Focus Software per la progettazione impiantistica

Da sempre il settore della progettazione e realizzazione di quadri elettrici e impianti elettrici ha bisogno di strumenti per il calcolo e per la rappresentazione grafica dei progetti da realizzare. I software di progettazione impiantistica consentono di supportare e semplificare il lavoro di progettisti e impiantisti.

Progettare un impianto è un’operazione che richiede professionisti qualificati.

Sul mercato sono presenti diversi software per la progettazione sia in forma gratuita sia a pagamento dedicati ai settori della progettazione elettrica, meccanica, dell’automazione, dedicati agli impianti illuminotecnici…oltre a soluzioni per creare preventivi e offerte.

È importante scegliere quello più adatto al progetto da realizzare. I software di progettazione impiantistica consentono di creare e realizzare schemi elettrici, impianti di illuminazione, impianti di regolazione, configurare quadri, oltre ovviamente a creare le distinte dei materiali, e predisporre tutta la documentazione necessaria alla realizzazione degli impianti.

Ma quali caratteristiche considerare? Sicuramente la completezza, la facilità di utilizzo e la possibilità di creare progetti in modo veloce con l’utilizzo di librerie di componenti e simboli. Inoltre la possibilità di implementare moduli aggiuntivi, o librerie di materiali, oltre alla possibilità di creare la  la documentazione in diversi formati come DWG, Word, Excel.

In questo focus alcune delle ultime novità relative ai software presenti sul mercato.

Realizzato in collaborazione con

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Schermata SPAC Easysol

Fotovoltaico, con EasySol l’impianto si progetta in pochi minuti

SPAC EasySol permette di progettare e dimensionare un nuovo impianto fotovoltaico nel giro di pochi minuti.
Per i progetti di sviluppo e prototipazione elettrica dei cablaggi, Comau ha scelto SDProget

Cablaggi a prova di errore

Comau ha scelto SPAC Automazione e CABLING 4D (Cabling for Design) di SDProget Industrial Software per i nuovi progetti elettrici di prototipazione e sviluppo nella divisione di robotica.
SPAC Start Impianti 21 di SDProget

Progettazione elettrica: SPAC Start Impianti 21

SDProget Industrial Software propone SPAC Start Impianti 21, il CAD elettrico, semplice e intuitivo, con motore grafico AutoCAD OEM in licenza permanente.
ElettraCAD: funzionalità per i-Project ed eXteem

ElettraCAD: integrazione con i-Project ed eXteem di Schneider Electric

Novità nel modulo di integrazione ElettraCAD - software CAD per strumenti di calcolo e per la rappresentazione grafica del progetto - di i-Project ed eXteem di Schneider Electric.
SD Proget schermata Cavi 8

Rilasciato il modulo CAVI 8 per SPAC Automazione

Insieme all'ultima versione di SPAC Automazione è stata rilasciata anche la versione CAVI 8, che assicura un notevole passo in avanti per chi lavora nel settore del cablaggio.
Screenshot modulo BIM Manager di BetaCAD

BIM Manager, il modulo di BetaCAD per il BIM

Il modulo opzionale BIM Manager per i software BetaCAD è conforme al building Smart e consente di importare file IFC convertendo la geometria IFC in entità DWG native.
software professionale i-project 6.1 videata

Integrazione progettazione elettrica e meccanica con i-Project 6.1

Hai bisogno di progettare impianti elettrici e di regolazione di una centrale termica, gestire impianti di raffrescamento e riscaldamento? Schneider Electric propone il software professionale i-Project 6.1.

 

Progettazione elettrica: SPAC Start Impianti 21

Per progettisti, installatori e aziende produttrici del settore elettrico, SPAC Start Impianti 21 è la nuova versione del CAD di progettazione di impianti elettrici civili, industriali e per il terziario di SDProget Industrial Software. La nuova versione include il motore grafico AutoCAD OEM in licenza permanente.

SPAC Start Impianti 21 è dotato di un’interfaccia grafica semplificata che lo rende un software industriale intuitivo e semplice da utilizzare. Il software permette di importare file architettonico dwg/dxf, file in formato pdf, immagini scannerizzate e disegnare direttamente una planimetria in 2D o in 3D.

Progettazione semplice e veloce

SPAC Start Impianti 21 per la progettazione elettricaIl software è dotato di Project Center, un sistema di progettazione che offre completezza dei comandi CAD specifici per il settore, database con tutti i componenti necessari e implementabile dall’utente stesso.

Mediante il Project Center si lavora per elementi (singole scatole, porzioni di impianto o locali completi): innanzitutto si compongono gli elementi del progetto attingendo dai cataloghi dei principali produttori, poi si trascinano all’interno della planimetria 2D o all’ambiente 3D.
Il sistema calcola automaticamente tutti i componenti nonché gli accessori, come supporti, placche e copriforo necessari per comporre l’ordine completo.

