View di Vimar ora è compatibile con IFTTT

Vimar ha attivato il servizio di cloud automation IFTTT per la propria piattaforma di sistemi e dei prodotti connessi View. In questo modo si amplia l’ecosistema di dispositivi azionabili attraverso la domotica cablata By-me Plus e le Serie Civili connesse su tecnologia wireless.

Cos’è IFTTT e perché è importante

IFTTT è l’acronimo di If This Then That (“se accade questo allora fai quello”), con cui si indica il servizio gratuito di intercomunicazione tra dispositivi digitali, configurabile via web o tramite App per smartphone e tablet, capace di creare logiche automatiche e rendere la vita di tutti i giorni ancora più smart.

Vimar Work with IFTTTMa come è possibile ottenere questi risultati tra prodotti che utilizzano standard differenti e che normalmente non “parlerebbero” tra loro? Ci pensa IFTTT!
IFTTT funziona attraverso delle “ricette” (chiamate applet) che mettono in comunicazione i diversi prodotti o servizi delle aziende partner (come appunto Vimar). È possibile utilizzare delle applet già esistenti o crearne di nuove utilizzando a proprio piacimento i servizi disponibili.

Cosa si può fare con IFTTT e Vimar?

Applet IFTTT su domotica VimarAl momento, con i prodotti e i sistemi connessi View Vimar sono già disponibili delle applet che consentono il controllo dell’accensione, della luminosità e del colore di un corpo illuminante; permettono di alzare e abbassare una tapparella; attivano determinati scenari; regolano il set point o la modalità della funzione clima.

Ad esempio, in base alla localizzazione del telefono (su cui è naturalmente installata la App IFTTT) il sistema può capire se l’utente sta entrando o uscendo da un’area specifica e attivare una particolare funzione.
Se si sta uscendo, è possibile richiamare uno scenario di uscita che abbassa tutte le tapparelle, spegne le luci, abbassa il set point della temperatura e spegne la diffusione sonora.
Se invece si sta entrando, è possibile richiamare uno scenario di ingresso (che esegue i comandi opposti a quelli di uscita).

Se ci si sta avvicinando all’area di casa, si può comandare il cancello attraverso un relè/attuatore di By-me Plus per entrare con l’auto senza dover azionare telecomandi o usare chiavi.

È possibile creare anche applet nuove. Ad esempio, utilizzando il servizio meteo Weather Underground si possono abbassare automaticamente le tapparelle o riavvolge la tenda da sole se sta piovendo nel proprio comune. Se umidità o temperatura vanno oltre una certa soglia, invece, è possibile azionare il sistema di climatizzazione o aprire un lucernario motorizzato.
Sempre sfruttando la geolocalizzazione del proprio telefono, è possibile impostare IFTTT per fare in modo che il robot per le pulizie parta in automatico ogni volta che l’utente esce di casa.

Ospedali efficienti: perché monitorare i consumi energetici

I moderni sistemi di gestione digitale dell’energia hanno molto a che fare con gli ospedali efficienti. Soprattutto quando sono inseriti all’interno di edifici di vecchia data, come spesso accade in Italia. Parliamo di strutture altamente energivore che si devono adattare a macchinari innovativi, aumento dei pazienti e requisiti informatici stringenti.

Non solo, a differenza di altri contesti commerciali o industriali, gli ospedali consumano energia senza sosta, con apparecchi operativi 24 ore su 24 per garantire sicurezza e servizi inderogabili a pazienti e personale sanitario.

Da cosa dipendono gli ospedali efficienti?

Per capire dove “lavorare” per ottenere sostenibilità e risparmio energetico, è importante analizzare i principali fattori energivori. Mediamente, il 75% dei consumi negli ospedali dipende dagli impianti.

Si tratta soprattutto di:

Visti i budget ridotti e la necessità di interventi non invasivi, molti manager partono dalla riqualificazione degli impianti di illuminazione con tecnologie efficienti (es. sistemi a LED). Tuttavia, i vantaggi ottenuti con questa operazione risultano spesso vanificati dall’adozione di nuove tecnologie ad alto consumo energetico. Basti pensare alle apparecchiature elettroniche di imaging e ai più recenti sistemi di registrazione digitale dei dati.

