Sport e illuminazione LED nel calcetto in piazza

Illuminare il calcetto estivo per promuovere lo sport giovane, sano, innovativo. Dal 10 giugno al 28 luglio in Piazza della Libertà a Bergamo, il torneo di calcio a cinque “Calcetto in Piazza. Giambarini Cup 2019” coinvolge circa 700 sportivi in un’esperienza di condivisione unica per le nuove generazioni. Anche Gewiss e Digital Sport Innovation partecipano alla manifestazione promossa da “L’Azzurro Communication”, valorizzando l’area esterna del torneo con l’illuminazione a LED dei dispositivi Smart[PRO] 2.0 e Smart[4].

Liberi di fare sport con la giusta illuminazione LED

L’intera piazza bergamasca è illuminata con tecnologia LED: i proiettori Smart[PRO] 2.0 garantiscono infatti 250 lux medi sul campo da gioco, mentre gli apparecchi Smart[4] servono le aree complementari della struttura, tra cui chioschi ristorazione e padiglioni espositivi.

“L’evento è un’occasione importante per rinnovare la nostra volontà di valorizzare ogni tipo di struttura, anche temporanea, dedicata al calcio o ad altre discipline sportive – spiega Marco Ceudek, Coordinatore di Digital Sport Innovation, l’iniziativa Gewiss nata per garantire comfort e sicurezza agli atleti con impianti elettrici efficienti, illuminazione sostenibile e servizi a valore aggiunto.

Illuminazione a LED: comfort e sicurezza per i 700 sportivi che partecipano al “Calcetto in Piazza” di Bergamo

Calcetto in piazza: tecnica e passione per i più giovani

CalcettoInPiazza_Bergamo illuminazione led GewissL’impegno di Gewiss si riflette nella filosofia del progetto “Calcetto in piazza. Giambarini Cup 2019”, che punta a rinnovare e rendere confortevoli i luoghi privilegiati di aggregazione e di crescita dei ragazzi. Location come quella del torneo estivo, sempre più popolato dai giovani, tanto sul terreno di gioco quanto nel pubblico sugli spalti.

Garantire impianti sicuri ed efficienti dove giocare e praticare sport significa quindi creare le condizioni ottimali che favoriscono la socializzazione e la condivisione di valori sani, più che mai importanti nel percorso di crescita delle nuove generazioni.

Anche grazie all’illuminazione LED di Gewiss il torneo estivo in scena a Bergamo si è trasformato in aggregatore di diverse realtà sportive, che hanno trovato nella “Giambarini Cup 2019” uno spazio dove esprimere il loro talento e la loro passione per il calcio.

Mobilità elettrica, accordo tra Enel X e FCA per la ricarica delle auto

App Enel XEnel X e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) hanno firmato un accordo per lo sviluppo di nuove soluzioni di e-mobility finalizzate a promuovere l’adozione dei veicoli elettrici (EV) e sostenere i diversi modelli di autovetture EV che FCA si prepara a lanciare sul mercato.

Enel X doterà gli stabilimenti e le concessionarie di FCA in Italia, Spagna e Portogallo delle sue infrastrutture di ricarica e offrirà ai clienti della casa automobilistica soluzioni e servizi di ricarica personalizzati. Inoltre, le aziende si sono accordate per istituire un comitato per l’innovazione per sviluppare e collaudare nuove soluzioni e servizi di e-mobility per i diversi mercati di riferimento, sfruttando gli impianti di ricarica installati presso gli stabilimenti FCA gestiti con la piattaforma di gestione della mobilità elettrica di Enel X.

Le stazioni di ricarica

ricarica veicoli elettrici Enel XL’intera gamma di soluzioni intelligenti Enel X, incluse stazioni e software per la gestione della ricarica, sarà fornita agli stabilimenti, agli uffici e ai centri di ricerca & sviluppo di FCA.

“Collaborazioni come questa, che uniscono il settore delle utility elettriche e i produttori di automobili, sono di enorme importanza per promuovere la mobilità elettrica, un fattore chiave nella transizione energetica. – ha commentato Francesco Venturini, responsabile di Enel X – Questa partnership rientra perfettamente nella strategia di Enel X che comprende piani per la realizzazione di una rete di ricarica pubblica in Italia, Spagna e Romania e diversi accordi con pubbliche amministrazioni e operatori privati per accelerare la rivoluzione della mobilità elettrica”.

Enel X assisterà inoltre i clienti FCA nella valutazione preliminare di fattibilità e nell’installazione di JuiceBox, oltre a fornire servizi di gestione e manutenzione per tutta la vita del veicolo e del punto di ricarica. Enel X e FCA collaboreranno anche per offrire ai clienti una app user-friendly per la gestione della ricarica affinché il processo risulti semplice, veloce e pratico da eseguire.

Obiettivi PNIEC sulle rinnovabili: si può fare?

Gli obiettivi PNIEC faranno decollare le rinnovabili italiane? Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima spinge a 40 GW la nuova potenza installata entro il 2030. Un’unità di misura che non si vedeva da tempo, con un ritmo di crescita nel periodo 2025-2030 nettamente superiore al passato.

Attenzione tuttavia ai facili entusiasmi, ricorda il Renewable Energy Report 2019 presentato dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano. Le criticità sono molte e concrete: dalla volatilità dei prezzi attesi all’accessibilità economica dei sistemi di accumulo, fino alle difficoltà legate ai necessari interventi di revamping e repowering sul parco esistente.

La quinta edizione del report fotografa un inedito momento storico legato al clima di attesa e di fermento nei confronti delle grandi potenzialità generate dal PNIEC, da supportare con adeguate riflessioni sulla reale fattibilità di questo nuovo piano nazionale.

traiettoria generazione elettrica da Fonti rinnovabili Pniec

Andamento atteso della generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile secondo le stime contenute nel PNIEC (fonte Renewable Energy Report 2019)

Niente obiettivi PNIEC senza manutenzione e revamping

Il report del Politecnico di Milano contiene simulazioni sull’evoluzione di fotovoltaico ed eolico in assenza di strumenti normativi addizionali rispetto a quanto oggi indicato nel PNIEC. E lo fa attraverso due scenari “inerziali”, sulla base di analisi numeriche condotte a seguito di un significativo confronto con gli operatori del settore: il primo non prevede l’apporto degli interventi di manutenzione, revamping e repowering, mentre il secondo quadro ne considera l’impatto.

