Un grande Piano Paese per il Building 4.0

“Desideriamo ribadire il nostro aiuto e contributo tecnologico alle decisioni in ambito di politica industriale, affinché l’attenzione delle istituzioni non venga a mancare nei prossimi mesi perché dalla crescita della nostra Industria dipende la crescita del nostro Paese. Diamo dunque tutti insieme vigore, forza e concretezza ad un cambiamento tecnologico fondamentale per noi, i nostri figli e la nostra società”. Le parole sono quelle pronunciate da Giuliano Busetto nel corso dell’assemblea ANIE – la Federazione che rappresenta il settore dell’Elettronica e dell’Elettrotecnica all’interno di Confindustria – per ribadire l’impegno delle aziende per un nuovo rilancio in ottica Building 4.0.

In Italia il 60% degli edifici ha più di 40 anni

Guiliano Busetto Assemblea AnieEd essendo il numero uno di ANIE abituato a privilegiare la sostanza rispetto alla forma, anche in occasione dell’assemblea annuale ha presentato un’iniziativa concreta e di grande respiro. “In questo 2019 – ha annunciato Busetto – lanciamo la proposta di un grande Piano Paese per il Building 4.0. Questo perché le nostre imprese sono in grado di offrire soluzioni e tecnologie innovative, prodotti e sistemi nativi digitali, piattaforme tecnologiche che possono contribuire ad elevare il livello qualitativo e prestazionale degli edifici, ricordando che il 60% degli immobili oggi ha più di 40 anni ed è stato costruito secondo normative che non garantiscono i livelli di sicurezza e connettività richiesta agli edifici moderni”.

Il presidente ha poi sottolineato come le nuove tecnologie digitali sono abilitanti per nuovi servizi, dalla prevenzione dei rischi a innovative forme di supporto all’invecchiamento della popolazione e alla disabilità, con modelli di business capaci di coniugare servizi assistenziali e servizi domestici. “Abbiamo lanciato nello scorso anno un’organizzazione trasversale alle nostre quattro Aree tradizionali, denominata ANIE Digitale. Ed è proprio nell’Area dell’Edificio dove ANIE Building Digitale – il gruppo di lavoro aperto alle aziende di tutti i nostri comparti e agli operatori attivi nel mondo dei servizi – mette a fattor comune riflessioni, esperienze, esigenze, e soprattutto soluzioni e proposte per favorire una vera evoluzione digitale del nostro patrimonio immobiliare”.

Building 4.0: rendere obbligatorio l’indicatore digitale per gli edifici

Dati Anie Building 4.0In questo contesto una tappa importante è prevista entro il prossimo mese di ottobre con la presentazione del Libro Bianco “Building Digitale”, che conterrà le prime proposte, tra cui quella di rendere obbligatorio l’indicatore digitale (Smartness Indicator) introdotto dalla nuova Direttiva, che classifica l’edificio per il suo livello di digitalizzazione, e quindi per la sua intrinseca capacità di interconnessione, con il risultato di aumentarne il valore economico.

“La disponibilità di tale parametro – ha spiegato Busetto – consentirebbe ai proprietari di asset immobiliari di differenziare il valore delle soluzioni nelle loro disponibilità e più agevolmente comunicarne al mercato valore ed opportunità. In quest’ottica per tali soggetti potrebbe quindi essere particolarmente efficace una misura quale l’iper-ammortamento, mutuata dal Piano Industria 4.0”. Continuando nel parallelismo con l’industria, nella visione di ANIE va altresì colmato il gap di competenze e di offerta formativa digitale nella filiera, quindi occorre prevedere un analogo meccanismo di credito d’imposta relativo alle spese per la formazione.

Un’altra richiesta importante è quella di estendere all’ambito digitale anche gli strumenti tradizionali (già oggi previsti) quali le detrazioni fiscali per ristrutturazione di immobili e gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, che negli ultimi anni hanno orientato la domanda delle famiglie verso tecnologie energeticamente efficienti e, in futuro, potrebbero orientare la domanda verso soluzioni digitali che comportano benefici anche in termini ambientali.

