Esalite esaudisce ogni desiderio illuminotecnico smart

Cosa significa “fare” smart building con la lampada a LED Esalite? Illuminare tanto e bene, garantire efficienza energetica, senza rinunciare a un tocco di design, e pensare al benessere di chi quotidianamente vive ambienti commerciali e contesti industriali.

Il tutto, racchiuso nell’innovazione tecnologica e nella flessibilità installativa di una geometria esagonale modulare, brevettata da Gewiss per offrire performance adeguate a qualunque applicazione professionale indoor e outdoor.

“Il concept della gamma Esalite segue l’evoluzione del mercato dell’illuminazione professionale – spiega Luigi Rota, responsabile Trade Marketing Lighting di Gewiss –, in quanto risponde efficacemente alla necessità di integrare gli apparecchi in più ampi sistemi di smart building e smart industry, sfruttando l’efficienza e la versatilità della tecnologia LED e i controlli di ultima generazione”. Che si tratti di relamping a LED o di nuovi progetti illuminotecnici, la “perfetta” geometria di Esalite si declina in oltre 350 versioni, con efficienza luminosa da 125 lm/W a 145 lm/W, generando soluzioni affidabili, convenienti ed esteticamente gradevoli.

Luce a LED efficiente, robusta e smart: perché scegliere Esalite

Performance illuminotecniche, robustezza e personalizzazione sono i pilastri della nuova gamma professionale a LED Esalite, che si traducono in:

esalite a IlluminotronicaSempre mantenendo la peculiare e apprezzata forma esagonale, la proposta Gewiss comprende high bay a uso industriale, apparecchi per la proiezione e lampade per l’illuminazione di aree verdi, facilmente installabili grazie al giunto cardanico brevettato, che consente ai tecnici di muovere il prodotto e di orientarlo con facilità.

La struttura in alluminio pressofuso rende inoltre ogni lampada Esalite robusta e resistente a polvere e umidità (grado di protezione IP66), mentre gli eventuali urti e atti vandalici risultano mitigati dal vetro temperato IK08.

Guardando all’estetica, le versioni in finitura blue green da 3K e 20K lumen sono particolarmente adatte all’illuminazione di parchi e giardini, dove efficienza energetica e affidabilità incontrano una tonalità di blu ideale per le ore notturne.

Luce a LED e Internet of Things, la strategia di Gewiss per creare smart city

Illuminare smart building richiede integrazione

Ulteriore tassello di questo “puzzle” esagonale made in Italy, la possibilità di coniugare illuminazione a LED e mondo IoT, integrando Esalite a sistemi di home & building automation come Smart Gateway, altra novità Gewiss. La comunicazione filare (KNX/DALI) e quella wireless – con ZigBee per le applicazioni industriali e ZigBee/LoRa per parchi e aree verdi -, consentono infatti di connettere l’impianto di illuminazione alle altre funzioni degli smart building, garantendone controllo da remoto e ottimizzazione dei consumi.

Oltre al cablaggio standard con input 5 poli, la lampada Esalite può essere fornita, su richiesta, con un secondo ingresso (230V e DALI), per una soluzione ancora più flessibile nelle diverse condizioni installative di vecchi e nuovi impianti.

Proprio perché l’illuminazione è parte integrante del viaggio tecnologico verso gli edifici connessi, nonché della condivisa aspirazione alle smart city, Gewiss continuerà ad aggiornare la famiglia Esalite pensando sia alle performance dei LED – sviluppati in collaborazione con Nichia –, sia all’efficienza energetica e alla connettività IoT degli impianti.

esalite di Gewiss 350 versioni

La geometria “perfetta” di Esalite nelle sue 350 versioni per l’illuminazione a LED di applicazioni professionali indoor e outdoor

Schneider Electric al COP24: diventare azienda a zero emissioni

Schneider Electric aumenta il proprio impegno per contribuire a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e diventare una azienda “carbon neutral” entro il 2030 proponendo soluzioni in grado di rendere più veloce la transizione verso un’economia a basse emissioni.