Schemi unifilari con SPAC Start Impianti 21

SPAC Start Impianti 21 dispone di funzioni di base per realizzare schemi funzionali e ausiliari completi di elaborazioni automatiche:

Realizzare uno schema unifilare dell’impianto è molto veloce grazie al nuovo DB Center che consente la di trascinare sulla planimetria i simboli elettrici e topografici, creare nuovi codici in archivio e compilare le tabelle dei dati.

Inoltre, è possibile stampare gli schemi unifilari, riprodurre o esportare in Microsoft Excel le distinte dei materiali e le tabelle riepilogative di tubazioni e cavi.

Dichiarazione di conformità in automatico

Con SPAC Start Impianti 21 è possibile generare in automatico la Dichiarazione di Conformità (DI.CO) oltre a includere le distinte materiali realizzate con SPAC Start Impianti e EasySol, allegare il disegno degli impianti unifilari e le planimetrie.

Grazie a questa applicazione si ha la possibilità di realizzare il libretto d’impianto o la dichiarazione di rispondenza.

Una libreria completa di componenti elettrici

Grazie a SPAC Data Web è possibile accedere al database dei materiali, in continuo aggiornamento, infatti bastano pochi click per avere a disposizione una vasta libreria di componenti elettrici.

Il software è compatibile con Opera4SPAC, la tecnologia che consente di vedere gli schemi direttamente in cantiere e in remoto sfruttando la potenza del Cloud di Opera Industry di Remorides.

SPAC Start Impianti 21 è inoltre compatibile con SPAC EasySol 21, il software CAD per la progettazione di impianti fotovoltaici che unisce il rigore scientifico ad una grande facilità di utilizzo.

SPAC Start Impianti 21 consente di conoscere il prezzo dei materiali, la loro disponibilità e i tempi di consegna, in tempo reale.

Packaging efficiente nel percorso sostenibile di Omag

La sostenibilità diventa motore di performance digitali e cultura aziendale. Fare packaging efficiente, per Omag, non significa solo ridurre i consumi legati alla produzione delle proprie macchine confezionatrici. L’evoluzione green della realtà marchigiana affonda le radici in una precisa strategia a 360 gradi volta a ridurre l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita dei macchinari e a migliorare la qualità dell’offerta.

Ad accompagnare Omag in questa sfida, le tecnologie digitali della piattaforma EcoStruxure di Schneider Electric. Una partnership basata sulla condivisione di competenze e sguardo rivolto all’innovazione, che si rispecchia negli importati risultati raggiunti.

Da packaging efficiente ad azienda sostenibile

Fondata nel 1973 a Gradara (PU), Omag produce macchine e linee per il confezionamento primario in buste e stick. Soluzioni personalizzate ed evolute rivolte soprattutto a clienti dei settori alimentare, cosmetico e farmaceutico. Mercati che necessitano, oggi più che mai, flessibilità e aggiornamento tecnologico.

Ma non è tutto: oltre i traguardi di efficienza energetica e performance c’è la sostenibilità. Per questo l’azienda ha deciso di sottoporre una delle macchine di punta, il modello CS/10 per il confezionamento in stick-pack, a un processo di analisi per valutarne il profilo di impatto ambientale dalla progettazione al fine vita.

Il modello CS10 analizzato da Schneider ElectricAnalizzare per cambiare prospettiva

La valutazione ha rappresentato il primo passo di un progetto volto a:

“Da sempre focalizziamo l’attenzione sul tema dell’efficienza energetica, oltre che sulle performance delle nostre macchine. Per questo da più di 10 anni siamo fedeli alle soluzioni motion di Schneider Electric – racconta Roberto Filippucci, Automation & System Manager e membro del board direzionale di Omag -. Non avevamo mai però messo questo tema al centro di una riflessione complessiva sulla sostenibilità. Abbiamo deciso di farlo in relazione a un trend di mercato che evidenzia maggiore attenzione ai processi industriali green e soprattutto perché abbiamo ritenuto di poter migliorare i nostri prodotti partendo da una prospettiva diversa”.

Il risultato? Omag è già sostenibile, ma guarda oltre

La valutazione dell’impatto ambientale ha dimostrato la sostenibilità della confezionatrice CS/10 e anche dell’azienda nel suo complesso. Ma partiamo dalla macchina: guardando all’automazione, la soluzione utilizza tecnologie motion control dell’offerta PacDrive3. Proposte dedicate in particolare agli OEM del settore packaging e targate Green Premium Ecolabel, il programma di sostenibilità dei prodotti Schneider Electric. A queste tecnologie si associano i motori brushless, che consentono una riduzione del 20% dei consumi energetici. La combinazione e l’implementazione di queste tecnologie hanno portato notevoli risultati in termini di impatto ambientale della macchina.

