Soluzioni per la climatizzazione eco-friendly Blue e+

La gamma di soluzioni Blue e+ di Rittal si amplia con i climatizzatori compatti e i chiller ad alta efficienza per una gestione efficiente del clima interno agli armadi di comando e quadri elettrici.

I climatizzatori compatti in classe di potenza 1,6 kW sono adatti per una climatizzazione efficiente degli armadi di comando.
Oltre all’efficienza energetica garantita dalla innovativa tecnologia ibrida brevettata – che combina un sistema condizionatore-compressore con un sistema heat-pipe (condotto termico) per il raffreddamento passivo – i condizionatori Blue e+ e i ventilatori-filtro di Rittal sono dotati del marchio UL nella nuova categoria “FTTA” (Environmental-rated Accessories for Enclosures).

Tra le soluzioni di raffreddamento Blue e +, si evidenzia la nuova generazione di chiller in classi di potenza con capacità frigorifera di 2,5, 4 e 6 kW (regolabili tra 20 e 100 %) ed utilizzabili in ambienti con temperature comprese tra -5 °C e 50 °C. Tra le opzioni, i nuovi pacchetti preconfigurati, ad esempio con pompa maggiorata, pompa a inverter, soluzioni per applicazioni outdoor (fino a -20°C), con raffreddamento ad olio, con tecnologia freecooling integrata (funzionamento ibrido) o riscaldatore integrato per il precondizionamento del mezzo frigorigeno.

Vengono definiti nuovi standard di raffreddamento a liquido per macchine, impianti e processi, un ambito in cui il raffreddamento rappresenta fino al 15% del consumo totale di energia. Il consumo è così elevato perché la temperatura del mezzo frigorigeno deve essere controllata con estrema precisione, con una isteresi massima di soli 0,5 K. Variazioni di temperatura superiori determinerebbero imprecisioni sul pezzo in lavorazione dovute alla dilatazione termica dei componenti.

Il compressore a velocità variabile consente ai chiller Blue e+ di raggiungere un EER (Energy Efficiency Ratio) di 3, a fronte di uno standard che per i chiller convenzionali con controllo di by-pass del gas caldo è pari a 1. Il compressore CC con controllo a inverter può infatti fornire l’esatta potenza frigorifera richiesta nel preciso momento, mantenendo l’isteresi entro valori minimi, senza che vi sia un inutile spreco di potenza frigorifera.

I nuovi chiller adottano la tecnologia a microcanali sulla batteria di scambio. L’estesa superficie di scambio tra mezzo frigorigeno e acqua di raffreddamento e il minor volume dello scambiatore consentono una riduzione della carica di refrigerante fino al 55%.

Gamma Blue e+ ad alta efficienza

blue e+ chillerTutte le tipologie di apparecchiature della gamma Blue e+ utilizzano motori sincroni CC regolati da inverter per azionare i compressori e i ventilatori, così da modulare la velocità per fornire solo la potenza frigorifera effettivamente richiesta consentendo un risparmio energetico fino al 70 % rispetto ai sistemi tradizionali. Inoltre, il fenomeno dello stress termico al quale erano sono soggetti tutti i componenti dell’armadio viene eliminato aumentando il ciclo di vita non solo dei condizionatori ma anche dei componenti all’interno nell’armadio.

L’alimentazione multitensione – da 110 V (monofase) a 480 V (trifase) con frequenze di rete tra 50 e 60 Hz – consente di collegarli alle diverse reti elettriche.

Le interfacce di comunicazione OPC-UA, Profinet, SNMP, Modbus TCP e CANopen garantiscono una facile integrazione nei sistemi di controllo delle linee di produzione per il monitoraggio, la gestione dell’energia e/o le nuove applicazioni di manutenzione predittiva, Data Analytics ecc.

Reti elettriche, quanto è cara la gestione

C’è alta tensione sulle reti elettriche degli Stati Uniti. Ma non è quella generata dalla corrente, bensì dai rincari, sempre più pesanti registrati per gli interventi di operation & maintenance (O&M), ovvero di gestione e manutenzione.

A rilevarlo è uno studio condotto dalla Uptake Technology. La società di ricerca ha fatto un’analisi da cui emerge che c’è stato un aumento dei costi del 74% in vent’anni (1998-2017).

