Industria 4.0: due Smart Factory di Schneider Electric

Schneider Electric entra a far parte di una rete di impianti definiti “fari di innovazione” della produzione industriale, grazie all’implementazione di tecnologie su larga scala di Industria 4.0: l’impianto produttivo di Le Vaudreuil in Francia e Wuhan in Cina.

Nell’impianto Le Vaudreuil sono stati implementati gli strumenti digitali più innovativi, come EcoStruxure Augmented Operator Advisor – che permette di usare la realtà aumentata per velocizzare operatività e manutenzione, ottenendo un aumento di produttività fra il 2 e il 7%. Inoltre, la prima implementazione del software EcoStruxure Resource Advisor ha consentito di ottenere fino al 30% di risparmio energetico contribuendo a un miglioramento continuo negli anni.

La fabbrica di Wuhan è stata riconosciuta come uno dei siti in sviluppo in grado di diventare un modello per lo sviluppo di smart factory dentro e fuori la Cina.
Schneider Electric ha scelto due anni fa questo impianto per iniziare il suo percorso di trasformazione digitale, implementandovi l’architettura EcoStruxure for Industry, soluzioni per la gestione delle performance degli asset e per garantire l’affidabilità operativa basate su Industrial Internet of Things e Cloud, che hanno prodotto un ritorno sull’investimento in soli sei mesi.

Implementando le tecnologie più innovative nei propri impianti, Schneider Electric è in grado di dimostrare come connettività e digitalizzazione possano creare eccellenza produttiva e operativa e un solido vantaggio competitivo.

Durante la dodicesima edizione dell’Annual Meeting of The New Champions organizzato dal World Economic Forum a Tianjin, in Cina sono state presentate le 9 smart factory – Schneider Electric è tra queste – che rappresentano al meglio Industria 4.0 selezionate da una lista che comprendeva più di 1.000 aziende manifatturiere.

Il World Economic Forum stima che la “Quarta Rivoluzione Industriale” possa apportare 3.700 miliardi di dollari di valore all’economia globale, grazie all’aumento della produttività

Oltre il 70% delle aziende che stanno investendo in tecnologie quali big data analytics, intelligenza artificiale, stampa 3D non riescono a portare i loro progetti oltre la fase pilota. Per supportare al meglio le aziende, World Economic Forum ha lanciato ufficialmente la rete dei “fari” del manifatturiero, con l’obiettivo di farne un catalizzatore in grado di mettere a disposizione una piattaforma di apprendimento per il più ampio ecosistema industriale.

Schneider Electric fa ora parte di una comunità ristretta di leader nella Quarta Rivoluzione Industriale, disponibili a condividere conoscenze e best practice con altri settori (ad esempio food and beverage, elettronica ecc) e sviluppare un nuovo ecosistema per far crescere l’adozione delle tecnologie di smart manufacturing.

UL affronta le sfide della cyber-security

La crescita e l’impatto della cyber-security, in quasi tutti gli aspetti del business moderno in Europa, richiedono delle soluzioni locali. Per supportare le industrie a livello locale UL, organizzazione globale impegnata nella scienza della sicurezza, ha inaugurato un nuovo laboratorio a Francoforte, coniugando l‘inaugurazione a un forum di due giorni sulla cyber-security.

“È necessario che noi – in qualità di organizzazione globale impegnata nella scienza della sicurezza – affrontiamo il problema della cyber-security nel nostro mondo moderno e connesso – ha sottolineato Ingo M. Rubenach, vice presidente di UL per le regioni dell’Europa centrale, orientale e meridionale. – Il nostro obiettivo è quello di aiutare i nostri clienti ad avere successo nella gestione dei rischi inerenti alle tecnologie connesse, alla digitalizzazione e alla cyber-security. Questo ci consente di aiutarli a proteggere il loro brand in un mercato globale.”

Lo schema IECEE (il sistema IEC per gli schemi di valutazione della conformità per apparecchiature e componenti elettrotecnici) ha ufficialmente riconosciuto ad UL lo status di National Certification Body, che permette al nuovo laboratorio di cyber-security di Francoforte, di effettuare servizi per l’Europa.

