Tanti chilometri, zero emissioni: l’esperienza di guidare una auto elettrica

Auto elettrica: affascinante. Ma poi al momento di cambiare la vettura non viene presa in considerazione. Un po’ per i costi ma soprattutto perché c’è poca conoscenza popolare. Riviste, TV e concessionari sono zeppi di test, brochure e persino prove approfondite. Cosa manca allora? Il confronto con il vicino di casa, l’automobilista incontrato al parcheggio del centro commerciale oppure il vicino d’ombrellone. La vettura elettrica è una vera mosca bianca nelle grandi città, figuriamoci in provincia. Eppure ci sono persone che ne fanno un uso quotidiano e professionale.

È il caso di Emanuele Sangalli che da più di anno svolge l’attività di noleggio con conducente con una Tesla Model X, rigorosamente in elegante livrea nera. Lo abbiamo incontrato nel centro di Milano tra un cliente e l’altro per farci raccontare i veri pregi e difetti dell’auto elettrica da un automobilista molto esigente che passa 340 giorni all’anno al volante.

Articolo di Renato Dainotto

Auto elettrica per il servizio di noleggio: scelta coraggiosa?

Coraggiosa. Sì forse al primo impatto. Comunque qui nell’area di Milano non sono l’unico a offrire transfer con auto elettrica. Ci sono altri miei colleghi, con la Model S e uno con la X. Non è una scelta immediata probabilmente. Scegliere un’auto elettrica è il traguardo di un lungo percorso di analisi che ho fatto da quando ho iniziato questo lavoro. Mi piace pensare che ero un predestinato.

In che senso predestinato? Sembra quasi una vocazione?

Mi spiego meglio. Quando ho deciso di fare questo lavoro ho rilevato la licenza e la vettura di un conducente che voleva godersi la pensione. Così dopo esserci accordati ci siamo recati dal notaio per la burocrazia del trasferimento della società. Il notaio proprio quel giorno aveva provato una Tesla tessendone le lodi e aggiungendo che la Tesla fosse l’auto perfetta per il lavoro che volevo intraprendere e per il futuro. Questa affermazione mi è rimasta in testa e ho incominciato a interessarmi all’auto elettrica e alla Tesla.

All’epoca c’era un Tesla Store in centro e ho iniziato con alcuni test su strada. Poi ho incontrato alcuni dei soci dei due club di possessori di Tesla in Italia. Ho fatto un po’ di conti e con quanto accumulato nei primi anni di questo lavoro ho deciso di acquistare – attraverso un finanziamento – una Tesla X. Posso affermare che è stata la scelta perfetta e adatta a svolgere i miei servizi.

Emanuele Sangalli conducente auto elettrica

Prima della Tesla, una vettura a benzina

Quando ho rilevato la licenza ho preso anche la Mercedes S350 a benzina. Un’auto bella, di immagine e comoda. Un’auto che mi ha permesso di lavorare bene. Niente da dire, persino il fatto che fosse a benzina non è mai stato un grande problema. Poi però, attraversato il Rubicone e passato all’elettrico, mi sono reso conto delle enormi differenze. E non tornerei più indietro. Scegliere un’auto elettrica e soprattutto una Tesla è stata davvero un’idea vincente.

Differenze di costo tra l’auto elettrica e la vettura precedente

La prima differenza è lampante. Con la Mercedes, il computer di bordo mi segnalava la necessità di effettuare tagliandi con interventi di manutenzione: dal banale cambio dell’olio e dei filtri a interventi più onerosi e laboriosi. I tagliandi sono necessari e vanno rispettati: per non far decadere la garanzia e per assicurare la sicurezza dei miei passeggeri.

Con la Tesla tutto questo è solo un ricordo. Non sono previsti tagliandi di manutenzione. Sono io che – per scrupolo e sempre per la mia maniacale ricerca del servizio perfetto e sicuro – chiedo all’assistenza di effettuare dei controlli periodici. Niente tagliandi e niente spese per ricambi.

E non hai problemi con la garanzia: per le vetture Tesla è estesa a 8 anni senza limiti chilometrici sul motore e sul pacco batterie. Già qui inizi a marginare nel servizio rispetto a un’auto tradizionale. Poi ci sono le spese per l’energia.

Rispetto alla benzina spendo più o meno la metà anche grazie alle innovazioni che ho installato nella mia abitazione proprio in funzione della mia scelta green professionale.

Scegliere di essere ecologico è davvero una vocazione. Una scelta che ti prende e alla fine coinvolge tutta la tua vita anche quella privata.

Essere green anche a casa

Soluzione di accumulo Powarwall TeslaQuando ho iniziato a documentarmi sul mondo dell’auto elettrica ho scoperto che si può fare molto anche sul fronte domestico per ridurre l’impatto ambientale. Ancora prima di acquistare la Tesla ho fatto installare i pannelli fotovoltaici e un sistema di accumulo PowerWall Tesla da 13,5 KW.

La mia idea era quella di diventare in parte autosufficiente energeticamente e utilizzare l’energia prodotta dal fotovoltaico di notte. Acquistata la Tesla, ho aggiunto alcuni pannelli fotovoltaici e un secondo accumulo.

Inoltre ho scelto un fornitore di energia che certifica la provenienza da rinnovabili dell’energia che attingo dalla rete per completare la ricarica.

