Digitalizzazione e tecnologia per trasformare la crisi in opportunità

Il decennio appena iniziato sarà ricordato per eventi che hanno trasformato lo scenario mondiale con conseguenze che al momento sono difficili da quantificare. La tecnologia come l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione si stanno rivelando alleati essenziali per i processi aziendali. Le aziende italiane devono far fronte a una pressione senza precedenti indipendentemente dal settore di attività.

Per uscirne rafforzate, le aziende devono intraprendere piani di digitalizzazione che consentano di mantenere l’operatività dei processi aziendali significativi minimizzando l’impatto economico e salvaguardando la sostenibilità nel medio e lungo termine.

Tecnologia e digitalizzazione: due elementi fondamentali

È vero stiamo vivendo una situazione di crisi, ma abbiamo la possibilità di valutare e mitigare gli impatti grazie a capacità tecnologiche che consentono alle aziende di potenziare la continuità del business e il funzionamento dei processi produttivi. Le migliori piattaforme digitali combinano strumenti di analisi avanzata con la connettività remota e offrono la visibilità per identificare le criticità e assorbire gli impatti negativi.

Sfruttare la tecnologia digitale significa introdurre risposte efficaci ed efficienti aumentando la resilienza dei processi aziendali.

La resilienza in un mondo che cambia

Eventi non pianificati possono avere un effetto devastante soprattutto in questo momento storico nel quale il mondo è globalizzato e connesso. Le aziende più “smart” sanno bene che è fondamentale identificare e pianificare la continuità delle operazioni aziendali assicurando protezione alle persone e ai processi. Ogni piano di crisi aziendale è un connubio di analisi dei rischi, di possibili incidenti, un modello di crisi e un’organizzazione per la gestione in continuità delle attività aziendali. Le aziende resilienti pianificano proattivamente per superare le conseguenze dell’incertezza, e gli strumenti digitali sono la strada da seguire per ottenere i migliori risultati.

Le tecnologie digitali consentono di avere accesso a un’informazione più accurate e completa, in modo implementare un approccio standardizzato in grado di rispondere velocemente.

Preparazione e pianificazione generano successo

Uno dei benefici della connettività nel mondo digitale è che combinandolo a una strategia solida, rende possibile velocità e agilità nella risposta. La tecnologia entra in gioco soprattutto in caso di eventi non programmati e supporta l’azienda nell’attivare tutti i passi necessari per avere immediatamente accesso a informazioni essenziali attivando piani per assicurare la continuità operativa.

Quelle aziende la cui pianificazione, strategia e coordinazione le rende in grado di resistere alle crisi, sono di frequente più efficienti, meglio connesse e più incentrate sul cliente. Gli strumenti digitali che abilitano la collaborazione in remoto, la gestione virtuale dei processi e la connettività in tempo reale possono anche creare una mentalità più focalizzata sui risultati.

È chiaro che per percorrere questa strada è necessario un cambiamento: la trasformazione digitale non è una semplice adozione delle nuove tecnologie, ma un processo di trasformazione che aiuta a ridisegnare processi organizzativi, sociali, culturali, creativi e manageriali.

Masterys GP4 HC, UPS per l’imaging medicale

Garantire la disponibilità continua di energia per le apparecchiature di imaging medicale è essenziale per assicurare una diagnosi accurata, lo sviluppo di piani di trattamento efficaci e i migliori risultati clinici possibili per i pazienti. L’alimentazione di questa gamma di apparecchiature critiche è particolarmente impegnativa, essendo caratterizzata da forti correnti di spunto e flussi di impulso.

UPS Socomec Masterys GP4 HC medical imagingSocomec ha sviluppato competenze specifiche per progettare soluzioni dedicate alla protezione di applicazioni critiche quali l’Imaging a risonanza magnetica (Magnetic Resonance Imaging – MRI) e la Terapia guidata dalle immagini (Image Guided Therapy – IGT).

Il nuovo UPS Masterys GP4 HC di Socomec, progettato per garantire la continuità di servizio delle apparecchiature di imaging medicale, offre una gamma completa, affidabilità superiore, quadro di segnalazione e una fabbricazione rigorosa.
Offre inoltre numerosi vantaggi: una gamma completa in grado di rispondere a qualsiasi necessità (da 60 a 160 kVA / kW, fino a 6 unità), affidabilità superiore (MTBF VFI pari a 350.000 ore e una lunga durata prevista del prodotto), quadro di segnalazione (disponibile come opzione, supporto visivo per ottenere lo stato in tempo reale dell’UPS) e una fabbricazione rigorosa (resistenza sismica certificata, progettazione e fabbricazione in Europa).

Le caratteristiche dell’UPS Masterys GP4 HC

Come opzioni di comunicazione, sono disponibili interfacce RS232/485 a contatti puliti, NET Vision (interfaccia Ethernet WEB/SNMP professionale per il monitoraggio dell’UPS e lo spegnimento automatico da remoto), porta Ethernet per interventi di assistenza.
Masterys GP4 HC offre inoltre Link-UPS, un servizio di monitoraggio remoto che connette l’UPS al cloud.

