Vuoi fare di più per il riscaldamento efficiente? Sostieni il progetto HARP

Passi avanti nel riscaldamento efficiente: a circa sei mesi dal lancio ufficiale, il progetto europeo HARP (Heating Appliances Retrofit Planning) rilancia il percorso triennale di sensibilizzazione dei consumatori sull’importanza di sostituire ed efficientare il proprio impianto di riscaldamento.

E lo fa innanzitutto raccogliendo informazioni su comportamento, conoscenze e attitudini degli utenti in tema di impiantistica termica, per valutare le migliori forme di diffusione di una nuova “cultura” energetica conveniente per l’ambiente e per il portafogli. Come contribuire al nobile fine? Rispondendo in pochi minuti al questionario gratuito e anonimo del progetto HARP.

Per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica è importante capire i fattori che influenzano la sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti con quelli più efficienti

Cittadini consapevoli per il futuro del riscaldamento efficiente

Progetto HARP: i cittadini devono conoscere i vantaggi del riscaldamento efficienteLanciato a maggio 2019 e finanziato all’interno del programma Horizon 2020, il progetto annovera tra i partner italiani Enea, Assotermica ed Eurac Research. Scopo dell’iniziativa, far conoscere al consumatore i vantaggi della sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria. Ovvero agevolare il passaggio dai milioni di caldaie obsolete e spesso alimentate a combustibili fossili a nuovi impianti ad alta efficienza.

Il tutto, in una roadmap triennale che coinvolge:

La maggiore consapevolezza dei cittadini può generare un cambio di mentalità? I promotori dell’iniziativa europea sono convinti di sì: conoscenza e autonomia decisionale sono la base di scelte tecnologiche più sostenibili.

Operazione HARPa: sguardo concreto al retrofit impiantistico

Il progetto HARP muove da una considerazione più che veritiera: i sistemi di riscaldamento oggi vengono sostituiti solo quando smettono di funzionare. Si tratta di interventi non pianificati e quindi difficilmente basati su valutazioni approfondite. Ma la situazione potrebbe cambiare se gli utenti fossero più consci dei benefici di un adeguamento impiantistico programmato.

Per questo, lo step successivo al questionario è l’avvento di HARPa, applicazione online che permetterà a consumatori e professionisti di ottenere l’etichetta energetica degli apparecchi di riscaldamento esistenti. La piattaforma fornirà anche la stima dei costi associati all’impianto e la panoramica delle alternative più efficienti sul mercato. Senza dimenticare i relativi benefici: risparmio economico ed energetico, riduzione delle emissioni di CO2, comfort indoor, ecc. Per incentivare la sostituzione degli apparecchi saranno inoltre indicate le agevolazioni fiscali e i meccanismi finanziari disponibili a livello nazionale. Lo sviluppo di HARPa prevede una versione base per i consumatori e una piattaforma avanzata per supportare i professionisti nel difficile compito di offrire informazioni dettagliate e personalizzate ai clienti finali.

Progetto HARP: Enea, Assotermica ed Eurach Research sono i tre partner italiani dell’iniziativa internazionale

Energia: perché le aziende elettriche devono diventare più green

Le aziende elettriche hanno già apportato un buon contributo nella riduzione di CO2, ora è necessario aumentare gli sforzi per rendere il sistema elettrico più sostenibile.

Un messaggio chiaramente espresso anche durante l’ultimo Innovation Summit Barcelona dove Frederic Godemel ha sostenuto che non è possibile sostenere l’incremento di domanda di energia utilizzando i combustibili fossili senza compromettere una situazione ambientale già precaria.

Questo significa che per migliorare la sostenibilità è necessario aumentare l’uso di energie rinnovabili decentralizzate.

Le utility devono implementare soluzioni innovative, efficienti e digitali per affrontare la sfida energetica

Energia elettrica: richiesta in aumento

Frederic Godomel Schneider Electric - Innovation Summit BarcelonaSi prevede che la domanda globale di elettricità aumenterà del 60% entro il 2040. La buona notizia è che durante lo stesso periodo si prevede che triplicherà la quota di energia solare ed eolica globale.

Le conseguenze di questo spostamento nel mercato dell’energia includono un nuovo livello di complessità – sia dal lato dell’offerta, sia della domanda del settore energetico – che introdurrà sfide e opportunità. I cambiamenti metteranno alla prova il settore man mano che i confini tra domanda e offerta si confondono.

È importante sottolineare che un futuro sostenibile e basato su fonti rinnovabili richiederà supporto e innovazione da parte di tutti gli attori del settore energetico.

