Fotovoltaico e mobilità elettrica: un binomio vincente?

Il mondo del automotive si trova all’inizio di una rivoluzione nel segno della mobilità elettrica che porterà all’affermazione delle auto elettriche e, ovviamente, di una rete di infrastrutture per la ricarica. Ma se l’obiettivo è anche quello legato alla riduzione delle emissioni e dell’utilizzo delle fonti fossili, è necessario che le rinnovabili diventino il cuore di questa trasformazione.

Il fotovoltaico vanta alcune caratteristiche che lo rendono il perfetto partner: il modello di generazione pulita e distribuita, la presenza di centinaia di migliaia di impianti di produzione già attivi, il costo competitivo del kWh, l’abbinamento a sistemi di accumulo, la disponibilità di sistemi innovativi per la condivisione dell’energia (tra cui il cloud…), la tecnologia…

Fotovoltaico e mobilità elettrica possono formare quindi un binomio vincente, a vantaggio della filiera dell’energia solare che potrebbe ricavarne un forte slancio per lo sviluppo e la diffusione futura. Ma questo binomio non verrà regalato al settore… anzi, è ancora tutto da costruire.

locandina evento fotovoltaico e mobilità elettricaIn occasione di That’s Mobility, presso il centro MiCo Milano Congressi (Sala Turquoise 1), SolareB2B ha organizzato una tavola rotonda dedicata alla convergenza tra fotovoltaico e mobilità elettrica.

Tra i temi del dibattito verranno affrontate le prime prove di convergenza tra fotovoltaico e mobilità elettrica, con focus su prodotti e soluzioni tra cui colonnine di ricarica, sistemi storage, pensiline fotovoltaiche, accumuli per la ricarica veloce, infrastrutture tecnologiche, dispositivi per l’ottimizzazione dei flussi di energia.

Durante il dibattito verranno individuati i fattori chiave che potranno permettere alla filiera del fotovoltaico di “agganciare” la rivoluzione della mobilità elettrica, e i rischi e le insidie. Inoltre. si cercherà di comprendere se la filiera è pronta per questo cambiamento.

Sei relatori che affronteranno queste tematiche da angolazioni differenti: Mario Cattaneo, sales manager North West Italy di SolarEdge, Diego Trabucchi, head of e-mobility sales di Fimer, Giovanni Strappazzon, CTO di Vp Solar, Fabrizio Seghetti, sales area manager mobilità elettrica di Ingeteam, Mauro Moroni, CEO di Moroni&Partners, Giovanni Marino, brand manager di Growatt.

Per partecipare alla tavola rotonda è necessario iscriversi a questo link.

La tavola rotonda, dal titolo “Fotovoltaico e mobilità elettrica: un binomio vincente?” si terrà mercoledì 26 settembre alle ore 15.15 all’interno di That’s Mobility, la prima Electric Mobility Conference & Exhibition organizzata da Reed Exhibition ed Energy Strategy – Politecnico di Milano.

Tutti pazzi per l’auto elettrica

Partire da un’aspirapolvere o da un fucile e arrivare a un’auto elettrica. Vi fa sorridere l’idea? Invece è un obiettivo serio, su cui stanno investendo Dyson e Kalashnikov: la prima ha stanziato più di due miliardi e mezzo di euro per un progetto partito già nel 2015, la seconda ha presentato un concept dalle linee ispirate ai modelli di auto sovietiche degli anni Settanta, ma dotata di soluzioni tecnologiche “rivoluzionarie”, come anticipa il Guardian.

Sono gli esempi forse più curiosi di una tendenza mondiale che spinge verso il mondo degli electric car.

L’emobility è più viva che mai.

Auto elettrica, un trend che piace…anche a Dyson

Cominciamo con l’azienda britannica, il cui eclettico inventore dell’aspirapolvere senza sacchetto, James Dyson, ha fatto sapere di voler realizzare un’auto elettrica “radicalmente diversa” dai modelli attuali e che sarà in vendita nel 2020.

Per riuscirci ha fatto sapere che dal 2015 vi hanno lavorato 400 ingegneri a un progetto su cui sono stati investiti più di 2,7 miliardi di euro.
Finora non sembra sia stato costruito alcun prototipo, ma Dyson ha affermato che il motore della vettura è già pronto, mentre due diversi tipi di batterie sono in fase di sviluppo; secondo quanto anticipato dal quotidiano inglese The Guardian esse sono più efficienti rispetto alle auto elettriche esistenti.