Conrad, disponibili 380.000 prodotti per edifici intelligenti

Chi installa una tecnologia intelligente negli edifici può garantire una operatività costante, una riduzione del consumo energetico e aumentare il valore della proprietà.

Per questo motivo nel secondo trimestre del 2020 Conrad Electronic si sta concentrando sempre più sulle tecnologie edilizie e sulla ulteriore espansione della propria piattaforma di approvvigionamento professionale. Sono attualmente disponibili 380.000 prodotti per le tecnologie edilizie e le gamme complete dei prodotti di numerosi fornitori di riferimento, come Brennenstuhl, Bachmann, Siemens, Schneider Electric, WAGO, Phoenix Contact, Lapp, Homematic IP e AVM. Oltre alle ultime gamme di prodotto, Conrad introdurrà offerte speciali e presenterà esempi di casi di studio per singole soluzioni nel campo delle tecnologie edilizie.

Una proposta completa

sito ConradPer questo Conrad offre una vasta gamma di prodotti elettrotecnici per la fornitura e il controllo intelligente degli edifici, incluse soluzioni per le tecnologie di rete, la schermatura solare per tutte le camere, ampie gamme di interruttori, numerose funzioni di citofonia, di gestione dell’energia e di illuminazione interna ed esterna. Con i sistemi di automazione degli edifici è possibile controllare, regolare, monitorare e adattare ogni funzione.

I numerosi controllori logici programmabili (PLC), le tecnologie di rete e le soluzioni per gli edifici intelligenti della gamma di prodotti Conrad possono essere personalizzati in base ai requisiti specifici in fase di sviluppo delle soluzioni di automazione di edifici intelligenti, connessi in rete e flessibili.

La serie di tecnologie di controllo include le categorie di prodotti che vanno dai controlli di piccole dimensioni, ai PLC, agli alimentatori su guida DIN, ai moduli di I/O, ai moduli di interfaccia e ai pannelli HMI, e consente inoltre l’interconnessione dei sistemi tecnici negli edifici moderni.
Conrad copre anche l’area delle tecnologie di rete, con switch di rete, schede WiFi, adattatori e ripetitori, hardware di rete, router e prodotti di alimentazione.
Le soluzioni che Conrad offre nel settore dell’edilizia intelligente includono, inoltre, una serie di interruttori remoti e una vasta gamma di azionamenti per finestre e cancelli.

Il coronavirus e le incognite sul futuro della green economy

E adesso? In tempi di pandemia, ce lo si chiede dall’Alaska alla Nuova Zelanda ed ovviamente all’interrogativo non può sottrarsi la green economy. Che cosa accadrà, dunque, a un settore, o per meglio dire ad un autentico ecosistema produttivo e di consumo che ha ormai raggiunto dimensioni planetarie? Ebbene, come spesso accade per le domande di semplice formulazione, la risposta è invece assai più complessa…

Partiamo dal senso comune, ovvero da quella diffusissima percezione del “niente sarà più come prima”. E visto che nella categoria “prima” c’è anche e soprattutto un sistema economico la cui insostenibilità è stata smascherata clamorosamente dal COVID-19, la green economy sembrerebbe destinata a un futuro ancor più roseo di quello che già gli veniva pronosticato precedentemente alla calamità biologica. Senonché, mai come in questa situazione il condizionale è purtroppo d’obbligo.

Un quadro normativo già definito in Italia ed Europa

Cominciamo con il dire che il problema non sta tanto nelle regole ma nei comportamenti che verranno attuati, sia a livello pubblico sia privato, a partire dai prossimi mesi. Infatti, le leggi e le strategie destinate ad accompagnare lo sviluppo ad impatto zero ed il suo rapporto con la “old economy” sono state già scritte, sicuramente per quanto riguarda l’Italia e l’Europa.

Per il nostro Paese, ad esempio, parliamo del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) varato l’anno scorso, mentre nel continente fanno testo soprattutto le direttive 2018 che stabiliscono un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e fissano un obiettivo vincolante per la quota complessiva di energia ottenuta da fonti rinnovabili rispetto al consumo finale lordo di energia dell’Unione europea nel 2030.

Ruolo riconosciuto di leadership per il nostro Paese

Aggiungiamo poi che all’Italia viene riconosciuto ormai da anni un ruolo da primo attore in questo colossale processo di transizione. Un recente e accurato studio di accademici dell’Università di Oxford, pubblicato su Research Policy, colloca il nostro Paese ai primissimi posti nel mondo in quanto a qualità della produzione green e potenzialità di penetrazione nei relativi mercati. Da qui la previsione per l’Italia, insieme a Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna, di un ruolo di leadership “nella transizione globale verso un’economia verde che caratterizzerà i prossimi decenni”.

