Efficienza energetica in edilizia, al via in Europa i mutui green

L’Unione Europea intende raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica fissati. Perciò intende rendere più sostenibile il settore edilizio e immobiliare, altamente energivoro. A questo proposito è stata avviata l’iniziativa EeMAP (Energy Efficient Mortgages Action Plan). Condotta da un consorzio guidato dalla European Mortgage Federation- European Covered Bond Council e finanziata dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea, mira a creare “mutui per l’efficienza energetica” standardizzati a livello europeo. Tali mutui saranno quindi gli strumenti per creare le condizioni finanziarie favorevoli per incentivare la riqualificazione degli edifici e l’acquisto di proprietà altamente efficienti. In base a tali condizioni, quindi, i proprietari di immobili saranno incentivati a migliorare l’efficienza energetica dei loro edifici o ad acquistare un’abitazione già energeticamente efficiente.

I benefici saranno per tutti: per chi presta denaro, per gli investitori, per i consumatori e per l’ambiente. Si consideri, infatti, che i consumi energetici del patrimonio costruito ammontano al 40% dell’energia utilizzata nell’UE, per non contare sui consumi idrici e le emissioni climalteranti generate.

Efficienza energetica e mutui green, l’iniziativa e il piano

EeMAP è nata a giugno 2018 partendo da un presupposto: creare le condizioni, finanziarie e non solo, per rendere energeticamente efficienti oltre 210 milioni di abitazioni presenti in UE (pari al 89% del totale), realizzate prima del 2001.

Green Building Council Italia, uno dei partner coinvolti, rileva a questo proposito che “è stato stimato che l’Europa dovrebbe investire annualmente 100 miliardi di euro in interventi di riqualificazione energetica per raggiungere gli obiettivi sul clima e l’energia. L’iniziativa EeMAP facilita l’ingresso nel mercato della finanza privata per superare la barriera finanziaria alla base della realizzazione degli obiettivi climatici Europei.”

Quindi, c’è un notevole sforzo per rendere queste abitazioni in linea con i nuovi standard energetici. Ma a tali sforzi corrispondono sostanziali benefici: dal punto di vista del risparmio, una casa ristrutturata che passa da una classe “E” a una “B” permette a una famiglia di risparmiare 24mila euro in 30 anni, come risulta da un’analisi. Inoltre, la valutazione immobiliare cresce sensibilmente.

Mutui green, il reale significato da cui partire

A dicembre scorso, proprio in coincidenza con la COP24 Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, è stato è stata resa ufficiale la definizione di mutui green ovvero di energy efficient mortgage: essi “sono destinati a finanziare l’acquisto / la costruzione e / o la ristrutturazione di edifici residenziali (monofamiliari e plurifamiliari) e commerciali in cui vi siano prove di:

1. prestazioni energetiche in grado di soddisfare o superare gli standard delle migliori pratiche del mercato in linea con attuali requisiti legislativi dell’UE;

2. un miglioramento delle prestazioni energetiche di almeno il 30%.

Cosa serve questa definizione ufficiale? È utile a fornire uno standard di mercato per rendere operativa l’integrazione di mutui efficienti sotto il profilo energetico nelle linee di business di 41 istituti di credito pilota, otto dei quali italiani che rappresentano il 55% circa dei mutui in circolazione nell’Unione europea, pari al 25% del Pil UE.

Mutui green, il 2019 sarà l’anno del varo ufficiale

Dopo l’avvio e i passaggi necessari per concertare strategie e obiettivi, il 2019 vedrà il varo… sul campo dei mutui green: «quest’anno lo schema pilota sarà reso operativo, la fase di test sul mercato servirà a migliorare lo strumento finanziario e a rafforzarlo», afferma Valentina Marino, Project Manager GBC Italia.

A oggi, fa sapere la stessa associazione, siamo nella fase di avvio dei mutui verdi in cui ogni Paese sta dando vita a dei “National Hub” con le banche e gli stakeholder del territorio impegnati nell’implementazione dell’iniziativa.

