Soluzioni di ricarica per l’auto elettrica

Si parla molto di auto elettrica e di un futuro dell’automotive basato sulla mobilità sostenibile, però oltre alla scarsa diffusione troviamo la paura di non riuscire a ricaricarla, per così dire a fare il pieno di energia!

Sicuramente l’infrastruttura e le colonnine di ricarica sono ancora poche, ma sia in Europa sia in Italia si stanno attuando numerose politiche per sviluppare il settore.
In questo ultimo anno si è assistito all’installazione di numerosi punti di ricarica sia in autostrada, sia in città.
In questo ambito EET Europarts propone due modelli di stazione di ricarica: Halo e Aura che si caratterizzano per un design elegante e pulito.

ricarica elettrica HaloA casa propria con Halo Wallbox

Halo Wallbox è adatta al residenziale ed è fornita assieme a un cavo fisso con presa di corrente, per collegare comodamente l’automobile. Grazie al collegamento al servizio cloud, è possibile monitorare il consumo energetico e ottimizzare le sessioni di ricarica.

È disponibile in diversi modelli a seconda della potenza (3,7 kW 1P 16A – 7,4 kW 1P 32A – 11 kW 3P 16A) e con due diverse tipologie di connettori principali per la ricarica di un veicolo elettrico in corrente alternata: Tipo 1 (monofase che gestisce un massimo di 32 A e 230 V arrivando a 7.4 kW) e Tipo 2 (mono/trifase che gestisce un massimo di 32/70 A a 230/400 V circa fino a una potenza massima di 43 kW).

Halo Wallbox è dotata di un timer intelligente e funzione di blocco per semplificare le operazioni ed è realizzata in alluminio riciclato.

Aura  stazione di ricarica elettricaStazione di ricarica elettrica per interni ed esterni

Aura Charging Station è la colonnina di ricarica per parcheggi pubblici e privati dotata di 2 prese da 22 kW.
Carica contemporaneamente due vetture e il carico effettivo di corrente può essere regolato direttamente dall’utente tramite collegamento al portale cloud, scegliendo valori compresi tra 1,4 kW e 22 kW.

Le prese sono dello standard europeo Tipo 2, che si adatta a qualsiasi veicolo ibrido elettrico e plug-in.
Può essere montata su pareti e pali, è realizzata in alluminio riciclato e può resistere a impatti esterni, umidità, atti vandalici grazie al grado di protezione IK 10.

 

Customer Experience Center di ABB

ABB ha inaugurato un nuovo Customer Experience Center presso il centro di competenza R&D a Bergamo dedicato a soluzioni di distribuzione elettrica e di gestione dell’energia intelligenti per supportare i propri clienti.

Obiettivo: accelerare lo sviluppo dei prodotti e l’esecuzione dei progetti, testando e certificando le soluzioni dei clienti, supportando le opportunità di collaborazione e innovazione.

“L’apertura del Customer Experience Center supporta la strategia di trasformazione digitale di ABB e il nostro impegno a supportare i clienti in questo processo. – ha dichiarato Giampiero Frisio, responsabile del business Smart Power di ABB – La nostra ampia gamma di prodotti intelligenti per l’elettrificazione a bassa tensione e le soluzioni digitali utilizza dati e connettività per risparmiare tempo, energia e costi”.

“Il nuovo Experience Center renderà ancora più semplice lavorare con ABB. – ha sottolineato Matteo Carollo, responsabile Customer Experience di ABB Smart Power a Bergamo – Man mano che i sistemi energetici si evolvono in microgrid e la domanda di soluzioni digitali aumenta, il Centro aiuterà i clienti e i partner ad espandere le loro capacità. Collaborare con esperti e tecnici ABB nelle strutture all’avanguardia del Centro consentirà ai clienti di progettare, validare e certificare soluzioni più innovative ed efficaci. ”

Customer Experience Center: accelerare la trasformazione digitale

Nei primi sei mesi di attività il Centro è stato visitato da più di 1.000 clienti da oltre 400 aziende in tutto il mondo: l’Open Lab della struttura è in grado di simulare scenari diversi, testando funzionalità in applicazioni quali automatic transfer swit-ching, load shedding, demand response, cloud connectivity e logic selectivity. Il nuovo Centro mostra anche le soluzioni più avanzate di ABB, con un Teatro Virtuale.