Gestione smart dei consumi energetici in ospedale

La strategia si chiama energy management

In cifre, secondo uno studio di Schneider Electric le perdite dovute ai consumi energetici di una struttura sanitaria possono toccare i 27mila dollari all’anno. Come intervenire, a questo punto? Oltre a efficientare i singoli impianti, è importante pensare alla loro convergenza digitale in sistemi integrati di monitoraggio e di gestione dell’energia. Soluzioni che permettono una previsione corretta e tangibile del risparmio, incentivandone di fatto l’adozione da parte degli organi direttivi dell’ospedale. Quando non si riescono a quantificare i vantaggi della digitalizzazione, infatti, le aziende sanitarie rischiano di perdere le opportunità di risparmio energetico e gli incentivi statali dedicati alla riqualificazione delle attività energivore.

Questo vale anche per i centri che hanno già avviato progetti di energy management. Spesso, infatti, i dati sui consumi e la loro interpretazione non sono facilmente “traducibili” agli amministratori. Di conseguenza, diventa impossibile convertire il monitoraggio in iniziative pratiche e razionali per ottimizzare i costi della struttura.

Per fare ospedali efficienti servono dati energetici

Facciamo un passo indietro: la gestione dell’energia nel suo complesso richiede, alla base, un piano di monitoraggio secondario. Ovvero una misurazione che consenta di elaborare diagnosi energetiche specifiche per ogni singolo processo: scoprire le fonti di spreco significa poi assegnare le giuste priorità agli interventi da mettere in campo. Tra le informazioni raccolte, c’è anche la possibilità di confrontare i rendimenti reali con le specifiche di progetto e con gli standard del settore.

Progressi nelle tecnologie abilitanti

In concreto, il sistema è basato su dispositivi a microprocessore integrati alla piattaforma di gestione dell’energia e installati come punti di distribuzione dell’alimentazione principali o su apparecchiature critiche. Queste tecnologie trasformano le misurazioni elettriche o di altri consumi in dati digitali fruibili dagli utenti e da altri sistemi informatici.

Da un lato i sensori in campo acquisiscono moltissime informazioni relative al comfort, alla sicurezza e ai consumi energetici. Dall’altro, il software di analisi le converte in report utili a migliorare il rendimento energetico della struttura e la soddisfazione dei pazienti.

La chiave è rendere i dati “comprensibili” ai dirigenti della sanità per favorire l’adozione di tecnologie per il controllo e l’ottimizzazione dei consumi energetici in ospedale

Efficienza e sostenibilità con l’intelligenza artificiale

Ci si potrebbe chiedere come avvenga, in dettaglio, questa interpretazione dei dati. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale, che permette di:

Ne consegue una specifica reportistica che, oltre a individuare guasti e consentire manutenzione preventiva, determina dove intervenire con più o meno urgenza. Insieme ai servizi di gestione dell’energia, gli esperti di Schneider Electric suggeriscono ulteriori standard da integrare al BMS (Building Management System) per ottenere ospedali efficienti. Parliamo di gestione dei carichi per ridurre i costi in bolletta, verifiche durante la messa in servizio per identificare potenziali problemi in futuro, monitoraggio dei gas serra per la lotta al riscaldamento globale.

Insomma, la tecnologia è pronta e si mette a servizio dell’efficienza energetica in ambito healthcare. E lo fa garantendo massimo controllo del rendimento delle strutture e gestione semplificata dell’intero ecosistema infrastrutturale.

CAME Parkare e EasyPark Italia, l’accordo che semplifica il parcheggio

Accedere ai parcheggi a barriera CAME Parkare in modo completamente automatico, senza ritirare ticket e pagare la sosta senza recarsi alle casse: un simile scenario fino a poco tempo fa non era immaginabile, ma grazie a un accordo di collaborazione tra EasyPark Italia (filiale italiana dell’azienda svedese attiva nel mobile parking) e CAME Parkare (società del gruppo CAME specializzata nella progettazione di sistemi evoluti per la gestione dei parcheggi automatici a pagamento) oggi è realtà.

L’integrazione tra CAME Parkare e EasyPark

La partnership prevede l’integrazione delle reciproche tecnologie: da una parte il software di gestione e controllo di sistemi di parcheggio Lince di CAME Parkare e dall’altro il sistema di EasyPark.

Il primo offre un elevato grado di integrazione con le tecnologie di terzi, anche le più sofisticate come quelle di EasyPark, impegnata nello sviluppo di una App che intende rivoluzionare il modo di pagare la sosta.

