Daikin inaugura tre nuovi Centri di Formazione

Tre nuovi centri di formazione e 11 sul territorio italiano: sono questi i numeri che rappresentano Daikin Italy, azienda specializzata nei sistemi di climatizzazione e riscaldamento e nella catena del freddo nell’ambito della refrigerazione. I tre nuovi centri sono a Teramo, Modena e Napoli.

centro di Formazione TeramoGli accordi con l’Istituto di Napoli I.S.I.S. “Pagano-Bernini” e con i due nuovi Centri di Modena e di Teramo prevedono che Daikin fornisca formazione sulle tecnologie come pompe di calore, pannelli solari, caldaie a condensazione e sistemi ibridi. Daikin ha messo a disposizione a titolo gratuito alcuni impianti di climatizzazione, pannelli didattici, attrezzatura per l’installazione e manutenzione; inoltre si impegna a tenere aggiornati i prodotti utilizzati nei diversi centri.

La formazione come leva competitiva

La formazione rappresenta un elemento fondamentale e distintivo in un settore come quello della climatizzazione e del riscaldamento in continua evoluzione: proprio per questo Daikin è convinta che l’aggiornamento tecnico sia una leva competitiva fortissima per i propri clienti installatori e un elemento qualificante per la rete di assistenza (CSA).

Partnership con istituti di formazione professionale

Dopo aver creato il primo Centro di Formazione a Perugia nel 2014, Daikin negli anni ha stipulato diverse partnership con istituti di formazione professionale come l’istituto I.I.S. di Via Sarandi, 11 a Roma, l’I.T.I.S. Archimede a Catania, il Consorzio Edugov a Sassari e l’Istituto di Napoli I.S.I.S. “Pagano-Bernini”.
In questi istituti vengono spiegati principi e procedure pratiche d’installazione su macchine Daikin.

Questo consente di costruire un percorso formativo in grado di rispondere alle esigenze poste dalle normative tecniche e dall’evoluzione tecnologica e impiantistica.
Gli obiettivi perseguiti sono:

MCE IN THE CITY 2019: Vortice promuove la sostenibilità

Tre installazioni per illustrare in modo semplice e intuitivo i concetti in materia di risparmio ed efficienza energetica in centro città a Milano (Largo Cairoli, Via Dante e Piazza Cordusio), visite guidate a studi di progettazione di livello internazionale, tour alla scoperta della Milano che guarda al futuro per respirare l’evoluzione sostenibile: tutto questo è MCE IN THE CITY 2019 che si svolge dal 18 al 24 marzo 2019.

Un’iniziativa nata per raccontare gli effetti dei nostri comportamenti sull’ambiente e come la consapevolezza e il rispetto dell’ambiente possano contribuire a ridurre lo spreco e a migliorare il comfort abitativo della propria casa e della città.

Una manifestazione cui non poteva mancare Vortice, che ha come mission “contribuire al benessere e al progresso sociale attraverso prodotti che muovono l’aria in modo efficiente e sicuro, nel rispetto dell’ambiente e della persona”. Vortice, da sempre, sviluppa prodotti che mirano alla riduzione dei consumi energetici e al miglioramento delle condizioni ambientali.

Opportunità per scoprire l’efficienza energetica

Vortice sarà presente sia nelle tre diverse installazioni, sia come main sponsor del Convegno Internazionale “Green Cities: the “new normal” dagli edifici green alla città sostenibile per tutti” che si svolgerà il 21 marzo (Bovisa, Politecnico di Milano, Aula Carassa-Dadda), dove verranno affrontati i temi della sostenibilità energetica e ambientale a scala urbana e territoriale.

“Già lo scorso anno, nell’ambito della fiera biennale MCE Expocomfort abbiamo partecipato all’iniziativa MCE in Città in Piazza Gae Aulenti – ha commentato il Direttore Generale dell’Azienda Stefano Guantieri -aprendo ai cittadini e ai consumatori finali. In questo modo abbiamo fatto conoscere maggiormente al nostro Brand e avvicinato alle tematiche dell’efficienza energetica, della riduzione dei consumi e della salvaguardia delle risorse. Quest’anno il nostro impegno sarà ancora maggiore perché crediamo che queste iniziative siano un’importante opportunità di responsabilità sociale.”

