7 esperienze di comfort per BreezeleSS+

BreezeleSS+ è il climatizzatore split residenziale “senza soffio” che sfrutta una particolare tecnologia di dispersione dell’aria per raffrescare delicatamente l’ambiente,  progettato e realizzato da Midea.

Il climatizzatore è dotato di un sistema di diffusione con deflettori microforati: la tecnologia di dispersione del flusso d’aria utilizza i deflettori TwinFlap, provvisti di 7928 minuscole fessure su entrambe le alette, per offrire un raffreddamento costante e nessun getto d’aria. La struttura a clessidra dei fori è progettata con dimensioni e orientamenti diversi per una più ampia distribuzione del soffio e un raffrescamento uniforme senza getti.

Climatizzatore BreezeleSS di Midea

BreezeleSS+ è equipaggiato con gas refrigerante R32 ed è dotato di diverse funzioni come iECO che ottimizza il consumo di energia durante la notte o della regolazione intelligente della curva di riposo.

Cosa distingue il climatizzatore BreezeleSS+?

Climatizzatore BreezeleSS di Midea design ad aliBreezeleSS+ è il climatizzatore che si distingue per 7 caratteristiche: delicato (Soft), ad alta velocità di raffreddamento (Speed) e dalla speciale emissione a 360° (Surround), silenzioso (Silence), a basso consumo (Saving), adatto ad ogni esigenza di flusso (Sense) e semplice da gestire (Smart).

Soft (diffusione dell’aria) – Niente più flussi diretti grazie al sistema di diffusione con deflettori provvisti di 7928 minuscole fessure su entrambe le alette

Speed (raffrescamento rapido) – Grazie al compressore Inverter Quattro ultra-veloce (65Hz in 6s) e angolo del deflettore ampio 70 mm, BreezeleSS+ è in grado di abbassare la temperatura della stanza in meno di un minuto

Surround (distribuzione avvolgente) – Il sistema di diffusione sfrutta simultaneamente le tre innovative uscite laterali per generare il fresco: il design con scanalature a S orienta il flusso per una migliore circolazione laterale

Silence (ultra-silenzioso) – Il nuovissimo design aerodinamico del condotto dell’aria e della ventola assicurano un passaggio dell’aria fredda con il minimo attrito riducendo il rumore fino a 21 dB.

Saving (efficienza energetica) – Grazie al micro-chip dell’inverter e alle funzioni smart, BreezeleSS+ può funzionare stabilmente fino a 8 ore ad una frequenza bassissima, efficienza energetica in raffrescamento di livello A+++ e in riscaldamento pari ad A+.

Smart – L’app MideaAIR consente di accendere il climatizzatore, regolare il livello di umidità tra il 30% e il 90%. Inoltre, è in grado di avviare automaticamente la pulizia e programmare la curva di raffrescamento intelligente durante le ore di sonno

Sense (deflettori orientabili) – La regolazione simultanea di TwinFlap permette una climatizzazione flessibile: è possibile scegliere fra tre diverse modalità di flusso d’aria grazie alla regolazione dei doppi deflettori regolabili: Breeze Away dal getto orientato verso l’alto per raffreddare l’ambiente; Breeze Mild un gentile flusso diretto; BreezeleSS la soffusa climatizzazione che avvolge tutta la stanza

Auto elettriche, così le batterie durano di più

Vi siete mai chiesti perché la velocità di ricarica rapida dei veicoli elettrici indichi sempre una specifica percentuale di ricarica della batteria?
Da 0 all’80% in 60 minuti, oppure fino a 400 km di autonomia (che rappresentano l’80% dell’autonomia massima dichiarata di uno specifico modello) in tot minuti.
Perché sempre e solo l’80%?
Colpa della tecnologia alla base delle batterie al litio: se i modelli più recenti possono sopportare ricariche da 150, 300 o addirittura si vocifera di nuovi modelli da 500 kW, è altrettanto vero che le celle sono più delicate e che avvicinandosi alla carica massima il “rabbocco” avviene a pochi kW.

Non è un problema di tempistiche (dopotutto si ottiene una buona autonomia con l’80% di carica), ma quali sono le conseguenze di queste ricariche rapide sulle batterie? Siamo certi che l’80% rappresenti un limite di sicurezza per la salute delle batterie stesse?

Aumentare la durata delle batterie

Ricarica auto elettricaPiù le batterie invecchiano, più diminuiscono prestazioni, capacità e autonomia del veicolo. Per fare in modo che le batterie durino di più, Bosch sta sviluppando nuovi servizi cloud che si affiancano ai singoli sistemi di gestione della batteria dei veicoli.

Le funzioni smart del software nel cloud analizzano continuamente lo stato della batteria e agiscono di conseguenza per rallentare l’invecchiamento delle celle. Questi interventi possono ridurre l’usura della batteria, il componente più costoso di un veicolo elettrico, fino al 20%.

I servizi cloud utilizzano i dati raccolti in tempo reale dal veicolo e dall’ambiente circostante per ottimizzare ogni singola ricarica e per fornire ai guidatori, mediante il quadro strumenti, consigli di guida personalizzati su come conservare la potenza della batteria. Bosch ha chiamato questo nuovo servizio “Batteria nel cloud” e il primo cliente è la cinese DiDi, che sta equipaggiando un parco auto pilota con i servizi di Bosch per le batterie nella città di Xiamen.