Nuovo sistema Acti9 iC40: efficiente, sicuro e connesso

Schneider Electric presenta il nuovo sistema Acti9 iC40 che definisce un nuovo standard del quadro elettrico: efficiente, sicuro e connesso. È un sistema che amplia l’importante famiglia Acti9 rafforzando i vantaggi, standardizzando le funzionalità apprezzate del sistema Acti9 e aggiungendone di nuove e implementando la connettività.

Il nuovo sistema modulare per distribuzione elettrica assicura prestazioni elevate: è facile da installare, gestire e aggiornare, offre risparmio di spazio e facile manutenzione, consente l’ottimizzazione delle prestazioni.

Il nuovo sistema Acti9 IC40 ridefinisce gli standard di efficienza, sicurezza e connettività.

Efficienza nella realizzazione

Il nuovo sistema Acti9 iC40 semplifica la creazione di quadri elettrici: i componenti e le diverse configurazioni di cablaggio consentono l’ottimizzazione di tempi e spazi di realizzazione e cablaggio, rendono più facili e redditizi gli aggiornamenti e le ristrutturazioni dei quadri elettrici esistenti.
Tra i plus:

Sicurezza in primo piano

Layout chiaro e cablaggio lineare: una maggiore visibilità significa manutenzione e intervento più efficaci. Il nuovo sistema Acti9 iC40 include funzionalità come VisiTrip, un indicatore che consente l’individuazione del guasto un rapido servizio e VisiSafe, una striscia verde che consente una manutenzione più semplice e in massima sicurezza.

Questo consente un cablaggio pulito e un’identificazione rapida e semplice di dispositivi difettosi e contribuiscono alla protezione visibile.

Acti9 IC40Ricreare la connettività

Come soluzione connessa, il nuovo sistema Acti9 iC40 utilizza le tecnologie EcoStruxure per offrire il controllo con applicazioni, analisi e servizi.

Facilità di installazione grazie all’ottimizzazione dei componenti per una configurazione e una connessione del quadro in pochi semplici passi.

Possibilità di aggiungere ausiliari che consentono il monitoraggio e il controllo remoto dello stato di funzionamento dei carichi in tempo reale per una connettività a 360°. Inoltre, per una manutenzione mirata e interventi tempestivi è possibile ricevere allarmi in caso di anomalie e malfunzionamenti.

Il sistema Acti9 iC40 di Schneider Electric è facile da installare, gestire e aggiornare e offre spazio e ottimizzazione delle prestazioni 

RISCO Group: programma Stars per una sicurezza di qualità

Competenze professionali e capillarità territoriale: nel 2019 RISCO Group – azienda indipendente specializzata a livello globale nel mercato della sicurezza e specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di un’ampia gamma di soluzioni di sicurezza integrate – rinnova la strategia trade vincente del programma Stars, ideato per assistere i distributori e gli installatori che utilizzano prodotti dell’azienda.

36 distributori ufficiali dislocati sull’intero territorio nazionale, quasi 50 partner Gold e 2 partner Platinum sono i risultati 2018 del programma per supportare la professionalità e la formazione del proprio canale.

Un traguardo importante è stato raggiunto anche in termini di dislocazione sull’intero territorio nazionale che ha visto un considerevole aumento della presenza di partner, soprattutto in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana.

Ivan Castellan Risco Group“Consapevole che le soluzioni professionali dell’azienda necessitano di supporto tecnico e commerciale idoneo e preparato, RISCO Group investe costantemente nella formazione di distributori e installatori per creare una rete facilmente raggiungibile e in grado di erogare i servizi necessari. – ha dichiarato Ivan Castellan, Branch Manager di RISCO Group Italia – Per RISCO è quindi importante realizzare attività di formazione che possano consolidare il proprio canale di distributori e le competenze adatte per supportare a loro volta gli installatori, che devono essere in grado di relazionarsi con l’utente finale in modo competitivo e professionale”.

Il programma Stars – che permette a installatori di accumulare punti tramite la scansione dei QR code presenti sugli imballi delle soluzioni RISCO selezionate – è stato progettato per premiare i migliori partner offrendo la possibilità di crescere diventando partner Gold o Platinum sulla base della soglia di punti raggiunta e del numero di certificazioni conseguite durante l’anno. I partner possono scegliere all’interno di un ricco catalogo premi, inoltre tra i vantaggi del Programma Stars è a disposizione l’estensione della garanzia da 24 a 36 mesi.