“Siamo convinti – ha concluso Busetto – che ANIE possa rappresentare l’interlocutore principale dei ministeri competenti, a fianco di Confindustria, per una proposta articolata che comprenda benefici economici, strutturali, per investimenti sugli edifici esistenti come sulle nuove
realizzazioni al fine di garantire efficienza energetica, sicurezza e connettività, rendendo la tecnologia impiantistica l’elemento premiante nel valore degli edifici”.

Taccheggio: un fenomeno da 49 miliardi di euro

Il fenomeno del taccheggio è una piaga che tutti i commercianti conoscono molto bene: fa poca differenza che si tratti di articoli per il giardino, alimenti o oggetti tecnologici, il taccheggio non risparmia nessuno. È del 20 giugno il rapporto sulla situazione europea riguardo le perdite nel commercio, gran parte delle quali è dovuta proprio al taccheggio.

Pare che il taccheggio causi più danni economici dei furti con scasso e delle rapine. A livello europeo si stima un danno economico di circa 49 miliardi di euro all’anno che, in proporzione, rappresenta lo 2,05% del totale degli incassi annuali dell’intero settore. L’ammanco economico stimato solo per quanto riguarda l’Italia si aggira sui 3,3 miliardi di euro all’anno, un danno non indifferente.

Come anticipato, gli articoli rubati sono vari ma alcune categorie sembrano essere le predilette dai taccheggiatori “manolesta”. Nel settore alimentare gli articoli più gettonati sono alcolici, formaggi, carne, dolci e pesce inscatolato. Nel settore dell’abbigliamento le merci più attraenti per i ladruncoli pare siano accessori di vari tipi (bracciali, occhiali da sole e simili), maglieria, pantaloni e camicie mentre, come è facile prevedere, nel settore tecnologico sono gli smartphone a essere in cima alla lista dei desideri.

Vediamo altri dati: tra il 2016 e il 2017 è stato stimato un aumento della pratica del taccheggio di circa 0.19%. Interessante scoprire come la pratica del “afferra e fuggi” sia ancora la più diffusa ma tra le più comuni troviamo anche l’appropriazione indebita da parte dei dipendenti e diverse forme di frode come falsi ritorni di merce.

sistema-antitaccheggio-a-doppia-antenna-radiofrequenza labelstone.itDispositivi contro il taccheggio

Le contromisure più adottate sono molteplici e si tratta principalmente di riprese a circuito chiuso e dispositivi di antitaccheggio, spesso utilizzati insieme per potenziare l’effetto dissuasore e di controllo su chi potrebbe farsi facilmente tentare.

Sui dispositivi antitaccheggio, Labelstore.it si dimostra leader del settore, fornendo dispositivi all’avanguardia in grado di far desistere eventuali malintenzionati. L’azienda sviluppa, ad esempio, i sistemi a doppia antenna in radiofrequenza da sistemare agli ingressi e alle uscite, di facile installazione e con una struttura robusta e resistente, che vanno utilizzati con le etichette adesive specifiche, disattivabili, che è possibile anche stampare con finto codice a barre per farle passare inosservate.

Disponibili anche le classiche targhette rigide con placca antitaccheggio e laccetto in acciaio rivestito in gomma, per essere sempre tranquilli e non temere le mani lunghe.

ABB esce dal business degli inverter solari

ABB e il gruppo Fimer hanno siglato un accordo per l’acquisizione da parte di Fimer dell’attività relativa agli inverter solari di ABB.

L’attività relativa agli inverter solari di ABB conta circa 800 dipendenti in oltre 30 Paesi, con siti produttivi e di Ricerca e Sviluppo situati in Italia, India e Finlandia. Questa unità include il business degli inverter solari di Power-One che era stato acquisito dalla divisione Discrete Automation di ABB nel 2013. Questa unità offre un portfolio completo di prodotti, sistemi e servizi per diverse tipologie di installazioni solari, è attualmente integrata nel Business Electrification di ABB e ha realizzato un fatturato di circa 290 milioni di dollari nel 2018.

L’operazione dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2020 assicurando una transizione agevole per clienti e dipendenti.

In Italia, all’interno della società Power-One Italy, è presente, oltre all’attività relativa agli inverter solari, anche l’unità operativa che si occupa di sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici. In linea con la strategia del Gruppo di sviluppo delle tecnologie per la mobilità sostenibile, questa unità resterà in ABB.