Secondo l’assessment, l’azienda Omag:

L’analisi ha inoltre permesso alla dirigenza di conoscere il livello di sostenibilità di ogni singola fase del processo di realizzazione della confezionatrice. Nuove consapevolezze dalle quali generare azioni di miglioramento in ottica di efficienza energetica e consumo di materiali grezzi, coinvolgendo la supply chain in un percorso basato su reali obiettivi di sostenibilità e creazione di valore.

Nuove performance dalle macchine connesse

I risultati del progetto hanno “innescato” una fase di profondo rinnovamento, verso ulteriori iniziative di smart manufacturing. “Implementando i cambiamenti suggeriti dall’analisi di impatto – continua Filippucci -, abbiamo scoperto che approcciare l’innovazione di prodotto in tutto il ciclo di vita porta anche a migliorarne le performance qualitative e quantitative”.

Anche qui Schneider Electric ha supportato l’innovazione dei modelli operativi e dei processi aziendali di Omag. La proposta digitale si basa infatti sulle soluzioni della piattaforma EcoStruxure for Machine, per realizzare macchinari connessi e controllabili da remoto:

Come cambia la proposta Omag? La macchina connessa abilita operazioni di manutenzione predittiva e servizi digitali di controllo e gestione del parco da remoto. Si genera così un valore aggiunto che consente di ottimizzare il funzionamento della macchina nel suo complesso, mantenendo elevate performance energetiche e operative.

Packaging efficiente con EcoStruxure? Scoprilo a Interpack 2021

L’esperienza di Omag conferma un percorso evolutivo ormai avviato. La scelta è quella di partire dalla sostenibilità per creare innovazione e valore per il proprio modello di business industriale, realizzando una trasformazione di lungo periodo orientata alla convergenza digitale.

L’adattabilità e la flessibilità delle macchine è fondamentale per essere competitivi nel settore packaging

La best practice marchigiana, e tante altre applicazioni EcoStruxure, saranno saranno protagoniste alla prossima Fiera Interpack, a Düsseldorf dal 25 febbraio al 3 marzo 2021.

ElettraCAD: integrazione con i-Project ed eXteem di Schneider Electric

ElettraCAD è il software CAD elettrico di BetaCad che consente di realizzare schemi di impianti elettrici e quadri elettrici, integrando e completando il lavoro svolto da programmi come i-Project o eXteem di Schneider Electric.

La collaborazione con Schneider Electric e lo sviluppo da parte di BetaCAD di applicazioni ha consentito di creare una sinergia per offrire al progettista una soluzione rapida, completa e certificata.

All’interno di i-Project si sviluppa il progetto dal punto di vista del calcolo elettrico. Lo sviluppo del progetto viene mostrato sotto forma di schema unifilare ed esportato direttamente in formato ElettraCAD. Successivamente viene convertito nella tipica gestione multifoglio di ElettraCAD in maniera automatica. In questo modo il progettista ha a disposizione tutti i comandi di gestione e stampa dei fogli ma anche le funzioni automatismi di ElettraCAD per completare lo schema.

Nuove sinergie con i programmi i-Project ed eXteem

Scatola del software ElettraCadRestyling grafico e supporto multilingua – L’interfaccia grafica presenta una maggiore chiarezza, è stata uniformata ai software agli standard del gruppo Schneider Electric ed è più semplice la produzione di file DWG e PDF.

Icone blu per il manuale d’uso e tipologia di documento – inserimento di elementi grafici per rendere più semplice l’utilizzo del modulo di conversione. Grazie alle icone è possibile avere l’accesso diretto alle informazioni sulle tipologie di fili elaborabili e sulla documentazione del software.

Supporto per nuovi blocchi e dati in eXteem – nella nuova versione sono stati inseriti  nuovi blocchi e dati per supportare i prodotti aggiunti da Schneider Electric all’interno di eXteem. I disegni sono più dettagliati sia dal punto di vista grafico, sia da quello delle informazioni riportate.

I software Elettracad

ElettraCAD produce software CAD per la progettazione industriale che possono essere scaricati e provati gratuitamente per 30 giorni direttamente dal sito web elettracad.com:

BetaCAD lavora costantemente allo sviluppo e aggiornamento per migliorare le funzioni già presenti e cercare nuove soluzioni in grado di innalzare sempre più il livello qualitativo del software.

Ripartenza digitale, tra le sfide dell’industria italiana

È ancora presto per pensare alla ripartenza digitale della nostra industria? Il comparto produttivo italiano esce dall’emergenza Covid-19 con tante ferite, ma una sostanziale certezza: la visione 4.0 può fare la differenza.

