Industria 4.0: come cambiano sistema produttivo e risorse aziendali

La trasformazione digitale in Bottero corre su due binari: il cambiamento dei processi produttivi interni, secondo Industria 4.0, e l’offerta di macchinari e servizi smart ai clienti finali di tutto il mondo.

“La svolta 4.0 di Bottero si traduce soprattutto nella disponibilità di dati generata dalla fabbrica connessa – ha raccontato Alberto Masoero, Managing Director BU Flat Glass di Bottero in occasione della tavola rotonda promossa da Schneider Electric presso l’azienda piemontese GAI Macchine Imbottigliatrici -. Abbiamo innanzitutto digitalizzato i processi produttivi interni, rivoluzionando la nostra cultura aziendale. Per chi acquista le macchine per la lavorazione del vetro, invece, abbiamo scelto la strada più facile: la manutenzione dei macchinari attraverso soluzioni di realtà aumentata”.

Questa valorizzazione degli investimenti 4.0 affonda le radici in una lungimirante visione sinergica del rapporto tra uomo, macchina e analytics dai benefici ormai tangibili per il manifatturiero.

I dati contano: perché Bottero ha scelto Industria 4.0

conferenza stampa Schneider Electric industria 4.0 digital transformationBottero opera nel mondo dei macchinari per la lavorazione del vetro: soprattutto in ambito vetro cavo (la produzione delle bottiglie), le soluzioni sono inserite in processi produttivi continui. Qui è fondamentale ricondurre i difetti e la produttività a una sezione specifica del processo: il forno, la macchina formatrice, la galleria di ricottura del vetro o i sistemi di imballaggio. Situazione che richiede la raccolta di dati da parte di tutti i macchinari sul campo in un unico “data lake”, per poi condurre analisi statistiche utili a capire le eventuali correlazioni tra difetti e produttività.
Nel vetro piano, invece, ai processi continui si uniscono processi discreti legati alla trasformazione del materiale. Macchinari singoli o gruppi ristretti di macchine a stretto contatto con l’operatore che ne determina le prestazioni tramite la corretta impostazione dei parametri.

“In entrambi i casi – continua Masoero -, emerge la necessità di svincolare rendimento e qualità del prodotto finito da fattori esterni e, soprattutto, dall’intervento umano. Questo non significa ridurre l’importanza dell’uomo nel processo produttivo, ma dedicare gli operatori ad attività a elevato valore aggiunto”.

Rinnovamento digitale in progress

Considerando le preliminari esigenze della dirigenza Bottero, la prima tappa della trasformazione digitale risale al processo di rinnovamento dei sistemi informativi a livello di ERP e di PLM. In questo contesto, fare Industria 4.0 significava intervenire sulla struttura del prodotto, la macchina, per ridurne il numero dei codici, aggregare i fornitori e renderlo configurabile per funzione.

Il processo è ancora in atto, gli investimenti in tecnologia e promozione non sono pochi, ma non mancano risultati tangibili:

Ecco un tipico esempio di come la trasformazione digitale abbia permesso all’industria di passare dal puro controllo di processo a una sua conoscenza più profonda, attraverso dashboard e set di dati accessibili anche da remoto. Naturalmente, la “disconnessione” di specifiche figure professionali in determinati contesti comporta un paradigmatico cambiamento di mentalità aziendale. “La conoscenza condivisa è per definizione aperta a critiche e analisi, quindi suscettibile di spunti di miglioramento sia interni sia esterni all’impresa”, commenta il manager piemontese.

Il segreto per fare Industria 4.0? Visione imprenditoriale e risorse strategiche

conferenza stampa Schneider Electric industria 4.0Cosa serve alle aziende italiane per sfruttare al meglio Industria 4.0? Masoero risponde con una similitudine calzante: una volta si viaggiava in automobile con una cartina in mano, oggi ci si affida tranquillamente al GPS. Il navigatore a volte ci indica percorsi più lunghi del necessario, ma nel mentre possiamo dedicare le nostre energie ad attività più efficaci.

La riflessione approda dunque al concetto di lungimiranza: per fare bene Industria 4.0 servono investimenti che non possono garantire un ritorno immediato. Per questo, il percorso digitale prevede anche alcune tappe di maturazione professionale dell’imprenditore, chiamato a passare dalla pura logica produttiva a una visione più ampia dell’utilizzo dei dati e delle risorse umane.

