Le principali caratteristiche di SPAC Automazione 2021

SPAC Automazione è software CAD per la progettazione elettrica di SDProget Industrial Software: la nuova realese SPAC Automazione 2021 disponibile a partire da novembre 2020.

Cosa è SPAC Automazione

SPAC Automazione è un software di progettazione che mette a disposizione dei professionisti del settore elettrico una gamma completa e performante di moduli specializzati per affrontare la progettazione di impianti elettrici per l’automazione industriale.

I plus della nuova versione:

La funzione gestione delle tensioni

La principale novità per SPAC Automazione 2021 è rappresentata dalla funzionalità di “Gestione delle tensioni” che consente un migliore controllo dello schema evitando errori di progettazione.

Con questa funzione è possibile definire quali tensioni entrano in gioco nell’impianto assegnando caratteristiche grafiche come colore, tipo linea e spessore. Le Tensioni così definite vengono “posate sullo schema” con un semplice Drag&Drop e il software analizza la situazione segnalando eventuali anomalie, cortocircuiti o collegamenti errati sfruttando le configurazioni legate alla propagazione delle tensioni nei simboli.

I controlli sono possibili poichè nei nei blocchi sono presenti funzioni aggiuntive ai pin di collegamento che definiscono sia la compatibilità con la tensione collegata, sia la caratteristica di propagazione della tensione. I punti di collegamento possono essere definiti quali sorgenti della tensione (Generatori), essere attraversati dalla tensione (Propagatori), oppure impedirne il passaggio (Utilizzatori).
La colorazione dei collegamenti assicura, inoltre, un miglioramento nella leggibilità dello schema elettrico.

Spac Automazione 2021 di SDProget

Recupero articoli materiali

Il CAD contiene librerie tecniche con migliaia di componenti dei principali produttori di mercato. Per rendere la ricerca dei materiali più efficace, SPAC Automazione 2021 permette di recuperare velocemente gli articoli materiali che sono stati utilizzati progetti analoghi.

SDProget_Opera4SPAC

Condivisione in Cloud per SPAC Automazione 2021

SPAC Automazione 2021 è compatibile con Opera4Spac, la soluzione nata dalla partnership tra SDProget Industrial Software e Remorides. Per mezzo della centralizzazione in Cloud, chi disegna lo schema elettrico può inviare le tavole sugli smartphone connessi a SPAC Automazione utilizzando la App di Opera con la certezza della trasmissione, archiviazione e ricezione in tempo reale.

Inoltre, con il plug-in Opera4SPAC il tecnico in campo può segnalare le modifiche allo schema elettrico, con foto, filmati, audio o disegnando a mano libera sullo schermo dello smartphone.

Al centro del primo World EV Day, l’impegno dei consumatori verso la mobilità elettrica

In occasione del primo World EV Day, la Giornata Mondiale della Mobilità Elettrica che si è tenuta mercoledì 9 settembre 2020, i conducenti di auto di oltre 60 Paesi del mondo hanno manifestato il loro impegno concreto a passare all’adozione di veicoli elettrici.

L’impegno globale deriva da #myevpledge, la campagna online di promessa lanciata nel mese di agosto da parte di ABB e Green.TV. L’obiettivo dell’iniziativa nel suo complesso è quello di sensibilizzare attuali e futuri conducenti a riconoscere il ruolo cruciale che i veicoli elettrici (EV) possono occupare nella transizione verso una mobilità sostenibile avanzata, motivandoli all’uso di una vettura elettrica come prossimo veicolo.

World EV Day: i risultati della campagna

I risultati della campagna vedono finora il Regno Unito capofila tra i Paesi già pronti alla mobilità elettrica, con il 29% di promesse di nuova mobilità. Seguono l’India, con il 13% e gli Stati Uniti d’America, con l’11%. Anche l’Italia ottiene una posizione tra i primi dieci Paesi per numero di promesse di nuova mobilità, piazzandosi al nono posto con un 2%, a pari merito con la Nuova Zelanda.

Al World EV Day hanno aderito molti partner e leader industriali sia per celebrare i progressi nel campo della mobilità elettrica sia per promuoverne lo sviluppo. Tra questi figurano Mahindra Electric Mobility, azienda specializzata in veicoli elettrici e tecnologie correlate, Polestar, produttore di veicoli elettrici, SSE, una delle grandi aziende energetiche del Regno Unito, e NIO, produttore cinese di veicoli elettrici.