Ne emerge un quadro non positivo e in discrepanza con gli obiettivi PNIEC, soprattutto nel lungo periodo e per il fotovoltaico. Servono infatti provvedimenti che affrontino la sostenibilità economica degli investimenti, tenendo conto dei rischi legati ad andamento dei prezzi e disponibilità di suolo necessaria a garantire l’installabilità della potenza prevista entro il 2030.

Rinnovabili in Italia: occhio al consumo di suolo

Oltre alla sostenibilità economica, l’altra grande tematica da considerare negli scenari di sviluppo delle rinnovabili in Italia è il consumo di suolo, pensando soprattutto alla crescita di impianti di grande taglia installati a terra.

Il potenziale reale delle aree dismesse potrebbe garantire tra i 5,3 e gli 8,4 GW per il fotovoltaico e meno di 1 GW per l’eolico, rispettivamente tra il 20 e il 30% e tra il 7 e il 12% della nuova potenza prevista, senza il supporto di operazioni di repowering. Bisognerebbe quindi attingere ad aree agricole, ma per l’eolico soprattutto nel Nord-Italia la superficie sarebbe ancora ampiamente insufficiente. Torna quindi con insistenza la “voce” della ristrutturazione degli impianti esistenti.

Quale scenario per gli obiettivi PNIEC al 2025 e 2030?

A questo punto, gli esperti del Politecnico di Milano hanno elaborato due scenari di sviluppo, uno conservativo e uno ottimistico: nel primo, si ha un forte apporto di revamping e repowering dell’installato attuale (50%) e nuove installazioni contenute. Nel secondo, le riqualificazioni degli impianti hanno un peso ancora maggiore, fino al 70%, e il nuovo copre un peso più consistente.

Ecco le previsioni indicate dal Renewable Energy Report 2019:

Comune a entrambi gli scenari, l’apporto di revamping e repowering sulla generazione complessiva, assolutamente necessario per ottenere risultati soddisfacenti in ottica PNIEC.

evoluzione rinnovabili e eolico scenario 2

“Gli operatori del settore necessitano di strumenti normativi, di mercato e più in generale di sistema per effettuare investimenti sul parco fotovoltaico ed eolico esistente – commenta Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy & Strategy Group -. Il potenziale per uno sviluppo delle rinnovabili in Italia è elevato, pochi Paesi possono contare su un parco così bilanciato: al legislatore, soprattutto, e agli operatori la responsabilità di garantirne lo sviluppo futuro”.

Li-Fi: cos’è, come funziona, vantaggi e applicazioni

Oggi si sente parlare spesso di Li-Fi vediamo di capire di cosa si tratta, come funziona e quali sono le principali applicazioni.

Il Li-Fi (o LiFi, abbreviazione di “Light Fidelity”) è una tecnologia che consente la trasmissione dei dati tramite la luce LED.

La luce è un’onda, esattamente come lo sono le onde elettromagnetiche o le altre radiofrequenze che normalmente vengono utilizzate per la trasmissione delle informazioni. In quanto onda quindi, anche la luce – se opportunamente modulata – può diventare un canale di comunicazione, uno strumento per trasferire e ricevere dati.

Clicca play per ascoltare in podcast l’articolo:

Li-Fi, Light Fidelity - Funzionamento, Vantaggi e applicazioni - Infografica di ElettricoMagazine
Li-Fi, Light Fidelity – Clicca sull’immagine per vedere l’infografica

Li-Fi ecco come funziona

Un sistema di trasmissione dati Li-fi è un’infrastruttura a LED che – grazie all’implementazione di una componentistica elettronica tra l’alimentazione elettrica e la sorgente luminosa – oltre a illuminare, genera dei codici binari tramite l’intermittenza del fascio luminoso che emette.

Per generare i codici binari, e di conseguenza trasmettere i dati, la luce si accende e si spegne in maniera estremamente veloce.  Questa intermittenza – una sorta di sfarfallio che l’occhio umano non è in grado di vedere – riesce a trasmette delle informazioni ai dispositivi che si connettono ad essa. I vari dispositivi – come ad esempio gli smartphone o i tablet, ma anche i PC – tramite la fotocamera in dotazione riescono a leggere il segnale del fascio luminoso e a tradurlo in informazioni.

Cosa serve per trasmettere dati via Li-Fi?

Per quanto riguarda l’infrastruttura LED (la parte hardware) occorre innanzitutto scegliere i corpi illuminanti più adatti per quello che si andrà ad illuminare (ad esempio un quadro, un oggetto di design, un prodotto esposto in negozio…).

Tutti i LED di ultima generazione (quelli degli ultimi 2-3 anni) possono essere resi compatibili con la tecnologia Li-Fi e, dal punto di vista impiantistico, non c’è nulla di diverso dal montare dei LED normali. L’impianto installato, infatti, avrà lo stesso funzionamento e lo stesso ciclo di vita di un impianto a LED normale.

Tutte le fonti LED possono essere potenziali trasmettitori di informazioni e ogni device un potenziale fruitore delle stesse

Messa a punto la parte hardware, occorre renderla compatibile con la tecnologia Li-Fi sviluppando la parte software. C’è una dashboard dove vengono registrare le varie lampade installate, e ad ogni lampada corrispondono dei contenuti. Questi contenuti possono essere facilmente aggiornati, anche da remoto, tramite un software dedicato.

Ad esempio, se c’è da fare qualche modifica oppure se cambia la mostra (in caso di esposizione museale) oppure il prodotto esposto (nel caso, ad esempio, di un negozio). Non è necessario rifare ogni volta l’impianto di illuminazione a LED: basterà solo aggiornare i contenuti lavorando sulla parte software.

Li-Fi: i vantaggi

La connessione tramite la tecnologia Li-Fi presenta numerosi vantaggi. Vediamo quali sono quelli principali:

Velocità di trasmissione

Li-Fi vs 5G

Grazie al Li-Fi si riescono a raggiungere velocità di trasmissione paragonabili a quelle del 5G. Il LiFi infatti non solo riesce ad avere lo stesso tipo di prestazioni e la stessa velocità che promette il 5G, ma è molto più affidabile rispetto quest’ultimo.