L’analisi parte dal fatto che una decina di anni fa molte utility abbiano dovuto affrontare notevoli tensioni finanziarie a causa delle forti fluttuazioni delle materie prime energetiche, prima tra tutte la caduta dei prezzi del gas naturale. Da allora, l’industria energetica si è concentrata sui costi del carburante e si è spostata agli impianti di gas naturale e rinnovabili per una produzione elettrica più economica. Però ha commesso un errore. Come rimarca Uptake:“ha trascurato il progressivo aumento delle spese di operations & maintenance non energetiche. Ciò è insostenibile.”

Questo aumento – insieme a una domanda generale più bassa, a una maggiore penetrazione delle energie rinnovabili e alle pressioni di mercato per costi più bassi – mette a repentaglio le basi economiche del modello di produzione costruito più di 100 anni fa ed ereditato dalle aziende e dalle società elettriche attuali.

Uptake è riuscita a rilevare l’aumento grazie all’analisi dei dati finanziari che le principali utility trasmettono annualmente alla Federal Energy Regulatory Commission (FERC). Questi dati contengono sia la produzione elettrica (MWh) sia i costi determinati dalle operazioni O&M, che devono essere riportati sotto quattro categorie: vapore, idroelettrico, nucleare, altro.
Nel corso degli ultimi vent’anni, le ore totali di produzione sono scese da 2.300 TWh a circa 1.500 TWh.
Nel frattempo, i costi totali di gestione e manutenzione sono rimasti praticamente gli stessi dopo le precedenti riduzioni.

Questi due trend, produzione/O&M hanno portato al costante aumento degli interventi operativi fino ad arrivare a segnare un +74% dal 1998 al 2017, ovvero da 6,21 a 10,80 dollari per MWh.

reti elettriche costi gestione UptakeQuesto rincaro si è registrato in tre delle quattro categorie in maniera più o meno sensibile.
Da qui la considerazione di Uptake: “Questa tendenza al rialzo dei costi O&M sarà probabilmente insostenibile per molte utility nel momento in cui affrontano le pressioni normative e di altri mercati per mantenere i tassi stabili. Efficienza, flessibilità, concorrenza e richieste a basse emissioni di CO2 costringeranno le utility a implementare nuove strategie di manutenzione, operazioni e gestione delle prestazioni degli asset e tecnologie nei prossimi anni.”

Secondo il World Economic Forum, quelle nuove tecnologie in grado di ottimizzare le risorse potrebbe sbloccare 387 miliardi di dollari per l’industria energetica globale durante il prossimo Decennio.

Qualunque sia la strategia o gli strumenti utilizzati dai produttori, mercati turbolenti e tecnologie distruptive richiederanno utility che possiedano impianti di produzione, indipendentemente dalla fonte di carburante, per diventare ancora più efficienti.

I costi aumentano, ma non per il mix rinnovabili

Veniamo ora all’analisi per voce energetica. La prima a finire sotto la lente d’ingrandimento è l’idroelettrico. La tendenza al rialzo è particolarmente evidente: infatti, è quella ad aver registrato l’incremento maggiore (+146%) tra le quattro categorie produttive. Qui si è passati da un costo di 5,97 $ / MWh a 14, 68 $ / MWh.

La causa è legata all’invecchiamento di ogni impianto: nell’idroelettrico mediamente ha funzionato per 64 anni.

Per quanto riguarda il vapore, che include carbone e gas naturale, gli impianti sono più che raddoppiati negli ultimi due decenni. I costi di manutenzione sono stati costantemente superiori a quelli operativi. Tuttavia, a partire dal 2005, il divario si è allargato tra i due e quelli di manutenzione sono lievitati (+113%; 4,74 $ / MWh ->10,12 $ / MWh). Nel nucleare si registra un incremento più lieve (23%; 15,20 $ / MWh -> 18,69 $ / MWh).

L’unica categoria che ha registrato una diminuzione dei costi (-14%) è quella che comprende un insieme di impianti da fonti rinnovabili e impianti di combustione. Qui si è passati da 15,78 $ / MWh a 13,64 $ / MWh.

Trattamento Raee e traffico illegale di rifiuti, c’è ancora molto da fare

Un 2017 positivo per il trattamento Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) in Italia, con 385.544 tonnellate di scarti avviati al recupero e un tasso di ritorno complessivo del 41,19%.