Sfruttare i dati per migliori prestazioni

Ricarica rapida BoschSecondo gli esperti, la durata media delle attuali batterie agli ioni di litio è pari a 8-10 anni o 500-1.000 cicli di carica. In genere i produttori di batterie garantiscono un chilometraggio compreso tra 100.000 e 160.000 chilometri. Ma la rapidità di ricarica, il numero elevato di cicli di ricarica, lo stile di guida eccessivamente sportivo e temperature estremamente alte o basse sono fonti di stress che contribuiscono ad accelerare il processo di invecchiamento delle batterie.

Tutti i dati rilevanti per la batteria, come ad esempio temperatura ambiente attuale e abitudini di ricarica, vengono trasmessi in tempo reale al cloud, dove vengono valutati da algoritmi di apprendimento automatico.
Ad esempio, le batterie completamente cariche invecchiano più velocemente a temperature ambiente particolarmente alte o basse. I servizi cloud di Bosch garantiscono quindi che le batterie non si carichino al 100% quando fa troppo caldo o troppo freddo. Riducendo la carica della batteria di pochi punti percentuali la batteria è protetta dall’usura accidentale.

I servizi cloud ottimizzano anche il processo di ricarica, che comporta il rischio che le celle della batteria perdano permanentemente una parte delle proprie prestazioni e capacità e costituisce uno degli ostacoli principali alla creazione del mercato di massa dell’elettromobilità. Il software smart nel cloud può calcolare una curva di carica per ogni processo di ricarica, indipendentemente dal luogo in cui viene effettuato. La batteria viene quindi ricaricata al livello ottimale, e ciò contribuisce a preservarne le celle.

Alcune app già esistenti con timer di ricarica permettono ai guidatori soltanto di monitorare la durata del processo di ricarica, in modo che venga effettuata quando la richiesta di elettricità è bassa. La soluzione di Bosch invece offre un processo di ricarica ideato appositamente come parte integrante dei nuovi servizi dell’azienda per le batterie. Questi servizi ottimizzano sia la ricarica veloce che quella lenta e controllano i livelli di elettricità e tensione durante il processo di ricarica, prolungando la durata della batteria.

Ricarica batterie auto elettrica

Pompa di calore: perché “elettrificare” gli smart building

Di cosa è fatto uno smart building? La prima tecnologia impiantistica per sostenibilità ed efficienza, nell’era del full electric, è sicuramente la pompa di calore. Riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria sono infatti garantiti in ogni contesto da questi sistemi integrati che utilizzano l’energia rinnovabile di suolo, acqua e aria.

Un solo impianto intelligente, meno consumi, meno costi e, soprattutto, meno emissioni inquinanti. Sulla carta, l’arma perfetta per vincere le sfide di decarbonizzazione poste dal nuovo PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) e dagli obiettivi 2030. Nella pratica, in Italia c’è ancora molto da fare per favorire la diffusione delle pompe di calore e la loro integrazione con le fonti rinnovabili verso la realizzazione di edifici nZEB.

Un percorso fatto della sensibilità e delle competenze di ciascun attore della filiera impiantistica: ecco le opinioni emerse dal confronto tra le principali associazioni di categoria sul ruolo delle pompe di calore nella transizione energetica, in occasione dell’assemblea annuale di Assoclima.

La filiera impiantistica intorno a un tavolo per parlare del ruolo della pompa di calore nella transizione energetica italiana

Progettisti, formatori e informatori degli smart building

I progettisti sono anche i registi della filiera tecnologica delle pompe di calore: spetta a questa figura coniugare le esigenze di costruttori, installatori, committenza e utente finale. Un ruolo ibrido di tecnico, formatore e informatore spesso “minato” dalla confusione normativa e dal susseguirsi di obblighi difficili da interpretare. Aicarr chiede strategie di filiera che agevolino al progettista il compito di selezionare tecnologie in pompa di calore sia nelle nuove costruzioni sia nelle riqualificazioni.

Pompa di calore: i costruttori sono pronti

tavola-rotonda-assoclima-smart-building-e-pompa-di-calore.Se le pompe di calore sono il futuro dell’energia termica nel mondo, siamo sicuri che l’industria riesca a tenere il passo di una diffusione massiccia? Risponde, come ovvio, Assoclima: la disponibilità dei refrigeranti non è più un problema, lo sviluppo delle pompe di calore non ha limiti sia in termini di capacità produttiva sia in termini di fiducia in una tecnologia performante ed efficiente. La sfida, insomma, è quella di quadruplicare la fornitura entro il 2030, pensando in particolare alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Purché sussistano incentivi, tariffe elettriche adeguate e norme pronte a supportare professionisti e utenti finali.

La tecnologia c’è. E la formazione?

Tra gli ostacoli alla diffusione della pompa di calore, ci sono anche le competenze. La conferma viene da Angaisa, che sottolinea il ruolo chiave della distribuzione nella formazione dei professionisti, per far fronte a una conoscenza ancora lacunosa di questa tecnologia, soprattutto per quanto riguarda i sistemi idronici. Spesso, infatti, i professionisti sono restii nel proporre impianti full electric perché non sufficientemente preparati: se la filiera non vede il business con occhio concreto e “compatto”, sarà difficile ottenere risultati entro il 2030.