Attualmente, la velocità raggiunta del LiFi è circa cento volte superiore alle trasmissioni WiFi.

Ci sono già applicazioni LiFi in commercio che trasmettono dati a 10 Gbps (gigabit per secondo), velocità non raggiungibile con altre tecnologie, e questo perché il Li-Fi sfrutta la luce. La luce, infatti, ha uno spettro 10.000 volte più ampio rispetto a quello del WiFi.  Ciò consente da un lato di avere connessioni velocissime, e dall’altro di avere una banda che non si satura.

Nei posti molto affollati come ad esempio fiere e musei, il Wifi pubblico spesso può non funzionare, o essere estremamente lento perché c’è troppa gente collegata. Con il Li-Fi questo non accade, ognuno viaggia alla sua velocità perché la banda non si satura.

Geolocalizzazione

Una caratteristica del LiFi è la precisione di geolocalizzazione di questa tecnologia. Il LiFi infatti arriva anche dove il segnale GPS non è presente, e consente di individuare con estrema precisione la posizione di un utente (il margine di errore è di soli 2-3 cm).

Questa proprietà si traduce in un’esperienza di fruizione di estrema prossimità. Tramite il LiFi possiamo guidare l’utente durante tutta la fase della sua user experience, dandogli informazioni mirate e indicandogli il percorso migliore in base a dove si trova e a cosa sta guardando.

Analisi dei dati

Grazie alla geolocalizzazione, tramite il Li-Fi è possibile accedere ad una serie di dati analitici su come gli utenti hanno vissuto un servizio o un prodotto. Possiamo stabilire quale percorso hanno fatto, dove si sono soffermati esattamente e per quanto tempo. Questo è possibile perché la stessa luce che trasmette all’utente i dati su cosa sta guardando in quel momento, riceve e registra una serie di informazioni utili relative a quest’ultimo.

Nel settore del retali, in particolare, questi dati possono rivelarsi davvero vincenti, perché consentono di fare quello che viene definito come marketing di prossimità. Il LiFi permette quindi uno studio approfondito delle dinamiche della shopping experience in loco, nonché un’analisi di posizionamento dei prodotti. Dati che possono essere utili ai commercianti al fine di implementare le proprie strategie di marketing.

SostenibilitàLiFi garantisce risparmio energetico

La sensibilità al risparmio energetico e alla diminuzione dell’inquinamento elettromagnetico fanno del Li-Fi una tecnologia green, al 100% ecosostenibile. Il LiFi infatti, grazie all’utilizzo delle lampade a LED, garantisce il risparmio energetico.

Inoltre, le onde utilizzate per la trasmissione dei dati non causano problemi dal punto di vista della salute delle persone, e nemmeno potenziali interferenze o conflitti in ambienti particolari (si pensi ad esempio al settore ospedaliero dove spesso nelle sale non si possono utilizzare altre tecnologie perché causano conflitti con gli strumenti medicali).

Sicurezza

Il Li-Fi è un sistema di trasmissione dati al riparo dai problemi in intercettazione delle informazioni. La sicurezza informatica è di massimo livello e il motivo è molto semplice: poiché i dati vengono trasmessi dalla luce, e la luce non può attraversare le pareti, per violare il sistema occorrer essere fisicamente presenti nei locali dove si trovano le fonti luminose.

I settori dove si può applicare il Li-Fi

Le potenzialità del LiFi sono veramente tante, così come tanti sono i possibili campi di applicazione, basta solo l’immaginazione. Vediamo alcuni esempi:

Musei

Grazie alla luce puntata sulle opere d’arte in mostra di un museo, è possibile guidare i visitatori in maniera interattiva, e fornire loro informazioni dettagliate o contenuti aggiuntivi come video, immagini o altro durante l’esperienza di visita.

Retail

L’illuminazione di un prodotto esposto in uno store, o delle corsie nei centri commerciali, consente di inviare ai clienti in loco informazioni mirate o proposte commerciali specifiche relative agli articoli che stanno guardando (incluse offerte o promozioni particolari).

Ospedali

Come abbiamo visto, le onde utilizzate per la trasmissione dei dati via Li-Fi, oltre a non causare problemi per la salute, sono a radiofrequenza zero. Questo rende il Li-Fi particolarmente adatto per l’utilizzo in ospedali e strutture sanitarie dove è vietato usare altre tecnologie che creano interferenze con gli strumenti medicali.

Altri settori

Lo sviluppo futuro della tecnologia sarà legato alla trasmissione del segnale in ambito automobilistico, aziendale, subacqueo (per cui la USA Navy Americana sta testando alcune interessanti soluzioni), alla fruibilità di informazioni per persone con disabilità visiva o uditiva (situazioni sulle quali si sta già lavorando).

Le prospettive per il Li-Fi: uno sguardo al mercato

Li-Fi, Light Fidelity - Funzionamento, Vantaggi e applicazioni - Infografica di ElettricoMagazine

Per capire lo stato dell’arte della tecnologia LiFi e per sapere a che punto è il mercato, abbiamo intervistato Francesco Paolo Russo, Founder e CEO di To Be azienda italiana specializzata nella realizzazione “chiavi in mano” di soluzioni Li-Fi.

A che punto è lo sviluppo della tecnologia LiFi?

Quello attuale è un momento molto importante per lo sviluppo della tecnologia LiFi e, conseguentemente, del suo mercato, che comincia ad essere un po’ più maturo.  Quando siamo partiti con To Be, la tecnologia doveva ancora raggiungere un grado di maturazione tale da poter essere una applicazione di tipo massivo. Posso dire che è anche grazie al nostro contributo e al nostro team tecnico, che il LiFi ha fatto dei passi avanti, fino a raggiungere un livello tale come quello di oggi”.

Ci puoi dare qualche previsione di quello che sarà il mercato del LiFi nei prossimi anni?

Gli analisti del mercato prevedono una grande crescita della tecnologia LiFi nei prossimi anni, con numeri esorbitanti, da diversi bilioni. Per quanto mi riguarda, sono convinto che nel giro di poco tempo il LiFi diventerà ancora più alla portata di tutti, incluso il residenziale. Attualmente infatti, le soluzioni LiFi hanno un costo che è ancora troppo alto per un uso domestico, ma nei prossimi anni la situazione è destinata a cambiare”.

Una svolta confermata anche da segnali da parte di grandi player globali. È così?