Riferendosi al primo World EV Day, Tarak Mehta, Presidente di ABB Electrification, ha commentato come l’appuntamento abbia costituito una tappa fondamentale nella storia della mobilità elettrica. “Come headline partner di questa giornata”, ha precisato con entusiasmo, “ABB è molto orgogliosa di vedere come così tante persone in tutto il mondo abbiano aderito concretamente alla campagna di promessa di nuova mobilità con spirito positivo e consapevole. ABB è fortemente impegnata nella sensibilizzazione verso la mobilità sostenibile del futuro: per questo motivo abbiamo avviato un primo progetto pilota di flotta aziendale elettrica a partire dal Regno Unito, e siamo pronti a replicarlo in altri Paesi, tra i quali l’Olanda”.

Il ruolo chiave della mobilità elettrica nella sostenibilità

La mobilità elettrica si muove quindi di pari passo con la crescente sensibilità ambientale riscontrabile nei cittadini di ogni latitudine del globo. Su questo punto si è espresso anche Frank Muelhon, Managing Director per la mobilità elettrica del gruppo ABB, spiegando che negli ultimi anni nel mondo si è assistito a un grande cambiamento nelle percezioni dei consumatori, con una attenzione all’ambiente maggiore di quanto si sia mai registrata.

World EV Day

© – ABB

Sta progressivamente aumentando il numero delle persone desiderose di vivere in un ambiente più pulito, meno rumoroso e meno inquinato. Cittadini che sono di conseguenza disposti a prendere iniziative per fare in modo ciò avvenga. “Ed è qui che la mobilità elettrica entra in gioco”, ha puntualizzato Muelhon. Questa spinta permetterà di “far crescere la domanda di veicoli elettrici rispetto alle vetture tradizionali con motori a combustione, insieme alla richiesta di una maggiore autonomia e di una maggiore potenza di ricarica grazie alle maggiori dimensioni delle batterie”.

Le prospettive della mobilità elettrica

Il futuro del settore della mobilità elettrica si preannuncia perciò positivo, secondo il Managing Director di ABB. Negli anni a venire si produrranno sviluppi interessanti sul fronte dell’innovazione, a partire dalla componente “batteria”, su cui si concentrerà l’attenzione dell’intero settore automotive. “Non si tratta solo del costo”, ha specificato Muelhon, “ma anche della densità di potenza della batteria che determinerà una maggiore adozione di veicoli elettrici. Quando sarà raggiunta la parità dei costi rispetto ai veicoli tradizionali, i consumatori saranno molto più propensi a scegliere un veicolo elettrico”.

Nel breve termine si prospetta inoltre un grande cambiamento nelle quote del mercato automobilistico. A tale proposito, alcuni esperti del settore ipotizzano che entro poco tempo il 50% dei nuovi veicoli sarà elettrico.

Il futuro dell’E-Mobility appare già chiaramente delineato e promettente, in definitiva. E risulta altrettanto palese come la mobilità elettrica sia destinata a essere una soluzione di riferimento per uno stile di vita sostenibile e rispettoso del nostro pianeta.

Etichette energetiche: novità in arrivo da marzo 2021

Si prospetta una piccola rivoluzione sul fronte dell’etichettatura energetica. A partire dal 1° marzo 2021, infatti, su svariati prodotti si utilizzeranno nuove etichette energetiche per indicare il livello dei consumi. A stabilirlo è stata la Commissione Europea, attraverso il Regolamento (UE) 2019/2015 sull’etichettatura energetica delle sorgenti luminose, che integra le disposizioni del Regolamento quadro (UE) 2017/1369 ed è inteso a sostituire il Regolamento (UE) 874/2012 dal 1° settembre 2021.

Che cosa prevede il Regolamento

Le modifiche interesseranno lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, televisori e molti altri prodotti. Il passaggio alla nuova etichettatura è invece rinviato di qualche mese per le lampade. L’appuntamento è in questo caso fissato per il 1° settembre 2021. Le vecchie etichette saranno sostituite dopo un breve periodo di transizione di due settimane.

La principale novità riguarderà la reintroduzione della classificazione più semplice, che utilizza solo le lettere dalla A alla G, dalla più efficiente alla meno efficiente. Saranno quindi eliminate le categorie A+++ e analoghe.

Con questo aggiornamento si provvederà anche a una migliore differenziazione tra i prodotti, così da tracciare la via per la diffusione di articoli sempre più efficienti sotto il profilo energetico. Si prevede quindi che nella fase iniziale la categoria superiore, la A, sarà attribuita a pochissimi prodotti.

Come leggere le nuove etichette energetiche

I consumatori europei possono attendersi significativi risparmi energetici consultando le nuove etichette, ma anche professionisti, come i progettisti e gli installatori di sistemi, trarranno vantaggio da una guida più chiara.