“Con la piattaforma cloud ABB Ability Electrical Distribution Control System, che offre ancora più opzioni per la personalizzazione e nuove funzionalità per aumentare l’affidabilità e le prestazioni, il Customer Experience Center aiuterà le aziende a sfruttare le tecnologie e le competenze di ABB per accelerare la propria trasformazione digitale” ha aggiunto Frisio.

Il Centro è in grado di sviluppare e configurare soluzioni su misura più velocemente, grazie alle potenzialità di simulazione, con laboratori a disposizione per testare tutto, dalla durabilità alle condizioni di guasto estreme, anche alla composizione dei materiali.

Il nuovo Centro di Bergamo si colloca all’interno di un network di Customer Experience Center Italiani che puntano ad agevolare la nascita di percorsi di co-creazione e open innovation, offrendo la possibilità di coinvolgere i visitatori con esperienze digitali.

I prosumer condominiali: come realizzare mini comunità energetiche

È possibile pensare a comunità energetiche? Secondo l’associazione Energy@home è possibile farle nascere direttamente in assemblea di condominio: una ricerca approfondisce le potenzialità dei prosumer condominiali.

L’analisi individua nel condominio il primo nucleo di energy community: un ecosistema in cui le forme di autoproduzione dell’energia (rinnovabile) contribuiscono a definire un nuovo ruolo dei consumatori. Le energy community sono il primo tassello della transizione che sta vivendo il settore dell’energia che punta dritta a decarbonizzazione, digitalizzazione e decentralizzazione.
Lo studio realizzato da Energy@Home con il contributo scientifico di Elemens, RSE e Kantar analizza le barriere allo sviluppo dell’autoconsumo condominiale e fornisce alcune indicazioni sia normative, sia tecnico-economiche per superare le criticità.

Rinnovabili: obiettivi sfidanti

La nuova direttiva europea 2018/2001 sulle fonti rinnovabili (RED II) ha introdotto il concetto di energy community, il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali alla comunità.
Entro giugno del 2021, l’Italia dovrà recepire queste norme. Questo rappresenterà il punto di partenza per dare vita alle comunità energetiche e il primo passo potrebbe proprio essere legato al condominio.

Partiamo da alcuni dati: l’Italia ha un potenziale di 6,5 GW di nuovo fotovoltaico da realizzare entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi fissati. I condomini possono diventare il fulcro di questo percorso: sono oltre 200.000 gli impianti fotovoltaici che potrebbero essere installati sui tetti condominiali. Questo poterebbe a una riduzione di circa 20 milioni di tonnellate delle emissioni di CO2 e risparmi economici tra i 1,4 e 2 miliardi di euro.

I prosumer condominiali tra vantaggi e ostacoli

evento prosumer condominialiLo studio Energy@Home ha affrontato il tema delle Energy community partendo dalla sua applicazione pratica ai condomini, evidenziando un potenziale interessante così come barriere e soluzioni, a beneficio non solo degli operatori del settore, ma di tutto il sistema Italia

“Per rispettare gli obiettivi sfidanti imposti dalla direttiva RED II, è necessario quintuplicare il numero attuale di installazioni annuali di impianti fotovoltaici. Bisogna sfruttare al meglio gli spazi disponibili, non solo i tetti delle case singole o bifamiliari. E il miglior candidato è proprio il condominio” ha sottolineato Marco Signa, direttore dell’associazione.

A frenare non sono tanto i costi quanto piuttosto l’obbligo di sfruttarli solo per risparmiare sui consumi delle parti comuni dell’edificio (ascensori e luci) senza la possibilità per i singoli utenti di utilizzare l’energia autoprodotta per consumi privati.

Superare queste barriere non solo è necessario ma possibile come evidenziato da Tommaso Barbetti di Elemens, “la nuova direttiva europea RED II si candida a rivoluzionare il mondo dell’autoconsumo, aprendo ai sistemi con più clienti ad oggi non ammessi dalla regolazione italiana. Quello di più immediata applicazione sembra quello dei prosumer condominiali, con l’energia prodotta sui tetti che potrà essere consumata dalle famiglie: i risparmi e potranno essere sostanziosi (circa il 20%). Nei prossimi mesi si aprirà il cantiere normativo che porterà alla definizione delle modalità con cui ciò potrà avvenire”.