Proprio in occasione di COP24 a Katowice (Polonia) che si svolge dal 3 al 14 dicembre, gli esperti di Schneider Electric e gli executive dell’azienda parteciperanno a una serie di eventi e tavole rotonde per mostrare come sia possibile contribuire a rimediare al riscaldamento globale e come aiutare a raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Oggi è possibile costruire un futuro sostenibile grazie all’efficienza energetica e alle innovazioni tecnologiche disponibili che consentono una rapida transizione a un’economia a basse emissioni.

“L’emergenza clima aumenta ed emergono nuovi protagonisti che affrontano la questione. L’accordo di Parigi firmato tre anni fa ci fa capire molto più chiaramente che cosa c’è in gioco. – ha dichiarato Gilles Vermot Desroches, Senior VP Sustainability di Schneider Electric – Siamo a un punto di non ritorno se vogliamo limitare il riscaldamento globale contenendolo sotto i 2 gradi rispetto all’epoca pre-industriale, evitando un enorme disastro ecologico”.

Schneider Electric – già a novembre 2015 alla vigilia di COP21 – aveva annunciato la volontà di diventare un’azienda carbon neutral entro il 2030. Al COP 24 compie ulteriori passi lungo la strada tracciata con tre iniziative:

1 – Obiettivi al 2020

2 – Obiettivi al 2030

3 – Obiettivi al 2030

Combattere la povertà energetica e l’emergenza clima

L’accesso all’energia è un diritto umano fondamentale. La lotta al cambiamento climatico non servirà a niente senza considerare le esigenze di 2,3 miliardi di persone che ancora oggi hanno scarso accesso all’energia.

Al COP24 la Fondazione Schneider Electric – sotto l’egida della Foundation de France e insieme con l’organizzazione che promuove l’imprenditoria sociale Ashoka – lancerà una nuova call per progetti che combattono la povertà energetica.

Schneider Electric presenterà, inoltre, la sua soluzione Villaya Emergency dedicata appunto alle situazioni di emergenza: una soluzione solare microgrid pronta all’uso, contenuta in un container standard, composta da tecnologie di Schneider Electric e di start up innovative con cui l’azienda collabora.

Controllo e gestione della luce flessibile e semplice

Il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Volterra voluto da Corrado Ricci e aperto nel 1932, dopo essere stato danneggiato dalla guerra nel 1944 e rinnovato negli anni ’80, è stato riaperto al pubblico nel 1992 e nel 2017 trasferito nella Chiesa di Sant’Agostino, a seguito del lascito testamentario della signora Franca Paoletti Adamo.

La Chiesa è stata adeguata alla nuova funzione museale pur rimanendo luogo di culto e ha conservato i dipinti, i reliquiari, gli arredi e le varie suppellettili sacre nel luogo per il quale furono concepite e prodotte, insieme ad un cospicuo corpus di manufatti artistici provenienti dalla Diocesi di Volterra

Una peculiarità che rende il Museo un unicum nel panorama italiano e che anche nel percorso espositivo ha voluto mantenere e valorizzare l’impianto architettonico della chiesa e il suo corredo di opere: una pedana centrale come un grande tappeto rosso conduce verso l’altare, mentre i dipinti maggiori sono esposti su pannelli collocati a parete tra gli altari laterali.

Le nuove esigenze museali della Chiesa di Sant’Agostino hanno richiesto anche di ripensare completamente l’illuminazione con l’obiettivo di conciliare la conservazione delle opere, la loro fruizione e allo stesso tempo la rilevanza architettonica degli ambienti. Il nuovo impianto illuminotecnico è stato progettato dall’architetto Massimo Iarussi che ha voluto implementare un sistema di controllo e gestione della luce firmato Helvar e progettato da Elettroservice S.r.l., partner esclusivo di Helvar per l’Italia.

Il progetto illuminotecnico

L’intero progetto è stato ideato con la finalità di accompagnare, senza stravolgerlo, l’allestimento, evidenziando gli aspetti principali e dando rilievo ad alcuni elementi, come ad esempio la parte centrale della pedana e l’altare maggiore, creando una sorta di cono ottico che devia lo sguardo verso quello che è e rimane il cuore dello spazio, ossia l’altare, conciliando esigenze museali e liturgiche.

