Industria 4.0: le innovazioni nel mondo della logistica

Evoluzione tecnologica e Industria 4.0

La quarta rivoluzione industriale, come le precedenti, sta profondamente cambiando anche il contesto socioeconomico dell’epoca, ma ancor di più raggiunge ogni ambito della nostra vita, sia privato che lavorativo.

La robotica, l’Internet of Things, Big Data, Intelligenza Artificiale, Cloud Computing, sono solo alcune delle tecnologie che hanno investito l’intero comparto industriale.

Questa rivoluzione permette di raggiungere maggior efficienza, ottimizzare i processi e rinnovare completamente le pratiche finora diffuse. Proprio per questo, la logistica è uno di quei settori che può trarre maggior vantaggio. Poter contare sulla ricezione o sull’invio di merci in tempi brevissimi, su un’infrastruttura sicura ed evoluta per le comunicazioni e lo scambio di informazioni e sull’automatizzazione dei processi, è cruciale per il futuro della logistica.

Ciò è dimostrato dal trend positivo degli investimenti delle aziende logistiche italiane nel settore IT/Tech, oltre che dall’inserimento sempre più frequente in azienda di professionisti come Innovation Manager, Big Data Analyst o Digital Transformation Manager.

Che cos’è la Logistica 4.0

La crescente complessità del sistema logistico, con sempre più prodotti, ordini complessi, esigenze nuove dei clienti e tempi molto ristretti, rende fondamentale l’utilizzo delle nuove tecnologie.

La Logistica 4.0, ovvero l’integrazione di nuove tecnologie e lo sviluppo di modelli di lavoro innovativi e intelligenti, permette una crescita dell’efficienza dei processi e di rispondere in modo smart alle varie richieste.

Introdurre tecnologia e innovazione nel mondo della logistica, significa innanzitutto potersi prefissare obiettivi relativi al miglioramento della gestione dei magazzini e delle flotte di veicoli, ma anche trarre molti altri vantaggi da questa rivoluzione tecnologica. Ad esempio, la possibilità di assicurare la tracciabilità di ogni consegna, il miglioramento di ogni tipo di scambio informativo e di dati e l’automatizzazione completa di determinati processi. Oltre a rispondere alla crescente complessità del settore, tutti questi vantaggi, permettono anche di trovare risposta ad alcuni altri cambiamenti, tra cui la nascita di nuove competenze, in contrapposizione alla carenza di altri tipi di figure, come gli autisti.

Crescono, inoltre, nuove sensibilità, come l’attenzione alla sostenibilità, che richiedono necessariamente lo studio e lo sviluppo di nuovi paradigmi operativi.

tecnologia e innovazione nel mondo della logistica

Quali tecnologie sono utilizzate?

Le tecnologie protagoniste dell’Industria 4.0 sono diverse, tra cui soluzioni robotizzate, sistemi di automazione, sensori e dispositivi tipici dell’IoT, utilizzo dei Big Data.

Tra le più usate nel mondo della logistica, hanno trovato un grande sviluppo le applicazioni per l’identificazione e la rintracciabilità delle merci, come i sistemi RFId (Radio Frequency Identification), utilizzati in diversi modi: inseriti a terra o sugli scaffali per ottimizzare l’uso del magazzino oppure come RFId Gate, ovvero utilizzati per creare portali che rendano efficiente le operazioni di invio/ricezione. Smart Glass, sensori di visione 2D e 3D, scanner laser, sono altre tecnologie che permettono la rilevazione di merci, volumi, caratteristiche dei prodotti, la lettura di codici e così via. Anche l’IoT è una delle tecnologie della logistica 4.0, con l’utilizzo di sensori intelligenti, associati ad appositi software per la raccolta e l’analisi dei dati.