Oltre al riconoscimento dello standard IEC 62443-2-4, UL è il primo ente di certificazione globale ad essere riconosciuto per gli standard dell’industria 4.0 IEC 62443-3-3 e IEC 62443-4-1. Questo significa che i clienti di UL possono ora usufruire di servizi globalmente riconosciuti di test, certificazione e formazione in merito alla cyber-security e beneficiare di un efficiente accesso al mercato in Germania, Europa e in tutto il mondo.

Il nuovo laboratorio di cyber-security di UL a Francoforte offre una gamma completa di servizi per supportare le moderne tecnologie connesse, compresa una serie completa di servizi di training, test e certificazione, creati sulla base degli standard e che si rivolgono trasversalmente a diversi settori quali: elettrodomestici, illuminazione, HVAC, elettronica e industry 4.0.

La mobilità elettrica si fa digitale

Certi dell’eccellenza tecnologica delle colonnine di ricarica sul mercato, pronte a “dire la loro” nella diffusione della mobilità elettrica, That’s Mobility 2018 ci ha sottoposto un ulteriore banco di prova per la sostenibilità di questa filiera in rapida evoluzione: la sua convergenza digitale nella gestione integrata e intelligente dei servizi.

Che caratteristiche deve assumere la mobilità elettrica ideale? Alla luce degli ultimi trend di mercato, delle politiche eco-friendly e, soprattutto, dei desideri dei cittadini, sempre più stimolati dalle proposte delle case automobilistiche, l’e-mobility dei nostri sogni dovrebbe soddisfare almeno 4 requisiti, diventando:

Ecco alcuni esempi di come start-up, aziende e utility del mondo elettrico stanno interpretando la sfida digitale della mobilità elettrica.

Interoperabile è bello nell’e-mobility del futuro

servizi digitali ricarica elettrica zapgridDalla collaborazione tra Sonepar, storico distributore di materiale elettrico, e la Esco padovana GMT, nasce l’applicazione per la mobilità elettrica ZapGrid, che semplifica la gestione delle colonnine di ricarica elettrica, indipendentemente dal marchio, generando un’infrastruttura smart e facilmente accessibile a tutti gli attori della filiera e-mobility.

Il software 3 in 1 è infatti rivolto ai gestori, per la rapida impostazione e il monitoraggio di tutte le stazioni di ricarica, ai manutentori, con status di colonnine/prese in tempo reale, identificazione degli errori e prima assistenza, e ai consumatori, tramite app mobile semplice e intuitiva per trovare le soluzioni più vicine alle proprie esigenze. Tutto questo in un unico e interoperabile servizio che, mantenendo le individualità di ciascun gestore, lo supporta in ogni aspetto operativo con app Ev-vay - servizi digitali per ricerca colonnine di ricaricapersonalizzazioni ad hoc, mettendo al contempo a disposizione degli utenti reti di ricarica davvero efficienti.

Al centro della rivoluzione elettrica digitale troviamo anche la mappa evway, piattaforma integrata dedicata agli ev-driver.

evway by Route 220 raccoglie infatti tutte le stazioni di ricarica in Italia e in Europa con le informazioni più utili al consumatore: luogo, potenza, tipo di presa, modalità di accesso, eventuale necessità di tessera, ecc. Una mappa digitale apprezzata anche da gestori di stazioni di ricarica e strutture ricettive, pronti a farsi “trovare” sulla piattaforma evway. Alla base della soluzione, gli obiettivi di offrire esperienze di ricarica attive, promuovere un turismo sostenibile, attraverso lo sviluppo della mobilità elettrica presso le strutture di accoglienza, gli esercizi commerciali e la pubblica amministrazione, e integrare tutti i network europei in un’unica piattaforma aperta e interoperabile.

Dalla colonnina all’app, servono servizi integrati e digitali

A That’s Mobility abbiamo inoltre toccato con mano il ruolo della mobilità sostenibile nella trasformazione delle utility del mondo elettrico, come nel caso di Autogas, che ha scelto la manifestazione milanese per presentare la propria offerta green composta da prodotti e servizi del general contractor Alpiq. AGNe-DRIVE, questo il nome del pacchetto e-mobility, consente di installare wallbox residenziali e colonnine per esercizi commerciali e strutture ricettive usufruendo gratuitamente anche della piattaforma roaming e mobile app Italy easy4you di Alpiq. Grazie alla soluzione personalizzata per Autogas, già adottata da importanti utility europee, gli utenti possono geolocalizzare e accedere a oltre 70mila sistemi di ricarica in Italia e in Europa, migliorando la propria esperienza elettrica.