“La cessione è in linea con la nostra strategia di gestione sistematica del portfolio per rafforzare la nostra competitività e la focalizzazione su segmenti ad elevata crescita e redditività. – ha sottolineato Tarak Mehta, Presidente del business Electrification di ABB – Il mercato del solare rappresenta per Fimer un’area di focalizzazione consolidata ed è per questo che li riteniamo i proprietari ideali per il business degli inverter solari di ABB. ABB continuerà a integrare l’energia solare nelle sue soluzioni per building intelligenti, lo storage e i sistemi di ricarica per veicoli elettrici grazie alle soluzioni di bassa e media tensione. “

“Per Fimer questo è un passo avanti nello sviluppo della del business del solare. – ha aggiunto Filippo Carzaniga, Chief Executive Officer of Fimer – Il nostro impegno a fare la differenza nel mercato dell’energia, continuerà attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme di prodotto e tecnologie digitali innovative. Con un portfolio ancora più solido, siamo meglio posizionati per affrontare il futuro di questo business sempre più strategico.”

Rifiuti elettronici RAEE, nel 2018 raccolte 24mila tonnellate

telefoni rifiuti RAEEIl rapporto sociale di Ecolight, consorzio nazionale no profit impegnato da dieci anni nella gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti mostra dati incoraggianti: circa 24.000 tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un tasso di recupero superiore al 97% e un impegno nell’Uno contro Uno che è valso 300 tonnellate nel 2018.

Ecolight l’anno scorso ha confermato i risultati dell’anno precedente, indicando però strade innovative per la raccolta della spazzatura hi-tech, soprattutto in vista degli obiettivi europei che proprio a fine 2019 si innalzeranno ancora.

“Il Rapporto sociale del consorzio è un documento che guarda al futuro, alle sfide che abbiamo davanti e prova a indicare delle soluzioni. – spiega Walter Camarda, presidente di Ecolight – Il pacchetto relativo all’economia circolare, che è stato vagliato dal Parlamento UE proprio l’anno scorso, non deve essere visto come un mero elenco di prescrizioni, ma un percorso da fare. Affinché la visione circolare possa trovare concretezza è indispensabile che ciascuno faccia il proprio compito fino in fondo».

“Il consorzio ha servito oltre 3.000 punti di prelievo in tutta Italia, dagli oltre 700 in Lombardia fino ai 19 del Molise. – aggiunge il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio – Un’azione capillare e puntuale, come testimoniato dal grado di efficienza del servizio che è stato superiore al 98%. A questi si aggiungono gli oltre 2.500 ritiri che sono stati fatti presso i punti vendita nel rispetto di quanto previsto dall’Uno contro Uno e che hanno permesso la raccolta di 300 tonnellate di RAEE. Nell’anno i consumatori hanno lasciato in negozio più di 42 mila elettrodomestici non più funzionanti al momento dell’acquisto di un altro elettrodomestico di equivalente funzionalità”.

Sul fonte dell’Uno contro Zero, che prevede la possibilità per i consumatori di lasciare le piccole apparecchiature elettroniche non funzionanti nei negozi di grandi dimensioni (quelli con più di 400 mq di superficie di vendita dedicata al materiale elettronico) senza alcun obbligo di acquisto, Ecolight ha effettuato 132 missioni, arrivando a ritirare 460 kg di RAEE, prevalentemente piccoli elettrodomestici e cellulari rotti.

Dai RAEE all’economia circolare

Riciclo economia circolareNell’ottica di attuare l’economia circolare, la sfida è duplice, in particolare in vista del target europeo previsto per il 2019.
“Entro la fine di quest’anno l’Italia è chiamata a raccogliere il 65% delle apparecchiature immesse calcolato sulla media dei tre anni precedenti. – ricorda ancora Dezio – Un obiettivo importante e che può essere raggiunto in due modi: un potenziamento della raccolta, andando incontro ai cittadini, sensibilizzandoli sulla necessità di conferire in modo differenziato non solamente frigoriferi e forni, ma anche e soprattutto smartphone, frullatori e lampadine non più funzionanti; e ancora, un freno ai canali di raccolta paralleli. Si stima che almeno due terzi dei RAEE prodotti siano gestiti al di fuori del sistema, senza che vi sia un controllo sulla filiera, sul recupero e sul riciclo».