Le applicazioni potrebbero essere di vario tipo, ad esempio dedicate alla pesatura, alla geolocalizzazione dei veicoli, alla rilevazione di persone o dello stato di mantenimento dei prodotti lungo tutto il processo logistico, fino alla consegna. Anche per quanto riguarda i software gestionali si sono introdotte diverse innovazioni, con nuovi moduli per ottimizzare la gestione del magazzino, gli ordini, la pianificazione delle attività e l’assegnazione dei compiti. Molto spesso questi nuovi software offrono anche applicazioni mobile, in modo da integrare una serie di funzione anche su smartphone e tablet. Infine, anche in questo settore, la documentazione viene dematerializzata e digitalizzata, favorendo la conservazione sicura, ma anche lo scambio di informazioni.

iGuzzini illumina la metro di Doha, in Qatar

Metropolitana Doha QatarIl Qatar’s National Vision è un ambizioso programma lanciato dal Governo del Qatar con l’obiettivo di promuovere, entro il 2030, la crescita sostenibile della nazione e assicurare ai propri abitanti alti standard qualitativi in termini di progresso Umano, Sociale, Economico e Ambientale.

Nel quadro di questo progetto rientra anche l’azione della Qatar Railways Company che, nel 2012, ha lanciato un concorso per un piano integrato – attualmente in fase di sviluppo e che interessa 4 linee di metropolitana e circa 100 stazioni – volto a posizionare il trasporto pubblico come valida alternativa agli spostamenti con mezzi privati.

Nel 2014 viene selezionato il progetto architettonico proposto da UN Studio, che rivisita in chiave contemporanea la tradizionale architettura regionale.

Per la progettazione dell’illuminazione, UN Studio ha collaborato con AG Licht, trasformando l’elemento più sfidante (la luce artificiale) in una soluzione tecnologica fortemente innovativa. Il concept illuminotecnico proposto da AG Licht richiedeva però un apparecchio d’illuminazione che, nel 2014, non esisteva ancora, ovvero una linea di luce con lunghezze variabili, caratterizzata da grande capacità di flessione e torsione.

La soluzione di iGuzzini

Metropolitana Doha illuminazione iGuzzini

Utilizzando soluzioni e materiali innovativi, iGuzzini ha sviluppato un prototipo che riesce a garantire stabilità e flessibilità e che viene inizialmente mostrato ai committenti con un mock-up. Oltre a rispondere alle esigenze progettuali di AG Licht, l’apparecchio progettato dall’azienda di Recanati offre anche il vantaggio di un materiale totalmente ignifugo, elemento che si rivela determinante nella scelta di iGuzzini come fornitore di apparecchi per 29 stazioni della metropolitana di Doha.

L’apparecchio sviluppato offre totale sicurezza e una risposta efficace alle sfide di cantieri complessi come quelli della metropolitana. Nella fase di progettazione e sviluppo, iGuzzini ha dovuto tenere presente due esigenze fondamentali, ovvero un materiale flessibile e totalmente ignifugo per tutte le componenti dell’apparecchio e la semplicità di installazione in cantiere. L’idea vincente è stata quella di suddividere l’apparecchio in tre parti principali, tutte realizzate con lo stesso tipo di materiale: la sorgente luminosa costituita da una linea di Led; il corpo portante del prodotto, ovvero la struttura da integrare nell’architettura e, infine, uno schermo opalino.

Le differenti lunghezze dei componenti – 5 metri di Led, 20 metri di corpo portante e 50 metri di schermo opalino – sono state stabilite in collaborazione con architetti, lighting designer e ditte installatrici in modo da rendere più semplice il lavoro in cantiere e offrire un risultato finale il più possibile pulito e lineare. A tale scopo, si è optato per una riduzione del numero di tagli e giunzioni, che ha reso l’effetto luminoso finale assolutamente omogeneo. Le parti elettriche dell’apparecchio sono a protezione aumentata (IP 65) sebbene venga utilizzato in interni e, in estensione lineare, la fornitura totale corrisponde a circa 23 km di linee.

Prima Academy IoT: soluzioni digitali per città e imprese

Al Politecnico di Torino nasce la prima Academy IoT che ha lo scopo di preparare gli ingegneri al lavoro di domani, sia guardando all’innovazione tecnologica sia alle competenze digitali necessarie.

La Vodafone IoT Academy è un percorso di formazione che coinvolge 30 studenti selezionati tra 150 richieste pervenute. Per 6 mesi, i ragazzi seguiranno un percorso formativo che prevede l’alternanza di lezioni tradizionali, seminari e momenti progettuali per la realizzazione di soluzioni applicative in alcuni ambiti dell’Internet of Things come Smart City, mobilità, sanità e automazione industriale. Saranno seguiti da un team coordinato dal professor Massimo Violante del Politecnico e da esperti di Vodafone Italia.