Una sinergia che va ad arricchire l’offerta nei confronti dei clienti di entrambe le aziende, rendendo l’operazione di parcheggio, di ingresso, pagamento e uscita, fluida e automatica.

Obiettivo: mobilità e parcheggio più fluidi

Migliorare la qualità della vita delle persone e favorire l’utilizzo dei parcheggi a barriera per gestire e limitare il traffico cittadino (e il conseguente aumento di inquinamento) sono tra gli obiettivi nel programma di sviluppo sia di EasyPark, sia di CAME Parkare.

CAME Parkare parking system“Il mondo della mobilità – dichiara Renato Berto, General Manager di CAME Parkare – richiede soluzioni sempre più integrate e intelligenti con contenuti altamente digitali. Crediamo molto in questa collaborazione con EasyPark che, come noi, fa dell’innovazione tecnologica un punto di partenza importante per migliorare sempre di più l’esperienza del parcheggio, rispondendo in maniera precisa e puntuale alle nuove esigenze dei clienti, come ad esempio gestire la sosta sia in termini di prolungamento oppure chiusura anticipata del pagamento”.

“L’integrazione tecnologica con un importante player come CAME Parkare ci consentirà di poter offrire il nostro servizio in molti nuovi parcheggi a barriera dislocati in tutta Italia. – aggiunge Giuliano Caldo, General Manager di EasyPark Italia – Una partnership che costituisce un importante tassello verso la nostra mission, ossia quella di contribuire a rendere le città più vivibili, favorendo l’aumento dell’occupazione dei parcheggi e limitando il numero dei veicoli in strada”.

Nasce MEF Shop: il digitale alla portata di tutti

Da oggi è on line MEF Shop, il nuovo canale e-commerce MEF (distributore di materiale elettrico) raggiungibile su shop.mefsrl.it. La parola d’ordine di progetto di digitalizzazione è: semplicità.

Tutta l’offerta del catalogo MEF diventa a portata di click; il nuovo servizio e-commerce MEF rende l’esperienza digitale facile e intuitiva.

Cosa offre MEF Shop

Particolare attenzione è stata posta alle schede prodotto che vengono aggiornate in maniera continuativa anche grazie a un Product Information Management (PIM), sviluppato autonomamente per la gestione di tutte le informazioni di prodotto.

I servizi offerti da MEF Shop sono nati per semplificare l’operatività quotidiana degli operatori del settore. Dalla gestione dell’ordine alla preventivazione, fino ai processi di acquisto, questo servizio rappresenta un nuovo punto di contatto e tassello fondamentale per completare il processo di politica multichannel intrapreso dall’azienda.

Puntualità e velocità di consegna in tutto il territorio nazionale saranno garantite dal Centro Logistico MEF.

I clienti MEF hanno più canali a disposizione per interagire: sito web, mobile, punti vendita, direct mail e forza vendita.

Per accedere al servizio si potrà chiedere l’attivazione al link www.mefsrl.com/diventacliente o contattare l’agente di riferimento o il Customer Service dedicato (Numero Verde 800 893 551) per supportare il cliente in tutte le fasi di registrazione e di utilizzo della nuova piattaforma.

Barcella Elettroforniture acquisisce Ceriani Elettroforniture

Barcella Elettroforniture, azienda specializzata nella distribuzione di materiale elettrico nei settori industriale, residenziale e terziario, per l’illuminazione e per l’automazione industriale, ha acquisito Ceriani Elettroforniture, con sede a Gerenzano (VA), distributore di materiali elettrici, elettronici, illuminotecnici e di telecomunicazione, per impianti civili, terziari e industriali.

Un’operazione che rientra perfettamente nell’identità di Barcella Elettroforniture in quanto orientata all’innovazione e alla capillarità del servizio.

L’accordo sancisce la nascita di una nuova realtà composta da 400 dipendenti, con 43 filiali (28 di Barcella Elettroforniture e 15 di Ceriani Elettroforniture) e 175 milioni di euro di fatturato.

Barcella Elettroforniture si espande nel Nord Italia

Alla base di questa scelta, la voglia di rinascita e ripartenza, in momento di incertezza che ha colpito in modo particolare l’intera Lombardia.