Proprio per questo si è optato per una illuminazione che conservasse il carattere mistico e suggestivo del luogo, scegliendo una luce d’ambiente moderata e non chiassosa o invasiva, che possa guidare il visitatore nel percorso, raccontando gli spazi e le opere, esaltandoli senza essere percepita direttamente.

Elemento caratterizzante del progetto è lo stelo a sospensione realizzato su disegno e costituito da diversi corpi illuminanti regolabili nell’orientamento e nell’intensità luminosa ed equipaggiati con ottiche di diverso tipo. Questi formano una teoria sotto le arcate che separano la navata centrale da quelle laterali, richiamando da un lato gli elementi presenti nelle architetture di questo tipo e dall’altro rimanendo distinti e discreti rispetto all’impianto preesistente.
Per le aree rimanenti sono stati utilizzati proiettori professionali dalla forma sobria, che si mimetizzano con l’architettura e per la navata centrale è stata prevista, oltre alla illuminazione espositiva, anche una illuminazione generale diffusa.

gestione della luce Volterra

Il sistema di gestione della luce

Gestione-della-luce-Helvar-VOLTERRALe varie aree del museo sono gestite da un unico sistema centralizzato che fa capo a un DIGIDIM ROUTER 910 di Helvar che attraverso i bus DALI agisce sugli apparecchi illuminanti. In tale modo è stato possibile non solo regolare con precisione, per ciascun apparecchio, l’intensità luminosa più adeguata in funzione dell’oggetto da illuminare, ma anche creare, memorizzare e richiamare attraverso una pulsantiera diversi scenari luminosi per le diverse situazioni di fruizione degli spazi: maggiore o minore presenza di visitatori, il variare della luminosità dell’ambiente in funzione dell’ora del giorno o della stagione, condizioni specifiche di utilizzo per eventi particolari o per operazioni di servizio e manutenzione, e così via.

La possibilità di gestire singolarmente ogni corpo illuminante e farli dialogare insieme in funzione dei vari scenari, è il plus principale offerto dal sistema Helvar che consente il massimo della flessibilità e semplicità di utilizzo. Allo stesso tempo il sistema garantisce anche un considerevole risparmio energetico, dal momento che limita l’uso di energia ai momenti e alle quantità realmente necessari, senza compromettere in alcun modo la godibilità degli ambienti.

Inoltre attraverso la input unit 942 l’impianto di illuminazione è collegato anche a quello di sicurezza, per cui l’accensione dell’allarme del museo, attiva anche la modalità notturna di tutti i corpi illuminanti.

“Attraverso l’implementazione dei sistemi di gestione della luce Helvar, è stato possibile programmare in maniera semplice ma innovativa differenti tipi di scenari luminosi, per far fronte alle esigenze ordinarie e straordinarie del museo che deve conciliare l’attività espositiva con quella liturgica. – ha sottolineato l’architetto Massimo Iarussi -Helvar in questo è stato un partner affidabile e ha soddisfatto appieno le richieste della committenza, dando la possibilità a chi gestisce il Museo di agire sull’illuminazione in maniera autonoma e intuitiva”.

 

Foto: Mario Ciampi, Firenze

Focus Illuminazione & led – luce connessa e smart

La luce naturale è stata l’unica fonte di illuminazione fino all’inizio del XX secolo, quando la diffusione delle sorgenti elettriche ne ha cambiato il ruolo per portare luce anche in spazi dove l’illuminazione naturale era assente o insufficiente. Certo in architettura si è sempre cercato di bilanciare luce naturale e luce artificiale e oggi più che mai la ricerca del benessere dell’individuo per garantire condizioni ambientali ottimali durante tutto l’arco della giornata è imprescindibile.

Tecnologie di illuminazione basate sui LED, sorgenti allo stato solido, consentono di riprodurre la dinamicità della luce naturale, che varia di intensità e temperatura di colore e hanno portato alla nascita del “Human Centric Lighting”(HCL), una progettazione orientata al mantenimento dei ritmi circadiani che migliora le prestazioni cognitive e stimola emozioni, grazie anche a sistemi di gestione intelligente dell’illuminazione.