Il bello delle macchine connesse con Schneider Electric

Quanto alla seconda esperienza 4.0, l’offerta di macchine connesse ai propri clienti, Bottero ha fatto tesoro di un importante trend di sviluppo per la manutenzione e il trouble shooting delle linee produttive: la realtà aumentata.

“Un’analisi interna del servizio clienti ha confermato che più del 50% del tempo necessario alla risoluzione di un problema veniva dedicato alla ricerca della documentazione di riferimento della macchina – spiega Masoero -. In collaborazione con Schneider Electric abbiamo creato un’applicazione di realtà aumentata che, attraverso un tablet e una serie di QR code installati a bordo macchina, consente all’operatore di accedere in tempo reale ai dati macchina e alla documentazione”.

Perché scegliere la macchina connessa di Bottero? Il valore aggiunto di Industria 4.0 si traduce nella possibilità per i clienti finali di raccogliere dati, interagire con la macchina, migliorare la produzione a prescindere dall’intervento umano, fare manutenzione predittiva e godere di un’assistenza post-vendita ottimale.

Schneider Electric e la piattaforma EcoStruxure accompagnano la trasformazione delle aziende italiane verso Industria 4.0

Abitare smart senza pensieri

Quanto ci piacerebbe visualizzare la nostra idea di abitare smart, personalizzarne le finiture e comprendere il valore della tecnologia digitale quando la nostra nuova casa è ancora sulla carta. Nella materioteca di Abitare In, a Milano, prende vita ogni giorno questo concetto di abitare senza pensieri: lo show-room dell’omonimo real estate è nato infatti nel 2012 per trasformare i desideri dei clienti in soluzioni e scelte stilistiche da concretizzare in progetti residenziali “chiavi in mano”, dalla complessità impiantistica al singolo complemento d’arredo.

La grande stanza dedicata al capitolato, con tutti i partner delle proposte immobiliari, ospita anche Living Now e la domotica targata BTicino. Abbiamo partecipato al primo compleanno della serie civile negli spazi di viale Umbria 32: un’occasione per toccare con mano le nuove implementazioni di Living Now e per fare il punto con l’azienda sui trend di mercato e sulle applicazioni più apprezzate da installatori e clienti finali.

Quanto piacciono gli impianti smart?

buon compleanno Living NowMolto, a giudicare dai risultati registrati da Living Now e dalle sue versioni connesse in questo anno di vita:

Una significativa evoluzione smart di impianti elettrici altrimenti destinati a rimanere standard, in una fetta di mercato – residenziale e hospitality – intercettata grazie al design e alle funzionalità di Living Now. Il perché di questo successo si riscontra infatti in tre elementi chiave: estetica accattivante, semplicità di installazione e di utilizzo da parte del cliente finale e compatibilità con gli assistenti vocali, un plus “sfizioso” ma determinante visti i trend del mondo consumer.

Living Now with Netatmo ha trovato particolare spazio anche nella ristrutturazione leggera o parziale: non stravolge le consuete modalità di cablaggio e consente di aggiornare gli impianti utilizzando i conduttori preesistenti, senza opere murarie. Da sottolineare anche l’aumento delle richieste di attivazione del gateway Living Now sul Cloud BTicino: un’implementazione gratuita che consente di gestire via app le funzionalità dei nostri impianti smart.

Le soluzioni Living Now rientrano nel capitolato di moltissimi progetti real estate di Milano e non solo

La voce di Living Now, verso nuovi traguardi dell’abitare smart

Se il successo della nuova proposta si basa soprattutto sulla sua capacità di rispondere alle esigenze dei professionisti e ai desideri dei clienti finali, il percorso di Living Now non può che essere in divenire.

BTicino lancerà infatti a breve nuove implementazioni e servizi digitali, sempre nell’ottica di migliorare le funzionalità della serie standard e delle linee legate a Netatmo e MyHome_Up. Protagonisti di questa seconda ondata di innovazione, inutile dirlo, i comandi digitali e tutto il mondo degli assistenti vocali, che avremo modo di approfondire nelle prossime settimane.

