I furgoni elettrici Mercedes-Benz per le consegne europee di Amazon

Ci sono aziende piccole, medie e di grandi dimensioni. Poi ce ne sono altre, ovviamente meno numerose, il cui fatturato è paragonabile a quello di uno Stato. E se due di queste mega aziende, nella fattispecie Amazon e Mercedes-Benz, annunciano un accordo, la cosa è destinata inevitabilmente a catturare l’attenzione, tanto più che trattasi di un’intesa importante proprio nell’ottica della green economy.

Il colosso automobilistico fornirà infatti entro l’anno al più importante “negozio” del pianeta ben 1.800 furgoni elettrici Mercedes-Benz Vans per effettuare le consegne sul territorio europeo contribuendo quindi al risparmio di migliaia di tonnellate di CO2. Per la casa tedesca si tratta del più grande ordine di veicoli elettrici fino ad oggi, il che rende Amazon il suo partner più importante nel trasporto sostenibile.

I due modelli di furgoni elettrici oggetto dell’accordo

In particolare, la commessa comprende oltre 1.200 eSprinter, il nuovissimo van commerciale elettrico di Mercedes-Benz, un modello più ampio rispetto a eVito, il primo veicolo a emissioni zero uscito dalla catena di montaggio. L’eSprinter include funzionalità di sicurezza all’avanguardia, compreso il freno di stazionamento elettrico, l’assistente alle frenate di emergenza, telecamera posteriore, blind spot assist e altro.

L’ordine di Amazon include, inoltre, 600 esemplari del citato eVito, il van elettrico di medie dimensioni che offre ai partner del servizio di consegna, operanti in aree geografiche che necessitano di un veicolo di formato più piccolo, un’opzione di consegna a emissioni zero.

La soddisfazione di Jeff Bezos per l’intesa

“Abbiamo bisogno che l’innovazione e le partnership con case automobilistiche come Mercedes-Benz continuino senza sosta per decarbonizzare il settore dei trasporti e fronteggiare la crisi climatica – ha sottolineato il fondatore di Amazon, Jeff Bezos -. L’acquisto di 1.800 veicoli elettrici per le consegne rappresenta un passaggio del nostro percorso verso la creazione della flotta di trasporto più sostenibile al mondo, e procederemo rapidamente per portare questi furgoni su strada entro l’anno”.

“Sono lieto della prosecuzione e intensificazione della nostra collaborazione con Amazon e del lavoro congiunto che stiamo portando avanti per il futuro del trasporto a batteria elettrica – ha affermato a sua volta Marcus Breitschwerdt, Head of Mercedes-Benz Vans -. Attraverso l’eVito e l’eSprinter offriamo veicoli elettrici che hanno le caratteristiche ideali in termini di attrezzature e autonomia per le esigenze del settore dei corrieri espressi e per la consegna delle merci nel cosiddetto ultimo miglio”.

L’adesione al Climate Pledge e gli impegni conseguenti

climate pledgeVa inoltre sottolineato come Mercedes-Benz ha appena annunciato la sua adesione al Climate Pledge, istituito congiuntamente da Amazon e Global Optimism, che impegna i suoi firmatari ad azzerare le emissioni nette di CO2 delle loro attività entro il 2040, un decennio in anticipo rispetto all’obiettivo del 2050 previsto dall’Accordo di Parigi.

Climate Pledge che vede, appunto, Amazon recitare un ruolo primario con l’impegno di operare esclusivamente con energia rinnovabile entro il 2025.

Il colosso dell’e-commerce sottolinea come nel mondo conta 91 progetti di energia rinnovabile che hanno la capacità di generare più di 2.900 MW e produrre circa 7.5 milioni di MWh di energia all’anno. Iniziative che includono 31 progetti di energia rinnovabile eolica e solare su scala industriale e 60 tetti con pannelli solari nei centri Amazon di distribuzione e di smistamento in tutto il mondo.

Rilevatore di tensione FLIR VP52-2 con triplo allarme

FLIR Systems ha lanciato sul mercato il nuovo rilevatore di tensione senza contatto VP52-2, dotato di illuminatore e tre tipi di allarme per la risoluzione dei problemi sul campo e la verifica di impianti elettrici.