Controllo remoto, efficienza operativa e redditività aziendale sono fattori chiave di un’esperienza cruciale nella lotta al “cigno nero” che ha colpito salute ed economia globali. Chi in tempi non sospetti ha creduto nei vantaggi di Industria 4.0, ne ha sperimentato tutta la portata. Le realtà più titubanti hanno potuto constatare quanto possa essere determinante.

Da qui riparte il viaggio smart del mercato industriale, che abbiamo approfondito insieme a Massimo Merli, VP della divisione Industrial Automation di Schneider Electric Italia.

Ripartenza digitale tra visione e realtà

Massimo Merli, VP Industrial Automation di Schneider ElectricRicollegandoci ai concetti di efficienza e profitability della fabbrica connessa, oggetto degli ultimi Innovation Talks di Schneider Electric, partiamo dall’impatto di questa trasformazione sulle attuali eisgenze del settore. “Oggi più che mai l’evoluzione digitale è riconosciuta dai clienti – spiega Massimo Merli -. I nostri temi di sempre, ovvero i fattori di competitività legati a efficienza operativa ed energetica, al supporto remoto degli utenti, alla gestione intelligente degli asset, si sono improvvisamente palesati come fattibili, vantaggiosi e reali. La digitalizzazione si è rivelata l’unico modo per mantenere produttività e operatività nonostante l’emergenza”.

Non solo, l’accelerazione di questo percorso ha concretizzato agli occhi degli imprenditori nuove modalità ugualmente efficaci di lavorare. Risorse integrate da sfruttare anche in un futuro (speriamo presto) Covid-free.

Il ruolo strategico di Industria 4.0

La prima best practice riguarda proprio Schneider Electric. Forte di un solido background tecnologico, l’azienda ha prontamente risposto alla “chiamata” dello smart working. Questo ha permesso allo staff di supportare partner e clienti anche nei momenti più difficili, sia sul lato operativo sia con nuove proposte formative. Contribuendo, anche in lockdown, alla trasformazione digitale del contesto italiano.

Tra le categorie più “sensibili” alle applicazioni 4.0, il manager annovera i costruttori di macchine. “Gli OEM hanno sofferto soprattutto il fatto di non poter programmare manutenzione e operazioni di start-up in presenza – precisa il manager -. La possibilità di gestire da remoto questi aspetti fa la differenza in termini di costi, continuità operativa e risparmio energetico”. Parliamo di sistemi di realtà aumentata che consentono per esempio a un operatore italiano di programmare e gestire macchine in un altro continente, organizzando anche training virtuali. Prodotti connessi, software e gestione smart della supply chain sono i fattori chiave di un adattamento flessibile ai repentini cambiamenti del mercato.

La strategia di Schneider Electric per la ripartenza digitale italiana

Tecnologie integrate e cyber security

Come ottenere tutto questo? La prima tecnologia abilitante è la connettività. “Schneider Electric supporta le aziende nel percorso di digitalizzazione con dispositivi in grado di interconnettere e monitorare anche le macchine più obsolete – aggiunge il manager -. Ai quali combinare applicazioni, servizi cloud e analytics utili a valorizzare i dati. Fondamentale, in tal senso, la possibilità di raccogliere informazioni critiche e analizzarle per prendere decisioni utili a ottimizzare manutenzione e processi aziendali”.

Aspetto trasversale a tutti gli ecosistemi tecnologici, la cyber security. Anche qui, la pandemia ha notevolmente alzato il livello di guardia. La partita dell’Industrial IoT si gioca qui su due livelli:

Come andrà la ripartenza digitale italiana

Le tecnologie e il supporto dei provider qualificati, dunque, non mancano. Ma le aziende torneranno a pensare in ottica 4.0? “L’impressione è che chi potrà, investirà – commenta Merli -. Considerando tuttavia le difficoltà economiche del periodo, sarà ancora più importante accompagnare le aziende con un approccio step by step. Penso in particolare alle realtà più piccole, che popolano la maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano”. Resta fondamentale, anche nella ripartenza digitale, il sostegno istituzionale. “Gli incentivi vanno nella direzione giusta, ma andrebbero tarati secondo una visione a medio-lungo termine – conclude l’intervistato -. C’è poi il tema infrastrutturale della connettività a banda larga, il 5G schiuderà grandi scenari di sviluppo per l’IIoT”.

Le aziende sono ancor più sensibili all’evoluzione digitale, ma vanno supportate in progettualità e competenze

L’ultimo scenario riguarda la trasformazione delle persone. La carta vincente, per creare competenze digitali e soddisfare le richieste del mercato, è creare network educativi che coinvolgano scuola, imprese e associazioni in percorsi condivisi di formazione e cultura aziendale 4.0.

agardio.manager per una energia sotto controllo totale

Raccogliere in tempo reale tutti i dati di consumo, elaborandoli e rendendoli immediatamente disponibili in modo chiaro: è questo il modo migliore per utilizzare i dati generati da qualsiasi attività o processo. Ed è esattamente ciò che fa agardio.manager di Hager Bocchiotti.

