Vehicle to Grid: le auto elettriche fanno bene alla rete

Cosa significa Vehicle to Grid? Anche le auto elettriche, come le rinnovabili, possono partecipare al bilanciamento e ai servizi di rete. Lo scambio di energia tra veicoli, punti di ricarica e rete elettrica sul territorio italiano diventerà presto realtà: lo definisce una recente proposta del MiSe, che parla di gestione aggregata dei punti di ricarica attraverso le UVAR (Unità Virtuali Abilitate per la Ricarica), costituite esclusivamente dai “benzinai” della mobilità sostenibile.

A incentivare ulteriormente e gli investimenti in infrastruttura di ricarica, la possibile esenzione dal pagamento degli oneri di sistema delle colonnine connesse a una UVAR. Ecco perché il concetto di Vehicle di Grid, o V2G, può realmente contribuire alla diffusione della smart mobility, secondo un nuovo modello di rete virtuale, decentralizzata e aperta ai prosumer italiani.

Come fare Vehicle to Grid in Italia? La tecnologia è pronta

vehicle to grid colonnina di ricaricaIn questi mesi di fermento normativo e tecnologico, anche le utility si preparano all’evoluzione smart della mobilità elettrica.

Le prime novità riguardano il gruppo EGO: dal mercato elettrico delle UVAM (Unità Virtuali di Aggregazione Miste), in cui aggrega efficacemente rinnovabili, cogenerazione e punti di consumo, l’azienda ha già predisposto l’approdo alle UVAR. Una volta definitivi il decreto ministeriale e le regole Terna per la qualifica delle colonnine di ricarica, Ego metterà infatti a disposizione della transizione energetica italiana un innovativo sistema di aggregazione, capace di modulare l’immissione e il prelievo di energia in rete.

Auto elettriche e colonnine di ricarica entrano in rete

La proposta infrastrutturale integra le colonnine di ricarica Driwe, partecipata di Ego Venture, la società del gruppo che attualmente gestisce oltre 400 punti di ricarica in Italia. Punto di forza della tecnologia Driwe, il servizio di ricarica attraverso un software che applica modelli di tariffazione personalizzati e una modulazione dinamica della ricarica.

“Crediamo in un futuro della mobilità elettrica collegato ai business dei proprietari dell’infrastruttura – spiega Alessandro Marsilio, co-fondatore di Driwe -. Le pubbliche amministrazioni, i centri commerciali e i fondi industriali o immobiliari che investono nelle stazioni di ricarica hanno obiettivi strategici diversi, che si riflettono sulla tariffazione e sulla gestione del sistema. La riduzione degli oneri di sistema annunciata dal MiSe non potrò che giovare agli imprenditori, ai cittadini e all’intero sistema virtuoso della smart mobility”.

Azioni concrete per la lotta al cambiamento climatico

Le soluzioni per realizzare più rapidamente la necessaria transizione ecologica esistono già, ma trovarle e implementarle resta una sfida: Fondazione Schneider Electric ha siglato una partnership con la Fondazione Solar Impulse, e supporterà nell’identificare e scegliere più rapidamente queste soluzioni e darà accesso agli esperti dell’azienda

Schneider Electric lotta al cambiamento climatico

Bertrand Piccard (sx) e Jean-Pascal Tricoire (dx)

“Contribuendo a questo progetto tramite la Fondazione Schneider Electric, vogliamo spingere i nostri dipendenti a sviluppare nuove soluzioni e adottare quelle già disponibili – ha affermato Jean-Pascal Tricoire, Presidente e CEO di Schneider Electric e Presidente della Fondazione Schneider Electric. – Le nostre fondazioni sono entrambe molto pragmatiche. Bertrand Piccard e io crediamo nell’innovazione e nel creare soluzioni per combattere il cambiamento climatico. La Fondazione Schneider Electric porta avanti le sue attività con questo spirito pioneristico. Il suo ruolo è agire come catalizzatore di innovazione tecnologica, sociale e imprenditoriale – aiutando a chiudere il gap energetico e promuovere una transizione che unisca ecologia e equità, in tutto il mondo”.

Con questa partnership, Schneider Electric ha come obiettivo quello di promuovere soluzioni fattibili che contribuiscano a raggiungere almeno cinque dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:

Fondazione Solar Impulse

La Fondazione Solar Impulse ha l’obiettivo di selezionare 1.000 soluzioni sostenibili a dimostrazione che esistono modi per combattere il cambiamento climatico, e che queste soluzioni non devono essere considerate costosi tentativi di riparare al problema, bensì enormi opportunità per una crescita pulita

Ad oggi, sono 179 le soluzioni che hanno già ricevuto l’etichetta “Solar Impulse Efficient Solutions” come un packaging biodegradabile prodotto con le proteine del latte, un impianto per la purificazione dell’acqua alimentato a energia solare, una tecnologia basata sull’uso di enzimi per riciclare la plastica, un processo di costruzione a zero sprechi (zero-waste).