A questo link tutte le iniziative della manifestazione per comprendere il valore dell’energia e delle risorse naturali per sviluppare consapevolezza e imparare a evitare gli sprechi nel quotidiano.

Illuminazione stradale: l’evoluzione tecnologica ed estetica delle sorgenti

La tecnologia LED ha portato a un totale ripensamento dell’idea di illuminazione e in particolare di quella stradale. Si è passati da oggetti ingombranti, esteticamente bruttini a oggetti minimali, perfettamente disegnati. Le nuove teste palo hanno linee slanciate, automobilistiche, in poco spazio riescono ad essere più performanti delle vecchie sorgenti a ioduri. Ma l’evoluzione non è soltanto estetica.

Le teste palo di ultimissima generazione sono capaci di trasmettere e ricevere dati, di autoregolarsi, di connettersi wireless e di informare sulla propria manutenzione. Le aziende sono sempre più attente a inglobare tutti questi aspetti e a mantenerli sullo stesso piano, progettare un’armatura stradale ha una matrice sempre più complessa e articolata.

FAEL_Domino PARK_

Domino Park disegnata da FAEL Luce è una soluzione ad alta efficienza per illuminazione delle aree urbane

Unitamente all’illuminazione le armature stradali trasmettono dati ad altissima velocità, le antenne Wi-Fi poste sui pali compongono una rete Internet efficiente e potente, ponendo le basi per un futuro sempre più Smart. Il progredire della tecnologia permette di ottenere risultati prestazionali molto interessanti. Pensiamo alla possibilità di poter controllare le accensioni/spegnimenti al passaggio di un veicolo o alla possibilità di poter cambiare le ottiche entro una stessa testa palo o poter differenziare i fasci a seconda della sezione stradale sottostante. Le sorgenti “fisse” a ioduri avevano un loro cono luminoso unico e statico, al contrario di quelle a LED che permettono di regolare le aperture sovrapponendo i coni (sistema vantaggioso in caso di guasto).

L’illuminazione stradale, urbana e di percorsi a LED ha introdotto una nuova percezione, da parte dell’utente, del paesaggio cittadino (comprensivo di strade, parchi, giardini e edifici). Le possibilità costruttive che la nuova tecnologia attiva, consentono di studiare un’illuminazione sartoriale per ogni singolo spazio urbano.

Pensiamo ad un parco o a una strada ad alto scorrimento, a com’era la visibilità con le sorgenti “gialle” a ioduri e com’è ora con i LED. Si ha una maggiore consapevolezza dell’intorno e una consequenziale percezione di sicurezza, si possono leggere in dettaglio le facciate degli edifici o i sentieri di un giardino. Le nuove teste palo hanno richiesto anche nuovi sostegni, più snelli e performanti e piacevoli.

I progettisti hanno definito le linee essenziali della testa e hanno studiato dei sostegni che forniscano coerenza stilistica al sistema. Pensiamo ai vecchi pali zincati, grigi e impattanti sul contesto, rispetto ai nuovi neri e quasi mimetici. Alcuni produttori hanno introdotto una sezione rettangolare non interferisce prospetticamente sulla visuale.

Osservando le città dall’alto si percepisce un cambiamento

Se osserviamo una città dall’alto, ad esempio Milano, percepiamo subito dove sono state introdotte le sorgenti LED e dove ancora insistono quelle a ioduri.

Il cambio di sorgenti ha modificato radicalmente l’aspetto notturno della città.