Dal lato della domanda, la complessità deriva dall’interazione con i mercati dell’energia e dall’ottimizzazione degli incentivi. I clienti non sono più solo consumatori di energia ma ora sono diventati anche produttori consapevoli. Nel loro nuovo ruolo di prosumer, hanno bisogno di gestire il proprio comportamento energetico sia nei consumi, sia nella produzione.

Vogliono essere in grado di controllare attivamente il loro mix energetico e cercare benefici dalla nuova equazione energetica che include migliore affidabilità, disponibilità, sostenibilità, accesso all’energia e accesso a nuovi servizi.

Cosa possono fare le aziende elettriche

Dal lato dell’offerta, la complessità deriva da operazioni, gestione, pianificazione, investimenti e strategia. Le utility devono sfruttare le tecnologie per ottimizzare la pianificazione e gli investimenti e la gestione delle risorse e della forza lavoro per svolgere meglio il loro ruolo mission-critical.

Sebbene ci sia complessità, ci sono anche soluzioni usando la tecnologia digitale, uno strumento abbastanza flessibile per gestire le sfide attuali, come il mirroring della griglia e lo scambio di dati, oltre a prepararsi per il futuro. Mentre la digitalizzazione è uno strumento essenziale per integrare la sostenibilità in tutte le aree del business, non è l’unica soluzione.

Come diventare più green

Per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e rimanere competitivi, le aziende elettriche devono anche:

È responsabilità delle utility aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici e integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti del business e supportare nella lotta al cambiamento climatico per evitare scenari che vedono un aumento della temperatura di oltre 1,5 ° C entro il 2100.

Elia, illuminazione Led per l’industria e la logistica

Elia è l’acronimo di Easy Light & Installation Application: è infatti questa la natura della nuova linea di dispositivi a Led di Gewiss pensati per l’illuminazione di strutture manifatturiere e logistiche, in grado di ottimizzare consumi, investimenti e velocizzare i tempi di installazione.

La gamma comprende sette tipologie di soluzioni adatte per ogni area di lavoro, dai reparti produttivi ai locali tecnici e di servizio, dagli uffici ai settori esterni quali facciate, parcheggi e percorsi di viabilità interna.
Il marchio comunitario ENEC ne attesta la conformità agli standard di sicurezza europei, mentre Gewiss assicura 5 anni di garanzia di affidabilità.

La Serie prevede 134 codici che comprendono diverse potenze e dimensioni di prodotto, temperature di colore, indici di resa cromatica della luce e accessori per le varie tipologie di montaggio.

Tutti i componenti della Serie Elia

La famiglia di apparecchi per l”illuminazione Elia è composta da diversi membri.

Al CES 2020 tutti i risvolti della casa connessa 4.0

Perché parlare di casa connessa 4.0? Se la nuova edizione della più grande e spettacolare fiera dedicata all’elettronica di consumo ci ha insegnato qualcosa, è che ogni prodotto può diventare intelligente. Non solo termostato, allarme ed elettrodomestici: l’ecosistema globale delle soluzioni IoT è in continuo movimento, come un cosmo pronto a inglobare elementi del tutto inediti.

Guardando alle tendenze del CES 2020, in futuro non sarà così strano strano pensare a biancheria, cuscini, chiavi e specchi connessi… Qualunque dispositivo consumer potrà dialogare con la smart home, interfacciandosi comodamente con piattaforme web e mobile. In attesa di testare questa iper-connessione domestica, torniamo al mondo dell’integrazione con una carrellata delle migliori (e stilose) tecnologie presentate a Las Vegas.

Tutti i prodotti di consumo possono diventare smart, cambiando radicalmente il nostro modo di abitare

Da smart home a casa connessa 4.0, ecco gli assistenti vocali

La smart home è un dato di fatto: la prossima sfida sta nel portare innovazioni “disruptive” ma ben ancorate ai desideri e al comfort dell’utente. Ecco perché la casa connessa di Las Vegas è anzitutto IoT-ready: dal controllo vocale all’efficienza energetica, dalla sicurezza agli elettrodomestici intelligenti e sostenibili. Insomma, il tradizionale concetto di manutenzione della propria abitazione è acqua passata.

La casa che ti parla

Nella casa IoT, luci, tapparelle, termostati e videocitofoni dialogano con smart speaker e app. Lo sa bene BTicino, che ha portato in fiera una proposta integrata di soluzioni per risparmiare tempo ed energia, senza dimenticare il lato estetico.

