Innovazione e tecnologia: nuovi progetti finanziati dal Mise

IoT, Blockchain, IA e 5G: alla ricerca dell’innovazione

La velocità con cui si evolve la tecnologia è davvero molto elevata e tecnologie come IoT, blockchain e IA, richiedono un’infrastruttura adeguata per raggiungere le migliori prestazioni.

Per questo, il 5G viene visto come un’occasione per lo sviluppo di soluzioni nuove per la Smart City, in quanto assicura una connessione velocissima e l’integrazione di sempre più funzioni e dispositivi. Stiamo ormai entrando nella “gigabit society”, ovvero una società interconnessa, dove la digitalizzazione e la connettività riguarderanno ogni settore della vita umana.

%G è un'innovazione adatta alla connessione delle smart cityLa totale sostituzione dell’attuale LTE, in Italia, però, sarà abbastanza lenta ed è necessario ancora del tempo affinché la nuova infrastruttura si potenzi ulteriormente. Inoltre, per tutelare la salute e rispettare le regolamentazioni, lo sviluppo del 5G dipende da investimenti nel campo e dalla necessità di un costante monitoraggio.

Per incoraggiare comunque la ricerca di soluzione sempre più innovative e lo sviluppo di nuove tecnologie, il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato con il DM 26 marzo 2019 il Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G. Si parla, quindi, di Intelligenza Artificiale, di Blockchain, di IoT.

Al bando sono ammessi tutti i soggetti promotori di nuove idee e progetti, che siano startup (Asse I del bando), enti pubblici, di ricerca o università (Asse II).

Nel primo caso, attraverso le “Case della tecnologia”, si punta a sostenere la nascita di startup che si impegnino nella ricerca di soluzioni tecnologiche utili alle PMI. Nel secondo caso, invece, enti di ricerca e Università possono proporre progetti che siano poi replicabili a scala nazionale. La prima graduatoria per l’Asse II è stata pubblicata questo mese.

I progetti vincitori

I progetti ammessi al finanziamento sono in totale sei, ovvero quelli che hanno ottenuto il punteggio più alto nell’analisi di una Commissione Tecnica. Tutti quanti, sono incentrati sull’innovazione e sull’uso nelle nuove tecnologie in diversi ambiti.

Il progetto della SIAE riguarda la gestione dei diritti d’autore grazie a Blockchain e 5G. La tecnologia Blockchain permetterà di realizzare uno speciale registro degli aventi diritto, che assicura l’identificazione univoca di tutti i soggetti e che porterà – in futuro – alla gestione automatica e diretta dei flussi finanziari. I protocolli informatici su cui si basa il progetto sono sviluppati su reti 5G.

Il Comune di Catanzaro, invece, si è fatto promotore di Catanzaro 4.0, un progetto che riguarda il settore del turismo e che permetterà di fruire in modo innovativo dei beni culturali della città. Realtà aumentata, guide virtuali, supporto in tempo reale alle persone, IoT sono alcuni degli ingredienti di questa proposta di “Turismo 4.0”. Il progetto mira anche a favorire le realtà imprenditoriali locali, pronte ad impegnarsi in questo ambito.

AGID, invece, vedrà finanziato il progetto “Smart Ivrea Project”, ovvero una piattaforma utile a gestire le “comunità intelligenti”. Partecipazione del cittadino, ottimizzazione dei servizi pubblici, una moneta virtuale (Ivrea-Coin) sono alla base di questa proposta progettuale, che mira a dare vita ad un territorio inclusivo per tutti i cittadini. Anche in questo caso le tecnologie abilitanti sono Blockchain, IoT e IA.

L’Università di Cagliari guarda alla mobilità e al servizio idrico, puntando a migliorarne il monitoraggio. Grazie ad appositi sensori distribuiti per la città, si raccolgono informazioni utili alla pianificazione, alla gestione e al monitoraggio dei servizi citati. Il progetto è partito in due aree pilota e sarà poi espandibile al resto della città e anche ad altri servizi. L’infrastruttura 5G permetterà l’efficacia di questo sistema implementato grazie all’IoT, lo scambio sicuro dei dati tramite Blockchain e il funzionamento di un IA, che analizzerà i dati raccolti.

L’Università degli studi di Cassino si concentra sulla Smart Mobility e sviluppa una piattaforma telematica che avrà il compito di analizzare la mobilità, in modo da sviluppare e sperimentare nuovi sistemi di mobilità urbana ed extra urbana. Ne gioveranno i trasporti logistici, ma anche di persone, interconnettendo ogni soggetto e gestendo in modo innovativo i servizi relativi ai trasporti.

