Dichiarazione di conformità: cosa c’è da sapere e Faq – L’esperto risponde

La Dichiarazione di Conformità alla regola d’arte è un documento che l’installatore è obbligato a rilasciare quando viene realizzato un impianto tra quelli elencati all’art. 1 comma 2 del DM 37/08 (che ha sostituito la legge 46/90). Con la Dichiarazione di conformità (DI.CO.) l’installatore certifica che l’impianto è stato realizzato seguendo la regola dell’arte e rispetta gli standard di qualità e sicurezza.

Dichiarazione di Conformità: per quali impianti è richiesta?

Nell’articolo 1 del DM 37/08 vengono definiti gli impianti per i quali è necessario rilasciare la dichiarazione di conformità realizzati all’interno di edifici, indipendente dalla destinazione d’uso dell’edificio stesso:

I diversi aspetti della DI.CO

Quando si parla di Dichiarazione di conformità è necessario affrontare diverse tematiche relative al DM 37/08. ElettricoMagazine con esperti del settore ha realizzato una serie di articoli dedicati ai diversi aspetti della DI.CO. e al concetto della regola dell’arte.

DM 37/08: indicazioni dal MISE sulle abilitazioni limitate

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha fornito alcuni chiarimenti sulla possibilità che alcune imprese di installazioni impianti possano essere abilitate ai sensi del DM 37/08 solo per specifici settori. A questo link le abilitazioni limitate.

elettricista che lavora su impianto elettrico

Faq su Dichiarazione di conformità – DM 37/08

Sono un installatore di impianti elettrici. In caso di rifacimento parziale di un impianto all’interno di un appartamento, al fine di ottenere l’agibilità dal Comune, quali documenti devo rilasciare? La Dichiarazione di Conformità (DI.CO.), la Dichiarazione di Rispondenza (DI.RI.) o entrambe?

In caso di richiesta del certificato di agibilità la Dichiarazione di Conformità degli impianti è obbligatoria. La dichiarazione di conformità dell’impianto va presentata allo sportello unico dell’edilizia entro 30 giorni dal termine dei lavori. L’ufficio comunale provvederà  a sua volta a inviare la documentazione alla Camera di Commercio, ente responsabile dei controlli. Il riferimento legislativo è il DM 37/08, articolo 7, commi 1 e 3, che stabiliscono che, al termine dei lavori, l’impresa che ha modificato o installato l’impianto deve rilasciare al committente la dichiarazione di conformità composta dalla relazione dei materiali utilizzati, dalla modulistica allegata nel decreto e dagli elaborati di progetto (se dovuti in base a quanto disposto dall’Allegato I). In caso di modifica di un impianto esistente, il certificato è relativo alla sola parte modificata, anche se deve considerare la funzionalità e la sicurezza della totalità dell’impianto, sulla base della Dichiarazione di Conformità relativa alla parte preesistente.
L’art. 7, comma 6 del DM 37/08 dispone altresì che la Dichiarazione di Rispondenza (DI.RI.) si renda necessaria solo qualora il certificato di conformità (dell’impianto preesistente) non sia stato prodotto o non sia reperibile e solo se gli impianti siano stati realizzati prima dell’entrata in vigore del DM 37/08. La dichiarazione deve essere fatta da un tecnico abilitato come impiantista o dal responsabile tecnico di un’impresa abilitata che eserciti da almeno 5 anni. La dichiarazione deve essere supportata da accertamenti e sopralluoghi che attestino la rispondenza dell’impianto alla normativa.

Sono un installatore di impianti elettrici, ho realizzato un impianto elettrico in un appartamento, predisponendo il cavo di terra di tutto l’alloggio da 6 mmq fuori dalla porta. Dato che nel pianerottolo non esiste un impianto di messa a terra, in qualità di installatore posso rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico avendo predisposto il cavo di terra su tutte le prese e nei punti luce?

Se l’impianto non ha la messa a terra per mancanza del collegamento effettivo dell’impianto a un dispersore di terra, non sarà possibile applicare la norma CEI 64-8 e pertanto l’installatore dovrà valutare se sussista una soluzione tecnica diversa che comunque assicuri un livello di sicurezza equivalente e quindi il rispetto della regola dell’arte.
Solo ove sia assicurato il rispetto della regola dell’arte sarà possibile emettere una dichiarazione di conformità a norma dell’art. 7 del DM 37/08.
Della dichiarazione fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, nonché il progetto.