La mia Tesla così viaggia davvero green e io risparmio. Alla fine mi ripago parte delle rata mensile del finanziamento.
Ma essere green non finisce qui, sulla vettura non ho plastica. Ai clienti offro sempre dell’acqua e uso solo prodotti in bottiglia di vetro con vuoto a rendere.

I clienti apprezzano questa vocazione ecologica?

Sì. La maggior parte dei miei clienti apprezzano sia l’uso dell’auto elettrica, sia le attenzioni accessorie. Viene riconosciuto lo sforzo, il piccolo gesto di rispetto verso l’ambiente e verso la collettività. Ci sono anche aziende e alberghi che chiamano solo noi conducenti di auto elettriche per rispettare le policy aziendali di rispetto dell’ambiente. E poi l’auto elettrica viene anche apprezzata per il comfort e per come ti migliora la guida.

In che senso migliora la guida un’auto elettrica?

L’auto elettrica ha una risposta molto diversa ai comandi rispetto a un’auto tradizionale. Il motore è molto pronto e se settato su selezioni sportive è davvero aggressivo. I freni si usano pochissimo: basta mollare l’acceleratore e l’auto frena grazie alla rigenerazione di energia. Quindi ha due opzioni: guidi come uno scellerato godendoti tutta la coppia del motore elettrico oppure sfrutti le grandi doti di souplesse della trazione elettrica che ricordiamolo non ha bisogno del cambio.

Guidare dolcemente aiuta a risparmiare energia e rilassa sia il conducente, sia il passeggero.

Anche in autostrada ti abitui ai 110-120 km/h godendo il maggiore silenzio dell’auto elettrica. I miei passeggeri apprezzano e si godono di più il viaggio.

I punti deboli delle auto elettriche: l’autonomia e i tempi di ricarica

Sull’autonomia ci sono dei veri miti da sfatare. Allora, io parlo per Tesla. Se ti sai organizzare è quasi impossibile restare a piedi in strada. Prima di tutto l’auto ha una autonomia reale tra 400 e 300 km secondo l’impiego e già questo range ti consente di viaggiare per la giornata di lavoro. Oggi con i treni ad alta velocità è rarissimo trovare un cliente che vuole essere portato a Roma. Prende il treno e chiama un noleggio con conducente (NCC) sul posto.

In città e in Lombardia le colonnine iniziano a essere un bel numero, ma anche nel resto dell’Italia vedo che le cose si muovono.

Io uso delle App che localizzano le colonnine e ne segnalano la possibilità di utilizzo. Ogni giorno l’App mostra le nuove installazioni. Nel mio caso posso usufruire anche della rete Tesla con i Supercharger e poi ci sono i destination charger presso hotel, centri commerciali e altre attività. Alcune di queste sono persino gratuite.

Nelle soste tra un cliente e l’altro spesso faccio delle piccole ricariche e tengo le batterie sempre al massimo. Non hanno problemi di effetto memoria e sono garantite 8 anni.

Poi il sistema di navigazione di bordo mi segnala in tempo reale se l’energia delle batterie è sufficiente per raggiungere la destinazione, quanta energia avrò dopo esservi arrivato e se nelle prossimità ho possibilità per la ricarica. Insomma basta programmare il viaggio.

Saranno capitati viaggi molto lunghi un po’ a rischio?

scelta green Emanuele SangalliUn paio di settimane fa una signora mi ha chiesto di portarla dall’Hotel Manzoni a un altro albergo in val d’Isère. Un viaggio di circa 300 km con tratte di montagna.

Il navigatore segnalava la possibilità di arrivare con la carica della partenza, ma per non rischiare ho suggerito alla signora di fare una tappa presso Aosta per un caffè: li ho collegato l’auto al Supercharger Tesla e nei 30 minuti di pausa per una breve colazione al bar ho aggiunto 150 km di autonomia e ho viaggiato in tutta tranquillità.

Alla destinazione c’era una colonnina così ho fatto un’altra ricarica e sono tornato a casa senza problemi. Enel X sta installando nuove stazioni di ricarica e a breve, si auspica, aumenteranno anche in autostrada.

Felicemente elettrico

Ho iniziato a interessarmi alle Tesla nel 2006 e l’ho finalmente comprata a inizio 2018. Ho già percorso oltre 100.000 km senza problemi e sono molto soddisfatto.

Tornare all’auto tradizionale?

Assolutamente no. E suggerisco a tutti di avvicinarsi a questo tipo di vetture. Ragionare se un’auto che ha da 300 a 400 km di autonomia si adatta alle proprie necessità di mobilità. E se non ci sono ostacoli logistici, provare l’auto elettrica: ti cambia davvero il modo di viaggiare e ti regala una vita più rilassata. Lo dico io che passo l’intera giornata al volante nel traffico.

Macchine intelligenti e connesse con la realtà aumentata

IEC+ è un’azienda italiana di ingegneria meccanica, con sede in provincia di Parma, ha iniziato un percorso di digitalizzazione delle proprie macchine grazie all’implementazione di soluzioni di realtà aumentata.

Specializzata nella specializzata nella produzione di macchine ed impianti per la miscelazione, filtrazione di vernici e inchiostri per il settore chimico, ceramico e cosmetico, ha deciso di fare in modo che le macchine potessero comunicare dati utili alla produzione.

La digitalizzazione di fabbriche e processi è fondamentale per restare competitivi sul mercato poiché l’implementazione porta al miglioramento della produttività operativa, elevando il livello di sicurezza e rafforzando la competitività.