Nuove etichette energetiche UE

© – European Commission

La scala semplificata faciliterà innanzitutto il confronto tra l’efficienza energetica dei diversi prodotti.

Attraverso la scansione del codice QR presente nell’angolo in alto a destra, i consumatori avranno inoltre la possibilità di ottenere informazioni più dettagliate sull’articolo accedendo al database EPREL (EU Product Database for Energy Labelling), ossia il Registro europeo dei prodotti per l’etichettatura energetica. Il database sarà disponibile per il pubblico a partire dalla fine del 2020 e aiuterà le autorità nazionali di sorveglianza del mercato a verificare che i prodotti siano conformi ai requisiti in materia di efficienza energetica e che le informazioni riportate sull’etichetta siano corrette.

Le nuove etichette potranno anche contenere icone in cui si mostreranno informazioni come la capacità del prodotto, il livello di rumorosità espresso in Decibel o il consumo di acqua, fornendo così dettagli utili ai consumatori.

Ma le novità non si fermeranno qui. Lo sviluppo di prodotti sempre più efficienti dal punto di vista energetico è in costante aumento. Per gli anni a venire si prospetta quindi un ulteriore aggiornamento delle etichette, nel momento in cui le categorie A e B risulteranno ampiamente popolate. Attendiamo perciò i futuri aggiornamenti.

Smart work: le smart home sono pronte?

Il lavoro a distanza (o smart work) è stato sotto i riflettori negli ultimi mesi a causa della pandemia Covid-19 che ha lasciato purtroppo a casa molti dipendenti, ma resta una tendenza da decenni. Il Global Workplace Analytics ha rilevato che il regolare lavoro da casa è cresciuto del 173% dal 2005 al 2018, l’11% in più rispetto al resto della forza lavoro. Ci sono diversi fattori determinanti, come spiega Rodney Elder, Global Principal, GSE/SSI di Equinix, tra cui le tecnologie migliorate per la collaborazione online, il risparmio sui costi, la sostenibilità, l’aumento della produttività, la preferenza dei dipendenti per modelli di lavoro più flessibili e altro ancora.

Tecnologia, privacy e futuro dello smart work

L’accelerazione del telelavoro cosa comporta per la propria postazione casalinga?
La maggior parte dei dispositivi smart è altamente integrata con la piattaforma basata su cloud del produttore, con conseguenti problemi di interoperabilità e di possibili blocchi legati alla fornitura del servizio da parte dei produttori in materia di supporto del ciclo di vita. Che valore ha un dispositivo per la casa intelligente se il suo servizio cloud viene interrotto?

Anche la privacy dei dati è una sfida importante. Molti utenti sono preoccupati per l’uso improprio dei dati da parte dei produttori di dispositivi. Un sondaggio condotto da Investor’s Business Daily su 902 adulti statunitensi ha rilevato che il 70% degli intervistati era preoccupato per la propria privacy relativa agli speaker intelligenti, indipendentemente dal fatto che ne possedesse uno o meno. Inoltre, uno studio sulla privacy dei dati IoT condotto dalla Northeastern University e dall’Imperial College di Londra ha rilevato che quasi il 90% degli 81 dispositivi da loro studiati condivideva dati con terze parti completamente estranei al produttore originale. Inoltre, i dati condivisi erano estesi e non protetti (il 37% dei dispositivi li condivideva come file in chiaro non criptati).

Come il settore sta affrontando queste sfide

Un modo ovvio per affrontare molte di queste sfide è scollegare il dispositivo dalla sua piattaforma cloud. I dispositivi sempre più intelligenti possono funzionare in modalità stand-alone con un’intelligenza artificiale (IA) sufficiente a gestire carichi di lavoro specifici. Un termostato intelligente non ha bisogno di avere l’intero vocabolario di Alexa per cambiare la temperatura in una casa. Le unità di microcontrollore (MCU) abilitate all’intelligenza artificiale (AI) e il minuscolo machine learning (Tiny ML) per l’edge consentono di gestire carichi di lavoro AI sul dispositivo, come il riconoscimento degli oggetti, i servizi abilitati alla voce e l’elaborazione del linguaggio naturale. Alcuni di questi dispositivi possono anche permettere agli utenti di decidere se connettersi o meno al cloud per ulteriori caratteristiche e funzioni.

I nuovi standard e le nuove soluzioni per la connettività wireless stanno inoltre aprendo la strada a una maggiore sicurezza per i dispositivi IoT in diversi modi.
Ad esempio, Citizens Broadband Radio Service (CBRS) è uno spettro recentemente designato per l’uso condiviso della banda larga wireless che non richiede una licenza. Questo rende facile per le organizzazioni costruire le proprie reti private 4G/5G. Un consorzio di aziende ha anche sviluppato una serie di standard CBRS per certificare l’interoperabilità e la sicurezza dei dispositivi.