Tra i prodotti presentati insieme al gruppo Legrand:

La Casa connessa 4.0 secondo BTicino con i comandi vocali

Questione di HomeKit

Sempre in tema di assistenti vocali, i prodotti per la casa intelligente di Bosch saranno presto compatibili con HomeKit. La piattaforma di Apple sarà infatti in grado di controllare il sistema Bosch Smart Home, in piena compatibilità con l’assistente vocale Siri. L’azienda ha anche annunciato l’intenzione di sviluppare un’interfaccia aperta per terze parti selezionate, che consentirà loro di integrare i dispositivi Bosch Smart Home nelle proprie soluzioni tramite API cloud. Ecco come le diverse app dei partner saranno in grado di controllare i nuovi servizi della casa.

Luce e aria di qualità

Una bella “fetta” dell’IoT domestico riguarda la luce. Philips Hue, per esempio, ha aggiunto la funzionalità Bluetooth a buona parte delle lampadine e ha aggiornato la funzione Zones nell’app Hue. Quest’ultimo aggiornamento consente di configurare accessori come interruttore Dimmer Philips Hue, pulsante Philips Hue Smart Button o qualsiasi interruttore Friends of Hue, per controllare una singola zona anziché l’intera stanza. Tradotto, potremmo controllare un corridoio del piano superiore o un angolo del soggiorno semplicemente tramite interruttore o sensore intelligente.

Jeniot-Home Airsafe controlla la qualità dell'aria indoorMa l’attenzione cade anche sul comfort abitativo: non serve rimarcare l’importanza della qualità dell’aria indoor per la salute e il benessere delle persone. Ecco perché Generali Jeniot ha lanciato Jeniot Home | AirSafe, il dispositivo IoT per la prevenzione dei rischi domestici. Il dispositivo, nato dalla collaborazione con Nuvap è in grado di:

Jeniot Home | AirSafe integra anche una smart light che cambia colore e gradiente per rendere ancora più confortevoli gli spazi indoor.

Non sai che domotica scegliere? Vivila prima, con la realtà virtuale

Casa connessa 4.0 in realtà virtuale allo stand del gruppo NiceNon un semplice contenitore di prodotti e tecnologie integrate: lo stand interattivo dei marchi Nice, Fibaro e Abode ci ha offerto un ulteriore spunto di riflessione sul lato business della casa connessa. Al suo debutto oltreoceano come gruppo, la multinazionale italiana ha infatti presentato ai visitatori i diversi scenari della smart home attraverso esperienze immersive di Virtual Reality. Potremmo immaginare i visori come un “must” per gli show-room nostrani?

Automazione a tutto tondo

Soluzione chiave della casa intelligente Nice, l’ecosistema Yubii consente di controllare automazioni per tende, cancelli e porte da garage, sensori di allarme e impianti sicurezza, in piena compatibilità con gli assistenti vocali Google Home e Amazon Alexa. Questo grazie al gateway Nice Core: un sistema di controllo wi-fi che, grazie al protocollo bidirezionale con tecnologia mesh, collega i prodotti connessi Nice e consente agli utenti di creare impostazioni personalizzate da gestire, volendo, via app.

Casa connessa 4.0: missione interoperabilità

Tra le novità del gruppo Nice, anche il sistema Home Center 3 di Fibaro. La proposta smart consente l’integrazione con oltre 2mila prodotti di altre aziende che operano in diverse tecnologie. Diventa così molto semplice per installatori e utenti comandare più prodotti intelligenti in tema di illuminazione, tapparelle, riscaldamento e climatizzazione, allarme, monitoraggio consumi e irrigazione. Il tutto con un design sofisticato, all’altezza di ogni stile abitativo.

La vera sfida della smart home riguarda l’interconnessione di prodotti, impianti e servizi di aziende diverse

Sicurezza DiY allo stand Amazon

L’innovativo sistema di sicurezza iota di Abode si è invece guadagnato uno spazio allo stand del colosso Amazon, nella speciale area “Home Improvement”. Il dispositivo di sicurezza domestica fai-da-te è caratterizzato da:

Al CES 2020, Nice Abode ha lanciato anche la telecamera intelligente per esterni e interni con design modulare, diverse opzioni di installazione e visione computerizzata avanzata.

Serrature intelligenti per tutti i gusti

Parlando di sicurezza, è giunta l’ora di fare sul serio con la protezione della propria casa. Lo dimostra l’ampia panoramica di chiavi e serrature intelligenti mostrate al CES 2020. A cominciare dalla nuova proposta Netatmo, che consente di gestire e condividere l’accesso alla propria casa in modo semplice e sicuro. Come? La porta si apre e si chiude inserendo la chiave smart nella serratura oppure utilizzando l’app Netatmo Security. Qui è possibile, in pochi clic, configurare tutte le chiavi intelligenti, condividere l’accesso alla casa con tutti i membri della famiglia e disattivare una chiave smarrita o rubata. Dedicato a chi ama viaggiare, il sistema consente anche di mandare un invito allo smartphone in sostituzione della chiave fisica. Così, non dovremo più preoccuparci di lasciare le chiavi a un vicino o sotto allo zerbino. Idem per i gestori di strutture ricettive: gli ospiti possono ricevere l’accesso all’alloggio, sempre in massima sicurezza.