Proprio la gestione della luce consente il connubio con gli impianti degli edifici poiché grazie alla connettività l’apparecchio di illuminazione si trasforma in un nodo di rete diventando parte integrante del sistema.

L’illuminazione entra dunque mondo dell’Internet of Things (IoT) dove gli oggetti dialogano tra loro, creando vantaggi e facilitazioni di utilizzo e gestione attraverso smartphone e tablet.

Il futuro dell’illuminazione connessa porta con sé parecchi vantaggi come, ad esempio, generare informazioni utili per gestire i consumi energetici e diventare un punto di raccolta dati, con applicazioni in termini di efficienza energetica e sicurezza.

Ma è necessario che al centro di questa trasformazione ci sia sempre la persona, ma la luce deve avere caratteristiche imprescindibili: efficienza energetica, sostenibilità ambientale, capacità di creare comfort e aumento della produttività.

Realizzato in collaborazione con

Helvar Logo

Schneider-Electric-Logo

In questo Focus troverete approfondimenti tecnologici, aspetti legati allo sviluppo dei componenti e alcune delle novità presenti sul mercato.

Esalite Gewiss

Esalite esaudisce ogni desiderio illuminotecnico smart

Flessibilità, design, robustezza: Gewiss combina tecnologia LED e smart building nelle 350 versioni di Esalite, lampada esagonale adatta a tutti i contesti professionali
gestione della luce Helvar

Controllo e gestione della luce flessibile e semplice

Nuove esigenze museali della Chiesa di Sant’Agostino hanno richiesto di ripensare l’illuminazione: Helvar ha implementato un sistema di controllo e gestione della luce conciliando la conservazione delle opere, la loro fruizione e la rilevanza architettonica.
Multisensore 321 Helvar

Da Helvar il Multisensore 321 compatto

Multisensore 321 è un sensore compatto che combina una fotocellula per il controllo della luce costante e un rilevatore di presenza passivo a infrarossi (PIR) .
Exiway Smartbeam, l'illuminazione d'emergenza moderna e discreta

Exiway Smartbeam, l’illuminazione d’emergenza moderna e discreta

Exiway Smartbeam è il nuovo apparecchio di emergenza dall’aspetto discreto di Schneider Electric adatto per l’illuminazione vie di fuga, ampie zone o lunghi tratti di corridoio.
Regole pratiche per impianti a tecnologia LED

Regole pratiche per impianti a tecnologia LED

Impianti a tecnologia LED: un vademecum sulle diverse tipologie e regole installative per realizzare impianti dedicati a regola d’arte sfruttandone al massimo i vantaggi e ottimizzando l’efficienza energetica.

Partecipa agli ultimi corsi formativi Fronius!

Perché non prepararsi già ora per affrontare al meglio le sfide del 2019?
Il 12 e 13 Dicembre ci saranno gli ultimi corsi  formativi Fronius del 2018, per qualificarsi come Fronius Service Partner in modo da poter offrire un servizio di assistenza più rapido ed efficiente; e approfondire le soluzioni di accumulo compatibili con gli inverter Fronius che possono portare un beneficio energetico ed economico.

Il 12 dicembre si terrà il corso Fronius Service Partner, dedicato agli installatori di impianti fotovoltaici che utilizzano già Fronius e che vogliono entrare nel percorso: come Fronius Service Partner saranno abilitati ad effettuare la sostituzione delle schede elettroniche all’interno degli inverter Fronius, risolvendo in loco e in tempi brevi gli eventuali guasti.

Il 13 dicembre si svolgerà il corso tecnico per l’installazione e la manutenzione del sistema di accumulo Fronius dove esperti presenteranno le diverse soluzioni impiantistiche per realizzare impianti adatti ad ogni esigenza e in grado di massimizzare e ottimizzare l’energia fotovoltaica.

Per poter partecipare è necessario iscriversi entro il 7 dicembre 2018.
Partecipando ad entrambi i corsi, inoltre, gli installatori potranno beneficiare di uno sconto del 50% sul secondo giorno di formazione. Le iscrizioni chiudono venerdì 7 dicembre.