Progettisti elettrici, integratori di sistema e facility manager possono così contare su informazioni tempestive per implementare politiche energetiche che puntino a incrementare l’efficienza energetica, la sicurezza e ad assicurare la continuità di servizio.

Le funzionalità di agardio.manager

agardio.manager visualizza tutti i parametri energetici più significativi dell’impianto di distribuzione elettrica fornendo i trend di consumo in tempo reale, tendenziali o in serie storiche: ciascun valore può essere visualizzato singolarmente o comparato con altri dati di riferimento.

agardio.manager non si limita a raccogliere i dati, ma li elabora trasformandoli in informazioni utili e immediatamente comprensibili. Oltre al consumo di energia istantaneo, gli utenti possono controllare la qualità della rete, le armoniche di tensione e corrente, i picchi di consumo e molti altri parametri. I dati possono essere esportati in formato CSV per MS Excel oppure salvati su un server FTP.

La visualizzazione può essere filtrata in base a precisi parametri scelti dall’utente: come per applicazione (elettrodomestici, acqua calda, HVAC, ecc.) o per aree del building (alimentazione principale, seminterrato o uno specifico piano, tetto e fotovoltaico ecc.).

Utile anche la sezione “eventi”, dove vengono riportate informazioni quali i picchi giornalieri, il superamento di soglie prefissate o i messaggi di errore che vengono registrati ed elencati. Le notifiche possono essere inoltrate via email oppure segnalate localmente in modo da consentire interventi immediati che contribuiscono a garantire una maggiore sicurezza e la continuità operativa.

Una soluzione per la ISO 50001

In tema efficienza energetica, considerando che sempre più aziende stanno cercando la certificazione secondo lo standard di gestione energetica ISO 50001 o desiderano aumentare le classi di efficienza del proprio sistema elettrico (EIEC), agardio.manager si configura come una soluzione importante per raggiungere gli obiettivi energetici prefissati.

Nella voce di menu “EIEC”, la classificazione dell’edificio in base alle classi di efficienza (EIEC 0-4) può essere infatti memorizzata e visualizzata in diagrammi a ragnatele comparativi o in forma tabellare. In relazione all’obiettivo, le varie utenze presenti nell’impianto possono essere identificate in modo specifico e grazie alla voce “analisi di ottimizzazione richiesta” è possibile visualizzare chiaramente cosa deve essere fatto e in quale zona e sottozona per migliorare l’efficienza energetica.

Semplice da installare

Hager Bocchiotti agardioCuore tecnologico del sistema di energy management di Hager Bocchiotti è agardio.server che consente la connessione fino a 31 dispositivi Modbus RTU di Hager Bocchiotti ma anche di altri produttori: interruttori automatici, centrali di misura multifunzione, contatori di energia e altro ancora. La connessione avviene attraverso Modbus RTU, il protocollo di comunicazione industriale riconosciuto come standard a livello mondiale.
L’installazione è facile: agardio.server è compatto (occupa solo 6 moduli) e viene semplicemente agganciato alla guida DIN e collegato ai dispositivi di misura.

Inoltre, la gamma agardio dei contatori di energia Modbus di Hager Bocchiotti ha, al posto dei normali morsetti, dei connettori RJ45 realizzati allo scopo di facilitare e velocizzare il cablaggio e di prevenire eventuali errori di connessione. Questo rende l’installazione e la messa in servizio dell’intero sistema ancora più rapida e sicura.
La configurazione del sistema è immediata e può essere effettuata direttamente da laptop o tablet via Web, senza software aggiuntivo. L’interfaccia di configurazione mette a disposizione una chiara guida passo dopo passo.

Soluzioni touchless per migliorare l’esperienza in-store

In un momento come quello attuale, nel quale è necessario rispettare le disposizioni imposte dal distanziamento sociale, in ambito retail si pone una nuova sfida: come rendere la customer experience più sicura e innovativa?
A tal proposito M-Cube promuove un ventaglio di soluzioni touchless, in grado di valorizzare l’esperienza dell’acquirente all’interno del negozio.

Le soluzioni touchless per il negozio

M-Cube, che da tempo promuove prodotti e servizi dedicati a una maggiore digitalizzazione del punto vendita con l’integrazione di strategie omnichannel, ha pensato a strumenti che nel contesto attuale risultano ancor più incisivi per il normale funzionamento dell’ecosistema retail.

Più potere al dispositivo smart del cliente

Customer experience touchless in storeIl dispositivo mobile del cliente diventa inoltre il cuore dello shopping e, indipendentemente dal settore di riferimento, contribuisce alle fasi di consultazione, verifica disponibilità, prenotazione, ordine e check-out.