Fin qui le buone notizie a cui, come detto, lo tsunami coronavirus ha aggiunto la percezione planetaria della fragilità socio-economica del mondo “tradizionale” in cui viviamo. Senonché, proprio in questi mesi di straordinarie difficoltà si sono messi in moto due fenomeni che, intrecciandosi, rischiano di creare enormi ostacoli all’evoluzione della green economy. Il primo si chiama recessione globale e di per sé rappresenta una penalizzazione generale, nel senso che può ostacolare la produzione e il commercio di prodotti green allo stesso modo di altri comparti economici.

La tentazione del fossile a basso costo nel mondo in recessione

simbolo barile di petrolioIl discorso cambia, però, se alla recessione si accompagna, come sta accadendo, un altro fenomeno, ovvero il crollo del prezzo del petrolio. È bene ricordare che i modelli economici ante COVID-19, si basavano su una transizione “dolce” dal fossile al fotovoltaico/elettrico, nel senso che il progressivo affermarsi di quest’ultimo non avrebbe impedito di bruciare da qui al 2100 buona parte del petrolio disponibile perché l’ininterrotta crescita della domanda energetica avrebbe comunque garantito gli spazi di consumo adeguati.

L’accoppiata recessione globale e petrolio sotto i 10/20 dollari al barile cambia purtroppo le carte in tavola. La ripartenza dopo il coronavirus sarà inevitabilmente caratterizzata da consumi ristretti, e quelli energetici non faranno eccezione, una domanda che faticherà non poco a ritornare sui livelli precedenti alla pandemia. In questa situazione il fossile a prezzi ribassati sarà un’enorme tentazione per interi comparti produttivi che si erano ormai convinti dell’ineluttabilità del grande salto nel green.

Per la green economy sarà fondamentale la capacità d’indirizzo dei governi

Gli esempi possono essere molteplici. Dalla casa automobilistica che posticipa il lancio delle auto elettriche perché la benzina costa meno, alla grande azienda che ritarda i suoi investimenti sull’energy storage perché il fossile non è mai stato così conveniente, per non parlare dei pannelli solari domestici incalzati dalla palpabile discesa delle bollette del gas…

In questo scenario difficile, la tenuta e lo sviluppo della green economy passerà anche, se non soprattutto, dalla capacità dei governi nazionali e delle istituzioni di tenere la barra a dritta verso gli obiettivi dell’impatto zero e della lotta al cambiamento climatico. Questo significherà resistere alla tentazione dei facili risparmi garantiti dal fossile, non cedendo alle lusinghe dei lobbisti che busseranno alle porte con argomenti mai così convincenti.

Quanto sono sostenibili le utility italiane?

Performance, efficienza e qualità delle utility italiane dipendono (molto) dalla loro sostenibilità. Un obiettivo che le imprese di servizi pubblici legati ad acqua, energia e rifiuti perseguono come consapevole acceleratore di aspetti tanto etici quanto sociali ed economici.

Non a caso, l’associazione italiana di riferimento Utilitalia apre il suo ultimo report sul tema con queste parole: “sappiamo di operare in un quadro di nuove sfide, come sistema di imprese troviamo nella sostenibilità la risposta più naturale e la chiave per fronteggiarle”. Vediamo come, nell’analisi “Misurarsi per migliorare” elaborata in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Lo studio considera le tre dimensioni della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – per ottenere una rappresentazione trasparente del settore

Utility italiane: l’impegno in 4 fattori

In primis, Utilitalia prende in esame 19 indicatori chiave su un campione di 100 utility, relativamente a quanto registrato nel 2018. Sebbene faccia riferimento al 22% delle aziende associate, queste ospitano l’84% dei lavoratori del sistema (circa 80.000 unità). Inoltre, vantano un capitale sociale di 11 miliardi di euro (il 69,8% detenuto da azionisti pubblici), 31 miliardi di ricavi e 9,1 miliardi di valore aggiunto distribuito.

Tra le 100 realtà, gli analisti hanno inoltre identificato le 15 utility più evolute nell’impegno per la sostenibilità, in funzione di quattro fattori:

Sostenibilità significa successo

Sostenibilità nei gestori dei servizi idrici

In tutti e tre i settori di riferimento, “blue” per i servizi idrici, “green” per quelli di igiene urbana e “yellow” per i servizi di distribuzione gas ed energia elettrica, le aziende maggiormente impegnate nel campo della sostenibilità ottengono risultati migliori.

I servizi idrici

Partiamo dall’acqua e dagli investimenti sostenibili: ponendo come obiettivo i 90 euro per abitante dei migliori Paesi europei, l’Italia è al 44,6%. Ma il dato sale al 45,6% per le “Utilitalia 100” e al 53,4% per le “Utilitalia 15”. Per quanto riguarda le perdite idriche di rete, il report pone l’ambiziosa meta del 25% (Classe A Delibera RQTI ARERA) ed evidenzia l’attuale 42,4%. Le 100 imprese campione registrano una media del 40,8%, che scende al 37,8% se si analizza il gruppetto di utility più votate alla sostenibilità.