Le certificazioni – tutte disponibili online – sono un elemento chiave per garantire qualità, competenza e professionalità. Tutti i partner Silver hanno una formazione che garantisce la capacità di installare sistemi di sicurezza residenziali radio o cablati.
Nel sito dedicato agli utenti finali, nei primi risultati della ricerca su base geografica vengono identificati i partner Gold e Platinum, oltre ai Silver che hanno conseguito le certificazioni sulle centrali Agility e LightSYS2, le applicazioni nel mercato residenziale.
Nel 2018, dal sito sono state generate circa 3.000 richieste di contatto in tutto il territorio nazionale.

“Il programma Stars è progettato con moduli formativi e certificazioni, sia tecniche sia commerciali, fruibili da distributori e installatori. Video, tutorial e differenti presentazioni supportano l’approfondimento sulle soluzioni RISCO. Inoltre, vantando un solido canale in grado di coprire la totalità del territorio italiano, RISCO è in grado di assicurare una presenza capillare e un più facile accesso a professionisti della sicurezza competenti a cui rivolgersi per qualsiasi tipo di consulenza” ha aggiunto Ivan Castellan.

Riscaldamento intelligente: agli italiani piace il termostato smart

Agli italiani piace il riscaldamento intelligente: questo è quanto emerge da una ricerca svolta dall’istituto di ricerca Censuswide su un campione di possessori di dispositivi per la smart home per Nest, azienda attiva nel settore della domotica intelligente.

Obiettivo della ricerca è stato quello di capire le opinioni degli italiani sull’utilizzo dei dispositivi basati sulle tecnologie Internet of Things (IoT) con un focus sul controllo e la gestione del riscaldamento domestico e precisamente sui termostati smart.

Oltre l’80% degli italiani afferma che l’acquisto di un termostato smart possa aiutare a risparmiare sulla bolletta energetica di casa, addirittura l’82% ritiene che possa far bene all’ambiente. Questo significa che c’è consapevolezza sulle funzionalità̀ e i vantaggi offerti da prodotti smart. Tra le caratteristiche più̀ apprezzate quando si parla di smart home, gli italiani prediligono la possibilità̀ di controllare la casa anche a distanza, il design e il risparmio sulle bollette.

Una delle preoccupazioni degli italiani è sicuramente l’aumento del costo dell’energia e di conseguenza le bollette, quindi il risparmio energetico è una caratteristica imprescindibile di un sistema smart home per oltre un italiano su due, un vantaggio che i termostati smart permettono di riscontrare sul medio-lungo termine.

Dall’indagine emerge che con il riscaldamento tradizionale uno dei principali problemi che si riscontrano è che non si sa mai quale sia l’esatta temperatura in casa (25% del campione), il 18% riscaldano troppo o al contrario non abbastanza e per un terzo degli italiani l’impossibilità di programmare le ore di riscaldamento e la temperatura comporta elevati costi in bolletta.

Nest Thermostat E

Comodità e risparmio: i plus del termostato smart

L’80,7% sottolinea che l’acquisto di un termostato smart possa aiutare a risparmiare sulla bolletta di casa, ma i plus sono sicuramente la possibilità di gestire, programmare e controllare da remoto il riscaldamento attraverso lo smartphone (30%); la facilità di utilizzo (16,6%); la possibilità di avere accesso ai dati di consumo energetico (14%) e il controllo vocale (8%).

Nest Thermostat E, il termostato smart di Nest (azienda di Google specializzata nei prodotti per la connected home) incarna tutte queste caratteristiche: facile da utilizzare, sempre connesso, intelligente e attento al risparmio.

Nest Thermostat E può essere controllato dallo smartphone ed è dotato di una programmazione preimpostata per iniziare a risparmiare energia fin dal primo utilizzo.

Sostituire le lampade alogene? Natural Color ZafiroLED Beghelli

Natural Color ZafiroLED GocciaForme dal design classico completamente in vetro, alta resa cromatica e risparmio energetico del 90%: Natural Color ZafiroLED Beghelli è una gamma completa di lampadine che offre il meglio della tecnologia LED in termini di risparmio energetico e durata con la forma e la brillantezza delle lampadine tradizionali.