Academy IoT: università e aziende insieme

Questo percorso conferma come mettere a sistema università e aziende sia la strada da percorrere per formare ingegneri con competenze in grado di rispondere alle sfide che la trasformazione digitale sta portando nella società e nelle imprese.

L’Internet of Things (IoT) è uno degli elementi portanti della quarta rivoluzione industriale, permette di migliorare efficienza dei processi produttivi, di sviluppare nuovi modelli di business, di monitorare tutta la catena della supply chain. Inoltre, nuove tecnologie di connettività e convergenza – come il 5G – accelerano la realizzazione dell’IoT, ridisegnando le filiere industriali e di servizio.

“Con la Vodafone IoT Academy vogliamo che gli studenti apprendano le competenze digitali e gli strumenti per giocare un ruolo da protagonisti nel percorso di trasformazione digitale che aziende e Pubblica Amministrazione stanno affrontando. – sottolinea Giorgio Migliarina, Direttore Vodafone Business Italia. – Ho iniziato il mio percorso nelle tecnologie sui banchi del Politecnico di Torino e ho apprezzato l’importanza di avere competenze solide ma anche la necessità di reinventarsi continuamente grazie al confronto con le esigenze concrete del mondo del lavoro”.

L’ambito di applicazione dell’Internet of Things è molto vasto e richiede nuove competenze digitali in tutti i settori. Vodafone IoT Academy vuole rappresentare un punto di riferimento nel mondo dell’innovazione attraverso un percorso di apprendimento innovativo in grado di prepararli a confrontarsi con un mondo in continuo cambiamento.

Fondamentale per gli studenti avere la possibilità di applicare le proprie competenze teoriche all’interno di un gruppo di lavoro multidisciplinare per affrontare problemi reali e sviluppare capacità professionali spendibili nel mondo del lavoro.

Revamping climatizzazione, come cambia la “casa” di Toyota Motor Italia

Revamping climatizzazione ed efficientamento impiantistico: anche per un colosso automobilistico globale come Toyota Motor la sfida ambientale parte dalle “piccole” cose. Come l’intervento di riqualificazione del lato comfort della propria sede romana con soluzioni Mitsubishi Electric.

Sostenibilità è la parola chiave del progetto “Toyota Environmental Challenge 2050” lanciato nel 2015: un insieme di obiettivi misurabili da raggiungere entro il 2050. Sfide ambientali che toccano ogni aspetto della vita professionale e industriale di Toyota Motor, dallo sviluppo di veicoli a zero emissioni all’azzeramento di quelle prodotte dalle proprie fabbriche, passando per importanti azioni di economia circolare.

Non a caso, quindi, la filiale italiana ha ottenuto per il quarto anno consecutivo la certificazione “Top Employer”, dedicata al processo di gestione e sviluppo dell’ambiente di lavoro. Ma al centro direzionale di Roma mancava ancora il tassello efficiente della climatizzazione…

Perché un intervento di revamping climatizzazione

In linea con questi principi, Toyota Motor Italia ha affidato alla società di facility management Sodexo e allo Studio AIKU il progetto di revamping dell’impianto di climatizzazione del proprio centro direzionale. L’intervento ha toccato 1.000kW di potenza frigorifera, a servizio dell’edificio Office e Multipurpose, con il duplice obiettivo di aumentare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale del sistema.

Il rispetto dell’ambiente si rispecchia anche nel comfort: la scelta efficiente di Toyota Motor Italia coinvolge in primis il sistema di climatizzazione

Inaugurato nel 2002 e firmato dall’architetto giapponese Kenzo Tange, l’headquarter italiano sorge a Roma, nella zona della Magliana. L’imponente struttura si sviluppa su 63.747 mq, ospita circa 400 dipendenti ed è composta da quattro volumi comunicanti:

Cuore tecnologico full-electric con la pompa di calore

Protagoniste efficienti del nuovo impianto, completato nel 2018, due pompe di calore polivalenti Climaveneta ERACS2-Q/SL-CA 2422 condensate ad aria. Queste unità garantiscono contemporaneità dei carichi durante tutto l’anno, con un considerevole recupero energetico, grazie a una termoregolazione sia sullo scambiatore caldo che su quello freddo. Quanto si risparmia? Ipotizzando un utilizzo costante, la riduzione di consumo elettrico annuo del nuovo impianto romano corrisponde a 180.762 kWh, pari a circa un 25%.