Installatori e pompe di calore: tutte le incertezze del decreto crescita

Sempre in tema di formazione, chi controlla i requisiti dei professionisti? Secondo Confartigianato c’è parecchia confusione anche sul chi fa cosa: gli installatori che rispettano le regole e ottengono determinate certificazioni si trovano a competere in un mercato privo di controlli, che gioca al ribasso.

A ciò si aggiunge la preoccupazione del settore per le novità sulla cessione del credito previste dal Decreto Crescita. Il cliente potrà giustamente avvalersi di questo strumento per “permettersi” un impianto a pompa di calore, ma chi pensa alle difficoltà delle piccole imprese di installazione? Tutti i rappresentanti della filiera sono concordi nel ritenere che il meccanismo di cessione del credito dovrebbe restare nelle mani delle società che normalmente offrono questi servizi, onde evitare distorsioni sul mercato.

6 proposte concrete per lo sviluppo delle pompe di calore

La promozione degli impianti termici a pompa di calore interessa dunque tutti i player della filiera, animati dal primario obiettivo di spingere l’Italia sostenibile al traguardo 2030.

Cosa manca per cogliere le sfide del PNIEC? Sinergia, massa critica e azioni di advocacy per indirizzare il legislatore verso punti comuni e adeguatamente coordinati. Ecco le prime 6 proposte emerse dalla tavola rotonda di Assoclima:

Ma la partita delle pompe di calore si chiude solo considerando il reale destinatario di questa tecnologia: l’utente finale. I vantaggi devono raggiungere la sensibilità dei consumatori, sempre più attenti al risparmio, attraverso una comunicazione trasparente ed efficace sugli smart building, sugli scenari full electric e sulla pompa di calore.

Smart Light: scegliere la soluzione giusta per ogni ambiente

L’illuminazione è fondamentale per garantire il benessere delle persone che li vivono, in quanto incide direttamente sullo svolgimento delle loro attività e sulla percezione che hanno dello spazio. Con la Smart Light, però, il benessere si coniuga all’efficienza e al risparmio energetico.

Smart Light e risparmio energetico: le nuove lampadine intelligenti

Scegliere la luce giusta per gli ambienti in cui viviamo la nostra quotidianità è importantissimo e nel farlo è imprescindibile prendere in considerazione i consumi energetici che ne dipendono. Il primo passo in questo senso è stato introdurre i dispositivi a risparmio energetico, tanto che le tradizionali lampadine ad incandescenza sono state completamente sostituite da quelle LED, molto più efficienti.

illuminazione intelligente e smart homeMa con l’avvento della smart home, si vuole andare oltre il solo risparmio energetico e si aggiunge il tema dell’illuminazione intelligente. Ovvero, si parla di corpi illuminanti efficienti e improntati al risparmio energetico, che possono implementare ulteriori funzionalità, come il controllo a distanza, grazie alla loro possibilità di connettersi a Internet.

La gestione da remoto è possibile grazie a vari tipi di canali: le Smart Light Bulbs, infatti, possono connettersi tramite wi-fi, bluetooth o altri sistemi proprietari. L’obiettivo, però, non è quello di continuare a controllare, anche se in modo più efficiente, l’impianto, ma è quello di rendere l’illuminazione sempre più automatica, in grado di autoregolarsi in base alle condizioni ambientali e alle esigenze delle persone.

Ormai esistono sul mercato diversi dispositivi per l’illuminazione smart, che rispondono a tutte le esigenze del caso, anche economiche.

Come scegliere l’illuminazione intelligente per la casa

Per scegliere correttamente l’illuminazione intelligente per la propria casa, ci sono alcuni fattori da prendere in considerazione, in parte relativi all’effettiva “luce” emessa da una lampada, in parte legati alla sua “intelligenza”.

La maggior parte delle lampadine smart è a tecnologia LED, per cui difficilmente sarà necessario scegliere quale tipologia di lampada acquistare per risparmiare energia. Sarà comunque necessario considerare di che capacità luminosa abbiamo bisogno, scegliendo la lampadina che emette la quantità luminosa (espressa in Lumen) in base al tipo di ambiente. Se, invece, consideriamo la luce prodotta al metro quadro, l’unità di misura è il lux (lumen/mq). Per dare un’idea indicativa della luce da scegliere, ecco alcuni valori indicativi in lux per ogni ambiente: nelle cucine e nei soggiorni serve più luce, indicativamente intorno ai 150-200 lux; nelle camere da letto possono basta 50-100 lux, mentre nelle zone di passaggio circa 50 lux.

Un’altra importante caratteristica da valutare è la temperatura del colore della luce, da scegliere non solo in base al gusto personale, ma anche in funzione del tipo di stanza da illuminare. La temperatura del colore, che fondamentalmente è la tonalità della luce, è espressa in gradi Kelvin ed è tanto maggiore quanto è più fredda la luce (6500 K per il bianco freddo, fino a 2700 K il bianco caldo, tendente al giallo). Gli elementi che possono incidere nella scelta riguardano il tipo di attività da svolgere in un ambiente e le caratteristiche fisiche dello stesso, come le dimensioni e il colore delle finiture. Esistono lampadine smart in grado di cambiare colore nel campo RGB, grazie a dei comandi a distanza e l’uso di apposite app. Questo permetterebbe di adeguare il colore della luce in base alle necessità, scegliendo colori più freddi durante il giorno e colori più caldi la sera e in fase di rilassamento.

smart light e lampadine LED

Per quanto riguarda la smartness, invece, è importante considerare sia la modalità con cui si possono connettere i dispositivi componenti la rete di illuminazione, sia la compatibilità con eventuali assistenti vocali.