Ricordiamo che nei condomini è obbligatorio procedere alle verifiche degli impianti di messa a terra a norma del DPR 462/2001 e quindi ad adeguarli se mancano. Il committente, essendo un condomino, può chiedere all’amministratore di procedere alle verifiche degli impianti di messa a terra e tale richiesta non può essere rifiutata se si tratta di condominio-luogo di lavoro (ad esempio, presenza di portieri o imprese di pulizia). Se così non fosse, il singolo condomino può chiedere prima i documenti attestanti la sicurezza dell’impianto condominiale a norma dell’art. 1130 c.c. e poi la convocazione di un’Assemblea a norma dell’art. 1120 per l’adeguamento urgente.

Relativamente agli allegati da rilasciare insieme alla Dichiarazione di Conformità, i certificati IMQ e la Dichiarazione CE rilasciati dalle aziende costruttrici (i certificati IMQ per prese, interruttori ecc.), devono essere rilasciati dagli installatori ai propri clienti? Devono essere rilasciati anche allo sportello dell’edilizia?

Gli allegati obbligatori da rilasciare insieme alla DI.CO. sono definiti dall’Allegato I del DM 37/08 e dalle indicazioni riportate nella nota 7 del medesimo Allegato. Tra queste prescrizioni non rientrano i certificati IMQ e la Dichiarazione CE. Nei casi in cui il DM 37/08 preveda la necessità di deposito della dichiarazione presso lo sportello unico per l’edilizia, esso potrà riferirsi alla sola dichiarazione  senza i relativi allegati.

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI)  

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.


Articolo aggiornato

Promozione Doppia & Tripla garanzia Toshiba

Nuova promozione per chi acquista un sistema di climatizzazione residenziale Toshiba, dal 1° giugno al 31 luglio 2019 è attiva la promozione “Doppia & Tripla garanzia Toshiba” che consente di estendere gratuitamente la garanzia.
L’estensione della garanzia – da 2 a 4 anni e fino a 6 per alcuni modelli – è valida su diversi prodotti residenziali e testimonia l’affidabilità dei prodotti Toshiba.
L’offerta prevede che – entro un mese dalla data di acquisto – il cliente potrà richiedere l’estensione della garanzia sul sito compilando un modulo di iscrizione e inserendo i dati di acquisto (www.toshibaclima.it/doppia-tripla-garanzia).

I prodotti inclusi nella promozione

L‘azienda propone diversi prodotti per il comfort in grado di soddisfare le diverse esigenze applicative. Tra i prodotti inclusi nella promozione “Doppia & Tripla garanzia Toshiba” troviamo:

Tutti i climatizzatori si caratterizzano per basso impatto ambientale, sono dotati di tecnologia NatuR32 e assicurano efficienza energetica con il massimo livello di comfort.
La gamma residenziale di Toshiba è flessibile ampia e consente di installare prodotti come la console a pavimento, la canalizzabile e la cassetta compatta.

Oltre ai sistemi monosplit, l’offerta si completa con la gamma multisplit, la soluzione per riscaldare più ambienti installando una sola unità esterna e risparmiando così spazio sul proprio balcone.

Tutti i prodotti residenziali possono essere gestiti anche tramite l’App Toshiba Home AC Control – disponibile per Android che IOS – user-friendly, semplice e intuitiva da usare.

La App permette di gestire l’accensione, lo spegnimento, l’impostazione della temperatura e tutte le funzioni aggiuntive per ottenere il comfort ottimale con un semplice click.

Per maggiori informazioni sulla promozione e il regolamento consultare la pagina www.toshibaclima.it/doppia-tripla-garanzia.

Una buona illuminazione migliora l’esperienza visiva

L’illuminazione in gallerie, musei dove sono presenti opere d’arte richiede particolare attenzione sia per la tipologia di luce impiegata sia per il posizionamento dei corpi illuminanti.
La funzione della luce è soprattutto quella di facilitare la fruizione delle opere e valorizzarne il loro aspetto e garantire che la luce non danneggi i materiali che potrebbero risultare sensibili a determinate lunghezze d’onda.