Macchine intelligenti con la realtà aumentata

Il “Mulino” è una macchina per la produzione di paste coloranti a base acqua o solvente, che risponde anche ai requisiti ATEX: grazie a un piccolo upgrade è diventata una macchina connessa e intelligente.

L’applicazione EcoStruxure Augmented Operator Advisor  di Schneider Electric consente di visualizzare i dati di funzionamento del macchinario in tempo reale inquadrando i diversi tag posizionati sul macchinario con un tablet. Chi si occupa di gestire la manutenzione degli impianti delle macchine può ricevere in tempo reale informazioni riguardanti lo stato delle apparecchiature e messaggi di allarme ed effettuare manutenzione preventiva.

“Le aziende ormai richiedono macchine che rientrano nel piano Impresa 4.0 – ha sottolineato Fabrizio Musi, Direttore Generale di IEC+ -. Con Schneider Electric abbiamo sviluppato soluzioni per adeguare le nostre macchine con un livello di automazione tale da garantire l’accesso agli incentivi e rendere le macchine intelligenti”.

EcoStruxure Augmented Operator Advisor per rendere le macchine intelligenti

Tra i benefici anche la possibilità di monitorare lo stato di avanzamento della produzione, aggregando dati quali l’energia consumata e l’efficienza complessiva (OEE) in un’unica schermata.

Inoltre, la piattaforma si trasforma in un database dove è possibile trovare – in ogni momento – manuali d’uso, schemi elettrici, istruzioni interattive, video tutorial che possono aiutare gli addetti nelle operazioni di manutenzione.

L’utilizzo della realtà aumentata consente di prendere decisioni in maniera semplice e veloce e soprattutto è in grado di aiutare nella manutenzione anche preventiva.

Grazie alla realtà aumentata e alla piattaforma EcoStruxure, Schneider Electric consente di ammodernare ed efficientare l’assetto produttivo dei propri clienti ottenendo al contempo risparmio energetico e riduzione dei consumi.

La soluzione implementata in IEC+

azienda IEC soluzioni Schneider ElectricLa soluzione implementata comprende Modicon M221, un PLC economico dalle prestazioni ottimali, disponibile in versione compatta o modulare, molto versatile e semplice da installare, i variatori di velocità Altivar 930, i pannelli operatori e gli IPC Schneider Electric a marchio Pro-face.

Il variatore di velocità Altivar 930 ha le seguenti principali caratteristiche:

I prodotti con servizi Pro-Server EX di Pro-Face sono in grado di raccoglie automaticamente i dati da PLC e altri dispositivi rendendoli disponibili in un’ampia varietà di formati.

Come garantire la continuità di servizio

Assicurare la protezione delle persone e delle risorse e il raggiungimento della continuità di esercizio sono fondamentali per qualsiasi azienda. Spesso però l’installazione e la messa in servizio dell’infrastruttura UPS può non essere così semplice. Proprio per questo Socomec ha reso più semplice la programmazione e la messa in servizio al fine di eliminare qualsiasi tipo di problematica per una continuità di servizio di elevata qualità.

“Il nostro approccio è semplice: facciamo noi la programmazione, in modo tale che non debba farla il cliente. – ha sottolineato Stefano Costa, Direttore vendite Power Conversion ed Expert Services Socomec Italia – Abbiamo semplificato la scelta del prodotto adatto alle esigenze specifiche dei clienti, in base al livello di criticità del carico da proteggere”.

Le apparecchiature critiche richiedono energia di alta qualità che, a sua volta, dipende da una perfetta continuità di alimentazione. È necessario, dunque evitare l’interruzione dell’alimentazione e mantenere i propri sistemi attivi e funzionanti.

Una gamma completa per la continuità di servizio

Socomec presenta soluzioni per ogni esigenza e livello di criticità. Inoltre, per scegliere quella più adatta l’azienda propone il tool UPS Selector.

Prime – protezione affidabile ed economica per la continuità di esercizio di infrastrutture business critical. Il rendimento e la disponibilità sono garantiti anche in caso di interruzione dell’alimentazione, guasti hardware o altre interruzioni, riducendo al minimo i costi di esercizio.

Superior – prestazioni energetiche elevate per ottimizzare l’utilizzo e il TCO (Costo totale di proprietà). Questi sistemi garantiscono la disponibilità di energia di alta qualità, garantendo la sicurezza e la riduzione dei costi di esercizio. Questa linea massimizza i tempi di attività operativa e garantisce un rapido ritorno sugli investimenti.

Ultimate comprende un’architettura completamente ridondante per la massima disponibilità, tempo medio di riparazione (MTTR) minimo e manutenzione senza rischi, a salvaguardia della disponibilità di energia ad alte prestazioni nelle infrastrutture critiche per la sicurezza. Caratterizzata da funzionalità digitali avanzate, questa gamma comprende le soluzioni più all’avanguardia per l’infrastruttura elettrica soggetta a esigenze senza precedenti – con agilità integrata a livello progettuale.

Il vantaggio di conoscere: il monitoraggio fotovoltaico

Conoscere per ottimizzare. Un’asserzione quanto mai vera, soprattutto per un impianto fotovoltaico, perché conoscere significa sapere come stia funzionando, quanta energia stia producendo, poterlo tenere sotto controllo e sapere sempre come intervenire in caso di bisogno o, meglio, prima che il bisogno diventi tale, ottimizzandone così la resa e riducendo i consumi. In una parola, monitorarlo. Ed è proprio di monitoraggio fotovoltaico che parliamo con l’ing. Roberto Longo, training and educational expert di Fronius Italia.