Una soluzione è quella di scegliere lampadine smart che integrano un sistema di connessione, realizzato grazie ad uno specifico protocollo di comunicazione (generalmente ZigBee o Z-wave). L’alternativa è procurarsi un bridge, generalmente più costoso. Infine, come detto, è sempre opportuno verificare con quali assistenti vocali sono compatibili le lampadine smart che si vogliono acquistare. Il comando tramite assistente vocale, infatti, è molto comodo e veloce ed esistono oggi diverse soluzioni disponibili sul mercato.

Per rendere la casa davvero intelligente, inoltre, è possibile combinare le lampadine smart con altri dispositivi IoT, così da creare scenari e rendere l’illuminazione più automatica, ad esempio grazie a sensori di presenza o di rilevazione delle condizioni di luce in una stanza.

I sistemi VRF: soluzioni efficienti e allo stato dell’arte

Per il settore della climatizzazione, il 2018 si è concluso positivamente: lo testimoniano i dati delle rilevazioni trimestrali sul mercato interno di Assoclima, l’associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione federata ad Anima e che rappresenta, tra le altre, anche Mitsubishi Electric. Il comparto dell’espansione diretta ha registrato andamenti in crescita rispetto al 2017 in particolare per i sistemi mini VRF e VRF che hanno assistito a +16,9% a volume e +20,4% a valore. Sono numeri che non stupiscono poiché i sistemi a flusso di refrigerante variabile (VRF – Variable Refrigerant Flow), sono oggi una realtà importante nello scenario delle soluzioni dedicate agli impianti di climatizzazione.

Sistemi VRF: l’offerta Mitsubishi Electric

sistemi VRF Mistubishi Electric

Leggi e scarica il magazine digitale di ElettricoMagazine con le soluzioni di Mitsubishi Electric

I VRF, non solo hanno contribuito alla trasformazione della climatizzazione ambientale, ma oggi garantiscono soluzioni efficienti e competitive per la maggior parte delle applicazioni HVAC.

Oggi poi, impostare le modalità di funzionamento di un singolo impianto, visualizzare le condizioni meteo geolocalizzate, monitorare contemporaneamente più impianti dislocati su località diverse in qualunque momento e in qualunque luogo ci si trovi è possibile con il sistema di gestione e supervisione remota cloud per utilizzo professionale RMI (Remote Monitoring Interface) di Mitsubishi Electric. Si tratta di un sistema basato su Cloud Computing per la gestione, la supervisione, il monitoraggio energetico e la manutenzione delle soluzioni City Multi VRF, Commerciale e Residenziale, e dei moduli idronici Ecodan.

Tutto sotto controllo

Il sistema RMI permette la gestione, tramite App per Smartphones e Tablet o via internet con area web dedicata, dell’impianto di climatizzazione, di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria, monitorando continuativamente lo stato del sistema al fine di aumentare i livelli di efficienza operativa, diagnosticando preventivamente eventuali problematiche ed intervenendo in caso di disservizi del sistema.

Per la gestione in mobilità tramite smartphone e tablet basati su sistemi operativi Android e IOs è possibile scaricare la App dedicata disponibile su Google Play e App Store.

Grazie alla app è possibile:

Leggi (o scarica) l’approfondimento contenuto nel magazine digitale Edifici sostenibili e connessi

Serie Harmony: facilità d’uso e un design moderno e flessibile

Pulsanti, selettori e lampade spia per rispondere a tutte le applicazioni, anche le più gravose in ambienti polverosi o con temperature severe, in modo semplice e sicuro: serie Harmony di Schneider Electric!

La serie è conosciuta per funzionalità, design, qualità, robustezza e servizi personalizzati per progettare macchine e pannelli. Inoltre è assicurata anche la semplicità nella scelta prodotto: con solo 100 riferimenti prodotto viene coperto l’80% delle applicazioni.

pulsante illuminato serie HarmonyNuovi pannelli legenda personalizzati, nuovi bottoni e nuovi accessori facilitano il lavoro di costruttori di pannelli e macchine rispondendo ai gusti e alle preferenze dei clienti, integrando in modo elegante in pannelli e macchine le linee guida di brand o corporate identity e concretizzando soluzioni in linea con le diverse aspettative in termini di ergonomia, presentazione e sensibilità estetica.

La gamma Harmony offre strumenti online che assicurano una migliore esperienza cliente. Da qualsiasi computer o tablet è possibile utilizzare un selettore e un configuratore online dedicati alla gamma; i professionisti possono personalizzare i loro prodotti e testare differenti combinazioni di colore, dimensioni dei pulsanti di controllo, scritte di segnalazione.

La serie Harmony si arricchisce

I nuovi prodotti Harmony assicurano agli operatori sicurezza e produttività:

La gamma Harmony, parte integrante di EcoStruxure, si caratterizza per la completezza dell’offerta ed è disponibili sul mercato in ben 17.000 punti di vendita.

EcoStruxure consente di ottenere più sicurezza, affidabilità, efficienza, sostenibilità e connettività. Sfruttando l’evoluzione tecnologica di IoT, sensoristica, mobilità, cloud, analytics, cybersecurity consente di innovare a tutti i livelli, con prodotti connessi, sistemi di controllo edge, apps analytics e servizi.