Infine, il Politecnico di Bari ha sviluppato un progetto incentrato su soluzioni hardware e software utili a migliorare la gestione dell’illuminazione pubblica, l’analisi della mobilità, la logistica dell’ultimo miglio e il monitoraggio della filiera produttiva. I database necessari al sistema saranno realizzati tramite tecnologia blockchain e tutte le soluzioni studiate saranno supportate dalla rete 5G.

Plug&Light: sistema di installazione magnetica delle lampade

Axolight presenta la collezione di sospensioni Liaison in versione Plug&Light, una novità tecnica realizzata in collaborazione con il partner Insta.

Plug&Light è un sistema magnetico di aggancio rapido del rosone, privo di viti e cavi elettrici: una soluzione tecnica che cambia l’installazione di lampade a soffitto e parete. Questa soluzione consente un’installazione semplice e sicura per l’elettricista e trasforma l’illuminazione interna flessibile. Essendo un sistema aperto consente di utilizzare il sistema su lampade proprie.

Liaison anche in versione Plug&Light

Liaison di Axolight è una collezione di lampade a sospensione che lascia spazio a una completa libertà creativa.
Può essere appesa singolarmente o in composizioni da 2, 4 e 8 elementi, duplicabili su due livelli di altezza, per molteplici possibilità di combinazioni ed effetti di luce.

Ogni singolo pendente è disponibile in 3 dimensioni (con diametro da 45, 80 e 100 cm) ed è personalizzabile cromaticamente nelle nuance del nero e oro opaco.

La sorgente luminosa a LED dimmerabile offre un duplice vantaggio:

Liaison gioca con tre geometrie – cerchio, cilindro, sfera – che si combinano in una struttura leggera ed elegante. Seppur decorativi, tutti gli elementi sono essenziali: il semicerchio abbraccia gli altri due elementi dando forma all’oggetto e conducendo i cavi, il cilindro custodisce la sorgente luminosa a LED, la sfera contribuisce alla creazione di un equilibrio statico.

Rinviata a giugno la Fiera Elettromondo 2020: all’insegna dell’innovazione

La fiera Elettromondo 2020 – l’evento promosso da Elettroveneta, in programma dal 16 al 18 aprile 2020 nei padiglioni della Fiera di Padova – è stata rinviata a giugno 2020. Anche in questo caso la decisione è stata presa a seguito dell’insorgere del coronavirus per garantire la sicurezza di operatori e visitatori.

Elettromondo 2020: punta su 9 settori

Innovazione è il filo conduttore di Elettromondo 2020 che  accompagnerà il visitatore a scoprire come le nuove tecnologie stanno modificando il settore elettrico, dell’automazione e in generale la vita quotidiana.

L’edizione 2020 conferma la proposta merceologica con 9 settori e oltre 150 marchi che spaziano dai complementi elettrici, all’illuminazione, al fotovoltaico, alla climatizzazione e al riscaldamento, all’automazione industriale, ai sistemi di sicurezza e televisivi, agli accessori e attrezzature e alle soluzioni di sicurezza e alla termoidraulica.

Elettromondo si propone come momento di incontro, di confronto e di dialogo tra le aziende produttrici e gli operatori del settore, non solo attraverso la parte espositiva, ma come di consueto con un ampio programma di convegni e workshop, alcuni dei quali con crediti formativi.

Elettromondo 2020 ha il patrocinio delle principali associazioni di categoria nazionali Albiqual, Fire, Assistal e UNAE Veneto e delle associazioni di artigiani di Padova CNA e Confartigianato, oltre al Comune di Padova.

L’ingresso gratuito è riservato agli operatori del settore previa registrazione nel sito www.eventoelettromondo.it o direttamente in fiera.

That’s Mobility 2020: nuove date e altre novità

In occasione della terza edizione, That’s Mobility ha in programma tre importanti novità: innanzitutto lo spostamento della manifestazione dal mese di settembre a fine ottobre, precisamente dal 29 al 30 ottobre 2020. Una scelta importante che permetterà alla manifestazione di posizionarsi in un arco temporale più strategico, all’interno del ricco calendario di eventi, nazionali e internazionali, dedicati alla mobilità e all’automotive, e così intercettare al meglio le aspettative delle aziende partner e dei visitatori.

Mobilità elettrica smart e integrata - Designed by senivpetro / FreepikQuesto spostamento di calendario permetterà inoltre a That’s Mobility – organizzata da Reed Exhibitions Italia in collaborazione con l’Energy&Strategy Group, della School of Management del Politecnico di Milano – di essere fra i primi eventi a utilizzare gli spazi appena ristrutturati del padiglione 4 del MICO, Centro Congressi di Fiera Milano.
Il nuovo padiglione permette una grande flessibilità di allestimento: grazie alle pareti mobili di ultima generazione, ad esempio, è in grado di armonizzare gli spazi convegnistici e quelli espositivi secondo le differenti esigenze di business dei singoli eventi.