L’azienda ha colto la tendenza del mercato: stando ai dati di vendita emessi proprio in questi giorni dalla Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), le vendite di electric vehicle hanno raggiunto un livello record ad agosto: un’auto nuova su 12 acquistate nel Regno Unito è ibrida, plug-in o 100% elettrica.
La stessa società ha affermato che questi tre settori costituiscono l’8% del mercato complessivo.

Inoltre, in agosto, il numero di veicoli totali registrati è aumentato del 23% rispetto allo stesso periodo del 2017.Ma è un trend generale: infatti, le vendite di electric vehicle sono decollate in tutta Europa, con oltre un milione di plug-in ora in circolazione, secondo i dati di EV Volumes.
La Norvegia, dove ibridi ed elettrici rappresentano il 37% delle vendite, ha aperto la strada, seguita dalla Germania.

Dalla Gran Bretagna alla Russia, la distanza è ampia non tanto quanto il settore merceologico in cui opera Dyson e Kalashnikov. L’azienda russa, universalmente conosciuta per il suo affidabilissimo fucile d’assalto, ha mostrato la CV-1, un prototipo dalle forme che riprendono uno stile volutamente anni Settanta. Ma lo stesso quotidiano britannico ha riportato alcune anticipazioni dell’agenzia sovietica Ria Novosti, che ha fatto sapere come dietro alla livrea volutamente old style batte un cuore innovativo: afferma, infatti, che è stato messo a punto un inverter “rivoluzionario” per un’auto capace di percorrere 350 chilometri con una ricarica completa.

Supercar e hypercar elettriche, il futuro è vicino

Ricarica della Jaguar I-Pace

Jaguar propone il nuovo suv I-PACE, un veicolo totalmente elettrico che grazie all’innovativa batteria agli ioni di litio da 90 kWh offre un’autonomia di 480 km (nel ciclo europeo WLTP)

La verità, dietro a queste due notizie, è solo la punta di un iceberg che vede tutto il mondo dell’automotive impegnato a condurre o proporre già in listino un’auto elettrica, oltre alle ibride. Possiamo leggere sempre in questi giorni dei propositi di marchi di lusso come Porsche, Jaguar, Mercedes di elettrificare auto sportive o Suv.

Persino un creatore di hypercar da sogno come Pagani l’ha definito un obiettivo da raggiungere nel prossimo futuro.
Sempre a proposito di hypercar è da segnalare il caso della croata Rimac. Si tratta di un’azienda tecnologica, nata per produrre bolidi “a spina” e che poi si è perfezionata nel fornire soluzioni tecnologiche complete ai produttori automobilistici globali. Un esempio: l’elettrificazione della storica Jaguar E-Type.

Sono casi di successo, nati dalla inventiva di un impresario capace. La storia di Elon Musk e di Tesla insegna: ha contorni leggendari, ma è una realtà, come pure è una realtà la volontà della Cina di puntare decisa sull’elettrico.

L’auto elettrica piace in Cina, ma non solo

Nella Repubblica Popolare sono diverse le case automobilistiche che stanno proseguendo su questa strada: esemplare è il caso della Great Wall Motors che ha firmato con Bmw una joint venture per produrre le Mini elettriche in Cina e assicurare al Paese, principale mercato mondiale, una significativa accelerazione nel settore della nuova mobilità sostenibile. Oltre alla nuova gamma “e-MINI”, si tratterà anche di procedere all’industrializzazione di auto 100% elettriche a marchio Great Wall.

La Cina è ormai il mercato di riferimento per questo comparto automobilistico, favorita dalle politiche governative d’incentivo. Per questo le Case automobilistiche puntano su di esso: per esempio, Nissan ha deciso di produrre direttamente lì la Sylphy, versione “a spina” basata sul modello Leaf, in partnership con Dongfeng Motor group. Il prezzo della Sylphy sarà sensibilmente più basso rispetto all’Italia, dove costa più di 36mila euro: in Repubblica Popolare, il prezzo si aggirerà intorno ai 21mila euro, la metà rispetto al costo della Leaf a Pechino e dintorni.

