comparto dell’elettronica ed elettrotecnica. Ma va sottolineato come, nella negatività generale, il settore riesca comunque a limitare i danni, con un andamento peculiare seppur non del tutto anticiclico.

Dati di settore ANIE: confronto anno su anno

Il mese più recente dell’ultima rilevazione è quello di settembre, per il quale ANIE ha registrato per l’industria elettrotecnica ed elettronica una flessione su entrambi gli indicatori in uso. In particolare, per quanto riguarda il paragone anno su anno, la variazione negativa dei livelli di attività industriale rispetto al settembre 2019 è stata pari al 2,7%.

Giuliano Busetto - presidente ANIE

Giuliano Busetto – presidente ANIE

L’andamento congiunturale

Prendendo invece in considerazione il confronto congiunturale, ovvero l’andamento nel settembre 2020 rispetto ad agosto 2020, l’industria elettrotecnica ed elettronica ha evidenziato un calo della produzione industriale più contenuto, pari all’1,2%.

La difformità di valore dei due dati, uno è più del doppio dell’altro in termini di flessione percentuale, è del resto facilmente spiegabile. Infatti, misurare l’andamento anno su anno significa mettere a confronto dati precedenti alla pandemia con quelli del recente passato, difformità che invece non esiste nella rilevazione congiunturale.

Meglio rispetto a tutto il manufatturiero

Come premesso, è importante collocare le performance registrate dalle aziende ANIE nel contesto generale della produzione industriale in Italia. Ebbene, nel confronto anno su anno la variazione negativa media dell’intero comparto manufatturiero nazionale è stata pari al 5,9%, dunque più che doppia rispetto al 2,7% fatto segnare dall’elettrotecnico ed elettronico.

Andando poi a vedere l’andamento dei singoli comparti, si registrano flessioni ben più sostanziose nel settore dei beni strumentali (-7,1%), dei beni di consumo (-5,7%) e dei beni intermedi (-4,2%).

Raffronto con gli altri comparti industriali

Per quanto attiene al dato congiunturale settembre su agosto, la variazione negativa media dell’intero comparto manufatturiero nazionale è stata pari al 5,7%, addirittura quasi cinque volte maggiore rispetto all’1,2% fatto segnare dall’elettrotecnico ed elettronico.

Anche qui, andando a vedere i singoli comparti, si registrano flessioni più rilevanti nel settore dei beni strumentali (-3,9%), dei beni di consumo (-4,8%) e dei beni intermedi (-1,6%). Meno marcato, invece, il calo evidenziato dal comparto energetico, pari a un -0,3%, che però ad agosto aveva registrato una forte espansione (+5,3%).

Un altro dato interessante è quello relativo all’andamento nel periodo gennaio-settembre 2020 confrontato con lo stesso segmento temporale del 2019. In questo caso il settore elettrotecnico ed elettronico ha mostrato una variazione negativa cumulata della produzione industriale pari al 12,8%. Una flessione comunque inferiore al -15,3% che ha contraddistinto la media dell’intero comparto manifatturiero nazionale.

dati dei settori ANIE 2020

Le parole del presidente ANIE

A commento dei numeri sono arrivate le parole del presidente ANIE, Giuliano Busetto: “Il dato di settembre registra una situazione di diffusa debolezza. La frenata sul fronte produttivo è il segnale di una domanda interna ed estera in frenata. Un quadro congiunturale che è destinato a peggiorare nei prossimi mesi con il riacutizzarsi della pandemia e le conseguenti restrizioni per contrastarla implementate in Italia e all’estero”.

Ed ancora, Busetto ha dichiarato che secondo i dati di settore ANIE “il calo stimato per il corrente anno – a due cifre per i livelli di attività industriale e del fatturato (interno ed estero) – difficilmente nel 2021 troverà margini di recupero in un quadro macroeconomico soggetto ad elevati rischi al ribasso”.

Transizione 4.0 e fondi europei

Da qui, ha sottolineato il presidente di Federazione ANIE, “per il recupero settoriale sarà importante nei prossimi mesi la ripresa del piano Transizione 4.0, lo sviluppo tecnologici per gli edifici e la capacità di utilizzo dei fondi europei. Un percorso che vede le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche rappresentate da ANIE svolgere un ruolo di primo piano per la trasformazione green e digitale della nostra economia”.

Red Pro, da U-Power comodità e sicurezza ai propri piedi

L’offerta di U-Power è estremamente ampia e include calzature e abbigliamento da lavoro per ogni necessità.
Per lavorare al meglio è indispensabile comprendere quali siano le reali necessità di ciascuna attività lavorativa: ciascun ambito, infatti, contempla rischi effettivi specifici, a cui fare fronte attraverso dotazioni particolari in ottemperanza alle differenti classi di protezione.
Per tutti i lavoratori che non maneggiano carichi pesanti, che non sono sottoposti al rischio di schiacciamento dell’avampiede, U-Power ha ideato la linea Red Pro, ideale per tutte le situazioni in cui puntale e lamina antiperforazione non servono.

La linea Red Pro di U-Power

Scarpe U-Power linea Red Pro

La linea Red Pro comprende 6 modelli complessivi, di cui tre in classe di protezione 01 e tre in classe 02: le prime indicate per ambienti asciutti, le seconde, con tomaia idrorepellente, per quelli umidi.
Si tratta di scarpe da lavoro basse e molto leggere, con tomaia in Nylon ultra-traspirante e morbida pelle scamosciata. La suola in PU/PU è anti-perforazione, antiscivolo e resistente agli idrocarburi, mentre l’inserto in Infinergy assicura un ritorno di oltre il 55% di energia in più per ogni passo. La fodera a tunnel d’aria WingTex assicura una alta traspirabilità, grazie anche alle sue speciali micro-cellule che assorbono e disperdono l’umidità. Anche la soletta interna in Memory+Gel contribuisce alla salute del piede, perché è antiurto e antibatterico, traspirante e anatomico.
Tutti i modelli proposti sono antistatici, antiscivolo e beneficiano della capacità di assorbimento dell’energia nell’area del tallone.

Red Pro è la linea di U-Power  ideale per tutte le situazioni in cui puntale e lamina antiperforazione non servono

Tra le scarpe antinfortunistiche senza puntale in classe 01 è possibile scegliere varianti per uomo e per donna, nelle tinte verde (Nate), giallo (Asher) e rosa (Coeli), mentre in classe 02 sono disponibili modelli con tomaia in nylon traspirante con rivestimento protettivo idrorepellente nel colore nero (Foreman) oppure bianco (Connor), nonché con tomaia in New microfiber Safety Dry (Greg).