Le nuove lampadine Natural Color ZafiroLED sono la soluzione ideale per sostituire le lampade alogene.

Hanno una buona resa cromatica con un Indice di Resa Cromatica pari a CRI-95, un valore molto vicino a quello solare che dona più comfort visivo e affatica meno la vista.
L’Indice di Resa Cromatica CRI varia da 0 a 100 e descrive la capacità di una sorgente luminosa di restituire fedelmente i colori di un oggetto illuminato. Il valore di scala 0 rappresenta il minimo e 100 indica il massimo di resa cromatica, equivalente alla luce solare. Generalmente le sorgenti ad incandescenza hanno un Ra=100 mentre le lampadine tradizionali LED e quelle FLC a risparmio energetico hanno Ra=80 (circa).

La tecnologia LED Beghelli con chip in Zaffiro sintetico consente la realizzazione di lampadine dalle forme classiche:

Le lampadine Natural Color ZafiroLED Beghelli sono state progettate con un procedimento costruttivo che utilizza una finissima lastra di Zaffiro sintetico in alternativa al Rame o al Vetro che viene solitamente utilizzato. Lo Zaffiro sintetico è il materiale la scelta adatta per realizzare prodotti in grado di resistere a condizioni estreme di temperatura, alta pressione e ambienti chimici aggressivi.

Alle caratteristiche di affidabilità e qualità, si aggiungono i vantaggi tipici della tecnologia led che consente un risparmio energetico fino al 90% sui consumi di corrente.

Indice resa Cromatica

Bloomberg e Catalyst: due riconoscimenti per Schneider Electric

Due importanti riconoscimenti da Bloomberg e Catalyst per l’impegno e per i progressi compiuti in tema di parità di genere e inclusione per Schneider Electric. Infatti, l’azienda è stata inclusa per il secondo anno consecutivo nel Gender-Equality Index di Bloomberg e per la prima volta ha ricevuto il Catalyst Award destinato alle aziende che avviano iniziative volte a rendere gli ambienti di lavoro più sicuri e inclusivi, dando alle donne spazio per crescere.

Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) – creato nel 2016 per offrire a manager e investitori informazioni comparative sul livello di parità di genere nelle più grandi aziende di servizi finanziari – è stato esteso a tutti i settori industriali a partire dal 2018 e nel 2019 Schneider Electric è stata inclusa nella lista delle 230 aziende grazie all’impegno sull’inclusione di genere e nel promuovere la parità nelle comunità in cui opera.

L’azienda, infatti, ha promosso l’applicazione di una nuova policy sul tema dei congedi familiari (denominata Global Family Leave), la creazione di un percorso per arrivare alla parità salariale di genere in tutto il mondo. Tutte queste iniziative sono parte integrante del report di sostenibilità Schneider Sustainability Impact, che misura le performance dell’azienda in termini di sviluppo sostenibile.

Catalyst Award premia gli approcci organizzativi più innovativi, che portano risultati verificati e misurabili accelerando il progresso della condizione femminile attraverso l’inclusione lavorativa. Schneider Electric è una delle quattro aziende che ha ricevuto il riconoscimento. Il premio è stato dato per l’approccio olistico all’inclusione di genere che Schneider Electric India ha adottato per attrarre e trattenere talenti femminili in azienda.

Il riconoscimento di quanto ha fatto Schneider Electric India testimonia la più ampia evoluzione a livello globale dell’azienda. Focalizzandosi su un obiettivo di inclusione per tutti, i risultati ottenuti in india sono un esempio della volontà dell’azienda di offrire pari opportunità a tutti, creando allo stesso tempo un ambiente di lavoro in cui i dipendenti possano sentirsi sicuri, sia a livello fisico sia a livello psicologico.