Percentuale tuttavia ancora lontana dal target europeo fissato al 65% per la media del triennio precedente al 2019. Sebbene infatti si registrino notevoli miglioramenti, il quadro delle attività annuali messe in campo dagli impianti di trattamento iscritti al Centro di Coordinamento Raee, che consente di monitorare la situazione italiana alla luce degli obiettivi di raccolta stabiliti dalla direttiva europea 2012/19/UE, evidenzia il persistere di flussi di rifiuti che sfuggono al sistema di gestione regolato dalla legge.

“I dati mostrano una crescita delle attività di tutti gli operatori coinvolti nella gestione e nel trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che nel corso del 2017 hanno concluso l’iter di accreditamento secondo le regole del nuovo Accordo sul Trattamento dei Raee – commenta Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento Raee –. Tuttavia, i quantitativi originati dovranno essere incrementati in modo significativo per raggiungere il target europeo di ritorno rispetto ai prodotti immessi sul mercato”.

+6,8% del trattamento Raee e impianti all’avanguardia non bastano

A fronte di 935.950 tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) immesse mediamente sul mercato ogni anno e dichiarate al Registro Raee nel triennio 2014-2016, nel 2017 gli impianti autorizzati hanno registrato un +6,8% nelle quantità di rifiuti trattati, gestendo 385.544 tonnellate, delle quali il 78% provenienti da Raee domestici e il 22% da scarti professionali.
In particolare, 296.274 tonnellate dei Raee di origine domestica sono state trasportate dai Sistemi Collettivi associati al Centro di Coordinamento Raee agli impianti di trattamento, con una predominanza delle tipologie di rifiuti appartenenti al “Raggruppamento 2 – Grandi Bianchi”, in crescita del 3,6% rispetto al 2016 e al “Raggruppamento 1 – Freddo e Clima” al +10,6%.

Se dunque l’impiantistica italiana è pronta ad affrontare la sfida di un incremento dei volumi da gestire, con i suoi 953 centri accreditati per il recupero delle materie prime o l’immagazzinamento dei rifiuti in attesa dell’invio a impianti di trattamento Raee, dal Centro di Coordinamento si richiede maggiore attenzione alle attività di chi ha il compito di effettuare la raccolta, che per quanto riguarda i Raee domestici richiede il contributo dei Sistemi Collettivi dei produttori di Aee.

I dati provenienti dagli impianti, confrontati con quelli forniti dai produttori, consentono di rilevare la presenza di flussi di Raee che giungono direttamente agli impianti senza avvalersi del sistema del Centro di Coordinamento Raee, e tali valori sono estremamente bassi. I rifiuti che mancano all’appello quindi ufficialmente non “esistono”, ovvero non risultano correttamente identificati e sfuggono al sistema di gestione regolato dalla legge, alimentando il traffico illegale dei rifiuti, fonte di inquinamento ambientale e di distorsione economica. Fattore che causa anche il mancato raggiungimento dei target imposti dall’Unione europea. “Il focus più importante deve riguardare i flussi di Raee che si generano ma non sono identificati e generano un’economia falsa e pericolosa – commenta Giuseppe Piardi, presidente di ASSORAEE -.

L’impiantistica ha vissuto uno sviluppo che consente all’Italia di essere all’avanguardia nelle tecnologie di trattamento come ci chiede la normativa europea. Spetta a chi effettua la raccolta e soprattutto agli organi di controllo verificare che i Raee siano correttamente identificati per supportare l’economia sana del Paese e non la criminalità ambientale”.

Massimizzare il valore dei dati con EcoStruxure Machine Advisor

Nel quadro della rapida digitalizzazione nel settore manifatturiero, i costruttori di macchine devono poter offrire un servizio in grado di rispondere ai cambiamenti del mercato: EcoStruxure Machine Advisor è una piattaforma che consente di tracciare, monitorare ed eseguire diagnostica evoluta sulle macchine da remoto.

La rapida adozione di connettività, mobilità, cloud, big data e analytics è alla base dell’enorme potenziale della digitalizzazione nel settore manifatturiero: entro il 2025 la digitalizzazione ridurrà il time to market del 20-25%, ottimizzerà l’expertise del 45-55% e ridurrà l’indisponibilità delle macchine fino al 50% secondo una ricerca McKinsey del 2015.

EcoStruxure Machine Advisor I costruttori di Macchine (OEM) hanno bisogno di soluzioni che migliorino la connettività delle macchine, permettano di accedere alle macchine per ottimizzarne l’efficienza operativa garantendo sicurezza e protezione dei dati.