“Le aziende di successo di domani saranno quelle che capiscono l’esigenza di agire già oggi per l’efficienza energetica e colgono tutte le opportunità per proteggere l’ambiente” ha sottolineato Bertand Piccard, Presidente di Solar Impulse Foundation.

Un contributo tangibile al cambiamento climatico da Schneider Electric

La Fondazione Schneider Electric promuoverà questo progetto in Schneider Electric per coinvolgere nuovi esperti. In più, attraverso il programma VolunteerIn, la Fondazione farà tutto il possibile internamente per assicurare il successo di questo progetto.

Sarà creato un comitato alla guida dei team che in tutto il mondo si impegneranno per selezionare soluzioni capaci di proteggere l’ambiente e dare accesso all’elettricità: ad esempio Homaya, un sistema di elettrificazione fotovoltaica completo per le abitazioni in luoghi i solati, e Mobyia, un sistema solare per fornire illuminazione e ricarica ai device di comunicazione.

Edifici sostenibili e connessi, leggi lo speciale di Elettricomagazine

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla netta trasformazione di città, edifici e abitazioni grazie a innovazioni tecnologiche in grado di migliorare e facilitare il modo di vivere e a comportamenti volti alla sostenibilità e al rispetto delle risorse. Una evoluzione digitale che ha portato alla nascita dello Smart Building, un edificio intelligente e connesso.

Che cos’è uno Smart Building?

Come dice il nome stesso, è un edificio intelligente dove i diversi impianti tecnologici comunicano tra loro assicurando connessione continua, ottimizzazione dei consumi e conseguente efficientamento energetico con un aumento del comfort e del benessere.

Edifici sostenibili e Connessi 4.0

I pilastri dello smart building

Edifici sostenibili e connessi coverHome e Building Automation: sistemi intelligenti di gestione, monitoraggio e automazione in grado di regolare le funzioni dell’edificio, considerando le interazioni e ottimizzando le prestazioni.
Comfort e risparmio energetico: soluzioni impiantistiche per la climatizzazione, l’acqua calda sanitaria, la ventilazione e l’illuminazione – anche regolabili da remoto – in grado di garantire efficienza energetica.
Energia rinnovabile: fondamentali per assicurare l’efficienza energetica, la scelta dei materiali e la produzione integrata di energia rinnovabile in linea con l’evoluzione degli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building).
Internet of Things (IoT) e Big Data: in un edificio intelligente, tutte le componenti generano informazioni che consentono di realizzare servizi digitali a valore aggiunto, in grado di aumentare il comfort, la sicurezza, la produttività e la sostenibilità dell’edificio stesso.
Sicurezza: grazie alla trasformazione digitale, i sistemi di sorveglianza sono sempre connessi garantendo un elevato controllo dell’edificio.

Edifici sostenibili e connessi: il magazine digitale

Leggi e scarica gratuitamente il magazine digitale che racconta le tecnologie innovative e le soluzioni per il comfort, home & building automation, gestione e controllo, rinnovabili e mobilità elettrica. Tecnologie che possono dare un futuro anche agli edifici del passato grazie alla riqualificazione e ristrutturazione.

Edifici sostenibili e Connessi gas R32

Lo speciale “Edifici sostenibili e connessi” è stato realizzato grazie al prezioso contributo di: ABB, BTicino, Daikin, Fantini Cosmi, Fiera Sicurezza, Fronius, Gewiss, Higeco, Mitsubishi Electric, Reed Exhibition Italia (MCE – Mostra Convegno Expocomfort e That’s Mobility) Schneider Electric, Samsung.

Fotovoltaico con accumulo e mobilità elettrica: la scelta vincente

I tempi stanno diventando maturi per la soluzione fotovoltaico con accumulo in quanto c’è una sempre maggior sensibilità verso l’indipendenza energetica e il rispetto dell’ambiente, quindi l’energia verde. Mentre fino a qualche anno fa la motivazione d’acquisto di un impianto solare era principalmente la riduzione della bolletta, oggi assistiamo una nuova spinta, l’interesse verso l’energia che non inquina. Questo sposta notevolmente il modo di affrontare il tema in quanto in aggiunta a considerazioni di carattere economico ci sono motivazioni ambientali e ideologiche.