Inoltre, in Italia la conformità dell’acqua potabile ai parametri dettati dalla normativa è superiore al 96%, a fronte del ben più sfidante 99,5% stabilito dall’ARERA. Per i gestori Utilitalia analizzati, il dato si attesta al 98% dei campionamenti e al 99,2% per la top 15.

Energia smart

Competitività, sicurezza e sostenibilità sono i concetti chiave delle politiche energetiche. Si evidenziano in particolare le migliori performance ottenute dalle aziende propense alle fonti rinnovabili e ai contatori del gas elettronici. Il 49,8% della produzione complessiva di energia elettrica da parte delle aziende intervistate viene da fonti rinnovabili (prevalentemente idroelettriche), per un totale di oltre 20 TWh. Nelle realtà più sostenibili la quota scende al 38,9%, comunque in aumento del 4% rispetto all’anno precedente.

Quanto allo smart metering del gas, siamo al 47,8% sul totale dei contatori installati dalle aziende Utilitalia. Significativo il balzo delle 15 utility più sostenibili, che passano dal 26,7% del 2017 al 48% del 2018. La performance migliore si registra nel Centro Italia, che supera di cinque punti percentuali il target nazionale del 50% previsto entro il 2018.

Igiene urbana

Nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti, le utility italiane si collocano al 58,1% rispetto all’obiettivo del 65% del Codice Ambiente (66,6% per le top 15). Se si analizza invece lo smaltimento in discarica, ponendo come obiettivo la discesa al di sotto del 10% entro il 2035 (pacchetto Ue sull’economia circolare), l’Italia è attualmente al 22%, rispetto al 18,5% delle “Utilitalia 100” e all’8,3% delle migliori 15.

Utility italiane dell'energia

In marcia verso obiettivi sostenibili

A che punto siamo e dove vogliamo arrivare? Le utility italiane impegnate in percorsi sostenibili ottengono competitività, credibilità e fiducia dei consumatori, senza dimenticare naturalmente i benefici ambientali. Siamo sulla strada giusta, considerando che le 100 aziende analizzate forniscono servizi idrici a 37 milioni di cittadini, servizi ambientali a 22 milioni e servizi energetici a 18 milioni di persone in Italia.

Ma l’Agenda 2030 dell’Onu richiede strategie ancor più coraggiose…

Cyber Security industriale, Phoenix Contact è certificata

Phoenix Contact Italia ha annunciato di aver ottenuto il certificato IEC 62443-2-4 da parte di TÜV SÜD, grazie al quale d’ora in avanti l’azienda può operare come Integration Service Provider in ambito Cyber Security Industriale.

Phoenix Contact è la prima azienda italiana ad aver intrapreso e portato a temine questo percorso di certificazione.
“Per noi è un traguardo molto importante, e dimostra che sappiamo agire e affrontare nuove sfide nonostante le difficoltà del momento. – ha commentato Michael Kehl, Business Area Manager IMA Industry Managment and Automation di Phoenix Contact – Il nostro team ha lavorato con impegno e costanza raggiungendo l’obiettivo, per poter garantire ai nostri clienti un servizio sempre all’avanguardia”.

Cyber Security industriale certificata

Certificazione TUV SUD Phoenix ContactGrazie alla certificazione ottenuta, Phoenix Contact è ora in grado di fornire un servizio di Cyber Security a tutti i clienti che operano nelle Infrastrutture Critiche Europee (ICE), tra cui i settori dell’Energia elettrica, Oil & Gas, municipalizzate e trasporti, e in generale a tutte le aziende che desiderano proteggersi dei cyber attacchi.

“Al giorno d’oggi la maggior parte delle aziende dispone di collegamenti Ethernet, alla base dei sistemi IoT e industria 4.0, e non esiste più un impianto di produzione che non sia a rischio cyber sicurezza. – prosegue Kehl – Il tema della Cyber Security industriale è molto sentito dal punto di vista IT ma spesso si tende a sottovalutare l’importanza della sicurezza anche nel mondo OT. Oggi, grazie alla nostra competenza, siamo esperti nel misurare e proteggere i nostri clienti dalle minacce e pericoli a cui sono sottoposti”.

3 pilastri su cui si sviluppa un’azienda innovativa: Big data, Analytics, IoT

Il cambiamento più importante degli ultimi dieci anni – e probabilmente anche dei prossimi dieci – nelle aziende, e nel lavoro di tutti i giorni, è la disponibilità di enormi quantità di dati. Internet e le piattaforme online ne mettono già a disposizione tantissimi, i sensori dell’IoT, presenti sulle automobili, nelle fabbriche, negli ospedali e presto ovunque, ne forniscono ancora di più, e più dettagliati. Per comprendere il senso di tutti questi dati e informazioni servono gli Analytics, e al momento stiamo solo vedendo la superficie dell’entità dei cambiamenti che tutto ciò produrrà nel nostro lavoro e nelle nostre vite.