Hai bisogno di qualità e robustezza senza compromessi? Scegli la serie Harmony

Focus impianti elettrici sicuri: cosa c’è da sapere

Le statistiche sullo stato di sicurezza degli impianti elettrici in Italia non sono rassicuranti. Un impianto elettrico a norma è essenziale per un corretto utilizzo delle apparecchiature presenti in un edificio, in un ufficio, in un’abitazione.

Impianti elettrici sicuri: 6 pericoli

1 – Invecchiamento
Un componente elettrico ha una vita media di 15/20 anni, quelli obsoleti potrebbero non funzionare più correttamente e causare gravi danni (corto circuiti e incendi)

2 – Contatti diretti
Venire a contatto con parti in tensione dell’impianto elettrico è molto pericoloso poiché provoca il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano: le parti in tensione devono essere correttamente isolate.

3 – Contatti indiretti
Può capitare che a causa di un guasto elettrico, le parti metalliche degli elettrodomestici vadano in tensione: è fondamentale che venga installato un interruttore differenziale nel quadro elettrico e che sia presente l’impianto di terra

4 – Presenza di acqua
L’acqua è un conduttore di elettricità: la presenza di apparecchi elettrici vicino a questo elemento aumenta i rischi di scosse elettriche

5- Utilizzo scorretto dell’impianto
Collegare alla stessa presa apparecchi utilizzatori mediante l’uso di ciabatte e adattatori può causare sovraccarichi dell’impianto e può dar luogo a corto circuiti e incendi

6 – FAI DA TE
Per modificare o aggiornare un impianto elettrico è obbligatorio rivolgersi a un professionista qualificato. Intervenire da soli può causare danni all’impianto stesso e portare a corto circuiti e incendi

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L’impianto elettrico è a norma e quindi sicuro? Purtroppo in Italia ci tantissimi impianti realizzati prima degli anni 90 che necessitano di essere nessi a norma. Scopri il Libretto d’Impianto elettrico che certifica la realizzazione di impianti elettrici che rispettano le normative e sono garanzia di qualità e affidabilità: una sicurezza per il consumatore e per il professionista!

In questo focus approfondimenti e soluzioni per rendere gli impianti elettrici sicuri

Protezione da sovratensioni su misura per inverter

Inverter fotovoltaico e protezione contro le sovratensioni: può funzionare?

Una protezione contro le sovratensioni sviluppata per il lato di uscita di inverter fotovoltaici aumenta la disponibilità a lungo termine degli impianti FV.
dispositivi AFDD S-ARC1 e DS-ARC1 di ABB

Interruttori S-ARC1 e DS-ARC1 per protezione da arco elettrico

I dispositivi AFDD S-ARC1 e DS-ARC1 di ABB proteggono le persone e i beni dal rischio di incendio rilevando tempestivamente i guasti da arco elettrico e disconnettendo il circuito interessato.
ABB visual protezione arco elettrico

Guida alla protezione da incendi generati da arco elettrico

Massima sicurezza negli edifici: i dispositivi AFDD proteggono le persone e i beni dal rischio di incendio rilevando tempestivamente i guasti da arco elettrico.
Micrologic Vigi di Schneider Electric

Protezione differenziale integrata con Micrologic Vigi

Da Schneider Electric la gamma di unità di controllo Micrologic Vigi con la protezione differenziale integrata per gli interruttori automatici scatolati Compact NSX.
Innovazione e sicurezza elettrica

Innovazione e sicurezza elettrica

L’associazione Prosiel è in prima linea nella promozione della cultura della sicurezza e dell’innovazione elettrica e nel trasmettere i benefici dell’uso efficiente delle tecnologie per l’automazione degli edifici.
restart autotest Geviss protezione continua

Sicurezza e protezione continua con ReStart

L’impianto elettrico è sicuro? Le persone e le cose sono protette? I dispositivi di protezione ReStart sono in grado di garantire totale sicurezza e continuità.
BTdin Stop Arc protezione arco elettrico

Dispositivi di rilevamento dell’arco elettrico

BTdin Stop Arc è il dispositivo di Bticino adatto per la protezione contro l’arco elettrico, sovraccarichi, cortocircuiti e correnti di guasto a terra.
Impianti a Livelli

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

Rubrica di approfondimento tecnico-normativo realizzata dagli esperti Impianti a Livelli – Oggi si parla di AFDD (Arc Fault Detection Devices), dispositivi di rilevamento di guasto per arco elettrico introdotti dalla CEI EN 62606.

Inaugurato il nuovo Innovation Hub EcoStruxure for Retail

Inaugurato il 25 luglio il nuovo centro demo realizzato da Eliwell e Schneider Electric, Innovation Hub EcoStruxure for Retail, è un vero e proprio hub per toccare con mano le tecnologie dedicate al mondo del supermercato e del convenience store.

Situato all’interno della sede di Eliwell ad Alpago (Belluno), l’Innovation Hub è un ambiente dove è possibile vedere applicate le soluzioni per l’automazione ed il controllo di un supermercato: dal monitoraggio energetico alla gestione degli accessi e dell’illuminazione, inclusa quella di emergenza, fino ai sistemi di refrigerazione e HVAC, per una gestione intelligente dell’intero edificio.