“Fai tutto tramite smartphone” è il motto di Be Charge, società del gruppo Building Energy dedicata alla diffusione e alla gestione delle infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica.
Al centro dei servizi per la realizzazione di una rete pubblica e capillare sul territorio italiano troviamo infatti l’app di Be Charge, che consente di avviare o interrompere la ricarica in pochi secondi e gestire in sicurezza anche i pagamenti con carta di credito, senza dimenticare la disponibilità di un’ampia gamma di capacità di ricarica, da 3 kW a 50 kW, frutto di energia al 100% rinnovabile.

vetrina-yess energyInteressante infine la proposta integrata della start-up Yess.energy, parte del Gruppo Friem, che dalla produzione e dalla commercializzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici muove verso servizi digitali e informazioni utili per clienti e gestori. In particolare, il portale web e la YessApp inviano alert per parcheggio, prenotazione, pagamento del punto di ricarica, funzioni di controllo e dialogo sistema/cliente/gestore ideali per verificare lo status del veicolo elettrico in modo semplice e sicuro da casa, in azienda o nei parcheggi pubblici e privati.

Per toccare con mano l’intero ecosistema di servizi Yess.energy, dalle stazioni di ricarica ai i servizi di installazione e manutenzione, fine alle proposte digitali, basta visitare l’ampio show room di Milano (in viale Piceno 32), ulteriore strumento di promozione della mobilità sostenibile.

Misura e monitoraggio di impianti DC con Diris Digiware

Socomec propone una nuova soluzione di misura e monitoraggio Diris Digiware compatibile con gli impianti elettrici a corrente continua (DC) – in aggiunta alle installazioni corrente alternata (AC) – per l’industria e il settore commerciale.

La nuova soluzione condivide le caratteristiche di flessibilità, velocità ed efficienza che lo ha sempre contraddistinto, insieme con la facilità di connessione e configurazione. Completo di unità di controllo centralizzato, software di analisi e sensori di corrente, Diris Digiware è il primo sistema di misura totalmente personalizzabile e scalabile, basato su di un ecosistema compatibile ed interoperabile.

L’impiego di sistemi di connessione rapida con cavi RJ45 (tra moduli) e RJ12 (tra moduli e sensori) e le peculiarità tecniche permettono un tempo di implementazione ridotto di 4 volte per misure multipunto.

La versione Digiware S incorpora i moduli di misura e i sensori, assicurando il miglior rapporto prestazione/compattezza disponibile oggi sul mercato.
Grazie al pacchetto software Webview è possibile la visualizzazione remota e l’analisi dei dati di misura in tempo reale.
La soluzione di misura e monitoraggio di Socomec è dotata di tre funzioni:

  1. VirtualMonitor che garantisce un accesso remoto e in tempo reale allo stato dei dispositivi di protezione dell’impianto, senza hardware o cablaggi aggiuntivi;
  2. PreciSense per effettuare misure accurate in moda da intervenire in modo tempestivo;
  3. AutoCorrect che fornisce un controllo automatico dei cablaggi e una correzione degli errori di connessione anche in assenza di carico.

monitoraggio e misura impianti con diris digiware Socomec

Nuovo modulo DIRIS Digiware S

Il modulo Digiware S è un modulo di misura con 3 sensori integrati per il monitoraggio di un circuito trifase o 3 circuiti monofasi fino a 63 A. Fornisce un monitoraggio ad alte prestazioni dei parametri elettrici in un’unica unità estremamente compatta (risparmio di ingombro del 50%). Con la sua installazione facile e veloce, il modulo consente l’accesso immediato alle misure e al monitoraggio di un intero pannello elettrico, sia in caso di nuova installazione che di retro-fit.

Personalizzare con la App Meter Selector

È possibile personalizzare il sistema di misura e monitoraggio in base alle specifiche esigenze applicative: l’applicazione Meter Selector di Socomec guida nella configurazione del sistema ottimale attraverso 5 semplici passi. Meter Selector è disponibile a questo link.

Innovation Hub: il nuovo laboratorio di innovazione di Schneider Electric

Schneider Electric ha inaugurato – presso la sede di Stezzano – il nuovo Innovation Hub rinnovando il laboratorio X-Lab e aprendolo alle scuole del territorio.
Realtà virtuale, big data, digitalizzazione dell’energia e dell’industria sono le tecnologie che offrono nuovi strumenti di competitività, innovazione ed efficienza.