“L’impegno di Schneider Electric è quello offrire pari opportunità a tutti e ovunque valorizzando individualità e talenti – ha commentato Olivier Blum, Responsabile mondiale delle Risorse Umane e Vice Presidente Esecutivo di Schneider Electric. – La nostra presenza nell’indice di Bloomberg e il prestigioso Catalyst Award mettono in luce l’ottimo lavoro in termini di diversità e inclusione, sia a livello globale sia a livello dei singoli paesi in cui siamo presenti”.

Lampade a induzione magnetica: analisi e sviluppi

Città, scuole, amministrazione pubblica, centri commerciali richiedono l’utilizzo di fonti di luce che forniscano elevata efficienza energetica, risparmi sui costi e rispetto dell’ambiente.
Analizziamo i vantaggi e i motivi dello sviluppo di applicazioni illuminotecniche con l’impiego di lampade a induzione magnetica a partire dalla loro storia.

Già nel 1890 Nikola Tesla dimostrò la possibilità di generare la ionizzazione di gas senza l’uso di elettrodi e il 23 giugno 1891 ottenne il brevetto USA 454.622.
Nel 1994 la General Electric iniziò la produzione in serie di questa lampada denominata Genura, e attualmente la lampada è molto diffusa, in particolare negli Stati Uniti.
Nel periodo precedente il 1994, la lampada non ha avuto molta diffusione in quanto il problema del risparmio energetico e della durata di vita non avevano ancora sensibilizzato sufficientemente opinione pubblica e fornitori.

Come sono fatte le lampade a induzione magnetica?

lampade a induzione magnetica
Schema: 1 ballast elettronico – 2 anelli in ferrite – 3 amalgama di mercurio – 4 polveri di fosforo

Le lampade a induzione magnetica potrebbero essere considerate come lampade fluorescenti, ma con una fondamentale differenza: il bulbo illuminante contenente il gas è perfettamente sigillato in quanto non ci sono elettrodi da posizionare all’interno del bulbo.

L’innesco di accensione si ottiene attraverso il campo magnetico generato da due bobine avvolte su un nucleo di ferrite, montate in posizione diametralmente opposta.
Il campo magnetico prodotto da corrente ad alta frequenza accelera gli elettroni liberi nel gas all’interno del bulbo e questi elettroni colpiscono ed eccitano gli atomi di un’amalgama di mercurio di 2mg, la stessa amalgama che i dentisti utilizzano per le otturazioni, quindi maneggiabile e riciclabile. Questi atomi danno energia ai propri elettroni i quali, ritornando nello stato di equilibrio, producono radiazioni elettromagnetiche. Queste radiazioni, dopo essere passate attraverso la pellicola di fosforo che ricopre l’interno del bulbo, escono come “luce” nel campo visivo.

L’assenza di elettrodi permette alla lampada di avere una vita molto più lunga rispetto a qualunque altra soluzione oggi presente sul mercato.
Tutti i componenti e i materiali utilizzati non sono inquinanti e sono perfettamente riciclabili!

La lampada a induzione necessita di un dispositivo d’accensione: il ballast.
La qualità del sistema a induzione magnetica è strettamente legata anche alla tecnologia di costruzione del ballast, quindi ogni produttore mette sul mercato un sistema che ha sicuramente elementi distintivi rispetto gli altri.

Lampade a induzione magnetica vs led

Le lampade a induzione magnetica da qualche anno si propongono in un mercato che è dominato dai LED in quanto i LED sono stati introdotti diverso tempo prima e anche da un elevato numero di player.
A parte questo “ritardo”, vale la pena analizzare anche le lampade a induzione magnetica perché sono caratterizzate da parametri altamente competitivi, non solo tecnici, ma anche di prezzo.
A causa le dimensioni della lampada a induzione magnetica, la gamma degli apparecchi disponibili è un po’ più limitata rispetto alla gamma dei LED.
Non sono, infatti, prodotte plafoniere a eccezione di quelle di dimensioni 60x60cm e 40x40cm e non è prodotto nulla nella gamma dei faretti.
Sono invece prodotte lampade monotoroide con zoccolo E27 ed E40.