Una buona illuminazione museale richiede apparecchi in grado di coniugare distribuzione luminosa, resa cromatica, efficienza energetica ed estetica.
Abbiamo chiesto a DGA, azienda toscana specializzata in illuminazione espositiva e per retail, di raccontarci la sua idea per una buona luce museale. Il case study e i prodotti che ci hanno illustrato mostrano un’attenzione particolare alla percezione visiva e al visitatore

I requisiti richiesti per una buona illuminazione museale

Un prodotto, per illuminare al meglio beni artistici, deve essere di alta qualità in termini di tonalità della luce e resa cromatica, avere un corpo minimale per non distogliere l’attenzione dall’opera ed essere posizionato ed accessoriato al fine di ridurre abbagliamenti e riflessioni. Oltre a quelli indicati, vi sono altri possibili parametri che si riferiscono a scelte progettuali, utili a leggere e interpretare lo spazio e gli elementi in esso contenuti.

È necessario coniugare un’approfondita conoscenza storica, linguistica ed estetica dei beni artistici da esporre, con un’attenzione massima all’aspetto conservativo delle opere ed un’ottima conoscenza delle tecniche di illuminazione più avanzate.

Illuminazione espositiva con DGA TonoIl progetto illuminotecnico adottato per la mostra Migrants Licari

L’artista Giuseppe Licari ha scelto TONO 3°, un proiettore piccolo ed efficiente con un fascio strettissimo atto a focalizzare l’attenzione unicamente sugli espositori, escludendo tutto il resto.

La sua installazione consiste nella selezione di 16 pietre, scorie dell’industria siderurgica, presentate come gemme preziose su plinti, nella più totale oscurità. Il titolo del lavoro si riferisce alle ondate migratorie che durante il XX secolo sono diventate le basi per lo sviluppo industriale e l’indipendenza finanziaria del Lussemburgo come lo conosciamo oggi.

La luce d’accento, carica di ombre e contrasti, come scelta per riflettere la drammaticità e inesorabilità del contenuto.

Qual è la sfida maggiore nell’illuminazione museale?

La luce ha un ruolo essenziale negli allestimenti di beni artistici che mette in scena come una vera regista. Una sapiente progettazione luminosa esalta il canale emozionale dello spettatore senza alterare l’interpretazione del messaggio veicolato dalle opere. Far dialogare in modo armonico elementi diversi per forma, stile e materiale assicura l’orientamento del visitatore e la chiara leggibilità del percorso artistico.

Come procedete per illuminare correttamente una statua? E un dipinto?

La differenza tra l’illuminazione di una statua e quella di un dipinto è data da tre componenti: tridimensionalità, collocazione e cromaticità.

Una statua richiede un’illuminazione d’accento principale che cada di lato e frontalmente all’oggetto, un’illuminazione di riempimento, più morbida, che proviene sempre dal davanti ma dal lato opposto e una in controluce che illumina da dietro. L’angolo ottimale d’inclinazione dell’oggetto rispetto alla verticale è di 30°, così da evitare riflessi troppo intensi o ombre indesiderate. Il contributo di diversi tipi di illuminazione genera così un equilibrio delle ombre ed una corretta visione tridimensionale dell’oggetto.

L’illuminazione dei dipinti presuppone l’individuazione della posizione rispetto allo sfondo e l’esaltazione cromatica dell’opera.

I coni luminosi dei proiettori, meglio ancora se sagomati per incorniciare al meglio il dipinto, devono disporre di un alto indice di resa cromatica (IRC), valore che identifica la capacità di una sorgente luminosa di riprodurre fedelmente i colori, inoltre un significativo contrasto di luminosità accresce la rilevanza dell’oggetto rispetto al contesto. Un altro parametro da considerare è la Temperatura di Colore da calcolare in base alle tonalità predominanti: luce sui 3000 K per i toni caldi, 5000 K per i freddi, mista per le situazioni intermedie. L’equilibrio tra luminanza, resa del colore e tonalità della luce è l’obiettivo di ogni illuminazione museale.

Quale opera vi piacerebbe illuminare? E come lo fareste?

DGA da sempre specializzata nella tecnologia LED e nella miniaturizzazione del prodotto, da qualche tempo sta sviluppando anche un’altra competenza, ovvero la possibilità di regolare il fascio luminoso. Ci piacerebbe illuminare un’opera dinamica, per esempio una performance di Marina Abramovic adattando la luce alla scena. Il nuovo prodotto Aurora Zoom si presterebbe perfettamente a questo scopo: corpo contenuto e pulito con un’ottica zoom che modifica il cono luminoso da 8° a 50°. Le nuove tecnologie consentono di progettare una luce efficace, dinamica, flessibile e adattabile. La “buona luce” è senza alcun dubbio fra i principali fattori di successo di un’esposizione artistica.