Un evento di respiro internazionale

That's Mobility 2019That’s Mobility non è solo la Conference&Exhibition B2B dedicata alla mobilità elettrica e a zero emissioni, ma è un evento di richiamo per tutti i principali player mondiali del settore. Per questo la strategia degli organizzatori è volta proprio verso l’internazionalizzazione dei temi, con contenuti del programma di workshop di respiro più ampio, al fine di accogliere aziende e realtà che operano a tutti i livelli nei settori della mobilità a zero emissioni provenienti da tutto il mondo.

In quest’ottica That’s Mobility 2020 punterà in maniera decisiva a presentare un panorama espositivo ancora più completo su tutta la filiera dell’industria della mobilità elettrica e sostenibile: dai dispositivi e sistemi di ricarica ai servizi di ricarica on demand, dalle soluzioni di storage e di accumulo alle multi-utility, servizi di leasing, sharing e relativi accessori, e naturalmente una vetrina di auto, moto, scooter, biciclette a pedalata assistita fino ai nuovi mezzi di micro mobilità.

Smart Mobility Report 2020

Momento clou di That’s Mobiity sarà la presentazione, il 29 ottobre 2020, dello “Smart Mobility Report 2020, la sostenibilità nei trasporti: opportunità e sfide per la filiera e l’end user”, un’occasione unica per capire lo stato dell’arte della mobilità elettrica e connessa a livello mondiale, scoprire nuove tendenze e parametri di analisi.

Ricco anche il programma di workshop, tavole rotonde e seminari: si spazierà dai nuovi modelli di uso dell’auto allo stato di interazione con le rete, dalla mobilità elettrica nelle flotte aziendali ai sistemi di accumulo, dalla diffusione delle differenti forme di mobilità alla luce del nuovo PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima).

Digitalizzazione: misurare, intervenire, prevedere

Si parla sempre più di frequente di digitalizzazione, ma qual è il suo impatto reale sulle scelte tecnologiche e gestionali delle imprese? Una questione che Schneider Electric Italia si è posta e che l’ha portata a confrontarsi con i propri clienti sia del settore trasporti, sia di quello fieristico.

Come ammodernare gli impianti? Attraverso la digitalizzazione

Tre le principali problematiche evidenziate vi sono quelle legate all’ammodernamento degli impianti e a tutto ciò che questo comporta. L’aggiornamento dei sistemi deve essere continuo. Individuare la migliore tecnologia da installare resta importante ma non più sufficiente. Il fornitore partner deve sapere anticipare il manifestarsi di ogni necessità, in sostanza: precorrere i tempi.

Ciò che i clienti hanno confermato di trovare – e di apprezzare – nel rapporto con Schneider Electric è proprio la capacità di suggerire gli interventi di manutenzione e aggiornamento, prima che si rendano necessari. Con quali tipi di soluzioni? Con quelle digitalizzate, ovviamente.

Tecnologia digitale calata nella realtà

Ma perché le soluzioni più adeguate comportano la digitalizzazione dei sistemi? Perché ne migliorano l’operatività, adeguandola all’oggi e ora, ovvero:

La capacità di anticipare e prevenire

In imprese che fanno del servizio all’utenza il proprio core business, del resto, l’esigenza è di mantenere aggiornati in maniera costante e controllata i propri sistemi e impianti. Lo scopo è duplice: migliorare la fruizione da parte dei propri clienti e rendersi capaci di reagire tempestivamente al sopraggiungere di necessità che esulino dal contesto abituale dello svolgimento del servizio.

Le problematiche che si presentano a questi settori, dunque, sono diverse:

Dalla necessità di ammodernare spazi fieristici, rispettando vincoli architettonici, al bisogno di aggiornare una rete di trasporto vetusta, puntando in primo luogo alla sua elettrificazione, il concetto è il medesimo: la digitalizzazione è sostanziale.

La tecnologia, dunque, deve essere calata nella realtà e da un partner come Schneider Electric ci si aspetta che sappia indicare come e dove intervenire, prima ancora che l’esigenza sia percepita dall’azienda cliente. Si tratta di avere un approccio preventivo.

La digitalizzazione dei sistemi ne migliora l’operatività, adeguandola all’oggi e ora

Digitalizzazione: a braccetto con la sostenibilità

Il concetto di digitalizzazione finisce per intersecarsi anche con un altro valore ricercato dal mercato e proposto dalle aziende: la sostenibilità.
Che la si consideri sotto l’aspetto ambientale, sociale o economico, la sostenibilità è ormai un metro di misurazione del valore di un’azienda, oltre che un suo impegno.