VP52-2, assimilabile più a un tester che a un cacciavite cercafase, è uno strumento fondamentale per gli installatori elettrici professionisti e per i manutentori che intervengono sugli impianti di edifici residenziali, commerciali e industriali.

Come funziona il rilevatore di tensione senza contatto VP52-2

Questo strumento è in grado di verificare in modo affidabile se un circuito AC è sotto tensione: lo fa sia sui conduttori esposti, sia attraverso l’isolamento. Non solo: identifica i fili sotto tensione in quadri elettrici, interruttori e prese, traccia i fili sotto tensione e mappa i circuiti elettrici.

VP52-2 FlirSi tratta di attività fondamentali che qualsiasi professionista deve effettuare prima di intervenire in sicurezza.

VP52-2 usa un led multi-colore, vibrazione e segnali acustici per avvertire della presenza di tensione e garantire così che l’allarme sia percepito anche in luoghi rumorosi o bui.
Grazie alla classificazione di sicurezza CAT IV 1000 V, il tester elettrico VP52-2 è in grado di identificare in modo rapido, facile e sicuro la presenza di tensioni AC all’interno di una presa senza entrare in contatto con i conduttori elettrici.

Mentre il modello VP52-2 è rivolta ai paesi che utilizzano prese elettriche a 200 – 240 V, la versione VP50-2 è dotata delle stesse caratteristiche, ma è pensata per quei paesi che utilizzano prese a 100 – 120 V.

Infine, per assicurarne la resistenza e la durata nel tempo in ogni condizione operativa, è stato progettato per resistere a cadute da 3 metri di altezza su calcestruzzo ed è caratterizzato da una impugnatura comoda e anti-rotolamento.
Entrambi i modelli sono disponibili in tutto il mondo sul sito Flir.com o sui principali store on-line.

Un nuovo modulo fotovoltaico da 370 W da LG Electronics

LG Electronics prosegue con l’ampliamento della proposta di soluzioni per il fotovoltaico destinate al mercato globale con il nuovo modulo LG370N1C-N5 (tipo N).

Le caratteristiche del nuovo modulo fotovoltaico

Il pannello solare premium di tipo N dotato di 60 celle garantisce potenza fino a 370 watt. Questo modulo offre un’elevata efficienza energetica grazie alla capacità di convertire il 21,4% dell’energia solare catturata in energia elettrica, una percentuale molto alta se si tiene in considerazione lo standard industriale di livello premium del 20%.

modulo LG370N1C-N5 tipo N LG ElectronicsOvviamente insieme all’offerta di questi nuovi moduli LG Electronics proseguirà con il rinnovamento delle proprie linee di produzione in Corea, garantendo così una adeguata offerta e nel contempo lo sviluppo di soluzioni per il solare ad alte prestazioni per il mercato del fotovoltaico di livello premium.

Inoltre, nel primo trimestre del 2021 LG ha in programma di produrre e inserire, all’interno della nuova linea di prodotti per il fotovoltaico, un nuovo pannello con una potenza di oltre 400 Watt. Per lo sviluppo di questo nuovo pannello fotovoltaico, LG si affiderà ad una nuova tecnologia, che consente di elevare le prestazioni grazie a una spaziatura minima delle celle.

L’azienda effettua controlli di qualità approfonditi per ogni pannello attraverso un proprio laboratorio e un sistema di garanzia della qualità standardizzato e riconosciuto a livello internazionale.

 

Progetti green per un futuro migliore

Lo scorso anno LG Electronics ha introdotto sul mercato anche il tetto solare, che consente agli utenti di ricaricare le batterie dei veicoli elettronici e ibridi. Sul tetto del veicolo viene montato un pannello solare che consente alla batteria di ricaricarsi durante la guida ed estendere quindi il possibile chilometraggio dell’auto. L’energia prodotta da questa soluzione di LG consente di aggiungere una autonomia di circa 1.300 chilometri all’anno per un veicolo di medie dimensioni.

Verso fine 2019, inoltre, l’azienda ha consegnato circa 7.500 pannelli solari al Moorebank Logistics Park di Sydney in Australia. La produzione complessiva dei pannelli è stata di 3 megawatt, con i quali è possibile generare circa 4.800 megawattora di energia elettrica all’anno che corrispondono alla fornitura di energia elettrica per oltre 1.300 famiglie.