La Cina cavalca una tendenza che però si sta diffondendo ovunque, persino in Italia, pur con numeri ancora di nicchia. Fa notizia il caso della Sardegna, dove si contano 723 acquisti nel 2017 di veicoli elettrici o ibridi, portando a 1.905 vetture il totale del parco auto ad alimentazione in modo green sull’isola. Di queste ultime, 111 sono totalmente elettriche mentre le restanti 1.794 risultano avere il motore ibrido a benzina o gasolio. I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte ACI nel 2018.

Certo, vanno ancora risolti molti problemi, primo dei quali i tempi di ricarica, su cui però stanno lavorando attivamente diverse società: General Motor, in partnership con Delta America, è impegnata a realizzare un sistema di ricarica da 400 kW in grado di ricaricare in soli 10 minuti di tempo, garantendo un’autonomia di quasi 290 chilometri.

UPS Masterys soddisfa i requisiti di Industria 4.0

Equipaggiato per le Smart Factory, l’UPS Masterys di quarta generazione di Socomec è in grado di unire il mondo dell’alimentazione sicura e la rivoluzione digitale per semplificare gli impianti UPS e migliorarne le prestazioni in termini di affidabilità e livello di servizio.

Nello sviluppo di questa nuova generazione, Socomec si è focalizzata sulla trasformazione digitale, ripensando il modo in cui i prodotti vengono progettati e realizzati.
Masterys di Socomec consente agli utenti di ridurre i consumi di energia, i costi e le emissioni e di utilizzare le risorse in maniera più efficiente; inoltre il nuovo design concept rende più efficienti le procedure di riparazione.

Masterys Socomec per industria 4.0L’installazione e la messa in servizio degli UPS sono fondamentali per garantirne il corretto funzionamento e ottimizzarne le prestazioni: proprio per questo Socomec ha sviluppato la App E-WIRE che semplifica il lavoro dell’installatore.

Utilizzare questa App garantisce affidabilità dell’alimentazione elettrica e una corretta esecuzione di tutti i passaggi di installazione.

Inoltre, E-WIRE guida l’operatore nell’esecuzione di controlli e verifiche, incluse le misure elettriche. Un report dettagliato viene inviato al Centro Servizi Socomec per verifica, validazione e autorizzazione alla messa in servizio dell’impianto.

UPS Masterys: soluzione flessibile e monitorata

Le soluzioni Masterys di Socomec sono adatte sia per i nuovi impianti sia per il rinnovamento di impianti esistenti.
Il monitoraggio continuo delle prestazioni degli UPS Socomec, consente di rilevare tempestivamente le anomalie e di prevenire possibili malfunzionamenti attraverso servizi di manutenzione predittiva, preventiva e correttiva.

“Un vero nativo digitale, il sistema Masterys di quarta generazione è figlio della rivoluzione digitale ed è predisposto per soddisfare i requisiti dell’Industria 4.0. – sottolinea Olivier Tremouille, Business Application Director di Socomec – I componenti di un’infrastruttura elettrica devono offrire prestazioni superiori alle aspettative, ed essere in grado di integrarsi in architetture esistenti, garantendo la robustezza e la flessibilità necessarie per affrontare l’incertezza degli scenari futuri”.

Thinking Smart: Smart Automation su misura di architetto

Il 1 ottobre a Cernusco sul Naviglio (MI) si terrà “Thinking Smart. Progettare in un nuovo mercato la Home & Building Automation a misura di architettura“, l’evento – dedicato ad architetti e progettisti di abitazioni, uffici, scuole ed edifici pubblici che necessitano di realizzare impianti di Home & Building automation.

Obiettivo dell’evento parlare di Smart Automation e toccare con mano le potenzialità di Solomio, la soluzione di integrazione a 360° che consente di realizzare un ambiente connesso in modo semplice ma innovativo. Un sistema su misura, appunto “Solomio”, cucito sulle richieste del committente.

Sei un architetto alla ricerca di nuove strade per dare valore al tuo business, questo è l’evento adatto alle tue esigenze. Grazie a esperti del settore saranno trattati argomenti chiave per la smart home evidenziando il valore economico e i benefici che la tecnologia può generare. Inoltre, durante l’evento verranno evidenziati i classici errori che si possono commettere quando si parla di soluzioni di domotica e verranno evidenziati i vantaggi che la realizzazione di un impianto su misura può garantire.