Lo sviluppo di nuovi spazi fieristici e la riqualificazione degli esistenti, piuttosto che i progetti di elettrificazione delle reti di trasporto impongono il rispetto dei parametri di sostenibilità attraverso:

Quale è quindi l’apporto richiesto a un fornitore? La misurazione.
Proprio attraverso sistemi digitali e interconnessi, Schneider Electric può aiutare le imprese:

Italia Che Rinnova, la campagna a difesa del legno

Se vogliamo, nelle migliaia di anni durante i quali ha accompagnato lo sviluppo dell’umanità grazie ai suoi molteplici usi, una cosa del genere non era mai successa: mai il legno era stato accusato di una colpa così grave, ovvero di dare un contributo importante al degrado ambientale. Sul banco degli imputati, soprattutto, gli innumerevoli sacchi di pellet venduti ormai dappertutto, la cui combustione per il riscaldamento domestico determina anche l’immissione nell’atmosfera di biossido di carbonio e polveri sottili.

Fino al 75% di risparmio rispetto agli impianti con fonti fossili

Eppure sono ancora in tanti a pensare che no, il legno non può aver cambiato la sua natura, e che semmai occorre fare chiarezza su una questione così delicata. Per questo un nutrito gruppo di associazioni, composto da Aiel, Anfus, Assocosma, Energia dal Legno, Kyoto Club, Legambiente Risorsa Legno e Uncem, ha deciso di promuovere la campagna di sensibilizzazione “L’Italia Che Rinnova” con l’obiettivo di valorizzare e migliorare il processo di sviluppo che prevede l’utilizzo del legno come fonte energetica. Un impiego che consente di risparmiare fino al 75% dei costi in bolletta rispetto ad impianti alimentati con fonti fossili.

Nel manifesto dell’iniziativa, disponibile presso il sito www.italiacherinnova.com, si sottolinea che “il legno è la prima energia rinnovabile e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane. Abbiamo bisogno di dire che la gestione forestale italiana è necessaria e urgente. Contrastiamo il climate change se sappiamo usare bene la risorsa forestale, dare una gestione attiva a 12 milioni di ettari di bosco in Italia. Serve uno scatto in avanti politico-istituzionale perché gestire bene le foreste, usare bene il legno, avere moderni impianti nelle case e nei Comuni fa bene a tutti. All’ambiente e alla comunità, ai paesi montani e alle grandi città“.

Patrimonio boschivo italiano copre il 39% della superficie

Dunque, continuare ad investire sul legno come biomassa solida per eccellenza ma in maniera più intelligente, operando in modo mirato e con una strategia di lungo periodo sull’immenso patrimonio boschivo nazionale (11,8 milioni di ettari, pari al 39% della superficie del Paese). Nello stesso tempo, intervenire a valle sul fronte della combustione per il riscaldamento, con risultati importanti in tema di abbattimento delle emissioni che possono essere ottenuti nel giro di pochi anni.

In particolare, secondo i dati forniti da Aiel, esistono in Italia oltre 4 milioni di vecchi impianti per il riscaldamento a legna, con più di 20 anni di vita, da rottamare. Impianti che possono essere sostituiti con apparati più moderni e sostenibili, capaci di ridurre dell’80% le emissioni inquinanti. Un salto tecnologico importante, in grado di dare un contributo concreto in termini di qualità dell’aria, ma anche allo sviluppo economico del Paese considerando che il 70% degli apparecchi presenti in tutta Europa è Made in Italy.

I dati Aiel sulle Biomasse legnose

Italia Che Rinnova e certificazione Aria Pulita

Un altro elemento significativo della campagna “L’Italia Che Rinnova” è l’accompagnamento con il sistema di certificazione Aria Pulita lanciato da Aiel che si rivolge a caminetti aperti e chiusi, stufe a legna, cucine a legna, caldaie a legna, a pellet o a cippato con l’obiettivo di certificare ciascun generatore di calore con una classe di appartenenza in base ai livelli qualitativi assicurati in termini di rendimento ed emissioni, quest’ultime intese come particolato primario, composti organici totali, ossido di azoto e monossido di carbonio.

Dalle e-bike alle minicar, il futuro elettrico secondo ItalWin

Monopattini elettrici, biciclette a pedalata assistita, e-scooter: quello della (micro)mobilità elettrica è un tema in costante evoluzione e sempre più interessante.

Certo, i numeri oggi in Italia sono ancora piuttosto modesti: basti pensare che in Germania ormai per ogni bicicletta “tradizionale” si vende anche un modello equivalente con pedalata assistita, mentre da noi al momento il rapporto è di circa 1:10. La recente EICMA ha però messo in chiaro un trend: c’è sempre più voglia di elettrico e l’offerta non manca.