Direi proprio di sì. A livello globale, negli ultimi mesi, grossi player come ad esempio Huawei e DEll hanno cominciato a dichiarare che stanno lavorando per integrare la componentistica necessaria a livello di sensoristica per fare sì che il flusso dati del LiFi possa essere letto direttamente dai loro dispositivi (senza quindi la necessità di scaricare app aggiuntive)”.

To Be ha realizzato progetti LiFi importanti. Qual è stata la strategia che vi ha permesso di conquistare il mercato?

A differenza di altri player, che hanno optato per un approccio più sperimentale, To Be ha da subito lavorato per creare soluzioni che potessero effettivamente entrare sul mercato. In questo modo, il mercato lo abbiamo praticamente aperto noi e ancora oggi, nel mondo, i progetti LiFi importanti sono quelli realizzati da noi.

Quali sono i vostri obiettivi e le speranze per il prossimo futuro?

Dopo aver realizzato il primo sito archeologico e la prima nave al mondo con una LiFi zone, ora vorremmo lavorare per creare la prima struttura sanitaria e la prima città dotate di LiFi. Peraltro, ci piacerebbe molto se questo primato, come nel caso del sito archeologico e della nave, andasse all’Italia, il nostro Paese. In particolare, prima che Dubai – che ha dichiarato di voler diventare la prima città LiFi entro il 2021 – ci rubi il primato. La speranza quindi è che qualche Pubblica Amministrazione italiana ci dia la possibilità di fare un intervento di questo tipo”.

Si ringrazia Francesco Paolo Russo, Founder e CEO di To Be per aver supportato Elettricomagazine nella stesura dell’articolo attraverso un’approfondita intervista nella quale ha fotografato lo stato dell’arte della tecnologia LIFI (cos’è, come funziona, i vantaggi e le applicazioni) e analizzato le prospettive future


Articolo aggiornato

Nel 2050 dalle rinnovabili la metà del fabbisogno energetico mondiale

Previsioni importanti, quelle contenute nell’ultimo New Energy Outlook di Bloomberg NEF, e soprattutto previsioni rosee per l’andamento delle energie rinnovabili nei decenni che mancano per tagliare il traguardo del mezzo secolo. Infatti, grazie alla rapida discesa dei costi per gli impianti solari ed eolici, unita alla sempre maggiore convenienza ed efficienza delle batterie elettriche, si prevede che le due maggiori energie rinnovabili copriranno nel 2050 quasi la metà del fabbisogno energetico mondiale (il 48%).

E da questo impetuoso sviluppo arriverà anche un determinante contributo al contenimento del surriscaldamento globale, con l’obiettivo di evitare un aumento della temperatura oltre i due gradi centigradi fino al 2030. Vietato, però, abbassare la guardia, tanto che lo studio sottolinea come per abbattere del tutto le emissioni fossili nel corso di questo secolo è indispensabile che da parte di pubblico e privato si investa sempre di più in nuove tecnologie applicate alle rinnovabili.

A metà del secolo in Europa 92% dell’elettricità da rinnovabili

Elemento fondamentale della decarbonizzazione, dunque, è il ridursi dei costi. Secondo il New Energy Outlook 2019, che ogni anno compie un’approfondita analisi dell’andamento dei costi d’installazione e d’esercizio, già adesso in due terzi del mondo il solare e l’eolico rappresentano l’opzione più a buon prezzo per aggiungere nuovi fonti energetiche.

Sempre sotto il profilo economico, particolarmente interessante è la previsione che, a fronte di una capacità energetica globale destinata a triplicarsi da qui fino al 2050, stima in ben 13.300 miliardi di dollari l’ammontare dei nuovi investimenti nel comparto. E di questa “torta” la parte maggioritaria spetterà alle due principali fonti rinnovabili: l’eolico attrarrà un totale di 5.300 miliardi di dollari seguito dal solare, con 4.200 miliardi di investimenti fino alla metà del secolo.

Bloomberg NEF come di consueto va anche a vedere che cosa accade ed accadrà nei vari continenti. Il New Energy Outlook 2019 indica proprio la nostra Europa come modello in tema di decarbonizzazione prevedendo nel 2050 ben il 92% dell’elettricità prodotta nel Vecchio continente proverrà da fonti rinnovabili.

Più indietro nella transizione, invece, Stati Uniti e Cina, i primi rallentati dall’ampia e duratura disponibilità di gas naturale a basso prezzo, la seconda che sfrutterà ancora a lungo l’energia prodotta dai suoi impianti alimentati a carbone. Non a caso la Cina è destinata a vedere crescere ulteriormente le sue emissioni, raggiungendo il picco nel 2026, per poi iniziare un “salutare” trend di decrescita che porterà Pechino a dimezzarle nei successivi vent’anni.

Penetrazione Rinnovabili Bloomberg New Energy Outlook

Asia poco virtuosa ma leader per gli investimenti

Cina, e l’Asia in generale, non saranno dunque leader nella riduzione delle emissioni, ma lo stesso non può dirsi per quanto riguarda gli investimenti volti a soddisfare il crescente fabbisogno energetico, con una domanda di elettricità che ad Oriente è destinata a raddoppiarsi ed oltre verso il 2050. Infatti, quasi la metà dei nuovi investimenti nel comparto finiranno, appunto, in Asia. Le due nazioni principali, Cina e India, fagociteranno 4.300 miliardi di dollari a fronte, per dare un’idea, dei “soli” 1.100 miliardi di investimenti che verranno effettuati negli Stati Uniti da qui alla metà del secolo.

Altro capitolo interessante del New Energy Outlook 2019 è quello che si occupa nel dettaglio dell’evolversi dei costi legati alle principali fonti rinnovabili. Ebbene, i prezzi dei pannelli fotovoltaici, delle turbine eoliche e delle batterie al litio sono tutti destinati a riduzioni molto significative.

In particolare, per ogni raddoppio della capacità globale installata, il costo dei pannelli fotovoltaici è destinato a calare del 28%, quello delle turbine eoliche del 14% mentre le batterie avranno un calo dei prezzi pari al 18%. Maggiore economicità che già nel 2030 porterà il totale dell’energia generata, immagazzinata e distribuita attraverso pannelli, turbine e batterie a sorpassare quasi ovunque quella legata all’impiego di carbone e petrolio.