I corsi formativi Fronius si terranno presso la sede a Bussolengo.

Tutte le informazioni a questo link

Da Helvar il Multisensore 321 compatto

Multisensore 321 di Helvar – multinazionale finlandese, specializzata in soluzioni per il controllo dell’illuminazione – è l’ultimo nato nella gamma dei sensori che garantisce eccellenti prestazioni di rilevamento abbinate a un minimo utilizzo di mA sul bus, oltre a un design compatto ed elegante e una facile installazione.

L’unità, progettata per essere incassata nei controsoffitti, è particolarmente adatta per quelle applicazioni in cui per lunghi periodi di tempo sono effettuati piccoli e brevi movimenti, come nel normale utilizzo di uffici o aule. Inoltre, grazie alla migliorata sensibilità di rilevamento, dà la possibilità di utilizzare un numero inferiore di unità per la copertura di una determinata area.

Multisensore 321 è un sensore compatto che combina una fotocellula per il controllo della luce costante e un rilevatore di presenza passivo a infrarossi (PIR) per fornire il risparmio energetico a tutto il sistema DALI.

Il sensore di luce misura la luce riflessa dalla superficie direttamente al di sotto di essa, raccogliendo automaticamente la luce diurna e mantenendo un livello di luce costante, regolando le uscite degli apparecchi. Il sensore PIR consente al Multisensore di accendere le luci quando la sua area di copertura è occupata, e spegnerle in assenza di occupanti.

Premiate le tecnologie innovative di Fronius

German Design Award e Premio Nazionale per le Tecnologie Energetiche ed Ambientali sono i due premi che Fronius si è aggiudicata grazie a tecnologie innovative, evolute e di design come Fronius Ohmpilot, un regolatore di consumi intelligente che impiega la corrente fotovoltaica in eccesso per produrre acqua calda, e Fronius SOLH2UB, il primo impianto ecologico intraaziendale di rifornimento di idrogeno in Austria.

Fronius Ohmpilot – che ha convinto la giuria del German Design Award 2019 – oltre ad aiutare a sfruttare efficientemente l’energia solare rappresentando così uno dei pilastri della filosofia 24 ore di sole, si caratterizza per un design di qualità che non si limita all’estetica, ma traduce funzioni tecnicamente complesse in forme semplici da utilizzare, intuitive e funzionali.

Il design semplice caratterizzato dalla tipica bisellatura lungo il bordo esterno dell’apparecchio trasmette stabilità e durevolezza e sottolinea l’elevata qualità tecnica della tecnologia in esso racchiusa. Completano la concezione del prodotto, la semplicità di installazione che offre spazio a sufficienza per il cablaggio e l’uso semplice e intuitivo.

Fronius, inoltre, è stata insignita del Premio Nazionale Austriaco per le Tecnologie Energetiche ed Ambientali per le capacità avveniristiche che contribuiscono a decongestionare l’ambiente e a tutelare il clima. Fronius SOLH2UB, il primo impianto ecologico intraaziendale di rifornimento di idrogeno in Austria ubicato presso la sede di Ricerca e Sviluppo di Thalheim bei Wels (Alta Austria) è stato premiato nella categoria “Ricerca e Sviluppo”.

SOLH2UB consente l’interazione innovativa dei settori dell’energia elettrica, dell’energia termica e della mobilità con enormi vantaggi soprattutto dove i veicoli richiedono grandi quantità di energia.

“Siamo convinti che l’idrogeno abbia il potenziale per diventare una delle fonti di energia del futuro e di accelerare fortemente la rivoluzione energetica, nonché davvero onorati di aver ricevuto il Premio Nazionale con il nostro nuovo progetto” ha sottolineato Martin Hackl Direttore Solar Energy presso Fronius International GmbH.

Exiway Smartbeam, l’illuminazione d’emergenza moderna e discreta

Exiway SmartbeamExiway Smartbeam è il nuovo apparecchio di emergenza dall’aspetto discreto di Schneider Electric adatto per l’illuminazione vie di fuga, ampie zone o lunghi tratti di corridoio. Caratterizzato da un design moderno e funzionale è facilmente integrabile in qualsiasi ambiente grazie al basso impatto estetico.