Mobilità post covid: più italiani in bicicletta?

La mobilità post covid potrà ancora puntare sulla trasformazione green? Difficile accertarlo, in questo periodo di radicale evoluzione del nostro vivere. Lavoro, salute, scuola, famiglia: alla quotidianità stravolta dalla pandemia si unisce il progressivo cambiamento degli spostamenti nelle città.

Gli scenari italiani tracciati dal report “How COVID-19 Will Shape Urban Mobility” di BCG (Boston Consulting Group) parlano di un’attuale predominanza dei mezzi individuali a scapito del trasporto pubblico e della passione per lo sharing. Compensa il crollo di questi servizi, comprensibilmente legato ai rischi sanitari, la crescente abitudine di spostarsi in bicicletta, monopattino o a piedi.

Macchina o due ruote? Ecco la mobilità post covid

Sui 5.000 cittadini di Stati Uniti, Cina ed Europa occidentale (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) coinvolti nella survey, gli italiani risultano particolarmente inclini ai viaggi individuali. Dopo il lockdown, infatti, il 37% degli italiani sceglierà molto meno di prima i mezzi pubblici, preferendo la propria auto, la bici o le camminate. Non solo, il nostro Paese è secondo, dopo la Cina, per l’utilizzo della macchina privata come mezzo principale e terzo, dopo cinesi e statunitensi, per interesse nell’acquisto di un’automobile.

Tuttavia, nel medio termine vince la bicicletta. Complici gli incentivi alla mobilità sostenibile e la necessità di restare il più possibile all’aria aperta, nei prossimi 12-18 mesi un quarto degli italiani intervistati prediligerà le due ruote per gli spostamenti cittadini.

La discesa della fase 1

Facciamo un passo indietro. Durante il lockdown, l’utilizzo di quasi tutti i mezzi di trasporto nei Paesi oggetto d’indagine è crollato del 60%. Chi si è mosso, lo ha comunque fatto su bici privata o a piedi: queste modalità di spostamento sono infatti passate dal 21 al 59% di share.

Diversa l’attitudine legata al bike sharing, molto diffuso in Cina e Usa, grazie all’offerta di bici ben igienizzate a prezzi modici, meno performante in Europa.

I cambiamenti della mobilità post covid

Come va la ripartenza

Ugualmente complessa la situazione dopo la riapertura: le scelte di trasporto hanno subito cambiamenti profondi in tutto il mondo. Più della metà degli intervistati si dichiara attenta a distanziamento e igiene, optando per modalità di viaggio senza contatti con altre persone.

In generale, una quota tra il 40% e il 60% dei cittadini manifesta la volontà di utilizzare i trasporti pubblici meno o molto meno frequentemente. Stessa sorte per i servizi di mobilità condivisa come ride hailing e car sharing, sebbene con flessioni meno evidenti. Anche qui, dunque, vincono biciclette private e camminate.

Altre tendenze della mobilità post covid

Passato il picco emergenziale, le priorità riguardano anche i tempi di viaggio. Se in pieno lockdown un terzo degli intervistati ha viaggiato in momenti diversi della giornata per evitare la folla, un quarto si è servito dei mezzi pubblici solo in presenza di posti vuoti e il 63% degli europei ha scelto di evitare problemi viaggiando con la propria auto, la ripresa delle attività economiche pone nuove sfide di efficienza.

I cambiamenti sono evidenti, ma bisogna capire se queste nuove abitudini siano destinate a rimanere e cosa significheranno per la domanda futura

Come si comporteranno i consumatori nei mesi a venire? Difficile prevederlo. Intanto, le prime conseguenze del cambio di prospettiva riguardano la maggiore propensione all’acquisto di automobili e biciclette. Interessante notare, inoltre, che i cittadini tendono a restare fedeli alla tipologia di mobilità utilizzata più di dieci volte alla settimana prima dell’emergenza covid.

Che ne sarà degli autobus?

Alla luce di questi cambiamenti, gli analisti di BCG stilano due possibili scenari. Nel breve termine, aumenterà la mobilità individuale con auto, moto e monopattini. In Europa, l sharing rimarrà popolare, a patto che i servizi vengano accompagnati da puntuali garanzie di sicurezza e sanificazione.