È possibile invitare il cliente a scaricare sul proprio device informazioni utili tramite QR Code. In questo modo si evita che vengano toccati oggetti e superfici all’interno del punto vendita e si riduce al limite il contatto con mano.

Sempre tramite QR code o applicativi legacy è possibile impostare incentivi basati su programmi fedeltà grazie ai quali invogliare il cliente al consumo di prodotti tramite dispositivi o applicativi digitali.

Infine, i pagamenti cashless (tramite app) permettono di evitare il contatto con pinpad, carte di credito e altri oggetti di cassa funzionali al check-out.

Energy community in Italia: scenari, strategie, opportunità

Il bene prevarrà sul male, nello sviluppo delle energy community in Italia? Il Clean Energy Package europeo spinge sul rafforzamento del link tra rinnovabili e autoconsumo collettivo. Ma l’iter di recepimento delle direttive Ue ci vede alle prese con definizioni giuridiche, sostenibilità economica ed evoluzione “culturale” dei soggetti pubblici e privati coinvolti nella transizione energetica.

Con il report “Le Energy Community in Italia: l’evoluzione del quadro normativo e ricadute attese per il sistema-paese”, gli esperti dell’Energy & Strategy del Politecnico di Milano provano a fare chiarezza in merito. Sullo sfondo, l’obiettivo di suggerire al policy maker le modalità normative più efficaci per accompagnare questo percorso e massimizzarne le ricadute economiche, sociali e ambientali.

Evoluzione delle energy community in Italia

“Le comunità possono contribuire in modo significativo allo sviluppo del sistema energetico italiano e alle ambizioni rinnovabili del Pniec – spiega Simone Franzò, project leader del’E&S Group -. Tuttavia, sta proprio alle istituzioni agire perché tale potenziale si possa esprimere con successo”.

A cominciare dalle direttive europee RED II e EMD II, che introducono le prime definizioni di energy community e le relative configurazioni da tradurre nel contesto nazionale.

Energy community in Italia: timeline normativa

Tre modi di fare comunità

In particolare, la direttiva RED II introduce due categorie chiave:

La direttiva EMD II prevede poi una terza configurazione denominata CEC (Citizen Energy Community). La comunità dei cittadini “rilassa” i vincoli di prossimità e di fonte green delle precedenti tipologie, lasciando anche ulteriore margine di azione ai singoli Stati membri nel definire i contorni della realizzazione e della gestione della rete energetica.

Cosa significa partecipare

Le aree più chiare delle direttive Ue sono quelle relative alla partecipazione. La membership, rigorosamente aperta e volontaria, è limitata a soggetti per i quali l’autoconsumo non costituisca l’attività principale. Questo perché l’obiettivo delle comunità energetiche, leggiamo nei documenti comunitari, è “fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari”.

Il percorso nazionale

In tema di perimetro delle community, l’Italia ha finora definito due provvedimenti. Nel Milleproroghe (febbraio 2020) e nel Documento di Consultazione 112 di Arera (aprile 2020), si parla di utenze sottese alla stessa cabina MT/BT. Ma tale definizione potrebbe essere rivalutata nel recepimento del Clean Energy Package.

Restano poi da considerare gli estremi degli autoconsumatori collettivi: la definizione di “edificio o condominio” nella configurazione AC.FER include il supercondominio? Senza dimenticare le forme giuridiche assegnabili a REC e CEC e il raggio d’azione dei soggetti terzi. Da capire, per questi ultimi, la possibilità di essere inquadrati come proprietari degli asset o gestori delle attività, con tutte le ricadute in termini di ripartizione dei benefici economici.

Quanto conta la sostenibilità economica

Abbiamo sottolineato che le finalità primarie delle energy community non riguardano i profitti. Eppure, la sostenibilità economica rimane un driver fondamentale per la diffusione di AC.FER, REC e CEC. Il report schiude interessanti scenari sia nel caso di aggregazione autonoma, sia quando soggetti terzi si fanno promotori dell’iniziativa.

La ricerca dell’Energy & Strategy del Politecnico di Milano è nata in collaborazione con areti, BePower, Edison, Enel X, Energy Wave, Eni, EPQ, Falck Renewables e Siram Veolia

Tre archetipi di comunità per due modelli di business

L’analisi si basa su oltre 2.300 casi di comunità energetiche e autoconsumatori collettivi. Modelli diversi per tipologia e numero di utenze, “riassunti” in tre archetipi: condominio, ovvero modello di AC.FER; quartiere residenziale e uffici (esempio di REC) e polo industriale, in rappresentanza delle CEC.

Alle tre casistiche si applicano due modelli di business, analizzati in presenza e in assenza di sistemi di accumulo. Il Turnkey parla di costi sostenuti dai membri della comunità energetica, che ne condividono anche i benefici. L’approccio ESCo, invece, fa riferimento a un soggetto terzo che sostiene i costi di sviluppo e gestione del progetto al quale spetta, in diverse forme, parte dei ricavi a esso collegati.