I rifiuti elettronici sono del resto una risorsa importante. Come testimoniato dall’attività di Ecolight, sono riciclabili per oltre il 97% del loro peso. Il consorzio ha infatti inviato a recupero più di 8.570 tonnellate di ferro, oltre 6.500 tonnellate di materie plastiche, quasi 2.000 tonnellate di vetro e 1.000 tonnellate di metalli non ferrosi.
“È il primo passo di un’economia circolare concreta nella quale crediamo profondamente”, conclude Dezio.

Nel livornese i rifiuti diventano elettricità per i cittadini

Energia elettrica pulita? Si, grazie! I rifiuti diventano elettricità

Da pochi giorni a disposizione dei cittadini di Rosignano Marittimo, e di due comuni limitrofi nella zona del livornese, c’è uno sportello dove sottoscrivere un contratto attualmente molto particolare, anche se la speranza è che nel futuro lo stesso contratto diventi invece un’opportunità normale in tante altre zone del nostro Paese. Di che cosa si tratta? Semplicemente di un modo diverso e sostenibile di ricevere l’energia elettrica necessaria nelle abitazioni, negli uffici e nelle imprese.

Alle Morelline di Rosignano Marittimo è infatti attivo il primo sportello presso cui i residenti dei comuni di Rosignano Marittimo, Santa Luce e Castellina Marittima possono sottoscrivere “Scapigliato Energia”, il contratto per l’energia elettrica rinnovabile prodotta dai rifiuti che sconta dal 20% al 100% la componente energia in bolletta secondo la vicinanza alla discarica.

Progetto realizzato all’insegna dell’economia circolare

Rifiuti diventano elettricità Per il polo impiantistico di Scapigliato, nato come discarica controllata di rifiuti del territorio della Bassa Val di Cecina nel 1982, si tratta del raggiungimento di un traguardo importante all’insegna dell’economia circolare, appunto il restituire ai cittadini energia elettrica pulita prodotta dai rifiuti. Un progetto innovativo e unico in Italia, pioniere di un nuovo modo di concepire lo smaltimento del rifiuto in un’ottica di trasformazione, recupero e potenziale re-immissione sul mercato. E nelle prossime settimane sarà attivato anche uno sportello itinerante nelle varie zone interessate dal progetto, mentre la fornitura effettiva di energia verrà attivata ufficialmente a partire dal mese di settembre.

Grazie al recupero del biogas di discarica, ogni anno Scapigliato produce già circa 25 milioni di kiloWattora di energia che da adesso, grazie all’accordo col gestore E.Co., potrà essere restituita al territorio attraverso la bolletta con il marchio “Scapigliato Energia”. Sottoscrivendo il contratto, sarà inoltre possibile ottenere tariffe agevolate per la fornitura di metano, attraverso una card che consentirà la ricarica gratuita per le auto elettriche o ibride sui 12 punti di ricarica che saranno installati da Scapigliato sul territorio, oltre a sconti sulle iniziative culturali e gli spettacoli dell’associazione teatrale Armunia.

“Crediamo sia il modo giusto di rendere Scapigliato sempre più una realtà non solo utile per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti – ha spiegato il presidente Alessandro Giari – ma anche uno strumento efficace per alleggerire il peso dei costi dei servizi per i cittadini e per le imprese”. Come detto, il contratto per l’energia elettrica rinnovabile prodotta dai rifiuti sconterà in modo variabile la componente energia in bolletta a seconda dell’ubicazione dei residenti che lo sottoscrivono.

I rifiuti diventano elettricità: sostenibilità e risparmi in bolletta

In particolare, il territorio circostante la discarica verrà suddiviso in tre fasce: la fascia A che comprende cittadini e aziende situati nel raggio di 1,5 chilometri di distanza dalla discarica che, sottoscrivendo il contratto, avranno un abbattimento totale (esclusa Iva e accise varie) del costo dell’energia.

C’è poi la fascia B, comprendente i territori nel raggio di 5 chilometri dagli impianti (Castelnuovo, Gabbro, Nibbiaia, l’Acquabona e la Pieve di Santa Luce) i cui residenti avranno da contratto ribassi compresi tra il 40 e il 50%.

Infine, la fascia C che darà diritto ad un 20-30% di sconto e che comprende le aree di Rosignano Solvay, Vada, Castiglioncello, Castellina Santa Luce.