Il WiFi 6 consente la certificazione Wi-Fi Protected Access 3 (WPA3), che include una crittografia più robusta e una gestione delle chiavi migliorata rispetto al WPA2 per una migliore protezione dei dati.

Lo slicing della rete 5G consente agli operatori di creare più reti virtuali su un’unica infrastruttura fisica comune. Ogni slice è una rete privata separata end-to-end che può essere personalizzata per affrontare diversi casi d’uso e meccanismi di sicurezza.

Implementare città e case intelligenti e sicure

Affinché la visione di una smart city, uno smart office o una smart home connessa in modo intelligente diventi realtà, è necessario che lo scambio di dati sicuro avvenga tra più fonti e attori – utenti, dispositivi, produttori, comuni, cloud, proprietari di applicazioni e altro ancora. Per offrire un’esperienza continua, sarà necessaria un’architettura IT distribuita in cui i dati possano essere scambiati ed elaborati in modo sicuro at the digital edge con modelli di governance che affrontino i problemi di privacy dei dati.

Un grande decennio per la micromobilità elettrica condivisa

Che esistano ampi margini di crescita ce lo può far capire l’importante lavoro di risistemazione stradale in corso a Milano per creare nuove piste a disposizione della micromobilità sostenibile a due ruote. Progetto accelerato dalla crisi del coronavirus, con la conseguente necessità di gestire la presumibile forte crescita degli spostamenti privati a scapito di quelli pubblici. Ma in ottica globale a certificare il futuro roseo di questi mezzi elettrici, con piccole e grandi ruote, e dei servizi di sharing collegati, arriva adesso una ricerca di Guidehouse Insights.

Tre tipologie di mezzi per la micromobilità sostenibile

Il report prende in considerazione tre tipologie di mezzi, fotografando così una realtà in autentica ebollizione commerciale, come è facile capire facendo un giro sul Web e vedendo la miriade di variegati modelli elettrici a due ruote che sono in vendita. In particolare vengono presi in esame gli e-kick scooters, ovvero i monopattini con batteria incorporata, i seated e-scooters, che aggiungono una seduta alle piccole ruote, e le più note e-bikes, le biciclette tradizionali con l’aggiunta dell’alimentazione a batteria.

Come detto il focus della ricerca è l’andamento dei servizi di sharing legati all’impiego di queste tre tipologie di mezzi, utilizzati per quella che viene definita come la micromobilità su due ruote. Una domanda che è destinata ad un autentico boom mondiale nel prossimo decennio. In particolare, se l’attuale giro d’affare globale dello sharing è pari a 8 miliardi di dollari, nel 2030 dovrebbe essersi quasi quadruplicato con un ammontare di 30 miliardi di dollari, il che significa una crescita annua del 14,2%.

Asia leader mondiale con oltre la metà del mercato dello sharing

L’area leader della micromobilità su due ruote è l’Asia, a sua volta trainata dai Paesi che si affacciano sul Pacifico, che nel 2020 dovrebbe prendersi più della metà (il 51%) del mercato della micromobilità condivisa su due ruote. Un’egemonia dovuta soprattutto al boom dello sharing di e-bikes in Cina che ha avuto inizio nel 2018. Ma le cose si stanno muovendo anche negli altri continenti e la riprova sta nella previsione per il 2030 che vede la quota dell’Asia ridursi al 34% del mercato globale.

micromobilità sostenibile

Europa in crescita trainata da e-kick scooters e seated e-scooters

Per quanto riguarda l’andamento del mercato europeo, il rapporto sottolinea come già adesso il nostro continente occupa la seconda posizione globale nell’ambito della micromobilità elettrica condivisa. Andando poi a scomporre il dato per tipologia di mezzi, si scopre come quella europea diventa una leadership mondiale relativamente ai servizi di sharing per l’impiego di e-kick scooters e seated e-scooters. E proprio il crescente impiego di questi due tipi di mezzi è destinato a trainare l’espansione del mercato europeo della micromobilità condivisa nel prossimo decennio (e di quello del Nord America).

A giustificare questa previsione ci sono riflessioni tecnico-economiche. Infatti, già ora per i gestori dei servizi di sharing il rapporto fra spese sostenute (essenzialmente il costo dei mezzi elettrici) ed introiti derivanti dal noleggio è più favorevole nel caso di utilizzo di e-kick scooters e seated e-scooters rispetto alle e-bikes. Una situazione che dovrebbe consolidarsi grazie al progresso tecnologico, tanto che già nel 2024 è atteso il sorpasso in termini di fatturato globale degli e-scooters su piccole ruote (con o senza seduta) rispetto alle biciclette elettriche.