L’evento Thinking Smart parte da funzioni semplici fino alla gestione di sistemi complessi, grazie a:

Solomio nasce per dare una risposta chiavi in mano a chi deve sviluppare progetti di Home & Building Automation, eliminando le difficoltà di integrazione dei vari dispositivi e favorendo una fruizione agile delle migliori tecnologie oggi disponibili sul mercato.

È la soluzione ideale per gli architetti che desiderano creare progetti a valore aggiunto e dare ai propri clienti la possibilità di vivere e lavorare in ambienti intelligenti al servizio delle esigenze del proprietario

Informazioni pratiche per partecipare all’evento Thinking Smart

L’evento è a partecipazione gratuita, si svolgerà presso For You Hotel Via Giuseppe Mazzini, 3, 20063 Cernusco sul Naviglio MI. Per partecipare è necessario iscriversi a questo link.

Evento in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano. Riconosciuti 3 cfp agli Architetti.

Ricarica veicoli elettrici on demand con e-gap

Addio ansia da ricarica dei veicoli elettrici. I cittadini milanesi e i numerosi avventori che ogni giorno popolano il capoluogo lombardo potranno contare, da fine 2018, sul primo servizio di ricarica rapida mobile on demand del proprio mezzo elettrico. Non importa quando e dove ci si trovi: e-gap metterà a disposizione di chi sceglie la mobilità sostenibile una flotta di van attrezzati come veri e propri centri di fast charge, in grado di fornire l’energia necessaria a ricaricare in breve tempo i veicoli elettrici.

Presentato il 12 settembre all’Unicredit Pavillon di Milano, il progetto e-gap è frutto di un lavoro biennale di ricerca e sviluppo che ha coinvolto oltre 70 esperti di mobilità elettrica e soluzioni green, allo scopo di implementare le infrastrutture di ricarica e sostenere la transizione globale verso il trasporto elettrico. Se infatti la strada ecosostenibile risulta ormai tracciata, come testimonia la costante crescita delle immatricolazioni di mezzi a basso impatto ambientale, la proposta e-gap risponde alle esigenze del mercato e dei cittadini offrendo una soluzione di ricarica rapida e affidabile anche in caso di emergenza e contribuendo a ridurre quella sensazione di incertezza sull’alimentazione elettrica che ancora accompagna la diffusione dell’e-mobility.

La ricarica dei veicoli elettrici non è più un problema con il servizio mobile di e-gap

I 5 plus della ricarica veicoli elettrici targata e-gap

La proposta della start up nostrana non si limita ai confini nazionali: Milano è stata infatti selezionata come città pilota di un progetto europeo che vedrà, nel corso del 2019, il debutto dei mezzi di ricarica e-gap in altre nove metropoli ad alta concentrazione di veicoli elettrici: Parigi, Roma, Berlino, Londra, Stoccarda, Madrid, Amsterdam, Utrecht e Mosca. Nel frattempo, noi italiani inizieremo a “goderci” i 5 plus del servizio e-gap, che si preannuncia:

Una ventata di innovazione sostenibile evidenziata anche da Eugenio de Blasio, fondatore e presidente di e-gap, durante la presentazione del servizio: “Siamo orgogliosi di presentare una assoluta novità sul mercato della mobilità elettrica. Per realizzare questo progetto internazionale ci siamo calati nella fase di cambiamento tecnologico, culturale e sociale che viviamo oggi e abbiamo immaginato come vivremo domani. Il nostro vuole essere un servizio di ampio respiro alla persona e al cittadino, non solo una semplice ricarica del mezzo elettrico a chiamata. Offriremo molto di più, integrando nuove proposte che faranno vivere meglio le persone e semplificheranno loro la vita”.

e-gap ricarica on demandCome funziona il nuovo servizio per la mobilità elettrica?

Ricaricare veicoli elettrici con il servizio e-gap sarà più semplice di quanto si pensi: basterà infatti scaricare gratuitamente l’app – disponibile per Android o iOS –, prenotare orario e luogo tramite geolocalizzazione e pagare con carta di credito o PayPal.