Revamping climatizzazione, il sistema è controllato da ClimaProIl revamping offre dunque benefici significativi sia in termini economici sia ambientali. Nel primo anno di esercizio, in riferimento al periodo di riscaldamento invernale novembre 2018 – marzo 2019, Toyota Motor Italia ha ottenuto una riduzione del 57% dei consumi di gas metano e un ulteriore risparmio pari al 25% dei consumi elettrici dei gruppi frigo.

Missione efficienza compiuta

La gestione della centrale termofrigorifera è inoltre ottimizzata da ClimaPRO, sistema Mitsubishi in grado di controllare l’impianto in tempo reale, garantendone la massima efficienza operativa. Questa soluzione smart consente di pianificare gli interventi di manutenzione, onde evitare l’interruzione dei servizi.

“Oltre a garantire un ambiente di lavoro confortevole – commenta Fabrizio Maja, Deputy Director di Mitsubishi Electric Climatizzazione -, l’impianto garantisce basse emissioni sonore, nessuna emissione locale di CO2 e un uso razionale dell’energia”. L’impatto green del revamping voluto da Toyota porta dunque alla riduzione di 33,8 TEP/anno, che equivalgono a circa 71 tonnellate di anidride carbonica “risparmiate” all’ambiente.

Rivobox, nuovi accessori per le scatole per cartongesso

Scatola RivoboxRivobox è la nuova scatola da incasso Ave sviluppata per essere installata su pareti cave e che consente di passare da 3 a 4 moduli. La scatola da incasso oggi si arricchisce di due elementi specificatamente progettati per agevolare il lavoro dell’installatore.

Con l’inserimento del raccordo blocca tubo corrugato, l’installatore può fissare le due sezioni di tubo corrugato più utilizzate nell’impianto elettrico (diametro da 20 mm e 25 mm, fino ad un massimo di 10 tubi per scatola), evitandone lo sgancio durante le operazioni di cablaggio ed eliminando la necessità di lunghi e laboriosi sistemi “fai da te” per assicurare il tubo alla scatola.

Un altro accessorio di Rivobox è la staffa distanziale concepita per facilitare il fissaggio della scatola su pareti in cartongesso quando si vuole realizzare la doppia applicazione. Grazie al sistema di fissaggio tramite alette plastiche, si può infatti installare contemporaneamente la scatola Rivobox sulla lastra, sia nel lato destro sia in quello sinistro della stanza. La staffa distanziale semplifica ulteriormente questa procedura: per mezzo dei segni posti sui lati della staffa è possibile realizzare delle pieghe per adattarla alla profondità della parete. Sarà dunque sufficiente installare la scatola sulla staffa e poi posizionare il tutto all’interno della lastra per creare così il giusto spessore per la chiusura della seconda lastra, velocizzando il lavoro in cantiere.
Con questi accessori, Rivobox si candida come soluzione ideale in molte applicazioni.
Di seguito un video dimostrativo che mostra le possibilità offerte da Rivobox e dai nuovi accessori.

Casa intelligente e controllo dei consumi elettrici

Il risparmio energetico è un importante obiettivo in qualsiasi settore, che richiede l’impegno di ognuno di noi, soprattutto perché risparmiare energia in ambito domestico è fondamentale per riuscire a raggiungere i target nazionali prefissati per i prossimi anni. L’intero comparto edile si è ormai predisposto per la realizzazione di costruzioni efficienti, fino alla costruzione degli NZeb, ovvero di edifici ad energia quasi zero. Ma anche negli edifici più performanti, fanno la differenza le abitudini di chi li vive.

Consapevolezza e conoscenza dei propri consumi per risparmiare energia

Per risparmiare energia è fondamentale essere consapevoli dei propri consumi. Abitudini sbagliate, elettrodomestici energivori, problemi o guasti in parti dell’impianto, infatti, possono essere causa di consumi eccessivi e, soprattutto, evitabili. In sostanza, è importante conoscere sia quanto consumiamo, che come lo facciamo. Un misuratore dei consumi, che informa il consumatore in merito a quanta energia utilizza, come e in quale momento, permette di conoscere abitudini, individuare picchi di consumi e capire come intervenire.