Espansione in Polonia per Phoenix Contact E-Mobility

Sarà completato tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 il nuovo stabilimento in Polonia di Phoenix Contact E-Mobility. La struttura sorgerà nel Parco Scientifico e Tecnologico di Rzeszów-Dworzysko e sarà principalmente dedicata alla produzione ed al collaudo di cavi di ricarica in AC ed in DC.

Su una superficie totale di 15.000 m², di cui 14.000 m² destinati alla produzione ed allo stoccaggio e 1.000 m² adibiti ad uffici, il nuovo edificio rappresenta un ulteriore passo avanti dell’espansione dell’azienda nel settore della mobilità elettrica.

Rzeszów diventerà una sede importante nella rete di produzione mondiale con l’obiettivo di fornire i principali costruttori automobilistici e i produttori di stazioni di ricarica.

Svolgerà un ruolo significativo nella cooperazione internazionale tra i siti in Germania, Polonia e Cina: saranno implementati processi produttivi conformi alle procedure previste dallo standard IATF per garantire che i prodotti realizzati soddisfino requisiti di elevata qualità.

Il Parco Scientifico e Tecnologico Rzeszów-Dworzysko di Phoenix Contact E-Mobility offre molti vantaggi logistici grazie alla sua vicinanza all’aeroporto e ad una infrastruttura stradale ben sviluppata.

Tramite l’affiliata Phoenix Contact Wielkopolska di Nowy Tomyśl, il gruppo Phoenix Contact possiede già forti legami con la Polonia. Questo sito produce componenti elettrotecnici per il gruppo dal 1994 ed occupa all’incirca 2.600 collaboratori.

Green building: ridefinire il futuro degli edifici commerciali

Come trasformare gli ostacoli in opportunità per i green building? Anche il settore immobiliare si trova a fare i conti con la pandemia e la relativa frenata degli investimenti. Ma la sostenibilità, soprattutto nel terziario, non può aspettare. Anzi, mai come oggi l’intera filiera dell’edilizia è chiamata a cogliere nuove occasioni di business.

La sfida è coniugare diverse modalità di costruire, ristrutturare e gestire gli edifici con le altrettanto mutevoli esigenze del mondo professionale post covid.

Perché i green building sono una priorità?

Primo, la richiesta di energia a livello globale continua ad aumentare. Tra i protagonisti di questa crescita c’è proprio il settore immobiliare. Gli edifici sono infatti responsabili del 40% del consumo energetico europeo e contribuiscono significativamente all’aumento delle emissioni inquinanti. Purtroppo, le previsioni sul futuro sono tutt’altro che rosee.

L’edilizia ha l’occasione di rinnovarsi in ottica green, proponendo strutture efficienti realizzate con impianti e materiali a zero emissioni

All’urgenza di intervenire si associa tuttavia un rovescio della medaglia legato all’attualità. Il mondo del lavoro è stato improvvisamente stravolto dalla necessità di operare a distanza, mentre i requisiti di sicurezza e distanziamento sociale stanno cambiando le “regole” strategiche e strutturali degli edifici commerciali. Qui nasce la grande opportunità di riqualificare questi spazi in ottica ancor più efficiente. Luoghi dove sostenibilità, qualità dell’aria e risparmio energetico facciano la differenza anche nell’attrarre investitori. La ripresa green diventa una risorsa chiave per rivitalizzare il mercato immobiliare e aiutare le economie nazionali a ripartire dopo i drammatici effetti della pandemia.

La nuova normalità degli spazi professionali richiede efficienzaAffrontare il “new normal” strutturale

La sfida è quindi tecnologica, ambientale ed economica. Il settore delle costruzioni la può vincere solo sfruttando il cambio di mentalità stimolato dall’emergenza globale. In un futuro di nuova normalità che ci riconduce, appunto, alla sostenibilità degli edifici commerciali e dei centri direzionali.

Le priorità, oggi, sono:

Come soddisfarle? L’innovazione tecnologica aiuta le aziende a raggiungere questi obiettivi senza rinunciare ai percorsi di efficientamento energetico e decarbonizzazione avviati prima dell’emergenza covid.

Tre pilastri dei nuovi green building

La svolta sostenibile, secondo gli esperti di Schneider Electric, sta nella visione integrata degli edifici. Una concezione di smart building che tenga in considerazione tre aspetti basilari:

Interventi da pensare e da realizzare quanto prima, avvalendosi del supporto di technology provider qualificati. Schneider Electric risponde all’appello dei green building con tecnologie efficienti, sostenibili e connesse.