Nella rivoluzione elettrica c’è un’Italia virtuosa

Il Festival dell’Energia ha ospitato quest’anno a Milano l’assemblea di Elettricità Futura, un importante appuntamento di incontro e dibattito per l’intero settore elettrico nazionale. Di grande interesse l’intervento del presidente Simone Mori: “Le proiezioni dei target al 2030 sono un fatto compiuto e condiviso, sappiamo dove vogliamo andare e conosciamo bene i benefici che la rivoluzione delle fonti rinnovabili e la digitalizzazione, insieme all’elettrificazione dei consumi, genereranno. La transizione energetica – ha dichiarato – è fatta da cittadini, lavoratori, studenti e da una cultura tecnica che deve emergere in una società sempre più interconnessa”.

Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano, annovera centinaia di aziende operanti nel settore e le rappresenta in seno al sistema Confindustria.

Per questo assume ancor più importanza l’appello del presidente Mori durante la sua relazione. “Va consolidata l’integrazione della filiera energetica e coinvolta la società nel suo complesso, attraverso politiche industriali, dell’educazione e del lavoro, centrali nella rivoluzione energetica. Ora è necessario lavorare tutti insieme sugli strumenti, riformare il mercato, introdurre un processo autorizzativo e regolatorio armonico e snello che valorizzi i territori”. Nel suo discorso Mori ha poi sottolineato come la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica devono diventare gli elementi principali che consentiranno all’industria italiana di giocare un ruolo primario nello scenario economico europeo e mondiale.

Cogliere al meglio i benefici della decarbonizzazione

L’energia elettrica è inoltre un abilitatore di innovazione in quanto permette l’integrazione delle nuove tecnologie digitali nei più vari settori di consumo con risultati sempre più concreti. Infatti, decarbonizzazione e transizione energetica non sono più concetti da annunciare o da spiegare, ma sfide che generano opportunità di crescita, investimenti, occupazione e innovazione (53.000 sono gli occupati nel settore elettrico e 11,3 miliardi gli euro investiti cumulati nel 2018 nel settore rinnovabile). “L’obiettivo di Elettricità Futura oggi è continuare a cogliere al meglio i benefici della decarbonizzazione, coinvolgendo sia le tante imprese grandi, medie, piccole del sistema Italia sia i consumatori che saranno sempre più consapevoli, informati ed attivi”.

transizione energetica rinnovabili convegno Elettricità Futura

La visione d’insieme di Elettricità Futura è caratterizzata dall’ottimismo, anche sulla base di quanto è stato fatto. Mori ha rimarcato come l’Italia sia già un leader europeo e globale in fatto di decarbonizzazione e digitalizzazione, con la nostra industria elettrica che è la più virtuosa dell’intero continente. In particolare, sono già stati raggiunti i target 2020 con la convinzione che questo accadrà anche per quelli 2030.

Ed ancora, le imprese italiane sono fra le più efficienti del mondo e usano meno energia per unità di Pil, mentre l’elevato livello di digitalizzazione delle nostre reti ci pone ai primi posti in Europa per la possibilità di integrare le fonti rinnovabili all’interno del mercato e rendere il consumatore attivo. Inoltre le nostre imprese sono leader nella produzione di elettricità da fonti rinnovabili e grazie a loro l’obiettivo nazionale definito dell’UE, con il 17% di energia rinnovabile nel consumo energetico nazionale, è stato raggiunto con ben 5 anni di anticipo (nel 2015).

transizione energetica efficienza elettricita futura

Dal Piano Energia e Clima opportunità per la transizione energetica

In questo contesto per il presidente di Elettricità Futura il recente Piano nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 rappresenta una straordinaria occasione di crescita per il Paese. “L’incremento delle rinnovabili e la parallela elettrificazione dei consumi genereranno benefici in termini di riduzione delle emissioni, dell’efficienza energetica e della dipendenza dall’estero, nonché un incremento degli investimenti e dell’occupazione”.

Aspetti quest’ultimi, accompagnati da numeri importanti. Per quanto riguarda l’occupazione, la fase realizzativa del Piano porterà in media ad un incremento di circa 30.000 occupati temporanei annui (diretti e indiretti) e oltre 15.000 occupati permanenti.

Un boost altrettanto importante è previsto per gli investimenti, considerato che la realizzazione degli obiettivi del Piano le imprese del nostro sistema prevedono di investire circa 4,6 miliardi di euro all’anno fino al 2030 in generazione, reti e accumuli, ad esempio quasi triplicando il solare e raddoppiando la generazione eolica. E così gli investimenti cumulati previsti al 2030, considerando anche quelli “inerziali”, ammontano in totale a circa 80 miliardi.

Last but non least, i benefici in bolletta. Secondo le stime di Elettricità Futura, il costo complessivo dell’energia al 2030 sarà inferiore di circa 1,5 miliardi rispetto ai dati 2017, con la completa liberalizzazione del mercato elettrico e il ricorso a tecnologie innovative e digitali per la gestione dei consumi che consentiranno al cliente finale di gestire in maniera attiva e consapevole i propri consumi energetici.

Ottenere il giusto comfort con Console Toshiba

Necessiti di raffrescare o riscaldare la mansarda? La Console a pavimento serie E1 di Toshiba Italia Multiclima è adatta nelle ristrutturazioni e recuperi dei sottotetti e in abitazioni con problemi di spazio. Queste unità a console, compatte e moderne, possono essere installate facilmente sotto una finestra.

Console Toshiba si caratterizza per basso impatto ambientale – fa parte della famiglia NatuR32 – oltre a nuove funzioni volte al comfort e al risparmio energetico sia in caldo, sia in freddo.

Console può essere installata in sistemi monosplit o multisplit in tre taglie da 2,5 a 5,0 kW in classe A++ in freddo e A+ in caldo. Anche le unità esterne, con peso e dimensioni ridotte, sono adatte per il posizionamento sui tetti, facilitando sia l’installazione, sia gli interventi di manutenzione.
Console ToshibaTantissime funzioni per un comfort ottimale come:

Console Toshiba dotata di Magic Coil, una speciale resina che riveste la batteria dello scambiatore per ridurre il depositarsi di sporco, polvere e tracce di umidità. In aggiunta a questo rivestimento, al

Controllare la Console Toshiba anche da remoto

Con il nuovo telecomando infrarossi e l’interfaccia di controllo dinamico a bordo macchina è possibile gestire le funzioni principali, come il limitatore di potenza che limita il consumo elettrico, utile in presenza di altri elettrodomestici elettrici in funzione e con contatori di solo 3 kW.