Conoscere i propri consumi può essere d’aiuto anche in altre circostanze, ad esempio nel caso in cui si voglia dimensionare un impianto fotovoltaico o installare un generatore utile in caso di black out. Le soluzioni per monitorare i consumi domestici sono sempre più diffuse ed economicamente accessibili.

Un primo passo è stato fatto con i contatori intelligenti, installati dalle stesse società elettriche, che registrano costantemente i consumi elettrici di un’abitazione. Gli “smart meter” permettono ai consumatori di conoscere dettagliatamente i propri consumi, di gestire al meglio le utenze ed individuare eventuali dispersioni. Inoltre, questi strumenti aprono un canale di comunicazione diretto tra utenti e gestori, rendendo possibile, ad esempio, la telelettura a distanza. Per fornire maggiori informazioni ai consumatori, inoltre, spesso le società elettriche mettono a disposizione applicazioni e piattaforme online.

Un sistema di monitoraggio dei consumi domestici

Oltre ai contatori intelligenti, ci sono altri strumenti per disporsi di un sistema di monitoraggio domestico e l’evoluzione costante della tecnologia ha permesso di sviluppare sempre più soluzioni, di costi e tipologie differenti. I misuratori di corrente permettono di scendere nel dettaglio nel monitoraggio dei propri consumi domestici, valutando anche i singoli apparecchi collegati alla corrente.

Esistono anche sistemi per il monitoraggio a distanza, che sfruttano la rete wireless e che sono gestibili anche solo da uno smartphone. Infatti, i nuovi misuratori di corrente comunicano attraverso un display diverse informazioni, come i consumi (in kWh) di un dispositivo o la potenza assorbita (in kW). I modelli recenti possono memorizzare i dati, essere collegati ad un pc o ad uno smartphone, fare un’analisi e controllare anche le prese a distanza.

Esistono diverse tipologie di misuratore di corrente, che si distinguono anche per differenze di costi. Si parte, infatti, da modelli semplici ed economici che hanno un costo di circa 10 euro, fino a misuratori più evoluti che possono costare anche 100 euro o a dispositivi più complessi, venduti con un software dedicato e che hanno un prezzo ancor più elevato.

Inoltre, con il crescente sviluppo dei sistemi domotici, è sempre più semplice predisporre una serie di sensori e interfacce connessi ad appositi display, che permettono il monitoraggio dei consumi e della produzione di energia. Generalmente, infatti, questi sistemi misurano i consumi elettrici, ma anche di gas e acqua. Questi sistemi integrati sono molto utili soprattutto in quei casi in cui il consumatore è anche produttore, ovvero quando in casa sono installati sistemi per la produzione di energia.

Smart Plug, per il monitoraggio dei consumi domesticiCosa sono le smart plug?

Un’ultima soluzione per il monitoraggio dei consumi domestici sono le Smart Plug, ovvero delle prese intelligenti e connesse alla Wi-Fi di casa, che possono essere controllate da remoto attraverso apposite applicazioni. Questo significa che è possibile programmare anche l’accensione o lo spegnimento dei dispositivi ad esse connessi.

Anche le Smart Plug, inoltre, sono in grado di mantenere in memoria i dati rilevati e conservare uno storico dei consumi energetici.

 

Fare efficienza energetica nella Gdo: l’esperienza di ALDI

Quando i sistemi di energy management fanno la differenza: l’esperienza di ALDI sul territorio italiano stimola utili considerazioni in tema di efficienza energetica nella Gdo. La multinazionale ha infatti aperto il 2020 ottenendo la certificazione EN ISO 50001 per tutte le strutture, in linea con gli obiettivi di contenimento dei consumi e sostenibilità ambientale della propria social responsibility.

Questo grazie al sistema di gestione dell’energia (SGE) che controlla l’intera rete di punti vendita, centri logistici e uffici. Dal controllo dei consumi energetici alla riduzione delle emissioni di CO2, passando per gli innegabili vantaggi economico-operativi dell’operazione di efficientamento, vale la pena approfondire la strategia green di ALDI.

Tre passi per l’efficienza energetica nella Gdo

Nello specifico, i negozi sono dotati di un efficiente sistema di risparmio energetico, che tocca principalmente tre aspetti:

Non meno importante, la formazione del personale: il percorso di efficienza energetica ha coinvolto tutti i collaboratori dei punti vendita e gli area manager. Ogni dipendente ALDI è stato sensibilizzato sui comportamenti da adottare per aumentare il risparmio energetico.