Elettricomagazine ha parlato con Fabrizio Limani, Country Manager di Solarwatt per comprendere come Solarwatt si posiziona sul mercato e come gli installatori affrontano il nuovo paradigma energetico che mette a fattor comune fotovoltaico, accumulo e mobilità elettrica.

Solarwatt fotovoltaico con accumulo“Solarwatt è l’unico fornitore ad avere una visione sistemica dell’impianto fotovoltaico offrendo una soluzione completa: moduli fotovoltaici ad elevate prestazioni, batterie modulari e configurabili per realizzare soluzioni “su misura”, ed Energy Manager per il controllo dei carichi. Avere l’offerta completa da un unico fornitore è un grande supporto per l’installatore, che si trova ad avere un unico interlocutore e componenti perfettamente compatibili fra loro”.

Gli installatori sono pronti per proporre questa soluzione?

Sugli installatori è in corso un’evoluzione, infatti per potere affrontare soluzioni complete è necessario avere una preparazione che vada oltre le competenze elettriche. L’installatore di oggi deve avere anche competenze digitali: batterie e moduli infatti non sono elementi distinti, ma fanno parte di una soluzione unica il cui punto di contatto è l’Energy Manager.

La nostra offerta integrata aiuta l’installatore nel suo progetto di crescita: il nostro Energy Manager è un sistema intelligente che controlla il sistema di produzione di energia solare, permette di bilanciare i carichi elettrici, di organizzare i tempi di carica e scarica della batteria, di gestire l’eventuale ricarica dell’auto elettrica anche con un impianto domestico da 3 kW. Tutte le apparecchiature collegate all’EnergyManager, pompe di calore, condizionatori, sistemi di riscaldamento, prese di ricarica auto, possono essere controllate affinché utilizzino l’energia prodotta dal sole anziché quella proveniente dalla rete elettrica. La nostra offerta aiuta l’installatore a ragionare in modo “sistemico”, e ad avvicinare il cliente finale, sempre più evoluto ed esigente.

Installazione SOLARWATT_MyReserve-MatrixLa formazione è un elemento importante per gli operatori del settore. Quali sono le vostre proposte per progettisti e installatori?

Investiamo molto in formazione, con l’obiettivo di supportare la loro crescita anche da un punto di vista commerciale. Gli utenti finali sono sempre più esigenti ed evoluti, e cercano partner competenti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sulle tendenze e innovazioni del mercato. Noi stiamo cercando di avvicinare gli installatori a questi utenti finali, per fare in modo che evolvano la loro visione e le loro competenze.

La novità più recente è lo “strumento di vendita” progettato da Solarwatt per aiutare l’installatore nella vendita di una soluzione fotovoltaica all’utente finale. Si tratta di una App che viene fornita agli installatori che permette di spiegare il significato di fotovoltaico, di storage e di Energy Manager. La App è sempre aggiornata con tutti i prodotti e i vantaggi che questi offrono.

La strategia 2019: sempre più fotovoltaico con accumulo

La nostra offerta si rivolge prevalentemente al settore residenziale e alle piccole medie imprese, che hanno degli oggettivi vantaggi da una soluzione completa fotovoltaico con accumulo.

Le grosse novità del 2019 sono state la certificazione CEI 0-21 della batteria My Reserve con gli inverter trifase Fronius, quindi impianti di taglia media che con possibilità di accumulare energia fino a 60 kWh.

Da fine maggio anche gli inverter monofase di SMA hanno ricevuto la certificazione CEI 0-21 con la nostra soluzione completa. Questo apre importanti spazi per l’installazione della nostra batteria in impianti esistenti.

Da questo punto di vista gli incentivi regionali per l’installazione dei sistemi di accumulo sono una grande opportunità: recentemente, seguendo l’esempio lombardo, anche la regione veneto si sta attivando per un contributo fino a 3.000 Euro e fino al 50% delle spese per l’installazione di un sistema di accumulo.

Fotovoltaico e mobilità elettrica: le opportunità dalla loro integrazione

L’integrazione fra mobilità elettrica e fotovoltaico è uno dei nostri cavalli di battaglia: da gennaio a oggi abbiamo realizzato circa 20 corsi di formazione presso i concessionari BMW con il duplice obiettivo di sviluppare le competenze degli installatori di impianti fotovoltaici sull’auto elettrica e sui sistemi di ricarica, e sensibilizzando la rete di vendita BMW su come alimentare l’auto con impianti fotovoltaici domestici.