Scegliere il monitoraggio fotovoltaico integrato

Roberto Longo, training and educational expert di Fronius Italia Allo scopo di effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici, Fronius ha dotato i propri inverter – mono e trifase per il residenziale, e da 10 a 27 kW per il commerciale – di Data Manager 2.0, una scheda di monitoraggio integrata, compatta ed economica che permette di controllare contemporaneamente fino a 100 inverter, dando la possibilità di vedere in tempo reale quanto stia producendo l’intero impianto.

Una soluzione sempre più apprezzata dal mercato, tanto che ad oggi, afferma Longo, “più della metà degli impianti fotovoltaici è richiesta con un sistema di monitoraggio già nella prima fase di installazione e messa in esecuzione”.

Sebbene negli ultimi anni la tendenza sia di scegliere una macchina già monitorata, i modelli con soluzione già integrata non sono l’unica possibilità disponibile. La scheda di monitoraggio infatti può essere aggiunta anche in retrofit ovvero installata su tutti i modelli “Light” – privi di scheda – già esistenti.

“L’hardware è stato studiato per poter essere installato anche su macchine datate” spiega Longo, per le quali spesso non è neppure necessario effettuare alcun aggiornamento.

Fronius Datamanager 2 - scheda di monitoraggio fotovoltaicoMonitoraggio, analisi dei consumi e manutenzione remota

Il sistema di monitoraggio registra i dati di produzione giornaliera, i principali parametri elettrici, i dati meteo, il bilanciamento, la temperatura ambiente e dei moduli.

Una mole di informazioni che viene archiviata sul cloud, diventando una sorta di traccia consolidata del funzionamento del sistema nelle diverse condizioni e una base di indicazioni che serviranno per capire come intervenire per renderlo più efficiente o per risolvere eventuali problemi o danneggiamenti riscontrabili da discrepanze nella produzione delle stringhe.

L’importanza dei dati

I dati sono visualizzati dal portale Fronius Solar.web grazie a diversi livelli di accesso:

“Per noi il monitoraggio è diventato un aiuto importante anche in fase di verifica e di predittività di eventuali anomalie” aggiunge Longo, “in quanto possiamo aggiornare da remoto le macchine, prevenendo o risolvendo eventuali anomalie, senza la necessità di recarci sul posto per effettuare anche solo semplici verifiche”.

Da monitoraggio fotovoltaico …

Il monitoraggio dei parametri di produzione non è l’unico vantaggio offerto dai dispositivi Fronius.

Abbinando a Data Manager 2.0 l’installazione di un sistema per monitorare anche i consumi, infatti, si ha la possibilità di controllare in tempo reale anche il consumo dell’impianto, sfruttandone così le potenzialità al meglio e assicurandosi un risparmio concreto.

Inoltre “il confronto dei dati di produzione e di consumo in momenti diversi consente di stabilire delle logiche di funzionamento. Il monitoraggio quindi non è più un semplice strumento che permette di avere visione dei dati, ma diventa un componente attivo sugli impianti per gestire anche l’attivazione di eventuali altri carichi”.

Fronius Smart Meter, il contatore bidirezionale che ottimizza l’autoconsumo e rileva la curva di carico della rete domestica

Fronius Smart Meter

… a gestione intelligente dei consumi

Un concetto che si lega quindi alla gestione intelligente degli edifici, reso possibile da Fronius Smart Meter che monitora il consumo di energia elettrica e consente di sfruttarlo in modo intelligente.

A questo proposito, aggiunge Longo, “stiamo collaborando con i produttori di pompe di calore in quanto, grazie alle nostre soluzioni, diventa possibile sfruttare il surplus di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e il funzionamento della pompa di calore per fare accumulo termico. Siamo convinti che sistemi che uniscano il monitoraggio della produzione a quello dei consumi diventeranno anche uno strumento per permettere all’installatore di conoscere meglio i bisogni dei propri clienti e capire quali altre soluzioni o integrazioni proporre per rispondere alle loro esigenze”.

Un valore aggiunto, possibile grazie a questi nuovi strumenti di misura perché, conclude l’ingegnere, “tutto ciò che si può misurare, si può migliorare”.

Schema di configurazione Fronius Smart Meter per il monitoraggio dei consumi

Schema di configurazione Fronius Smart Meter per il monitoraggio dei consumi

Un 2020 ricco di novità

Intanto Fronius sta già pensando al futuro. Nel corso del 2020 saranno presentate le nuove App per la gestione dei sistemi da remoto che saranno utilizzate anche su una nuova generazione di inverter; “oltre alla visualizzazione dei dati di produzione diventeranno uno strumento per effettuare la messa in funzione degli impianti”.

Yesly, la smart home secondo Finder

Yesly è la soluzione di comfort-living innovativa semplice, sicura e sempre connessa di Finder. Si tratta di un efficiente sistema di smart home sempre connesso e, soprattutto, sicuro: tutto è infatti protetto da crittografia a 128 bit.
Non richiede lavori invasivi o particolari interventi di ristrutturazione ed è sempre adattabile a qualunque tipo necessità.