Come sarà la smart home del futuro? Il mercato e le tecnologie si evolvono rapidamente, ma la risposta di Living Now è chiara: abitare smart significa vivere ambienti connessi sempre più vicini al cliente finale.

Migliaia di microfori per un comfort senza compromessi

Comfort è la sensazione di benessere percepita nell’ambiente in cui si trova. Ma come ottenere il confort ottimale in ogni momento? Con la tecnologia che assicura la temperatura ottimale in maniera semplice e intuitiva. Per Samsung Air Conditioner il vero protagonista del comfort è WindFree, il climatizzatore che si distingue per

I climatizzatori Samsung, inoltre, utilizzano refrigerante R32 con basso impatto ambientale.

Tecnologia WindFree

Il climatizzatore Samsung si caratterizza per un innovativo sistema di diffusione dell’aria grazie a migliaia di microfori posti sulla parte frontale che trasformano il getto d’aria in brezza diffusa.
Un sistema a due fasi che dapprima raggiunge la temperatura impostata con la modalità di raffreddamento veloce Fast Cooling e, successivamente e in maniera automatica, chiude la bocchetta passando alla modalità di raffreddamento WindFree mantenendo stabile la temperatura. Inoltre, un sensore di rilevamento misura il grado di umidità ambientale garantendo la corretta modalità di funzionamento dell’unità in ogni istante.

Gestire il comfort grazie alla connettività

Attraverso la App Samsung SmartThings, la gestione dei climatizzatori dotati di Wi-Fi è semplicissima ed è possibile accendere, spegnere, gestire, programmare e controllare il climatizzatore in qualsiasi momento. Per garantire un uso facilitato delle funzioni smart, Samsung ha studiato il percorso in tre semplici passi per la configurazione del climatizzatore.

Aria salubre e pulita

WindFree è dotato del filtro Easy Filter Plus, che cattura polvere e agenti contaminanti, e del dispositivo SPI Air Purifier, che produce idrogeno attivo in grado di neutralizzare particelle nocive e allergeni.
Inoltre, il climatizzatore top di gamma WindFree Pure è dotato di filtro PM 2.5 che filtra il 100% dell’aria in ingresso, riducendo di oltre il 99% le polveri ultrasottili.

Silenziosità

Comfort significa anche silenzio, i climatizzatori Samsung WindFree sono dotati di Digital Inverter a 8-Poli che, riducendo le fluttuazioni di coppia, garantiscono minori vibrazioni e una silenziosità inferiore a quella del fruscio delle foglie in una foresta.
Inoltre, è possibile scegliere la modalità Good Sleep che, insieme alla funzionalità WindFree, crea il clima ideale senza getti d’aria diretti e con una rumorosità pari a 16 dbA di pressione sonora.

Infografica comfort climatizzatore Samsung Windfree

La nuova frontiera del controllo della luce

Il passo compiuto da Philips Lighting è di quelli significativi, da produttore di lampade si trasforma in Signify, tra i maggiori player per sistemi e illuminazione LED connessa. E pur mantenendo il core business, disegna ed elabora innovativi software gestionali per il controllo della luce. Viene mantenuta la produzione di sorgenti LED sempre più evolute, ma è ampliata l’offerta di strumenti di gestione, manutenzione e regolazione della luce.

Interact Pro è uno strumento complesso ma non complicato, capace di gestire fino a 200 punti luce con la stessa semplicità con cui si accede a un social network. Così come si esaminano le notifiche su Facebook, si possono controllare e gestire l’illuminazione degli spazi operativi, fornendo benessere a dipendenti e collaboratori puntando a migliorarne l’efficienza operativa.

L’illuminazione diventa intelligente

Interact Pro controllo della luce UfficiÈ un’importante evoluzione quella messa in campo da Signify con questo gestionale altamente evoluto. Principalmente si tratta di uno strumento digitale messo a punto per le PMI per poter gestire l’illuminazione e quindi la bolletta energetica, che solitamente ha una grande incidenza sui costi fissi. Interact Pro non è solo un’applicazione per sovraintendere ai consumi, è anche un mezzo per dare maggior comfort visivo e ambientale agli ambienti di lavoro.

Secondo recenti ricerche oltre il 90% della nostra vita lavorativa è passata in un luogo chiuso con luce artificiale che sia dentro un’officina, un magazzino o un ufficio. E il benessere all’interno dell’ambiante lavorativo è diventato uno dei parametri principali per misurarne l’efficienza e la produttività.