UPS connessi per una maggiore sicurezza e supervisione

Oggi viviamo in un mondo interconnesso nel quale la necessità di essere informati sul funzionamento delle apparecchiature è fondamentale. Anche per gli UPS (gruppi di continuità) si tratta ormai di un fattore imprescindibile: sono infatti dispositivi connessi e intelligenti, che consentono il monitoraggio del loro funzionamento sia in locale, sia da remoto sfruttando le possibilità date dal cloud.

Proprio grazie alla connessione in rete – oltre alla continuità di servizio – con un UPS è possibile ottenere importanti servizi aggiuntivi per garantire il controllo e la sicurezza dell’impianto.

Gli UPS possono essere collegati in due modi: in maniera diretta, tipicamente attraverso una porta seriale o USB, oppure possono essere equipaggiati con una apposita scheda di rete e di software di supervisione.

In questo terzo video di UPS Easy Stories, la video-serie che racconta come la scelta del corretto gruppo di continuità possa rappresentare un fattore di successo, Mauro Valentini (UPS Business Development di Schneider Electric) spiega come connettere un UPS e i vantaggi che ne derivano.

I vantaggi della comunicazione

Connettere un UPS assicura diversi vantaggi, poiché consente di:

Oltre alla possibilità di conoscerne in tempo reale il funzionamento, gli UPS connessi consentono, attraverso specifiche applicazioni software, di analizzare i dati e le informazioni per una manutenzione predittiva e una previsione di possibili anomalie (come la sostituzione di batterie giunte a fine vita utile).

Il monitoraggio continuo massimizza il tempo di attività dell’impianto e permette la risoluzione dei problemi da remoto. Inoltre, grazie ad una App dedicata, è possibile conoscere i dati in tempo reale da qualsiasi postazione abbia accesso alla rete (computer, smartphone, tablet).

Continuate a seguire il canale video di Schneider Electric Italia per restare aggiornati sulle prossime novità: la quarta puntata di Easy Ups Stories sarà infatti dedicata al livello di sicurezza percepito.

La gamma Easy UPS è disponibile nelle versioni:

Easy UPS SRVS, dedicato alle esigenze delle piccole e medie imprese;

Easy UPS 3S (trifase), pensato per i Data Center di piccole-medie dimensioni e altre applicazioni aziendali critiche;

Easy UPS SRVS a lunga autonomia, in grado di utilizzare fino a 5 moduli batteria esterni per prolungarne l’attività lavorativa.

Industria 4.0: come gestire le cabine elettriche con la realtà aumentata

Gartner e i grandi analisti di mercato del mondo identificano nella realtà aumentata un trend trasformazionale che cambierà il nostro modo di vivere e lavorare nei prossimi anni.

In particolare, Gartner inserisce realtà aumentata e virtuale tra le 10 principali tendenze strategiche per il 2019 e stima che, entro il 2028, queste tecnologie porteranno a nuove esperienze immersive in grado di aumentare la produttività delle aziende.

Sempre secondo Gartner, entro il 2022 il 70% delle imprese avrà sperimentato le tecnologie immersive, e il 25% le avrà messe in produzione.

La realtà aumentata per l’industria manifatturiera

Anche se la realtà aumentata esiste già da molti anni, la sua adozione e diffusione nell’industria manifatturiera è un fenomeno piuttosto recente.

La principale causa di questa espansione è fondamentalmente l’abbassamento dei costi. Infatti, la crescente accessibilità a device mobili come smartphone e tablet, e la disponibilità di nuovi e innovativi strumenti di progettazione software, consentono oggi di realizzare soluzioni in realtà aumentata a costi sempre più contenuti.

Altro stimolo importante è rappresentato dalle agevolazioni e dagli ammortamenti. La realtà aumentata infatti è uno degli asset tecnologici legati ai progetti di Industria 4.0 poiché migliora la produttività operativa e rafforza la competitività.

La realtà aumentata per la gestione della distribuzione elettrica

L’impianto di distribuzione elettrica è centrale all’interno di un’impresa manifatturiera perché garantisce l’alimentazione dei macchinari di produzione e assicura la continuità dei servizi. Un guasto al sistema potrebbe interrompere l’intero ciclo di produzione, con conseguenti danni economici per l’azienda. Affinché questo scenario non si trasformi in realtà, oggi è possibile sfruttare le potenzialità e i vantaggi della realtà aumentata.

EcoStruxure Augmented Operator Advisor, parte della piattaforma EcoStruxure, è la soluzione di realtà aumentata di Schneider Electric che consente di applicare in maniera semplice ed efficace la realtà aumentata alle cabine elettriche MT-BT. Dalle cabine sarà poi possibile estendere l’applicazione a tutto il sistema della distribuzione elettrica, alle macchine industriali o ad altre apparecchiature.