Tra questi, ItalWin è un brand italiano acquisito nel 2016 dal Gruppo FIVE – Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici che per certi versi va controcorrente rispetto ad altri. Produce e assembla gran parte della componentistica al proprio interno nella sede di Bologna per offrire un prodotto di qualità, senza ovviamente perdere di vista un altro fattore cruciale: quello del prezzo.

Celle e batterie: il cuore di una e-bike

Una bicicletta a pedalata assistita è concettualmente semplice: telaio, ruote, motore, elettronica di gestione e pacco batterie sono i componenti chiave. Come per tutte le cose, però, ci sono diversi modi per assemblare il tutto.

“Il cuore di un veicolo elettrico resta la batteria. – ci ha spiegato Gary Fabris, direttore commerciale divisione e-bike dell’azienda – La maggior parte dei produttori ne esternalizza l’assemblaggio e si limita a montarla sul telaio, ma così facendo si perde di vista il fattore qualità. Per questo qui in ItalWin si è deciso di procedere con la produzione dei pacchi batteria acquistando celle di alta qualità direttamente da Samsung. Abbiamo investito parecchio per creare un dipartimento separato dotato di apposite macchine in grado di eseguire operazioni di test e assemblaggio a prova di errore”.

Prima di diventare batterie da installare sulle e-bike, infatti, tutte le celle acquistate vengono sottoposte a un processo di sorting, ovvero un controllo una per una per essere successivamente divise per voltaggio in base a diverse classi.

celle di alta qualità direttamente da Samsung per i pacchi batteria

“Anche minuscole differenze di voltaggio possono ridurre l’efficienza complessiva del pacco batteria. – prosegue Fabris – Così facendo, invece, assembliamo celle con le medesime caratteristiche evitando quegli squilibri interni che portano al “livellamento” verso la cella meno performante dell’intera batteria”.
Una volta eseguita questa operazione, le celle vengono collegate tra loro mediante saldatura robotizzata.

“Anche in questo caso la differenza con altri operatori è legata alla qualità finale del prodotto. Chi si rifornisce in Cina sa che probabilmente questa attività è svolta a mano, con possibili imperfezioni che col tempo e con le vibrazioni possono portare al distacco delle saldature pregiudicando così la bontà dell’intero pacco batteria. Con un impianto automatizzato, invece, siamo ragionevolmente sicuri di aver fatto un lavoro a regola d’arte. I numeri ci danno ragione: al momento abbiamo riscontrato una difettosità post-vendita dello 0,3%, ovvero di una batteria su 300. Tra l’altro in quel caso il problema era legato alla scheda di controllo e non alle batterie, segno che il processo ha un altissimo livello di affidabilità”.
Una volta realizzato il pacco batterie, si procede con un test che simula la carica e la scarica tipica durante l’impiego su strada.

“Anche da questo punto di vista ci differenziamo dagli altri costruttori, che si limitano a verificare il voltaggio in uscita, perché riteniamo sia molto importante valutarle sotto stress. Abbiamo quindi un altro dispositivo che effettua la carica e la scarica di tutte le batterie per avere la certezza di immettere sul mercato un prodotto affidabile e di qualità. Abbiamo lavorato molto sulla creazione di un know how in tal senso, abbiamo fatto test per oltre un anno e ora siamo pienamente operativi sulle bici elettriche. Siamo pronti a passare queste competenze su monopattini e scooter elettrici, sui quali il pacco batterie è ancora più importante e dal quale in definitiva dipende la bontà del veicolo”.

Il cuore di una e-bike resta la batteria

La forza del made in Italy

Oltre che per il design, la qualità delle e-bike ItalWin è riconosciuta dal mercato proprio per la loro caratteristica “made in Italy”.

Minicar elettrica di Italwin“Ovviamente tutti gli sforzi che stiamo facendo non devono avere un impatto negativo sul costo finale all’utente. – precisa Fabio Giatti, amministratore di FIVE – Al momento siamo concentrati sulla produzione di e-bike, con 3.000 pezzi venduti nel 2019 per un fatturato di circa 3 milioni di euro, ma lo step successivo sarà quello di ampliare e differenziare l’offerta di mobilità elettrica leggera con i monopattini e gli scooter. Sul fronte delle minicar elettriche la questione è un po’ più complessa, perché la domanda è decisamente contenuta e i costi di acquisto più importanti, ma è anche il target a essere diverso. I nostri sono omologati come quadricicli pesanti, quindi possono essere guidati dai sedicenni al posto della classica moto 125 cc o come seconda macchina di famiglia per brevi spostamenti, visti i circa 100 km di autonomia e la possibilità di entrare nel centro città senza pagare il pedaggio né il parcheggio”.