Il prodotto è disponibile per montaggio a soffitto, nelle versioni da incasso e da superficie e per altezze elevate (HF). Inoltre, nelle versioni IP42 e Ip65 adatta per luoghi con caratteristiche specifiche.

È conforme alle norme CEI EN 60598-2-22 e CEI EN 62471 (RG1).

È disponibile nella versione Activa con verifiche automatiche e nella versione DiCube, con verifiche centralizzate, facile integrazione con sistemi di Building Management e gestibile attraverso una interfaccia dedicata e APP fruibile per smartphone.

Le caratteristiche di Exiway Smartbeam

Prestazioni al top – Con Exiway Smartbeam è possibile trovare sempre la migliore soluzione per tutti gli ambienti che richiedono un apparecchio poco invasivo, dal design moderno ed elegante. Le prestazioni sono elevate: interdistanza di 21 metri nelle applicazioni per vie di esodo lungo corridoi.

Modelli da 1,5 o 3 ore di autonomia con ricarica completa in 12 ore.

Funzionamento non permanente (SE) o permanente (SA)

Diverse lenti e ottiche – Il prodotto è disponibile con lenti simmetriche, asimmetriche e per altezze elevata (HF). Inoltre, sono disponibili modelli con lenti specifiche per illuminare le vie di esodo o le aree antipanico, versioni ad alto flusso (HF) e 5 lux.

Batterie performanti – Le caratteristiche innovative di Exiway Smartbeam partono dal cuore del prodotto: il sistema di ricarica della batteria massimizza la durata dell’apparecchio, esaltando le caratteristiche delle batterie con tecnologia LiFePO4 che hanno una vita attesa che può superare i quattro anni come indicato dalle normative.

Garanzia 5 anni grazie alla ricerca continua del miglioramento di prestazioni e qualità e alla scelta di componenti sempre più affidabili.

Verifica a distanza con puntatore laser – per verificare il buon funzionamento dell’apparecchio è possibile attivare il test funzionale in modo immediato e locale con un puntatore laser senza dover utilizzare altri dispositivi. Puntando semplicemente il raggio verso il LED presente sul singolo apparecchio, questi effettuerà immediatamente il test funzionale.

telecomando TBSFeedback dei guasti a portata di mano – Il telecomando permette di centralizzare la segnalazione di guasto delle lampade con una semplice richiesta, per avere visibilità da un unico punto dello stato generale dell’intero sistema.

Per i modelli in versione Activa, il telecomando TBS consente di inviare la richiesta di feedback, per visualizzare l’eventuale presenza di apparecchi guasti direttamente sul telecomando. Si può avere visibilità da un unico punto dello stato generale dell’intero sistema.

La richiesta di feedback può essere sia manuale sia automatica. Sempre tramite il telecomando è possibile l’inibizione a distanza selezionando la modalità di riposo.

Design, prestazioni, efficienza: la risposta Schneider Electric per l’illuminazione di emergenza

Comuni rinnovabili 2018: l’energia rinnovabile unisce l’Italia

Sono 3.060 i comuni autosufficienti per i fabbisogni elettrici e 37 i comuni al 100% rinnovabili in un modello di autoproduzione che oggi è al centro delle Direttive Europee: questi i numeri del dossier Comuni Rinnovabili 2018 di Legambiente che racconta le migliori 100 storie dal territorio italiano in tema futuro dell’energia.

100 esperienze all’avanguardia che raccontano come sia possibile soddisfare i fabbisogni energetici attraverso risorse energetiche locali e gestendole in modo virtuoso, con reti e sistemi di accumulo.

Per realizzare il cambiamento energetico indispensabile a fermare i cambiamenti climatici è necessario guardare il mondo in maniera diversa e comprendere che oggi il modello più efficace è quello distribuito nei territori e che ridefinisce completamente le forme con cui consumiamo, produciamo, gestiamo, distribuiamo l’energia elettrica e termica prodotta dalle fonti pulite.