La mappa degli oggetti più insoliti che rendono smart la nostra casa

Quando pensiamo al concetto di smart home la mente corre alle luci intelligenti, agli assistenti vocali e ai moderni sistemi di sicurezza che rendono gli appartamenti veri e propri gioielli ad alta tecnologia. Nel momento in cui diventa necessario cambiare casa e trasferirsi, in genere, si coglie la palla al balzo e si mette in atto un rinnovamento totale dal punto di vista della fruizione degli spazi domestici, puntando a progettare una moderna smart home.

Dopo aver passato mesi e mesi alla ricerca della casa perfetta, una sorta di caccia al tesoro alla quale ci si dedica con l’agente immobiliare oppure in autonomia, occorre mettere a punto alcuni step come quelli legati all’arredamento e alla scelta degli elettrodomestici o per esempio alla ricerca di tariffe luce su Facile.it. Confrontare in via digitale le tariffe e comprendere da che cosa dipenda il costo della luce rappresenta la via principale per fare scelte consapevoli. Peraltro sarà utile fare mente locale sul fatto che tra le ragioni che spingono verso la scelta di progettare una smart home c’è anche una maggiore possibilità di gestire e monitorare i consumi di energia, alleggerendo di fatto la bolletta.

Sostenibilità ed efficientamento energetico sono al centro

Il concetto di sostenibilità è centro del dibattito internazionale e mentre le grandi industrie sono chiamate a fare la loro parte in termini di riduzione dell’inquinamento anche i privati cittadini possono dare un contributo abbassando le emissioni domestiche e gestendo i consumi.

E’ dunque corretto affermare che grazie alla smart home si ottiene un risparmio energetico che fa bene non soltanto ai conti della famiglia ma anche all’ambiente.

Gestire la casa in maniera facile e veloce attraverso l’impiego di app dedicate rappresenta una soluzione performante che solo qualche anno fa sarebbe stata definita come fantascientifica. La casa smart, in pratica, è quella che contiene al suo interno un certo numero di accessori e oggetti che si connettono a una rete senza fili e possono essere gestiti tramite cellulare. Alcuni sono più popolari, altri invece più insoliti: l’obiettivo comune è quello di rendere più piacevole e meno stressante la vita tra le mura domestiche.

Ecco perché sono allo studio sempre nuovi e stupefacenti accessori, che vanno oltre i ‘classici’ assistenti vocali. Ad ogni modo sarà corretto iniziare dalle lampadine intelligenti, quelle che si connettono tramite linea wifi alla rete di casa e possono essere gestite (accese, spente, cambiato il colore) tramite app dello smartphone. Per capire, quando si sente un rumore sospetto all’esterno della casa e si è a letto nel pieno della notte, con un clic si potranno accendere tutte le luci. Sempre più diffusi sono inoltre le smart tv e i frigoriferi che ‘mappano’ gli alimenti a disposizione, quelli scaduti e quelli migliori per fare determinate ricette.

Un materasso speciale, una spazzola radar e lo spazzolino visuale

Ci sono alcuni oggetti che siamo abituati a utilizzare così spesso e con cadenza regolare che li diamo per scontati e li immaginiamo come assolutamente statici e non hi-tech. Basta pensare alla spazzola per capelli: quella smart è dotata di una gran quantità di sensori in grado di archiviare sullo smartphone le info relative alla secchezza della cute, i danneggiamenti e i nodi nei capelli ma anche la forza che si utilizza per il gesto di spazzolare.

Altro esempio curioso è rappresentato dal materasso intelligente, che si offre di impostare la temperatura con la quale la persona verrà accolta sotto le coperte. Questo oggetto sui generis è in grado di monitorare e archiviare le abitudini come l’orario in cui ci si reca a dormire (servirà a far raggiungere correttamente e per tempo quella particolare temperatura).

Vengono registrate anche abitudini legate al giorno (pasti, sport) in modo da consigliare soluzioni per migliorare il sonno. Sempre in un’ottica di estrema connessione e continuo dialogo tra gli accessori smart di casa, il materasso intelligente è pure in grado di ‘comunicare’ che la persona sta dormendo chiudendo porte e spegnendo luci di conseguenza.

Infine un altro accessorio che diamo per scontato è lo spazzolino da denti: ne esistono modelli smart in grado di attivare una speciale videocamera in comunicazione con lo smartphone: carie, tartaro e zone complicate da raggiungere che rimangono sporche non saranno più tabù.