Barriere alla diffusione delle e-bike

Tornando alle e-bike, con un mercato dal grande potenziale e un prodotto di qualità la strada sembrerebbe tutta in discesa. In effetti non è così, come ci spiega Giatti.

“Paradossalmente il problema non è di tipo tecnologico. Restare “a secco” con una e-bike significa pedalare per tornare a casa, una condizione tutto sommato accettabile. Inoltre, se il cliente è già interessato a questo tipo di prodotto, sarà ben disposto a valutare un mezzo come il nostro. Il limite è invece da ricercare nei furti e nella pericolosità della circolazione nei grandi centri urbani. Per risolvere almeno in parte il primo problema sta per nascere il registro pubblico delle biciclette, riconosciuto e gestito da ANCMA, che permetterà in futuro di assicurare i mezzi: oggi infatti è possibile solo assicurarsi contro il furto su proprietà privata, non su pubblica via. Per la sicurezza, invece, occorre lavorare sulla disponibilità di piste ciclabili e sul rispetto del codice della strada da parte di tutti”.

Uno stabilimento NZEB

Lo staibilento Italwin dove si producono le e-bike è dotato di pannelli fotovoltaiciLo stabilimento FIVE  di Bologna si sviluppa su circa 5.000 metri quadrati ed è un esempio di edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building).

“Siamo energeticamente autosufficienti grazie all’impianto fotovoltaico sul tetto in grado di generare circa 257.000 kW/h all’anno: sufficienti non solo per l’illuminazione e il comfort, ma anche per la produzione industriale. – conferma Giatti – Quello della mobilità elettrica per noi non è semplicemente un business, ma un modo di vivere più rispettoso nei confronti dell’ambiente. Naturalmente, per non restare solo un bello slogan, ciò deve rispecchiarsi anche nel nostro modo di vivere e lavorare”.

Giatti è un nome conosciuto nel mondo della termoidraulica: Giorgio Giatti è infatti il presidente del gruppo Termal, che da oltre 30 anni importa in Italia i prodotti per il settore clima di Mitsubishi.

“Per questo lo stabilimento include tutte le tecnologie per l’efficientamento e il comfort per il settore termoidraulico sviluppate da Mitsubishi. – conclude Fabio Giatti – Pompe di calore, sistemi di climatizzazione, riscaldamento a pavimento: sono persino venuti dei tecnici giapponesi a vedere il risultato, perché a quanto pare siamo gli unici ad averle installate tutte in un unico luogo!”.

Punta Gradelle: digitalizzazione ed economia circolare nel trattamento acque

Creare valore dall’uso razionale di una risorsa preziosa come l’acqua, cogliendo tutte le opportunità del legame tra digitalizzazione ed economia circolare. Così la collaborazione tra Veolia Water Technologies e Schneider Electric a Punta Gradelle, sulla costiera sorrentina, apre un nuovo capitolo di efficienza operativa e risanamento ambientale nel settore della depurazione delle acque.

Un progetto innovativo a livello internazionale che coniuga risanamento ambientale ed efficienza operativa

Protagonista del progetto internazionale, la piattaforma EcoStruxure per la gestione dell’energia e l’automazione di impianto. Un modello virtuoso che unisce all’efficienza operativa nuovi principi di economia circolare, sostenibilità e recupero delle risorse. Non solo, come conferma Gianfranco Favalli, responsabile progettazione di processo di Veolia Water Technologies Italia, “il processo decisionale legato alle scelte tecnologiche da adottare ha comportato anche la necessità di concentrarsi su un altro aspetto chiave, il contenimento dei costi di gestione e dei consumi energetici”. Altro risultato pienamente ottenuto grazie all’ecosistema integrato di Schneider Electric.

Lungo percorso verso efficienza, digitalizzazione ed economia circolare

Facendo un passo indietro, come nasce la sofisticata best practice di Punta Gradelle? L’attuale sito è il risultato di una storia quarantennale: nel 1978 un progetto esecutivo della Cassa per il Mezzogiorno individuava come luogo ideale per l’impianto di trattamento delle acque reflue una galleria posta in tale località. Questo per garantire salvaguardia ambientale e per tutelare i cittadini, dato che solo la metà della popolazione scaricava verso un depuratore che non poteva raggiungere i richiesti limiti di legge.

