La mobilità elettrica è sempre più protagonista della nostra quotidianità, sta crescendo rapidamente e la sua corsa non sembra destinata ad arrestarsi. I dati provenienti da ogni latitudine del globo lo dimostrano con crescente evidenza. Si stima che attualmente nel mondo ci siano più di 7 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci, mentre nel 2016 erano 1,5 milioni.
Da questo contesto in divenire non è escluso neanche il nostro paese, dove la mobilità elettrica ha fatto e continua a fare passi da gigante. A evidenziarlo è la terza edizione del rapporto “100 Italian E-Mobility Stories 2020″, realizzato da Enel X e Fondazione Symbola, in collaborazione con Fiat Chrysler Automobiles (FCA).
Il documento è stato presentato in diretta streaming lo scorso 8 luglio. All’evento hanno partecipato, tra i vari, Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola, Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel X, Pietro Gorlier, Chief Operating Officer EMEA di FCA, Roberto Di Stefano, Head of EMEA E-Mobility, il Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde, oltre ad alcune testimonianze dai protagonisti delle storie presenti nel rapporto.
100 Italian e-Mobility Stories 2020: i talenti italiani protagonisti della nuova era della mobilità
Tra le pagine del rapporto, l’E-Mobility italiana viene raccontata attraverso 100 storie di imprese, centri di ricerca e associazioni che, nel proprio ambito, stanno contribuendo allo sviluppo della mobilità elettrica. L’Italia occupa un ruolo di primo piano in quella che può essere definita la nuova era della mobilità. Una mobilità che, proprio grazie alla diffusione dei veicoli elettrici, si fa sempre più sostenibile, assumendo un compito essenziale nella lotta alla crisi climatica e nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Dal design alla produzione di vetture, dalla componentistica alle batterie fino alle infrastrutture di ricarica: il nostro paese si dimostra al centro di questa rivoluzione di importanza cruciale per il destino del nostro pianeta.
L’E-Mobility al fulcro della ripartenza
La mobilità è un settore che nella delicata fase economica che stiamo vivendo, anche e soprattutto come conseguenza dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, vede confermati gli investimenti da parte delle case produttrici e dell’Europa mediante il Green Deal che costituirà uno degli assi principali della ripartenza.
Siamo di fronte a un vero punto di svolta per la mobilità elettrica. A parlare è l’attuale quadro nella sua totalità. L’evoluzione della tecnologia, la necessità di ridurre gli impatti sulla salute umana della mobilità tradizionale, il moltiplicarsi delle politiche e degli investimenti delle case automobilistiche sono tutti segnali ottimistici che remano a favore di un ormai inarrestabile sviluppo dell’E-Mobility.
Lo stesso ingresso nel paniere Istat a inizio 2020 dell’auto elettrica e dei monopattini elettrici, del resto, ha sancito la presenza di queste tecnologie nella vita di ogni giorno. Negli ultimi anni gli italiani hanno visto crescere le colonnine di ricarica, le vetture ibride ed elettriche circolanti, ma soprattutto le e-bike e i monopattini elettrici che sono ormai parte integrante del nostro paesaggio urbano.
Il mercato della mobilità elettrica
I numeri dell’e-Mobility si dimostrano positivi anche sul fronte delle vendite. Nella sola Europa, nei primi tre mesi dell’anno, mentre le immatricolazioni totali di autoveicoli hanno registrato un forte calo, le auto elettriche e ibride non hanno subito la contrazione del mercato. Le immatricolazioni di auto elettriche sono state 228.210 (+81,7% sul primo trimestre 2019), mentre le ibride hanno registrato una cifra pari a 310.308, segnando un +49%.
Nel nostro paese, nello stesso periodo, la vendita di auto ibride ha rappresentato quasi la metà (48%) del mercato della mobilità ad alimentazione alternativa, superando quella delle vetture a gas (40,5%), tradizionalmente più forti nel mercato nazionale.
Le eccellenze italiane nel mondo della mobilità
Come emerge con chiarezza dal rapporto 100 Italian E-Mobility Stories 2020, il Belpaese ha tutte le carte in regola per occupare un ruolo di primo piano nel nuovo mercato dell’E-Mobility, possedendo un ampio ventaglio di competenze e di tecnologie lungo tutta la filiera. L’elenco è davvero corposo. Si parte dalle case automobilistiche ai produttori di E-Bike e veicoli leggeri, passando per i motorini e gli autobus elettrici.
Il cuore pulsante della filiera si trova nella componentistica. Le nostre aziende creano e realizzano motori, freni, statori, elementi di elettronica, fino a scocche e pacchi batterie, registrando per di più la presenza di un Battery Hub destinato all’assemblaggio nella città di Torino. Ma c’è spazio anche per la professionalità dei designer italiani che vengono chiamati in tutto il mondo per ripensare le nuove forme della mobilità elettrica.
100 Italian E-Mobility Stories 2020 – La mappa della mobilità elettrica in Italia
L’elenco include infine realtà operanti nell’ambito delle modalità più avanzate di mobilità, dai servizi di sharing fino agli ideatori di soluzioni per la ricarica. Siamo quindi di fronte a un sistema di competenze ricchissimo che si distribuisce lungo l’intera penisola, concentrandosi in alcuni punti strategici, come il polo di Torino, il distretto di Brescia, la Motor Valley emiliana e il polo dell’automotive abruzzese.
L’eccellenza Made in Italy emerge con chiarezza dalle 100 storie raccontate nel rapporto. Per Realacci, queste storie “ci dicono che l’Italia è già in campo nella mobilità del futuro”. Ci mostrano inoltre “che il nostro Paese ha le energie per superare la crisi”. Secondo il Presidente di Fondazione Symbola, “occorre costruire insieme un’economia e una società più attente alla crisi climatica, più giuste, resilienti, competitive. Un percorso per superare la crisi generata della pandemia, che vede nella sostenibilità e nella sfida ai cambiamenti climatici la strada per far ripartire l’economia orientandola verso un nuovo futuro”.
La transizione verso la mobilità sostenibile, insomma, è già tracciata anche in Italia. Non ci resta che raccogliere i migliori frutti che ne scaturiranno.