Chi acquista un’auto elettrica è molto sensibile al tema dell’inquinamento, quindi l’idea di “caricare l’auto con il sole” ha un grande interesse.
La nostra offerta comprende il Solar-Carport, un sistema integrato in grado di produrre energia per alimentare sia il veicolo elettrico, sia la casa. Questa soluzione intelligente permette di supportare un impianto fotovoltaico già esistente, oppure di sostituirlo interamente, qualora l’abitazione non sia adeguata ad una installazione sul tetto. Inoltre, l’Energy Manager – in qualità di centro di controllo intelligente – misura e visualizza il livello della batteria di un veicolo elettrico, ottimizzandone il processo di ricarica: l’utente può scegliere tra una ricarica “solare”, rispettosa dell’ambiente, o una ricarica veloce ottimizzata nel tempo.

L’industria tecnologica archivia un 2018 difficile ma positivo

Eppur si muove, viene da dire guardando ai numeri appena esibiti da ANIE relativamente all’andamento del 2018. L’occasione è stata l’assemblea annuale svoltasi a Milano con l’intervento di Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria della quale ANIE rappresenta una delle più importanti organizzazioni aderenti. Un anno archiviato in modo positivo dall’industria tecnologica italiana nonostante le nubi, non di poco conto, che si sono progressivamente addensate sull’orizzonte produttivo. Difficoltà che perdurano anche in questo 2019, con ben il 60% delle aziende associate alla Federazione Nazionale Imprese Elettroniche ed Elettrotecniche che non prevede una crescita del proprio portafoglio ordini.

Giro d’affari da 80 miliardi per le 1.400 aziende associate

Elettricomagazine-Assemblea-Anie-2019-BocciaDunque l’industria tecnologica, che in ANIE oltre 1.400 aziende associate e circa 500.000 addetti, continua a fare da traino al sistema economico del Paese tanto da segnare l’anno scorso ancora una performance in significativa crescita, con un fatturato aggregato pari a 80 miliardi di euro. Le imprese, infatti, continuano ad introdurre tecnologie in quattro mercati strategici per l’Italia, ovvero industria, building, energia e infrastrutture.

Ma dopo un 2017 dinamico, nel 2018 lo scenario internazionale in cui operano le aziende ANIE si è caratterizzato per una maggiore incertezza. Il concatenarsi di avvenimenti come la Brexit, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, le tensioni tra Italia e Unione europea, la crescita del debito nei Paesi emergenti e nei Paesi in via di sviluppo, ha condizionato inevitabilmente l’andamento dell’economia. E così, il secondo semestre del 2018 ha evidenziato segnali di rallentamento nel commercio mondiale e nel ciclo degli investimenti, elementi che invece nell’anno precedente avevano svolto un ruolo importante come attivatori della domanda.

Nonostante questo i comparti rappresentati da ANIE, in virtù dell’innovazione tecnologica che li contraddistingue, hanno raggiunto nel 2018 performance di segno positivo con una crescita del fatturato aggregato totale del 4,7%.

In dettaglio, il fatturato totale dell’Elettronica è cresciuto del 7,1% e quello dell’Elettrotecnica del 4%. Andando a valutare l’andamento dei mercati finali, sono tutti caratterizzati dal segno positivo sebbene con incrementi differenti. Il mercato dell’Energia – nella componente della produzione (tradizionale e rinnovabili) e degli investimenti sulla Rete – evidenzia una crescita dell’8,5%.

ANIE - evoluzione dei fatturati

Molto sostenute pure le produzioni tecnologiche destinate al mercato dell’Industria, che nel 2018 hanno registrato un incremento del fatturato pari al 7,5%, seppure vi sia stata una significativa contrazione nel secondo semestre che ha ridimensionato una previsione di crescita inizialmente a doppia cifra. Si muove a buona velocità anche il settore Trasporti, con +4.1%, mentre prosegue il graduale recupero per il Building (+2.1%), in un quadro di moderato riavvio degli investimenti nel settore delle Costruzioni.

Dati ANIE: il 60% delle aziende non prevede una crescita degli ordini

Per tracciare un quadro attendibile dell’andamento del primo semestre del 2019, il Servizio Studi di ANIE ha invece condotto un’indagine su un significativo campione di 130 aziende rappresentative associate (espressione di un fatturato aggregato pari a 16 miliardi di euro). Lo studio ha evidenziato come continua a pesare la tendenza ereditata dall’anno precedente, con segnali contrastanti che per il 2019 confermano fin d’ora uno scenario a minore potenziale di crescita.

In particolare, il 54% delle imprese interpellate prevede di chiudere il primo semestre di quest’anno con un fatturato totale in diminuzione o in stabilità, mentre ben il 60% non prevede crescita per il proprio portafoglio ordini. Un andamento al ribasso che è del resto confermato anche dai dati ISTAT relativi agli ordinativi per i settori ANIE. Quest’ultimi evidenziano, nell’analisi degli ultimi trimestri, un andamento in deciso ridimensionamento sia nella componente interna che in quella estera.