Come è stato detto, ne ha mutato la percezione e la sicurezza stradale ma ha anche stimolato critiche e dibattito tra i professionisti della luce e tra gli utenti. Le sorgenti a LED sono state accusate, dai più critici, di disturbare il sonno e la fotosintesi, ma la ricerca ha ovviato a questi problemi rispondendo e risolvendo tutte le criticità, vere o presunte. A bilanciamento di queste valutazioni è il consistente risparmio energetico ed economico che l’introduzione del LED ha comportato.

Le bollette elettriche cittadine sono drasticamente diminuite, Milano è passata dagli 87 kWh pro capite ai 42 kWh attuali e nel complesso si passerà da 114 milioni di kWh a 55 milioni di kWh annui. Inoltre, ha permesso di risparmiare 11.000 tonnellate equivalenti di petrolio ogni anno. Tutto ciò si è tradotto in un risparmio economico di 10 milioni di Euro per il solo 2015, anno del passaggio a LED.

Illuminazione stradale: alcune soluzioni tecnologiche

CARIBONI sistema-lit

LIT di Cariboni Group offre soluzioni con tecnologia LED per l’illuminazione di facciate, percorsi e spazi urbani

Tre le novità più interessanti presentate di recente: LIT di Cariboni Group, Domino Park di FAEL e Phileo di Arianna Led.

Il primo è il sistema LIT (Cariboni Group) che offre differenti modalità di installazione e orientabilità (inclinazione da – 90° a + 35° con sistema di puntamento e blocco in regolazione continua), rispondenti alle specifiche richieste funzionali e architettoniche dei vari contesti. LIT, grazie alla sua grande flessibilità compositiva, permette di combinare le sue distribuzioni fotometriche con i differenti accessori di fissaggio. L’estrema libertà compositiva consente ai progettisti di illuminare ogni spazio urbano con configurazioni di sistema personalizzate e perfettamente inserite nell’ambiente urbanizzato.

La seconda novità è Domino Park disegnata da FAEL Luce e ha una grande flessibilità applicativa. Questo apparecchio è ideale per l’impiego in contesti urbani, anche dove ci siano forti vincoli d’installazione, come parcheggi, ampi viali come stretti vicoli, parchi con particolari viabilità pedonali e ciclistiche. Il sistema a ottiche miste rifrazione/riflessione. La rifrazione della luce emessa è ottenuta con apposite lenti per singolo LED. Mentre la riflessione della luce è ottenuta con riflettori in alluminio purissimo, altamente efficienti che permettono di ottimizzare i flussi.

ARIANNA LED illuminazione stradale

Flessibile, adattabile, efficiente Phileo di Arianna Led dà luce, sicurezza e armonia in ogni contesto 

Phileo di Arianna Led è un prodotto scalare, ovvero permette di inserire o togliere pacchetti di ottiche a seconda delle necessità progettuali. Inoltre, consente un’illuminazione sartoriale grazie alla possibilità di impiegare lenti differenziate sulla stessa testa.

Le due dimensioni sono state pensate per un’illuminazione stradale e ciclabile asimmetrica, garantendo le stesse prestazioni e massima libertà di progettazione al lighting designer o alle utility.

Divertirsi con la luce

Per quanto l’illuminazione stradale sia cosa serissima con la quale non scherzare mai, è possibile anche divertirsi usando prodotti e sorgenti di ultima generazione.

Giocare con le temperature colore o le asimmetrie, un divertimento leggero e sempre attento alla sicurezza di guida e all’utente finale.

Saper illuminare è anche saper giocare

Fotovoltaico e accumulo prendono piede in Italia

Fotovoltaico e accumulo attecchiscono in Italia. La più recente notizia sull’unione virtuosa tra solare e storage energy la offre la recente inaugurazione della terza tranche dell’impianto fotovoltaico del Centro Agro Alimentare di Bologna, dove sorge FICO Eatitaly World, che si conferma il più grande d’Europa su tetto. L’installazione del nuovo impianto fotovoltaico da 450 kWp sulle coperture della palazzina uffici del CAAB ha previsto anche l’abbinamento con un impianto di accumulo di taglia industriale da 50 kW-210 kWh che ne fanno il più grande impianto di taglia industriale d’Italia. Questo impianto, segnala REA – azienda realizzatrice – aiuterà CAAB a consumare autonomamente fino all’80% del fabbisogno annuale di energia elettrica.