Sicurezza domestica con le serrature intelligenti Netatmo

La serratura Linus di Yale rappresenta invece un ottimo mix di tecnologia e stile, firmato dal design svizzero Yves Behar. Tra i plus della soluzione, la funzione auto lock, che blocca automaticamente la serratura alla chiusura della porta dopo un lasso di tempo definito dall’utente. Altra comodità che ci eviterà la classica domanda: avrò chiuso bene la porta di casa? Infine, Linus e gli altri prodotti Yale per la smart home si prestano all’integrazione in cloud con i sistemi di allarme SR e Sync alarm. Gli impianti risultano si disabiliteranno o abiliteranno automaticamente ogni volta che la serratura viene legittimamente sbloccata via app.

Smart home anche nelle placche, con la proposta iotty

I dettagli fanno la differenza, anche nella casa connessa 4.0

Completiamo il nostro viaggio virtuale a Las Vegas con il lusso delle placche per interruttori intelligenti iotty. La nuova linea in grès porcellanato Made in Italy si aggiunge infatti all’apprezzata proposta del 2017 in vetro temperato. In aggiunta ai 5 colori già noti (bianco, nero, sabbia, azzurro e grigio), gli utenti potranno personalizzare le placche scegliendo tra molteplici texture ed effetti visivi del grès porcellanato. Si tratta infatti di un materiale molto resistente, impermeabile e adattabile a ogni linea di arredamento.

Questo (e molto altro) è il CES di Las Vegas, il più influente evento al mondo dedicato alla tecnologia.

IoT e retail: come cambia l’esperienza di chi acquista

Nel campo del retail l’analisi dei dati e la conoscenza delle abitudini e delle preferenze dei consumatori sono fondamentali per il successo di ogni azione che si decide di intraprende. Proprio per questo, diventano particolarmente interessanti le opportunità che offrono l’Internet of Things e i Big Data.

L’IoT, infatti, rende intelligenti oggetti e servizi, che si tratti di prodotti, arredi o interi ambienti, interagendo con le persone e raccogliendo informazioni. Questi dati sono sempre di più e nasce la necessità di poter gestire in modo efficace una quantità molto grande di informazioni, fondamentali per lo sviluppo del business.

Smart Retail: di che cosa si tratta?

Il settore del retail diventa intelligenteAnche il settore del retail acquisisce intelligenza e innova tutti i processi legati all’acquisto, diventando smart.

La possibilità di connettere a Internet oggetti e dispositivi di varia natura, infatti, aiuta a integrare il mondo digitale e virtuale con quello reale. In questo modo, l’esperienza di acquisto degli utenti si estende, diventa più ricca, interattiva e va oltre i confini fisici del negozio.

In questo processo di mutamento, innanzitutto, sono i prodotti stessi a cambiare, sempre più multifunzionali e in grado di interagire con le persone. Ma, di pari passo, cambiano anche i negozi stessi e il modo di gestirli. Si possono utilizzare sensori, sistemi di codifica e di lettura, piattaforme di gestione; tutti strumenti finalizzati, nella maggior parte dei casi, a migliorare la Customer Experience. In futuro, sempre di più, avere uno smart retail sarà fondamentale per assicurare redditività all’attività.

Come cambia il retail?

Cresce costantemente l’abitudine di implementare gli e-commerce, negozi virtuali in cui si ricerca la massima personalizzazione dell’esperienza di acquisto e si offre, ad esempio, la possibilità di acquistare online, per poi ritirarlo nel punto vendita fisico. Anche il processo di pagamento viene innovato e sempre più negozi sono pronti a disporsi di Mobile POS, ovvero di una tecnologia che permette di trasformare un semplice smartphone in un “lettore” di carte di pagamento, proprio come se fosse un normale POS.

L’importanza dei sensori

Lo sviluppo di sensori e dispositivi tecnologici ha permesso innovazioni anche nel campo della sicurezza e della gestione di inventari scorte. Grazie ad appositi sensori e sistemi di lettura digitale, come i lettori RFID, infatti, è tutto sempre più automatizzato e gestito con informazioni ottenute in tempo reale, grazie appunto a scaffali che diventano intelligenti. In questo modo il processo di approvvigionamento è più efficiente e le scorte saranno meglio allineate con la richiesta del mercato.