I vantaggi della realtà aumentata applicata alla cabina elettrica

EcoStruxure Augmented Operator Advisor

Sviluppata per applicazioni multiple, con la garanzia della massima scalabilità nel tempo, la soluzione di realtà aumentata per le cabine elettriche MT-BT di Schneider Electric consente alle aziende un modo completamente nuovo di operare, e ne aumenta allo stesso tempo l’efficienza operativa.

Qualsiasi addetto può consultare direttamente in campo e in tempo reale le informazioni e i dati relativi allo stato di funzionamento di macchine e apparecchiature e può “guardare” dentro ognuna, senza bisogno di aprire alcun sportello. Il tutto senza l’utilizzo di software particolari e di competenze specifiche.

Inoltre, la semplicità di utilizzo consente alle aziende di realizzare in totale autonomia i documenti informativi e gli eventuali contenuti video.

EcoStruxure Augmented Operator Advisor si adatta a qualsiasi esigenza perché viene proposta sul mercato secondo due modelli di business: progetto chiavi in mano realizzato interamente da Schneider oppure ambiente di sviluppo, dedicato alle aziende che hanno competenze IT e di automazione (OEM, SI).

Smart Building: la domotica negli edifici per uffici

Automazione e innovazione: che cos’è la domotica per uffici? La domotica per uffici, esattamente come nelle abitazioni private, ha lo scopo di aumentare il comfort per le persone che vivono gli edifici. Grazie alla tecnologia, è possibile un controllo evoluto degli impianti e dei consumi energetici. Un’innovazione, ancora in fase di crescita, che ha fatto evolvere le nostre case, ma anche i nostri uffici. Grazie alla domotica tutti i sistemi e gli impianti presenti nell’edificio possono comunicare tra loro, garantendo una gestione integrata di tutte le funzionalità dei dispositivi installati.

Inoltre, un sistema domotico, anche per uffici, può essere comodamente governato attraverso uno smartphone o un tablet, anche da remoto, rendendo i dati sempre accessibili. Schermi touch, comandi vocali e controlli intuitivi permettono il comando in loco.

I vantaggi della domotica per uffici

domotica-per-ufficiIn una Smart Home, la domotica governa in modo integrato il sistema di illuminazione, di sicurezza, di climatizzazione, oltre a tutti i dispositivi elettronici connessi in casa, in modo da risparmiare energia, aumentare il benessere e gestire in modo comodo il funzionamento dei sistemi tecnologici presenti in casa. La domotica per uffici offre pressoché gli stessi vantaggi, ma, invece di Smart Home, si parla di Building Automation.

Un edificio dedicato al terziario, che ad esempio ospita uffici, deve fare i conti con spese, sprechi e necessità di maggior entità rispetto ad un’abitazione: l’energia richiesta per la climatizzazione e l’illuminazione è decisamente maggiore, i dispositivi elettrici sono molti di più e si alternano momenti in cui il consumo è intenso, ad altri in cui l’edificio è vuoto. Quindi, sono proprio queste caratteristiche che rendono la domotica per uffici un’ottima soluzione per ottenere vantaggi considerevoli in termini di risparmio energetico e riduzione degli sprechi, ma anche di sicurezza e affidabilità dei sistemi.

Illuminazione e climatizzazione in uno Smart Building

La domotica per uffici offre, prima di tutto, funzionalità come la regolazione automatizzata del riscaldamento, della climatizzazione e dell’illuminazione. La climatizzazione e la luce, ad esempio, possono essere regolati in automatico dal sistema sulla base delle reali necessità percepite in ogni singolo ambiente, attraverso dei sensori, che rilevano le condizioni ambientali, di luce e temperatura degli ambienti o l’apertura dei serramenti.

È possibile fare in modo che si accendano solo nelle stanze in cui si trovano delle persone o sulla base dell’affollamento di un locale, ad esempio una sala riunioni, combinando la climatizzazione con la ventilazione meccanica. Un sistema di controllo centralizzato, con richiami attraverso appositi touch screen, permette di gestire comodamente anche spazi molto grandi.