Quanto avviato a Bologna è il fiore all’occhiello di una strategia che però non è isolata, anzi. In Italia ci sono diverse conferme che il legame tra fotovoltaico e accumulo stia prendendo piede.

Fotovoltaico e accumulo, dati e tendenze

REA rileva che nello scenario energetico attuale in Italia, l’autoconsumo è di circa 28,2 TWh che rappresenta il 9% del consumo nazionale di elettricità (302 TWh se consideriamo il bilancio energetico del 2017), e circa il 15% di questa piccola percentuale proviene esclusivamente da impianti fotovoltaici. Ma è importante capire se il trend che unisce energy storage e solare stia attecchendo negli impianti residenziali. In questo senso le uniche informazioni di riferimento sono quelle di ANIE Rinnovabili. In assenza di dati ufficiali, le elaborazioni della Federazione nazionale stimano per il 2018 circa 10mila unità di sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali, in crescita (+25%) rispetto all’anno precedente.
La stessa stima che vi siano 26mila sistemi di accumulo residenziali in esercizio, grazie alla misura della detrazione fiscale e di due bandi promossi dalla Regione Lombardia.

Che fotovoltaico e accumulo stiano prendendo piede lo conferma, a suo modo, Ikea. Il colosso svedese della vendita di mobili e complementi d’arredo si è da poco presentato anche in Italia, sulla falsariga di quanto già fa in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Svizzera, proponendo impianti fotovoltaici volendo anche uniti a sistemi di storage. Conti alla mano, un impianto combinato viene a costare circa 10mila euro.
L’esempio è significativo perché se anche Ikea si lancia nel mercato, vuol dire che esso è maturo e recettivo.

Università, comunità smart city: fotovoltaico e accumulo crescono

A livello residenziale e non solo, gli esempi di applicazione solar+storage cominciano a prendere piede. Tra gli esempi più interessanti vanno citati quelli del campus universitario dell’Università di Genova, a Savona. Qui è stato realizzato un edificio zero emissioni, concepito come un energy prosumer grazie a una microgrid alimentata da due impianti solari fotovoltaici cui sono abbinati due sistemi di accumulo da circa 140 kWh e 36 kW di potenza dedicata alle applicazioni di fornitura di energia a lungo termine, oltre a una batteria agli ioni di litio da 25 kWh e potenza di 70 kW, dedicata invece alla compensazione di energia a breve termine.

Altrettanto interessante e citato nel rapporto “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, è quello dell’azienda marchigiana Loccioni. Essa ha dato vita alla Leaf Community, ovvero  “la prima comunità ecosostenibile realizzata in Italia nella quale è possibile non solo vivere in abitazioni 100% rinnovabili, ma anche muoversi con mezzi elettrici, frequentare scuole ad energia solare e lavorare in edifici 100% rinnovabili. A oggi, complessivamente, la Leaf Community è in grado di produrre e distribuire oltre 2,7 GWh/anno di cui circa la metà viene autoconsumata grazie ai sistemi di accumulo elettrico da 900 kW/kWh di capacità”.

Infine, in prospettiva, è da segnalare anche il modello di smart city del futuro disegnato da ENEA. Tra le tecnologie integrate nel modello replicabile di città del futuro vi è anche, per gli smart building, la combinazione tra fotovoltaico e accumulo. Una prova ulteriore che l’abbinamento ha successo non solo al presente, ma anche per il prossimo futuro.

Easy UPS: ampliamento di gamma

Easy UPS SRVS Rack e a Tower Lunga Autonomia sono i due nuovi modelli della gamma di UPS di Schneider Electric – Easy – dedicati al mondo elettrico per la protezione dell’alimentazione anche nelle condizioni più instabili.