Altri sensori, invece, permettono di localizzare i clienti nel negozio e tracciarne gli spostamenti, così da studiare le loro abitudini. Anche la pubblicità e il modo di comunicare cambiano e si offrono sempre più mezzi multimediali ai clienti per conoscere e approfondire l’offerta del negozio, sia da casa che all’interno del punto vendita stesso.

Un’altra tecnologia sempre più utilizzata è quella dei beacon, ovvero dei piccoli dispositivi che tramite le connessioni bluetooth, riescono ad informare i potenziali clienti riguardo a sconti, notizie o altre attività svolte in negozio, il tutto sulla base della loro prossimità al negozio. In questo modo gli utenti che si troveranno geograficamente vicini al punto vendita verranno contattati, diventando immediatamente potenziali nuovi clienti.

Big Data e conoscenza del mercato

I Big Data consentono di conoscere i consumatoriTutti i dati e le informazioni raccolte grazie a tutti i dispositivi e i sensori che l’IoT mette a disposizione, diventano fondamentali per conoscere il mercato, le esigenze dei propri clienti e le loro abitudini.

Se lo scopo dell’IoT nel retail è quello di personalizzare e ottimizzare al massimo l’esperienza di acquisto, è chiaro che la corretta lettura di tutti questi dati è fondamentale.

È grazie ai Big Data Analytics che le aziende possono ottenere risposte utili sui consumatori, a seguito di una complessa analisi dei dati raccolti. Vengono in aiuto anche nuove tecnologie come il machine learning, ovvero l’apprendimento automatico di un computer, che nel campo del marketing, ad esempio, permette di correggere costantemente le azioni studiate per arrivare ai consumatori grazie ad una migliore conoscenza delle preferenze della clientela e le loro abitudini.

Si tratta, in sostanza, di acquisire tutti i dati necessari per fornire alle aziende le informazioni necessarie a comprendere meglio l’intero processo di acquisto. Personalizzazione e ottimizzazione della Customer Experience, quindi, vanno di pari passo con raccolta e analisi dei dati.

Elettriche e ibride: per il GAI cresce l’interesse per la mobilità sostenibile

Secondo il GAI, Associazione di acquisto solidale che si occupa dell’acquisto in gruppo di auto ibride ed elettriche e veicoli a basso impatto ambientale, attraverso il gruppo nel 2019 sono state acquistate più di 350 auto ibride ed elettriche (si parla di un +140% rispetto al 2018) che, se sommate a quelle acquistate dalla nascita dell’associazione nel 2013, superano le 1600 unità: numeri che confermano che la mobilità sostenibile si diffonde sempre di più anche sul nostro territorio nazionale.

I dati rilasciati dal GAI sono positivi, soprattutto perché dimostrano un trend in costante crescita che proseguirà anche per tutto il 2020 e che consente non solo di immettere sul territorio veicoli a basso impatto ambientale, ma anche di garantire risparmi medi fino al 30% di sconto sul prezzo di listino di un’autovettura ibrida o elettrica.

Le ibride restano le preferite

Grazie alle attività del GAI, nel 2019 più di 340 italiani hanno acquistato un’auto ibrida mentre solo 21 italiani ne hanno acquistata una elettrica. Nel confronto tra la prima e la seconda tipologia, rimangono le ibride le più desiderate dagli automobilisti italiani in rapporto di circa 12:1. Le elettriche, invece, pur crescendo del +109,9% (grazie agli incentivi statali, regionali e comunali) su base annua rappresentano ancora solo lo 0,5% del mercato complessivo.

Ma come sarà il 2020 dal punto di vista delle auto ibride ed elettriche? Secondo la stima effettuata dal GAI, le vendite di questa tipologia di auto potrebbero crescere del 50% arrivando a una quota di mercato potenziale dell’8-10%.
Interessante inoltre l’attività del GAI legata ai corsi di guida ibrida, utili per far conoscere tutti i segreti delle auto ibride, o anche la cosiddetta “Esperienza Elettrica”; si tratta di giornate nelle quali è possibile toccare con mano e conoscere meglio tutte le auto elettriche più diffuse sul mercato.

L’elettrico a due ruote ha un futuro assicurato

In tema di mobilità elettrica il ragionamento è quasi sempre incentrato sulle automobili, ma sarebbe anche il caso di dimezzare il numero delle ruote e guardare alle prospettive di un settore in costante sviluppo tecnologico e di mercato. È quanto ha fatto Navigant Research nel suo rapporto “Electric Two-Wheel Vehicles“, un’analisi sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’elettrico a due ruote. Un comparto, peraltro, già assai articolato, se è vero che l’indagine include al suo interno quattro tipologie di mezzi. Si tratta delle motociclette elettriche, degli scooter, delle biciclette ed anche degli scooter adibiti ai servizi di sharing.