ANIE previsione dei fatturati annui

Il futuro della sicurezza si gioca in cloud?

Cloud sì, cloud no? A prescindere dalle opinioni, il nuovo paradigma della sicurezza è dominato dalla trasformazione digitale, pur nelle criticità del trattamento dati e della cyber security. Lo conferma la quasi totalità dei professionisti italiani del settore: il 91% degli installatori coinvolti dall’ultima indagine di RISCO Group vede nel cloud, nell’integrazione impiantistica e nella gestione da remoto, i driver della sicurezza negli anni a venire.

“Abbiamo deciso di coinvolgere partner e utenti in una survey su un tema significativo e particolarmente attuale per il comparto della sicurezza: il cloud – commenta Ivan Castellan, branch manager di RISCO Group Italia -. Da sempre impegnati a fare innovazione, per fornire tecnologie che rappresentino lo stato dell’arte nel settore, siamo contenti di apprendere che anche i nostri installatori sono consapevoli del ruolo ricoperto dal cloud nello sviluppo del proprio business e nella soddisfazione dei clienti”.

Vediamo dunque cosa pensano gli italiani delle soluzioni in cloud per gli impianti di sicurezza.

Cloud: la sicurezza smart fa bene a tutti

Infografica - Il futuro della sicurezza si gioca in cloudL’architettura cloud consente di gestire la sicurezza di case ed edifici in modo semplice e intelligente. Inoltre, gli impianti esistenti si possono implementare senza interventi invasivi, aggiungendo nuovi servizi, funzionalità e soluzioni connesse.

I consumatori chiedono soluzioni smart

Dall’indagine emerge il forte interesse dei consumatori verso le funzionalità abilitate da cloud: per il 92% dei professionisti la gestione da remoto tramite App è molto richiesta dagli utenti. Nell’84% dei casi, questi ultimi orientano la propria scelta di acquisto su soluzioni dotate di questa opzione e difficilmente tornerebbero agli impianti tradizionali.

I 6 vantaggi del cloud per gli installatori

Non è solo la voglia di cloud a determinare la diffusione di questa tecnologia: gli installatori RISCO hanno individuato 6 vantaggi nell’adozione di impianti digitali:

Questi elementi hanno contribuito a far comprendere ai professionisti il valore del cloud. Il 47% degli intervistati lo ritiene una leva di competitività fondamentale sul mercato, mentre il 24% lo considera un elemento utile a incrementare il proprio business, grazie all’interconnessione di soluzioni e prodotti smart.

Quanto piacciono le app?

Le app di smartphone e tablet sono ormai protagoniste indiscusse della nostra quotidianità: anche la sicurezza beneficia della diffusione degli oggetti smart. Attraverso il cloud, infatti, gli installatori sono finalmente in grado di offrire ai propri clienti la possibilità di connettersi alla propria casa e avere tutto sotto controllo in maniera semplice e immediata.

Come cambia l’idea di cloud negli utenti

Interessante notare il cambiamento nella percezione degli utenti tra l’acquisto e il successivo utilizzo dell’app per la gestione della sicurezza domestica. Se la video verifica rappresenta la funzionalità inizialmente più richiesta ai professionisti – 64% degli intervistati -, una volta installato il sistema, i consumatori di dicono particolarmente colpiti dalla comodità della gestione via app.

Con il 53% delle preferenze, la possibilità di controllare da remoto la smart home (sicurezza, luce, tapparelle, comfort, ecc.) balza al primo posto delle funzioni più utilizzate dai clienti, scavalcando la video verifica, al 32%.

… e nei partner Risco

Tanto per gli installatori (72%) quanto per i clienti (82%), le caratteristiche più interessanti dell’app RISCO sono legate al controllo remoto dell’intera casa e alle notifiche in tempo reale, per intervenire tempestivamente in caso di allarme. Altrettanto importante, per i professionisti della sicurezza, la semplicità di utilizzo dell’applicazione, elemento critico in fase di progettazione e di implementazione dei sistemi in cloud.

Tecnologia: quali scenari per la sicurezza in cloud?

Sebbene con percentuali lievemente diverse, installatori e utenti sono d’accordo su due effetti della tecnologia sulla vita domestica: la tranquillità di poter monitorare ovunque e in qualsiasi momento l’abitazione e la sicurezza.