La domotica per uffici, in sostanza, favorisce la riduzione degli sprechi di energia e permette di riscaldare e illuminare solo dove, come e quando serve.

smart-building automazione

La domotica per uffici aumenta la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi

In un edificio terziario i bisogni relativi al campo della sicurezza e dell’affidabilità dei sistemi assumono tratti maggiormente complessi. Un sistema domotico per uffici permette di regolare e monitorare gli accessi tramite appositi badge o impronte digitali, non solo intesi come ingresso all’edificio, ma anche relativamente a specifiche zone. Quindi, è altresì possibile tenere traccia di chi è stato in particolari ambienti, come un archivio o un luogo in cui si conservano dati sensibili. Il sistema di sorveglianza e sicurezza si evolve e diventa più affidabile ed efficace, con costanti informazioni in tempo reale.

Per ogni momento, uno scenario

La domotica per uffici permette, infine, di impostare degli scenari, ovvero delle combinazioni di parametri pre-impostati, anche complesse, che si possono attivare con un semplice comando. Le impostazioni di climatizzazione, luci, dispositivi elettronici, sistemi audio-visivi possono essere combinate e attivate a seconda delle necessità. Ad esempio, durante una riunione con una presentazione, è possibile impostare uno scenario che abbassi le luci, attivi il videoproiettore e il sistema audio. Si possono impostare degli scenari per l’arrivo dei dipendenti, per la chiusura, ma anche per eventi e conferenze.

Tecnologia Frost Wash: il climatizzatore che si pulisce da solo

Premium Frost Wash è il nuovo climatizzatore di Hitachi Cooling & Heating che si caratterizza per massima efficienza, risparmio energetico, design ultramoderno e l’innovativa tecnologia Frost Wash. Disponibile in bianco opaco e argento si adatta a qualsiasi stile di ambiente.

L’evoluzione della tecnologia Hitachi

La funzione Frost Wash cattura, congela e lava via polvere, muffe e impurità garantendo un ambiente salubre e un climatizzatore perfettamente igienizzato. Grazie a questa funzione si attiva il congelamento (Frost) e successivo scongelamento (Wash) della batteria. I cristalli di ghiaccio e le gocce d’acqua generati puliscono le alette dello scambiatore: nella prima fase la temperatura sullo scambiatore scende fino a -15° C congelando di fatto l’acqua che nella fase successiva si scioglie, lavando in profondità la batteria ed eliminando polvere e cattivo odore. L’acqua viene poi drenata verso lo scarico della condensa e il ciclo di asciugatura finale garantisce un altro step di pulizia totale.

La funzione si attiva in modo automatico o con telecomando e ha una durata variabile tra i 20 ed i 90 minuti, a seconda delle condizioni di temperatura e umidità presenti nella stanza.

Premium Frost Wash è realizzato con componenti interni in acciaio Inox, un materiale che riduce la percentuale di batteri di oltre il 99% e di polveri per il 62%.

Caratteristiche al top per Premium Frost Wash

Il climatizzatore Premium Frost Wash offre un’efficienza stagionale elevata e classe A+++ in raffrescamento e riscaldamento con SEER fino a 8.5 e SCOOP fino a 4.72. Il pannello frontale consente un’installazione pratica e veloce e una facile manutenzione.
Il sensore di presenza e la funzione Eco garantiscono un ulteriore risparmio energetico.

La funzione Info del telecomando consente il controllo dei consumi elettrici del mese e di quello precedente.

Controllo via App

Con la App Hi-Kumo – scaricabile da Apple Store e Google Play – accensione, spegnimento, temperatura e modalità di funzionamento si regolano con smartphone o tablet. Inoltre, è possibile programmare il timer settimanale o la modalità.

Come di tutti i climatizzatori residenziali Hitachi, la garanzia di Premium Frost Wash è estesa a 5 anni.

Trasformazione digitale in pratica: come GAI incontra Industria 4.0

Architettura, materiali sostenibili, Industria 4.0 ed efficienza energetica: l’innovazione è ovunque nei moderni spazi di GAI Macchine Imbottigliatrici. Una realtà industriale tutta italiana che nella sede di Ceresole d’Alba (CN) realizza in media 750 macchine imbottigliatrici l’anno, con soluzioni in grado di gestire fino a 20.000 bottiglie all’ora. Ogni macchina è completamente pensata e costruita in azienda, sulle esigenze dei clienti finali – soprattutto internazionali -, che ne riconoscono i plus in affidabilità ed efficienza.

Una visione imprenditoriale tanto legata all’innovazione tecnologica non poteva che “abbracciare” fin da subito le opportunità della fabbrica connessa, trasformando il piano Industria 4.0 in leva di competitività a 360 gradi.