Realizzando nuove forme di condivisione della produzione di energia, le comunità potranno soddisfare, attraverso innovativi strumenti digitali, i propri fabbisogni, massimizzando così i benefici per tutto il sistema. Naturalmente una comunità non è fatta solo di regole e soluzioni tecniche, ma delle persone che la vivono e la gestiscono: gli amministratori di condominio sono un attore chiave per l’adozione di nuove soluzioni energetiche.

“Una nuova normativa che permetta di utilizzare l’energia prodotta da un impianto di autoproduzione anche per i bisogni dei singoli condòmini viene accolta in modo positivo, principalmente perché permetterebbe di ridurre i tempi di ritorno sull’investimento. Come ci si attendeva, il risparmio è emerso come il driver primario, ma gli amministratori ritengono vincenti anche altri valori, come la semplificazione e l’aumento del valore del condominio” ha concluso Andrea Corti, Client Partner Tech, Comms, Utilities – Kantar, Insights Division.

Ultimate Comfort: comfort delicato e silenzioso

Ultimate Comfort di Midea è il climatizzatore con gas R32 progettato per fornire il più elevato livello di comfort, con un’estetica moderna ed elegante: grazie alla tecnologia Silky Cool, il flusso d’aria emesso dal climatizzatore viene incanalato attraverso centinaia di minuscoli fori, che trasformano il classico getto d’aria in un flusso delicato e gradevole.

Al riparo da flussi d’aria diretti, infatti, la climatizzazione di Ultimate Comfort è particolarmente confortevole anche quando si soggiorna per un periodo di tempo prolungato nelle immediate vicinanze dello split o durante il sonno.

Massima libertà di regolazione direzione aria, Ultimate Comfort assicura un’aria propagata con angolazioni superiori: verticalmente, il nuovo climatizzatore Midea raggiunge 110° di angolatura (contro gli 80° dei prodotti più comuni) che salgono a 120° (contro i 90°) in senso orizzontale. In questo modo l’aria arriva in modo più uniforme nei punti più remoti della stanza, portando benefici in ogni angolo della casa.
Tra i plus anche la silenziosità, infatti si attesta a 18 dB.

Soluzioni intelligenti per un comfort ottimale

Ultimate Comfort MideaLa tecnologia Inverter Quattro, di cui è dotato, consente un uso intelligente e modulato delle risorse energetiche, con consumi minimi di energia garantiti dalla classe A++/A++.
Ultimate Comfort è in grado di raffreddare la casa anche in condizioni di temperature esterne estreme pari a 60°C.

Equipaggiato con un compressore ad alta frequenza, grazie alla funzione di raffrescamento istantaneo soddisfa l’eventuale fabbisogno di raffreddamento immediato dei locali di casa.
Un sensore intelligente, inoltre, garantisce il controllo del livello di umidità dell’ambiente che può essere impostato in un range compreso fra il 30% ed il 90%.

Filtrazione d’aria al top

Dotato di tecnologia autopulente, che ne consente una manutenzione semplificata, Ultimate Comfort ha un sistema di filtrazione Air Magic, che oltre a eliminare microbi e sostanze dannose, offre i vantaggi della ionizzazione, che intercetta ed elimina i batteri presenti in sospensione nell’aria rendendo l’aria salubre, aiutando a pollini ed altre sostanze inalabili.

Controllo smart con una App

Il climatizzatore e tutte le sue funzioni possono essere gestite e controllate da tramite l’App Midea Air. Con uno smartphone o un tablet è possibile sfruttare funzioni aggiuntive come la programmazione settimanale delle temperature desiderate, così come di monitorare i consumi giornalieri, settimanali e mensili.

Linea MEWA Dynamic: con stile anche al lavoro

La progressiva emancipazione femminile ha aperto alla donna le porte di professioni un tempo appannaggio maschile: in molti paesi europei, anche in Italia molte attività artigianali si sono… tinte di rosa. Mewa da sempre attenta alla sicurezza e alla protezione ha studiato la linea MEWA Dynamic con dettagli che la rendono più aggraziata proprio per rispondere  ai trend della moda che con un pizzico di femminilità.