EcoStruxure Machine Advisor fa parte di EcoStruxure, la piattaforma e architettura di sistema aperta, interoperabile e abilitata dall’IoT di Schneider Electric, che genera valore aggiunto per i clienti in termini di sicurezza, affidabilità, efficienza, sostenibilità e connettività. EcoStruxure sfrutta l’evoluzione tecnologica in ambito IoT, mobility, sensoristica, cloud, analytics, cybersecurity per realizzare innovazione a tutti i livelli: prodotti connessi, controllo edge, app analytics e servizi.

3 funzionalità per massimizzare il valore dei dati

Con EcoStruxure Machine Advisor, Schneider Electric offre la possibilità di trasformate i dati in informazioni utili per i costruttori di macchine:

Tracciamento – gli OEM possono visualizzare la posizione delle macchine e accesso in tempo reale alla documentazione e allo storico, inclusi manuali di prodotto e programmi di manutenzione

Monitoraggio – il software consente di raccogliere i dati dalle macchine e visualizzarli in tempo reale, e di creare report di analisi e monitorare la disponibilità della macchina e la qualità dell’output

Manutenzione – un servizio, abilitato da una app, facilita la manutenzione e l’operatività attraverso il supporto di guide che descrivono le procedure passo-passo e la possibilità di contattare un supporto esperto – da remoto – sfruttando le tecnologie di realtà aumentata.

app EcoStruxure Augmented OperatorEcoStruxure Machine Advisor, inoltre, porta vantaggi immediati anche agli operatori di macchina, grazie alla app EcoStruxure Augmented Operator, che consente di avere a portata di mano informazioni in tempo reale, ovunque e in qualsiasi momento.

L’applicazione personalizzata migliora l’efficienza operativa grazie alla realtà aumentata, permettendo agli operatori di sovraimporre dati attuali e oggetti virtuali sulla vista reale che hanno di un quadro, di una macchina, di un impianto.

SalvalavitaGO, da Beghelli più sicurezza per tutti

Beghelli SalvalavitaGO trekkingBeghelli è famosa per molti prodotti legati alla sicurezza delle persone.
A metà degli anni Novanta TeleSalvalavita Beghelli puntava sulla semplicità e sulla rapidità: esattamente ciò che serve nel momento del bisogno.

Oggi, in un’epoca in cui tutto è connesso e tracciabile, Beghelli ha ideato SalvalavitaGO: un dispositivo di sicurezza semplice, discreto e affidabile che, con la semplice pressione di due tasti, si connette allo smartphone e lancia chiamate e notifiche di emergenza a più numeri simultaneamente, comunicando anche la posizione in cui si trova chi lo indossa.

SalvalavitaGO: semplice da usare, sicuro da portare

App SalvalavitaGOSalvalavitaGO Beghelli è di semplice utilizzo: per questo risulta semplice da usare per giovani e anziani, sportivi e sedentari, lavoratori autonomi e professionisti.

Può quindi essere utilizzato mentre si fa sport o quando si è da soli, fuori e dentro casa. Un dispositivo indossabile da portare mentre si è in giro in mountain bike o si fa trekking, ma utile anche in città per attraversare un parcheggio di sera o durante tutto l’arco della giornata, grazie al cinturino in gomma, anallergico, comodo e impermeabile.

Un sistema semplice ma efficace che lavora insieme all’App dedicata, installata sullo smartphone, che permette di essere sempre connessi ai propri contatti di fiducia per poter comunicare rapidamente con familiari e amici in ogni emergenza.

A differenza di altre fitband, non dispone di un display: ciò assicura una lunga autonomia della batteria, superiore a 3 anni. Il livello di carica è costantemente monitorato tramite la app, così che il sistema sia pronto all’uso in caso di emergenza.

La modalità Seguimi, attivabile dall’utente, permette di autorizzare uno o più contatti a seguire gli spostamenti del braccialetto, ottenendo i dati di geolocalizzazione prodotti dallo smartphone.

SalvalavitaGO consente inoltre l’invio di un allarme automatico in caso l’App rilevi immobilità per un tempo impostabile da 3 a 30 minuti.