Elettrico boccata d’ossigeno per un settore in stagnazione

Il rapporto di Navigant Reaserch parte da alcune significative considerazioni, sottolineando per prima cosa come l’avvento della mobilità elettrica rappresenta un’autentica boccata d’ossigeno per un settore, quello delle due ruote, ormai da anni in una stagnazione di mercato che minaccia ormai di trasformarsi in un autentico declino. E così, da due-tre anni a questa parte i mezzi senza motore a scoppio hanno cominciato ad espandersi significativamente in un mercato dove accanto ai brand specialistici cominciano a giocare un ruolo importante anche i colossi delle due ruote.

Un ruolo importante, naturalmente, lo sta avendo l’evoluzione delle batterie al litio, con il miglioramento delle performance che è accompagnato dalla riduzione dei costi e degli ingombri.

Al riguardo, però, l’indagine opera una distinzione: se per le bici elettriche l’autonomia garantita dalle batterie è mediamente ritenuta già bastevole, diverso è il discorso per le moto e per gli scooter, dove spesso a frenare l’acquisto è ancora l’insufficiente durata del “pieno” di elettricità.

Giro d’affari raddoppiato nel prossimo decennio

Per quanto riguarda le prospettive future, Navigant Research è decisamente ottimista. Dall’attuale giro d’affari globale del comparto, pari a 29,1 miliardi di dollari (stima per il 2019), si dovrebbe passare ai 56,4 miliardi di dollari attesi per il 2030, praticamente un raddoppio del mercato, con una crescita media del settore pari al 6,2% annuo.

Ragionando per aree geografiche, l’Europa dovrebbe muoversi con una progressione simile a quella globale passando da un giro d’affari di 7,2 miliardi di dollari nel 2019 ai 13,5 miliardi stimati per il 2030. In particolare, nel Vecchio continente ad alimentare le vendite saranno sempre più le restrizioni alla circolazione imposte nei grandi centri urbani per limitare l’inquinamento.

Il mercato Globale dell'elettrico a due ruote

Il mercato Globale dell’elettrico a due ruote

Il mercato della mobilità elettrica a due ruote dalle maggiori dimensioni sarà però quello asiatico, per una volta trainato non dalla Cina (dove c’è già una sovracapacità produttiva) ma da altre grandi nazioni quali India, Indonesia, Giappone, Taiwan, Corea del Sud e Tailandia.

Grande espansione dei servizi di sharing urbano

Fra le varie tipologie di mezzi, il predominio delle biciclette (E-bikes) è destinato a proseguire, passando dai 36,5 milioni di esemplari venduti nel 2019 ai quasi 70 milioni del 2030. A seguire scooter e motocicli elettrici, con una fetta significativa del mercato che sarà conquistati dai mezzi adibiti ai servizi di sharing, per lo più urbani, la cui percentuale di crescita nei prossimi anni sarà pari al 12,6%.

Una garanzia in più per i partner di EnGenius

EnGenius ha annunciato l’ampliamento dei servizi per i propri partner attraverso il Partner Program EnGenius.
Si tratta di un programma che, tramite l’inscrizione nella sezione dedicata sul sito ufficiale dell’azienda, mette a disposizione gli strumenti necessari per supportare installatori, system integrator e clienti in tutte le fasi, dalla scelta dei prodotti alla formazione (corsi di aggiornamento, webinar e certificazioni), dalla progettazione al monitoraggio, fino al supporto e all’assistenza tecnica offerta per incrementare il business e le vendite, oltre che offrire ulteriori vantaggi senza complicazioni e costi aggiuntivi.

Garanzia estesa sui prodotti EnGenius

Tra i nuovi servizi offerti, le condizioni di garanzia sul prodotto vengono aggiornate così da facilitare l’accesso alla garanzia a vita limitata dei prodotti selezionati per i propri Partner presenti e futuri – ovvero il prolungamento della garanzia fino alla durata di vita del prodotto con l’aggiunta di altri 2 anni da quando questo diventa EOL.

Il principale vantaggio è dato dalla semplificazione della procedura che precedentemente prevedeva la registrazione prodotto per prodotto in tempi prestabiliti dall’acquisto – mentre ora basterà registrarsi un’unica volta come Partner EnGenius per ricevere la garanzia a vita limitata sui prodotti acquistati, tra cui gli Access point e Switch EnGenius della serie EWS e i nuovi modelli cloud EnGenius (ECS / ECW).