Ed è proprio in questo territorio che Barcella Elettroforniture implementerà la sua presenza: 28 filiali nel Nord Est (4 in Emilia-Romagna, 1 in Veneto, le restanti tra le province di Brescia, Bergamo e Milano) e da oggi anche nel Nord Ovest, attraverso i 15 punti vendita di Ceriani Elettroforniture presenti nella provincia di Milano, Monza Brianza, Como, Novara e Varese.

«Abbiamo scelto Ceriani per i suoi punti di forza: la tradizione, le competenze specifiche, la qualità professionale e la capillarità della rete vendita. Un DNA che sarà mantenuto con tutte le sue peculiarità. L’accordo si inserisce in maniera coerente nel nostro piano di crescita ed espansione, aprendo nuove e strategiche aree di mercato.- spiega Guido Barcella, Amministratore Unico di Barcella Elettroforniture SpA – Scegliere di investire in questo momento significa anche trasmettere a tutte le componenti aziendali, dai dipendenti ai fornitori, fino ai clienti, fiducia nel futuro e solidità del nostro comparto».

L’azienda punta sui settori della domotica, dell’automazione industriale e dell’efficientamento energetico rafforzando la conoscenza del settore elettrico e dell’illuminazione, sviluppando il segmento di mercato della sicurezza domestica, videosorveglianza e controllo accessi.

La climatizzazione riparte dall’ecobonus

Inutile negarlo, la pandemia di Covid-19 ha fermato tutti i mercati e li ha segnati. E ora che la tanto agognata fase 3 è iniziata, ci si chiede come si dovrà ristrutturare l’offerta tecnologica proprio per aiutare il mercato a ripartire.

Stefano Magni, Marketing Manager Midea Italia

Stefano Magni – Midea Italia

“Certamente la nuova partenza deve essere sinonimo di una completa ridefinizione di obiettivi, di progettualità, ma anche di paradigmi tecnologici – sottolinea Stefano Magni Marketing Manager Midea Italia – Il cambiamento nasce dall’innovazione dei prodotti, per questo la nostra ricerca è orientata tanto all’integrazione di tecnologie smart quanto a un continuo miglioramento dell’efficienza energetica verso nuove frontiere della climatizzazione Eco-Friendly.

Tra le iniziative in grado di dare una spinta al mercato e rilanciare la filiera legata all’edilizia e impianti, sicuramente il nuovo super ecobonus al 110% inserito nel Decreto Rilancio (Dl 34/2020). Abbiamo sentito alcuni dei protagonisti che hanno confermato che incentivare la sostituzione degli impianti è fondamentale, ma va di pari passo con la scelta di soluzioni rinnovabili e sostenibili.

climatizzatore Xtreme di Midea premiato da nuovo ecobonus

Sfruttando la tecnologia GPS, Xtreme sa quando accendersi o spegnersi in base alla distanza da casa, limitando gli sprechi energetici

Perché gli ecobonus aiuteranno la ripartenza

Paolo Caimi, Hitachi Cooling & Heating

Paolo Caimi – Hitachi Cooling & Heating

Il nuovo Superbonus al 110% premia alcuni interventi specifici legati all’efficienza energetica: la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti negli edifici unifamiliari o nelle parti comuni degli edifici e l’isolamento termico con materiali isolanti che rispettino i criteri ambientali minimi.

“I nuovi ecobonus – dice Paolo Caimi Hitachi Cooling & Heating – consentono di recuperare la totalità dell’investimento e possono dare un enorme impulso al mercato. Saranno premiate le aziende in grado di assicurare”:

“Ci aspettiamo che questo favorirà i costruttori in grado fornire prodotti tecnologicamente avanzati”.

Attilio Verzilli, sales manager Italy di Carrier DX

Attilio Verzilli – Carrier DX

Per spingere il mercato impiantistico erano stati compiuti passi molto importanti già prima della pandemia, ricorda Attilio Verzilli, sales manager Italy di Carrier DX, ribadendo l’importanza degli ecobonus e dell’incentivazione di sistemi tecnologicamente avanzati che sfruttano le energie rinnovabili.

“Più andremo avanti e più le rinnovabili avranno un ruolo cardine per lo sviluppo di prodotti e di sistemi al passo con i tempi. Di certo le nostre fabbriche da tempo progettano e producono soluzioni per offrire al mercato prodotti di alta qualità, tecnologicamente avanzati con un bassissimo impatto ambientale”.