Il sistema offre all’azienda la possibilità di selezionare la luce più adatta al proprio comfort visivo e al lavoro che si sta svolgendo o all’ora del giorno. Interact Pro è un sistema, se correttamente impostato, ideato per seguire il ritmo circadiano. La luce varia al variare delle ore della giornata. È importante settare la corretta temperatura colore, al mattino la luce calda è funzionale al risveglio e all’avvio della giornata lavorativa, mentre una temperatura colore più fredda è ideale per mantenere la concentrazione durante la giornata lavorativa.

Controllo puntuale del comfort ambientale e visivo

Schermata Interact Pro Signify perSchermata Interact Pro Signify per il controllo della luce il controllo della luce“I sensori rilevano automaticamente se qualcuno è presente, accendendo, spegnendo e regolando le luci in automatico, riducendo il consumo di energia. Inoltre, i sensori possono rilevare automaticamente il livello di luce diurna e regolare l’illuminazione di conseguenza, in modo che le aziende possano migliorare la propria efficienza energetica e minimizzare i costi – come ci confermano da Signify -. I dati del sistema d’illuminazione connessa verranno poi visualizzati tramite la dashboard Interact Pro. Ciò consente agli imprenditori di prendere decisioni accurate su come gestire il consumo di energia e raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità”.

Lo smartphone, come i visori VR, è diventato il device attraverso il quale è possibile gestire impianti, anche complessi, velocemente e in tempo reale. I protocolli wireless standard, come lo Zigbee 3.0, e l’abilitazione dei prodotti Philips Interact Ready permettono un’installazione e messa in funzione molto più veloce di quella dei sistemi d’illuminazione tradizionale. Inoltre, il software garantisce lo stesso livello di funzionalità per tutti gli apparecchi e ne facilita la regolazione, il raggruppamento e la programmazione. La regolazione puntuale e la zonizzazione danno modo di adattare il sistema a tutte le necessità produttive per rispondere al meglio esigenze di benessere all’interno dell’azienda o dell’ufficio.

Controllabile, regolabile e programmabile

Interact Pro offre la possibilità di creare, memorizzare e proporre scenari luminosi a seconda dell’ambiente o delle attività che si svolgono al suo interno. La dashboard Interact Pro consente di analizzare in tempo reale i dati sul sistema di illuminazione e di intervenire sulle impostazioni di illuminazione anche da remoto e in qualsiasi momento al fine di prendere decisioni mirate e ottimizzare, così, consumi e costi.

Un software duttile e flessibile, che fa della “buona tecnologia” il centro del motore produttivo dell’industria 4.0.

Questione di DER: come cambia la transizione energetica globale

Quanto contano le DER nella transizione energetica? L’evoluzione delle cosiddette risorse energetiche distribuite sta rivoluzionando il settore elettrico globale nei modelli di business delle utility, nelle tecnologie abilitanti e nelle attitudini degli utenti civili e industriali.

Non è semplice offrire una definizione univoca di DER (Distributed Energy Resources): si tratta infatti di delineare un nuovo modello energetico alternativo alla centralizzazione della produzione. Un’infrastruttura energetica che gioca su sostenibilità, rinnovabili, energy cloud, smart grid e, soprattutto, visioni e investimenti delle utility.

Possiamo invece confermare il peso che la questione DER assume nella transizione energetica globale. Vediamo come, nel percorso evolutivo del mercato energetico tracciato da Navigant Research nella sua recente Global DER Overview.

Fotovoltaico, mobilità elettrica ed efficienza guidano il cambiamento

Il report raggruppa le tecnologie DER in sei componenti della catena di valore legata a generazione, gestione e consumo di energia elettrica:

Nello specifico, gli analisti di Navigant aggiungono ben 158,3 GW alla capacità globale di risorse energetiche distribuite nel 2019, prima tappa di un’ascesa destinata a toccare quota 513,3 GW nel 2028, con un tasso annuale di crescita (CAGR) del 14%. Un dato strettamente collegato alle nuove installazioni di impianti per la produzione di energia, verso i 345 GW nel 2028. Il re del settore resta il fotovoltaico, con 244,7 GW, ma la mobilità elettrica non è da meno, con 93 GW di impianti per la ricarica dei veicoli e il 18% di share sul mercato del 2028.