La linea di abbigliamento da lavoro MEWA Dynamic si arricchisce con capi che assecondano la conformazione anatomica della donna e a parità di funzionalità presentano alcuni dettagli che rendono l’indumento più gradevole da indossare.

Linea Mewa Dynamic: abbigliamento da lavoro uomo e donnaLui e Lei perfettamente coordinati

Le giacche e i pantaloni sono disegnati sul modello delle linee sportive outdoor, offrono alla donna la massima libertà di movimento, sono arricchite da dettagli funzionali e da ampie e comode tasche. I modelli per “Lei” si abbinano inoltre perfettamente ai modelli indossati dai colleghi: in questo modo viene mantenuta la Corporate Identity aziendale con un’immagine omogenea e uniforme.

La linea MEWA Dynamic si noleggia come tutte le altre linee di abbigliamento da lavoro dell’azienda. Il FullService include l’intera gestione degli indumenti che vengono forniti, ritirati sporchi, se ne controlla la qualità dopo il lavaggio ed eventualmente vengono riparati o sostituiti e riconsegnati puliti al cliente.

Perché conviene avere un’illuminazione LED

La saggezza popolare, quella dei nostri nonni, riassume in poche parole concetti complessi come quelli sul risparmio energetico o la sostenibilità. Il detto “chi più spende, meno spende” è quantomai attuale in questi anni di consapevolezza sugli sprechi e sulla ricerca di fonti rinnovabili e a basso impatto. Una di queste ricerche riguarda l’illuminazione e le sorgenti.

Da 10.000 A 100.000 ore di durata, abbassa l’indice di sostituzione

Gli studi sui LED e la progressiva sostituzione delle vecchie sorgenti hanno portato, e stanno sempre più portando, a un triplice ordine di risparmio: energetico, di materie prime e di riduzione dei rifiuti indifferenziati.

LED bulboPer quanto riguarda il risparmio energetico, è importante sapere che confrontando le potenze tra una sorgente alogena e una Led il rapporto è circa 3,5:1. Quindi, sostituendo una qualsiasi lampadina di casa si riesce a passare da 43 W a 13 W con una durata dieci volte superiore a parità di lumen emessi. Una sorgente LED dura dalle 30.000 alle 100.000 ore contro le 10.000 di fluorescente compatta. E quindi con un più basso indice di sostituzione. Questo è particolarmente vero per le città o i grandi impianti sportivi, nei quali decine di fari illuminavano a giorno le partite con proiettori alogeni ora sostituiti da analoghi a Led.

Con le nuove sorgenti, più sostenibili e longeve, si ottiene anche un deciso miglioramento della qualità della visione di gioco e televisiva, e risparmi sulla gestione della manutenzione.

Con il LED si ha una sensibile riduzione dei costi di manutenzione urbana e una diminuzione dei costi per l’utente finale

Manutenzione e illuminazione LED

Un discorso analogo vale per la manutenzione e la visione in ambito urbano, la sostituzione dell’intero parco armature stradali sta portando a risparmi importanti nelle casse comunali. Nel mio precedente articolo sull’illuminazione stradale si accennava a Milano e alla sua riduzione delle “bollette elettriche cittadine sono drasticamente diminuite, Milano è passata dagli 87 kWh pro capite ai 42 kWh attuali e nel complesso si passerà da 114 milioni di kWh a 55 milioni di kWh annui”. Una convenienza sul medio/lungo periodo che sta portando benefici e risorse all’intera comunità, in termini di qualità della vita, sicurezza e sostenibilità.

Lonato Del Garda: un esempio di smart lighting

Un secondo esempio interessante è Lonato del Garda (BS), la città ha completamente ridisegnato la propria identità luminosa.

“Il progetto ha portato a una maggiore sostenibilità e una considerevole riduzione dei consumi, con tutto ciò che ne consegue in termini di contenimento della spesa pubblica: a seguito dell’intervento di Citelum, il Comune di Lonato del Garda potrà infatti certificare oltre il 68% di risparmio energetico con equivalente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Tutto ciò grazie ad una perfetta sincronia tra i sistemi installati, che vanno dalle sorgenti LED, con potenze decisamente più basse rispetto a quelle precedentemente utilizzate, alla regolazione dei flussi luminosi nelle ore notturne, a sofisticati sistemi di regolazione degli impianti attraverso la gestione telecontrollata degli stessi. Altro obiettivo importante è stata la riduzione dei costi di gestione degli impianti attraverso un’ottimizzazione dei tempi e delle modalità di intervento su eventuali guasti: ciò è stato reso possibile grazie ad un innovativo sistema di QR CODE” (fonte Citelum con Cariboni Group).