Importanti risultati nel contenimento dei costi di gestione complessivi e dei costi energetici grazie a EcoStruxure

Più tardi, nel 1999, un Commissario di Governo ha inserito nel Capitolato Speciale di progetto un dettaglio che fa la differenza. L’infrastruttura doveva svolgere il rilevante compito sociale di tutela dell’ambiente e di sicurezza sanitaria della popolazione, senza impattare significativamente sul territorio. In particolare, il capitolato prescriveva il recupero dell’acqua depurata a scopi industriali e irrigui verso i porti turistici di Sorrento, Piano e Marina Acqua e verso la rete irrigua della penisola sorrentina, anch’essa oggetto di ampliamento.

Punta Gradelle, convergenza digitale completa

Una sfida progettuale non da poco, che Veolia ha affrontato sviluppando soluzioni di particolare interesse tecnologico per ottenere efficienza operativa e sostenibilità. Quanto al contenimento dei costi, i progettisti hanno optato per la regolazione delle apparecchiature elettromeccaniche al fine di adeguarne i consumi alle reali esigenze dell’impianto. Inoltre, un’applicazione così complessa richiedeva un sistema di supervisione per gestire in sicurezza ogni singola sezione di impianto e unità operativa.

Ed eccoci alla scelta di integrare la distribuzione elettrica, la gestione dell’energia e la supervisione dell’impianto con la tecnologia digitale di EcoStruxure. Vediamone le principali caratteristiche.

Come funzionano impianto elettrico ed energy management

L’impianto elettrico di Punta Gradelle è costituito da quattro cabine di trasformazione media-bassa tensione, ognuna delle quali gestisce le utenze delle aree corrispondenti. In particolare, le cabine elettriche sono legate alle quattro zone operative di pretrattamento, ossidazione, trattamento fanghi e distribuzione elettrica e generazione di emergenza.

Punta Gradelle, integrazione targata Schneider ElectricLe soluzioni sono inoltre dotate di apposito quadro di media tensione più i corrispettivi quadri di bassa tensione e quadro di automazione, completo di sistema di controllo (PLC) e di interfaccia utente HMI. La chiave di volta dell’efficienza energetica è rappresentata dalle soluzioni iPMCC di Schneider Electric, che garantiscono alimentazione, controllo e protezione di motori elettrici e carichi. Questa tipologia di quadri elettrici si integra perfettamente nell’infrastruttura di Punta Gradelle attraverso architetture intelligenti e comunicanti, aperte a tutte le principali reti industriali con una predisposizione verso le tecnologie IIoT.

Sistemi connessi che garantiscono:

EcoStruxure per fare digitalizzazione ed economia circolare

Per quanto riguarda l’automazione, il progetto sorrentino è basato su EcoStruxure Hybrid DCS (ex Process Expert System) e strutturato sempre secondo le macro-sezioni legate ai quattro processi fondamentali. L’architettura prevede diverse unità di controllo connesse da una rete efficiente e ad alta velocità per lo scambio di informazioni. Non solo, un’ulteriore rete per lo scambio dati tra unità di controllo e supervisore confluisce in un sistema centrale che gestisce e comunica al personale una quantità importante di informazioni utili a migliorare l’efficienza dell’impianto.

Digitalizzazione e integrazione dei processi con EcoStruxure

Restando in tema di dati, Punta Gradelle vanta una sala di controllo integrata in grado di fornire a operatori, manutentori e ingegneri di sistema diversi servizi di monitoraggio, archiviazione e analisi dei dati. Questo consente una gestione più efficiente di processo depurativo, distribuzione elettrica, produzione di energia in emergenza e manutenzione preventiva e correttiva.

“I benefici ottenuti grazie alle tecnologie 4.0 di Schneider Electric sono davvero notevoli – conclude Favalli -. Le nostre stime parlano di un risparmio annuo energetico del 15% e di un’efficienza produttiva migliorata del 20%. Il tutto offrendo ai clienti un servizio più efficiente e controllabile in tempo reale, nel pieno rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale e green economy”.

Dallara Academy è climatizzata da Mitsubishi Electric

Dallara Academy è un posto importante per l’Ing. Dallara: qui, infatti, l’obiettivo è la formazione.
Un’area dell’edificio al piano terra è dedicata a laboratori didattici, dove i ragazzi delle scuole medie e superiori possono sperimentare in maniera pratica le leggi della fisica che studiano a scuola. Ci sono inoltre alcune aule al primo piano che ospitano un esclusivo corso di laurea universitario in Racing Car Design del MUNER (Motorvehicle University of Emilia Romagna).

Dallara Academy: un posto speciale

Questo edificio si sviluppa su circa 2500 mq fuori terra e 1800 mq interrati ed è suddiviso in diversi oggetti, in varie strutture interne. Ci sono il cuneo, con una struttura abbastanza classica su due livelli realizzato in cemento armato, la rampa che pur apparendo su un unico livello, si sviluppa da un piano salendo a quello superiore, e infine i tre coni, cuore dell’edificio, sviluppati su due livelli, che ospitano funzioni diverse.