Tra i prodotti di punta proposti da Carrier DX, Clever, il nuovo climatizzatore a parete per applicazioni mono e multisplit in ambito residenziale con gas refrigerante ecologico R32.

Il nuovo ecobonus al 110% è destinato a cambiare il settore della climatizzazione

Daniele Spizzotin, general manager di Toshiba

Daniele Spizzotin-Toshiba

“Godere di incentivi statali nell’ampia offerta disponibile allo stato attuale sembra essere una condizione imprescindibile per la ripartenza e, probabilmente, così è e sarà sempre di più. La legge impone il concetto di energie rinnovabili e la nostra azienda fortunatamente ne fa un elemento di forza da tempi non sospetti” sottolinea Daniele Spizzotin, general manager di Toshiba.

A dimostrazione di ciò, dice, “la nostra proposta di catalogo, in forma quasi integrale, permette di accedere alle varie possibilità di agevolazione sia per il mondo residenziale che per quello del terziario e dell’industriale”.

incentivi e agevolazioni pompa di calore - ecobonus

Le rinnovabili protagoniste

Stefano Negri, marketing director di Mitsubishi Electric divisione climatizzazione

Stefano Negri – Mitsubishi Electric

In questo panorama le rinnovabili avranno un peso sempre più consistente.

Del resto all’interno del testo del Decreto Rilancio– che “getta le basi per un grande rilancio dell’economia nazionale” – a rappresentare quella che Stefano Negri, marketing director di Mitsubishi Electric divisione climatizzazione definisce, “la novità più importante per la ripartenza” è proprio l’articolo dedicato all’ecobonus, la detrazione fiscale potenziata al 110% per interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico e altro ancora. “Credo che l’utilizzo delle energie rinnovabili in futuro godrà di una forte accelerazione, grazie appunto agli incentivi messi in campo”.

 

Marzio Quadri, senior product marketing manager di Daikin Italy

Marzio Quadri – Daikin Italy

Ed è proprio il Decreto Rilancio a confermare che le rinnovabili avranno un ruolo chiave nella ripartenza del mercato. Il decreto infatti “premia le pompe di calore, tra le tecnologie di riscaldamento che basano il proprio funzionamento sullo sfruttamento di energia rinnovabile, innalzando al 110% la detrazione fiscale dei costi totali sostenuti se le si scegli in sostituzione di un vecchio sistema a combustione” afferma Marzio Quadri senior product marketing manager di Daikin Italy.

Le pompe di calore consentono di apportare comfort e il benessere in tutte le stagioni e i avanzati sono in grado anche di produrre acqua calda sanitaria. In caso di riqualificazione energetica rispondono alle esigenze di efficienza energetica, sostenibilità e riduzione dei consumi energetici.

Mercato della climatizzazione: si riparte dall’incentivare la sostituzione degli impianti e il ricorso alle rinnovabili

Maggiore efficienza con la sostituzione impianti

Ettore Jovane, head of Air Conditioning Business di Samsung Italy

Ettore Jovane – Samsung Italy

La sostituzione impianti e l’ammodernamento dei sistemi diventano così soluzioni percorribili, oltre che auspicate.

Le nuove detrazioni confermano, come afferma Ettore Jovane, head of Air Conditioning Business di Samsung Italy, che “il tema della riqualificazione degli edifici è sempre più di attualità. È quindi importante avere prodotti intelligenti, efficienti e connessi capaci di fare la differenza sul mercato. Samsung EHS TDM Plus, per esempio, può funzionare sia in modalità aria-acqua sia aria-aria, consentendo un risparmio energetico importantissimo, da un punto di vista economico legato all’efficienza ma anche installativo. Per il riscaldamento e l’erogazione dell’acqua calda sanitaria, Samsung Climate Hub con un’efficienza energetica A+++ è anch’esso dotato di connettività”.

Andrea Cetrone, country manager di Panasonic Air Conditioning Italia

Andrea Cetrone -Panasonic Air Conditioning Italia

In realtà l’offerta degli operatori di mercato, dice Andrea Cetrone country manager di Panasonic Air Conditioning Italia, “è già in linea con gli obiettivi di efficientamento energetico, riduzione delle fonti fossili e diminuzioni delle emissioni inquinanti. La grande sfida sarà creare il contesto corretto per accelerare l’efficientamento del parco immobiliare esistente e raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea in termini di utilizzo di rinnovabili, riduzione della CO2 ecc. Gli ultimi provvedimenti del Governo relativamente all’ecobonus fanno ben sperare, a patto che i meccanismi applicativi siano di semplice fruizione e non creino distorsioni della concorrenza”.