Va ricordato che “Scapigliato Energia” si inserisce nel contesto della Fabbrica del Futuro, ovvero il progetto messo a punto da Rea Impianti, in linea con i principi e le politiche europee sull’economia circolare, che mira ad un superamento del concetto di discarica come puro smaltimento dei rifiuti in favore di un impianto innovativo per il recupero dei rifiuti a beneficio soprattutto dei cittadini.

Università efficiente: quando HVAC e termoregolazione fanno la differenza

Storie di risparmio energetico, comfort e università efficiente a Lisbona. In linea con la filosofia green di una realtà accademica d’eccellenza nel settore economico-finanziario, la Nova School of Business and Economics (Nova SBE) della capitale portoghese ha scelto le soluzioni HVAC di LG per la gestione climatica del nuovo campus universitario.

sistemi HVAC LG Multi V nel campus Nove SBE di LisbonaIn un solo anno di operatività a pieno regime, l’avveniristico polo di Carcavelos ha superato la precedente sede sia per il numero di progetti accademici sia nelle interazioni commerciali. Senza dimenticare gli importanti standard di sostenibilità, che proiettano Nova SBE nella “gara” per posizionarsi tra i primi 20 campus della GreenMetric World University Ranking, dedicata alle realtà accademiche amiche dell’ambiente.

Il segreto del successo? Un progetto globale di integrazione impiantistica, autosufficienza energetica ed economia circolare che abbraccia le tecnologie più innovative.

Come nascono le università efficienti?

La nuova struttura integra i principi di sostenibilità fin dalle fondamenta: un canale di raffrescamento sotterraneo naturale e un sistema di oltre 900 pannelli solari dislocati sui tetti degli edifici – superficie totale 1.050 m2 e capacità combinata 250 kW -, garantiscono isolamento termico e autosufficienza energetica. Tra le caratteristiche green del campus, i sensori smart per evitare sprechi idrici, i punti di ricarica per le auto elettriche e l’ottimizzazione della raccolta differenziata, supportata anche da un apposito accordo con il governo portoghese.

Completano il quadro sostenibile l’impiantistica in classe A+ e, in particolare, le soluzioni di climatizzazione e riscaldamento targate LG Business Solutions.

Soluzioni HVAC: come individuare la giusta tecnologia

Multi V 5 LGIn una struttura moderna e multifunzionale come il campus di Nova SBE, è fondamentale che anche il lato comfort sia efficiente e sostenibile. La soluzione HVAC più idonea a perseguire tale scopo, doveva tenere conto di tre fondamentali esigenze:

La risposta si chiama LG Multi V 5, soluzione VRF scelta per la flessibilità, l’efficienza operativa e la robustezza dello scambiatore di calore Ocean Black Fin, ideale in caso di agenti atmosferici corrosivi. Il sistema HVAC implementato nel campus è composto da 200 unità interne e 53 esterne, abbinate a 50 unità di trattamento aria, per una capacità totale di 2,1 MW.

Termoregolazione e monitoraggio, ultimo passo per l’università efficiente

Alla tecnologia HVAC si associa il controllo ESP (External Static Pressure) delle unità canalizzate, per regolare puntualmente la portata d’aria richiesta da ogni singolo ambiente, mantenendo la temperatura confortevole indipendentemente dall’altezza del soffitto o dal tipo di spazio. Inoltre, il controllo centralizzato e da remoto permette ai tecnici del campus di gestire a distanza le unità dislocate nella struttura.

Ulteriore tassello digitale della scelta tecnologica LG, il sistema proprietario di software engineering LATS utile a effettuare analisi e monitoraggio dei costi dell’energia. I risultati delle simulazioni vengono utilizzati dai clienti anche nella fase precedente all’installazione, per prevedere i costi operativi e fissare eventuali limiti ai consumi energetici.

Ecco come il campus universitario Nova SBE interpreta una filosofia eco-friendly sempre più diffusa nelle nuove costruzioni pubbliche e private.

Nova SBE incarna un virtuoso esempio di università efficiente, fatto di autosufficienza energetica, comfort e termoregolazione smart

La digitalizzazione dinamica a Light + Building 2020

All’ insegna del motto Connecting. Pioneering. Fascinating., Light + Building 2020 festeggia vent’anni di presenza nel settore dell’illuminazione e della building automation.