Nel medio termine (12-18 mesi), si prevedono invece due possibilità:

È lecito tifare per la seconda opzione, ma tutto dipenderà dalla capacità di fornire servizi sicuri e adeguati dal punto di vista igienico-sanitario.

Conto, i nuovi contatori di energia da IME

Contatori di energia IME ContoConto è la famiglia di contatori intelligenti di IME che, oltre al conteggio dell’energia, offre una panoramica completa delle principali grandezze elettriche.
La gamma comprende contatori di energia bidirezionale certificati MID multi misura omologati alla Direttiva Europea 2014/32/UE, utilizzabili per conteggi a scopo fiscale (ad esempio UTF).

Grazie ai modelli dotati di protocollo comunicazione RS485 Modbus RTU o M-Bus, possono essere integrati in sistemi di monitoraggio energia. Ai modelli con comunicazione RS485 Modbus è possibile abbinare interfacce di rete RS485/Ethernet o il WebServer per consentire la gestione da PC o tablet attraverso pagine web.
L’offerta è inoltre composta da contatori monofase e trifase a inserzione diretta fino a 125 A e contatori a inserzione tramite TA/TV.

I contatori di energia Conto possono essere utilizzati per misurare, registrare e trasmettere valori come energia attiva e reattiva, potenza, tensioni e correnti, o/e conteggiare gli impulsi dai contatori dell’acqua o del gas, per avere una visione completa del consumo dell’edificio. Sono disponibili allarmi pop-up con l’app Telegram per smartphone (configurazione tramite Web Server e solo con NEMO SX).

Le funzionalità dei contatori di energia Conto

Innanzitutto la scelta del cablaggio è in base alle esigenze: lo stesso dispositivo infatti può essere programmato e installato su diversi tipi di reti (3 o 4 fili) per l’impiego su reti monofase o trifase.
L’installazione risulta semplice e veloce con webServer (punti di misura 10, 32 e 255) e porta Modbus integrata.
Tutti i nuovi contatori di energia Conto salvano i dati delle energie totali (attivi e reattivi, positivi e negativi) in una memoria non volatile presente sul dispositivo. Il valore di energia parziale può essere resettato in base alle necessità.

Contatori di energia IME ContoI dispositivi garantiscono precisione e affidabilità delle misure. La certificazione MID è disponibile per i valori di energia attiva, per le parziali e per le tariffarie (solo sui dispositivi con doppia tariffa disponibile). Grazie alla omologazione europea 2014/32/UE MID i contatori possono essere utilizzati ai fini fiscali. Il misuratore è dotato di un componente a prova di manomissione per prevenire frodi.

I valori di energia visualizzati sul display retroilluminato sono tutti mostrati con 9 cifre, consentendo così una durata più lunga del conteggio. Sono visualizzabili informazioni in modalità semplificata, anteprima della pagina successiva, impostazioni, misura bidirezionale (E + ed E), misura dei parziali di energia attiva e reattiva.

L’offerta comprende contatori con uscita Modbus, M-Bus o impulsi. Attraverso le interfacce dedicate è possibile comunicare con protocolli Ethernet o KNX. Nel menu programmabile è presente una resistenza di terminazione integrata a 120 Ohm. I contatori dispongono di un ingresso impulsi integrato per la misura di gas o acqua o simili. In alternativa l’ingresso può essere usato per la gestione della doppia tariffa.
I contatori dispongono infine di nuovi connettori della stessa sezione per tutti i terminali di fase e neutro, e di morsettiere piombabili di serie.

WebServer per il controllo e la gestione dei consumi

Grazie ai WebServer combinati ai contatori, ai multifunzione o al sistema Nemo SX di IME, è possibile analizzare i dati e migliorare i processi, determinare il fabbisogno energetico annuale e definire una distribuzione dei consumi, analizzare l’evoluzione nel tempo per controllare le prestazioni, gestire le installazioni elettriche multisite in remoto e/o localmente usando qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet, PC ecc.).

IME offre Webserver in versione modulare DIN per 10 o 32 indirizzi Modbus o moduli impulsi, o in contenitore metallico per 255 indirizzi Modbus o 255 moduli impulsi.
Consentono la configurazione remota, test, controllo e visualizzazione tramite un browser su diversi devices e dispongono di funzioni di fatturazione, multi-tariffazione, webserver multilivello, possibilità di installare tutte le valute del mondo.