Innovation Hub 1L’Innovation Hub – in oltre 200 metri quadrati – consente di toccare con mano le potenzialità del digitale attraverso EcoStruxure: la piattaforma aperta e basata sull’Internet of Things realizzata per accelerare la digitalizzazione nell’ambito dell’industria, dell’energia, degli edifici e delle infrastrutture – dai data center ai trasporti e alle utility.

Nell’Innovation Hub trovano spazio le esperienze più innovative di imprese che stanno già sperimentando le opportunità della realtà virtuale: una demo mostra come sia possibile oggi ricreare una versione digitale dei sistemi operativi di un’azienda industriale di medie dimensioni per sfruttare la mole di dati disponibili attraverso un’analisi delle informazioni che consentono di ottimizzare la produzione, la manutenzione, la gestione.

All’interno dell’hub sono presenti:

In occasione del Festival Bergamo Scienza, all’Innovation Hub – fino al 10 ottobre – verranno proposti eventi legati ai temi del digitale, dedicati agli studenti delle scuole superiori del territorio.

Obiettivo dell’Innovation Hub è quello di far scoprire – a imprese, istituzioni del territorio, scuole e università- la trasformazione digitale che stiamo vivendo e la visione che Schneider Electric propone nell’affrontare le sfide che la digitalizzazione impone.

Connettere i dispositivi Smart: dall’IoT all’IIoT

L’Internet of Things, in breve IoT, appartiene senza dubbio agli argomenti di tendenza di questo periodo. Nel senso più generale, il termine IoT descrive la rete di oggetti fisici (Things) che sono stati integrati con componenti elettronici, software e sensori e che si possono collegare con altri dispositivi tramite Internet.

Ciascuno di questi dispositivi raccoglie dei dati che possono essere trasferiti ad altri dispositivi della rete.

Gli esempi sono numerosi: dai sistemi intelligenti per la gestione dei dispositivi domestici di illuminazione e climatizzazione, agli elettrodomestici che usano il wi-fi per il monitoraggio a distanza, ai transponder applicati agli animali, alle automobili con sensori integrati.

L’interconnessione di questi dispositivi ha dato inizio a un’era di automatizzazione in molti settori, migliorando così la qualità della nostra vita.

Nella Smart Home, gli impianti e i sistemi della casa comunicano tra loro e agiscono in modo autonomo per ridurre i consumi energetici, migliorare il comfort e garantire la sicurezza della casa e delle persone che vi abitano.

Nell’ambito Smart Metering & Smart Grid, contatori intelligenti permettono la misura dei consumi e la loro corretta fatturazione, mentre la rete elettrica ‘intelligente’ permette di ottimizzare la distribuzione, gestendo la produzione distribuita e la mobilità elettrica.

Più in dettaglio, gli oggetti intelligenti (Smart) che si connettono alla rete e scambiano informazioni devono possedere almeno una di queste funzionalità:

Inoltre, l’oggetto intelligente deve ovviamente possedere una capacità di connessione per poter trasferire l’informazione raccolta a livello locale verso applicazioni remote.

L’intelligenza non si ferma però agli oggetti, ma riguarda anche la natura della rete che li interconnette e che deve presentare caratteristiche di apertura, accessibilità e multifunzionalità.

La differenza tra IoT e IIoT

L‘Industrial Internet of Things (IIoT) si riferisce a una sottocategoria dell’Internet of Things, concentrandosi sulle applicazioni industriali o sull’agricoltura.

Un esempio del potenziale offerto dall’IIoT è la manutenzione predittiva. Un guasto in un processo di produzione può significare perdite importanti, mentre gli impianti devono essere fermati per risolvere il problema. La soluzione tradizionale consiste nel pianificare la manutenzione a intervalli regolari, ma ciò pone vari problemi: che cosa succede se una macchina si rompe prima della manutenzione prevista? E se la macchina non ha bisogno di manutenzione?

Manutenzione predittiva significa quindi utilizzare sensori Smart per raccogliere dati dalle macchine e quindi utilizzare software di analisi e di apprendimento per prevedere meglio quando saranno richiesti interventi di manutenzione.