Easy UPS SRVS rack è un UPS monofase a doppia conversione versatile sviluppato per gestire un ampio intervallo di tensioni e l’instabilità dell’alimentazione. Disponibile in potenze da 1,2 3, 6 e 10 KVA, il modello Easy UPS SRVS Rack ha tutte le caratteristiche che contraddistinguono la gamma Easy: semplicità di installazione, semplicità di gestione, semplicità di utilizzo.

Pensati per il mercato elettrico sono adatti per proteggere applicazioni IT e industriali.

Easy UPS SRVS Rack e a Tower Lunga Autonomia

La gamma fornisce un’alimentazione stabile con performance di lunga durata per garantire la continuità operativa, affidabilità e connettività.
Tra i plus che caratterizzano le due nuove versioni:

Versione a lunga autonomia

L’ UPS online monofase di Schneider Electric da 1 a 10 kVA nella versione Lunga Autonomia consente di disporre di lunghe autonomie con l’uso di moduli batterie esterne.
Al modulo di potenza è possibile collegare fino a 5 moduli di estensione batteria per aumentare le autonomie disponibili. Con il codice standard un SRVS è già fornito di un modulo estensione batterie. I moduli batterie contengono batterie VLRA.

Entrambe le versioni sono dotate di un’interfaccia particolarmente intuitiva che fornisce informazioni precise e dettagliate e consente la configurazione locale.

Come tutti i prodotti della gamma Easy Ups sono compatibili con EcoStruxure di Schneider Electric.

Edilizia sostenibile tra tecnologie, comfort e risparmio energetico

Negli ultimi anni stiamo assistendo – per nostra fortuna – a una massiccia informazione da parte dei mass media e da parte delle Istituzioni volta a incentivare azioni di sensibilizzazione e rispetto del nostro Pianeta, difendendolo da sprechi e inquinamento derivato da comportamenti scorretti nei confronti dell’integrità ambientale.

Se è vero che ogni persona può contribuire a rendere nel suo piccolo il nostro Pianeta migliore, è altrettanto importante che questa mentalità e operatività venga promossa soprattutto da quelle stesse Associazioni che per loro natura sono nate proprio col fine di sostenere la salvaguardia dell’ambiente.

Giuliano Dall'O GBC ItaliaGBC Italia – Green Building Council Italia – diffonde dal 2008 la cultura del costruire consapevole. Associazione no profit, GBC Italia rientra nella rete internazionale dei GBC, e con grande determinazione promuove la sostenibilità in edilizia guidando la trasformazione del mercato. Inoltre, tra gli obiettivi quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’impatto che le modalità di progettazione e costruzione degli edifici hanno sulla qualità della vita dei cittadini.

Se l’obiettivo posto dalla EU al 2050 è quello di avere un parco edilizio ad emissioni zero, occorre quindi concentrarsi su azioni mirate volte a favorire l’integrazione tra ambiente e sostenibilità. Incontriamo il Presidente Giuliano Dall’Ò e insieme a lui cerchiamo di capire lo stato di fatto di questo settore.

Quale modello di architettura possiamo difendere e promuovere in chiave di edilizia sostenibile?

L’architettura sostenibile è prima di tutto un’architettura utile. La bellezza di un edificio, la sua salubrità, il comfort, l’efficienza energetica e la circolarità dei materiali da costruzione utilizzati sono tutte caratteristiche che lo rendono utile a dare una risposta alle diverse esigenze di integrazione nel contesto urbano o rurale, di soddisfacimento delle esigenze degli utilizzatori, di riduzione o azzeramento dell’impatto sull’ambiente, di garanzia della durata dell’investimento.

Costruzioni che garantiscono efficienza energetica e consumi ridotti. Che consiglio può dare alle nostre imprese italiane?

Come accennato prima l’efficienza energetica è solo uno degli aspetti che rende un edificio sostenibile. È quindi importante investire nella formazione e nella sperimentazione delle tecniche e dei processi edilizi che favoriscono l’integrazione delle diverse discipline e professionalità necessarie per la progettazione, costruzione e gestione di un edificio.