Innovation Hub EcoStruxure for Retail a Belluno

Sandro Battagli, VP Eliwell & HVAC-R Machine Solutions

“Abbiamo voluto fortemente questo centro demo per riuscire a trasferire attraverso un’esperienza realistica le innovazioni e le potenzialità delle nostre soluzioni. – ha sottolineato Sandro Battagli, VP Eliwell & HVAC-R Machine Solutions – In modo tale vogliamo far capire a clienti e partner quali siano i vantaggi derivanti dall’installazione delle nostre tecnologie. L’Innovation Hub per Retail è un progetto che mette chiaramente in luce come dalla refrigerazione al Building l’integrazione sia totale”.

Questo è un centro internazionale dove know how ed expertise specifiche di Eliwell e Schneider Electric si fondono diventando degli abilitatori per l’efficienza energetica, la sostenibilità e la digitalizzazione. Verrà, inoltre, utilizzato per sperimentare tecnologie termodinamiche all’avanguardia, a servizio di una refrigerazione ecosostenibile.

Perché l’Innovation Hub è stato fatto in Eliwell?

“La risposta è decisamente facile, l’Italia nel settore della refrigerazione è un riferimento a livello mondiale e noi come Eliwell abbiamo 40 anni di esperienza nella refrigerazione, abbiamo sviluppato tecnologie per il controllo della refrigerazione negli ultimi 40 anni. Oggi abbiamo all’attivo più di 5000 supermercati nel mondo controllati con i sistemi di telegestione. Con questo hub abbiamo la possibilità di dimostrare la nostra forza” ha raccontato Battagli.

La tecnologia diventa un’esperienza visiva e realistica

“Grazie all’Innovation Hub è possibile far percepire attraverso un’esperienza visiva e realistica, come la piattaforma EcoStruxure for Retail semplifichi la complessità di un punto vendita che ad oggi rappresenta una vera miniera di dati. – ha aggiunto Roberto Gerico, VP Digital Energy – Convertire questi dati in informazioni di valore, utili e utilizzabili da parte di operatori che devono prendere decisioni quotidianamente, è fondamentale. Oggi l’efficienza energetica e operativa rappresentano le sfide dei punti vendita. Noi in questo Innovation Hub abbiamo la possibilità di dimostrare con certezza che le tecnologie innovative ed emergenti possono essere integrate perfettamente”.

In un edificio o meglio in un supermercato è necessario risolvere tutte le criticità, dal confort alla sicurezza, dalla conservazione degli alimenti alla giusta illuminazione fino a tutti quei servizi che trasformano un punto vendita nel punto vendita preferito.

Innovation Hub EcoStruxure for Retail a Belluno

Oltre la tecnologia: i partner EcoXpert

“Quello che mi piace sottolineare è che questa iniziativa non è solo tecnologica, ma è anche didattica, formativa e soprattutto valorizzante e differenziante per la rete di esperti che stiamo creando, gli EcoXpert. – ha enfatizzato Battagli – Il nostro obiettivo è fornire soluzioni chiavi in mano attraverso i nostri partner certificati a garanzia di affidabilità, qualità e servizio”.

La rete di partner EcoXpert conta ad oggi 3500 esperti nelle tecnologie Schneider Electric dall’automazione all’energia e nella loro integrazione. L’obiettivo è renderli esperti anche nella refrigerazione in modo che siano in grado di integrare e offrite tutte le soluzioni anche per i supermercati.

Le soluzioni di controllo e gestione della refrigerazione Eliwell diventano dunque parte integrante e abilitante dell’ecosistema EcoStruxure.

Innovation Hub EcoStruxure for Retail

innovation hub realtà virtualeL’Innovation Hub intende far provare concretamente le potenzialità di EcoStruxure for Retail, la piattaforma su cui convergono le soluzioni per rendere un punto vendita sempre più interconnesso e intelligente per garantire ai clienti una maggiore sicurezza, affidabilità e sostenibilità, una migliore gestione del punto vendita sia dal punto di vista operativo che energetico, e per offrire ai consumatori una migliore esperienza d’acquisto.

EcoStruxure è una piattaforma aperta su 3 livelli:

All’interno dell’Innovation Hub EcoStruxure for Retail è possibile anche vedere l’integrazione di tecnologie dei partner, come l’unità di condensazione CO2 di Panasonic combinata con il controllore Eliwell ColdFace e collegata al sistema Televis per il monitoraggio e la manutenzione a distanza.

La tecnologia diventa accessibile per tutti

Innovation Hub EcoStruxure for Retail a Belluno taglio del nastroInnovation Hub EcoStruxure for Retail è un piccolo negozio di quartiere dove sono installate le soluzioni per la gestione, il controllo e il monitoraggio e le nuove soluzioni con refrigeranti naturali – come spiegato Mauro del Barba, Responsabile Marketing del segmento supermercati – Il nostro obiettivo è coniugare efficienza e semplicità, questo significa realizzare soluzioni e sistemi efficienti, ma al tempo stesso facili da installare, utilizzare e manutenere. La tecnologia deve essere accessibile a tutti e soprattutto adattabile da tutte le figure della filiera della refrigerazione, anche dai piccoli installatori”.

L’Innovation Hub trasforma in realtà i 3 punti chiave dell’azienda: efficienza, sostenibilità e semplicità!