D’altra parte, anche la voce sta diventando una componente integrale dell’IoT, trasformando il nostro scenario di vita quotidiana. Negli Stati Uniti, per esempio, il 62% degli adulti tra i 25-34 anni e il 75% degli adulti tra i 18 e i 24 anni usano già la voce per accedere ai contenuti online.

Inoltre, sempre più spesso le tecnologie digitali vengono utilizzate per controllare le diverse fasi della filiera energetica, dalla produzione al consumo.

Parlare di energia digitale significa fare riferimento ad architetture distribuite ed aperte, con funzioni di elaborazione dei dati sempre più nel cloud piuttosto che locali.

Infine, la crescente pervasività dell’IoT e il suo ingresso nella nostra vita quotidiana richiedono una maggiore attenzione all’aspetto della sicurezza. I cyber-attacchi contro i dispositivi collegati a Internet possono infatti prenderne il controllo, inducendoli a operare in modi imprevisti.

Moduli idronici per produzione di acqua calda per sistemi di climatizzazione VRF

Toshiba presenta tre nuovi moduli idronici – combinati con l’avanzato sistema VRF SHRMe – in grado di fornire simultaneamente riscaldamento, condizionamento con produzione di acqua calda.

I moduli sono disponibili in diverse taglie: 8 kW o 16 kW per le medie temperature, da 25°C a 50°C; oppure 14 kW per le alte temperature, da 50°C a 82°C. Progettati da Toshiba per funzionare in ambienti da -25°C a +40°C durante tutto l’anno, i moduli possono essere controllati da remoto e offrono un’elevata flessibilità nella produzione di acqua calda.

Modulo idronico Alta Temperatura

Modulo acqua calda ad alta temperatura per sistemi VRF

Tutti i moduli idronici Toshiba si caratterizzano per:

Il modello ad alta temperatura, inserito in un sistema VRF SHRMe a 3 tubi, consente di fornire acqua calda sanitaria fino a 80°C anche durante il funzionamento del sistema in climatizzazione.

La produzione di acqua calda può essere utilizzata per il riscaldamento radiante o per i radiatori, per la pulizia, l’igiene e la ristorazione.

È adatto per ambienti dove c’è la necessità di riscaldare e raffrescare zone separate – scuole, ospedali – palestre, strutture ricettive – consentendo al contempo un’erogazione di acqua calda a temperatura stabile ed energeticamente efficiente per tutto l’anno:

Alta efficienza per i sistemi VRF SHRMe

I sistemi VRF SHRMe sono la soluzione Toshiba altamente efficiente: l’energia recuperata dall’unità in riscaldamento può essere riutilizzata per il raffrescamento al fine di massimizzarne il risparmio.

È così possibile controllare in modo indipendente la temperatura nei diversi ambienti, garantendo una temperatura personalizzata in ciascuna stanza.

Grazie alla capacità di recupero del calore e alla coppia di compressori Twin Rotary Toshiba, il sistema VRF può ottenere un risparmio di energia fino al 25%.

Il controllo ottenuto tramite inverter, in modulazione continua, permette di regolare costantemente e in tempo reale la velocità di funzionamento dei compressori, al fine di ottenere le massime prestazioni e la massima efficienza stagionale sia in modalità di raffrescamento, sia di riscaldamento.

I sistemi Toshiba sono robusti e flessibili consentendo la personalizzazione della soluzione come la configurazione di componenti e circuiti idraulici o tubazioni in base alle complesse esigenze, godendo di libertà di posizionamento e ampia tolleranza della lunghezza delle tubazioni.

La emobility sarà il traino della green economy

Com’è vista la mobilità elettrica da un distributore di soluzioni tecnologiche presente in 44 Paesi nel mondo? Non è una domanda casuale, dato che l’emobility è un tema affrontato in diversi modi e con vari risultati a livello internazionale. Dal modello Cina, che sta puntando decisa sugli EV, all’Europa fino all’Italia, le differenze ci sono e anche molto marcate.