I protocolli energetico-ambientali sono, ad esempio, uno strumento che favoriscono questa integrazione. Le prime esperienze di applicazione possono risultare di non immediata comprensione e di un maggiore appesantimento del processo, ma invito le imprese a cogliere l’opportunità di trasformare il loro modo di operare e trasformare le iniziali difficoltà in maggiore competitività.

Negli ultimi anni si parla molto di costruire consapevole e sostenibile. Quali sono le attività che GCB Italia sta diffondendo?

Le attività che GBC Italia svolge per attuare la propria mission di trasformazione dell’edilizia verso maggiori livelli di sostenibilità sono varie. Siamo impegnati in azioni di patrocinio presso i principali stakeholders pubblici e privati e attivi in attività di studio e ricerca attraverso la partecipazione a progetti finanziati internazionali o con propri gruppi di lavoro partecipati dai soci esperti nei vari temi.

Promuoviamo i protocolli di sostenibilità internazionali e sviluppiamo rating system italiani gestendone il relativo processo di certificazione. A tal proposito è importante sottolineare la leadership italiana nell’ambito della sostenibilità degli edifici storici grazie al protocollo da noi sviluppato GBC Historic Building. Siamo attivi nella formazione delle figure professionali dei green building, con un catalogo di corsi dedicato e organizziamo con continuità eventi di sensibilizzazione sul tema.

Il futuro dell’edilizia

L’obiettivo posto dalla EU al 2050 è quello di avere un parco edilizio ad emissioni zero. È sicuramente per il nostro continente la sfida più impegnativa verso la riduzione delle emissioni climalteranti. Questo significa che nei prossimi 30 anni assisteremo a una rapida evoluzione del settore sia in termini di nuove tecnologie e materiali, sia di processo costruttivo e questo porterà a mio parere l’edilizia ad essere il settore trainante per l’economia.

L’integrazione è alla base della progettazione sostenibile.

Un dispositivo pratico per monitorare l’umidità delle strutture in legno

Può una valigetta rendere le case in legno più sicure? Conlegno e Assolegno hanno elaborato un sistema di monitoraggio per edifici in legno in grado di tenere sotto controllo il tasso di umidità.
L’obiettivo del sistema di monitoraggio S.A.L.E. (Sistema Affidabilità Legno Edilizia) messo a punto da Assolegno e Conlegno, Consorzio Servizi Legno Sughero, consente di tenere sotto controllo i punti più sensibili di un edificio in legno, favorendo così la diffusione di edifici a struttura portante in legno.

Dopo avere ottenuto il riconoscimento del brevetto, il sistema di monitoraggio S.A.L.E. diventa ancora più flessibile e ricco di soluzioni per rendere le costruzioni in legno più durevoli e sicure. Il progetto si arricchisce di nuovi sensori e sarà disponibile in versione portatile: una 24 ore sempre a disposizione di professionisti e costruttori che consente un monitoraggio semplice e affidabile.

Come funziona il sistema di monitoraggio dell’umidità S.A.L.E.

Monitoraggio legno strutturaleIl sistema di monitoraggio S.A.L.E. ha ottenuto il riconoscimento del brevetto lo scorso dicembre 2018 e che si arricchisce di nuovi sensori in grado di monitorare l’umidità del legno in modo diffuso, e non più solo puntuale, ed eseguire il monitoraggio ambientale di temperatura e umidità. Disponibile anche in versione portatile, consente di verificare in maniera efficace lo stato di salute degli edifici in legno rendendoli più durevoli nel tempo.

Il sistema di monitoraggio elaborato da Assolegno e Conlegno, con il supporto tecnico di Logica H&S, nasce con lo scopo di ottimizzare gli interventi di manutenzione e incrementare la vita utile degli edifici, nonché la loro efficienza e sicurezza. Il team di sviluppo lavora costantemente per migliorarlo e renderlo sempre più affidabile e in quest’ottica rientrano le innovazioni apportate. Il brevetto rappresenta un importante riconoscimento dell’impegno messo in campo in questo progetto e ne certifica l’unicità e l’efficacia.