Un sistema integrato di gestione dell'energia per ottenere efficienza e sostenibilità

Consumi, ambiente ed energia green

La best practice di efficienza energetica nella Gdo rientra nel programma pluriennale “Oggi per domani” di ALDI. Cosa prevede la Corporate Responsibility? Priorità, ridurre l’impatto ambientale dell’attività imprenditoriale. Un obiettivo da raggiungere attraverso la misurazione e il taglio delle emissioni di gas serra e l’aumento dell’efficienza energetica a tutti i livelli aziendali.

I dati concreti confermano l’impegno: il consumo energetico annuo per metro quadro di area vendita dei negozi ALDI risulta infatti inferiore di oltre il 30% rispetto alla media della Gdo pubblicata da ENEA. Inoltre, gli interventi avviati nel corso del 2019 hanno generato un’ulteriore riduzione del 5% dei consumi rispetto all’anno precedente.

Sempre sul fronte energetico, ALDI da sempre crede nelle rinnovabili e nell’autoproduzione: gli impianti fotovoltaici installati in ogni punto vendita nel solo 2019 hanno generato 1.195.212,80 kWh. In termini di sostenibilità ambientale, parliamo di meno 635 tonnellate di CO2 immesse in atmosfera: l’equivalente dell’attività benefica di 67.315 alberi.

Servizi di logistica per l’e-commerce: il motore delle aziende online

Uno dei vantaggi di vivere in un mondo globalizzato consiste nell’aver accorciato le distanze. In passato, spostarsi anche solo da una città a un’altra poteva rivelarsi un’operazione particolarmente lunga e lenta; oggi, invece, grazie all’avvento di mezzi di trasporto sempre più performanti e alle infinite opportunità offerte dal web, gli spostamenti nazionali e internazionali sono diventati piuttosto rapidi e semplici.

La rapidità e l’efficienza si sposano perfettamente con il commercio online e la logistica, entrambi settori in cui l’affidabilità e la velocità di esecuzione possono realmente fare la differenza, determinando sensibilmente le scelte del pubblico.

Connettività a portata di click

Attualmente sono sempre di più gli utenti indirizzati verso l’e-commerce e gli acquisti online: le continue offerte anche fuori stagione, la possibilità di avere a propria disposizione promozioni personalizzate, l’ampia gamma di prodotti disponibili, le spedizioni tracciabili e superveloci e l’opportunità di poter effettuare le transazioni ovunque si voglia e in qualsiasi momento sono fattori più che appetibili per un pubblico sempre più abituato al risparmio e alla connettività a portata di smartphone.

Ovviamente, non tutte le aziende sono uguali e non è consigliabile affidarsi al primo che capita, anzi: è necessario avere a che fare con ditte serie, in grado di fornire un servizio sicuro e fidato. Ma quali sono gli elementi che possono rendere un’impresa più affidabile di un’altra? Se l’impresa in questione opera attraverso il commercio online, le spedizioni e la logistica sono assolutamente fattori da non sottovalutare.

Uno dei motivi che spingono gli utenti ad acquistare via web è la rapidità con cui la merce viene spedita e consegnata a domicilio. Per questo motivo, chi gestisce un e-commerce dovrà necessariamente affidarsi a sua volta a una ditta esperta ed efficiente nel settore logistica.

Le spedizioni, ad esempio, dovranno essere disponibili con corriere espresso sia in ambito nazionale che internazionale e per ogni pacco dovrà essere fornito al cliente un valido codice di tracking per verificare lo status di trasporto e consegna. Un plus del servizio potrà consistere nella consegna al piano e/o in un dato orario. Altri servizi utili potranno essere lo stoccaggio delle merci in appositi magazzini con report aggiornato delle giacenze, la preparazione dei pacchi per le spedizioni e la gestione automatizzata degli ordini mediante software web-based integrato con le principali piattaforme e-commerce.