CITELUM lonato-del-garda illuminazione led

Lo stesso discorso può essere traslato sul singolo utente domestico. Grazie a semplici calcoli è possibile farsi un’idea sulla convenienza del Led, anche con un prezzo della sorgente più elevato.

Il forum Illuminotronica mette a disposizione online una veloce guida sul tema del Led, da qui può vedere come il passaggio da una tecnologia all’altra sia vantaggioso: “Con le vecchie lampadine incandescenti se moltiplichiamo le nostre 25.000 ore di funzionamento per 60 W otteniamo 1.500 Kilowattora. Moltiplichiamo i 1.500 KWh per il costo di circa 0,17 €/KWh, e otterremo 255 euro di consumi. Se aggiungiamo anche il costo della lampadina otteniamo il Total Cost of Ownership, ovvero 276 euro. Un risparmio notevole lo vediamo già con le lampadine CFL. Moltiplicando le 25.000 ore per 14 W otteniamo 350 kWh. Sempre ad un costo di 0,17€ /KWh, i 350KWh si traducono in una spesa di 59,5 euro. Aggiungendo poi le 3 lampadine ai consumi arriveremo a 64 euro di Total Cost of Ownership. Infine, eccoci finalmente ai nostri LED. 25.000 ore moltiplicate per 9 W risulteranno in 225 kWh, quindi una spesa di euro 38,25. Aggiungendo i 15 della lampadina otterremo il Total Cost of Ownership, ovvero 53,25 euro.”

Un ulteriore strumento di calcolo online, veloce e intuitivo, è quello proposto da Philips Lighting: un simulatore sui risparmi energetici ed economici tra le diverse sorgenti sul mercato, inserendo i dati facilmente reperibili sulla confezione viene calcolato il risparmio in euro.

Shuji NakamuraDove ci porterà la tecnologia?

Ad oggi la tecnologia LED, con gli ultimi sviluppi, è il massimo disponibile, ma la ricerca prosegue il suo cammino concentrandosi su nuovi materiali e conduttori sempre più prestanti. Da qualche anno si parla di sorgenti OLED, soprattutto per il mercato automotive, e di possibili sviluppi sul Laser o l’induzione. Ma su questo si sta ancora lavorando, come aveva confermato Shuji Nakamura, con nipponica discrezione (premio Nobel per la Fisica nel 2014 e inventore del LED blu), al Led Professional Symposium + Expo di Bregenz.

 

Come funziona un’Accademia Industria 4.0?

Accademia Industria 4.0 è sinonimo di competenze trasversali, didattica innovativa e approccio integrato al tema della trasformazione digitale. Che si tratti di alternanza scuola lavoro o di nuovi percorsi per ITS e professionisti – come nella recente esperienza in collaborazione con SMACT Competence Center di Padova -, Schneider Electric rafforza la propria visione di Industria 4.0 nella promozione di “ponti” formativi tra scuola e impresa, opportunamente tradotti nel programma delle accademie.

Vediamo come l’Accademia Industria 4.0 può avvicinare i giovani allo smart manufacturing, in questo approfondimento pratico sulla proposta formativa di Schneider Electric.

I plus dell’Accademia Industria 4.0

“Gli studenti di diversi corsi e istituti coinvolti nella settimana di Accademia Industria 4.0 – spiega Gianfranco Mereu, responsabile delle relazioni con scuole e università di Schneider Electric -, vivono cinque giornate di formazione intensiva nella nostra sede di Stezzano, a stretto contatto con manager e specialisti dell’azienda, sviluppando la capacità di lavorare in gruppo e attraverso modalità interdisciplinari”.