Si tratta infatti di un sistema versatile, che può essere applicato in modo semplice e a costi contenuti a qualsiasi edificio. La novità più importante è la sua portabilità: tutto ciò che serve per monitorare lo stato di salute degli edifici in legno è contenuto in una compatta valigetta 24 ore completa di 4 sensori wireless (configurazione base, estendibile a 32). Per tenere sotto controllo le strutture portanti basterà inserire gli elettrodi nelle pareti in legno, prevedendo dei punti di accesso per montare i sensori e, terminato il monitoraggio, smontarli e applicarli a un altro edificio. Dati ed eventuali messaggi di alert arriveranno direttamente via mail grazie ai sensori collegati alla rete Wi-Fi.

Daiseikai Light: comfort e qualità dell’aria insieme

Per chi desidera una temperatura ottimale in qualsiasi stagione e migliorare la qualità dell’aria nell’ambiente, Toshiba Italia Multiclima propone Daiseikai Light, il climatizzatore inverter dotato di un sistema di purificazione.

La gamma si compone di 6 taglie, da 2,5 kW a 7,0 kW in classe A++ sia in raffrescamento, sia in riscaldamento. Daiseikai Light è dotato di gas refrigerante R32 a basso GWP per minimizzare l’impatto ambientale ma senza influire sulle performance, rispecchiando in toto la filosofia Natur32 di Toshiba.
Caratterizzato da una forma arrotondata e smussata, una superficie a finitura lucida, leggermente riflettente si adatta a ogni ambiente.

Daiseikai Light: qualità dell’aria senza compromessi

Daiseikai Light front viewIl nuovo climatizzatore è dotato di ionizzatore in grado di attirare le particelle di fumo, polvere e cattivi odori che permangono nell’aria e di rimuoverle, immettendo nell’ambiente un’aria salubre.

Inoltre, alcuni componenti dell’unità sono stati progettati con accorgimenti particolari come Magic Coil proprio per migliorare la capacità di pulizia dell’aria.

La batteria è dotata di uno speciale rivestimento in Aqua Resin che previene il depositarsi di sporco e polvere ed elimina ogni traccia di umidità assicurando performance durature nel tempo e un’alta qualità dell’aria nell’ambiente, oltre a limitare il diffondersi di cattivi odori.

Grazie al sistema di ventilazione a 3D Air Flow, con Daiseikai Light è possibile personalizzare la diffusione del flusso dell’aria in 6 differenti distribuzioni.

Tante funzioni per un comfort ottimale

Daiseikai Light è dotato di funzioni adatte a soddisfare le necessita di chi lo utilizza ogni giorno:

Come controllare Daiseikai Light

Il climatizzatore può essere gestito con il telecomando a disposizione, dotato delle principali funzioni, da remoto con Smartphone, tablet o PC o tramite la nuova App Toshiba Home AC Control.
La App consente di controllare il comfort in maniera semplice e intuitiva, modificando il pochi click la modalità di funzionamento (riscaldamento, raffrescamento, deumidificatore, solo ventilazione), la temperatura, la velocità della ventola e le funzioni speciali.

La garanzia del compressore a 5 anni

L’impegno di Toshiba, nell’offrire ai propri clienti prodotti a elevata affidabilità e qualità, si evidenza nell’offerta di estensione della garanzia sui compressori fino a 5 anni per Daiseikai Light, i prodotti residenziali e la gamma di pompe di calore Estìa.

Ispezione degli isolatori: la termografia aiuta a prevenire i guasti

Può la termografia essere d’aiuto nelle ispezioni di isolatori? Flir, in un caso applicativo reale, ha dimostrato come la termografia possa evitare guasti e ridurre le spese di manutenzione.

I guasti di origine elettrica o termica sugli isolatori e sui trasformatori possono infatti costare alle aziende milioni di euro in perdite di profitti, generare tempi di inattività e soprattutto mettere a rischio la sicurezza degli operatori.