Webinar Rockwell Automation insieme a Technology BSA

A settembre sono in programma due webinar gratuiti dedicati alla formazione industriale dei costruttori di macchine, degli addetti agli impianti e dei tecnici coinvolti in attività di manutenzione industriale.

I temi trattati in questi training online organizzati da Technology BSA, distributore specializzato nella fornitura di componenti per l’automazione industriale, sono molto attuali. Si parlerà infatti delle nuove tecnologie e soluzioni IIoT (Industrial Internet of Things) dedicate all’industria 4.0 per capire come questi sistemi possono fare la differenza all’interno del proprio processo produttivo! Grazie al partner scelto da Technology BSA, ci si potrà confrontare con i tecnici esperti di Rockwell Automation, leader indiscusso nell’ambito delle soluzioni di automazione industriale.

I nuovi sistemi intelligenti di fare impresa non devono essere considerati come processi lontani dalle nostre piccole realtà territoriali. Al contrario, più si conoscono i dispositivi e le apparecchiature capaci di fornire dati e informazioni in tempo reale su prestazioni, manutenzioni e sicurezza, e meglio si potranno affrontare le esigenze aziendali! La formazione è importante! Se non si è a conoscenza delle novità di settore non si possono valutare e affrontare, in un secondo momento, i diversi cambiamenti industriali.

Smart Machine – 15 settembre 2020

webinar smart machine di Tecnology BSA e Rockwell AutomationNel primo webinar Rockwell Automation tratterà il tema dei sistemi intelligenti di automazione industriale. Si parlerà quindi di quelle che oggi vengono definite Smart Machine, nell’ottica di un avvicinamento al concetto di “Smart Factory”: maggiore connettività e condivisione delle informazioni aziendali.
La produzione intelligente è il risultato di tre fattori chiave: automazione e controllo dei processi, raccolta di dati di macchinari e impianti e analisi avanzate delle informazioni. Macchine e attrezzature sono in grado di interagire tra di loro, migliorando la produttività e adattandosi velocemente ai cambiamenti lungo l’intera catena del valore.

Molte aziende incontrano ostacoli causati dall’utilizzo di tecnologie obsolete, mancanza di competenze interne e disallineamenti aziendali. Questi ultimi si possono riscontrare in una mancata collaborazione tra personale IT e OT. Un’impresa connessa aiuta i produttori a svolgere la propria attività in modo più controllato, efficiente e riducendo i tempi di fermo macchina. Utilizzare dispositivi intelligenti aiuta a supportare questo processo di modernizzazione e miglioramento delle prestazioni aziendali.

Durante il training online si parlerà di:

Iscriviti al webinar “Smart Machine” con Rockwell Automation al seguente link: https://www.technologybsa.com/bsa/smart-factory-e-industry-4-0-evento/

Smart Safety – Settembre 2020 (data da definirsi)

Webinar smart Safety di Tecnology BSA e Rockwell AutomationIl secondo webinar con Rockwell Automation ha come obiettivo quello di dimostrare che la sicurezza industriale oggi deve essere gestita in modalità smart. Ma cosa significa?
Le soluzioni di Smart Safety permettono di standardizzare il controllo di sicurezza e il controllo macchine.Questi sistemi sono meno soggetti ai fermi macchina e permettono di migliorare produttività e redditività. Questo perché possono accedere a una maggiore quantità di dati diagnostici semplificando così il sistema di cablaggio. Accedere ai dati in tempo reale permette di:

Combinando i dati di produzione e quelli sulla sicurezza è anche possibile comprendere la frequenza, la durata, l’ora e l’ubicazione degli interventi correlati alla sicurezza. Vi è inoltre la possibilità di automatizzare e accelerare il processo di auditing, migliorando così la conformità alla normativa.

Durante il webinar si tratteranno i seguenti temi:

Iscriviti al webinar “Smart Safety” con Rockwell Automation al seguente link: https://www.technologybsa.com/bsa/soluzioni-di-sicurezza-macchine-e-impianti/

Iscriviti ai webinar Technology BSA e Rockwell Automation

Partecipa anche tu ai webinar gratuiti organizzati da Technology BSA in collaborazione con Rockwell Automation! Avrai l’opportunità di parlare direttamente con un tecnico esperto che risponderà in maniera professionale a tutte le tue domande. Iscriviti subito per restare al passo con le novità del settore dell’automazione industriale!

Libro bianco sulle Pompe di Calore: la via italiana dell’efficienza

Quanta strada ha percorso, negli ultimi dieci anni, il riscaldamento efficiente? Il Libro bianco sulle Pompe di Calore di Assoclima racconta un settore strategico per l’economia, per l’ambiente e per il benessere delle persone. Una tecnologia che ha saputo erodere l’egemonia del gas per formulare nuovi modelli impiantistici negli edifici. E nuovi strumenti professionali per supportare le urgenti politiche green del nostro Paese.