A quel punto, uno dei dieci van messi a disposizione da e-gap si muoverà verso il mezzo elettrico per erogare un servizio di ricarica più rapido delle comuni colonnine installate in città. I furgoncini di e-gap vantano inoltre la duplice finalità di promotori “concreti” di mobilità sostenibile e di strumenti di comunicazione per attuare strategie di green marketing, grazie alla possibilità di ospitare advertising e co-branding da diffondere percorrendo le strade cittadine.

Sostenibilità in primo piano: stop alle alogene!

Il 1° Agosto è stato l’Overshoot Day 2018, ovvero il giorno che segna l’inizio del nostro debito ecologico a causa dell’eccessivo sfruttamento del pianeta. Gli effetti che l’inquinamento comporta sono molti e comprendono differenti fattori, come la deforestazione, la siccità, la mancanza di acqua, l’estinzione degli animali ecc. ma forse ciò che preoccupa maggiormente perché sotto gli occhi di tutti ogni giorno è il cambiamento climatico che con le sue variazioni sul clima a livello di temperature, precipitazioni, scioglimento dei ghiacciai sta portando a dei veri e propri mutamenti del nostro Pianeta. Che fare allora?

L’Unione europea è da tempo impegnata in questo campo cercando di attuare tutta una serie di regolamenti atti a migliorare il nostro pianeta, uno fra tutti il cosiddetto pacchetto “Energia”. L’UE si è impegnata a ridurre di almeno il 20% le proprie emissioni interne entro il 2020, nell’ambito del piano d’azione per l’efficienza energetica, trasformando il mercato interno dell’energia e fornendo ai cittadini europei servizi e prodotti con garanzia massima piano energetico.

Per quanto riguarda in particolare le apparecchiature luminose, nel 2009 la Commissione Europea pubblicò sulla Gazzetta Ufficiale Europea il Regolamento (CE) n. 244/2009, determinando la messa al bando graduale delle lampadine a incandescenza e alogene a causa della loro modesta efficienza energetica.

La normativa Ecodesign e le lampade alogene

La normativa ERP (Direttiva Ecodesign) ha stabilito l’addio definitivo alle vecchie lampade alogene a partire dal 1° Settembre 2018 (Fase 6). La direttiva Ecodesign è entrata in vigore nell’agosto del 2005 ed è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 201 del 6 novembre 2007. La Direttiva 2009/125/UE ErP del 21 Ottobre 2009 (GUCE 31/10/2009) ha modificato la Direttiva 2005/32/CE EuP, estendendone il campo di applicazione anche agli Energy Related Products, ovvero quei prodotti, come ad esempio i serramenti, i materiali isolanti o i rubinetti per l’acqua, che, sebbene non consumino direttamente energia, hanno una diretta relazione con il consumo energetico degli EuP.

Il Decreto Legislativo 16 febbraio 2011, n. 15 “Attuazione della direttiva 2009/125/CE relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 55 del 8 marzo 2011.

Da un punto di vista tecnico la nuova Direttiva non apporta alcuna modifica significativa ai prodotti per i quali esistono già dei Regolamenti attuativi. Essa definisce un quadro normativo generale e stabilisce le regole per la definizione dei requisiti tecnici, emanati mediante regolamenti attuativi, ai quali i produttori di dispositivi dovranno attenersi, già in fase di progettazione, per incrementare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale negativo dei propri prodotti durante tutto il loro ciclo di vita (produzione – uso – fine vita).

I regolamenti per il settore illuminazione

I regolamenti attuativi hanno immediata applicazione negli Stati Membri dopo la pubblicazione degli stessi sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. Per quanto concerne il settore illuminazione si dovrà fare riferimento:

I prodotti oggetto di una misura di esecuzione possono essere immessi sul mercato (e in servizio) solamente se ottemperano anche a tale misura e sono muniti di marcatura CE.

È importante notare che è necessario aggiornare i riferimenti della Dichiarazione di Conformità dei prodotti che ricadono nel campo di applicazione della Direttiva 2005/32/CE con i nuovi riferimenti alla nuova 2009/125/CE.