grafico der energia distribuita

Trend di crescita della capacità annuale totale di DER (Distributed Energy Resources) 2019 – 2028

Interessanti i risvolti economici della questione DER: il fatturato complessivo del settore nel 2019 toccherà 172,5 miliardi di dollari, che “promettono” 649,6 miliardi entro il 2028 e un ritmo di crescita annuale a doppia cifra del 15,9%. La generazione distribuita si prepara a dominare l’universo DER, passando dai 131,3 miliardi di dollari del 2019 ai 527,5 miliardi del 2028. Di questi, 479,7 miliardi verranno dalle installazioni di fotovoltaico, mentre il lato efficienza energetica vola verso i 57,6 miliardi di dollari contro i 28,7 miliardi di quest’anno.

Fonti rinnovabili, energy cloud e modelli di business: la generazione distribuita guida la transizione energetica globale

Perché investire nelle DER? I clienti scelgono le tecnologie integrate

Questo dimostra come negli ultimi anni i cambiamenti tecnologici, economici e normativi abbiano concretizzato un’idea di DER nettamente diversa dalla “nicchia” di mercato. I clienti commerciali e industriali hanno iniziato a credere nelle DER integrate, fatte di gas naturale, fotovoltaico, accumulo, ricarica dei veicoli elettrici ed efficientamento energetico di edifici e fabbriche. Il tutto ottimizzato da sistemi di controllo intelligenti che interconnettono gli ecosistemi DER alla rete elettrica.

Le risorse integrate consentono infatti di:

In questo variegato contesto, le parole chiave della transizione energetica legata alle DER sono interoperabilità, controllo intelligente ed energy cloud. Componenti sulle quali si gioca la futura sfida tecnologica degli operatori della rete elettrica.

Il climatizzatore portatile e la portable economy

“Il clima che porti con te”. È questo il claim della nuova campagna di Dolceclima, la gamma di climatizzatori portatili di Olimpia Splendid, azienda bresciana che progetta, produce e commercializza prodotti per il comfort indoor.

Realizzati in collaborazione con lo studio italiano EMO Design, i nuovi modelli Dolceclima Air Pro si rivelano i più potenti e i più efficienti dell’intera gamma: il massimo delle prestazioni con un design contemporaneo per i 3 diversi modelli 13 A+, 14 e 14 HP. Questi ultimi due vantano una super potenza refrigerante grazie alla tecnologia Pro Power, che garantisce un veloce rinfrescamento in grado di portare comfort anche nelle località con elevate esigenze di climatizzazione.

Olimpia Splendid_Dolceclima Air Pro 14 HP climatizzatore portatile per portable economyIl modello 13 A+ si caratterizza per l’alta efficienza e si posiziona in classe energetica A+ con consumi ridotti fino al 15%. Tutta la gamma adopera il gas refrigerante naturale R290, con un impatto minimo sul riscaldamento globale, in anticipo rispetto alle normative europee in materia e perfettamente in linea con il percorso aziendale di Olimpia Splendid verso la realizzazione di soluzioni efficienti e, appunto, a basso impatto ambientale.

La Portable Economy

Portavoci della nuova frontiera del benessere climatico, i climatizzatori Dolceclima sono protagonisti di una comunicazione che punta a spostarsi alle persone e ai luoghi della loro quotidianità per raccontare delle storie in cui il consumatore può identificarsi con facilità e creare una relazione empatica con il target.
Le 3 linee della gamma sono associate ad altrettante situazioni di viaggio all’interno delle quali il clima diventa un comfort da portare con sé, esattamente come una valigia. In questo modo viene esaltata la caratteristica distintiva del prodotto, vale a dire la trasportabilità, ma permette a Olimpia Splendid di farsi portavoce di un nuovo fenomeno: la Portable Economy.

“Da tempo sui nostri canali social stiamo promuovendo la cultura della condivisione applicata alla climatizzazione portatile – spiega Roberta Vanni, direttore marketing di Olimpia Splendid -. Come per altri prodotti e servizi da Sharing Economy, i nostri Dolceclima rendono il comfort condivisibile, tra luoghi o persone, grazie appunto alla facile trasportabilità, che viene valorizzata anche dal design distintivo Olimpia Splendid. In azienda abbiamo chiamato questo fenomeno Portable Economy e nella campagna di quest’anno inizieremo a raccontarne una delle tante applicazioni”.