Sistemi Energetici 4.1: il nuovo volume di VP Solar

Azioni concrete per concorrere alla lotta ai cambiamenti climatici con la prospettiva dell’energia digitale: VP Solar – distributore B2B di soluzioni energetiche, come sistemi fotovoltaici, di storage e per la ricarica di auto elettriche – presenta il nuovo libro “Sistemi Energetici 4.1, Tecnologie integrate per l’energia rinnovabile”.

Il libro si concentra si alcune tematiche:

Le rinnovabili rappresentano la maggior parte dei nuovi impianti di produzione energetica, con oltre il 65% di potenza installata annua. Oggi il fotovoltaico è molto competitivo e garantisce sempre performance maggiori grazie alle nuove tecnologie.

I trend vedono l’integrazione con soluzioni si accumulo, storage con le batterie al litio per un autoconsumo consapevole e intelligente e la mobilità elettrica.
L’obiettivo finale è quello di realizzare edifici sempre più sostenibili e intelligenti con l’utilizzo delle migliori soluzioni presenti sul mercato.

Non mancano anche indicazioni sugli sviluppi futuri, come il V2G (Vehicle to grid), vero driver della crescita della mobilità elettrica che dovrà anche integrare soluzioni Blockchain.

Come ricevere la versione digitale di Sistemi Energetici 4.1

Il libro realizzato in versione digitale e dedicato ai professionisti del settore ed è disponibile al seguente link.

Inverter fotovoltaico e protezione contro le sovratensioni: può funzionare?

In molti impianti fotovoltaici, gli inverter fotovoltaici devono essere protetti da sovratensioni non solo in ingresso, ma anche in uscita. La “semplice” installazione di una protezione contro le sovratensioni standard spesso non funziona a causa dell’elettronica di potenza presente nei convertitori di corrente.

Sono necessari dispositivi di protezione sviluppati specificatamente per questa applicazione sono in grado di risolvere il problema.

Protezione da sovratensioni su misura per inverter

Gli inverter fotovoltaici sfruttano l’elettronica di potenza per generare la tensione di uscita sinusoidale dalla tensione continua in ingresso, accendendo e spegnendo l’elettronica di potenza in una determinata sequenza temporale per creare un andamento sinusoidale della tensione (Figura 1).

Figura-1-Protezione-da-sovratenzioni-per-inverter-fotovoltaico

Figura 1 – L’inverter trasforma la tensione continua in ingresso (verde) in tensione di clock (grigio) che viene attenuata tra l’altro con l’aiuto di condensatori. Il valore istantaneo della risultante tensione sinusoidale (blu) dipende dal tempo per il quale uDC rimane applicata: maggiore è la durata di applicazione di uDC, più alta è la tensione risultante. Il filtro riduce i segmenti della tensione con frequenze oltre i 150 kHz

A causa della frequenza di clock, alla tensione d’uscita si sovrappongono picchi di tensione, effetto rientrante nell’ambito della compatibilità elettromagnetica (EMC).

Gli aspetti normativi

Le apparecchiature elettriche ed elettroniche commercializzate o importate in Europa devono soddisfare i requisiti della direttiva EMC 2014/30/CE. Per evitare disturbi reciproci e non previsti, tale direttiva impone ai dispositivi che:

Le norme settoriali di base contenute nella direttiva sulle emissioni elettromagnetiche definiscono i valori limite in funzione della frequenza. In entrambe le norme sono considerate frequenze oltre i 150 kHz, in anche frequenze da 0 … 2 kHz. Per ridurre i disturbi in questi intervalli di frequenza vengono introdotte varie contromisure, come l’impiego di filtri.

Tuttavia, le frequenze di clock degli inverter si trovano nel “selvaggio West dell’EMC”, vale a dire nell’intervallo di kHz ad una sola cifra oppure nel range più basso dei valori kHz a due cifre. Le emissioni elettromagnetiche, causate dal clocking dell’elettronica di potenza, non sono quindi soggette ad alcuna limitazione normativa.

Impatto sui dispositivi di protezione contro le sovratensioni

C’è da aspettarsi, dunque, che possano verificarsi disturbi sotto forma di sovratensioni che, a seconda del circuito, si presentano in misura maggiore tra conduttori attivi e conduttore di protezione/terra rispetto a quelli tra conduttori attivi. A seconda della topologia dell’inverter, della tensione d’ingresso, dei tipi di filtro, eccetera possono raggiungere ampiezze di 1000 V ed oltre (Figura 2).

Protezione-da-sovratenzioni-per-inverter-fotovoltaico

Figura 2 -La tensione di uscita sinusoidale (blu) è sovrapposta a ripetuti picchi di tensione (grigio) la cui ampiezza può corrispondere alla tensione fotovoltaica (vedasi curva verde in figura 1). I picchi di tensione compaiono alla tensione di clock dell’elettronica di potenza dell’inverter e si sommano al valore istantaneo della tensione di uscita sinusoidale.

I dispositivi di protezione contro le sovratensioni –noti come SPD (Surge Protective Device) – sono in grado di limitare tali sovratensioni.