Lo stesso Guglielmo Gai ci ha spiegato il perché di questa integrazione totale, frutto della partnership tecnologica con Schneider Electric.

Industria 4.0 significa ripensare i modelli di business

Guglielmo Gai tavola rotonda digitalizzazioneLa trasformazione digitale di GAI corre su due binari paralleli ma complementari: l’ottimizzazione dei processi produttivi interni e l’offerta al mercato di macchine 4.0.

Il tutto, coronato da un percorso di crescita sostenibile che ha coinvolto altri aspetti operativi dell’azienda, compresa la componente energetica.

“La nostra azienda realizza oggi macchine imbottigliatrici che mettono a disposizione dei clienti tutte le tecnologie abilitanti per Industria 4.0, consentendo loro di fare di più e meglio, ottimizzando al contempo le risorse impiegate – spiega Guglielmo Gai, in occasione della tavola rotonda promossa da Schneider Electric nella sede cuneese -. Un percorso nato in seno al piano governativo Industria 4.0, che ci ha richiesto non poco impegno nel ripensare i processi monte-valle. Abbiamo deciso di andare oltre l’automazione smart dei processi aziendali per valorizzare l’investimento digitale e trasferire i vantaggi dei macchinari connessi agli utenti finali”.

 

Interpretare Industria 4.0 in tutte le sue forme: il significato dell’esperienza di GAI e Schneider Electric per il manifatturiero italiano

EcoStruxure: un solo partner, infinite opportunità digitali

Qui entra in scena Schneider Electric, partner tecnologico nella digitalizzazione di tutti i comparti dell’azienda piemontese: energia, automazione, sistemi di controllo e componentistica degli impianti. La piattaforma EcoStruxure ha inoltre fornito a GAI gli strumenti necessari per produrre macchine connesse, che permettono di offrire un miglior servizio di assistenza al cliente, aumentando competitività e innovazione sul mercato.

In particolare, la piattaforma multi-layer di prodotti e servizi digitali consente a GAI Macchine Imbottigliatrici di:

Perché scegliere macchine connesse? I dati creano valore

Partiamo dalla produzione di macchine connesse. L’integrazione di tecnologie digitali e operative rende le imbottigliatrici GAI più efficienti e affidabili. Ma il vantaggio più importante – relativa a Industria 4.0 – riguarda sicuramente la raccolta dei dati: i prodotti sono in grado di raccogliere, trasmettere e ricevere informazioni, comunicando in modo sicuro e bidirezionale con le altre macchine e i sistemi centrali di controllo dell’impianto tramite protocolli aperti.

Utilizzare impianti interconnessi, insomma, permette a chi acquista una soluzione GAI di raccogliere e aggregare dati in tempo reale sulla produzione. Un grande patrimonio aziendale pronto a essere analizzato e utilizzato dai manager per efficientare i modelli di business. Allo stesso modo, GAI garantisce da remoto tutte le operazioni di teleassistenza alle linee produttive dei clienti in tutto il mondo, schiudendo interessanti scenari di manutenzione preventiva.

stabilimento GAI con tecnologie Industria 4.0

Rinnovabili ed energia digitale, il lato sostenibile di GAI

produzione rinnovabile Gai imbottigliatriciLe macchine imbottigliatrici non sono le uniche destinatarie della tecnologia digitale di Schneider Electric. Dalla collaborazione con Albasystem è nato un progetto integrato che consente alla struttura cuneese l’autoproduzione del 93% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e alternative. Questo grazie a fotovoltaico e solare termico – con 14.000 mq di pannelli collocati sui tetti – e a due generatori a metano in grado di lavorare sempre in condizioni di massima resa.

Il system integrator ha progettato e installato in GAI un sistema intelligente in grado di analizzare i comportamenti energetici di tutti gli impianti dello stabilimento e di gestire la generazione di energia alternativa assicurando continuità di servizio e stabilità dei parametri elettrici. Al cuore di questa interconnessione smart, il controller programmabile PAC Modicon M580: ecco come gestire in modo intelligente l’energia mettendo al riparo la produzione da disturbi di rete e cali di tensione.

Le tecnologie di Schneider Electric contribuiscono inoltre alla distribuzione elettrica e, soprattutto, al data center: il cuore del business digitalizzato di GAI adotta soluzioni di climatizzazione e gruppi di continuità APC by Schneider Electric.