Dall’8 al 13 marzo 2020, riflettori puntati sul networking di sistemi intelligenti di building automation così come sull’influenza del lighting design orientato al futuro.

I temi di Light + Building 2020

La Digitalizzazione dinamica è il fil rouge della nuova edizione che sarà declinato nelle tematiche:

light+building-2018L’offerta internazionale e i temi top di Light + Building 2020 saranno completati dall’ampio programma di eventi collaterali. A ciascun target group di visitatori – architetti, designer, commercianti, artigiani, imprenditori, ingegneri, arredatori e progettisti – Light + Building offre eventi mirati.

Luminale: la luce che coinvolge la città

Anche in occasione del suo 20°anniversario Light + Building propone il light event aperto al pubblico Luminale, che si svolgerà dal 12 al 15 marzo 2020. Luminale s’impone come la Biennale dell’arte della luce e del design urbano, con l’obiettivo di fornire nuovi impulsi a cavallo tra arte, tecnologia e urbanità per rendere la città un luogo affascinante, proiettato verso il futuro, nonché un creative hub.

Smart mobility: primo parcheggio per auto elettriche

Presso il Marina Porto Antico di Genova è stato realizzato il primo parcheggio in Italia con un piano interamente equipaggiato per ricaricare auto elettriche con 33 colonnine di ricarica per un totale di 150 posti auto in modo da assicurare la massima fruibilità. Un’iniziativa che rientra nel piano di sviluppo della smart mobility di Genova, ha come obiettivo quello di rendere la ricarica agevole e user-friendly in tutti i settori agevolandone lo sviluppo e la diffusione nel settore pubblico, privato aziendale e condominiale.

È stato studiato un software in grado di integrare il sistema di ricarica con quello di pagamento della sosta da Bft, azienda attiva nel settore dell’Home, Building e Access Automation.

Tra le soluzioni per il mondo Urban di Bft, infatti, sono previsti sistemi di parcheggio collettivo e commerciale, in grado di operare in modalità stand-alone.

La tecnologia E-Ready al servizio della Smart Mobility

smart mobility a Genova BFTGrazie al software dotato di tecnologia E-Ready, ogni utente può parcheggiare, avviare la ricarica della propria macchina e pagare l’importo della sosta attraverso l’utilizzo di un unico ticket. Il sistema E-Ready consente di integrare il funzionamento tra i diversi dispositivi del sistema di parcheggio e il calcolo della tariffa.

Il software prevede l’identificazione del veicolo attraverso il barcode sul ticket di sosta, la richiesta di autorizzazione al sistema, l’abilitazione alla carica dell’auto e l’invio di una tariffa forfettaria di addebito da sommare alla tariffa del parcheggio.

In questo modo, l’utente potrà pagare la tariffa di ricarica dell’auto (in base al consumo) e quella del parcheggio utilizzando un unico ticket e direttamente alla cassa automatica.

Fotovoltaico italiano: Conto Rinnovabili promette il salto di qualità

Fare rete, con Conto Rinnovabili, a favore del fotovoltaico italiano. Paragonato a Paesi dove l’energia green ha mantenuto e mantiene buoni andamenti anche in assenza di incentivi statali, il mercato italiano denota una forte dipendenza dal pubblico. Conto Rinnovabili rompe con il passato, proponendo un sostegno all’adozione del fotovoltaico di natura completamente privata, nato dal coinvolgimento dell’intera filiera dell’energia solare in progetti a valore aggiunto.

Ulteriore tassello della rivoluzione energetica presentata lo scorso maggio a Milano, la partnership con il distributore fiorentino P.M. Service orientata alla qualità dei servizi offerti alle piccole medie imprese che scelgono l’energia pulita. Protagoniste dell’iniziativa, le soluzioni tecnologiche di Goodwe, QCells gruppo Hanwha, Solar Edge, TSC e Omnia Genius.

Chi può chiedere gli incentivi di Conto Rinnovabili?

Persone giuridiche, fisiche, soggetti pubblici, condomini, società sportive, enti e associazioni, a condizione che installino un nuovo impianto dotato di una potenza compresa tra 15 kWp e 500 kWp. Altro requisito fondamentale per accedere agli incentivi, rivolgersi a società installatrici accreditate da Conto Rinnovabili.