La pervasività dei dati sta cambiando le tecnologie che utilizziamo per analizzarli, e i luoghi in cui si effettuano le analisi: gli Analytics si producono e gestiscono sempre più ai confini e nella periferia del sistema che li genera (Edge), sia esso una fabbrica, un impianto o una rete logistica. La forte diffusione dei dati implica anche un altrettanto forte bisogno di strumenti migliori – compresi quelli di Machine learning – per gestire (pulire, integrare, abbinare e così via) i dati stessi. E i dati hanno ora un ruolo più importante anche nella creazione e nel perfezionamento dei modelli, operativi e di Business, che è lo scopo primario del Machine learning.

Per l’analisi dei dati e prendere decisioni, la tendenza sempre più marcata è questa: usare più sistemi di decisione e Analytics autonomi, invece di affidarsi agli esseri umani. Le tecnologie cognitive, l’intelligenza artificiale, il Machine learning e il Deep learning stanno già aumentando – e lo faranno sempre di più in futuro – la capacità delle macchine intelligenti di svolgere analisi automatiche e di agire in modo autonomo. Il Machine learning sta già contribuendo all’aumento di produttività degli analisti che operano nelle aziende, attraverso la creazione di migliaia di modelli nello stesso tempo che in passato serviva per crearne uno solo.

Analytics e decisioni al momento giusto, quando servono

Un’altra tendenza molto rilevante in corso è l’uso crescente di Analytics in tempo reale, o quantomeno “al momento giusto”, quando servono. In passato le aziende avevano bisogno di tempo – da alcuni giorni a intere settimane – per estrarre i dati dai sistemi, caricarli nelle applicazioni analitiche e interpretarli attraverso l’analisi.

Ma i manager hanno bisogno di prendere decisioni più rapide e le aziende stanno cercando di implementare gli Analytics in tempo reale, almeno nel caso di alcune decisioni, quelle più delicate e strategiche, che riguardano prezzi dei prodotti, acquisti e forniture, valori di mercato. Alcuni sistemi che operano in tempo reale utilizzano soluzioni per decisioni autonome, così da escludere completamente gli esseri umani dal processo.

L’antenato di queste applicazioni che operano in tempo reale è il sistema Orion del corriere espresso Ups, che indica i percorsi agli autisti dell’azienda. Prima di utilizzare questa soluzione, gli autisti ripetevano lo stesso percorso ogni giorno. Sempre uguale, per non sbagliare. Oggi, ricevono ogni mattina un percorso diverso, in base alle consegne e ai ritiri comunicati nel corso della notte precedente. Domani, o comunque nel giro di pochi anni, i loro percorsi saranno modificati in tempo reale, nel corso della giornata e delle ore, in base a variabili come le richieste e gli ordini dei clienti, il traffico, le condizioni del meteo.

Tutto ciò è in pratica flessibilità e velocità, operativa e di produzione: due delle principali nuove virtù, due dei maggiori vantaggi, che le nuove tecnologie stanno portando nelle aziende di ogni settore, dai trasporti alla manifattura alla grande distribuzione.

IoT e Big data da usare sempre più in tempo reale

iot o Internet of Thing La maggior parte delle organizzazioni, in tema Big data e Analytics, dovrebbe adottare un approccio in tempo reale, in cui il tempo di decisione per certe operazioni è determinato all’interno dell’azienda, e i dati e i processi analitici necessari sono attivati perché queste decisioni siano prese nel tempo stabilito. Per il momento, per la gran parte delle aziende tutto ciò è ancora Fantascienza, ma la direzione è questa. E, come sempre, l’innovazione è trainata dalle cosiddette ‘lepri’, le più veloci a seguire il cambiamento. Gli altri seguono, o rincorrono, o restano fermi e poi chiudono.

Nel 2019 il mercato Internet of Things (IoT) in Italia è arrivato a toccare i 6,2 miliardi di euro, con una crescita del +24% rispetto al 2018 (+1,2 miliardi di euro nell’ultimo anno). Il tasso di crescita risulta allineato a quello di altri Paesi occidentali, che si assesta tra il 20% e il 25%. Resta fondamentale l’offerta IoT ‘classica’, che si compone di hardware e software, con l’aggiunta di nuovi servizi: un esempio è la manutenzione predittiva dei macchinari all’interno delle fabbriche, in cui si sfruttano i dati relativi al funzionamento per comprendere quando aumenta il rischio di guasto, e agire in ottica preventiva.

Big data e Analytics cambiano i modelli di Business tradizionali

Ma sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati dagli oggetti e strumenti connessi, grazie ai quali integrano la propria offerta con nuovi servizi di valore.
Il trend è chiaro: i servizi sono sempre più al centro dell’offerta, in grado di abilitare nuovi modelli di Business per le imprese. I servizi applicati all’IoT hanno raggiunto quota 2,3 miliardi di euro lo scorso anno,, in crescita del +28% rispetto al 2018, sempre secondo le analisi di mercato dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.