Perché un altro Libro bianco sulle Pompe di Calore

“Con l’edizione di luglio 2020 – scrive nella prefazione Roberto Saccone, presidente emerito di Assoclima -, vogliamo collaborare alla diffusione della cultura dell’efficienza energetica e aiutare chiunque sia interessato a capire il contributo dei sistemi a pompa di calore per lasciare in eredità alle generazioni future un mondo decarbonizzato e sostenibile”.

Non solo, la terza uscita evidenzia aspetti di salute pubblica riconducibili all’emergenza degli ultimi mesi. Perché migliorare la qualità dell’aria indoor e outdoor, oggi, non è solo un desiderio ma un obbligo. Alcuni studi hanno infatti rilevato un possibile legame tra incidenza delle infezioni virali e concentrazioni di particolato atmosferico (PM10 e PM2,5). La crescita degli impianti a pompa di calore, sottolinea Assoclima, può contribuire a ridurre i livelli di inquinamento, soprattutto nelle grandi città.

I 6 milestone dello sviluppo italiano

Tornando al mercato di riferimento, cosa è cambiato dalla prima pubblicazione del 2008? I progressi riguardano soprattutto la tecnologia. Le attuali pompe di calore coprono range di temperature molto più ampi, garantiscono efficienze elevate e trovano applicazione in una vasta gamma di edifici. Insomma, sono cambiate molte cose e sono stati superati molti – non tutti – gli ostacoli alla diffusione di questi sistemi efficienti.

Ripercorriamo le principali tappe dell’evoluzione italiana:

Nell’attualità, la loro importanza viene ribadita dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) inviato nel 2019 a Bruxelles.

Cosa sono oggi le pompe di calore

La riconosciuta vivacità del mercato italiano è argomento del primo capitolo. Secondo i dati Assoclima, nel 2018 il valore della produzione nazionale è aumentato circa del 5%, le vendite sono state di quasi 8 GWt, al +10% sul 2017. Inoltre, ogni anno nel nostro Paese si vendono mediamente 1 milione di pompe di calore. Un’eccellenza riconosciuta anche a livello europeo e internazionale, con un export che copre il 61% della produzione.

In termini di rinnovabili termiche, nel 2017 il GSE ha stimato investimenti pari a 2,1 miliardi per l’installazione di impianti a pompa di calore e 2,95 miliardi per la relativa gestione. Senza dimenticare il valore aggiunto prodotto da questo segmento delle rinnovabili termiche, pari a 3,3 miliardi di euro, e i positivi risvolti occupazionali per l’intera filiera.

Normativa, incentivi, opportunità

Tra gli approfondimenti delle successive sezioni, spiccano la definizione del contesto legislativo europeo e i provvedimenti che negli ultimi anni hanno influenzato la progettazione dei sistemi a pompa di calore.

I cambiamenti climatici e la necessità di accelerare la transizione energetica anche nel settore del riscaldamento hanno messo le pompe di calore al centro dell’attenzione

Nei capitoli centrali, due tematiche altrettanto importanti. Il quarto offre una puntuale disamina degli incentivi fiscali dedicati agli utenti che scelgono di riqualificare il vecchio impianto di riscaldamento con un sistema a pompa di calore. A seguire, l’approfondimento sulla riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici.

Il futuro? Edilizia rinnovabile e sostenibile

Dopo l’analisi, la strategia. Mentre il capitolo 8 illustra lo status di attuazione degli obiettivi 20-20-20, il libro bianco si conclude con la sintesi delle ambizioni legate al Pniec 2030. Buona parte del capitolo 9 è infatti dedicata a proposte utili e condivise per indirizzare i decisori politici verso i traguardi di sostenibilità, efficienza e decarbonizzazione.

“Occorre puntare su un’edilizia ad altissima prestazione energetica, con un fabbisogno quasi nullo e soddisfatto per la maggior parte da fonti rinnovabili – leggiamo nelle conclusioni del volume -. Per raggiungere questo obiettivo servono tecnologie altamente efficienti e rispondenti ai bisogni di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria con l’utilizzo di energia pulita. Gli NZEB, inoltre, rendono prioritaria la tematica della qualità dell’aria interna, in conseguenza delle minime infiltrazioni consentite dall’esterno”. La soluzione a tutte queste necessità sta proprio nella tecnologia della pompa di calore.

Consulta il terzo Libro bianco sulle Pompe di Calore.