Easy UPS SRVS, la nuova gamma di UPS studiata per il settore elettrico

Con il lancio della gamma Easy UPS Schneider Electric punta al mercato elettrico per offrire una soluzione versatile, di qualità elevata e in grado di gestire un ampio intervallo di tensioni e l’instabilità. Una gamma di prodotti che – come sottolinea il nome “easy” – si caratterizza per facilità di dimensionamento, di installazione e di utilizzo ma con la garanzia di affidabilità e performance richieste dal mercato.

Easy UPS SRVS di Schneider Electric è la nuova gamma di UPS online doppia conversione che protegge i dispositivi critici e i carichi collegati, da disturbi di alimentazione imprevedibili come picchi, sovratensioni, blackout e cali di tensione, garantendo affidabilità e sicurezza.

Le caratteristiche di Easy UPS SRVS

Il lancio di Easy UPS SRVS si inserisce nella nuova strategia di rinnovamento completo dell’offerta UPS Schneider Electric.

A That’s Mobility i risultati del sondaggio Presa in pieno!

That's Mobility logoMobilità elettrica dai veicoli elettrici alle infrastrutture di ricarica, gli italiani sono tradizionalisti, incoerenti, ma curiosi: questo è quanto emerge dal sondaggio Presa in pieno! Gli italiani e le colonnine di ricarica che verrà presentato a That’s Mobility, in programma a Milano il 25 e 26 settembre.

Il sondaggio ha coinvolto oltre 1.000 soggetti al di sopra dei 18 anni sull’intero territorio nazionale, con una segmentazione delle risposte in base a sesso, età, posizione lavorativa e area geografica.

Nonostante la crescente diffusione della mobilità sostenibile in Europa e nel mondo, in Italia è necessaria maggiore informazione e sensibilizzazione sul tema per convincerli a scegliere un’auto elettrica.

I risultati emersi sono tutt’altro che scontati, anzi emergono alcune criticità come:

In generale, gli italiani mostrano una conoscenza e una consapevolezza ancora un po’superficiale, come confermano le risposte su autonomia, costi e durata della ricarica.

In generale noi italiani non siamo ancora pronti al cambio di mentalità che la mobilità elettrica impone.

Tra i suggerimenti per favorire la diffusione della e-mobility prevalgono “l’offerta di incentivi economici sull’acquisto del mezzo”, distaccando di poco l’obbligo di “installare colonnine nei distributori di benzina esistenti” e di “installare le colonnine nei parcheggi di tutti i supermercati”.

“Gli spunti dell’indagine condotta da Nuova Energia aprono a infinite opportunità. – sottolinea Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia – A That’s Mobility verranno date risposte concrete alle perplessità espresse dagli italiani, soprattutto in termini di difficoltà di fare rifornimento e disponibilità di punti di ricarica per auto elettriche in condominio e nelle aree urbane ed extraurbane.”

I risultati completi dell’indagine Presa in pieno! Gli italiani e le colonnine di ricarica saranno presentati il prossimo 26 settembre, alle 16.30, nel corso di That’s Mobility presso il MICO Milano Congressi, Gate 14-15, Via Gattamelata, 5.

Ingresso gratuito previa pre-registrazione su sito dell’evento.

Elettrificazione Italia: la crescita economica richiede sostenibilità ed efficienza

Puntare sull’energia elettrica conviene a tutti: istituzioni, aziende e cittadini. Non a caso il tema dell’elettrificazione in Italia, come driver di sostenibilità economica e ambientale, ha fatto capolino nella serrata scaletta del Forum The European House – Ambrosetti grazie allo studio Electrify 2030, condotto in collaborazione con Enel. Il noto appuntamento che riunisce ogni anno a Cernobbio (CO) le più influenti personalità della politica, del tessuto imprenditoriale e della finanza globali ha acceso i riflettori sugli scenari di decarbonizzazione, evidenziando le potenzialità dell’elettricità pulita come fattore abilitante di sviluppo economico del nostro Paese.

“Gli ultimi dati sui cambiamenti climatici e sulle emissioni di gas serra nel mondo dimostrano che il paradigma energetico tradizionale, basato sulla produzione di energia da fonti fossili, non è più perseguibile. In questo contesto, il vettore elettrico ha le potenzialità per diventare il vettore energetico del futuro”, commenta in conferenza stampa Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti. Una considerazione preliminare che, dal ruolo determinante dell’energia elettrica green nella riduzione delle emissioni di CO2 e nella mitigazione dell’impatto ambientale delle attività umane, si ricollega alle positive ricadute del “full electric” su innovazione tecnologica, efficienza energetica, industria e occupazione.