Una smart home che cresce con le proprie esigenze

ambiente con app smartphoneYesly nasce per gestire in modo intelligente luci, tapparelle o tende elettriche, così da assicurare il massimo comfort all’interno della propria abitazione.

Lo fa attraverso una serie di dispositivi che comunicano sfruttando la tecnologia Bluetooth e permettono di controllare, utilizzando lo smartphone, gli appositi pulsanti wireless o la propria voce, i punti luce e le tapparelle elettriche di casa.

Yesly prevede inoltre degli scenari personalizzati: può infatti comandare più dispositivi contemporaneamente al fine di creare la giusta atmosfera per ogni occasione.
L’installazione dei singoli componenti non necessita di lavori di ristrutturazione invasivi ed è possibile scegliere di cominciare a gestire una sola lampada o tapparella per poi arrivare a comandare tutte quelle presenti in casa.

I dispositivi del sistema Yesly

Il sistema Yesly è composto in totale da otto dispositivi, ciascuno con una specifica funzione.
Il cuore di tutto è il relè multifunzione Bluetooth che, a seconda della versione scelta, ha 20/21 funzioni disponibili e permette di accendere o spegnere le luci, azionare tende e tapparelle elettriche e gestire fino a otto scenari diversi. È programmabile attraverso lo smartphone con l’app Finder Toolbox ed è disponibile in versione da incasso o integrabile a parete. Permette di controllare, a distanza, fino a due punti luce o di gestire una tapparella elettrica.

Il pulsante wireless Beyon sfrutta il processo di energy harvesting: non necessita dunque di batterie né di ricariche perché si autoalimenta attraverso l’energia cinetica. È posizionabile ovunque e permette sia il controllo immediato di luci e tapparelle, sia la gestione dei singoli scenari.

La comodità di poter controllare lo stato di luci e tapparelle della propria abitazione anche quando non si è in casa è garantita dal Gateway, dispositivo che consente di connettere Yesly alla rete WiFi domestica e, attraverso Google Assistant e Amazon Alexa, persino di controllare tutto con la voce.
Un range-extender disponibile in versione USB o da incasso permette infine di ampliare il raggio d’azione in caso di problemi di comunicazione tra i vari dispositivi.
Il sistema Finder Yesly è corredato da due app dedicate disponibili per iOS e Android: Finder Toolbox Plus dedicata agli installatori e Finder Yesly per gli utenti finali.

Come dare luce ai beni artistici

In ogni esposizione di beni artistici permanente o temporanea, l’impianto di illuminazione deve creare le migliori condizioni per la loro fruizione visiva.

Allo stesso tempo la luce non deve causare alterazioni e danneggiamenti, essendo la tutela delle opere d’arte un compito imprescindibile, pena la perdita del loro valore e la necessità di provvedere al ripristino dello stato originario con lunghe e costose operazioni. Dunque sono due i principali obiettivi di progetto: da un lato la messa in mostra per il pubblico, dall’altro la salvaguardia.

illuminazione Altare Monumentale Duomo Milano

Altare monumentale di San Giuseppe Duomo di Milano (progetto luci: arch. G. Forcolini)

Conviene focalizzare l’attenzione sui requisiti veramente importanti, vale a dire la quantità di luce (illuminamenti misurati in lux), l’uniformità degli illuminamenti (in special modo per i dipinti), il controllo delle riflessioni velanti e la tonalità della luce. Se i materiali costitutivi delle opere non sono sensibili all’energia luminosa (per esempio: pietre, metalli non verniciati, ceramiche) generalmente si adotta il valore massimo di 300 lx. Negli altri casi il limite massimo scende a 150 lx (pittura a tempera e ad olio) e a 50 lx (acquarelli, stampe, disegni, strumenti musicali).

Uniformità degli illuminamenti, tonalità di bianco, giusto dosaggio di quantità e qualità della luce per regalare luce ai beni artistici

Uniformità e disuniformità dei lux

L’uniformità degli illuminamenti – requisito fondamentale per tutte le opere pittoriche e grafiche – è data dal rapporto tra l’illuminamento minimo e quello medio sulla superficie esposta. Il valore limite di riferimento è 0.5: in pratica i lux minimi non devono essere mai inferiori alla metà dell’illuminamento medio.

Con una buona uniformità si evitano gli effetti disturbanti delle ombre (ombre proiettate da cornici o altri ostacoli, ombre proprie dovute a riduzioni locali della quantità di luce incidente). Un dipinto contiene segni, simboli, figure, forme che nel loro insieme costituiscono la composizione artistica. Questa finestra fittizia su un mondo immaginato dall’artista ha sempre una sua luminosità data dalla riflessione della luce incidente, luminosità che è determinata dal gioco dei contrasti chiaroscurali e cromatici.

Illuminazione Pinacoteca Ambrosiana

Effetti di ombreggiatura disturbante ad arco sulle opere di Caravaggio e Cagnacci alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano

Diversamente dalle opere pittoriche e grafiche, per quelle a sviluppo tridimensionale (statue, sculture, reperti archeologici, strumenti, oggetti) è necessario graduare gli illuminamenti in modo da ricavare effetti di ombra (ombre più o meno scure e sfumate), in modo da rendere fruibili la tridimensionalità, la plasticità e le textures materiche dei manufatti.