Inoltre, è possibile fino a 4 programmi per ogni giorno della settimana, scegliere il funzionamento (riscaldamento, raffrescamento, deumidificatore, solo ventilazione), la temperatura, la velocita della ventola e le funzioni speciali.
Inoltre, è possibile utilizzare la App Toshiba Home AC Control per gestire il sistema di climatizzazione in qualsiasi momento con lo smartphone.

Doppia e tripla garanzia

Console è tra i prodotti residenziali aderenti alla promozione ‘’Doppia e tripla garanzia’’ che consente di estendere la garanzia per gli acquisti effettuati dal 1 giugno fino al 31 luglio 2019.  A questo link tutte le informazioni per aderire.

Cyber security, integrazione e formazione a Sicurezza 2019

Protagonista di Sicurezza 2019 un mercato della security che cambia, tra integrazione, trasformazione digitale e cyber security. Ed è inevitabile che sia così, se pensiamo che il World Economic Forum Global Risks Report 2019 posiziona gli attacchi informatici nella top five dei rischi che avranno maggiore impatto su economia e imprese nel prossimo futuro. Dal 2020, secondo gli analisti, più del 25% dei cyber crimini riguarderà infatti dispositivi connessi e IoT.

Che si tratti di videosorveglianza, controllo accessi, domotica, serrature elettroniche, complessi algoritmi di riconoscimento biometrico o impianti antincendio, ogni sistema interconnesso è infatti esposto al rischio di attacco informatico. Non a caso, i visitatori di Sicurezza 2019 avranno per la prima volta a disposizione un’area formativa dedicata alla cyber security, con momenti di approfondimento e di confronto finalizzati a illustrare i nuovi scenari globali.

Più sicuri con i droni?

droni a Sicurezza 2019Un altro focus importante dell’edizione 2019 riguarda i droni, che secondo Goldman Sachs raggiungeranno entro il 2020 un mercato da 100 miliardi di dollari. Ormai parte integrante anche del mondo della sicurezza, gli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) richiedono agli operatori del settore competenze certificate e ulteriore formazione utile a integrarne l’utilizzo con altre tecnologie per la security. Una nuova filiera di tecnologie ed esigenze riunita nella Sicurezza Drone Expo del padiglione 7, organizzata da Mediarkè e pronta a raccogliere le aziende che forniscono droni, sistemi e servizi per le attività di security, intelligence, soccorso e protezione civile.

Una seconda area espositiva dedicata agli APR, sempre targata Mediarkè, troverà invece spazio nel padiglione 6, all’interno di Smart Building Expo, la manifestazione sull’edificio intelligente contemporanea a Sicurezza 2019. Qui si parlerà di aerofotogrammetria e uso dei droni per attività di progettazione, costruzione, manutenzione e restauro di edifici e aree urbane.

Cyber security e trasformazione digitale sono la principale sfida per i professionisti del settore

Sicurezza 2019 nella sfida di smart city e smart building

La sicurezza urbana toccherà invece a Fiera Milano i temi legati alla gestione intelligente di tutte le componenti di una città. A offrire un contributo importante in quest’ottica sarà Scenari di Sicurezza Urbana, il convegno organizzato da FOIM (Fondazione Ordine Ingegneri di Milano) che ospiterà la testimonianza di Don Erickson, CEO di SIA (Security Industry Association). Un’interessante panoramica sui modelli di collaborazione committenti-fornitori che da anni contribuiscono a rendere più fluida la comunicazione della filiera negli Stati Uniti, con l’auspicio di sperimentare presto soluzioni efficaci anche sul territorio italiano.

La smart city secondo un approccio multidisciplinare sarà invece protagonista di Milano Smart City Conference: tre giornate di riflessione internazionale sull’impatto delle nuove tecnologie, nel momento cruciale del rilascio del 5G come infrastruttura abilitante per le nuove applicazioni urbane.

Sicurezza 2019 è anche formazione certificata

convegni a sicurezza 2019L’evoluzione tecnologica e le nuove normative hanno completamente rivoluzionato il mercato italiano e richiedono competenze sempre più specifiche. Solo la formazione può collocare i professionisti nella posizione di unici interlocutori per chi cerca soluzioni in ambito security, rendendoli più consapevoli del ruolo che ricoprono e dei rischi legali spesso legati alle loro quotidiane attività.

Sicurezza 2019 intensificherà infatti la strada della formazione professionale, con numerose proposte organizzate da soggetti certificatori che consentiranno l’ottenimento di crediti formativi per diverse figure professionali (periti industriali, ingegneri, installatori, operatori della vigilanza). Un impegno premiato in fiera anche dal portale Securindex con la cerimonia di chiusura della prima edizione del Premio Securindex Installatore Certificato, iniziativa nata per incentivare gli installatori a utilizzare la comunicazione digitale per promuovere la propria azienda sul mercato.

Guida per la scelta dell’UPS più adatto

I problemi legati alla qualità e alla disponibilità di energia stanno diventando sempre più importanti a causa del ruolo svolto dai sistemi elettrici e dagli apparecchi sensibili alle interruzioni di corrente. L’adozione di gruppi di continuità è la soluzione che consente continuità in caso di interruzioni brevi o lunghe.

Quali sono i vantaggi di un UPS a casa o in azienda?

UPS attivoIn un ambiente domestico, molti dispositivi elettronici – router, modem, computer, televisori, sistemi di sicurezza – possono subire danni o guasti a causa di blackout improvvisi, oscillazioni della tensione e altri disturbi elettrici. L’UPS è in grado di garantire alimentazione di riserva e protezione ai diversi dispositivi elettronici.

In ambito aziendale, le interruzioni causate dai blackout o instabilità di rete possono anche causare oltre a mancata produzione, anche danni di tipo economico alle piccole e medie imprese.

In quali casi l’UPS fornisce protezione?