Molti dei guasti agli isolatori sono provocati dall’umidità, che penetra attraverso guarnizioni usurate e che rischia di deteriorare l’isolatore, causando così gravi danni alle apparecchiature e possibili rischi per l’incolumità del personale addetto ai controlli. I metodi di ispezione tradizionali, poi, possono essere lunghi da eseguire, laboriosi, non sempre precisi e soprattutto richiedono necessariamente il fermo del sistema.

Flir in questo esempio applicativo propone come soluzione al problema la pianificazione di ispezioni termiche periodiche e programmate con una strumentazione adeguata, per rilevare potenziali fonti di guasto agli isolatori prima che il danno si verifichi.

Termocamera FlirIntegrando la tecnologia di imaging termico nelle ispezioni di routine è possibile acquisire dati di temperatura in tempo reale e individuare punti caldi sugli isolatori prima che si verifichi un guasto, evitando inutili tempi di inattività.
Termocamere portatili come la Flir T1020 HD, o sensori termici fissi come il modello Flir A310 f, sono strumenti molto efficaci per rilevare anomalie nella distribuzione della temperatura, che consentono di raccogliere dati in tempo reale per mantenere la rete elettrica efficiente ed effettuare controlli a distanza di sicurezza evitando di mettere a rischio la vita degli operatori.

Come è fatta una smart city?

Prove tecniche di smart city, nel futuristico (ma non troppo) modello di città intelligente presentato e già “sperimentato” da Enea in alcuni territori italiani. Integrare sviluppo urbano, trasformazione digitale e sensibilità di istituzioni e cittadini è infatti il principale obiettivo di una roadmap concreta e innovativa, fatta di soluzioni hi-tech per abitazioni, edifici e ambienti outdoor.

Enea ha fondato il proprio modello di smart city replicabile – già testato a Roma e in altri comuni italiani, poi qualificato all’interno dello “Smart Village” del Centro Enea Casaccia – su risparmio energetico e idrico, qualità dell’aria, sicurezza, salute e comfort dei cittadini, economia circolare e monitoraggio ambientale, senza dimenticare le azioni di co-governance e la maggiore partecipazione dei singoli alla vita collettiva.

Ma vediamo, in concreto, cosa significa realizzare smart city e smart community.

Smart city: la roadmap di Enea in 8 tappe

Le città del futuro sono un aggregato intelligente, efficiente ed ecosostenibile di moltissime tecnologie integrate.

Quali? Scopriamolo nelle 8 tappe della smart city targata Enea:

“Oltre allo sviluppo di veri e propri prototipi per la gestione intelligente di servizi urbani integrati, volti ad agevolare la gestione operativa della città – spiega la responsabile del progetto Claudia Meloni, della divisione Enea “Smart Energy -, sono state implementate soluzioni adattive, sistemi di valutazione delle prestazioni, diagnostica, ottimizzazione e software di comunicazione dati in tempo reale”.

Dalla smart city alla smart community, Enea presenta una gestione urbana intelligente che coinvolge amministrazione e cittadini

Un “cervello” replicabile

I risultati del dettagliato percorso verso la smart city del futuro sono frutto della collaborazione di Enea con i principali istituti universitari nazionali, nell’ambito del progetto “Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano” dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Il progetto, direttamente operativo in molteplici contesti urbani, comprende i settori applicativi dei servizi aggregati per gli edifici, delle infrastrutture pubbliche energivore e delle smart community. Tuttavia, per permettere all’intera città di comunicare, le realtà coinvolte insieme a Enea hanno sviluppato un prototipo di Smart City Platform, in grado di connettere orizzontalmente tutti i servizi urbani alla piattaforma di distretto e di integrare le soluzioni innovative inserite nella roadmap.

Raccogliendo i dati dal territorio urbano in un unico database, la piattaforma rappresenta un importante strumento di gestione operativa e strategica basato sulla conoscenza e sulla fruibilità delle informazioni.