Comfort ottimale con la Sharing Economy

La Sharing Economy o economia della condivisione, che ha per protagonisti fenomeni come per esempio Airbnb, Uber o Blablacar, ben si presta a essere sfruttata anche in tema di benessere climatico: pensiamo a una famiglia che può lasciare il proprio Dolcemente a un familiare o a un vicino di casa che resta in città ma anche a un piccolo ufficio che decide di acquistare un climatizzatore portatile in condivisione.

In Italia stiamo assistendo allo sviluppo della cultura della condivisione e i climatizzatori portatili sono un prodotto perfetto per questa opportunità.

Per diffondere il concetto di condivisione del comfort climatico nelle case degli italiani, dunque, Olimpia Splendid ha voluto che siano le persone le protagoniste della campagna Dolceclima, che racconta sul web le storie di diversi consumatori.

Sinergie tra Hardware Forum e That’s Mobility 2019

Nasce un’alleanza strategica fra Hardware Forum 2019 – la fiera del comparto ferramenta – e That’s Mobility 2019 – l’evento dedicato alla mobilità elettrica per supportare il cambio di paradigma del settore automotive – le due manifestazioni in programma su due diversi livelli di un unico padiglione del MICO, Centro Congressi di Fiera Milano dal 25 al 26 settembre 2019.

L’obiettivo è quello di allargare il coinvolgimento di visitatori professionali sinergici a entrambe le manifestazioni, dal professionista del comparto elettrico e domotica, al progettista ed installatore elettrotecnico.

Hardware Forum, attraverso una ricca proposta di esposizione, convegni e attività live, coinvolgerà il proprio target di riferimento professionale rappresentando l’appuntamento di incontro e confronto della distribuzione utensilerie e ferramenta italiano ed internazionale.
That’s Mobility  2019 – alla sua seconda edizione – offrirà non solo una vetrina sulle tecnologie per una mobilità elettrica sempre più smart e interconnessa ma anche momenti specifici di approfondimento sul futuro del mercato, su nuove professionalità e competenze richieste a tutti gli attori del settore.

Accordo hardware forum- That's Mobility

Thomas Rosolia, AD di Koelnmesse Italia con Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia

Cresce, dunque, la proposta di contenuti che contribuirà ad attirare un’offerta merceologica ancora più completa: ferramenta, utensileria, colore, giardinaggio, sicurezza, edilizia, antinfortunistica, elettrico, termoidraulica. Non solo, Hardware Forum offrirà al visitatore la più ricca vetrina di prodotti nel comparto, ma anche un’esperienza inedita per progettare il futuro della propria attività e cogliere le opportunità di business disponibili oggi sul mercato.

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia – che sarà in grado di creare una proficua sinergia fra le due manifestazioni e contribuire a sviluppare nuove opportunità di contatto per tutti i nostri interlocutori.”

“La collaborazione tra Koelnmesse Italia e Reed Exhibitions Italia rappresenta un traguardo importante e un ulteriore elemento di valore nei contenuti e nell’organizzazione delle manifestazioni in programma a Milano” conferma Thomas Rosolia, Amministratore Delegato di Koelnmesse Italia.

L’edilizia italiana riparte dall’impiantistica

Gli anni della crisi sembrano ormai alle spalle ed il merito è soprattutto della grande richiesta legata all’impiantistica. È il messaggio forte che emerge dal 5° Rapporto Congiunturale e Previsionale sul Mercato italiano dell’Installazione Impianti in Edilizia, realizzato da Cresme con la partnership di CNA Impianti, Anima, Angaisa e Mostra Convegno Expocomfort.

Una tendenza incontrovertibile perché suffragata da numeri chiari: il settore dell’impiantistica ha segnato una crescita significativa nel 2018 tanto che rappresenta ormai il 46,8% dell’intero mercato delle costruzioni, contro un valore del 40% misurato nel 2012.