Il giusto mix tra consumi e fotovoltaico per dimezzare la bolletta

Tenere accesa l’aria condizionata quando il sole splende senza gravare sul costo della bolletta: non solo è possibile, ma è anche compatibile con il decreto rilancio che prevede detrazioni fiscali del 110% delle spese sostenute, con la possibilità di cessione del credito a terzi.

Si tratta di una ghiotta opportunità per il consumatore finale per ridurre i costi della bolletta, ma anche di una sfida per i canali di vendita e di assistenza tecnica del settore elettrico e del settore termoidraulico che devono unire le loro competenze.

Alimentare al meglio i dispositivi con il fotovoltaico

Moduli HIT Panasonic per tetto fotovoltaicoPer alimentare le pompe di calore con l’energia generata da un sistema fotovoltaico, mantenendo sia il massimo comfort abitativo, sia riducendo i costi in bolletta, è importante collegare tramite inverter il sistema fotovoltaico all’impianto di climatizzazione.

Una volta realizzati i collegamenti sarà necessario configurare l’inverter definendo, in base alla produzione energetica, quando alimentare la pompa di calore e quando, invece, immettere l’energia in rete. Panasonic dispone di schemi adatti sia per l’integrazione di impianti fotovoltaici con impianti di climatizzazione con le pompe di calore aria-aria Etherea, sia per l’integrazione con impianti di riscaldamento e acqua calda sanitaria con pompe di calore aria-acqua Aquarea, nel qual caso l’energia fotovoltaica è utilizzata per l’accumulo di acqua calda ad uso sanitario e di riscaldamento.

Un caso pratico in provincia di Verona

Un’installazione in provincia di Verona, il cui impianto solare è collegato alle pompe di calore tramite inverter Fronius, dimostra che il risparmio complessivo sulle bollette di energia elettrica e gas può superare il 50%.

La spesa energetica complessiva ammontava a 2.200 €/anno, ridotta del 15% installando la pompa di calore Aquarea di Panasonic. A seguito dell’inserimento di un impianto fotovoltaico da 6 kWp con moduli HIT i prelievi di energia elettrica da rete hanno avuto un ulteriore calo portando la bolletta a 980 €/anno, con una riduzione totale del 55%.

Le applicazioni “sociali” della domotica: di che cosa si tratta?

La domotica trasforma le nostre case e le rende intelligenti, più efficienti, confortevoli e sicure, grazie a sistemi e impianti automatizzati e facilmente regolabili. Gli impianti domotici prevedono che il controllo avvenga tramite una centralina, che può essere collegata anche via Internet per la gestione da remoto. Con il passare del tempo e una conoscenza sempre maggiore delle possibilità della domotica, se ne sono ampliati anche gli usi e le applicazioni.

Proprio per il fatto che la domotica permette di agevolare e migliorare la gestione della casa, emerge subito il ruolo che può avere la tecnologia in contesti socio sanitari o nell’ambito della disabilità.

La domotica ad uso sociale: cosa significa?

Quando si dice che la domotica può avere applicazioni in ambito sociale, fondamentalmente si si vogliono sfruttare le sue potenzialità per rendere più sicura, agevole e comoda la permanenza in un ambiente di persone con disabilità o anziane. La domotica, quindi, non è più solo uno strumento per “migliorare” la casa, ma anche per rispondere alle singole esigenze degli individui.

La domotica aiuta ad eliminare le barriere architettoniche e favorisce l’accessibilità e l’autonomia delle persone. Inoltre, installare la domotica in una struttura socio sanitaria, anziché in una residenza privata, può essere d’aiuto alle persone che assistono queste persone.

Luci, temperatura, riscaldamento, sicurezza, sono solo alcuni degli impianti e dei dispositivi controllabili con la domotica che, in sostanza, può trasformare gli appartamenti degli anziani, di persone con disabilità anche gravi, le strutture dedicate alla riabilitazione o le strutture socio sanitare e ospedaliere.