Si assiste a un vero e proprio processo di ‘servitizzazione’ dei modelli di Business tradizionali, che evolvono sempre più verso logiche di Pay-per-use o Pay-per-performance, e che richiedono un radicale cambio di passo da parte di tutti gli attori della filiera tecnologica e manifatturiera. Come nel caso delle prime automobili Smart car che prevedono di adattare il piano dei pagamenti sulla base dell’effettivo utilizzo, come sta già facendo Toyota, per fare un esempio. E anche nel settore Smart building, con lo sviluppo delle prime soluzioni IoT per l’illuminazione degli edifici, con cui al cliente viene data la possibilità di pagare solo la luce consumata, senza dover comprare gli apparecchi di illuminazione utilizzati.

Più in generale, e in prospettiva, lavorando al fianco dell’IT, i dirigenti nelle aziende devono impegnarsi nella creazione e nell’utilizzo di dati di alta qualità che siano scalabili, integrati, ben documentati, coerenti e standardizzati. E devono fare in modo che l’architettura analitica sia flessibile e capace di adattarsi ai mutevoli bisogni del Business e agli obiettivi. Un’architettura rigida non risponderebbe ai bisogni dell’azienda in un ambiente in rapido cambiamento.

Detrazioni fiscali per la casa domotica

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Se si intende rinnovare una casa o un immobile, un aspetto da considerare riguarda sicuramente le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico. La legge di Bilancio 2019 ha esteso a tutto il 2020 l’Ecobonus 65% o 50% (a seconda degli interventi) e bonus casa 50% per gli interventi sulle singole unità immobiliari e i bonus maggiorati per i condomìni. Se si vuole trasformare l’abitazione in casa domotica è possibile usufruirne. Vediamo come.

Bonus casa

Tra le detrazioni fiscali per la casa domotica, possiamo ricordare anzitutto il cosiddetto Bonus per le ristrutturazioni edilizie o Bonus casa, che l’ultima legge di Bilancio ha rinnovato per tutto il 2020 nella misura del 50%.

Il Bonus opera sotto forma di detrazione dall’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) delle spese sostenute per gli interventi, ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.
Secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, Il Bonus è riconosciuto sia per la sostituzione dell’impianto elettrico in generale (o per la sua integrazione per messa a norma) sia per una serie di interventi specifici tra cui:

Per poter usufruire del Bonus non è necessario inviare comunicazioni preventive, ma occorre pagare i lavori con bonifico cosiddetto parlante, inserire nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile interessato dall’intervento e conservare la documentazione rilevante per il caso di controlli.

Ecobonus

Bonus 50 % rientrano le socuzioni per la casa domoticaQuesta detrazione riguarda (relativamente alla casa domotica) l’acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative ed è stata prorogata anch’essa dall’ultima legge di Bilancio a tutto il 2020.
In questo caso la detrazione opera non solo sull’IRPEF ma anche sull’IRES nella misura del 65% delle spese sostenute, sempre da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.

Per poter fruire dell’agevolazione, non è necessario effettuare alcuna comunicazione preventiva all’amministrazione finanziaria, ma una volta conclusi i lavori occorre trasmettere all’ENEA una scheda informativa degli interventi realizzati, tramite apposito portale internet e conservare alcuni documenti, tra cui l’asseverazione di un tecnico abilitato che, nel caso dei dispostivi multimediali di cui sopra, può essere sostituita da una certificazione del produttore che attesti il rispetto dei requisiti tecnici di legge.

Detrazione per colonnine di ricarica

Ricordiamo anche la detrazione fiscale per le spese sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 relativamente all’acquisto e alla posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, ivi inclusi i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW.

La detrazione (IRPEF O IRES) va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e spetta nella misura del 50% delle spese sostenute, su un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro.
Le modalità per poter fruire della detrazione sono analoghe a quelle del Bonus casa.

Interventi incentivi casa domotica

Tabella riassuntiva interventi – Legge di bilancio 2020 Valida fino al 31/12/2020

Articolo redatto da ANIE CSI, l’associazione che all’interno di ANIE Federazione, rappresenta l’industria dei componenti e sistemi per impianti 

La manutenzione dell’impianto elettrico

La manutenzione dell’impianto elettrico, volta a verificare il permanere nel tempo delle condizioni iniziali di sicurezza e funzionalità, è definita come obbligo di legge sia per gli impianti negli edifici attraverso il DM 37/08 che negli ambienti di lavoro attraverso il D.Lgs. 81/2008 noto anche come “testo unico per la sicurezza”.
In particolare, l’art. 8 del DM 37/08 dedicato agli obblighi per la committenza riporta che: il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate.

Il d.lgs. 81-2008 dedica agli impianti elettrici nei luoghi di lavoro, 8 articoli, dall’80 all’87. Il concetto di responsabilità del datore di lavoro in riferimento all’effettuazione di regolare manutenzione dell’impianto elettrico è richiamato diverse volte tra cui l’art 80 comma 3 che chiede al datore di lavoro di predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto.