Ed ancora, gli addetti all’installazione impianti negli edifici sono adesso il 33,5% degli addetti totali del settore delle costruzioni mentre nel 1991 rappresentavano il 20,3%, salito nel 2001 al 27,2%.

evoluzione delle installazioni impiantistiche negli edifici

Il corrispettivo economico di questo sviluppo vede il valore dell’impiantistica per l’edilizia salire a 62,6 miliardi di euro nel 2018, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente. In particolare, gli impianti idrotermosanitari crescono a quota 21,3 miliardi di euro, l’installazione di componenti e sistemi elettrotecnici e elettronici supera ormai i 25 miliardi, mentre gli altri impianti salgono a 5,5 miliardi. Inoltre, l’attività di installazione realizzata da imprese di costruzioni e soprattutto da imprese non specializzate cresce fino ad un ammontare di quasi 10,8 miliardi di euro.

fatturato delle installazioni di impiantistica - Fonte Cresme

La riqualificazione edilizia un fattore chiave

Driver di cambiamento costruzioni - digitalizzazioneDunque, le costruzioni sono sempre più un settore caratterizzato dall’impiantistica. Confermate appieno le linee di tendenza già evidenziate nel precedente Rapporto Cresme, con gli impianti che vedono crescer il loro peso, ancor più nelle nuove costruzioni, grazie soprattutto al risparmio energetico e all’evolversi del comfort abitativo.

Uno sviluppo dovuto anche alla loro naturale obsolescenza tecnologica, con un ciclo di vita più ridotto rispetto ad altri materiali e componenti (si pensi alle finiture e alle strutture). Naturalmente, evidenzia l’indagine, un grande contributo a questa crescita è venuto dalla riqualificazione edilizia che, nell’ultima fase economica, ha goduto di una migliore performance rispetto agli altri segmenti del mercato e che privilegia da un lato le finiture e dall’altro, appunto, l’impiantistica.

Una delle sezioni più interessanti del Rapporto è quella che traccia gli scenari legati all’evolversi del mercato nei prossimi anni. Uno sguardo al futuro dell’impiantistica nell’edilizia dove a dominare l’orizzonte c’è la parola digitalizzazione. Già in questi anni lo sviluppo delle tecnologie in grado di interconnettere” oggetti, persone, reti sta ridisegnando il modello organizzativo e allo stesso tempo il prodotto edilizio: ogni cosa, ogni persona, in ogni luogo, in ogni tempo, grazie ai sensori può inviare informazioni, può essere connessa.

La connessione stessa va considerata come un impianto. E con l’evoluzione di Internet of things (IOT), o, Internet of All (IOA) stanno cambiando i comportamenti delle persone, delle produzioni, delle organizzazioni. Sono processi, sottolinea il Rapporto, che stanno avendo, e avranno ancor più nei prossimi anni, un impatto sorprendente per le costruzioni, oltre che ridefinire le modalità di funzionamento delle città, delle reti e dei territori.

Mercato in grande cambiamento grazie alla digitalizzazione

Fra le tendenze digitali destinate ad essere sempre più “invasive” nel mondo dell’edilizia e dell’impiantistica lo studio del Cresme indica lo sviluppo di sistemi di realtà aumentata capaci di aprire una nuova stagione della progettazione, della manutenzione, della gestione, della commercializzazione modificando i modi di rappresentazione e fruizione degli spazi.

Un altro driver forte del cambiamento sta nei dati generati dai sistemi di “predictive analytics”, in grado di integrare analisi statistiche personalizzate, modellazione predittiva, data mining, analytics del testo, analytics delle entità, ottimizzazione, classificazione in tempo reale e apprendimento automatico, rivoluzionando quindi le modalità di interpretare e utilizzare le informazioni.

Un ulteriore fattore evolutivo indicato dal Rapporto è rappresentato dai modelli di “generative design” e dallo sviluppo della realtà virtuale immersiva, che assistono l’attività di progettazione semplificandola, arricchendola, riducendone l’errore e ridefiniscono i rapporti tra committente, processo produttivo e cliente finale. Infine, un ulteriore driver del cambiamento va individuato nei droni e nelle altre macchine fotografiche evolute che si trasformano in “operatori” capaci di rilevare con precisioni millimetriche l’esistente, per poterlo poi analizzare e elaborare attraverso processi informativi in grado di produrre risultati sorprendenti.