La domotica permette di installare dispositivi per il controllo automatizzato della climatizzazione, l’uso di telecomandi per regolare gli impianti in modo semplice e senza muoversi, la gestione dell’illuminazione secondo le specifiche esigenze, l’installazione di videocitofoni connessi in rete e molto altro. In ogni caso, lo sviluppo delle soluzioni intelligenti per la casa, hanno permesso anche di modificare in modo radicale il ruolo dell’impianto elettrico e dell’installatore, responsabile del cablaggio dell’edificio. Per questo motivo, al fine di ottenere sempre il risultato migliore, è fondamentale rivolgersi a dei tecnici per lo studio delle soluzioni migliori e a degli installatori qualificati.

domotica ad uso sociale

 

Eliminare le barriere architettoniche

Uno dei primi vantaggi della domotica è sicuramente la possibilità di eliminare le barriere architettoniche, ad esempio automatizzando l’apertura di porte, portoncini, finestre, cancelli e oscuranti, come tende e tapparelle. Questo avviene tramite attuatori e motorizzazioni, utilizzati per sostituire il movimento umano, che altrimenti sarebbe troppo impegnativo, faticoso o in alcuni casi impossibile. Intervenire su questi elementi assicura l’accesso autonomo e anche un controllo agevolato della luce naturale e dei ricambi d’aria.

Eliminare le barriere architettoniche, comunque, significa anche rispondere alle esigenze degli individui ed installare i dispositivi giusti, anche scegliendo adeguatamente le interfacce, con cui si relazionano le persone per il controllo della casa.

Oggi ci sono a disposizione interfacce adeguate ad ogni esigenza e appositamente pensate per diverse forme di disabilità, con precise caratteristiche ergonomiche e di utilizzo. Anche alcuni comandi tradizionali a parete possono essere utili e adatti in alcune circostanze, ma ci sono anche soluzioni più specifiche, come le chiavi elettroniche, i telecomandi universali, i telecomandi dedicati alla disabilità, gli assistenti vocali o i sistemi di controllo integrati nelle carrozzine.

assistenti vocali per la domotica

Ad esempio alcuni telecomandi si presentano con un’interfaccia semplificata e pensata per gli anziani, mentre i sistemi di controllo integrati nella carrozzina possono essere utilizzati tramite joystick o altri sistemi di guida. Utilissimi a questo scopo sono i dispositivi transponder, da utilizzare come “chiavi” da tenere addosso o sulla carrozzina, così da rilevare i movimenti della persona negli ambienti tramite appositi sensori, che attivano di conseguenza determinate azioni, come l’apertura di una porta e un cancello o l’accensione di una luce.

Aumentare la sicurezza con la domotica

Quando si parla di domotica e uso sociale non si parla solo di accessibilità e autonomia, ma anche di sicurezza, in quanto uno dei vantaggi che offre è proprio quello di rendere la casa più sicura.

Nel caso della domotica ad uso sociale le applicazioni per la sicurezza della persona assumono maggior rilievo. Le soluzioni sono molte e riguardano dispositivi di allarme o anti intrusione, ma anche sensori per rilevare diverse situazioni di pericolo, come allagamenti, fughe di gas o incendi. Lo scopo è quello di automatizzare la risposta della casa a queste situazioni, ad esempio avvisando chi vive la casa, inviando richieste di soccorso o bloccando in automatico la fornitura e la distribuzione di gas e di acqua. Si aggiungono, poi, dei sensori dedicati alla sicurezza delle persone, ad esempio che rilevano la caduta o i parametri fisiologici dell’individuo, gestendo di conseguenza l’invio di richieste di aiuto.

Grazie a questi sistemi la sicurezza della casa e della persona aumentano, favorendo un controllo maggiore e più accurato, di aiuto anche per il personale di assistenza o per la famiglia.

Nuova normalità e sfide del settore a Sicurezza 2021

La chiamano “nuova normalità”, ma sono tanti i dettagli ai quali bisognerà fare attenzione.
La sicurezza è un tema sempre attuale, ma lo è ancora di più in questi mesi, che rappresentano un momento di transizione con opportunità e rischi.

Vista dal settore della security, questa “nuova normalità” è un argomento complesso, che impone ad aziende e professionisti un’analisi attenta degli scenari attuali e di quelli dell’immediato futuro.