L’art.86, è invece interamente dedicato alle verifiche e controlli. È bene riportarlo integralmente:

  1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462, in materia di verifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.
  2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controlli di cui al comma 1.
  3. L’esito dei controlli di cui al comma 1 è verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza.

Il comma 1 chiarisce che non va considerato come unico adempimento periodico, la verifica dell’impianto di terra a cura degli enti notificati ai sensi del DPR 462-2001. Infatti, le verifiche svolte, a cadenza biennale (per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ex DPR 151/2011, per gli ambienti ad uso medico e per i cantieri) o quinquennale, sono da ritenersi vere e proprie ispezioni il cui eventuale esito negativo ha rilevanza penale.

Manutenzione dell’impianto elettrico: la normativa

Il comma 1 pertanto chiarisce che le verifiche dell’impianto elettrico devono essere svolte secondo le norme di buona tecnica. A questo proposito vengono in soccorso di chi deve implementare le procedure di sicurezza aziendali, diversi documenti del CEI:

Il decreto ministeriale evocato al comma 2, in effetti non è mai stato pubblicato e questo ha ingenerato, in diversi datori di lavoro, l’errata convinzione di non dover ottemperare al comma 3 ovvero la predisposizione di un registro atto a verbalizzare l’esito dei controlli.

Guida CEI 0-10

Chiarito quindi è obbligo per il datore di lavoro sia la regolare manutenzione che la relativa verbalizzazione degli esiti, risulta particolarmente preziosa la Guida CEI 0-10.
Sebbene non sia stata mai aggiornata dall’edizione 2002, la guida CEI 0-10 risulta perfettamente attuale per i concetti e per gli esempi di schede di manutenzione contenuti atti a guidare i dirigenti aziendali nella stipula di un contratto di manutenzione conforme ai requisiti di legge.

Non bisogna infatti dimenticare che la manutenzione dell’impianto elettrico in un luogo di lavoro, soprattutto in ambito industriale – produttivo, risulta un argomento che coinvolge molteplici aspetti tra cui:

Per quanto sopra, la gestione della manutenzione elettrica deve essere pianificata e gestita in maniera professionale, sia da parte della committenza, sia da parte del fornitore che possono lavorare secondo i criteri concordati e formalizzati in un contratto.

Da questo punto di vista è sempre bene affidarsi ai contenuti delle norme tecniche ufficiali riconosciute legalmente come lavoro, prodotto, procedura conforme alla regola dell’arte.

La formazione non si ferma: continuano i webinar

Anche questa settimana è possibile partecipare a webinar e a corsi online per chi desidera formarsi e informarsi. Le aziende aggiornano i propri calendari e aggiungono nuove tematiche per i professionisti del settore dell’energia e del comfort. Le proposte sono veramente tante, qui ne abbiamo raccolte alcune. Ora non resta che scegliere e partecipare!

SDProget: Web Training sulla progettazione elettrica

formazione online SDPRogetIl programma Web Training di SDProget offre un ciclo di corsi di formazione online e webinar gratuiti, dedicati all’approfondimento dei temi più importanti della progettazione elettrica. I corsi sono proposti in forma di webinar live e possono essere seguiti comodamente da qualsiasi luogo, senza impegni e costi di spostamento. Tra le tematiche proposte: come effettuare la posa dei cavi sullo schema e relativi output grafici con il CAD elettrico SPAC Automazione, o come realizzare una configurazione PLC con SPAC Automazione.

È possibile visualizzare il programma dei corsi, in continuo aggiornamento, e iscriversi a quelli di proprio interesse sul sito di SDProget al seguente link: https://www.sdproget.it/calendari/?crs.

Schneider Electric: una settimana ricca di webinar

Continuano i webinar dedicati a progettisti, quadristi, installatori, costruttori di macchine e aziende utenti.
Il 28 aprile giornata piena: si comincia alle 9 con il webinar sulla “Cabina Elettriche Digitali: l’evoluzione della Media Tensione”, alle 14.30 un corso dedicato alla “Progettazione di un impianto. Impianti di cablaggio strutturato per gli edifici commerciali”, mentre alle 17 un approfondimento su ”Quadri elettrici Smart: L’evoluzione digitale della distribuzione elettrica in bassa tensione”.

Il 29 aprile invece i due webinar sono dedicati alle protezioni per i quadri elettrici: la mattina “L’evoluzione delle protezioni di Media Tensione”, mentre nel pomeriggio “Protezioni BT: le unità di controllo Micrologic”.