 

L' ecobonus premia soluzioni come Aquarea di Panasonic

Aquarea J Generation è l’ultima pompa di calore nata in casa Panasonic

Da Greenpeace Italia un piano per il cambiamento green

Che l’Italia sia un’espressione geografica davvero unica al mondo per posizione, clima e caratteristiche naturali non rappresenta un’opinione ma ce lo dice semplicemente la storia, nel senso che negli ultimi tre millenni potenze ed eserciti stranieri hanno fatto di tutto per potersi installare nel Belpaese. Ebbene, questa storia privilegiata potrebbe adesso proseguire ragionando in termini di green economy. Di cambiamento green è convinta Greenpeace che ha appena presentato Italia 1.5, uno scenario di rivoluzione energetica all’insegna della transizione verso le rinnovabili e la decarbonizzazione del Paese, ottenendo in un paio di decenni dei risultati, appunto, irraggiungibili per molte altre nazioni.

Con questo piano – premette Greenpeace – l’Italia farà innanzitutto la propria parte per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1.5°C. Ma c’è ben altro, perché la realizzazione di Italia 1.5 oltre a rispondere alle preoccupazioni della comunità scientifica, porterebbe con sé notevoli vantaggi occupazionali ed economici, considerato che la transizione potrebbe interamente finanziarsi con i risparmi derivanti dalla mancata importazione di combustibili fossili.

A confronto tre scenari diversi per il cambiamento green

Nello studio di Greenpeace Italia si prendono in considerazione e si confrontano tre scenari diversi. Il primo è lo scenario standard, denominato REF, che si riferisce al Piano Nazionale Integrato Energia e Clima presentato in forma definitiva dal governo all’Ue nel gennaio 2020. C’è poi lo scenario E[R] (Energy Revolution), che prevede la decarbonizzazione totale del Paese al 2050, mentre il terzo scenario, denominato Adv E[R] (Advanced Energy Revolution), anticipa la decarbonizzazione al 2040. Quest’ultimo è poi l’unico scenario in linea con l’obiettivo del contenimento di un grado e mezzo della temperatura.

In particolare, lo scenario denominato Energy Revolution, che si può definire come una rivoluzione energetica “a bassa velocità”, prevede che la quota di elettricità̀ da fonti rinnovabili per l’Italia al 2030 sarà̀ del 66%, pari al 33% dell’energia finale. Una larga parte di questa energia verrà dallo sfruttamento del sole e del vento: le “nuove” fonti rinnovabili, principalmente l’eolico onshore, il solare fotovoltaico e l’eolico offshore, contribuiranno infatti al 35% della produzione totale di energia elettrica nel 2030 e al 54% entro il 2050.

Emissioni CO2 Report GreenPeace cambiamento Green

Studio “Italia 1.5” realizzato da Greenpeace Italia

Con lo scenario più virtuoso il 100% di elettricità rinnovabile nel 2040

Invece, nell’ipotesi dell‘Advanced Energy Revolution, che rappresenta un percorso di decarbonizzazione accelerato e che viene definito come una rivoluzione energetica “ad alta velocità”, si prevede che l’Italia abbia già il 75% di elettricità̀ rinnovabile al 2030, pari al 52% dell’energia finale, mentre nel 2040 si arriverebbe al 100% di elettricità rinnovabile. Quanto alle emissioni di CO2, come detto, verrebbero azzerate nel 2050 nello scenario E[R] e nel 2040 in quello Adv E[R].

Nelle sue conclusioni lo studio di Greenpeace Italia sottolinea poi come lo scenario di decarbonizzazione Adv E[R] sia l’unico coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, comportando una sostanziale modifica del PNIEC e consentendo risultati significativi già nel 2030. Nel dettaglio, il taglio delle emissioni di CO2 sarebbe del 59-60% invece del 33% previsto dagli attuali obiettivi per l’Italia in base al Piano del governo. Si verificherebbe poi un’espansione doppia del solare fotovoltaico rispetto alle previsioni del PNIEC, con circa 100 GW di impianti installati e una produzione di 141 TWh. Parallelamente il ricorso al gas sarebbe molto minore, con una potenza installata di 41 GW contro i 61 previsti, e una produzione di 36 TWh invece di 59.