Decarbonizzazione fa rima con elettrificazione, negli scenari italiani di sviluppo economico, efficienza energetica e sostenibilità ambientale

Forum Ambrosetti - elettrificazione priorità5 motivi per puntare sull’elettrificazione in Italia

Di fronte all’impennata globale delle emissioni di gas serra, che nel 2016 hanno toccato 58.710 tonnellate di CO2, in aumento del 62% rispetto al 1990, la ricerca realizzata da Enel X e Fondazione Centro Studi Enel sottolinea innanzitutto l’urgenza di accelerare il processo di decarbonizzazione basando politiche economiche, tecnologie e normative sulla promozione del vettore elettrico.

Perché puntare proprio sull’elettrificazione? Almeno per 5 motivi, purché si parta dal presupposto che l’energia elettrica sia generata dal giusto mix tra rinnovabili (in crescita) e sorgenti tradizionali.

Enel e Ambrosetti ritengono infatti il vettore elettrico capace di:

Un potenziale tutto da sviluppare, rafforzando le solide fondamenta di un livello di elettrificazione che in Italia è già passato dal 17% del 1990 al 21% del 2016, ed è pronto a guadagnare ancora da 3 a 9 punti percentuali entro il 2030. Quanto ai settori di riferimento, lo studio presentato a Cernobbio “esalta” le performance dei trasporti, con proiezioni di rialzo dall’attuale 2% al 5-8%, e dell’elettrificazione degli edifici, che dal 26% potrebbe raggiungere il 32-34%, sempre entro il 2030. Spettano invece al segmento industriale crescite da 2 a 4 punti percentuali, a partire dall’odierno livello del 35%.

E-mobility, edifici e industria: quando e come il full electric conviene

Protagonista dell’elettrificazione in Italia, la filiera allargata del trasporto elettrico conta circa 160.000 imprese, 820.000 dipendenti e un fatturato complessivo di oltre 420 miliardi di euro. Un roseo scenario per l’economia italiana al quale il report di Enel aggiunge stime di crescita comprese tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro entro il 2030.

Quanto alle tecnologie abilitanti, in termini di e-mobility, edifici e industria, il futuro sembra essere in mano a pompe di calore, illuminazione a LED, sistemi di accumulo, motore elettrico, elettronica di potenza e soluzioni di gestione dell’energia, con ricavi compresi tra 135 a 326,5 miliardi di euro.

Ma questi numeri, pur convincenti, non bastano a promuovere a pieni voti il vettore elettrico: il processo di elettrificazione richiede secondo Electrify 2030 azioni trasversali volte a cogliere, come sistema Paese, tutte le opportunità derivanti da questa evoluzione. Mondo politico, istituzioni, aziende, associazioni, mass media e popolazione dovranno dunque unire le forze per aumentare la consapevolezza dei benefici dell’elettrificazione, la diffusione di soluzioni e-mobility, l’efficienza energetica di edifici e industrie, senza dimenticare l’importanza della collaborazione tra imprese e ricerca e il potenziamento delle competenze nazionali per le tecnologie elettriche di frontiera.

La trasformazione digitale delle utility passa da EcoStruxure ADMS

Garantire servizi di distribuzione elettrica affidabili, sostenibili ed efficienti, a fronte di un sistema energetico globale che aumenta il ritmo della propria evoluzione in 3D – decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione -, con clienti sempre più attivi ed esigenti, richiede alle utility investimenti lungimiranti in ottica digitale. Priorità tecnologica, in questa epoca di transizione energetica, sono i sistemi ADMS (Advanced Distribution Management Systems), che consentono ai gestori di rete di controllare in tempo reale ogni aspetto della distribuzione energetica tramite un’unica piattaforma, per offrire risposte concrete alla nuova clientela dei prosumer e al mondo elettrico “sconvolto”, seppur positivamente, dal crescere delle DER (Distributed Energy Resources) e dalla scarsa programmabilità delle risorse.

Perché adottare ADMS?