Se vuoi approfondire la tematica dedicata alla realtà aumentata, Schneider Electric propone per giovedì 30 aprile alle 9 un webinar proprio su “La Realtà Aumentata in Cabina MT/BT”.
A questa pagina https://events.schneider-electric.it/iocontinuodacasa/ è possibile iscriversi e tenersi aggiornati sul calendario in continua evoluzione.

webinar Schneider Electric

Da ABB webinar per installatori e quadristi

Anche ABB ha aggiornato il suo calendario di corsi online con alcune proposte dedicate agli installatori. Il 28 Aprile 2020 dalle 15:00 alle 18:30 si svolgerà il webinar “Come progettare l’impianto elettrico domestico“ che tratta delle prestazioni e qualità secondo la CEI 64-8.
Due corsi dedicati ai quadristi: il 5 maggio viene trattata la “UL – La normativa americana per i quadri di automazione” mentre il 12 maggio il webinar è dedicato a “Soluzioni di retrofit per la digitalizzazione dei quadri elettrici di bassa tensione”.

Il fotovoltaico e i Webinar Fronius

Per la formazione di installatori e professionisti del fotovoltaico, Fronius propone nuovi corsi webinar e corsi online per aumentare le competenze tecniche, commerciali e le soluzioni proposte dall’azienda.
Il 29 aprile viene trattata la tematica del Revamping a regola d’arte con il supporto dell’Ing. Erica Bianconi, mentre il 4 maggio si parla della soluzione “Fronius GEN24 Plus e Fronius Smart Meter per il massimo autoconsumo”.

Progetto formativo Samsung per il mondo della climatizzazione

Samsung AirCon Academy offre aggiornamento e formazione costante, anche online per operatori e professionisti della climatizzazione per ampliare le competenze tecniche e approfondire la conoscenza delle innovazioni tecnologiche dei prodotti Samsung.

I corsi offerti si articolano in vari moduli, dedicati alla linea Residenziale Mono e Multisplit (disponibile sia per un livello Base che Plus), alla linea Commerciale e Recuperatori di Calore, e alla linea Pompe di Calore.

All’offerta si aggiungono, come novità per il 2020, i moduli sulla linea DVM e sulla linea Digital Solutions e Controlli. È possibile trovare tutte le informazione al link www.samsung.it/airconacademy.

Tipologie di corsi Samsung Aircon Academy

Comunità Energetiche: soluzione fattibile per la transizione energetica?

Italia Solare, il 27 aprile dalle 11 alle 12.30 propone il webinar “Comunità Energetiche: analisi del documento di consultazione di ARERA” con l’obiettivo di dare agli operatori del fotovoltaico la possibilità di portare il proprio contributo. Il webinar è gratuito per i soci dell’associazione, mentre per tutti gli altri ha un costo di 50 euro.

Infrastruttura di ricarica elettrica: normativa e sicurezza

webinar Fluke lovato sulla mobilità elettricaLe colonnine di ricarica elettrica sono dei veri e propri quadri elettrici che come tali necessitano di componenti elettromeccanici adeguati.
Il 30 Aprile Fluke propone insieme a Lovato Electric Spa il webinar “Le colonnine di ricarica elettrica: scelta dei giusti componenti e delle corrette verifiche”. Verranno approfondite tematiche come l’esecuzione dei test per verificare la sicurezza e la funzionalità delle coloninne, come utilizzare i tester multifunzione Fluke 1660 e il nuovo adattatore EV-500 per le installazioni di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.

La transizione energetica in Italia ed Europa

L’emergenza COVID-19 è in rapida evoluzione in tutto il mondo e sta avendo impatti profondi anche sul settore elettrico. Con il supporto e la partecipazione delle principali Associazioni europee di settore, Elettricità Futura propone il webinar, aperto a tutti, “La transizione energetica in Italia ed Europa: quali gli effetti del COVID-19?”.

In programma il 28 aprile dalle 11:00 alle 12:30 fornirà un primo resoconto sugli effetti del lockdown nella transizione energetica europea e sul raggiungimento dei target 2030, nonché sulle prospettive future in Italia e in Europa. Informazione e iscrizione a questo link.

Progettare l’illuminazione di un ambiente

Per chi desidera approfondire il tema dell’illuminazione, Editoriale Delfino propone 4 lezioni del Prof. Arch Gianni Forcolini. Ogni lezione della durata di un’ora tratterà un argomento specifico:

Per partecipare è necessario iscriversi a questo link. Ogni lezione ha un costo di 25 euro, se si partecipa a tutte e quatto le lezioni il costo è di 75 euro.

Corsi su domotica, automazione e sicurezza

Attraverso la sua piattaforma e un team di 8 persone, Came propone corsi gratuiti e aggiornamento online per installatori e collaboratori. Le tematiche spaziano dai sistemi antintrusione a quelli per le porte automatiche e antipanico, dalla domotica all’installazione di cancelli automatici, dalle barriere per i parcheggi e per il controllo degli accessi dei veicoli alla gestione di impianti da remoto tramite app, fino ai software per impianti complessi.
Il calendario completo dei corsi (dal 28 aprile all’8 maggio 2020), in continuo aggiornamento, è disponibile al link: https://www.came.com/it/installatori/formazione.