Vale sicuramente la pena di armarsi di senso critico e volontà analitica per fare una comparazione di tutte le caratteristiche distintive delle lampade a induzione magnetica e dei LED.
Bisognerà quindi verificare l’indice di resa cromatica, l’abbagliamento, la percezione di luminosità, la durata di vita, il decadimento, la possibilità di regolare il flusso, il flickering, le temperature di esercizio, la sensibilità ai disturbi, la manutenzione e per finire la classe di rischio fotobiologico e le garanzie.
Con una fornitura che ottimizzi la risposta a tutti i parametri sopra indicati significa aver contribuito a far si che le persone possano lavorare meglio e di più.

In un secondo articolo verranno analizzati i parametri caratteristici per analizzare le differenze tra lampada a induzione magnetica e tecnologia LED.


logo jump Facility

Articolo redatto per ElettricoMagazine da Ing. Andrea Angelini
JUMP Facility è un gruppo di professionisti e imprese che agisce su persone, processi e risorse per permettere alle aziende di liberare energie e concentrarsi sullo sviluppo del proprio business. Tramite consulenza, formazione e gestione di progetti, JUMP Facility supporta le aziende per l’ottimizzazione e riorganizzazione delle risorse, la facilitazione del cambiamento, il benessere in azienda, lo sviluppo di sistemi manageriali e informativi per il 4.0 e l’IoT nel settore facility management.

Osram personalizza la luce Led grazie a LuxiGen

La tecnologia LED vanta numerose applicazioni, ma per ciascuna è essenziale sfruttarne le caratteristiche in maniera peculiare: poiché i LED sono utilizzati in tecnologie emergenti come quelle dei dispositivi medici, dei sensori, della visione artificiale, della stampa 3D e della polimerizzazione UV, è sempre maggiore la richiesta di LED diversi con caratteristiche specifiche da utilizzare insieme, a volte con design molto compatti.

LuxiGen LedLED Engin, azienda acquisita da Osram, ha messo a fattor comune esigenze e tecnologia fornendo un emettitore personalizzato a unico substrato, multi-die, con spettro misto e piccola superficie di emissione.
L’offerta di LED Engin comprende infatti una ampia gamma di prodotti che va dagli emettitori da 4 W a die singolo, a quelli da 80 W a 25-die, con emissione luminosa che copre l’intero spettro di lunghezze d’onda da 365 a 940 nm e ottiche primarie in vetro.

Indipendentemente dalla scelta del progettista, tutti questi emettitori utilizzano la piattaforma LuxiGen, che sfrutta un sistema multistrato dotato di coefficiente di espansione termica (CTE) abbinando un substrato ceramico a interconnessioni metalliche che attraversano gli strati ceramici, il che si traduce in alcuni dei più bassi valori di resistenza termica per il packaging dei LED.

LED technology is used for Security CamerasLuxiGen può quindi aiutare i progettisti a sviluppare apparecchi di illuminazione direzionale di piccole dimensioni, che supportano stretti fasci luminosi, ma con un’elevata resa, il che si traduce in maggiori distanze illuminate. La piattaforma consente inoltre l’integrazione di LED con lunghezze d’onda diverse in un unico package con base estremamente ridotta. Questa disposizione meccanica può ridurre la complessità del sistema ottico secondario, in quanto l’ottica primaria dirige l’emissione luminosa in una direzione unificata con un angolo di campo visivo del fascio luminoso (FOV) quasi identico. Un terzo vantaggio è che, a seconda del tipo di substrato selezionato, i singoli die o le stringhe di LED sono indirizzabili indipendentemente.

 

Livemote, realtà aumentata e AI per la manutenzione remota

Gli interventi di manutenzione e riparazione rappresentano una delle criticità più rilevanti per l’industria, con cali di produttività che superano il 20% e si concretizzano in un costo annuo di oltre 50 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti. Le aziende sono spesso costrette a limitare la propria espansione commerciale a causa dell’impossibilità di poter offrire supporto nelle sedi più remote. Con l’avanzamento tecnologico è aumentata anche la complessità dei macchinari e le operazioni di supporto richiedono l’intervento di risorse sempre più specializzate. Ma i manutentori esperti sono merce rara e spesso sono costretti a spostarsi da un lato all’altro del mondo per rispondere alle richieste di intervento, prolungando i tempi di fermo-macchina e aumentando i costi per le imprese.