Gli incentivi promossi da Conto Rinnovabili riguardano tutta l’energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico per la durata di 4 anni e vengono erogati su base trimestrale tramite bonifico bancario. Ecco gli estremi economici del “patto” rinnovabile:

Conto Rinnovabili è inoltre cumulabile con superammortamento, Decreto Fer, detrazione fiscale e scambio sul posto.

Opportunità per i professionisti del fotovoltaico italiano

Guardando al versante professionale, Conto Rinnovabili accoglie nella propria rete ogni installatore che superi la preliminare selezione dedicata alla valutazione dei requisiti tecnico-professionali tramite un questionario di 60 domande. Superata la verifica, il professionista sottoscriverà un accordo quadro e potrà usufruire di: materiali (pannelli e inverter), portale dedicato e supporto di tecnici pronti ad affiancare il partner per ogni esigenza.

Un’innovativa forma imprenditoriale possibile grazie al coinvolgimento dell’intera filiera del fotovoltaico italiano, che ha permesso a Conti Rinnovabili di raggiungere grandi economie di scala e di trasferire tutto il valore generato all’utente finale.

NaturaSì a Genova: spesa sostenibile, anche nel clima

Quanta energia consumano i negozi italiani? Parlare di spesa sostenibile, vista l’urgenza di “salvare” il pianeta dal cambiamento climatico, significa anche fare la differenza nell’efficienza dei punti vendita stessi.

Un significativo passo avanti in questa direzione viene dal nuovo negozio di NaturaSì a Genova: se la media nazionale dei consumi energetici di esercizi commerciali e abitazioni tocca i 180 kWh/m2anno, la struttura del capoluogo ligure scende a 5 kWh/m2anno. Alla base di questo valore trenta volte inferiore alla media italiana, l’efficienza energetica dell’impianto di climatizzazione e di refrigerazione dell’intera catena del freddo realizzato con tecnologia Daikin.

Cosa vuol dire negozio a emissioni zero?

spesa sostenibile con Daikin Natura Sì GenovaIl progetto sostenibile di NaturaSì, inaugurato lo scorso marzo, non riguarda solo la climatizzazione: l’impianto fotovoltaico connesso ai di comfort e refrigerazione massimizza i consumi e trasforma lo spazio di vendita in un vero e proprio negozio a emissioni zero. L’energia solare copre infatti gran parte del fabbisogno energetico dell’edificio, completato dall’energia assorbita dalla rete e prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili certificate.

La struttura certificata CasaClima Work&Life è anche una “macchina termica”, poiché recupera il calore prodotto dagli impianti di refrigerazione ed è dotata, all’esterno, di colonnina di ricarica per auto e moto elettriche. Completano il quadro sostenibile il trattamento dei rifiuti, l’uso di lampade ed elettrodomestici efficienti, l’uso di prodotti locali e il monitoraggio dei consumi.

Climatizzazione e refrigerazione efficienti, rinnovabili ed emissioni zero nel nuovo punto vendita genovese

Spesa sostenibile: i vantaggi di scegliere impianti integrati e smart

Impianti Daikin_Natura Sì GenovaPartendo appunto dal cuore dell’installazione sostenibile, il sistema compatto Conveni-Pack integra refrigerazione ad alta e bassa temperatura e climatizzazione – riscaldamento compreso-, garantendo il comfort desiderato per tutto l’anno. Grazie al recupero di calore disperso dal sistema di refrigerazione, ai sistemi di controllo e all’innovazione dei compressori, la soluzione scelta da NaturaSì può ridurre il consumo energetico degli edifici fino al 50%, rispetto ai tradizionali sistemi per uso commerciale.

Altro vantaggio chiave, per il benessere di clienti e dipendenti, la bassa rumorosità del Daikin Conveni-Pack, resa possibile da:

Ultima, non per importanza, la flessibilità di installazione della combinazione Daikin: le unità esterne possono essere raggruppate in blocchi o file oppure distribuite intorno all’edificio. Una soluzione versatile anche nelle scelte di posizionamento delle macchine, al di sopra o al di sotto dei banchi frigo, all’interno dell’edificio e, se necessario, con lunghe tubazioni.

La tecnologia Daikin e la filosofia green di NaturaSì si uniscono in un primo e virtuoso esempio di spazio commerciale a emissioni zero.