Servizi di logistica puntuali

ecourier servizi di logisticaUno dei servizi di logistica e spedizione più affidabili è senza dubbio eCourier. La ditta è specializzata nella gestione di ordini online mediante software Gsped: l’applicativo è in grado di interfacciarsi perfettamente con le più note piattaforme e-commerce (Prestashop, Magento, Woo Commerce tra queste). Grazie a un sistema rapido, preciso ed efficiente, l’azienda è in grado di fornire ai propri clienti un servizio completo ed esaustivo, comprensivo di tutto ciò che è legato all’ambito logistico: dall’immagazzinamento della merce alla preparazione dei colli fino alla loro spedizione, al trasporto e alla consegna all’utente finale.

eCourier si occupa anche della consegna di prodotti presso punti vendita e magazzini appartenenti alla GDO, al settore retail o alla produzione, offrendo così un valido servizio sia ai privati che alle piccole, medie e grandi imprese: un vero e proprio motore propulsore per tutti coloro che hanno nel web il loro punto di riferimento per la vendita e l’acquisto di merci di vario tipo.

L’efficienza energetica nell’industria: le potenzialità

Si pensa sempre all’efficienza energetica degli impianti domestici e a come utilizzarli al meglio delle loro potenzialità. Lo stesso vale per i “motori”, intesi come mezzi di trasporto di persone e merci. Nulla da dire, in effetti l‘ottimizzazione dei consumi energetici in questi due ambiti ha un peso rilevante. Ma c’è una terza categoria fortemente interessata all’ottimizzazione dello sfruttamento dell’energia: l’industria.

Immaginando la totalità dei comuni energetici, possiamo suddividerli in tre parti, delle quali due sono occupate rispettivamente dal settori civile l’una e dai trasporti l’altra, ma la terza fetta spetta invece proprio all’industria.

Una competitività chiamata energia

L’industria italiana, pur essendo formata per oltre il 95% da piccole e medie imprese (PMI), è la seconda manifattura in Europa. Davanti a noi svetta solo la Germania.
L’elemento energetico in un’industria è preponderante e il nostro paese, essendo povero di combustibili fossili quali gas naturale, carbone e petrolio, è fortemente dipendente dalle importazioni di energia dall’estero, con costi ovviamente elevati che vanno a incidere pesantemente sulla capacità competitiva delle nostre aziende.

Il ricorso a forme di produzione energetica proprie e all’autoconsumo – pensiamo alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione per la produzione di energia elettrica e termica – sono senza dubbio utili, ma il primo strumento deve essere un uso più razionale dell’energia.

Efficienza energetica al primo posto. La voce dell’Europa

Del resto lo dice la stessa Europa: energy efficiency first. Il concetto venne espresso dalla Commissione europea nel 2016 all’interno del Winter Package – il Pacchetto sull’energia pulita, ed è tuttora ribadito. “L’energia più economica, pulita, sicura è l’energia che non viene utilizzata affatto. L’efficienza energetica deve essere considerata come una fonte di energia a sé stante”.

L’efficienza energetica è riconosciuta quindi come il primo e più efficace mezzo per ridurre i consumi, diminuire l’impatto ambientale portando alla transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio – per il 2050 l’Europa punta al raggiungimento di un’economia carbon neutral – e migliorare la competitività dei paesi.

È per questa ragione che l’efficienza energetica è posta al centro della politica energetica europea, ripresa poi dagli Stati membri.

Anche in Italia si conferma il principale strumento per la riduzione dei consumi di energia e il raggiungimento degli obiettivi comunitari. Tuttavia le potenzialità presenti nel settore industriale sono ancora troppo spesso trascurate e quindi poco sfruttate. L’industria può e deve fare molto. L’efficienza energetica nell’industria è una tappa fondamentale. Stando al PNIEC (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) entro il 2030 il suo contributo dovrà essere di 1 Mtep/anno su un totale di 9,3 Mtep/anno.

Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030

Obiettivi da raggiungere a livello europeo grazie al contributo che i paesi si impegnano a fornire nei PNIEC (fonte Mise)

I mezzi per fare efficienza energetica nell’industria

Quali sono, dunque, i mezzi e le tecnologie adottabili dalle aziende per efficientare i propri impianti e ottimizzare così l’utilizzo di energia riducendo, nel contempo, i consumi?
Innanzitutto le voci su cui intervenire sono due: i consumi di gas e di energia elettrica.

Per quanto riguarda i consumi di gas le soluzioni possibili sono cogenerazione, trigenerazione e, particolarmente indicata per le PMI, la microcogenerazione; oltre all’applicazione di pompe di calore e al recupero del calore di processo.