Oggi è fondamentale puntare sulla strada delle rinnovabili, in Italia è necessario triplicare – entro il 2030 – i 20 GW installati di impianti solari e realizzare investimenti capaci di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2.

La nuova direttiva sulle fonti rinnovabili, oramai approvata, stabilisce i diritti dei prosumer (i produttori-consumatori) e delle comunità energetiche proprio in una logica di supporto all’autoproduzione e alla distribuzione locale. Inoltre, la riduzione continua dei prezzi di solare, eolico, batterie consente di voltare pagine e puntare dritti alla sostenibilità.

Ma l’Italia è pronta a uno scenario di questo tipo? Guardando i numeri del dossier Comuni Rinnovabili 2018 sembrerebbe proprio di sì: l’energia rinnovabile unisce l’Italia.

In tutti e 7.978 municipi sono stati installati uno o più impianti da fonti rinnovabili, un bel risultato soprattutto se si pensa che 10 anni fa erano solo 356:

Inoltre, è bello poter raccontare che 3.060 comuni sono diventati autosufficienti per i fabbisogni elettrici e 58 per quelli termici, mentre 37 municipi si confermano rinnovabili al 100% per tutti i fabbisogni delle famiglie.

In dieci anni la produzione da rinnovabili è cresciuta di oltre 50 TWh mettendo in crisi il modello fondato sulle fossili, con un contributo delle rinnovabili che è passato dal 15 al 34,4% rispetto ai consumi elettrici e dal 7 al 17,7% in quelli complessivi.

Comuni rinnovabili 1

La crescita delle rinnovabili elettriche in Italia in MW

Comuni rinnovabili 2

La crescita delle rinnovabili: il contributo rispetto ai consumi elettrici in Italia

Risultati importanti che devono essere da stimolo per raggiungere obiettivi molto più ambiziosi al 2030 e che possono aiutare a fermare i cambiamenti climatici, migliorare l’ambiente e capire l’importanza di gestire bene le risorse naturali.

Per scoprire le 100 storie, scarica il pdf Comuni Rinnovabili 2018 Legambiente.

Abitare la smart city: tecnologie a servizio di benessere e sostenibilità

Dalla tradizionale definizione di domotica alla più inclusiva idea di smart city, cosa hanno in comune trasformazione digitale, efficienza energetica e benessere delle persone? La parola chiave è integrazione. Che la si chiami building automation, per dirla alla vecchia maniera, o Internet of Things, l’innegabile contaminazione tra dimensione fisica e dimensione digitale ha trasformato quotidianità, stili di vita, prassi lavorative e “cultura” del nostro abitare case e città.

Per servire efficacemente una tale complessità tecnologica ed esistenziale, la smart home e il suo universo di prodotti intelligenti non bastano più: le tecnologie digitali varcano i confini domestici per abbracciare soluzioni integrate utili a migliorare la qualità della vita delle persone nella sfera privata come in quella pubblica. Ed è questo il senso dell’innovazione “human-centric” sviluppata da Gewiss sui fondamentali pilastri di Smart Building, Smart Industry e Smart Infrastructures e presentata al pubblico di Illuminotronica 2018.

Dal prodotto alla soluzione smart, Gewiss interpreta l’IoT con ecosistemi integrati

6 motivi per investire in soluzioni smart

A cominciare dal tema della luce, che vede Gewiss tra i pionieri dell’illuminazione a LED e del relamping industriale e urbano, passando per il consolidato know-how in campo elettrico, nel settore della sicurezza e nella domotica, fino ai servizi per la mobilità elettrica, l’azienda bergamasca insiste sull’importanza di connettere le diverse soluzioni impiantistiche e architettoniche in un’avanzata idea di smart city.

Lo conferma Ferdinando Girardi, responsabile formazione di Gewiss, che ha aperto il convegno “Smart City: il punto di vista Gewiss. Soluzioni Building, Industry e Infrastructures”, giovedì 29 novembre a Illuminotronica, stimolando una preliminare riflessione sul mercato dell’integrazione.