Sostenibilità delle community secondo il modello Turnkey

Su quali incentivazioni puntare

Dall’analisi del primo modello emerge che un incentivo proporzionale all’energia condivisa dalla comunità, se opportunamente tarato, garantisce la sostenibilità economica dell’investimento. Appare infatti coerente con le finalità di tali aggregazioni privilegiare l’incentivo sull’autoconsumo virtuale rispetto a quello sull’intero ammontare dell’energia prodotta.

Questo per favorire la diffusione di:

Il ruolo dei soggetti terzi

Quanto al modello ESCo, la sostenibilità si ottiene più facilmente quando il promotore riesce ad aggregare un elevato numero di utenze energetiche. I soggetti terzi, in particolare, possono giocare il ruolo di “abilitatori” delle energy community e dell’autoconsumo collettivo, favorendone la nascita e fornendo competenze energetiche e capacità di investimento.

A patto che i policy maker italiani si attivino per chiarire il loro spazio di manovra e per attuare provvedimenti correlati che ne incentivino economicamente l’azione.

Energy community in Italia secondo il modello eSCo

Rinnovabili e accumulo: serve la svolta

Lo storage sottende – e a tratti compromette – la sostenibilità economica di queste iniziative. Il suo impatto, infatti, risulta significativo solo quando il sistema di accumulo consente di aumentare la percentuale di autoconsumo. In entrambi i modelli elaborati, queste applicazioni risultano peggiorative perché richiedono un incentivo più elevato per pareggiare gli “economics”.

“Se vogliamo promuovere la diffusione dei sistemi di accumulo – aggiunge Franzò -, serve dedicare loro specifiche misure di sostegno. Oltre all’azione positiva sull’autoconsumo, lo storage va incentivato perché rappresenta un asset importante nell’evoluzione delle smart grid italiane”.

Tanti risvolti per le community energetiche in Italia

Cosa comporterà, in concreto, la creazione delle comunità? Il report stima ricadute economiche, energetiche, sociali e ambientali. Lo fa offrendo tre ipotetici scenari di diffusione (basso, medio e alto), associati alle differenti modalità di recepimento delle direttive europee.

Scenario medio in cifre

In medio stat virtus”, pensano gli esperti del Politecnico di Milano, soffermandosi in particolare su questo scenario già abbastanza ottimistico. Parliamo di 26.000 unità tra comunità energetiche ed autoconsumatori nell’arco di 5 anni. Iniziative pronte a coinvolgere circa 750 mila nuclei familiari, 150 mila uffici e 8.000 Pmi.

Ciò significa installare circa 3.600 MW di potenza fotovoltaica, ovvero il 55% dell’obiettivo previsto dal Pniec al 2025. In combinazione, si prevede un range tra 9 e 185 MWh di storage, in funzione della tipologia di incentivo alla comunità.

L’autosufficienza energetica conviene

I flussi finanziari di tutta l’operazione dipendono dai sistemi di incentivazione, dalle misure fiscali e dagli attori della filiera. Queste le stime nell’arco temporale di 25 anni, dal 2021 al 2044:

I produttori “tradizionali” di energia scontano una diminuzione del volume d’affari, piuttosto prevedibile alla luce degli obiettivi Pniec.

Ma ci vuole coraggio

Interessante, a questo punto, un rapido confronto tra gli scenari. Nei flussi finanziari di quello alto, il report parla di 8 miliardi di euro a vantaggio degli utenti delle comunità, di oltre 4,5 miliardi di euro per i soggetti terzi e di 3,5 miliardi per i technology provider, a fronte naturalmente di maggiore iniezione da parte dello Stato. Emerge invece una sostanziale irrilevanza nella casistica bassa.

“I dati dimostrano che gli sforzi compiuti saranno vani se non raggiungeremo almeno lo scenario medio – commenta Davide Chiaroni, vice direttore scientifico dell’E&S Group -. Un recepimento poco coraggioso delle direttive Europee non avrà sostanzialmente alcun impatto sul sistema Paese”.

Ricadute delle energy community in Italia

Le ricadute nette della diffusione di AC.FER, REC e CEC – Scenario Medio (Fonte: E&S Group del Politecnico di Milano)

Non solo economia: 5 benefici della “via” collettiva

Le ricadute di AC.FER, REC e CEC coinvolgono anche altri aspetti. Dall’aumento delle rinnovabili all’ottimizzazione della rete elettrica, dalle minori emissioni di gas serra ai risvolti occupazionali, le community energetiche convengono sotto tanti punti di vista.