Per quanto riguarda invece l’efficientamento dei consumi di energia elettrica le tecnologie che si possono adottare sono motori elettrici efficienti, motori a giri variabili, corpi illuminanti efficienti – primi tra tutti i Led –, autoproduzione elettrica e uno strumento recente che si sta diffondendo sempre più, la blockchain.

Infine, in base al D.lgs 102/2014 che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, alcune aziende sono tenute a effettuare ogni quattro anni la diagnosi energetica (audit energetico). L’obbligo riguarda nello specifico le grandi aziende – con oltre 250 dipendenti o fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro o bilancio annuale superiore a 43 milioni di euro – e le aziende energivore, ovvero grandi consumatrici di energia.

La diagnosi consiste nella valutazione sistematica di come l’energia è utilizzata e gestita all’interno dell’azienda, e rappresenta quindi il punto di partenza per la scelta di quali tipi di interventi si rendano necessari per efficientare sistemi e processi.

Il piano nazionale per l’energia e clima: cosa c’è da sapere

Linee intervento PNIECIl PNIEC, ovvero il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, ha uno scopo preciso: contrastare i cambiamenti climatici e realizzare una politica energetica volta alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica del nostro paese. Lo stesso Mise – Ministero dello sviluppo economico – lo indica come “strumento fondamentale che segna l’inizio di un importante cambiamento nella politica energetica e ambientale” per l’Italia.

Il piano è strutturato in 5 linee di intervento, che dovranno essere sviluppate in maniera integrata:

Il piano, inviato a Bruxelles il 31 dicembre 2019 per eventuali osservazioni, dovrà tornare in Italia entro giugno 2020 e diventare esecutivo dal 1° gennaio 2021.

Prosiel Tour 2020: impianti elettrici delle parti comuni dei condomini

Orizzonti Verticali. Gli impianti elettrici nelle parti comuni degli edifici: ruoli, responsabilità e obblighi” è la tematica del Prosiel Tour 2020.

Prosiel (Associazione senza scopo di lucro per la promozione della cultura della sicurezza e dell’innovazione elettrica) con la collaborazione del CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano e di Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) riunisce per la prima volta nello stesso ambito applicativo amministratori di condominio, normatori, Vigili del Fuoco e avvocati.

L’obiettivo degli incontri è quello di illustrare il meccanismo e gli scenari presenti e futuri derivati dalla nuova delibera 467/2019/R/eel. Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha – con questo provvedimento – istituito, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, una regolazione sperimentale per incentivare l’ammodernamento delle colonne montanti dei condomini costruiti prima del 1985.

Le tematiche trattate

20 appuntamenti lungo la penisola

Prosiel Tour “Orizzonti Verticali. Gli impianti elettrici nelle parti comuni degli edifici: ruoli, responsabilità e obblighi” di articola in 20 appuntamenti distribuiti su tutti il territorio italiano.

Primo incontro a Genova il 7 febbraio 2020 presso “Villa del Principe” (Piazza del Principe 4) dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

Gli appuntamenti: Torino (12 febbraio), Udine (12 marzo), Napoli (9 aprile), Catania (22 aprile), Ravenna (7 maggio), Lamezia Terme (20 maggio), Ancona (11 giugno), Milano (18 giugno), Mestre (25 giugno), Lecce (3 luglio), Perugia (17 luglio), Pescara (4 settembre), Aosta (11 settembre), Firenze (25 settembre), Olbia (8 ottobre), Brescia (15 ottobre), Palermo (5 novembre), Bari (20 novembre) e Roma (3 dicembre). Per tutte le informazioni visitare il sito www.prosiel.it.

Come partecipare al Prosiel Tour 2020

La partecipazione è gratuita. E’ sufficiente iscriversi online compilando la scheda dal sito CEI alla voce Eventi > Seminari e altri Convegni entro il 06/02/2020.

Sono riconosciuti crediti per gli Amministratori ANACI, per l’iscrizione cliccare qui.

L’incontro fa parte del sistema di Formazione Continua dell’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dà diritto all’attribuzione di n. 3 CFP.

Provider autorizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri con delibera del 04/05/2016.

È in corso la procedura di rilascio di CFP da parte dell’Ordine degli Architetti.