Cloud e privacy: i dubbi degli utenti

Ma anche qui, non è tutto “rose e fiori”: esistono concreti timori legati al cloud nell’applicazione delle ultime tecnologie per la sicurezza. Stando alle risposte degli installatori, le remore degli utenti sono principalmente legate a:

Nuove sfide professionali ci attendono

Non sorprende, quindi, che gli installatori siano chiamati a “rassicurare” i clienti circa l’utilizzo dell’app soprattutto in termini di sicurezza e di semplicità di utilizzo, seguite delle notifiche in caso di mancata copertura.

L’indagine Risco sulla percezione delle soluzioni cloud per il settore della sicurezza non fa che confermare come la tecnologia abbia cambiato il modo di pensare e di vivere la nostra quotidianità. E siamo solo all’inizio di questa rivoluzione digitale che trasformerà nuovamente le abitudini di professionisti e consumatori.

Textilsharing: flessibilità con il noleggio dell’abbigliamento da lavoro Mewa

Come può un azienda garantire una dotazione adatta alle condizioni atmosferiche che ultimamente non sono più così definite? Mewa dispone di abbigliamento adatto a qualsiasi stagione e lo propone sia nella classica formula d’acquisto, sia nell’innovativa formula noleggio Textilsharing.

Acquisto dell’abbigliamento da lavoro

È possibile acquistare la dotazione completa per ogni condizione meteorologica, ma sicura-mente è una scelta onerosa e che implica inoltre costi di magazzino. Inoltre a volte alcuni indumenti restano inutilizzati sia nel caso di taglie non più adatta sia nel caso di dipendenti che lasciano l’azienda. Durante i mesi invernali, short e camicie estive vengono conservati nell’armadio e con il passare degli anni diventano fuori moda.
Tra le criticità anche il fatto che ogni dipendente deve occuparsi del lavaggio, della cura e della riparazione dei propri capi.

Textilsharing – Noleggio dell’abbigliamento da lavoro

abbigliamento-da-lavoro-MEWA - TextilsharingUn’ altra strada può essere quella di noleggiare l’abbigliamento da lavoro, servizio che Mewa propone. Il cliente può concordare nel contratto che venga fornita ai dipendenti una doppia dotazione, invernale ed estiva. È poi il fornitore di servizi ad occuparsi dell’intera gestione: il ritiro degli indumenti usati, il lavaggio, la riparazione, la sostituzione e la riconsegna dei capi puliti. Le modifiche di taglia e l’arrivo di nuovo personale si affrontano con la massima flessibilità.

Da sottolineare che a ciascun dipendente vengono sempre riconsegnati i propri indumenti. Il sistema di codici a barre esclude che i capi vengano scambiati per errore.

Ben equipaggiati per le stagioni intermedie

Nelle stagioni intermedie, la questione abbigliamento si fa complicata: al mattino è ancora fresco, a mezzogiorno fa caldo. Per affrontare le escursioni termiche che si verificano nell’arco della giornata, MEWA propone diversi articoli che possono essere abbinati nel classico stile “a cipolla”. Chi opera all’aperto può indossare una giacca termica, che protegge dal vento e dalla pioggia e riscalda internamente grazie all’inserto in pile o softshell.

L’abbigliamento giusto anche nei mesi estivi

In estate è fondamentale che siano leggeri e ariosi e in tessuto traspirante. Se il tipo di lavoro lo consente, Mewa è in grado di fornire pantaloncini corti, pantaloni leggeri, T-shirt e polo. Fanno parte della dotazione anche occhiali da sole, cappellini e crema solare.

Da giugno MEWA propone, inoltre, indumenti estivi per la cantieristica stradale o il servizio gestione rifiuti.

Riqualificazione energetica del Collegio Universitario Einaudi

Utilizzo efficiente e intelligente delle risorse, riduzione delle emissioni di gas serra, miglioramento del comfort e del benessere sono le basi per creare edifici smart e sostenibili. Proprio da qui è partita la riqualificazione energetica Collegio Einaudi di Torino con il supporto di Schneider Electric.

In un solo anno accademico, l’edifico (sezione Po) è stato completamente riqualificato trasformandolo in un esempio di residenza universitaria all’avanguardia, in un’eccellenza energetica. L’edificio ha ottenuto la certificazione LEED che valuta le prestazioni sotto il profilo del risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di CO2, la qualità dell’aria indoor, i materiali e le risorse impiegate.

Gli obiettivi della riqualificazione energetica

riqualificazione energetica con soluzioni Schneider ElectricFondazione senza fini di lucro, il Collegio Universitario di Torino “Renato Einaudi” offre – dal 1935 – ospitalità a meritevoli studenti universitari italiani e stranieri. Suddivisa in 5 sezioni (Mole Antonelliana, Po, Valentino, San Paolo e Crocetta) ospita circa 800 studenti e attraverso attività integrative e complementari offre numerose opportunità per arricchire la formazione culturale.