Emobility, l’evoluzione è globale

Ivano Benedet Sonepar ItaliaPer questo abbiamo voluto parlarne con Ivano Benedet, responsabile per il mercato HVAC ed Energie rinnovabili della Divisione Nord di Sonepar Italia. Una realtà che non ha bisogno di grandi presentazioni: il Gruppo Sonepar, fondato nel 1969 in Francia da Henri Coisne, è presente in quattro continenti con oltre 2800 punti vendita attivi. Nel 2017 il fatturato consolidato è stato di 21,6 miliardi di euro e il gruppo conta oltre 44.500 collaboratori in tutto il mondo. In Italia è presente con i due marchi Sonepar Italia e Sacchi con un fatturato superiore a 1 miliardo di euro, 160 punti vendita e 2400 collaboratori: è il primo distributore nazionale.

«Mi occupo del mercato dei Paesi del Nord Europa e posso constatare il loro livello di evoluzione nel settore della mobilità elettrica: penso alla Norvegia, all’Olanda, alla Germania. Grazie alla fattiva collaborazione e condivisione di informazioni con colleghi dei vari team dedicati sono in grado di cogliere i trend dominanti nelle varie realtà internazionali. Uno dei temi di cui si parla sempre più spesso è l’emobility. I divari ci sono tra paese e paese. Giusto un dato per capire: Sonepar in Germania ha fatturato circa 2,5 milioni di euro nella vendita d’infrastrutture di ricarica elettrica. In Italia il mercato è decisamente più limitato, anche se sta conoscendo un forte sviluppo che passa anche attraverso utility o altri fornitori di servizi: parliamo di un mercato, per Sonepar Italia, quantificabile in 200mila euro, stiamo assistendo a una crescita del comparto molto accentuata: +160% nel confronto col 2017».

Sonepar Future Road

Che Sonepar creda nella emobility lo dimostra anche l’iniziativa Sonepar Future Road, un tour a emissioni zero in l’Italia, finalizzato ad avvicinare, sensibilizzare e formare clienti e installatori elettrici sulla mobilità sostenibile. La società è consapevole che la mobilità elettrica sia una leva strategica di sviluppo del proprio business, grazie a committenti pubblici e a multi utility che considerano il mercato EV un cruciale nei prossimi anni.

Sonepar Future Road è un viaggio a bordo di una elettrica targata Sonepar, partito dal punto vendita di Cagliari il 5 ottobre e che per una settimana si snoderà lungo tutta la penisola facendo sosta (e ricarica) da Palermo fino a Padova, nella sede aziendale il 12 ottobre. Un giro d’Italia zero emission, organizzato in partnership con ABB, Eaton, GMT, Nissan, Scame e Sonenkraft – Kioto Solar.

emobilityQuale sarà il fattore capace di sbloccare lo sviluppo ad ampio raggio della mobilità elettrica?

Come segnala anche l’Emobility Report, il fattore prezzo è strategico. È dimostrato che un listino di 5/6mila euro più basso, sotto forma di incentivi o altre misure stimolanti, darebbe il via a uno sviluppo massivo. L’Italia è il terzo mercato di auto pro capite: ogni dieci abitanti ci sono sette auto. Considerando che ci superano Paesi come Lussemburgo e Malta, decisamente più piccoli, l’Italia si pone ai vertici mondiali. Inoltre il parco auto nazionale è il più vecchio d’Europa. Sono due fattori di grande interesse per una conversione all’elettrico.
Dovremo forse attendere che le Case automobilistiche affrontino la transizione. Ormai tutte si stanno preparando e, in diversi casi, sono pronte o quasi.

In questa transizione che ruolo avrà il fotovoltaico e la sua combinazione con auto elettrica?

Il veicolo elettrico assumerà un’importanza strategica nel momento stesso in cui si potrà considerare uno strumento di energy storage. Il cerchio virtuoso si chiuderà così, con la batteria pronta a rivestire il ruolo di equalizzatore della rete elettrica.

Una volta che si diffonderà il concetto di vehicle to grid, si renderà ancor più indispensabile l’approccio alla vettura elettrica. Non dimentichiamoci che la Strategia Energetica Nazionale prevede entro il 2030 72 TWh in più di produzione dal fotovoltaico. Significa che da qui ai prossimi 12 anni dovremo aumentare la nuova potenza collegata alla rete a 3 GW/a. La Germania è arrivata l’anno scorso a 1,7 GW… Storage e solare saranno sempre più soluzioni adottate in combinazione.

Oltre a emobility e fotovoltaico c’è qualche altra soluzione tecnologica che si affiancherà nella progressiva decarbonizzazione?