Caratteristiche sintetizzate nei 4 plus delle accademie Schneider, riconosciute dal MIUR e dalle principali associazioni del mondo industriale come percorsi formativi chiave per favorire la convergenza digitale in Italia:

Il tutto associato agli ecosistemi tecnologici della piattaforma EcoStruxure, cuore dell’integrazione tra prodotti, processi e servizi che caratterizza la fabbrica connessa secondo il piano governativo Impresa 4.0.

Accademia Industria 4.0 in pratica: 5 giorni per pensare digitale

Teoria e pratica si uniscono nella trasformazione digitale sperimentata da studenti e professionisti attraverso Accademia Industria 4.0. Ma cosa avviene, in pratica, negli spazi di Stezzano?

Ci rifacciamo al programma dell’ultima edizione, dedicata agli studenti di due ITS del Triveneto e terminata lo scorso 15 marzo. Ecco le tematiche e gli obiettivi chiamati in causa in ciascuno dei 5 giorni del progetto:

1. Industria 4.0 – Automazione: creare awareness sul percorso della trasformazione digitale legata all’automazione industriale;
2. Prodotti connessi: mostrare le basi di un’architettura connessa in ottica 4.0 dalla quale attingere dati utili all’efficientamento di prodotti e processi;
3. Interconnessione IT/OT: importanza della cyber security, della convergenza tra IT e OT e della connessione uomo-macchina;
4. Apps & Analytics: conoscere nuovi software e realtà aumentata, toccare con mano una smart factory e utilizzare il laboratorio EcoStruxure;
5. Laboratorio finale: applicare quanto appreso in un progetto di smart manufacturing che racchiuda i tre livelli di EcoStruxure focalizzandosi su una specifica fase produttiva.

Culmine della settimana di Accademia Industria 4.0, la presentazione dei lavori realizzati dagli studenti, che rientrano in classe con tutta la consapevolezza necessaria ad affrontare le sfide di un mondo del lavoro sempre più orientato al team working in ottica digitale.

Manutenzione predittiva con Daikin Cloud Service

La connettività per il controllo intelligente dei sistemi HVAC-R è tra le esigenze più richieste: Daikin Italy –ha implementato Daikin Cloud Service per renderlo ancora più intuitivo ed efficace, migliorando l’interfaccia grafica.

Daikin Cloud Service consente di monitorare e controllare da remoto i sistemi di climatizzazione installati in edifici diversi (senza la necessità di un software locale aggiuntivo): un grande vantaggio per i proprietari di immobili e gli installatori che possono accadervi con qualsiasi dispositivo con connessione internet.

Con Daikin Cloud Service è possibile visualizzare il consumo di energia e i dati degli impianti monitorati in tempo reale. La funzione “panoramica centralizzata” consente di monitorare e controllare più siti garantendo operatività ed efficienza.

Daikin Cloud Service è, inoltre, ideale per una prima assistenza tecnica, infatti è in grado di rilevare i guasti e fornire la diagnosi dei problemi segnalati garantendo una rapida risoluzione dei problemi e un minore aggravio dei costi.

Tra le funzionalità da segnalare, quella per confrontare facilmente i parametri di riferimento tra i vari siti in modo da individuare i punti con il maggior consumo di energia e eventuali sprechi; oltre alla definizione di obiettivi energetici per ridurre consumo e emissioni di CO2.

Daikin Cloud Service

Manutenzione predittiva e diagnostica con Daikin Cloud Service

La funzione di manutenzione predittiva utilizza algoritmi avanzati per controllare e confrontare i dati in modo da fornire una predizione anticipata di eventuali anomalie o guasti. Questa funzione permette di massimizzare i tempi di servizio dell’impianto garantendo una condizione di comfort continuo senza interruzioni di servizio.

Consulenza su misura

Le nuove funzionalità introdotte consentono di migliorare l’efficacia della gestione e di tenere sotto controllo i consumi energetici

Sono a disposizione diversi pacchetti per soddisfare le diverse esigenze dei clienti modulando il servizio in base alle necessità commerciali.
Il pacchetto Cloud prevede la totale ottimizzazione dei sistemi Daikin Cloud Service installati dai tecnici Daikin. Al cliente viene fornita una relazione di analisi che suggerisce dove e come agire per massimizzare l’efficienza energetica e il comfort.