Colori SalvalavitaGOÈ completamente sigillato, resistente alla polvere ed è impermeabile all’acqua fino a 5 atmosfere, garantendo in tal modo un funzionamento sicuro anche nei momenti più difficili.
Le impostazioni generali sono interamente configurabili per garantire la personalizzazione completa del sistema, adattandolo al proprio stile di vita e alle proprie necessità.

Il prodotto è disponibile presso i rivenditori specializzati oppure direttamente on-line su Amazon. Elettricomagazine partecipa al programma di affiliazione Amazon: acquistando attraverso i link qui sotto sosterrete le nostre iniziative editoriali mentre per voi non ci saranno sovrapprezzi.

Rinnovata la gamma di quadri fissi e mobili Board System

Elettrocanali – azienda specializzata in sistemi di canalizzazioni e apparecchiature per un impianto elettrico completo: civile, industriale, terziario – ha rinnovato e ampliato l’offerta di quadri fissi e mobili Board System per impiego in cantiere o per installazione fissa, rispondendo ad esigenze come la e-bike.

L’azienda propone una serie di quadri di distribuzione dedicati alla ricarica delle e-bike, integrati nell’offerta Board System serie 690, in tecnopolimero a base di ABS per impieghi all’esterno.

Caratterizzati da un elevato grado di resistenza agli urti, i quadri assorbono energie d’urto pari a 6J proteggendo efficacemente le apparecchiature interne, hanno un grado di protezione IP55 contro polveri e getti d’acqua e temperatura d’impiego da -15° a +60°C.

La doppia cerniera interna permette di aprire il coperchio cablato con le prese e accedere agevolmente al fondo del quadro per il fissaggio o la manutenzione.

Il doppio isolamento ed il grado di protezione sono mantenuti dai tappi copri viti interni, oppure si possono utilizzare le apposite staffe di fissaggio a parete esterne.

Ogni quadro è dotato di 2 o 4 prese trivalenti 10/16A bipasso / schuko di colore verde, protette singolarmente da interruttori magnetotermici differenziali combinati ad alta sensibilità da 30 mA 6 kA in classe A con potere di interruzione di 6 A.

Questo significa che ogni presa può erogare fino a 1,3 kW di potenza per la ricarica delle e-bike in tutta sicurezza, interrompendo solo in caso di carico anomalo senza togliere l’erogazione sulle restanti prese.

L’azienda, inoltre, realizza i quadri in diverse configurazioni e numero di prese a seconda delle esigenze e può essere equipaggiato di pulsante di arresto d’emergenza, di cavalletto con avvolgicavo, luce presenza tensione e molto altro ancora.

Ogni quadro è fornito con dichiarazione di conformità, schema elettrico ed etichetta dati.

IoT: le nuove opportunità per gli edifici

Integrazione di sistemi di alimentazione, piattaforme mobili, funzioni analitiche e di monitoraggio avanzate, nuove architetture sono le tecnologie correlate a IoT (Internet of Things) la cui convergenza permette di ottenere edifici più intelligenti, più efficienti e più affidabili. Ma è necessario, quando si parla di acquisizione e analisi di dati garantire la sicurezza degli stessi e delle reti.

Le opportunità legate al cloud

I punti di forza delle soluzioni IoT sono la convenienza dei server remoti su cloud e la loro capacità di adattarsi dinamicamente alla domanda. È così che il cloud computing sta progressivamente cambiando le modalità di gestione degli edifici.

Il cloud può facilitare l’intervento di soggetti esterni permettendo di attingere a preziose competenze. Si tratta di una prassi sempre più comune. Da un recente studio di Navigant emerge che, a livello globale, il 26% delle aziende sta prendendo in considerazione di affidare la gestione dell’energia a un’azienda esterna.

Le applicazioni su cloud possono essere usate per condividere informazioni e allarmi con il personale tecnico e/o gli operatori addetti alla manutenzione. Ciò consente di identificare e correggere i guasti delle apparecchiature prima che diventino critici. Tali applicazioni caricano e aggregano senza sosta i dati dell’infrastruttura di alimentazione e di edificio questo consente di analizzare lo stato delle apparecchiature e le attività di manutenzione in modo semplice e rapido, utilizzando applicazioni digitali direttamente su smartphone.

Uno sguardo alle applicazioni di analisi dei dati

iotSono disponibili diverse applicazioni di analytic avanzate per controllare i sistemi di gestione dell’alimentazione dell’energia e degli edifici che consentono di ottenere preziose informazioni e al contempo consentono nuove opportunità: la connettività estesa può ottimizzare il rendimento energetico di una struttura.