Il sistema di climatizzazione

Impianti Mitsubishi Electric Climaveneta in Dallara AcademyDal punto di vista impiantistico, questo edificio doveva essere fornito di impianti meccanici e tecnologici innovativi. Si è quindi lavorato per ottenere una totale integrazione tra parte architettonica e tecnologica affinché gli impianti non avessero alcun tipo di impatto visivo e uditivo sull’edificio.

La produzione dei fluidi caldi e freddi avviene grazie a una pompa di calore condensata ad aria NECS-CQ/B/S 0804 di Mitsubishi Electric a marchio Climaveneta, collocata nell’interrato, per evitare installazioni a vista. L’aria di espulsione viene liberata attraverso grandi griglie poste in copertura dei locali tecnici ed esternamente poco visibili, perché installate in posizione defilata rispetto all’accesso principale dell’edificio.

uesto da una parte ha permesso di avere impianti altamente tecnologici ma di basso impatto e, dall’altro, ha comportato però un uso intensivo degli spazi tecnici posti al livello -1. Per la produzione di acqua calda sanitaria ad altissima temperatura è stata inoltre installata una pompa di calore EW-HT 0152 sempre di Mitsubishi Electric a marchio Climaveneta.

Vista la molteplicità delle funzioni svolte all’interno dell’edificio, è stato scelto di distribuire in ambiente il freddo con UTA, e il caldo con un sistema di pannelli radianti a pavimento, per garantire le condizioni di comfort ideali nel periodo invernale nel museo e nelle aule.

Opera4SPAC, CAD e cloud insieme dal progettista al tecnico sul campo

Dalla partnership tra SDProget Industrial Software e Remorides è nata Opera4SPAC, la soluzione che permette al CAD di uscire dai confini dell’ufficio per arrivare fino agli installatori e ai tecnici del service.
Grazie alla centralizzazione in Cloud, chi disegna uno schema elettrico con Opera4SPAC può inviare le tavole sugli smartphone connessi a SPAC Automazione utilizzando la App di Opera, senza mai uscire dall’ambiente CAD e con la certezza della trasmissione e archiviazione sicura e della ricezione in tempo reale.

Inoltre, con il plug-in Opera4SPAC il tecnico in campo può segnalare dal suo smartphone tutte le modifiche e le note alle tavole dello schema elettrico, usando foto, filmati, audio o anche disegnando a mano libera sullo schermo, facendoli così arrivare nello stesso ambiente dove raggiungono il progettista in un unico ciclo integrato.

Opera4SPAC lega progetto e messa in opera

Dall’integrazione di Opera Industry, soluzione cloud per la gestione delle attività di service, e del CAD elettrico SPAC Automazione, è nata una soluzione che permette di gestire in cloud tutte le fasi operative: dalla progettazione alla costruzione, al collaudo, fino alla installazione e manutenzione dell’impianto. Opera4SPAC permette infatti di pubblicare lo schema elettrico sul cloud di Opera, mettendolo così a disposizione, in modo interattivo e bidirezionale, di tutte le persone che contribuiscono a realizzare il macchinario o l’impianto.

Visualizzazione su smartphone di Opera4SPACLo schema è disponibile su un’apposita App per smartphone e tablet in modo da poter essere consultabile sempre, anche da remoto e offline. Gli operatori possono inserire le note sulle pagine dello schema direttamente dal loro dispositivo mobile e queste sono immediatamente visibili al progettista dell’ufficio tecnico, il quale a sua volta può segnare delle note in tempo reale sulle tavole dello schema e aggiornare quest’ultimo istantaneamente sul cloud.

Un altro importante vantaggio offerto da Opera4SPAC risiede nella possibilità di offrire l’accesso agli schemi e ai documenti tecnici anche agli utilizzatori finali della macchina, quindi ai clienti dei costruttori di macchine o impiantisti: avendo accesso al portale Opera, gli end-user possono trovare tutti gli schemi delle macchine che hanno acquistato, così da avere tutte le informazioni organizzate e accessibili.

Contemporaneamente, sfruttando le potenzialità di Opera Industry, è possibile realizzare una check list di collaudo elettronica, realizzata dal progettista ed eseguita dal collaudatore, disponibile su tablet, agganciata alla commessa alla quale è collegato lo schema. La check list si traduce in un documento di FAT (test di collaudo in azienda) e di SAT (test di collaudo dal cliente), le due fasi del commissioning che precedono l’accettazione finale della macchina da parte del cliente.
Per gli utenti SPAC in regola con i piani di abbonamento è disponibile un kit gratuito che permette di utilizzare Opera4SPAC nella versione base.