Sono concepiti per limitare sovratensioni transitorie della durata fino ad un millisecondo, tuttavia non possono farlo in modo continuativo perché, riscaldandosi ad ogni operazione di limitazione, devono anche nuovamente raffreddarsi. Quando un SPD standard basato su varistore è esposto ai ripetuti picchi di tensione descritti, li limita senza interruzioni e non è più in grado di raffreddarsi sufficientemente, con la conseguenza di un rapido invecchiamento ed il rischio di un potenziale guasto nel giro di pochi giorni o mesi anziché di molti anni.

Perché un SPD possa funzionare su un inverter deve quindi resistere ai picchi di tensione ripetuti. Nel caso di sovratensioni accoppiate deve limitare la tensione a valori tali da non danneggiare i dispositivi da proteggere.

Questa attenuazione viene gestita da due SPD di Phoenix Contact, entrambi costruiti in modo da rispondere solo a partire da una certa soglia di tensione. Le tensioni di risposta dinamica vengono scelte in modo tale che gli SPD siano di fatto isolati ai tipici picchi di tensione che si presentano ad una determinata tensione nominale. In questo modo, non vi è alcun surriscaldamento né alcun precoce invecchiamento. Essi scaricano le sovratensioni accoppiate, limitando la tensione ad un livello compatibile con gli impianti.

Caratteristiche specifiche per le applicazioni

Le applicazioni fotovoltaiche implicano potenze elevate. Per mantenere le correnti più basse possibili viene selezionata una tensione fotovoltaica elevata, vale a dire ≥ 1000 V DC. A seconda della messa a terra dell’impianto FV e della topologia dell’inverter, sulla tensione di uscita possono verificarsi ripetuti picchi di tensione. Ne sono soggetti soprattutto inverter FV senza isolamento galvanico, quindi senza trasformatore, perché non vi è il suo effetto attenuante.

In combinazione con un sistema fotovoltaico con cavo DC messo a terra, ad esempio con moduli a film sottile, alla tensione di uscita sinusoidale dell’inverter si sovrappongono picchi di tensione la cui ampiezza può corrispondere alla piena tensione fotovoltaica (figura 3). Il maggior valore istantaneo della tensione di uscita può corrispondere anche al picco della tensione di uscita sinusoidale (L-PE) più la tensione DC con temporizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Figura-3-Protezione-da-sovratensioni-per-inverter-fotovoltaici

Figura 3 – In impianti con linea fotovoltaica messa a terra (in questo caso è presente la linea tratteggiata) la linea DC ed il lato AC utilizzano la stessa terra. Con questo accoppiamento, i picchi di tensione in uscita potrebbero salire fino al livello della piena tensione fotovoltaica, soggetti quindi alla protezione contro le sovratensioni AC

In combinazione con un sistema fotovoltaico senza linea DC messa a terra, l’ampiezza dei picchi di tensione può corrispondere a metà della tensione DC, a causa di una “messa a terra indiretta” delle linee DC in seguito ad effetti capacitivi – ad esempio linee lunghe, filtri DC o protezione da sovratensioni.

Soluzioni per la protezione contro le sovratensioni

Protezione da sovratensioni per inverter fv

Una protezione contro le sovratensioni sviluppata per il lato di uscita di inverter fotovoltaici aumenta la disponibilità a lungo termine degli impianti FV

Con una tensione fotovoltaica di 1000 V DC ed una tensione di uscita di 230/400 V risulta un valore di picco (L-PE) fino a 1.324 V in impianti con linea DC messa a terra e fino a 824 V in impianti senza linea DC messa a terra. In questi casi, lo scaricatore di sovratensione VAL-MS 400/3+0/VF-FM di Phoenix Contact con una tensione di risposta dinamica di almeno 1,5 kV può essere utilizzato senza problemi.

In impianti più potenti con tensioni fotovoltaiche di 1500 V DC e tensioni di uscita di 400/690, anche i picchi (L-PE) salgono fino a valori di 2123 V in impianti con linea DC messa a terra e fino a 1373 V in impianti senza linea DC messa a terra. Per tali applicazioni risulta adatto lo scaricatore VAL-MS 800/30 VF/FM avente una tensione di risposta dinamica di almeno 2,2 kV.

In queste applicazioni, l’SPD esercita ma senza essere influenzato dai ripetitivi picchi di tensione, evitando con ciò il proprio prematuro l’invecchiamento.

Inverter fotovoltaici e protezione contro le sovratensioni: può funzionare?

La risposta a questa domanda è sì, funziona! Nel range delle frequenze di clock, le emissioni elettromagnetiche non sono regolate da normative. Ridurle sarà, nella maggior parte dei casi, difficile o economicamente privo di senso. Tuttavia, in queste applicazioni, i descritti dispositivi di protezione contro le sovratensioni possono essere impiegati senza problemi. Per completare la protezione, anche il lato fotovoltaico dell’inverter dovrebbe essere dotato di SPD (figura 3).

Protezione contro le sovratensioni su misura: perché è opportuna?

L’impiego di una apposita protezione contro le sovratensioni sull’inverter

Riferimento bibliografico

EN 61000-6-3:2007/A1:2011 – Compatibilità elettromagnetica (EMC) — Parte 6-3: Norme generiche – Emissione per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera
EN 61000-6-4:2007/A1:2011 – Compatibilità elettromagnetica (EMC) — Parte 6-4: Norme generiche – Emissione per gli ambienti industriali

Articolo redatto da Ing. industr. Julian Saele, Marketing Prodotti Protezione contro le sovratensioni, Phoenix Contact GmbH & Co. KG, Blomberg, Germania