Questo favorisce il controllo dei fattori che incidono sul consumo di energia come le ore di funzionamento, le unità di produzione, ecc. Per migliorare l’ottimizzazione del consumo di energia è possibile incorporare i dati relativi alle condizioni meteo in tempo reale. Questa tecnica di modellazione predittiva assicura misure più accurate quando si confronta il rendimento di diverse strutture o si tracciano i progressi rispetto agli obiettivi di efficienza. Inoltre, aiuta a comprendere in che modo efficienza e costi sono influenzati dall’interazione di un edificio con il proprio ambiente.

Le app destinate al nuovo prosumer di energia (produttore e consumatore) aiutano a massimizzare la flessibilità della produzione e del consumo di energia sul posto, prendendo in considerazione sia i dati operativi in tempo reale dei processi aziendali e degli asset distribuiti di gestione dell’energia sia le capacità di accumulo dell’energia.

Le app prevedono anche feed di dati esterni che includono previsioni meteo e prezzi dell’energia. Attraverso la comunicazione con la rete elettrica, la valutazione delle opportunità e il coordinamento delle risorse energetiche, possono anche favorire la partecipazione a programmi di gestione in base alla domanda.

Protezione dei dati

Come conferma Verdantix (azienda indipendente che effettua analisi di mercato), il crescente aumento di sensori e dispositivi IoT non può che rendere ancora più importante la minaccia di attacchi informatici. Quando si pianifica una soluzione IoT, è quindi fondamentale considerare la sicurezza delle reti e dei dati. L’adozione di adeguate misure di sicurezza informatica può ridurre la percentuale di rischio, evitare la perdita di profitti e proteggere la reputazione dell’azienda.

Standard e protocolli di nuova generazione consentono di mantenere la sicurezza informatica di tutti i sistemi di gestione edifici che si avvalgono di tecnologie IoT. È necessario il rispetto di norme di protezione, modellazione delle minacce, utilizzo dei codici di sicurezza e collaudi approfonditi, oltre alla documentazione completa e le istruzioni necessarie per un’implementazione sicura.

Gli attacchi informatici sono sempre più frequenti e sofisticati e avere in atto processi e procedure miranti a proteggere le reti degli edifici è indispensabile.

Un futuro luminoso per gli edifici intelligenti

Gli edifici intelligenti sono destinati a diventare un modello a livello globale in materia di ottimizzazione di efficienza e produttività. Internet of Things e altre innovazioni stanno convergendo proprio in questa direzione:

Articolo di Barry Coflan di Schneider Electric, tratto dal blog dell’azienda

Comandare la casa con la App YnO

Il mercato delle soluzioni IoT per la Smart Home ha raggiunto, nel 2017, i 250 milioni di Euro, con un incremento del +35% rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato dall’Osservatorio sull’Internet of Things del Politecnico di Milano.  L’installatore è il punto di riferimento per orientarsi nella scelta del sistema di domotica integrato. La nuova App YnO di Yokis, azienda del Gruppo Urmet, è stata pensata per offrire una soluzione smart in grado di agevolare, nella vita di tutti i giorni, sia gli utilizzatori finali sia gli Installatori.

La App YnO può essere personalizzata associando un’icona o un’immagine di una stanza, creare degli scenari per gestire con un solo tocco uno o più moduli digitali Yokis di Home Automation presenti nell’abitazione.

App YnO YokisPer accendere e spegnere le luci, alzare ed abbassare le tapparelle, attivare l’irrigazione è sufficiente che l’installatore monti Yokishub, il web server che permette di gestire i moduli Yokis mettendo in comunicazione tutti gli elementi del sistema. Salvata la configurazione su Yokis Hub è tutto pronto comandare l’impianto elettrico con semplicità.

Tramite nuova App YnO è possibile monitorare – in tempo reale e a distanza – la casa simulando la presenza attraverso l’apertura o la chiusura delle tapparelle o l’accensione delle luci. È possibile condividere il controllo della casa tramite App Yokis YnO con i familiari, si possono creare anche account temporanei per gli ospiti, affittuari e collaboratori.

Ma i plus non finiscono qui, infatti in caso di ampliamento o di guasto, l’installatore – previa autorizzazione – può accedere all’impianto e modificare le configurazioni.