Intervento remoto LivemoteGli strumenti attuali non sono più sufficienti e sono proprio gli operatori sul campo che iniziano ad utilizzare, spesso senza controllo da parte dell’azienda, sistemi di messaggistica personale (come Whatsapp) o video streaming (Skype) nel tentativo di superare i limiti dell’assistenza telefonica. Scelte però incompatibili con le crescenti necessità di riservatezza e tracciabilità dell’intervento.

Da queste necessità nasce Livemote, un’app sicura e appositamente progettata per il field service, il cui punto di forza è l’utilizzo della realtà aumentata. Questa tecnologia consente all’operatore sul campo di ricevere dall’esperto, direttamente sul flusso video della fotocamera del proprio smartphone o tablet, indicazioni visive che vengono sovrapposte sull’apparecchiatura che richiede l’intervento, rimanendo ancorate come fossero reali. Tutti gli interventi effettuati tramite Livemote sono archiviati e consultabili in ogni momento, in modo da costituire una knowledge base aziendale che tramite algoritmi di intelligenza artificiale suggerirà le modalità di intervento più appropriate.

Ad esempio Bticino, capofila in Italia del Gruppo Legrand specialista globale delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio, sta testando Livemote fin dalla prima release ottenendo da subito risultati tangibili in termini di aumento di efficienza nelle operazioni di manutenzione e supporto.
Livemote è disponibile sugli store Apple e Google e un’evoluzione della piattaforma anche con tecnologie wearable (smart-glasses) e blockchain (certificazione degli interventi).

Retail intelligente ed efficiente: la risposta è EcoStruxure for Retail

Oggi si parla spesso di Smart Building, Retail intelligente ed efficiente, ma la maggior parte degli edifici soffre di inefficienze dovute a sistemi di gestione vecchi o obsoleti. È fondamentale procedere a ristrutturazioni e ammodernamenti attraverso soluzioni che vadano ad aggiornare le infrastrutture obsolete permettendo di monitorare, misurare e ottimizzare i consumi di energia per tutto il ciclo di vita dell’edificio, indipendentemente dall’età o dalle tipologie degli impianti esistenti.

Modernizzare edifici pensando solo al momento attuale però non è sufficiente: ogni passo di riammodernamento deve essere pensato a prova di futuro. Gli edifici intelligenti abbattono i tradizionali silos nella gestione dell’energia, integrando sistemi diversi, senza la necessità di eseguire una costosa installazione da zero. I vantaggi degli smart building possono essere applicati sia a singoli siti commerciali, sia a catene di punti vendita.

Schneider Electric – azienda che sta guidando la trasformazione digitale dell’energia – propone al mercato un portafoglio completo di servizi e tecnologie specifiche, in grado di ridurre i consumi in tutti i segmenti di mercato tra cui Retail, Industria, Sanità, Real Estate, Data Center, Utilities e Infrastrutture.

“L’offerta di Schneider Electric è caratterizzata da un elevato livello di digitalizzazione e integrazione e la nostra filosofia Innovazione ad ogni livello – dai sensori ai servizi – mira a ottimizzare l’efficienza operativa ed energetica sfruttando il reale potenziale economico delle innovazioni introdotte dall’Internet of Things” sottolinea Andrea Luca Natale, Business Development & Marketing manager EcoBuilding, Schneider Electric.

Unendo energia, automazione e software attraverso EcoStruxure, Schneider Electric fornisce la risposta per accrescere il valore negli edifici con sicurezza, affidabilità, efficienza e sostenibilità attraverso un ecosistema di building management connesso e dinamico – dai sensori ai servizi.

EcoStruxure sfrutta l’evoluzione tecnologica di IoT, mobility, sensoristica, cloud, analytics e cybersecurity per offrire Innovazione a tutti i livelli – dai prodotti connessi al controllo edge, fino ad app analytics e servizi.

Con EcoStruxure è possibile rendere una struttura Retail più intelligente ed interconnessa, migliorando la sicurezza, il comfort, l’esperienza di acquisto dei clienti, ottimizzando al contempo l’efficienza operativa e riducendo il consumo di energia” aggiunge Andrea Luca Natale.