La Sezione Po di Via Maria Vittoria 39 – oggetto dell’intervento – è un edificio costruito nel 1954 composto da 150 camere singole con bagno privato, 1 camera di foresteria, 4 cucine comuni, sale studio, palestra, una biblioteca per 40.000 volumi e uffici amministrativi. Come tutti i palazzi storici necessitava di una profonda riqualificazione energetica al fine di migliorare l’efficienza energetica e i comfort e ridurre significativamente i costi di gestione.

Caratteristiche dell’intervento

A seguito di un’analisi del fabbricato, è stato previsto di intervenire sia alla riqualificazione dell’involucro, sia di tutta la parte impiantistica.
Il progetto – realizzato tra agosto 2013 a settembre 2014 – ha reso necessario un investimento complessivo di € 8.600.000, per il 40% coperto grazie al contributo del MIUR.

I 7 punti che hanno caratterizzato la riqualificazione

  1. Involucro dell’edificio – è stato realizzato un cappotto termico per isolare
  2. Produzione di energia elettrica – installazione di pannelli fotovoltaici
  3. Riscaldamento e raffrescamento – installazione di un impianto geotermico per lo sfruttamento dell’acqua di falda
  4. Produzione di acqua calda sanitaria (ACS) – installazione di pannelli solari
  5. Gestione e monitoraggio – sistema di supervisione BMS (Building Management System) per regolare da remoto gli impianti elettrici e meccanici in un unico sistema in modo da poter garantire il massimo comfort
  6. Sicurezza – videosorveglianza, sistema antincendio e sistema di controllo accessi attraverso un sistema a badge
  7. Illuminazione – gestione del sistema di illuminazione nelle camere

La soluzione adottata

Riqualificazione energetica con EcoStruxurePer realizzare quanto richiesto è stato implementata la soluzione EcoStruxure Building Operation (EBO) di Schneider Electric in collaborazione con il partner System Integrator Cristian Moretti.

Il sistema utilizzato consente di gestire e monitorare l’intero edificio e tutti gli impianti elettrici e meccanici da un’unica postazione. L’architettura è composta da 3 Automation Server che rappresentano la spina dorsale della supervisione sul campo che raccoglie tutte le informazioni.
Gli Automation Server e i regolatori sul campo garantiscono un’intelligenza distribuita per evitare il blocco degli impianti in caso di caduta del server.

Per facilitare la visione d’insieme e supportare i manutentori nell’utilizzo, è stata realizzata un’interfaccia grafica chiara e intuitiva.
Il controllo da remoto, inoltre, consente una manutenzione ottimizzata e una riduzione dei costi per la gestione.

Tra i plus dei sistema EcoStruxure di Schneider Electric, sicuramente il fatto che è una piattaforma scalabile e aperta, che consente di integrare componenti già installate e di terze parti e pronto per le integrazioni future.

I risultati della riqualificazione energetica

La riqualificazione energetica di involucro e impianti ha consentito di raggiungere notevoli benefici:

EcoStruxure

EcoStruxure è l’architettura tecnologica interoperabile e predisposta all’Internet of Things che mette a disposizione l’innovazione a tutti i livelli: dai prodotti interconnessi, all’Edge Control, alle applicazioni, software, analitici e servizi.

ecoStruxure di Schneider Electric

Questa architettura prevede connettività e intelligenza native, interoperabilità basata su protocolli di comunicazione standard e la disponibilità di strumenti di analisi e servizi per supportare le decisioni.

EcoStruxure si rivela dunque ideale per applicazioni negli edifici per il monitoraggio, la visualizzazione, il controllo e l’implementazione di sistemi di gestione evoluta.

Facilitando l’innovazione a tutti i livelli, l’architettura EcoStruxure è la chiave per sfruttare appieno il potenziale dell’internet delle cose e accrescere il valore delle proprie attività.

Mobilità elettrica senza pensieri? L’assistenza stradale ti ricarica

Il mercato italiano della mobilità elettrica arruola un nuovo strumento per sconfiggere la tanto temuta “range anxiety”. Il servizio integrato di Europ Assistance ed e-gap, consente infatti di ricaricare la propria auto elettrica ovunque ci si trovi, contando su una rete di assistenza stradale capillare e tempestiva.

Una partnership nata per unire le consuete attività della rete Europ Assistance al servizio di ricarica in mobilità offerto da e-gap a Milano e Roma, già in espansione in tutta Europa.