Monitoraggio e controllo della climatizzazione commerciale Daikin

Daikin Cloud Service può essere collegato Intelligent Tablet Controller, un sistema touch screen intuitivo per applicazioni medio-piccole; a breve sarà collegabile anche a Intelligent Touch Manager, il mini BMS di Daikin per applicazioni medio-grandi, rendendolo compatibile con i sistemi di controllo della climatizzazione commerciale.

L’efficienza energetica passa dagli impianti

L’efficienza energetica passa dagli edifici. Risparmiare energia e acqua è fondamentale: l’Unione Europea richiede di agire subito e in modo adeguato per centrare gli obiettivi. Allora conviene farlo, a partire dagli impianti di casa.

Da qui ha preso spunto ’evento “Aria, acqua e energia: qualità ed efficienza negli edifici. Gli strumenti per ridurre i consumi e risparmiare” organizzato da ANIMA e dalle sue Associazioni per MCE in the City 2019, in occasione della Settimana Energie Sostenibili del Comune di Milano. Un appuntamento che ha permesso di illustrare gli strumenti di efficientamento disponibili per gli edifici, che, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, garantiscono sostenibilità e risparmio.

Pompe di calore, efficienza energetica e incentivi: detrazioni…

Le pompe di calore si prestano bene a fare efficienza energetica. Una leva importante per decidere sul loro acquisto sono gli incentivi, suddivisibili in due categorie: le detrazioni fiscali, al 65% (ecobonus) 50% (bonus mobili) 70-75% (parti comuni condominiali); e il conto termico. Quest’ultimo, ricorda Giampiero Colli, segretario Assoclima «è un incentivo erogato tramite contanti, calcolato non sulle spese, ma sulla quantità di energia termica prodotta dall’impianto nel suo funzionamento».

Gli ecobonus, rileva Colli, vengono rilasciati in caso di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza (COP ed ERR). «Sono emessi per ogni tipo di edificio, purché provvisto di impianto termico da sostituire». L’erogazione delle detrazioni al 50% si hanno nel caso di interventi di ristrutturazione, quindi di manutenzione straordinaria. «In realtà, nella lista degli interventi agevolabili indicata dall’Agenzia delle Entrate non compare la voce specifica per le pompe di calore – spiega il segretario Assoclima – Però, è possibile farle rientrare nella categoria “caloriferi e condizionatori”, per la quale è prevista la condizione che l’opera sia finalizzata al risparmio energetico».

… e conto termico

Nel caso invece del Conto termico 2.0, entrato in vigore nel 2016, «al contrario dell’Ecobonus è un incentivo stabile, ovvero senza scadenza, e possono usufruirne privati e PA». Può essere richiesto da chi ha effettuato interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. Infatti, è calcolato in base all’energia termica prodotta e non in base alle spese sostenute per la sostituzione di un impianto. Viene erogato in un periodo che va da 2 a 5 anni, a meno che il totale dell’incentivo non superi i 5.000 euro: in questo caso è corrisposto in un’unica rata, accelerando molto i tempi di rientro rispetto alle detrazioni fiscali.

Caldaie, l’importanza dell’etichetta energetica

Legato agli impianti di riscaldamento e all’efficienza energetica è il tema delle caldaie affrontato da Assotermica. È un punto importante, specie per l’Italia che – illustra Federico Musazzi, responsabile associativo – è il secondo mercato in Europa sia come produzione di apparecchi per il riscaldamento che come numero di pezzi venduti. «Nel corso degli anni i temi dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della sostenibilità ambientale sono diventati sempre più determinanti nell’offerta di tecnologie da parte del settore».

Il nostro Paese si è posta obiettivi importanti in termini di energy efficiency e «l’edilizia civile è il settore che contribuirà più di tutti gli altri al raggiungimento degli obiettivi di risparmio attesi al 2030. In tal senso è strategico agire sulla climatizzazione, che detiene la parte più rilevante dei consumi degli edifici (oltre l’80%), a maggior ragione se consideriamo che molte abitazioni sono ancora riscaldate da vecchie caldaie energivore», spiega Musazzi.