I prodotti e le soluzioni EnGenius, infatti, sono progettati per essere di facile utilizzo, con manutenzione a basso costo e offrire numerose funzionalità al fine di fornire agli integratori di sistemi e agli installatori gli strumenti necessari per soddisfare le esigenze del progetto in tutte le sue fasi.

L’Intelligenza Artificiale e servizi innovativi per le città del futuro

Lo sviluppo della tecnologia e delle applicazioni informatiche sta tracciando una chiara direzione per la crescita delle città del futuro. Nascono nuovi servizi, cambiano il modo di fare e vivere le cose. 5G, Internet of Things, Big Data, Realtà Aumentata e Intelligenza Artificiale, infatti, sono ingredienti che acquisiscono sempre maggior peso nella definizione di come saranno davvero le città del futuro.

Intelligenza Artificiale: a che punto siamo e di cosa si tratta

Secondo le stime di evoluzione del mercato, nei prossimi anni la maggior parte delle aziende destinerà parte dei propri investimenti nel mondo del digitale. Uno dei settori più in crescita è quello dell’Intelligenza Artificiale.

L’Intelligenza Artificiale viene sviluppata da uno specifico ramo dell’informatica, che progetta e programma sistemi che sono in grado di rendere le macchine intelligenti. Con intelligenza si intendono un insieme di caratteristiche che abitualmente riconduciamo all’uomo, al suo modo di ragionare e alle sue abitudini.

Questo include una serie di capacità intellettive, come il calcolo e il riconoscimento del linguaggio, ma anche altre capacità come le percezioni visive, spaziali e l’intelligenza sociale. Anche se spesso è immaginata come una tecnologia futuristica, in realtà l’Intelligenza Artificiale inizia a svilupparsi decenni fa, partendo dall’esigenza di trovare soluzioni a problematiche vicine a quelle dell’uomo.

Il percorso per arrivare ai risultati di oggi non è sempre stato semplice, ci sono voluti anni di ricerca, studio e lavoro.

Uno dei principali elementi molto sviluppato negli ultimi anni è quello del machine learning, ovvero lo sviluppo di appositi algoritmi che permettono alla macchina di migliorare in autonomia il proprio comportamento e le risposte date a precisi stimoli esterni. Si tratta, effettivamente, di un apprendimento automatico. Tutto ciò può avere interessantissime applicazioni in diversi contesti, come la medicina, l’automotive e la robotica, con lo sviluppo di sistemi più o meno complessi.

Intelligenza Artificiale nella vita quotidianaL’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana

Come detto, l’Intelligenza Artificiale oggi è realtà e ognuno di noi ha già avuto diversi incontri con uno di questi sistemi. Molto spesso queste applicazioni sono quotidiane e ormai non ci stupiscono più. Alcuni esempi? Il riconoscimento vocale dello smartphone, in grado di riconoscere la nostra voce e interagire con noi, rispondendo ai nostri comandi, la programmazione di giochi o gli assistenti virtuali, che tramite degli algoritmi riconoscono il linguaggio e imparano anche a conoscere le nostre abitudini e preferenze. Inoltre, sempre più spesso capita di rivolgersi al servizio clienti di un’azienda e intrattenere conversazioni con dei sistemi automatici di risposta.

Le applicazioni nella Smart City

L’Intelligenza Artificiale può trovare diverse applicazioni in una città intelligente.

Uno dei settori su cui si sta investendo molto è quello della sicurezza, con sistemi di videosorveglianza sempre più diffusi ed evoluti, con telecamere e software in grado di analizzare una grande quantità di dati in tempo reale. Si possono riconoscere anche schemi di comportamento, volti e segnalare eventi pericolosi. Nelle città del futuro, anche le case e gli edifici saranno intelligenti e il livello di automazione domestica cresce in continuazione, con sistemi in grado di gestire in autonomia fattori come la temperatura, l’illuminazione e il funzionamento di dispositivi come le tapparelle e gli elettrodomestici.

Tutto, sempre grazie ad un’analisi delle abitudini e delle preferenze delle persone che vivono quegli ambienti, con sistemi informatici che dialogano con le persone e ne imparano i comportamenti. Anche il sistema delle infrastrutture e dei trasporti beneficia. Infatti, i sistemi di Intelligenza Artificiale sono sempre più diffusi nel campo dell’automotive, i veicoli sono connessi, automatici e monitorati da remoto.

Anche se per la guida automatica bisognerà aspettare, ci sono già auto che frenano se rilevano un ostacolo, tengono monitorato il traffico e seguono da sole le corsie delle strade.

Anche la rete dei trasporti diverrà più efficiente e affidabile, grazie all’uso di sensori e applicazioni dell’IoT, che possono raccogliere moltissimi dati e informazioni, a loro volta elaborate e monitorate in tempo reale, grazie all’Intelligenza Artificiale. In questo modo, si elaborano piani per la viabilità, si controlla in modo intelligente il traffico e i semafori.