Studio "Italia 1.5" realizzato da Greenpeace Italia

Studio “Italia 1.5” realizzato da Greenpeace Italia

 

Connettività cloud e Wi-Fi per la termocamera Flir C5

Grazie alla connettività cloud FLIR Ignite e a funzioni Wi-Fi, la termocamera compatta Flir C5 è adatta per i settori manutenzione di edifici, produzione e utility.
Flir C5 è una termocamera compatta dotata di strumenti che consentono la condivisione e riducono i tempi diagnostici per verifiche elettriche, ispezioni di case ed edifici, controlli energetici.

Termocamera compatta con connettività cloud

Il nuovo modello della Cx-Series carica istantaneamente le immagini nel cloud direttamente su FLIR Ignite. Tutti i dati possono essere gestiti da qualsiasi dispositivo mobile o computer desktop e inviati via email. La centralizzazione di immagini e video in un unico contenitore agevola e facilita la condivisione dei dati con il proprio team e la creazione di rapporti per i clienti.

La termocamera compatta C5 invia direttamente le foto

Il sensore termografico Flir Lepton e la tecnologia MSX (Multi-Spectral Dynamic Imaging) consentono di individuare immediatamente i problemi non visibili ad occhio nudo. La tecnologia MSX sovrappone i dettagli visibili sulle immagini termiche per creare un’immagine nitida

Flir C5 supporta i professionisti a risolvere i problemi più rapidamente e in sicurezza guidandoli verso l’origine dei problemi, tra cui guasti elettrici, fusibili surriscaldati, dispersioni termiche, problemi idraulici e umidità. Grazie alle dimensioni compatte può essere portata in tasca o nella borsa degli attrezzi.

E’ in classe di protezione IP54 contro polvere e acqua ed è stata progettata per resistere a cadute da 2 metri.

Il lavoro riparte con la gestione smart della luce

La corretta illuminazione porta benessere, soprattutto nei luoghi di lavoro: ma la gestione smart della luce consente ulteriori passi avanti in termini di sicurezza ed efficienza, più che mai necessarie all’indomani della ripartenza. Le esigenze produttive devono infatti trovare un punto d’incontro tra tutela della salute e nuovi modelli di business.

Parliamo di riorganizzazione dei turni, distanziamento del personale, dispositivi di protezione negli uffici e nei reparti produttivi. E non dimentichiamo il ruolo dell’efficienza impiantistica nel compensare, anche in termini di consumi e redditività, i necessari cambiamenti aziendali.

La gestione smart della luce fa bene a tutti

Quanto può fare, qui, la gestione intelligente degli impianti di illuminazione? Molto, perché genera sistemi personalizzati, modulabili e programmabili in base alle presenze e alle necessità di ogni singolo reparto.

Soluzioni di luce per unire qualità degli apparecchi e sistemi di smart lighting in grado di aumentare efficienza e competitività delle aziende

Dai piccoli uffici ai grandi reparti produttivi, la luce connessa offre interessanti opportunità di risparmio, sicurezza ed efficienza. Lo conferma Disano Illuminazione, impegnata nel supportare la “fase due” del mondo del lavoro italiano con sistemi wireless, semplici e non invasivi, o architetture più complesse dedicate a terziario e grandi spazi industriali.

Smart lighting con DisanoCome ripensare il proprio impianto di illuminazione

Le soluzioni base utilizzano sensori direttamente montati sugli apparecchi, senza richiedere ulteriori cablaggi.
Il sistema integrato consente di:

Per le esigenze di media complessità, Disano propone l’utilizzo del PushDIM (o SwitchDIM) per il controllo tramite pulsante. Accensione, spegnimento e regolazione della luce sono più semplici e, volendo, si ottiene anche la sincronizzazione automatica di tutti i punti di controllo dell’impianto. Soluzioni avanzate come la tecnologia basicDIM wireless, consentono infine di gestire l’illuminazione da remoto via app o interfaccia utente. Non solo, con il collegamento Bluetooth si possono comandare, in pochi passaggi, fino a 250 punti luce.

Luce smart nell’industria

Il sistema di telegestione industriale wireless DISMART, gestibile anche da remoto tramite app, è invece dedicato all’illuminazione indoor e permette di regolare l’intensità luminosa in base a parametri ambientali e di progetto. Per un risultato davvero “human centric”, la soluzione modifica in automatico il livello di luce artificiale, regolando i corpi illuminanti agli apporti esterni di luce naturale.