Penso alle pompe di calore. Il quantitativo prevalente di CO2 viene dal riscaldamento e dal traffico veicolare. Non posso pensare, passando all’emobility, di non convertire all’elettrico anche gli impianti che provvedono al calore e al clima all’interno degli edifici.

Non solo: occorre riqualificare il patrimonio immobiliare in modo da non disperdere l’energia. Le buone pratiche verso l’era a emissioni zero passa da un sistema completo di soluzioni virtuose e già oggi possibili da applicare. Sulla green economy Sonepar crede fermamente e lo conferma l’intenzione di stanziare importanti investimenti in questa direzione. Lo comprova anche l’entrata nel comparto delle “energie verdi” con la partecipazione societaria all’interno della francese Akuo Energy.

Smart City: tecnologie e modelli di sviluppo per un futuro sostenibile

La Smart City è il risultato di un’integrazione armonica e di un utilizzo intelligente di tecnologie sia nella gestione e nell’erogazione dei servizi pubblici sia nella realizzazione delle infrastrutture necessarie alla vita cittadina. Connessione a banda larga, ICT, Internet delle cose, automazione, sensoristica, big data, sicurezza informatica, software di monitoraggio e avanzati sistemi di storage: l’innovazione è strumento indispensabile per guidare la complessità degli spazi urbani contemporanei.

Dal quartiere intelligente o Smart District allo Smart Building fino alla Smart Home: ogni porzione porta con sé tecnologie soluzioni innovative e si connette a tutte le altre porzioni.

L’evento “Smart District > Smarter City”, organizzato dall’Associazione CSI di Federazione ANIE, si svolgerà il 9 e 10 di ottobre 2018 a Milano presso la sede del CNR. Obiettivo del convegno dare una visione integrata e tecnologica di come il mondo impiantistico ed energetico sta vivendo questa trasformazione.

In questo quadro emerge lo Smart Metering come “visione” di un sistema di misura centralizzato e automatizzato basato sul principio dell’innovazione tecnologica e la sua concretizzazione: lo Smart Meter rappresenta il cuore di infrastrutture complesse la cui gestione integrata ed efficiente conduce alle future Smart City.

Durante la prima giornata verrà affrontato il tema dell’edificio intelligente o Smart Building: ottimizzazione dei consumi, generazione di energia ed efficienza, sicurezza, comfort.

Lo Smart Building è il nodo intelligente di reti molto più estese, all’interno delle quali entra in gioco la mobilità elettrica, le rinnovabili e lo storage per un futuro sostenibile.

Sostenibilità, efficienza energetica, integrazione sono i tre fattori che accomunano le diverse componenti della Smart City.

Informazioni pratiche per partecipare a Smart District > Smarter City

L’evento si terrà presso l’Auditorium CNR in Via Alfonso Corti 12, Milano il 9 e 10 ottobre 2018.
Per partecipare alla due giorni sulla smart city è possibile iscriversi a questo link.

Colonnine di ricarica, benzinai dell’auto elettrica

Il futuro della mobilità sostenibile si gioca in gran parte sull’infrastruttura, che richiede colonnine di ricarica elettrica affidabili e servizi smart.

Affrontare strategicamente un mercato automotive globale più che orientato alla rapida evoluzione dell’e-mobility, significa infatti predisporre un efficace sistema di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, concretamente vicino alle esigenze – e soprattutto alle reticenze – dei consumatori.

colonnine di ricarica Fimer

Hyperfast, la nuova serie di colonnine di ricarica ultra-rapida in corrente continua fino a 350 kW proposta da Fimer

Consci del fatto che le infrastrutture erogatrici di “benzina elettrica” in Italia non siano ancora all’altezza di questa rivoluzione green, buone notizie vengono dall’ultimo eMobility Report, presentato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano alla platea di That’s Mobility, che testimonia il moltiplicarsi di iniziative private e pubbliche in tal senso, con 750 installazioni di punti di ricarica nel solo 2017.

La direzione, insomma, sembra essere quella giusta, e le innovazioni tecnologiche per l’alimentazione dei veicoli elettrici svelate a That’s Mobility, accompagnate da sistemi di gestione intelligenti ed evoluti, rappresentano il primo e concreto passo verso una mobilità elettrica senza confini. Un traguardo fatto di tecnologia, di investimenti, ma soprattutto di sensibilizzazione “culturale” su questo nuovo modo di pensare il rifornimento della propria auto, ugualmente efficace ma nettamente più sostenibile ed economico.