L’Intelligenza Artificiale, in generale, permette di dar vita a nuovi servizi, veloci e innovativi, anche in moltissimi altri campi, come quello sanitario o della pubblica amministrazione.

Il futuro delle auto a guida autonoma? Questione di sensori

Mai sentito parlare di sensori lidar? Dietro questo termine si nasconde un’avanzata tecnologia laser applicabile anche alle auto a guida autonoma, che lancia nuove sfide al settore automotive. Pensando alla mobilità elettrica, il primato spetta a Bosch, “madre” del primo sensore ottico lidar (light detection and ranging) espressamente progettato per le self driving car.

Il misuratore di distanza verrà utilizzato insieme a radar e telecamere come sistema di riconoscimento digitale. Una soluzione capace di generare la vista tridimensionale dei percorsi urbani o autostradali. Da un lato la sensoristica sofisticata, in grado di coprire sia le ampie distanze sia quelle ravvicinate, dall’altro l’economia di scala. Bosch punta infatti ad abbassare il prezzo di questa tecnologia, avvicinandola al mercato di massa: via libera dunque al self driving sulle auto elettriche di nuova generazione.

Il sensore “low cost” è tra le assolute novità del 2020 mostrate in anteprima al CES di Las Vegas

Il terzo occhio delle auto a guida autonoma

Partiamo dalle basi: come funziona un sensore lidar? Si tratta di una tecnica di rilevamento a distanza che permette di determinare la posizione di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser. Il sensore calcola la distanza misurando il tempo che serve alla luce per effettuare il percorso di ritorno.

Il dispositivo garantisce un’ottima risoluzione in caso di distanza e soglia di visibilità elevate, riconoscendo anche gli ostacoli non metallici a grande distanza come i sassi. Al tempo stesso, tuttavia, l’utilizzo di un sensore laser alza l’asticella degli ulteriori requisiti tecnologici del veicolo a guida autonoma, pensando ad affidabilità e resistenza alle temperature. Problema già risolto nel caso di Bosch, avvantaggiata dal proprio know in materia di sensori per radar e telecamere: tutte e tre le tecnologie risultano perfettamente integrabili nell’automotive del futuro.

Auto a guida autonoma: la rivoluzione low cost dei sensori Bosch

Perché fidarsi della tecnologia lidar

Secondo gli esperti Bosch, l’utilizzo parallelo di radar, camera e lidar garantisce una guida autonoma su strada più sicura. Qualche esempio? Se una moto si avvicina a velocità elevata a una self driven car ferma a un incrocio, il sensore lidar consente di rilevare efficacemente la presenza del mezzo in rapido avvicinamento. Inoltre, la semplice telecamera potrebbe essere abbagliata da un riflesso di luce. Quando utilizzati in maniera combinata, radar, telecamera e lidar forniscono informazioni affidabili in ogni situazione di guida.

Self driven car e sensori: democratizzazione in vista?

I sensori lidar sono passati da una prima versione meccanicamente complessa, simile ai vecchi radar, a una formulazione compatta, composta da un unico pezzo pronto per essere montato in qualunque punto dell’automobile. Parliamo tuttavia di un settore piuttosto inesplorato: gli attuali livelli di prezzo ne rendono possibile l’utilizzo solo nelle auto a guida autonoma di lusso. Le innovazioni provengono infatti da alcune start-up impegnate sul fronte, ma nessuna di queste è ancora in grado di coniugare sicurezza, efficienza e sostenibilità economica.

Il nuovo lidar integra radar e telecamera in soluzioni complete, sicure e intelligenti per la mobilità elettrica

Sarà davvero Bosch a “regalare” la sensoristica lidar al mercato delle automobili di fascia medio-bassa? Nel board of management dell’azienda tedesca hanno le idee chiare: “Vogliamo rendere la guida autonoma sicura, comoda e sfruttabile. In questo modo possiamo dare un contributo significativo alla mobilità del futuro“, commenta Harald Kröger.

8 soluzioni per la mobilità connessa

L’ambiziosa missione di Bosch nella smart mobility non è fatta solo di sensori. Tra le novità di questo anno appena iniziato, abbiamo individuato altre soluzioni connesse pronte a rivoluzionare il modo in cui guidiamo le nostre auto e viviamo gli spostamenti quotidiani.

Ecco le 8 novità Bosch per il settore automotive:

Sensori laser, auto elettriche, sistemi connessi: con queste premesse, nel 2020 della mobilità sostenibile non mancheranno certo i colpi di scena.