Marco Melasto Schneider ElectricDall’integrazione dei diversi “team” di processo legati alla distribuzione di energia elettrica con ADMS si sviluppa una convergenza digitale indubbiamente vantaggiosa per i gestori di rete, chiamati a fare da ponte tra grandi produttori di energia, generazione distribuita e mutate necessità dell’utenza.

Lo conferma Marco Melato, Business Development Manager per il settore delle Utility in Schneider Electric, responsabile di importanti progetti di adeguamento infrastrutturale e di digitalizzazione delle utility: “I distributori di energia elettrica hanno a disposizione un’innovazione tecnologica strategica per migliorare competitività, performance e servizi. Funzionalità quali monitoraggio della rete, analisi dei dati, gestione dei guasti e pianificazione della manutenzione, per citarne alcune, sono fondamentali per migliorare l’efficienza della rete elettrica nel suo complesso, ottimizzando asset e risorse, nel percorso verso le smart grid”.

7 passaggi per un modello energetico digitale e integrato

Per meglio comprendere i benefici del software ADMS, serve fare un passo indietro, analizzando quei “team” che costituiscono l’organizzazione operativa di un distributore di energia. Le funzioni di processo della gestione della rete elettrica, in ugual modo coinvolte nel percorso di digitalizzazione del sistema energetico, sono sintetizzabili in 7 passaggi:

Negli ultimi quindici anni, il percorso di digitalizzazione ha toccato principalmente le singole funzioni, con lo sviluppo di sistemi IT secondo le specifiche finalità di ciascuna “squadra” e di strumenti di produttività locali basati su fogli di calcolo o applicazioni mobili spesso non collegati ai sistemi tecnici (OT), a loro volta implementati in modo autonomo.

Il tassello mancante, dunque, per una vera ed efficace ottimizzazione del processo, risiede nel dialogo tra le diverse funzioni, che consente a ciascun componente di contribuire all’efficienza del sistema energetico favorendo la condivisione trasversale delle informazioni e tracciando la raccolta e lo scambio di dati.

Il mancato dialogo tra le diverse funzioni di processo frena la crescita digitale delle utility

“Le utility che hanno ottenuto i massimi benefici della trasformazione digitale hanno avviato un approccio sistemico volto alla piena integrazione tra IT e OT per migliorare efficienza e affidabilità del processo di gestione della rete, nonché la propria posizione sul mercato dell’energia”, spiega il manager di Schneider Electric.

Come ottenere questi risultati con un’unica piattaforma gestionale, riducendo i costi associati alla modernizzazione della rete? Torniamo al perché adottare soluzioni come EcoStruxure ADMS.

EcoStruxure ADMS: risultati tangibili per le utility

Schermata EcostruXure ADMS Schneider ElectricCome il cervello “centralizza” il coordinamento del corpo umano, EcoStruxure ADMS integra le informazioni raccolte dai diversi team di processo, tramite un database digitale fruibile da tutti i componenti del sistema. Questo significa per esempio che la parte di progettazione può monitorare in tempo reale l’andamento di altre linee, per valutarne il comportamento ed effettuare simulazioni. Oppure una più efficace connessione tra call center e pronto intervento, che consente ai tecnici di visualizzare il da farsi via tablet, accelerando la risoluzione del problema e ottimizzando le risorse coinvolte.

Dall’interconnessione tra i molteplici aspetti della “vita” di una utility del mondo elettrico emergono benefici operativi ed economici che consentono di ottenere notevoli e tangibili risultati. Analizzando l’impatto annuale degli strumenti offerti da EcoStruxure ADMS su distributori di energia con 500mila clienti finali, Schneider Electric ha infatti quantificato risparmi fino a 3 milioni di euro, legati principalmente ai seguenti vantaggi:

“Le tecnologie sono pronte, vedi il software ADMS e l’intero ecosistema di soluzioni e servizi per le utility dell’energia EcoStruxure Grid, la gestione delle reti elettriche diviene sempre più complessa e onerosa, i macro trend globali indicano la via da percorrere – conclude Melato -. Schneider Electric resta in prima linea nel supportare le utility in questo delicato ma necessario momento di transizione verso la digital energy”.

La piattaforma EcoStruxure ADMS garantisce ai distributori di energia risultati tangibili e rapido ritorno dell’investimento