Luce ai beni artistici: le riflessioni velanti

L’ulteriore regola da rispettare riguarda le riflessioni chiamate “velanti”. Si tratta di un fenomeno che si riscontra frequentemente negli spazi espositivi. Le tavole, le tele, le stampe e i disegni (talvolta protetti da lastre di vetro), sono tutte superfici che, non di rado, presentano un comportamento ottico di tipo semi-speculare. Questo tipo di riflessione determina il formarsi dell’immagine del corpo che emette luce in una zona della superficie dell’opera.

Questo alone luminoso ha un effetto coprente, cioè annulla i contrasti o li riduce in grado più o meno elevato in funzione della luminosità della sorgente luminosa. Si genera, dunque, la sovrapposizione di un’immagine estranea all’opera dovuta all’alta luminanza del corpo da cui proviene il fascio luminoso. Dunque queste riflessioni determinano una sorta di velatura, da qui la definizione di “riflessioni velanti”, agendo come un film o una pellicola.

Luce ai beni artistici - Pinacoteca di Brera a Milano

Riflessione velante nell’angolo in alto a sinistra sul dipinto ad olio “Cena in Emmaus” alla Pinacoteca di Brera a Milano

Come si può risolvere questo problema? Bisogna studiare attentamente in fase di progetto la dislocazione degli apparecchi e lavorare sui loro puntamenti in modo da orientare tutti i raggi riflessi più potenti verso zone dello spazio dove non può esserci un osservatore.

Tonalità della luce

Ogni fonte luminosa (artificiale e naturale), quando viene osservata direttamente, presenta una sua tonalità di bianco, più o meno “calda” o “fredda”, in funzione delle radiazioni che sono presenti nel suo spettro.

Si usa la grandezza “temperatura di colore” (unità di misura kelvin, simbolo K) per dare una quantificazione alla tonalità del bianco. Quando varia il valore di questa grandezza cambiano anche i colori riflessi dell’opera. Una luce a bassa temperatura di colore (tonalità calda, =< 3300K) darà risalto alle gamme del rosso, dell’arancio e del giallo. Viceversa, una luce ad alta temperatura di colore (tonalità fredda, > 3300 K) renderà più vivaci i verdi, gli azzurri, i blu e i viola.

Bisogna, dunque, analizzare, valutare con cura e interpretare le opere, in modo da selezionare la giusta temperatura di colore.

Illuminazione Statua del Cardinale Lercaro

Statua del Cardinale Lercaro di Giacomo Manzù alla Galleria d’Arte Moderna di Bergamo (progetto luci: arch. G. Forcolini)

Quando, rispetto a una data temperatura di colore, la distribuzione delle potenze tra le radiazioni emesse si approssima a quella di un modello fisico assunto come riferimento (il cosiddetto “corpo nero”), la sorgente luminosa ha una buona resa dei colori. I colori riflessi sono simili a quelli riflessi dalla luce naturale.

I criteri da assumere per la lettura critica delle opere ai fini delle scelte cromatiche devono considerare, innanzitutto, il soggetto rappresentato e l’intenzionalità dell’artista, ossia la volontà di creare cromatismi, rapporti tra i colori e le loro sfumature che caratterizzano il personale linguaggio poetico.

Per esempio, un dipinto che ritrae delle persone in un teatro è stato concepito in un luogo rischiarato di solito da luce di bassa temperatura di colore. Un quadro impressionista dipinto “en plein air” ha dei colori che l’artista ha scelto per una situazione di luce diurna con tonalità fredda. E’ logico illuminarlo con lampade ad alta temperatura di colore per ottenere la migliore resa dei colori.

Anche rispetto alle prestazioni di ordine cromatico, i prodotti a tecnologia LED sono oggi da preferire rispetto alle lampade tradizionali, per l’ampia scelta delle temperature di colore e per l’elevato indice di resa dei colori.

In conclusione, dare luce ai beni artistici è un compito complesso che impegna il progettista non solo dal punto di vista fotometrico e colorimetrico, ma anche per quanto riguarda la struttura dello spazio espositivo e l’interpretazione dei contenuti artistici.

Foto in apertura – Sala espositiva nella nuova Galleria d’Arte Moderna, Palazzo della Ragione di Verona (progetto luci: arch. G. Forcolini)

Batterie al Diossido di Titanio per l’illuminazione di emergenza Beghelli

Le situazioni di emergenza mettono alla prova tutti i dispositivi atti a mitigare, appunto, le emergenze. Ci si aspetta che tutto funzioni alla perfezione. Uscite di sicurezza, illuminazione di emergenza, eventuali UPS e generatori: tutto deve lavorare al meglio.

In termini di illuminazione di emergenza, è un blackout il vero pericolo: la nuova sfida si combatte sul fronte del controllo dei flussi luminosi e sulle prestazioni degli accumulatori di energia, per garantire massima efficienza in ogni condizione.

La batteria, unica fonte di energia in caso di blackout, è ciò che traccia il limite prestazionale di un apparecchio per l’illuminazione di emergenza sia in termini di tempo di ricarica, sia di affidabilità.

Batterie Beghelli al Diossido di Titanio

Struttura Batteria Beghelli al TitanioCon la tecnologia al Diossido di Titanio, la nuova batteria Beghelli si sposa perfettamente con le applicazioni di emergenza.
La batteria al Titanio, Beghelli si differenzia dalle normali celle di accumulo in quanto incorpora un sistema di bilanciamento e controllo della ricarica (BMS, Battery Management System) che ne determina gli elementi distintivi.