Sperimentazione della tecnologia Vehicle to Grid

Prima sperimentazione per lo sviluppo e la dimostrazione del Vehicle to Grid, la tecnologia grazie alla quale le auto possono immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione della rete.

Il progetto – avviato da Enel X, Nissan e RSE – prevede l’utilizzo di due infrastrutture di ricarica bidirezionale di Enel X, installate nella microrete sperimentale di RSE, che attraverso un’apposita piattaforma di controllo consentono di utilizzare le Nissan LEAF per la stabilizzazione della rete.
Oggi i veicoli elettrici sono sempre più integrati nell’ecosistema dell’energia passando da semplici mezzi di trasporto a vettori energetici, e giocano un ruolo importante nel processo di transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili.

L’obiettivo del progetto è testare le funzionalità del Vehicle to Grid (V2G) sulla base delle abitudini degli utenti sia privati sia di coloro che utilizzano veicoli di flotte aziendali.
Durante il periodo di ricarica, le batterie vengono utilizzate come sistemi di accumulo energetico connessi alla rete.

Cosa può fare la tecnologia Vehicle to Grid?

La tecnologia V2G consente di:

Per i possessori di auto elettriche si aggiunge l’opportunità di ottenere una remunerazione per i servizi forniti al sistema elettrico per una mobilità a zero emissioni.

La possibilità di sfruttare le batterie attraverso il Vehicle to Grid consente di disporre, senza costi aggiuntivi, di un sistema di accumulo domestico o aziendale e al contempo dare un importante contributo alla stabilità e all’efficienza del sistema elettrico.

La diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili – proprio come il solare e l’eolico – ha bisogno di risorse flessibili e disponibili e l’accumulo di energia gioca un ruolo essenziale.

L’attesa crescita del numero di veicoli elettrici in Italia, attraverso il Vehicle to Grid e lo Smart Charging, metterà a disposizione una capacità di stoccaggio di energia in grado di contribuire in modo decisivo e con costi contenuti all’integrazione delle rinnovabili nel sistema elettrico.

Sicurezza e affidabilità con gli interruttori-sezionatori Inosys LBS

Gli interruttori-sezionatori Inosys LBS di Socomec si caratterizzano per la compattezza e rappresentano la soluzione ottimale per combinare alte prestazioni di sezionamento e contenimento degli ingombri.

Gli interruttori Inosys LBS integrano una tecnologia brevettata che offre un’elevata capacità di sezionamento – da 500 a 750 Vdc per polo – con un contenimento ottimale dell’arco elettrico e una significativa riduzione della perdita di potenza, il tutto all’interno di un dispositivo compatto.

Disponibili con funzione di sgancio integrata, possono essere azionati manualmente utilizzando l’apposita maniglia o da remoto tramite bobine di sgancio, per sezionare parzialmente o totalmente l’impianto elettrico. Garantiscono l’apertura o la chiusura sotto carico e il sezionamento di sicurezza di qualsiasi circuito elettrico in bassa tensione fino a 1500 Vdc.

Essendo possibili tutti i tipi di collegamento e cablaggio, interruttori-sezionatori Inosys LBS trovano impiego per l’installazione sia con reti messe a terra che flottanti.

La funzione di sgancio flessibile e robusta assicura immunità completa alle perturbazioni esterne e viene gestita tramite bobina a lancio di corrente o di minima tensione da 24 a 220 Vdc e da 24 a 230 Vac. Il sezionamento veloce (inferiore ai 50 ms) è idoneo a quanto previsto dalle norme di installazione per lo spegnimento rapido da parte dei vigili del fuoco.

Sicurezza e affidabilità in primo piano

Il funzionamento è sicuro e affidabile grazie a caratteristiche come l’indicazione affidabile della posizione di apertura corrente per mezzo di contatti visibili e l’apertura/chiusura dell’interruttore completamente indipendenti dalla velocità di manovra.
Le posizioni on, off e sgancio sono stabili e resistenti alle oscillazioni di tensione e la posizione di sgancio consente un isolamento e sezionamento completo.

Tra i plus da considerare, il dispositivo supporta un’ampia gamma di temperature di funzionamento: da -25 a +70°C (da -15 a +160°F), senza alcun declassamento fino a 55°C (131°F).