Industria 4.0, un investimento che porta risparmio

I risultati di questo intervento? La svolta 4.0 della sede di GAI ha comportato una riduzione stimata delle emissioni di CO2 di circa 1.600 tonnellate l’anno, accompagnata da un risparmio economico di circa 600mila euro/anno.

“L’innovazione non riguarda solo i processi produttivi, ma rivoluziona l’intero modello aziendale – conclude Guglielmo Gai -. Industria 4.0 può davvero fare la differenza su imprese, persone, cultura. La strada è ancora lunga e il mercato piuttosto immaturo, ma intravediamo il potenziale del post- vendita in termini di raccolta e analisi dei dati”.

Porte aperte dunque ai professionisti del futuro e alle competenze digitali che miglioreranno ulteriormente la produzione industriale. La spinta innovativa di GAI già volge lo sguardo alle prossime sfide di Industria 4.0.

Biella: nuovo negozio Daikin Aerotech

Nuovo negozio Daikin Aerotech presso la città di Biella (in Via Milano, 82) per Daikin Italy dove scoprire i prodotti e i servizi offerti.
Lo showroom Daikin Aerotech è un luogo esperienziale dove le unità esposte sono per la maggior parte funzionanti e il cliente può confrontarle tra loro, per comprenderne e apprezzarne le differenze, utilizzando i dispositivi di controllo più avanzati, come “online controller” per smartphone, o “ascoltando il silenzio” di un’unità in funzione.

Rete di showroom della climatizzazione

Daikin AerotechTutti i 50 negozi – presenti in tutta Italia – si caratterizzano per avere un design minimal ed elegante, curato in ogni dettaglio e i cui colori (azzurro e giallo) giocano un ruolo fondamentale per comunicare la marca e le categorie di prodotto.

I prodotti esposti sono ben visibili e valorizzati sotto tutti i punti di vista: vengono esposte le gamme di climatizzazione e riscaldamento residenziale e alcuni prodotti del piccolo commerciale, privilegiando le linee di design.

Personale sempre aggiornato sui nuovi prodotti e sulle nuove tecnologie per offrire al cliente la massima qualità. Tutti i negozi Daikin Aerotech offrono consulenza completa e personalizzata, seguita sempre da un sopralluogo gratuito per ultimare la definizione del progetto, garantendo anche assistenza tecnica dopo l’installazione su ogni prodotto Daikin.

Ampio ventaglio di servizi aggiuntivi

A sostenere l’ampia offerta, i clienti possono usufruire di servizi dedicati tra cui Rata Chiara Findomestic e l’estensione di garanzia Kizuna che offre 6 anni di garanzia su ogni prodotto Daikin (oltre ai 2 anni, Daikin ne regala altri 4). Per raddoppiare gli anni di garanzia, il cliente deve compilare un apposito form con i propri dati e la fattura d’acquisto.

Aerazione perfetta senza dispersione di energia con Helty Flow Plus

Per favorire la ventilazione e il ricambio d’aria all’interno dell’abitazione, vengono in aiuto i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) dotati di filtri ad alta efficienza, in grado di ventilare i locali anche a finestra chiusa e di purificare l’aria in entrata da allergeni, pollini e sostanze inquinanti e/o nocive.

Helty Flow Plus, aria salubre per la casa

Per rispondere a questa esigenza Helty – azienda specializzata in tecnologie per il benessere indoor – ha sviluppato Flow Plus, il sistema VMC a parete in grado di rendere più salubri gli ambienti ricambiando costantemente l’aria interna riducendo la penetrazione di pollini e sostanze inquinanti.

Helty Flow Plus è dotato di triplo filtro antipolvere:

Grazie allo scambiatore di calore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente, questa tecnologia consente di recuperare fino all’91% del calore dell’aria in uscita, evitando gli sprechi e assicurando un risparmio sui costi in bolletta.

Installazione semplice, impatto estetico minimo

Helty Flow Plus – dal design minimal e pulito – si installa facilmente senza interventi di muratura invasivi né impianti centralizzati: una soluzione di retrofit ideale soprattutto nel caso di ristrutturazioni.

L’interfaccia comandi user friendly rende intuitivo l’utilizzo e garantisce il massimo comfort nella regolazione della ventilazione e delle altre funzioni.

È comandabile dal pannello, dal telecomando e con uno smartphone grazie alla app dedicata, che permette di regolarne il funzionamento e tenere sotto controllo la qualità dell’aria in casa.
La manutenzione, inoltre, può essere effettuata in autonomia sostituendo il filtro quando il pannello avvisa che è il momento di effettuare il cambio.