E’ grazie a queste qualità che Beghelli ha esteso la garanzia per i modelli equipaggiati con batteria al Diossido di Titanio (gamma Infinita LED, UP LED, Completa LED, Formula 65, Logica LED, LungalargaLuce Extreme LED, Lumax65) per 10 anni.

Pasticceria Morlacchi: il monitoraggio fa la differenza

Sostenibilità, connettività, efficienza energetica, flessibilità sono alcune delle risposte che applicazioni e soluzioni tecnologiche devono fornire. Oggi viviamo in un mondo sempre più connesso dove la digitalizzazione e il sempre maggiore consumo dell’energia la fanno da padroni.

Anche le piccole realtà commerciali hanno la necessità monitorare e controllare i carichi, acquisire i parametri fondamentali dell’impianto e apparecchiature elettriche, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.

Schneider Electric quadro elettrico connesso e APP FESB per MorlacchiFacility Expert Small Business è la soluzione di Schneider Electric che consente di rispondere a queste esigenze acquisendo in ogni momento i parametri fondamentali dell’impianto per una connettività a 360°: visualizzare consumi, monitorare il funzionamento dei carichi critici, ricevere notifiche di allarmi e molto altro ancora.

Pasticceria Morlacchi: semplicemente tutto sotto controllo

Questa soluzione è stata utilizzata dalla Pasticceria Morlacchi nella Bergamasca – nota per la produzione di un particolare torrone oltre alla raffinata pasticceria – che aveva la necessità di controllare i carichi del freddo come conservatori, abbattitori e frigoriferi e l’area legata alla produzione.

Tra le richieste, anche la possibilità di avere sotto controllo i consumi energetici e la certezza che gli impianti siano sempre funzionanti.

Monitorare con Facility Expert Small Business

Monitorare con Facility Expert Small Business - Pasticceria MorlacchiLa soluzione proposta ha previsto l’installazione del sistema Acti9 iC40 che consente di monitorare e controllare tutti i carichi grazie ai sensori wireless PowerTag e Facility Expert Small Business.

Grazie a questa implementazione la Pasticceria Morlacchi ha la possibilità di:

Rispetto degli obblighi normativa HACCP

EcoStruxure Facility Expert Small Business mi semplifica la vita e mi consente di gestire la mia pasticceria senza il timore di arrivare al mattino e trovare un guasto legato a un apparecchio conservatore e dover buttare alimenti e prodotti. – ha sottolineato Sergio Soldo manager della Pasticceria Morlacchi – Inoltre mi consente di rispondere alle normative HACCP”.

Infatti, tra le principali preoccupazioni c’è quella garantire la qualità dei prodotti e il loro mantenimento a temperatura controllata. La pasticceria ha la necessità di registrare e monitorare la temperatura dei banchi frigo per rispondere alle normative HACCP che mettono al centro la qualità alimentare non solo per soddisfare le aspettative organolettiche dei clienti, ma anche – e soprattutto – per la tutela della loro salute.

Facility Expert Small Business è in grado di assicurare la catena del freddo e consente un intervento tempestivo in caso di disservizi grazie alle notifiche in tempo reale sui guasti delle apparecchiature.

Bonus Casa 2020: tra conferme e nuove agevolazioni per la casa

Per tutto il 2020 sarà possibile usufruire delle detrazioni fiscali per interventi in casa per lavori di ristrutturazione, riqualificazione energetica e sistemazione di terrazzi e giardini. Inoltre è stato introdotta la nuova agevolazione, il Bonus facciate per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici pari al 90 % delle spese sostenute.

La legge di bilancio 2020 – approvata in via definitiva – conferma per 12 mesi (fino al 31 dicembre 2020) i bonus fiscali.

Facciamo il punto sui Bonus Casa 2020

Bonus ristrutturazioni 2020

E’ possibile usufruire – per tutto il 2020 – del bonus ristrutturazione che consente la detrazione fiscale del 50% per lavori di ristrutturazione fino a limite massimo di spesa 96mila euro per appartamento.

Le detrazioni fiscali riguardano anche le spese di progettazione, prestazioni professionali, acquisto materiali.

Come per gli anni precedenti, l’agevolazione viene ripartita in dieci anni.

Per usufruire della detrazione è necessario pagare con un bonifico bancario o postale parlante dove viene indicato: la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Bonus mobili 2020

Chi ristruttura il proprio immobile può usufruire del bonus mobili per tutto il 2020 che prevede lo sconto fiscale del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici (lavatrici, asciugatrici, frigoriferi…) fino a un limite di 10mila euro.

Per avere la detrazione è necessario effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Anche in questo caso l’agevolazione è divisa in 10 rate uguali.

Ristrutturazione: comunicazione Enea obbligatoria per il bonus 50%

Da 21 novembre 2018, per gli interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni 50% e comportano anche risparmio energetico o utilizzo delle fonti rinnovabili, è obbligatorio trasmettere i dati dell’intervento all’Enea – attraverso il portale dedicato alle ristrutturazioni – entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo.

L’obbligo riguarda anche gli elettrodomestici: è necessario inviare i dati relativi alla classe energetica e alla potenza elettrica assorbita da forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici.

Ecobonus al 65% o al 50%

Con l’Ecobonus è possibile detrarre i costi sostenuti per gli interventi di efficientamento energetico in casa: come per lo scorso anno alcuni interventi sono al 65 % mentre altri al 50%.