L’UPS è in grado di eliminare i disturbi come sbalzi o picchi di tensione, presenti nell’energia elettrica e – in caso di mancata erogazione di corrente elettrica – di alimentare i carichi essenziali e salvare dati.
Le principali cause sono:

Come la scelta di un UPS può diventare un fattore di successo

Per consigliare al cliente l’UPS più adatto alle sue esigenze, occorre valutare molti fattori. Una volta stabilita la famiglia di UPS più adatta (monofase o trifase), occorre scegliere la soluzione giusta: gli UPS non sono tutti uguali e proteggono in maniera diversa. È fondamentale individuare quali e quanti sono i dispositivi connessi, per quanto tempo al fine di calcolare il giusto dimensionamento.

Per guidare gli installatori elettrici è nata UPS Easy Stories, una video-serie che racconta come la scelta del corretto gruppo di continuità possa rappresentare un fattore di successo.

Mauro Valentini, UPS Business Development di Schneider Electric, risponde agli interrogativi basilari: perché al cliente occorre un UPS? Quali sono le apparecchiature che deve proteggere? Quali carichi devono essere alimentati dall’UPS? Qual è il rischio percepito? Come essere sempre informati del corretto funzionamento del gruppo di continuità?

Gli UPS offrono grandi opportunità di business agli installatori grazie alle nuove necessità di dare continuità di connessione sia in ambienti produttivi, sia nel residenziale e nelle piccole e medie imprese.

UPS Easy Stories

La scelta delle batterie

Le batterie sono il cuore dell’UPS, un sistema con batteria non efficiente è inutile ai fini della protezione dei carichi critici. In questo primo video vengono analizzate le caratteristiche fondamentali che un installatore deve considerare per individuare la batteria della giusta capacità.

L’autonomia richiesta è importante per scegliere il tipo di batteria più adatta al cliente. Una volta determinata la taglia dell’UPS, come passaggio successivo occorre stabilire il tipo di architettura di implementazione dell’UPS in grado di garantire il livello di protezione richiesto.

Un UPS per ogni esigenza: le diverse tipologie

Nella scelta vanno considerate non solo la potenza in relazione al carico da alimentare, l’autonomia, il tipo di ingresso e di uscita (monofase e trifase), ma anche la tecnologia realizzativa che viene suddivisa in: Offline, Online Doppia Conversione, Line Interactive.

La CEI EN 62040-3 classifica tre differenti categorie in funzione della capacità di garantire qualità di alimentazione e continuità di servizio.

In questo primo video UPS Easy Stories scopriamo le differenze delle tre famiglie di sistemi statici di continuità e il grado di protezione correlato.

I vantaggi della connettività

Oggi viviamo in un mondo interconnesso nel quale la necessità di essere informati sul funzionamento delle apparecchiature è fondamentale: grazie alla connessione è possibile ottenere importanti servizi aggiuntivi per garantire il controllo e la sicurezza dell’impianto. Che cosa si aspetta il cliente? E che cosa riesce offrire un UPS in termini di comunicazione e interazione?
Connettere un UPS consente di:

Qual è il livello di protezione necessario?

La scelta di un’architettura di distribuzione dell’UPS è strettamente correlata alla tolleranza del cliente al rischio di potenziali interruzioni. Se il costo delle interruzioni è alto, la tolleranza ai rischi è bassa e richiede l’implementazione di una delle architetture più affidabili.

Occorre tenere presente, che uno stesso cliente può avere diversi requisiti dell’UPS per varie applicazioni. Nel quarto video di UPS Easy Stories scopriamo come scegliere il corretto UPS in base al rischio percepito.

L’offerta targata Schneider Electric

Per rispondere a questa esigenza, Schneider Electric presenta Easy UPS, la gamma di gruppi di continuità pensata per il mondo elettrico in grado di offrire stabilità dell’alimentazione e continuità operativa per diverse applicazioni ed esigenze.

La nuova offerta si basa su un nome unico (Easy), un brand unico (Schneider Electric) e una linea completa di soluzioni in grado di soddisfare le prestazioni richieste dal mercato e la possibilità di personalizzare la soluzione.

Easy, proprio come suggerisce il nome, punta sulla semplicità e sulla facilità coniugata nella scelta, nell’installazione, nella manutenzione e nella espandibilità.

Schneider Electric Easy UPS

La gamma Easy UPS è disponibile nelle versioni:

EASY UPS SRVS – gruppo di continuità monofase, versatile, di elevata qualità e disponibile a un costo competitivo che protegge i dispositivi critici e i carichi collegati da disturbi di alimentazione imprevedibili come picchi, sovratensioni, blackout e cali di tensione, garantendo affidabilità e sicurezza

EASY UPS 3S – gruppo di continuità trifase da 10 a 40 kVA ideale per piccole/medie imprese, che si installa in maniera rapida e semplice nei locali tecnologici e si distingue per l’ampia finestra di temperatura e la protezione totale dai sovraccarichi: tutto in un’apparecchiatura leggera e compatta
Si può monitorare e gestire lo stato dell’UPS da remoto attraverso EcoStruxure IT di Schneider Electric in modalità in rete e/o via cloud.

Easy UPS SRVS a lunga autonomia, in grado di utilizzare fino a 5 moduli batteria esterni per prolungarne l’attività lavorativa

Easy UPS BVS, pensato per applicazioni domestiche e per piccoli uffici, fornisce una protezione di base per le condizioni di alimentazione instabili, garantendo una connettività costante e affidabile nei momenti più critici

Continuate a seguire il canale video di Schneider Electric Italia per restare aggiornati sulle prossime novità!

Come rendere fedelmente tutti i colori con l’illuminazione

Tra i più importanti requisiti qualitativi di molti impianti di illuminazione figura quello della resa cromatica, la resa dei colori. Negli ambienti commerciali e in tutti i luoghi espositivi, come i musei e le gallerie d’arte, la fedele restituzione di tutte le gamme cromatiche è tra le prime richieste a cui progettisti ed installatori devono dare adeguate risposte. Oggi la tecnologia LED offre prodotti di alta qualità ottimizzati per raggiungere questo obiettivo: non solo singoli diodi luminosi ma anche moduli LED, ottiche, driver e dimmer.

Come valutare la resa cromatica

Ma prima di addentrarci nelle soluzioni di progetto diamo alcune indicazioni di base sulla valutazione delle resa cromatica. Il colore di un oggetto è dato dall’interazione tra le radiazioni elettromagnetiche di data lunghezza d’onda da parte di una sorgente luminosa, il potere riflettente dell’oggetto e infine – terzo elemento – gli occhi dell’osservatore.