La soluzione di Home Automation Yokis utilizza la tecnologia radio, inoltre grazie alla modularità è possibile aggiungere nuove funzionalità senza dover effettuare opere murarie.

Infine, grazie all’integrazione con le tecnologie Urmet, le funzionalità Yokis installate nell’appartamento possono essere azionate anche da Home Monitor. Non solo: è possibile persino spegnere le luci dimenticate accese direttamente dal videocitofono.

Serie 1200 Professional, le nuove prese mobili multiple di Vimar

Con prese USB, con limitatore di sovratensione, con interruttore magnetotermico, con interruttore bipolare, tutte con prese con otturatore di protezione brevettato Sicury che evita il contatto accidentale con le parti in tensione: le nuove prese mobili multiple Serie 1200 Professional di Vimar sono pensate per soddisfare tutte le necessità dei professionisti del mondo elettrico e sono certificate IMQ.

Serie 1200 Professional, una multipresa per tutte le necessità

Con 17 referenze a 3, 4 o 5 uscite, con o senza cavo e una speciale finitura lucida in due diverse colorazioni, la 1200 Professional rappresenta il prodotto ideale per gli utilizzi all’interno di ambienti quali uffici, abitazioni, ma anche cantieri.

Serie 1200 Professional Vimar variantiLa multipresa 1200 Professional offre inoltre numerose novità quali l’inclinazione dei frutti a 45°, l’affidabilità delle tecnologie utilizzate per le serie civili, due diverse modalità di fissaggio e un cablaggio facilitato, il tutto all’insegna dei più elevati standard di sicurezza.

Tutte le versioni sono caratterizzate dalla spina assiale termosaldata (sinonimo di resistenza), involucro resistente alle alte temperature (ideale per l’utilizzo in cantiere) e materiali di elevata qualità per i componenti a garanzia robustezza maggiore. L’affidabilità è assicurata dall’utilizzo delle stesse tecnologie delle serie civili Vimar, mentre i cablaggi in rame offrono qualità e collegamenti a regola d’arte. Le elevate prestazioni sono testate grazie a 5.000 cicli di inserimento.

Facile da montare, sicura da usare

Serie 1200 Professional Vimar confezioneLe prese mobili multiple 1200 Professional possono essere cablate in modo rapido grazie al coperchio inferiore fissato con una sola vite, che consente un rapido accesso ai morsetti senza dover aprire tutto il fondo. L’innovativa inclinazione a 45° delle prese universali, inoltre, ottimizza lo spazio e consente di collegare contemporaneamente il maggior numero di dispositivi possibile.

Anche l’ingresso del cavo è stato studiato per facilitare l’installazione: è di forma conica in modo da permettere al cavo di muoversi, lasciando l’asola di fissaggio sempre libera. Infine, per offrire più soluzioni, è stata predisposta una doppia modalità di fissaggio: o tramite viti, con asole maggiorate per facilitarne l’ingresso, o tramite fascette, con asole sul fondo.

Zelios Fast: il solare smart di Chaffoteaux

Il sistema solare termico Zelios Fast di Chaffoteaux, composto da accumulatore con stazione solare integrata, è affidabile, facile da installare grazie ai componenti pre-montati di serie, e da gestire.

Una soluzione completa, pensata per produrre acqua calda sanitaria nelle abitazioni mono famigliari sfruttando l’energia pulita e accessibile del sole.

chaffoteaux solare termico zelios fastIl display di Zelios Fast consente di visualizzare rapporti completi sulle prestazioni dell’impianto, la produzione del sistema solare e verifica dei parametri di configurazione.

Il collettore piano di nuova generazione fornisce un rendimento equilibrato in tutte le stagioni, è provvisto di attacchi idraulici rapidi e può essere montato anche a incasso. Per ridurre al minimo le perdite di calore, inoltre, l’assorbitore è protetto da un vetro di sicurezza temperato e da un pannello isolante.

Ogni componente è progettato da Chaffoteaux per garantire il miglior rendimento di tutto l’impianto ed efficienza nel tempo.

Completa il sistema Zelios Fast l’interfaccia di sistema Expert Control – già integrata nel sistema e pre-montata – che permette di sfruttare al meglio tutta l’energia prodotta evitando gli sprechi.
Una garanzia di 5 anni copre sia l’accumulo, sia il collettore.