Detrazioni al 65%

Detrazioni al 50%

E’ necessario pagare con un bonifico bancario o postale parlante con la causale del versamento e l’indicazione della norma, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

confemate le agevolazioni: Bonus casa 2020Detrazioni per le parti comuni condominiali

Per le parti comuni di edifici condominiali, i lavori che interessano almeno il 25% dell’involucro otterranno la detrazione del 70%, che raggiunge il 75% se con l’intervento di miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva si consegue almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015. In questo caso, le agevolazioni scadono infatti il 31 dicembre 2021.

Sconto in fattura solo per l’ecobonus in condominio

Lo sconto immediato in fattura resta solo per le ristrutturazioni di primo livello, di importo superiore a 200mila euro, realizzate sulle parti comuni dei condomìni.

In base al DM 26 giugno 2015 sul calcolo delle prestazioni energetiche e i requisiti minimi degli edifici, sono interventi che – oltre a interessare l’involucro con un’incidenza superiore al 50% della superficie complessiva dell’edificio – comprendono la ristrutturazione dell’impianto termico per la climatizzazione invernale e/o estiva dell’intero edificio.

E’ stato eliminato, infatti, l’articolo 10 del Decreto Crescita, quello che aveva introdotto lo sconto in fattura per il lavori di riqualificazione energetica.

Bonus verde 2020 al 36%

Ancora un anno per usufruire del bonus verde relativo a lavori di manutenzione del verde, inclusa la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi – per una spesa massima di 5 mila euro. Lo sconto è pari al 36% e a detrazione è suddivisa in dieci quote annuali di pari importo.

Bonus facciate al 90%

Novità tra le agevolazioni fiscali relative al bonus casa 2020, sicuramente il bonus facciate, ossia la possibilità di detrarre il 90% delle spese sostenute per interventi sulle facciate degli immobili.

Il bonus è previsto solo per edifici esistenti e ubicati in zone urbane A (centri storici) e B (totalmente o parzialmente edificate), e sono escluse le zone a scarsa densità urbana. Sono esclusi alcuni lavori, come quelli relativi alla sistemazione delle grondaie, dei cavi esterni e degli infissi. Interventi per pulitura e tinteggiatura saranno interamente detraibili al 90%.

Se l’intervento riguarda il rifacimento dell’intonaco di almeno il 10% dell’involucro, sarà obbligatorio rispettare i requisiti di efficienza energetica previsti per realizzare un “cappotto termico” al palazzo.

La detrazione è suddivisa in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.

Sismabonus fino al 2021

Nessuna modifica per il sismabonus per le spese sostenute per gli interventi antisismici su edifici (adibiti ad abitazioni ed attività produttive) ubicati nelle zone 1 e 2 (zone sismiche ad alta pericolosità). Le agevolazioni previste scadranno il 31 dicembre 2021.

Ripartita in 5 quote annuali di pari importo con un limite massimo di spesa pari a 96mila euro per unità immobiliare per ciascun anno.
Le percentuali di detrazione sono:

Nei condomìni, il bonus può raggiungere;

Brunata acquisisce ista in Croazia

L’acquisizione di ista da parte di Brunata, effettiva a partire dal 1° gennaio 2020, fa parte della strategia 2020 di Brunata per accelerare la crescita nel mercato europeo.
“La strategia internazionale di Brunata ha come focus mercati strategici come Croazia, Slovenia, Italia e Francia. – conferma Roberto Colombo, Direttore regionale di Brunata – Pertanto, siamo molto entusiasti di annunciare che Brunata d.o.o. acquisisce ista d.o.o. in Croazia, uno dei nostri maggiori concorrenti in Croazia e nel mondo. La fusione ci consente di offrire i nostri servizi a un numero ancora maggiore di clienti con un pacchetto completo di soluzioni di fatturazione e monitoraggio, basato su apparecchiature di alta qualità per misurare il consumo di calore e acqua. Ora abbiamo un forte vantaggio in Croazia e nella regione per aiutare a creare edifici più rispettosi dell’ambiente e supportare la popolazione a ridurre i consumi di energia e, contestualmente, abbassare le bollette”.

Da Brunata un aiuto concreto per ridurre i consumi

logo BrunataLe soluzioni Brunata contribuiscono anche agli sforzi del governo per ridurre il consumo di energia e sostenere l’obiettivo della direttiva UE sull’efficienza energetica (EED). La presente direttiva introduce misure giuridicamente vincolanti per incoraggiare gli sforzi per utilizzare l’energia in modo più efficiente in tutte le fasi e settori della catena di approvvigionamento. Offre un quadro comune per la promozione dell’efficienza energetica all’interno dell’UE per raggiungere il suo obiettivo principale di efficienza energetica del 20% entro il 2020 – e un obiettivo per il 2030 di almeno il 32,5%.

“Brunata emette ogni anno milioni di bollette basate sui consumi individuali. L’equa distribuzione dei costi energetici e la fatturazione individuale motivano i residenti a risparmiare fino al 25% di energia, secondo dati della Commissione Europea. Si tratta di un servizio che offre un aiuto concreto per ridurre il consumo di energia e consentire ai governi di raggiungere l’obiettivo della direttiva europea EED. In Brunata crediamo fermamente nella nostra proposta di valore. Vale a dire, promuovere un comportamento responsabile verso i consumi che sia sostenibile per la società”, conclude Roberto Colombo.