Se il colore di un oggetto è il verde, questo colore viene percepito quando l’oggetto riceve e riflette le radiazioni che causano nell’osservatore la percezione di quel colore. Se la sorgente di luce non emette radiazioni di quelle lunghezze d’onda, il colore non sarà visto anche se l’oggetto rimane (virtualmente) verde. Si spiega così la necessità che ci sia un pieno accordo tra lo spettro della sorgente (l’insieme delle radiazioni emesse) e la capacità di riflettere la luce da parte di quell’oggetto.

Gli spettri “equilibrati” e l’indice CRI

Galleria d’Arte Moderna

Nei musei e nelle gallerie d’arte è richiesta la massima resa dei colori per le opere in esposizione (Galleria d’Arte Moderna. Palazzo della Ragione, Verona)

Considerando tutti i colori che possono avere gli oggetti da illuminare, risulta che una sorgente che emette tutte le radiazioni dello spettro alla medesima potenza, cioè una fonte di luce a spettro equilibrato, sia da ritenere la migliore ai fini delle fedele restituzione dei colori. La luce generata dal sole, nelle ore centrali di una giornata con cielo sereno, possiede uno spettro ben equilibrato. Ma anche utilizzando i LED è possibile ottenere buoni risultati.

Per stimare il grado di equilibratura dello spettro si ricorre al cosiddetto “corpo nero”, un modello fisico di sorgente ideale a spettro continuo. Il corpo nero è un corpo capace di assorbire tutte le radiazioni che riceve e di emetterle in quella miscela che prende il nome di “spettro”.

In pratica si confrontano le riflessioni di alcuni campioni cromatici illuminati con il corpo nero ad una certa temperatura e con la sorgente in esame alla stessa temperatura di colore. Se non si riscontrano differenze si ottiene il valore massimo dell’indice CRI, “Colour Rendering Index”, pari a 100. Se si riscontrano differenze, si calcola la media dei valori ottenuti dalle misurazioni sui singoli campioni. Agli indici CRI con valori di 70-60 corrispondono basse rese.

I campioni cromatici utilizzati in questo confronto sono stati selezionati dalla CIE (Commission Internationale de l’Eclairage) che ha definito in una Raccomandazione i criteri da adottare nella valutazione. Le Norme UNI dedicate agli impianti di illuminazione, sia per gli ambienti interni che per gli esterni, fanno esplicito riferimento all’indice della CIE. Questi campioni standardizzati erano in origine otto, ma successivamente il loro numero è stato portato a quindici. E’ evidente, tuttavia, che la valutazione che ne deriva è parziale e indicativa perché tiene conto solo di un numero limitato di colori (15) ed inoltre la stima si condensa in un valore medio.

Il puro riferimento alle Norme UNI che, come si è detto contengono i riferimenti all’indice, non può ritenersi sufficiente laddove occorre esaminare particolari gamme cromatiche. Generalmente, in questi casi, si provvede con indagini mirate, condotte sul campo o in laboratorio colorimetrico, confrontando la restituzione dello specifico colore sotto la luce del corpo nero e la luce della sorgente in esame. Riepilogando, sono due i parametri in gioco necessari per valutare la fedeltà nella restituzione dei colori in un impianto di illuminazione: la temperatura di colore e l’indice CRI. Con la prima si definisce la tonalità della luce emessa mentre con la seconda si valuta la resa dei colori.

La resa cromatica delle lampade

Le lampade in commercio sono offerte in un’ampia gamma di tonalità e rese dei colori. Il vecchio tipo a filamento incandescente, attualmente non più prodotto o commercializzato nei paesi dell’Unione Europea, aveva temperature comprese tra 2700 e 2900 K e indice CRI al massimo valore poiché la sua emissione era molto simile a quella del corpo nero. Questo dato però non deve ingannare. Il confronto viene fatto col corpo nero che, alle basse temperature di colore, presenta uno spettro non equilibrato: prevalgono le radiazioni di alta lunghezza d’onda, corrispondenti ai colori “caldi”, vale a dire quelli compresi nella gamma giallo-arancione-rosso. Questo sbilanciamento fa sì che i colori caldi risultino più brillanti e saturi rispetto ai colori “freddi” (verde-azzurro-blu-viola).

Questo effetto non è dovuto all’indice di resa cromatica, bensì alla temperatura di colore. Facendo riferimento alla luce naturale, il confronto va fatto non con la luce delle ore centrali di una giornata serena, quando la temperatura raggiunge i valori di 5000-6000 K, ma nelle ore in cui la luce è meno fredda e più calda, quelle prossime al tramonto del Sole.

Con le lampade a scarica, fluorescenti e a vapori di alogenuri metallici, aumenta la gamma delle temperature di colore ma si riduce il valore del CRI e causa della marcata discontinuità dei loro spettri. Non mancano, tuttavia, i modelli (per esempio: fluorescenti lineari) con valori vicino a 100, grazie all’impiego di particolari miscele di polveri fluorescenti. I tipi a vapori di sodio hanno indici molto bassi avendo spettri molto sbilanciati.

Museo Van Gogh Amsterdam Resa cromatica

Sala del Museo Van Gogh ad Amsterdam (fotografia: Jan Kees Steenman). Le opere sono illuminate da apparecchi equipaggiati con LED ad alto indice CRI (98), 3000 K, 110 lm/W, modello XIM, produzione e documentazione Xicato

Con le sorgenti LED di ultima generazione gli spettri presentano una buona continuità anche se l’equilibratura non è ancora perfetta. Di solito la distribuzione delle potenze nelle radiazioni emesse presenta dei valori elevati nelle zone del blu e del giallo-arancione. Gli indici CRI, nei modelli di alta gamma, si avvicinano al valore massimo. In alcuni diodi luminosi l’indice CRI raggiunge valori intorno ai 97-98 con temperature di colore di 3000 K – 4000 K. Sono prodotti che garantiscono un’ottima resa cromatica.

Foto in apertura – Negli spazi espositivi commerciali si installano apparecchi equipaggiati con sorgenti ad alto valore di CRI per dare il massimo risalto a tutte le gamme cromatiche (temporary shop Pirelli a Milano)