Sicurezza 2021, la fiera al servizio della nuova normalità

Fiera Sicurezza 2021Sicurezza, la manifestazione di riferimento in Europa per security e antincendio che si terrà a Fiera Milano dal 17 al 19 novembre 2021, si sta attrezzando per guardare all’evoluzione del settore anche alla luce dei nuovi problemi da affrontare al fine di porsi come piattaforma di confronto e innovazione per fare il punto sulle sfide aperte dagli attuali scenari e comprenderne portata e conseguenze.

Il 2019, secondo ANIE Sicurezza, si è chiuso con un incoraggiante +4% (in leggero rallentamento rispetto al +7% del 2018). La flessione nel mercato security era quindi cominciata già pre-Covid19, anche se in termini annuali il comparto ha registrato un dato positivo.

È poi arrivata l’emergenza sanitaria che, se da un lato potrebbe creare opportunità per il settore vista l’alta richiesta di tecnologie abilitanti (dalle termocamere al controllo accessi integrato con sistemi di controllo temperatura e rilevamento mascherine), dall’altro va attentamente valutata, considerandone i potenziali rischi.

Se da un lato la security non ha subito le gravi conseguenze che invece hanno patito altri settori, il mercato è comunque in difficoltà: va considerata la mancanza di liquidità dei potenziali clienti, ma anche l’abbassamento dei prezzi e l’entrata sul mercato di produttori poco esperti e non affidabili.

Scegliere professionisti e realtà affidabili

Ma se è fondamentale tenere d’occhio i rischi legati al dilagare di offerte non professionali e di una utenza poco esperta nel selezionare, l’esperienza di questi mesi ha permesso anche di fare importanti progressi.
Una maggiore consapevolezza del costo della non sicurezza, il balzo in avanti fatto dal Paese in termini di digitalizzazione, la nuova percezione del rischio, l’attenzione crescente alle soluzioni Cyber e GDPR-compliant sono tutti elementi che possono favorire la diffusione di una maggiore cultura della sicurezza e soprattutto una corretta valorizzazione dei suoi professionisti.

Sicurezza 2021, che si svolgerà ancora una volta in contemporanea a Smart Building Expo, punta proprio a dare spazio a nuove soluzioni e applicazioni in ambito safety, ma soprattutto vuole offrire agli operatori occasioni di formazione certificata. Aggiornamento e confronto potranno diventare, così, un potente valore aggiunto che consentirà a ciascun profilo professionale di affermare la propria competitività sul mercato.

Sacchi Elettroforniture apre un nuovo punto vendita a Lodi

Viene inaugurato oggi 1 settembre 2020 il nuovo punto vendita di Lodi di Sacchi Elettroforniture. Qui i professionisti del mondo elettrico possono trovare un ampio assortimento di prodotti per la propria attività, ma anche servizi avanzati e assistenza specialistica grazie al personale competente presente.

“Siamo estremamente orgogliosi di questa nuova apertura in un anno complicato come il 2020, segnato dall’impatto economico generato dal Covid-19. – commenta Marco Giorgio Brunetti, Presidente e Amministratore Delegato – Una nuova filiale significa nuove assunzioni, nuovi investimenti, un piccolo ma importante contributo allo sviluppo economico del territorio lodigiano”.

Sacchi Elettroforniture investe sul territorio

Con i vicini punti vendita di Crema, Cremona e Piacenza, lo store di Lodi è il segno tangibile della volontà del Gruppo Sacchi di continuare a perseguire il proprio piano strategico di crescita in Lombardia, rafforzando ulteriormente la propria presenza capillare sul territorio e la propria leadership nel Nord Italia.

“Per i nostri clienti e per tutti i professionisti del settore elettrico desideriamo essere un punto di riferimento efficiente e competente per supportarli in ogni loro esigenza. Anche nel nuovo punto vendita di Lodi siamo attrezzati per fornire la più ampia disponibilità di prodotti e consegne veloci e puntuali” aggiunge Massimo Sanvito, Capo Distretto del Gruppo Sacchi.
Il nuovo punto vendita si trova in via della Filanda 16, naturalmente a Lodi.
È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 18:00 (chiuso sabato e domenica).
Per informazioni è possibile contattare lo store al numero 0371/616511 o scrivendo una mail all’indirizzo fil.lodi@sacchi.it