Come funziona il servizio integrato di mobilità elettrica on demand

assistenza stradale mobilitàLa chiamata a Europ Assistance o e-gap assume una duplice valenza: ogni intervento di soccorso stradale può contare sull’appoggio dei furgoncini-batteria, l’innovativo servizio di ricarica di veicoli elettrici direttamente sul posto dotato di tecnologia proprietaria compatibile con i principali tipi di veicoli elettrici e ibridi. Viceversa, l’integrazione dei servizi permette al conducente che richiede la ricarica e-gap di usufruire anche dell’assistenza stradale Europ Assistance, che ha scelto di sposare in pieno l’evoluzione della mobilità elettrica.

L’impegno green si riflette anche sugli stessi servizi di assistenza. Risale infatti al 2014 la certificazione TÜV SUD che accredita Europ Assistance come provider esperto nella gestione di dispositivi ad alta tensione garantendo quindi, in caso di intervento, la massima sicurezza delle persone e dei veicoli a propulsione elettrica.

Un futuro chiamato sharing mobility

Un’attenzione alle tecnologie e alle strategie abilitanti per la mobilità elettrica che si riflette in questo accordo a favore della sharing mobility. Se l’ultimo eMobility Report del Politecnico di Milano mette al centro della trasformazione dei trasporti la guida autonoma, i veicoli connessi, la mobilità elettrica e la sharing mobility, proprio su queste ultime si focalizzano le attenzioni della partnership.

“L’intensificarsi della nuova urbanizzazione, indicata anche dal World Economic Forum con città sempre più congestionate – commenta Fabio Carsenzuola, amministratore delegato e direttore generale di Europ Assistance Italia -, richiede modelli di mobilità e di energia sostenibili, accessibili e sicuri. Il percorso iniziato con la certificazione professionale delle reti per il soccorso su veicoli elettrici e ibridi e la collaborazione con aziende di sharing mobility accoglie l’ulteriore tassello di e-gap, il primo operatore mobile di ricarica per auto elettriche”.

Perché guardare al futuro della mobilità sostenibile significa anche puntare su chi crede e investe nello sviluppo di tecnologie pronte a migliorare il nostro vivere quotidiano.

 

Premio Prodotto dell’anno 2019 ad Hardware Forum

Attraverso una ricca proposta di esposizione, convegni e attività live, Hardware Forum 2019, la fiera del comparto ferramenta coinvolgerà il target professionale.
La manifestazione, giunta alla quinta edizione che si svolgerà il 25 e 26 settembre 2019 nei padiglioni di MICO Fiera Milano, rappresenta un punto di incontro e confronto della distribuzione utensilerie e ferramenta italiano ed internazionale, off e online.

Cresce la proposta di contenuti che affiancherà un’offerta merceologica sempre più completa: ferramenta, utensileria, colore, giardinaggio, sicurezza, edilizia, antinfortunistica, elettrico, termoidraulica.

Premio Prodotto dell’Anno ad Hardware Forum 2019

Tra le novità dell’edizione 2019 si inseriscono i premi al valore della filiera con tutti i suoi protagonisti: produttori, grossisti e rivendite, come il Premio Prodotto dell’Anno organizzato da Hardware Forum in collaborazione con Assofermet Ferramenta.
Tre le categorie proposte:

1. Categoria DESIGN
Rientra in questa categoria un prodotto con un nuovo design, progettato secondo nuove regole creative di estetica, ergonomia, funzionalità e/o usabilità.

2. Categoria INNOVAZIONE
Rientra in questa categoria un prodotto completamente nuovo, un nuovo formato, un complemento di gamma, una diversificazione, un nuovo packaging, l’uso di una nuova tecnologia che si propone al mercato in una veste nuova.

3. Categoria GREEN
Rientra in questa categoria un prodotto che rispetti i paradigmi di ecosostenibilità, prodotto con materiale riciclato, derivante da economia circolare e/o riciclabile, o con un ciclo produttivo meno impattante.

Una giuria composta da personalità del mondo associativo, accademico, media e distributivo selezionerà le candidature, e individuerà tre vincitori di categoria.

La premiazione avrà luogo 26 settembre 2019 durante il Congresso Assofermet Forum a Hardware Forum 2019 presso MICO Fiera Milano

Come partecipare?

È importante essere un’azienda produttrice del comparto ferramenta ed utensileria e aver presentato – tra il primo gennaio 2018 e il 31 maggio 2019 – un prodotto innovativo. Compilare entro il 15 luglio 2019 il modulo di partecipazione.

Sul sito Hardware Forum sono disponibili maggiori informazioni e il Regolamento Premio Prodotto dell’Anno 2019