Un mondo di opportunità professionali tutte da cogliere, per almeno 6 motivi:

“I risultati dell’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano evidenziano che il cliente si aspetta in primis maggiore sicurezza – commenta Girardi -, guardando poi all’efficienza energetica e agli altri vantaggi dell’integrazione impiantistica. In generale, tuttavia, il criterio di scelta è basato su tre cardini: affidabilità del prodotto, semplicità di utilizzo e convenienza economica. Bisogna interpretare questi bisogni e offrire soluzioni a misura d’uomo e del suo nuovo modo di vivere”.

Smart city in atto con il progetto Chorus Life

conferenza-stampa-Gewiss-smart-CityLa precisa visione di Gewiss trova ulteriore concretezza nella scelta di affiancare alla proposta tecnologica investimenti immobiliari orientati alla diffusione di edifici, infrastrutture e città intelligenti. Da qui il progetto di riqualificazione urbana Chorus Life, che trasformerà un quartiere bergamasco in una vera e propria smart city, in grado di offrire il massimo del comfort, della tecnologia IoT e delle esperienze di vita “corale”.

Anche in questo caso, il fil rouge è l’integrazione, declinata nei diversi livelli di funzione (abitazioni, hotel, negozi, divertimento, fitness, ecc.), piattaforma (spazi verdi e servizi aggiuntivi), parcheggi e tunnel di servizi. I protagonisti di questa smart city “in progress” – il cantiere aprirà a gennaio 2019 -, sperimenteranno il passaggio concettuale da proprietario a utilizzatore di un immobile, fruendo semplicemente via app di tutti i servizi intelligenti proposti da Chorus Life, senza preoccuparsi di manutenzione, gestione e upgrade delle abitazioni e degli spazi comuni.

Cosa rende possibile un progetto come Chorus Life? Ancora una volta la tecnologia di Gewiss, integrata in sistemi intelligenti dove domotica e luce parlano la stessa lingua. Vediamone le principali caratteristiche.

Il progetto Chorus Life rappresenta un primo e concreto esempio di smart city

Case, edifici e città connesse a portata di app

Anello di congiunzione tra impianto domotico e servizi forniti al cliente finale, il dispositivo Smart Gateway centralizza la gestione e il monitoraggio degli impianti connessi tramite protocollo KNX e ZigBee, fornendo informazioni in cloud all’installatore. A quest’ultimo il compito di configurare l’app dedicata all’utente, sempre tramite la piattaforma Gewiss, e di creare un ecosistema di automazione che comprenda tutte le funzioni desiderate dagli abitanti del nostro smart building.

Sul coinvolgimento del cliente finale nella gestione degli impianti integrati si è soffermato anche Luigi Rota, responsabile Trade Marketing Lighting Gewiss, approfondendo ReStart 2P, nuova versione IoT del noto dispositivo di riarmo automatico dell’impianto, che comunica direttamente con il cliente tramite app. La soluzione smart consente infatti agli utenti di visualizzare lo status dell’area interessata e ulteriori segnalazioni utili a monitorare l’impianto (stato dispositivo, data e ora dell’ultimo riarmo, numero e causa dei riarmi e altri parametri sui consumi energetici).

Esalite GewissTra smart city e green city, con la giusta illuminazione a LED

Flessibilità installativa, efficienza energetica e tecnologia di controllo caratterizzano l’elegante geometria esagonale di Esalite nuova proposta a LED per l’illuminazione professionale indoor e outdoor. Le oltre 350 versioni della lampada, con efficienza luminosa fino a 145 lm/w, massima robustezza e driver DALI nativo, fanno di Esalite la soluzione ideale per progetto illuminotecnico smart in ambito commerciale, industriale e urbano.

Non poteva mancare, infine, un cenno alla mobilità elettrica, altro tassello fondamentale dell’ecosistema IoT di Gewiss. “Una smart city che si rispetti non può essere una green city – conclude Rota -. La nostra proposta integrata JoinOn supporta l’e-mobility pubblica e privata con una gamma avanzata di stazioni di ricarica e una piattaforma smart per la gestione dei servizi connessi alla mobilità sostenibile”.