L’Italia guadagna terreno nella sfida infrastrutturale della mobilità elettrica aumentando l’installazione di colonnine di ricarica

Wallbox alleati della casa connessa

Il nostro viaggio tra i “benzinai” dell’auto elettrica inizia con la terza generazione di stazioni di ricarica KeContact P30 di Keba, wallbox dalle diverse varianti adatto ad alimentare tutti i veicoli elettrici e i plug-in ibridi, in contesti applicativi privati e pubblici a livello globale (foto di apertura dell’articolo). L’integrazione con smart home, sistemi back-end, impianti fotovoltaici e sistemi di contabilizzazione, rende infatti la famiglia di colonnine di ricarica Keba, con i suoi quattro modelli, fulcro della futura smart mobility.

Quando l’innovazione tecnologica incontra il design nasce invece Areolith, anteprima tutta italiana di Scame, in uscita a dicembre 2018. Il nuovo wallbox in tecnopolimero resistente halogen free, dotato di power management system, è ideale per l’installazione in eleganti contesti domestici e condominiali. La soluzione andrà ad arricchire la linea Wallbox Smart di Scame che consente, sempre grazie alla gestione intelligente dei carichi, di modulare la corrente destinata alla ricarica dell’auto elettrica in base al consumo istantaneo della casa connessa e dei suoi componenti smart.

colonnine di ricarica ingeteam rapido

Ingerev Rapid 50, la colonnina di ricarica rapida multi-standard di Ingeteam

Basta range anxiety con le colonnine di ricarica rapida

Paura di rimanere “appiedati” a lungo? Le tecnologie presentate a That’s Mobility pensano anche a questo con Ingerev Rapid 50, la colonnina di ricarica rapida multi-standard di Ingeteam compatibile con tutti i veicoli elettrici CHAdeMO, CCS e modo 3 Tipo 2 AC attualmente sul mercato.

In base allo standard di ricarica richiesto, sono disponibili tre modelli Trio, Duo e One, mentre gli avanzati strumenti di comunicazione locale e in remoto via Ethernet, 3G e Wi-Fi favoriscono l’interoperabilità delle stazioni con diverse tipologie di comandi in remoto, piattaforme di pagamento e reti di ricarica, utilizzando diverse versioni OCPP (personalizzate e standard).

Alla riduzione dei tempi di stop del veicolo pensa anche Hyperfast, nuova serie di colonnine di ricarica ultra-rapida in corrente continua fino a 350 kW proposta da Fimer, in grado di fornire al mezzo elettrico un’autonomia di oltre 200 km in meno di 10 minuti. Conformi alle normative CEI, EN, IEC e ISO di riferimento, le proposte multi-standard (CCS2 e CHAdeMO) Hyperfast presentano un design moderno e flessibile per ogni tipo di installazione privata o pubblica.

Comfort e servizi integrati nella mobilità sostenibile

Colonnina all-in-one di Alfazero, Fillgreen AI-S permette di offrire servizi integrati di ricarica elettrica, gestione pagamenti e gestione utente, grazie a un’interfaccia interattiva di facile utilizzo. La proposta dell’azienda toscana per la ricarica simultanea di due veicoli in corrente alternata si sviluppa su tre lati: due dedicati alla ricarica, ciascuno dotato di una presa e un display per il controllo delle fasi di ricarica, e il terzo con interfaccia per il pagamento e touch screen per accedere ai servizi di e-mobility e ad altre informazioni di pubblica utilità.

colonnina di ricarica GrovattChiude la nostra rassegna sulle colonnine di ricarica elettrica la serie EVA di Growatt, novità 2018 per applicazioni residenziali e commerciali composta da modelli monofase da 3,6 kW e 7,2 kW e trifase da 11 kW, 22 kW e 44 kW, con possibilità di singola e doppia presa.

La disponibilità di prese antivandalo e il supporto RFID per i pagamenti rendono le soluzioni ideali per l’installazione a muro o a palo in aree pubbliche. Growatt unisce alle colonnine un’app per la gestione dei servizi, che consente agli utenti di pianificare anche in tempo reale i tragitti senza rinunciare a ricariche rapide e ottimizzate.