Ne approfondiamo 5, sempre associati allo scenario medio:

Via libera alla vera transizione energetica

“I benefici delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo vanno oltre i confini energetici ed economici di tali forme giuridiche, con importanti ricadute per tutta la filiera – conclude Chiaroni -. Queste iniziative possono infatti abilitare una serie di investimenti complementari legati a efficienza energetica, ricarica dei veicoli elettrici, accumulo e ulteriori tecnologie smart”.

Con normative chiare e incentivi adeguati, dunque, l’Italia ha davanti a sé l’opportunità di creare dei veri e propri hub per l’evoluzione del sistema elettrico nazionale.

Comfort su misura con le configurazioni combinate

Maggiori opzioni di configurazione combinata, elevate prestazioni e tecnologie avanzate, efficienza energetica al top, sono alcune delle caratteristiche della Linea Commerciale LG Electronics.

Una gamma di sistemi affidabili e versatili per assicurare un clima confortevole in qualsiasi tipo di ambiente: ogni edificio necessita di una configurazione in base a dimensioni, struttura e destinazione d’uso dello stabile. Linea Commerciale LG risponde a questa esigenza grazie alla possibilità di combinare diverse configurazioni per offrire il giusto comfort per uffici a negozi ed edifici commerciali e residenziali.

Tantissime combinazioni per un clima confortevole

Grazie all’aggiornamento della Linea Commerciale LG Single Split ora si ha la possibilità di gestire la combinazione di 93 unità interne con sole 5 unità esterne per creare soluzioni in grado di migliorare l’efficienza e ridurre lo spazio necessario per le installazioni.

Le unità esterne sono disponibili in diversi modelli e capacità: le versioni ad alte prestazioni H-Inverter offrono una capacità di riscaldamento dell’ambiente superiore del 17% in caso di bassa temperatura esterna e una capacità di raffreddamento superiore del 7%.

Con l’installazione delle unità Standard Inverter, gli impianti possono sfruttare tubazioni di lunghezza maggiore, fino a 85 m; mentre con le unità Compact è possibile sfrttare al meglio lo spazio con tubazioni fino a 50 m.
Le unità esterne sono più compatte, infatti diminuiscono l’altezza complessiva e la superficie del 40%. Questo equivale a una maggiore versatilità di installazione e maneggevolezza.

Per l’interno dell’edificio sono disponibili cassette a 4 vie, canalizzabili, soffitto, console e parete per creare la soluzione più adatta a ogni edificio. In aggiunta LG consente di combinare questa linea con le unità di trattamento aria.

Innovazione al primo posto con Linea Commerciale LG

La gamma Commerciale presenta diverse innovazioni tecnologiche:

BTicino LivingLight ora è anche smart grazie a Netatmo

Dopo il lancio di Living NOW with Netatmo, BTicino ha sviluppato LivingLight with Netatmo. In questo modo, una delle linee civili più apprezzate sul mercato diventa smart a tutti gli effetti.

Con Living NOW with Netatmo è dunque possibile realizzare un impianto smart mantenendo l’estetica LivingLight e senza stravolgere le abitudini installative. È pensata ovviamente per la costruzione di nuovi impianti e ristrutturazioni, ma assicura il massimo del potenziale in presenza di impianti esistenti.

Questo perché bastano pochi, semplici passaggi (come sostituire alcuni dispositivi tradizionali con gli analoghi connessi, senza intervenire in opere murarie) per trasformare un impianto tradizionale già esistente LivingLight in un impianto smart e gestire così le principali funzioni di casa tramite smartphone e comandi vocali.

Installare LivingLight with Netatmo

BTicino Livinglight Netatmo AppIl cuore del sistema è Home+Control, una App disponibile sia per Android che per iOS, che permette la gestione dell’abitazione in locale e da remoto.
Quest’app dedicata porta notevoli vantaggi sia in termini di configurazione (il professionista, in estrema semplicità, può configurare l’impianto seguendo la procedura guidata) sia in termini di fruibilità (l’utente ha la possibilità di gestire e personalizzare fino a 8 scenari, visualizzare e controllare lo stato di luci, tapparelle, carichi connessi, verificare i consumi, utilizzare il cronotermostato Smarther2, ricevere notifiche circa lo stato dell’impianto e definire la priorità dei carichi).

Tutte le funzioni configurate sono accessibili anche tramite i principali assistenti vocali: la serie è infatti già certificata per poter essere usata con Apple Homekit, Google Home e Amazon Alexa.

Risulta facilmente installabile poiché LivingLight with Netatmo utilizza le scatole da muro, i supporti standard e le tradizionali placche della serie LivingLight in tutte le finiture.
I comandi smart devono essere sempre alimentati, quindi è necessaria la presenza del cavo di Fase e Neutro nella relativa scatola. Alcuni comandi sono disponibili in versione wireless, quindi vengono alimentati da batterie tipo CR2032 in modo da non richiedere alcun cavo di collegamento.