Tre livelli di evoluzione

EcoStruxure for Retail è una piattaforma scalabile e basata su protocolli di comunicazione standard, che si articola su tre livelli:

il primo livello è quello dei prodotti connessi (Connected Products). Da alcuni anni i prodotti di Schneider Electric nascono nativamente collegabili, quindi oltre svolgere la loro funzione tradizionale (per esempio, quella di interruttore all’interno di un quadro elettrico) sono in grado di fornire informazioni sullo stato aperto o chiuso o sulle caratteristiche del flusso elettrico che li attraversa… Tutte le componenti sensori, attuatori, misuratori di energia, interruttori scatolati e di MT, telecamere, contapersone, ecc. sono coinvolte in questa evoluzione e costituiscono una base di informazioni disponibili.

il secondo livello è chiamato Edge Control: qui le informazioni vengono raccolte e devono essere trattate per implementare logiche di controllo che consentono di garantire la sicurezza e il funzionamento efficiente di tutti gli impianti.
A seconda delle caratteristiche della struttura Retail, Schneider Electric rende disponibili diverse famiglie di gateway e controllori (Com’X, HomeLYnk, SpaceLYnk, Automation Server) che consentono di integrare le informazioni provenienti dai Connected Products (o da prodotti di terze parti che utilizzano protocolli standard di comunicazione wired e wireless quali BACnet, EnOcean, KNX, LON, ModBus, ZigBee ), di implementare le applicazioni e di rendere disponibili al cliente le interfacce per la gestione degli impianti controllati.

Il livello Edge Control consente di controllare tutte le funzioni della struttura Retail tramite un’unica interfaccia grafica da locale o remoto fornendo una panoramica chiaramente strutturata di tutte le funzioni, le scene, le impostazioni e i valori. Le icone e le planimetrie interattive – completamente personalizzabili -consentono di orientarsi in maniera intuitiva e garantiscono la massima semplicità d’uso.
In caso di allarmi, guasti, segnalazioni vengono inviate automaticamente delle notifiche a utenti predefiniti.

il terzo livello è quello Cloud che consente di rendere disponibili tutte le informazioni relative al funzionamento di uno o più siti Retail e dei suoi impianti su una infrastruttura IT di alto livello, proprietaria del cliente o fornita da Schneider Electric.
A questo livello tutte le informazioni confluiscono in un vero e proprio Big Data all’interno del quale possono essere implementate applicazioni di Asset Management, di Predictive Maintenance, di Energy & Sustainability Management. A questo livello le informazioni possono essere scambiate con altre applicazioni anche di terze parti.

EcoStruxure for Retail

I principali domini tecnologici integrati da EcoStruxure for Retail

“Questa architettura consente di aggregare, condividere, analizzare i big data che descrivono tutti gli elementi e sistemi rilevanti per l’efficienza energetica nei punti vendita – aggiunge Andrea Luca Natale, – così come sviluppare applicazioni web e mobile semplici e intuitive che convoglino le informazioni necessarie per i diversi tipi di utilizzatori, al momento giusto e ovunque”.

EcoStruxure for Retail: risultati significativi

“L’approccio di Schneider all’efficienza energetica nel Retail è un processo circolare che parte dalle attività di diagnosi energetica e misurazione dei consumi e si sviluppa con la sistemazione dei fondamentali, tramite la sostituzione o l’aggiornamento di apparecchiature e singoli sistemi con prestazioni più efficienti, l’automazione e il controllo dinamico di illuminazione, HVAC-R, schermature solari, distribuzione elettrica e rinnovabili, per arrivare infine al monitoraggio energetico” evidenzia Andrea Luca Natale.

A seconda degli interventi è possibile raggiungere una riduzione dei consumi energetici di un singolo punto vendita dal 20% al 40% nei primi 12 mesi con un tempo di ritorno sull’investimento inferiore ai 3 anni.

Ma è bene sottolineare che i benefici di EcoStruxure non si non si limitano a efficienza energetica, sicurezza e comfort, ma hanno anche un impatto positivo sulla gestione operativa dei punti vendita grazie a funzioni come diagnosi remota degli impianti, teleassistenza, controllo di qualità e continuità dell’energia.