Ed ecco la sfida: agire sul patrimonio impiantistico esistente per riqualificarlo. In tutta Europa esistono circa 120 milioni di impianti di riscaldamento e di questi il 65% si trova nelle classi più scarse, ovvero C e D. «In Italia il tasso di riqualificazione del parco caldaie è inferiore al 4%». Come incrementare l’efficienza del parco installato incentivando la sostituzione, informando l’utente? Tramite l’etichetta energetica del generatore installato. «Se in un anno s’ipotizzasse di etichettare almeno una caldaia ogni dieci tra quelle più vecchie di 10 anni e, tra queste, almeno una ogni dieci venisse sostituita per effetto dell’etichettatura, il tasso di riqualificazione crescerebbe di un punto percentuale con evidenti benefici energetici ed economici».

Lo stesso responsabile Assotermica segnala che in Germania in due anni sono state etichettate più di un milione e mezzo di caldaie.

Etichettatura, informazione e incentivi

etichetta energetica caldaieMa cosa s’intende per etichettatura energetica delle caldaie esistenti? È una visione che vuole far risaltare il valore di rendimento dell’impianto mediante un’etichetta energetica in linea con i parametri UE, che indica immediatamente la classe di appartenenza della caldaia installata.

All’atto della manutenzione, spiega sempre Musazzi, il manutentore potrà rilasciare in via volontaria un’etichetta energetica per caldaie installate da oltre dieci anni. Il rilascio è a titolo gratuito per l’utente finale. «Chi rilascia l’etichetta, insieme, consegna all’utente un opuscolo informativo sulle potenzialità di risparmio energetico derivanti dalla sostituzione di una caldaia in classe D (o C) con un apparecchio dalla classe A in su e sugli incentivi a disposizione».

Le caldaie a condensazione stanno affermandosi sul mercato: dal 2016 al 2018 in particolare la loro crescita è stata imponente, tanto da ridurre notevolmente le caldaie tradizionali.
La tecnologia quindi c’è, ma anche gli incentivi: l’Agenzia delle Entrate segnala, a tal proposito, la detrazione al 50% per le spese relative alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.

Sistema di accumulo da 1 MW con moduli batteria Solarwatt

Presso il Karlsruhe Institute of Technology (KIT) – uno dei principali enti di ricerca in Germania e una delle più importanti università di ingegneria e scienze naturali in Europa – è stato installato il primo sistema di accumulo da 1 MW. L’impianto è basato su moduli batteria Solarwatt.
L’ente di ricerca ha ricevuto 608 batterie MyReserve per il suo nuovo progetto di stoccaggio di energia solare, che avrà una capacità totale di circa 1,5 MWh. Si tratta del prototipo di un grande sistema di batterie agli ioni di litio con costi operativi e di manutenzione particolarmente bassi.

Fra le attività di ricerca del centro di ricerca rientrano l’interazione fra componenti dei sistemi energetici futuri e nuovi metodi per la stabilizzazione energetica. Una rete di impianti connette flussi di energia elettrica, termica e chimica con nuove tecnologie informatiche e di telecomunicazione.

“Il contributo della nostra azienda all’importante progetto di accumulo del Karlsruhe Institute of Technology dimostra che le nostre batterie possono immagazzinare energia anche dell’ordine dei MegaWatt – ha sottolineato Olaf Wollersheim, amministratore delegato di Solarwatt Innovation -L’architettura del nostro sistema, basato su due elementi modulari scalabili individualmente, si conferma ideale per tutte le applicazioni e capacità”.

L’accumulo modulare MyReserve dall’abitazione alla città

MyReserve di Solarwatt è modulare e può essere configurato per adattarsi al meglio in qualsiasi situazione: da sistemi di tipo residenziale a sistemi industriali , da batterie in grado di garantire energia al 100% rinnovabile, a sistemi di accumulo per le Smart Cities.

La modularità di MyReserve è un grande vantaggio sia pratico sia economico: in caso di necessità è possibile aggiungere un’altra batteria di supporto per immagazzinare ancora più energia senza cambiare il dispositivo.

Il sistema – certificato CEI-021 – si caratterizza per flessibilità di installazione, elevata efficienza energetica, compatibilità con tutti gli inverter di stringa e quindi adatto per il retrofitting degli impianti (si installa sul lato corrente continua dell’impianto).

Inoltre, MyReserve è in grado di monitorare centinaia di parametri per garantire massima sicurezza e una durata ottimale della batteria: il sistema autoapprende le esigenze e il livello di carica è sempre perfettamente ottimizzato.