Disano ActiveAhead alza ulteriormente l’asticella dell’integrazione, in quanto non richiede programmazione. Il sistema “impara” nel tempo a prevedere dove serve più o meno luce, in modo che gli apparecchi possano reagire prima del transito delle persone. Le lampade, inoltre, comunicano in modalità wireless e operano attraverso sensori di movimento, luce esterna e legati ad altri parametri programmabili via app. Per i grandi impianti è anche possibile costruire un sistema di gruppi funzionali per il controllo di zone indipendenti, come le aree di transito, produzione e stoccaggio.

Pensiamo anche a terziario ed eventi

L’azienda non dimentica la grande “fetta” del terziario, con uffici, aule, open space e zone comuni. In queste applicazioni lo smart lighting consente di gestire zone indipendenti tramite sensori e comandi manuali, accompagnati da un software per il controllo centralizzato.

Concludiamo la carrellata tecnologica con il settore forse più colpito dall’emergenza sanitaria, quello degli eventi live e degli incontri sportivi. In questo contesto, Disano ha adottato il sistema digitale DMX (Digital MultipleX), già installato in numerosi stadi a livello globale. La console centrale della soluzione consente di realizzare giochi di luce e di impostare diversi scenari luminosi, migliorando user-experience e coinvolgimento emozionale del pubblico.

Vikey, self check-in per alberghi più sicuri

In un mondo che cerca di garantire il distanziamento sociale, gli alberghi sono di fronte a un bivio: come evitare code alla reception e offrire nel contempo un servizio di web concierge 24 ore su 24?
Ci ha pensato Vikey, una startup nata nel 2016 e oggi presente in più di 3.000 strutture in Italia e in Europa che offre un sistema di reception virtuale.

Vikey permette infatti di effettuare il check-in da remoto e aprire sia l’ingresso principale dell’hotel (qualora fosse chiuso o regolato per far accedere solo gli ospiti della struttura), sia la porta della stanza, il tutto semplicemente premendo un pulsante sul proprio dispositivo mobile.

Distanziamento sociale e check-in

App VikeyRecentemente, anche le Istituzioni si sono espresse per ribadire l’importanza del self check-in nella fase 2, ossia quella di convivenza con il covid-19. Nelle linee guida ufficiali per una accoglienza sicura Federalberghi, la Conferenza Stato – Regioni e la Commissione Europea consigliano alle strutture ricettive di dotarsi di sistemi automatizzati di registrazione degli ospiti e di apertura, per la sicurezza di ospiti e staff.

Il self check-in non è una tecnologia nuova, ma Vikey ha provveduto a lanciare un sistema di sopralluogo virtuale e gratuito tramite WhatsApp, per permettere velocemente ai tecnici partner di verificare la compatibilità della struttura con i dispositivi Vikey.

Inoltre, sia l’app dedicata alle strutture che la web app per gli ospiti sono state rinnovate, rendendo l’interfaccia più semplice e funzionale e migliorandone le prestazioni.
Vikey permette di eseguire anche la chiamata citofonica: quando gli ospiti arrivano in struttura il segnale viene trasmesso dal citofono al telefono del personale alberghiero che, dopo aver parlato con l’ospite per il riconoscimento, può aprire l’ingresso principale e la stanza dal tastierino numerico, il tutto a distanza.

Registrazione degli ospiti con Vikey

Vikey è integrato con i principali portali di prenotazione e i gestionali. Subito dopo aver prenotato, il cliente potrà completare il check-in online direttamente dalla web app, attraverso la quale potrà scattare una foto sua e di un suo documento.

Una volta autorizzato dallo staff dell’albergo, Vikey invierà i dati al Portale Alloggiati Web della Questura, con un notevole risparmio di tempo. Gli ospiti, inoltre, potranno pagare in anticipo soggiorno, city tax ed eventuali servizi aggiuntivi. A questo punto gli ospiti avranno accesso alla propria stanza per i giorni indicati.

Come accennato, Vikey è anche un web concierge. Nella app gli ospiti avranno a portata di mano, oltre al codice di apertura porta, anche tutte le altre informazioni utili offerte dalla struttura: indicazioni stradali, password del Wi-Fi , biglietteria per prenotare visite guidate ecc.